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Cavo Dragone: impegno Nato mantenere Mediterraneo area sicura

Cavo Dragone: impegno Nato mantenere Mediterraneo area sicuraMilano, 25 nov. (askanews) – La NATO ha un impegno a mantenere il Mediterraneo “un’area sicura e protetta”. Lo ha detto l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone intervenendo alla sessione “Potere navale nel Mediterraneo: modellare l’influenza globale” alla conferenza Med Dialogues organizzata dal ministero degli Esteri e dall’Ispi.


Cavo Dragone è presidente designato del Comitato militare della NATO ed ex capo di Stato maggiore della Difesa. Nel suo intervento al Med ha sottolineato l’importanza di sviluppare capacità multidominio congiunte per migliorare la deterrenza rispetto agli avversari; aumentare la consapevolezza situazionale con gli alleati, non solo in mare ma anche lungo le coste, a causa delle lotte regionali in corso sui confini marittimi; rafforzare la cooperazione con alleati e partner dell’Indo-Pacifico come Giappone, Australia e Corea del Sud per dimostrare una presenza e capacità congiunte. Negli ultimi anni, l’instabilità e le interruzioni commerciali lungo le rotte marittime critiche, che vanno dal Mar Nero al Mar Rosso, hanno sottolineato il ruolo fondamentale della potenza navale nella salvaguardia della sicurezza nazionale e nell’affrontare sfide comuni. Il Mediterraneo sta emergendo come una regione chiave in cui la potenza marittima può influenzare sia la sicurezza regionale che quella globale.


La direzione strategica a sud è “un elemento fondamentale per la NATO per cercare di capire e studiare cosa sta succedendo a sud” ha detto l’ammiraglio. “E quando dico sud, intendo Nord Africa, Medio Oriente, Africa Sub Sahariana. Cercare di capire, quali sono gli orientamenti, qual è la temperatura di quell’area solo per essere pronti a fornire alla NATO qualsiasi tipo di informazione all’insorgere di una crisi; solo per essere pronti a intercettarla il prima possibile. Questo significa prontezza”, ha aggiunto.

Nato, Rutte in Turchia: costante contributo truppe è fondamentale

Nato, Rutte in Turchia: costante contributo truppe è fondamentaleMilano, 25 nov. (askanews) – Durante una visita di un giorno in Turchia, il segretario generale della NATO Mark Rutte ha incontrato ad Ankara il presidente Recep Tayyip Erdogan, il ministro degli Affari esteri Hakan Fidan e il ministro della Difesa nazionale Yasar Guler.


Il Segretario generale ha elogiato la Turchia per il suo impegno nei confronti della sicurezza collettiva dell’Alleanza. Ha sottolineato che la Turchia ha il secondo esercito più grande della NATO e spende oltre il 2% del PIL per la difesa. Rutte si è anche congratulato con la Turchia per aver portato a termine con successo il comando della missione di mantenimento della pace KFOR della NATO in Kosovo, affermando che “il vostro costante contributo di truppe è fondamentale per mantenere un ambiente sicuro e protetto per tutti in Kosovo”.


Il Segretario generale e il presidente Erdogan hanno parlato della guerra della Russia in Ucraina. Rutte ha elogiato la Turchia per il suo fermo supporto all’industria della difesa ucraina con le munizioni, l’artiglieria e gli aiuti di cui ha bisogno, anche svolgendo un ruolo chiave in iniziative come il Black Sea Grain Deal e altri sforzi diplomatici. Nei suoi incontri con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan e il ministro della Difesa nazionale Yasar Guler, il Segretario generale ha affrontato una serie di questioni, tra cui il contributo della Turchia alla sicurezza della NATO, la cooperazione industriale in materia di difesa, la situazione in Medio Oriente, il terrorismo e il sostegno degli Alleati all’Ucraina.


Rutte ha ringraziato la Turchia per il ruolo fondamentale che svolge nella lotta al terrorismo, inclusa la missione della NATO in Iraq. Il Segretario generale ha ribadito la sua solidarietà con la Turchia e ha espresso le sue condoglianze per l’attacco terroristico alle strutture della Turkish Aerospace Industries (TAI-TUSAS) ad Ankara il 23 ottobre. “Condanniamo fermamente il terrorismo in tutte le sue forme”, ha affermato Rutte. Durante la sua visita ufficiale ad Ankara, Rutte ha visitato anche il Mausoleo di Mustafa Kemal Ataturk, un luogo commemorativo dedicato a onorare l’eredità e il contributo di Mustafa Kemal Atatürk, fondatore della Repubblica turca.

