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Il Vaticano dice sì al culto di Medjugorje, ma non si esprime sui “presunti eventi soprannaturali”

Il Vaticano dice sì al culto di Medjugorje, ma non si esprime sui “presunti eventi soprannaturali”Città del Vaticano, 19 set. (askanews) – “Tramite il ‘nihil obstat’ circa un evento spirituale, i fedeli ‘sono autorizzati a dare ad esso in forma prudente la loro adesione’. Sebbene questo non implichi una dichiarazione del carattere soprannaturale del fenomeno in parola, e ricordando che i fedeli non sono obbligati a credervi, il ‘nihil obstat’ indica che questi ultimi possono ricevere uno stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta spirituale e autorizza il culto pubblico. Tale determinazione è possibile in quanto si è potuto registrare che in mezzo ad un’esperienza spirituale si sono verificati molti frutti positivi e non si sono diffusi nel Popolo di Dio effetti negativi o rischiosi”. Questa l’attesa conclusione alla quale è giunto il Dicastero per la Dottrina della fede nel suo documento dal titolo: “La Regina della Pace” riguardante le apparizioni e i messaggi di Medjugorje, il santuario mariano in Bosnia divenuto tra i più noti e frequentati degli ultimi decenni.


Nella nota “circa l’esperienza spirituale legata a Medjugorje”, di 18 pagine e 42 capitoli – firmata dal prefetto del dicastero, card. Víctor Manuel Fernandez e dal Segretario per la Sezione Dottrinale, mons. Armando Matteo, si sottolinea però, definendolo un “importante chiarimento”, che le conclusioni della Nota “non implicano un giudizio circa la vita morale dei presunti veggenti. D’altra parte, si deve ricordare che, – si aggiunge – quando si riconosce un’azione dello Spirito per il bene del Popolo di Dio in mezzo a un’esperienza spirituale dalle sue origini fino ad oggi, i doni carismatici (‘gratiae gratis datae’) che possano essere collegati ad essa non esigono necessariamente la perfezione morale delle persone coinvolte per poter agire”. E si aggiunge che il riconoscere canonicamente i buoni e positivi frutti di questa esperienza “non implica dichiarare come autentici i presunti eventi soprannaturali”. Sottolineando all’inizio come “è arrivato il momento di concludere una lunga e complessa storia attorno ai fenomeni spirituali di Medjugorje”, il documento vaticano si apre ricordando che “si tratta di una storia in cui si sono susseguite opinioni divergenti di Vescovi, teologi, commissioni e analisti” e che Sebbene nell’insieme dei messaggi legati a questa esperienza spirituale troviamo tanti elementi positivi che aiutano a cogliere la chiamata del Vangelo, certi messaggi – secondo l’opinione di alcuni – presenterebbero delle contraddizioni o sarebbero legati a desideri o interessi dei presunti veggenti o di altre persone”. Quindi, “non si può escludere che ciò possa essere successo nel caso di alcuni pochi messaggi” e che le Norme dello stesso Dicastero lo non escludono mentre i fenomeni delle presunte apparizioni “a volte appaiono connessi ad esperienze umane confuse, ad espressioni imprecise dal punto di vista teologico o ad interessi non del tutto legittimi”. Questo oltretutto “non esclude la possibilità di ‘qualche errore d’ordine naturale non dovuto a una cattiva intenzione, ma alla percezione soggettiva del fenomeno’”.


Da qui la richiesta esplicita e la necessità di alcuni chiarimenti. “L’insieme dei messaggi possiede un grande valore ed esprime con parole differenti i costanti insegnamenti del Vangelo”. Ma “alcuni pochi messaggi”, si legge nella Nota dell’ex Sant’Uffizio, “si allontanano da questi contenuti così positivi ed edificanti e sembra persino che arrivino a contraddirli. È conveniente – è l’indicazione fornita – stare attenti perché questi pochi elementi confusi non mettano in ombra la bellezza dell’insieme. Per evitare che questo tesoro di Medjugorje sia compromesso, è necessario chiarire alcune possibili confusioni che possono condurre gruppi minoritari a distorcere la preziosa proposta di quest’esperienza spirituale, soprattutto se si leggono parzialmente i messaggi”. Ed ancora: “I fedeli devono essere attenti e prudenti nell’interpretare e diffondere i presunti messaggi”.


