Accesso allo spazio, Cristoforetti: Europa rischia di essere cliente
Accesso allo spazio, Cristoforetti: Europa rischia di essere clienteRoma, 10 ott. (askanews) – Il dottorato honoris causa in Ingegneria aeronautica e spaziale conferito dalla Sapienza Università di Roma “è un grande onore e un grande privilegio” e rappresenta “un’opportunità di parlare ai giovani e alle giovani dell’importanza che il nostro Paese, e l’Europa nel suo complesso, aumentino il livello di ambizione nell’esplorazione spaziale anche perseguendo delle proprie capacità autonome di portare esseri umani nello spazio. È importante per loro, per il nostro futuro e il futuro dei nostri figli, del nostro Paese e dell’Europa, ben al di là dei voli degli astronauti. È una questione di competitività industriale, economica, di crescita, di prosperità, di pace e sicurezza e dell’immagine che abbiamo di noi stessi e che proiettiamo verso il mondo”. Lo ha detto l’astronauta italiana dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Samantha Cristoforetti incontrando i giornalisti prima della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico durante la quale le è stato conferito il dottorato honoris causa in Ingegneria aeronautica e spaziale per “aver legato il suo nome ai più prestigiosi risultati nella storia delle missioni e delle esplorazioni spaziali, – scrive Sapienza – contribuendo all’avanzamento delle tecnologie e delle sceinze aerospaziali”.
“Il mondo spaziale sta cambiando – ha osservato Cristoforetti – . Sempre più soggetti vanno nello spazio: russi, americani, cinesi, indiani, i privati. L’Europa dov’è, cosa fa? E naturalmente anche l’Italia. C’è il rischio di fare dei passi indietro, di diventare clienti paganti di soggetti non europei. Se vogliamo esserci dobbiamo investire in capacità”. “Sono andata nello spazio una volta con un veicolo russo, un’altra volta con un veicolo americano sarebbe bello che se qualcuno di questi giovani diventasse astronauta andasse nello spazio su un veicolo europeo. E questa – ha sottolineato – è una cosa che ci riguarda tutti. Lo spazio è un settore che a cascata ha influenze a 360 gradi”.
Riferendosi alla nuova classe di astrinauti che si sta preparando nel centro Esa di Colonia, Cristoforetti ha detto che “la Stazione spaziale internazionale finirà sua vita operativa nel 2030 quindi escludo che qualcuno di noi della classe precedente torni sulla Iss perché i pochi voli che rimangono a disposizione sono per i giovani astronauti e astronaute che devono avere al più presto la possibilità di fare la loro prima esperienza nello spazio. Facciamo tutti il tifo per loro. Ormai sono arrivata a un punto nella vita – ha concluso – in cui le mie ambizioni personali passano davvero in secondo piano. Penso al futuro che vogliamo lasciare ai nostri figli, alle generazioni future”. Samantha Cristoforetti ha completato la sua prima missione di lunga durata, “Futura” sulla Stazione spaziale internazionale tra novembre 2014 e giugno 2015 ed è tornata nello Spazio, a bordo di una navetta Crew Dragon di SpaceX, per la sua seconda missione, “Minerva” nel 2022, servendo come quinto comandante europeo, e prima donna europea a ricoprire il ruolo di comandante della Stazione spaziale internazionale, durante la “Spedizione 68”.