Domani il gabinetto per la sicurezza di Israele si riunirà per approvare cessate-il-fuoco in Libano

Domani il gabinetto per la sicurezza di Israele si riunirà per approvare cessate-il-fuoco in LibanoRoma, 25 nov. (askanews) – Il gabinetto per la sicurezza nazionale di Israele si riunirà domani per approvare un cessate-il-fuoco con Hezbollah in Libano, secondo quanto riportato da diversi media ebraici.


Il testo del cessate-il-fuoco è stato finalizzato oggi, riferisce Channel 12, aggiungendo che “qualcosa di drastico” dovrebbe accadere perché l’intesa crolli prima della riunione di domani. La bozza dell’accordo include un periodo di transizione di 60 giorni durante il quale l’esercito israeliano si ritirerà dal Libano meridionale, con le forze libanesi schierate nelle aree di confine. Hezbollah dovrebbe trasferire le armi pesanti a nord del fiume Litani. L’accordo include un comitato di vigilanza guidato dagli Stati Uniti per monitorare l’attuazione e le violazioni. Gli Stati Uniti, secondo Axios, hanno accettato di consegnare a Israele una lettera di assicurazioni che include il supporto all’azione militare israeliana contro le minacce imminenti dal territorio libanese.

Presidenziali Romania, a sorpresa ballottaggio Georgescu-Lasconi

Presidenziali Romania, a sorpresa ballottaggio Georgescu-LasconiRoma, 25 nov. (askanews) – Saranno Calin Georgescu e Elena Lasconi i due contendenti al ballottaggio per la presidenza romena che l’8 dicembre si daranno battaglia. E’ questo l’esito, affatto scontato, del primo turno delle presidenziali che ha visto il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu passare da favorito, per sondaggi ed exit poll, a terzo. Il leader del Psd, che ha rassegnato le dimissioni dopo il deludente risultato elettorale, ha anche annunciato che non contesterà l’esito “anche se la differenza” di voti con Lasconi “è molto piccola”. Sarà quindi uno scontro inedito quello che avverrà tra meno di due settimane per il futuro di Palazzo Cotroceni: da una parte il candidato indipendente, forte di una base di follower di TikTok, quasi 200mila, che gli avrebbe garantito un forte sostegno, insieme al richiamo ai valori tradizionali, di famiglia e chiesa ortodossa, con simpatie per Mosca e posizioni vicine all’estrema destra romena. Dall’altra l’ex giornalista tv e sindaca Lasconi, leader dell’Usr, riformista di centrodestra che ha ottenuto il favore delle fasce degli elettori giovani e delle città.


Nonostante la Romania sia una repubblica semipresidenziale, la carica del capo dello stato è ritenuta centrale e ha la responsabilità della politica estera e della nomina del premier: un punto centrale in vista delle elezioni politiche di domenica 1 dicembre. Per questi motivi, l’arrivo di Georgescu a Palazzo Cotroceni potrebbe modificare la postura della Romania in chiave Nato e Ue. Il candidato indipendente, infatti, potrebbe godere del sostegno degli elettori di estrema destra, perché è stato associato all’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR), partito di George Simion, noto per le sue posizioni filorusse.


Georgescu rappresenta una delle voci più dure e anti-occidentali in Romania e contro la Nato, promotore di un avvicinamento a Mosca. L’esperto di sviluppo sostenibile, con un’esperienza di oltre 15 anni nelle strutture delle Nazioni unite, era stato tra i possibili nomi per un premier di un governo tecnico. Ha ottenuto il 22,94% dei consensi. In un’intervista nel 2021, ha definito lo scudo antimissile della Nato a Deveselu una “vergogna della diplomazia” e ha detto che l’Alleanza non proteggerebbe nessuno dei suoi membri se venisse attaccato dalla Russia. Inoltre, ha definito Ion Antonescu, il leader de facto della Romania durante la Seconda Guerra Mondiale, condannato a morte per il suo ruolo nell’Olocausto in Romania, come eroe nazionale.


Seconda, a pochissima distanza dal terzo Ciolacu, con il 19,17% delle preferenze, la riformista Elena Lasconi, ex giornalista e sindaca di un piccolo comune. E’ leader del partito Usr. Il suo programma include riforme amministrative e miglioramenti nei servizi pubblici, puntando a modernizzare il paese e a favorire l’inclusività.

L’Onu: ogni 10 minuti una donna uccisa dal partner o da un familiare

L’Onu: ogni 10 minuti una donna uccisa dal partner o da un familiareRoma, 25 nov. (askanews) – Un totale di 140 donne e ragazze muoiono ogni giorno per mano del loro partner o di un familiare stretto, il che significa che una donna viene uccisa ogni 10 minuti. Lo rivela un rapporto delle Nazioni Unite sui femminicidi.