Precisato questo, in tutta la Nota dell’ex Sant’Ufficio si sottolinea, però, come nel complesso tutti i messaggi e l’esperienza di Medjugorje appaia comunque positiva nei contenuti e nei messaggi incentrati sugli appelli alla pace che sgorga dalla carità, sulla centralità di Cristo e sull’azione dello Spirito Santo nella storia, la chiamata alla conversione e “il forte peso del male e del peccato”, oltre alla necessità della costante preghiera e della frequentazione dell’Eucaristia. “Un effetto immediato attorno ai fenomeni di Medjugorje – si sottolinea sempre nel documento diffuso oggi – è stato il grande e crescente numero di devoti in tutto il mondo e le numerose persone che vi si recano in pellegrinaggio dalle più variegate provenienze. I frutti positivi si rivelano soprattutto come la promozione di una sana pratica di vita di fede, d’accordo con quanto presente nella tradizione della Chiesa”.


Premesso tutto ciò si conclude che: “La valutazione degli abbondanti e diffusi frutti tanto belli e positivi non implica dichiarare come autentici i presunti eventi soprannaturali, ma soltanto evidenziare che ‘in mezzo’ a questo fenomeno spirituale di Medjugorje lo Spirito Santo agisce fruttuosamente per il bene dei fedeli”. Pertanto “si invita ad apprezzare e condividere il valore pastorale di questa proposta spirituale”, valutando positivamente la “maggior parte dei messaggi di Medjugorje come testi edificanti” non implicandone, per questo, “dichiarare che abbiano una diretta origine soprannaturale. Di conseguenza, quando ci si riferisce a ‘messaggi’ della Madonna, si deve intendere sempre ‘presunti messaggi’”. Nella Nota, si forniscono infine alcune indicazioni pratiche per il futuro. Si puntualizza che il Vescovo di Mostar-Duvno, emetterà un decreto contenente le indicazioni fornite dalla Santa Sede e che il Visitatore Apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, continuerà a svolgere le funzioni a lui affidate, e dovrà verificare che, in ogni pubblicazione che raccolga dei messaggi, venga inclusa la Nota del Dicastero per la Dottrina della fede come Introduzione. Lo stesso “opererà poi il discernimento di eventuali messaggi futuri – o di messaggi passati che non siano ancora stati pubblicati – e dovrà autorizzarne l’eventuale pubblicazione, alla luce dei chiarimenti offerti. Ugualmente, prenderà le misure da lui considerate necessarie e guiderà il discernimento pastorale di fronte a nuove situazioni che possano presentarsi, tenendo informato questo Dicastero”. “Anche se possono sussistere diversi pareri circa l’autenticità di alcuni fatti o su alcuni aspetti di questa esperienza spirituale, le autorità ecclesiastiche dei luoghi dove essa sia presente sono invitate ad ‘apprezzare il valore pastorale e a promuovere pure la diffusione di questa proposta spirituale’. – sono ancora le indicazioni fornite dalla Nota – Valutando prudenzialmente quanto accade nel proprio territorio”, mentre “resta comunque ferma la potestà di ogni Vescovo diocesano di decidere al riguardo”. Questo perché, si conclude, “pur essendo ampiamente diffusi in tutto il mondo i frutti positivi di questo fenomeno spirituale, ciò non nega che possano esserci dei gruppi o delle persone che, utilizzando inadeguatamente questo fenomeno spirituale, agiscano in un modo sbagliato. I Vescovi diocesani, ognuno nella propria diocesi, hanno la libertà e l’autorità per prendere le decisioni prudenziali ritenute necessarie per il bene del Popolo di Dio”.

Maltempo, fiumi esondati in Romagna e nelle Marche. Migliaia di persone evacuate

Maltempo, fiumi esondati in Romagna e nelle Marche. Migliaia di persone evacuateRavenna, 19 set. (askanews) – Sono migliaia le persone evacuate dalla tarda serata di mercoledì 18 settembre nel ravennate, per tutti la notte è trascorsa nei centri di accoglienza messi a disposizione da Comuni e prefetture. Appelli sono stati diffusi con gli altoparlanti e i sindaci continuano a diramare appelli via Facebook alla popolazione, invitata a restare ai piani alti. “La preoccupazione è vera, reale e seria, entriamo in una fase di emergenza più forte dove tutti dobbiamo prestare la massima attenzione ed essere pronti a prendere le misure necessarie”. Ha detto il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, che ha seguito la situazione dei fumi Lamone e Montone, esondati in alcuni punti della città e della provincia: “Il livello è altissimo, sopra la soglia rossa e in alcuni tratti ancora in crescita” per questo è stato deciso di interrompere il traffico in alcune zone, a Cotignola, Alfonsine, Russi e Lugo in particolare dove è stato chiesto ai residenti di abbandonare le abitazioni.


“Si dispone che tutta la popolazione, soprattutto quella alluvionata nel maggio 2023, si trasferisca ai piani più alti dei propri edifici – ha detto il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini -. Se questo non è possibile, evacuate ora recandovi presso amici o parenti o presso il Palazzo di Vetro della Fiera di Forlì in via Punta di Ferro. Si chiede a tutti la massima attenzione e la collaborazione anche condividendo l’informazione con quante più persone possibili”. La Regione Emilia-Romagna sta seguendo senza sosta la situazione dei corsi d’acqua in piena per le forti piogge di questi giorni, con particolare attenzione “alle situazioni più critiche perché abbiamo dei superamenti di soglia storici, come per esempio per il Senio nel ravennate”, ha spiegato la presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo, al termine dell’ultimo briefing meteo durante la notte.


“In questo momento abbiamo i colmi di piena dei fiumi che hanno superato soglia 3 che stanno iniziando ad andare nei tratti vallivi e sebbene sia prevista una moderazione delle piogge per le prossime ore – ha detto Priolo – ovviamente i colmi di piena continueranno a transitare e a restare sopra soglia 3”. I bacini interessati – ha ricordato – sono nel bolognese, i bacini dell’Idice e del Sillaro, nel ravennate quelli del Senio e del Lamone, nel forlivese quello del Montone. “In questo momento abbiamo una diminuzione della piena nei tratti appenninici, ma i picchi si stanno propagando nei tratti vallivi. Stiamo continuando a monitorare la situazione – ha aggiunto -, le colonne mobili si sono trasferite sul territorio e 190 volontari stanno supportando le amministrazioni comunali, popolazione e sindaci”. Priolo ha poi invitato tutti i residenti a mantenersi costantemente informati attraverso i siti e a seguire le indicazioni di sindaci e autorità. “L’attività non si ferma – ha detto – siamo in costante contatto con il centro funzionale e il dipartimento della protezione civile”. Criticità anche nel bolognese: a Valsamoggia tre nuclei familiari sono isolati e in contatto con gli operatori comunali. Preoccupazione anche per alcune zone della città di Bologna, interessate all’attraversamento del fiume Reno. Per oggi è stata disposta la chiusura delle scuole.


Il Corpo nazionale dei vigili del fuoco al lavoro da ieri in Emilia Romagna per far fronte ai danni causati dall’intensa ondata di maltempo che sta colpendo la regione. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati oltre 500 interventi di soccorso. Situazione più critica nel territorio della provincia di Ravenna, dove sono in azione anche due elicotteri Drago per l’evacuazione di persone bloccate in casa dall’innalzamento del livello dell’acqua causato dall’esondazione del torrente Senio a Cotignola e del Lamone a Bagnacavallo in località Traversara. A Casola Valsenio interventi in atto per diverse frane che hanno ostruito strade di collegamento. Nella provincia di Forlì-Cesena i soccorritori acquatici del Corpo nazionale hanno operato in via Zignola, a Forlì, per evacuare 14 persone, di cui 7 disabili in una residenza sanitaria, ed un centinaio di animali minacciati dall’acqua. Sempre a Forlì, nel quartiere di San Benedetto, in via Pelacano e in via Isonzo le squadre stanno operando per assistenza a persone in difficoltà per allagamenti e per il soccorso ad automobilisti in panne.