Il rapporto “Femminicidi nel 2023: stime globali dei femminicidi commessi da partner intimi o familiari”, preparato da UN Women e dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC), rivela che un totale di 85.000 donne e ragazze sono state uccise intenzionalmente l’anno scorso. “Il 60% di questi omicidi, 51.000, sono stati commessi da partner o altri membri della famiglia”, ha riassunto in una nota l’ONU. Il documento è stato pubblicato lo scorso 25 novembre in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. In particolare, la Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (ECLAC) ha presentato dati sulla violenza contro le donne nella regione. Secondo l’organizzazione, almeno 3.897 donne sono state vittime di femminicidio in 27 paesi della regione per i quali sono disponibili dati. Il segretario esecutivo della CELAC, José Manuel Salazar-Xirinachs, ha spiegato che almeno 11 donne sono state uccise ogni giorno per ragioni di genere nella regione lo scorso anno. “Questo numero doloroso e inaccettabile ci ricorda che, nonostante i progressi nelle leggi e nei protocolli, il femminicidio è ancora presente nella nostra regione ed è l’espressione estrema di modelli patriarcali e violenti”, ha affermato Salazar-Xirinachs.

Naufraga una nave turistica nel Mar Rosso, decine di dispersi. Farnesina: non risultano italiani

Naufraga una nave turistica nel Mar Rosso, decine di dispersi. Farnesina: non risultano italianiFiuggi, 25 nov. (askanews) – Non risultano al momento italiani coinvolti nel naufragio di una nave turistica vicino alle coste di Marsa Alam, nel Mar Rosso, che avrebbe provocato un bilancio di almeno 31 turisti e 14 membri dell’equipaggio dispersi. Secondo quanto si apprende, l’ambasciata italiana in Egitto e il consolato si sono subito messe in contatto con le autorità egiziane, che al momento non hanno segnalato la presenza di italiani.


L’ambasciata, si aggiunge, è in costante contatto con tutte le autorità locali che sono coinvolte nelle operazioni di salvataggio per ottenere ulteriori conferme.

Iran, l’ayatollah Khamenei: contro Netanyahu serve “sentenza di esecuzione”

Iran, l’ayatollah Khamenei: contro Netanyahu serve “sentenza di esecuzione”Roma, 25 nov. (askanews) – Secondo la Guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, il mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale (Cpi) nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu “non basta” e dovrebbe essere emessa una “sentenza di esecuzione”. Lo riportano i media iraniani, citando il discorso di Khamenei alla forza paramilitare Basij.


“Il bombardamento israeliano di case civili non è una vittoria. Il nemico non ha vinto a Gaza e in Libano, e non vincerà. Quanto hanno fatto è un crimine di guerra. È stato emesso contro di loro un mandato di arresto. Arrestare Netanyahu non basta. Deve essere emessa una sentenza di esecuzione”, ha detto l’ayatollah.

Decima edizione Dialoghi Mediterranei. Tajani: è punto riferimento

Decima edizione Dialoghi Mediterranei. Tajani: è punto riferimentoRoma, 25 nov. (askanews) – Al via oggi a Roma la decima edizione dei Med Dialogues, i Dialoghi Mediterranei, un appuntamento che quest’anno si svilupperà in parallelo al G7 Esteri che si svolge a partire da oggi tra Anagni e Fiuggi, sotto la presidenza italiana. La decima edizione dei MEd avrà come focus le crisi globali, in particolare quelle che riguardano i Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, in primo luogo gli sfaccettati temi legati al Medio Oriente e all’escalation delle tensioni nell’area, il Mar Rosso e l’impatto sull’economia italiana, il dialogo per la pace, le migrazioni e anche i Balcani.


I Dialoghi Mediterranei costituiscono la principale iniziativa di diplomazia pubblica della Farnesina. Lanciato dieci anni fa da ISPI e dal ministero degli Esteri Rome MED è diventato il punto di riferimento per discutere i problemi strategici di un Mediterraneo allargato e favorire un dibattito aperto e informale di alto livello con rappresentanti istituzionali, esperti, analisti, giovani ed esponenti della società civile, dell’economia e dei media. L’evento sarà aperto alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani e del presidente dell’ISPI Franco Bruni. Tajani, dopo l’apertura, condurrà un panel dedicato ai Balcani Occidentali il 27 novembre e interverrà alla cerimonia conclusiva insieme al presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


Promossi dal ministero degli Affari Esteri e dall’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI), “i Dialoghi Mediterranei sono ormai divenuti un punto di riferimento a livello internazionale per discutere e confrontarci sui problemi strategici di un Mediterraneo allargato” ha commentato Tajani. L’edizione di quest’anno è stata preparata in maniera da poter interagire con la riunione del G7. Fra i partecipanti ci saranno i ministri degli Esteri di Croazia, Giordania, Egitto, India, Libia, Libano, Yemen, Palestina. Per la prima volta sono stati invitati a prendere parte ai MED anche i paesi dei Balcani occidentali, con i ministri degli Esteri di Albania, Bosnia Erzegovina, Macedonia del Nord e Montenegro. Parteciperanno inoltre esponenti di alto livello di organizzazioni regionali e internazionali, tra cui il Segretario Generale della Lega Araba.