In provincia di Ravenna, tra Bagnacavallo, Lugo e Cotignola sono state recuperate dai vigili del fuoco con l’elicottero cinque persone bloccate in casa per l’innalzamento del livello dell’acqua. Nella zona sono in azione due elicotteri Drago dei Vigili del fuoco per operazioni di soccorso alla popolazione. Situazione critica anche nelle Marche, oltre 300 interventi dei Vigili del fuoco nella Regione. Le squadre hanno operato stanotte ad Ascoli Piceno, nella località di Ponterotto tra San Benedetto del Tronto e Acquaviva Picena, per il soccorso ad automobilisti in difficoltà per acqua e fango lungo la carreggiata della SP36. Svolti soccorsi per allagamenti anche nelle zone di Cupra Marittima e Grottammare. Ad Ancona nella tarda serata di ieri sono state evacuate 6 famiglie a Osimo per una frana che minacciava l’abitato in via Montecesa. Per l’esondazione del torrente Arzilla, in provincia di Pesaro Urbino è interrotta la viabilità sulla SP 144. Potenziato in il dispositivo di soccorso del Corpo nazionale con l’invio di personale esperto nel soccorso acquatico e fluviale dalla Lombardia, Toscana e Campania.

Maltempo, in Romagna fiumi esondati, migliaia di persone evacuate

Maltempo, in Romagna fiumi esondati, migliaia di persone evacuateRavenna, 19 set. (askanews) – Sono migliaia le persone evacuate nella tarda serata di mercoledì 18 settembre nel ravennate, per tutti la notte è trascorsa nei centri di accoglienza messi a disposizione da Comuni e prefetture. Appelli sono stati diffusi con gli altoparlanti e i sindaci continuano a diramare appelli via Facebook alla popolazione, invitata a restare ai piani alti.


“La preoccupazione è vera, reale e seria, entriamo in una fase di emergenza più forte dove tutti dobbiamo prestare la massima attenzione ed essere pronti a prendere le misure necessarie”. Ha detto il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, che ha seguito la situazione dei fumi Lamone e Montone, esondati in alcuni punti della città e della provincia: “il livello è altissimo, sopra la soglia rossa e in alcuni tratti ancora in crescita” per questo è stato deciso di interrompere il traffico in alcune zone, a Cotignola, Alfonsine, Russi e Lugo in particolare dove è stato chiesto ai residenti di abbandonare le abitazioni. “Si dispone che tutta la popolazione, soprattutto quella alluvionata nel maggio 2023, si trasferisca ai piani più alti dei propri edifici – ha detto il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini -. Se questo non è possibile, evacuate ora recandovi presso amici o parenti o presso il Palazzo di Vetro della Fiera di Forlì in via Punta di Ferro. Si chiede a tutti la massima attenzione e la collaborazione anche condividendo l’informazione con quante più persone possibili”.


La Regione Emilia-Romagna sta seguendo senza sosta la situazione dei corsi d’acqua in piena per le forti piogge di questi giorni, con particolare attenzione “alle situazioni più critiche perché abbiamo dei superamenti di soglia storici, come per esempio per il Senio nel ravennate”. Lo ha spiegato la presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo, al termine dell’ultimo briefing meteo durante la notte. “In questo momento abbiamo i colmi di piena dei fiumi che hanno superato soglia 3 che stanno iniziando ad andare nei tratti vallivi e sebbene sia prevista una moderazione delle piogge per le prossime ore – ha detto Priolo – ovviamente i colmi di piena continueranno a transitare e a restare sopra soglia 3”. I bacini interessati – ha ricordato – sono nel bolognese, i bacini dell’Idice e del Sillaro, nel ravennate quelli del Senio e del Lamone, nel forlivese quello del Montone. “In questo momento abbiamo una diminuzione della piena nei tratti appenninici, ma i picchi si stanno propagando nei tratti vallivi. Stiamo continuando a monitorare la situazione – ha aggiunto -, le colonne mobili si sono trasferite sul territorio e 190 volontari stanno supportando le amministrazioni comunali, popolazione e sindaci”. Priolo ha poi invitato tutti i residenti a mantenersi costantemente informati attraverso i siti e a seguire le indicazioni di sindaci e autorità. “L’attività non si ferma – ha detto – siamo in costante contatto con il centro funzionale e il dipartimento della protezione civile”.


Nel cesenate “la situazione in queste tre ore non è peggiorata” ha riferito il sindaco Enzo Lattuca: “i livelli idrometrici del Savio sono sotto controllo, a San Carlo c’è stato un picco e prima ancora c’era stato a Borello, ma poi ha iniziato a calare, possiamo aspettarci che questo avvenga anche nel tratto urbano di Cesena”. Criticità anche nel bolognese: a Valsamoggia tre nuclei familiari sono isolati e in contatto con gli operatori comunali. Preoccupazione anche per alcune zone della città di Bologna, interessate all’attraversamento del fiume Reno. Per oggi è stata disposta la chiusura delle scuole.

Paura per la piena dei fiumi in E.-Romagna: “Possibile il peggio”

Paura per la piena dei fiumi in E.-Romagna: “Possibile il peggio”Roma, 19 set. (askanews) – L’allerta meteo in Emilia-Romagna “si sta aggravando”, i livelli dei fiumi fanno paura e “la situazione è molto complessa in tanti bacini: dall’Idice e soprattutto fino al bacino del Montone. In queste ore è necessario che tutti i cittadini seguano le indicazioni che i sindaci stanno dando, perchè abbiamo superamenti di soglia 3 importanti”. Lo ha detto su Facebook Irene Priolo, presidente f.f. della Regione Emilia-Romagna.


“Le situazioni più critiche – ha spiegato – sono a Modigliana e Castrocaro: avremo un deflusso a valle per cui bisognerà stare molto attenti per quanto riguarda il bacino del Lamone a Faenza. Una situazione particolarmente critica anche nel Bolognese, abbiamo bisogno di essere attenti per quanto riguarda il bacino Idice, il bacino del Savena connesso, ma anche del Sillaro. Situazione complessa a Forlì, dove arriverà la piena del Montone”. A Castel Bolognese (Ravenna) per le forti piogge la situazione del Senio è peggiorata e a Tebano il livello del fiume ha raggiunto la soglia rossa, con un livello di 5,5 metri. Il sindaco ha pertanto predisposto l’ordinanza di evacuazione dei cittadini residenti nelle abitazioni limitrofe al fiume, allestendo il Palazzetto dello Sport come centro di accoglienza. La polizia locale sta allertando le famiglie che per la propria incolumità devono allontanarsi. Le scuole di qualsiasi ordine e grado domani rimarranno chiuse.


Nella zona di Budrio (città metropolitana di Bologna) è in transito la piena del torrente Idice che continua a venire monitorata sia dal Comune che dal personale della Regione Emilia-Romagna. Grazie agli interventi di messa in sicurezza degli argini l’acqua sta defluendo, in minima parte, dagli scoli appositamente realizzati che la indirizzano nel canale di bonifica. Anche il canale Fossano è attenzionato dal Comune, in collaborazione con il personale della Bonifica Renana. A Modigliana (Forlì-Cesena) sono esondati i fiumi Tramazzo e Acerreta: sui social testimonianze di cittadini sul posto parlano di una “situazione critica”, con scene “davvero drammatiche e spaventose”. Alcune aree del centro abitato a ridosso del fiume sono inondate. I fiumi, si legge ancora in alcuni post di cittadini, “hanno raggiunto un livello superiore a quello del maggio 2023”, quando la zona subì un allagamento diffuso.