Ad oggi è confermata la partecipazione di esponenti di alto livello da tutta la regione del Mediterraneo allargato, nonché dei rappresentanti di numerose organizzazioni internazionali competenti, tra gli altri: Ayman Safadi, Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri e degli Espatriati, Giordania; Badr Abdelatty, Ministro degli Affari Esteri, Egitto; Ahmed Aboul Gheit, Segretario generale, Lega Araba; Taher al-Baour, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Libia; Abdallah Bou Habib, Ministro degli Affari Esteri e degli Espatriati, Libano; Subrahmanyam Jaishankar, Ministro degli Affari Esteri, India; Shaya Mohsin Zindani, Ministro degli Affari Esteri e degli Espatriati, Yemen; Reem Ebrahim Al Hashimy, Ministro di Stato per la Cooperazione Internazionale, Emirati Arabi Uniti; Geir O. Pedersen, Inviato Speciale del Segretario Generale dell’Onu per la Siria.

Presidenziali Romania, Georgescu vince a sorpresa il primo turno

Presidenziali Romania, Georgescu vince a sorpresa il primo turnoRoma, 25 nov. (askanews) – Con quasi il 100% delle schede scrutinate, il primo turno delle presidenziali in Romania riserva un’enorme sorpresa: il candidato indipendente Calin Georgescu è in testa e passa al ballottaggio con il 22,91% delle preferenze, scalzando il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu che per parte dello spoglio e per gli exit poll era dato per vincente.


Ciolacu è secondo con il 19,19% dei voti, tallonato dalla leader dell’Usr, l’ex giornalista tv, Elena Lasconi, al 19,14%. Il passaggio al secondo turno, previsto per l’8 dicembre, si gioca su una manciata di voti, quando ancora restano da scrutinare alcune sezioni di Bucarest, i voti della diaspora in Gran Bretagna, Stati Uniti e Canada, secondo i media romeni. Georgescu, esperto di sviluppo sostenibile, con un’esperienza di oltre 15 anni nelle strutture delle Nazioni unite, era stato tra i possibili nomi per un premier di un governo tecnico, ma non era ma entrato nella lista dei sondaggisti per i favoriti a Palazzo Cotroceni. Ha condotto la sua campagna elettorale su TikTok, con alcuni argomenti controversi: da una parte sostenendo i valori tradizionali, ma allo stesso tempo lodando l’esercito romeno, che si è schierato con i fascisti nella Seconda guerra mondiale. Crede anche che l’adesione alla Nato non possa garantire la sicurezza della Romania e sostiene un avvicinamento alla Russia.


Subito dopo l’annuncio dello spoglio, quando era chiaro il suo passaggio al ballottaggio, Georgescu ha ringraziato coloro che hanno votato per lui, aggiungendo che “eravamo in tanti a votare e saremo tanti anche al voto per il secondo turno. Indipendentemente da quello che è successo, il popolo romeno ha capito che la famiglia è la spina dorsale della società romena. E qualunque cosa accada, amiamo la nostra piccola famiglia e io personalmente amo la grande famiglia, il che signica la mia gente, il Paese”.

Dopo l’arrivo di nordcoreani anche yemeniti reclutati dalla Russia per la guerra in Ucraina

Dopo l’arrivo di nordcoreani anche yemeniti reclutati dalla Russia per la guerra in UcrainaRoma, 24 nov. (askanews) – La Russia starebbe tentando di reclutare uomini da utilizzare nella guerra ucraina anche in Yemen tra i ribelli sciiti filo-iraniani Houthi. Lo afferma oggi in un articolo il Financial Times.


Il giornale finanziario britannico scrive di aver sentito alcune di queste reclute yemenite, le quali hanno rivelato di essere andate in Russia grazie a enti collegati agli Houthi ma, una volta arrivate, sarebbero state inserite a forza nell’esercito e inviate a combattere al fronte. Non si sa quanti yemeniti sarebbero arrivate attraverso questo canale a far parte delle forze russe sul campo, che recententemente sono state anche rimpolpate dall’arrivo di 10mila soldati nordcoreani. Il reclutamento degli yemeniti, secondo le fonti interpellate dal Ft, sarebbe cominciato dai primi di luglio.