A Bologna a causa dell’allerta meteo e del protrarsi delle piogge persistenti, si è verificato in particolare un innalzamento del livello del torrente Savena tale da far prefigurare nella notte una sua possibile importante criticità. Il Comune ha quindi disposto la chiusura di alcune scuole nella zona e, a tutela della pubblica incolumità, ha inoltre emanato un’ordinanza di evacuazione degli edifici posti in zona San Ruffillo-Lungosavena. Anche nella zona di Forlì la situazione “sta peggiorando” e “le previsioni che eslcudevano in maniera decisa esondazioni del Montone si stanno rapidamente modificando”, ha detto in un video su Facebook il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini. “Nelle zone vicine al fiume Montone i cittadini, soprattutto quelli che hanno avuto l’alluvione 2023, salgano ai piani più alti, abbiano consapevolezza della possibilità di un fatto grave, pensino prima di tutto alla propria sicurezza e salute, cerchino di mettere in sicurezza quello che possono. Le previsioni non sono certe, sono in continua evoluzione, ma dalla mezzanotte fino alle 4-5 non sono esclusi fenomeni di estrema gravità”.

Le Università italiane insieme per governare la sfida dell’Ia

Le Università italiane insieme per governare la sfida dell’IaMilano, 18 set. (askanews) – Prende il via domani a Palazzo Vecchio il XXI Convegno Nazionale del CoDAU, con il titolo “L’università del futuro tra umanesimo, intelligenza artificiale e governo dei dati”. Il CoDAU è l’ente che rappresenta i Direttori Generali ed i dirigenti di tutte le università italiane, statali e non statali. Il Convegno proseguirà nelle giornate di venerdì 20 e sabato 21 settembre, al Polo Universitario delle Scienze Sociali di Novoli dell’Università degli Studi di Firenze.


In apertura, con il Presidente CoDAU, Alberto Scuttari, saranno presenti il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, la Sindaca di Firenze, Sara Funaro, la Rettrice dell’Università degli Studi di Firenze, Alessandra Petrucci, la Presidente CRUI, Giovanna Iannantuoni, il Presidente ANVUR, Antonio Felice Uricchio. I temi centrali del Convegno, che vede già oltre 350 accreditati con la presenza anche di una delegazione dei Direttori Generali degli atenei francesi, saranno le modalità con le quali il sistema universitario, insieme ai più importanti stakeholders nazionali ed internazionali, può guidare efficacemente il cambiamento generato dall’intelligenza artificiale e dal governo dei dati, facilitando l’innovazione e lo sviluppo di competenze adeguate. Nei momenti di networking del Convegno sarà possibile per i delegati visitare la Villa Medicea di Poggio a Caiano e partecipare, presso la Villa Castelletti, all’attribuzione del Premio per l’innovazione “Clara Coviello”. “La trasformazione digitale è una realtà che porta gli atenei a vivere questa stagione storica con un allenamento costante ad affrontare un cambiamento che lascia alle spalle molte logiche che hanno fino ad oggi creato convinzioni, equilibri, aspettative – afferma il presidente del CoDAU, Alberto Scuttari, alla vigilia dell’apertura -. In questo contesto, il CoDAU mette al centro della propria riflessione le modalità con le quali il management universitario può guidare efficacemente il cambiamento, facilitando l’innovazione e lo sviluppo di competenze adeguate. Dobbiamo pensare a come gestire i dati in modo responsabile, a come sfruttare l’intelligenza artificiale a vantaggio della ricerca e della didattica e, soprattutto, a come mantenere la funzione dell’università quale motore di innovazione, inclusione e crescita sociale”.

Maltempo, allerta rossa in Romagna e nel Bolognese. Scuole chiuse, la Regione: restare a casa

Maltempo, allerta rossa in Romagna e nel Bolognese. Scuole chiuse, la Regione: restare a casaMilano, 18 set. (askanews) – Maltempo da allerta rossa in Romagna e nel Bolognese: la Regione Emilia Romagna raccomanda per domani la chiusura delle scuole nella Città metropolitana di Bologna e nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Spetterà ai sindaci dei singoli territori emettere le relative ordinanze. L’invito è quello di evitare al massimo gli spostamenti, attivando lo smartworking, quando possibile. Per quanto riguarda i collaboratori regionali, la scelta della Regione è di estendere il più possibile per domani la possibilità di lavorare da casa.


Queste alcune delle scelte condivise stamattina dalla presidente della regione, Irene Priolo, a seguito di un incontro con i presidenti di Provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca, di Ravenna, Michele de Pascale, di Rimini, Jamil Sadegholvaad e della Città Metropolitana di Bologna, Matteo Lepore. Il bollettino di allerta meteo dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna, che prevede temporali e criticità idrogeologiche con precipitazioni intense e persistenti, più consistenti sul settore centro-orientale della regione, in Romagna e nel Bolognese. “Raccomandiamo la massima precauzione e prudenza a tutte le cittadine e i cittadini delle zone coinvolte da questa nuova ondata di maltempo – ha commentato Priolo-. Stiamo adottando tutte le azioni previste in queste situazioni e abbiamo chiesto la mobilitazione dell’intero sistema di Protezione civile. Vogliamo essere accanto alle persone e alle comunità, presenti nei territori col sistema di protezione civile e i corpi dello Stato, grazie a un impegno comune che condividiamo in particolare con sindaci e prefetti”.


In queste ore è attivo il Cor, Centro operativo regionale, H24 e sono stati attivati tutti i Corpi dello Stato, in stretto raccordo con le Prefetture. Inoltre, nei territori delle aree montane, sono stati inviati esperti geologi per il monitoraggio continuo di possibili frane, dissesti, situazione strade, a supporto degli Enti locali. Infine, sarà attivato nel pomeriggio e fino a sabato 21 settembre, il numero verde regionale 800 024662 dalle 8 alle 20.

Maltempo, recuperato il corpo del vigile del fuoco disperso nel Foggiano

Maltempo, recuperato il corpo del vigile del fuoco disperso nel FoggianoMilano, 18 set. (askanews) – E’ stato recuperato il corpo del caporeparto dei vigili del fuoco Antonio Ciccorelli, disperso da ieri sera nel Foggiano, mentre stava prestando soccorso nei territori colpiti dal maltempo. Ciccorelli, vigile del fuoco esperto, prossimo alla pensione, era sul campo per soccorrere alcune persone rimaste intrappolate dalle forti piogge che stavano colpendo quella zona.


L’auto di servizio era stata travolta dalla piena di un torrente sulla SS89 tra S. Severo e Apricena. Il corpo senza vita è stato recuperato dai colleghi sommozzatori all’interno dell’abitacolo dell’auto, poco più a valle del punto dove era stata travolta durante lo svolgimento delle operazioni di soccorso per il maltempo. Salvato il collega che era riuscito ad abbandonare la vettura, rimasto ferito e trasportato in ospedale in condizioni non gravi. L’ondata di maltempo non è ancora cessata e la Sala Situazione Italia della Protezione civile continua, in contatto con i territori, a seguire l’evoluzione dell’ondata di maltempo che sta colpendo alcune zone del Paese.


Secondo le previsioni de IlMeteo.it il ciclone Boris porterà ancora 48 ore di pioggia intensa. Il meteorologo Lorenzo Tedici conferma che il vortice, dopo aver colpito in modo estremo l’Europa Centrale, ha raggiunto il Mediterraneo e sta provocando forti piogge sul nostro Paese. Nel dettaglio, anche nelle prossime ore, i nubifragi saranno più probabili su Emilia Romagna e Marche e su tutta la dorsale appenninica settentrionale, ma potremo avere maltempo a tratti diffuso anche sul Basso Tirreno. Intorno al minimo di bassa pressione, intorno all’occhio del ciclone, ruoteranno due sistemi molto perturbati, uno sull’Alto Adriatico e l’altro sul Tirreno meridionale.

Migranti, il Papa: il Mediterraneo smetta di essere un cimitero

Migranti, il Papa: il Mediterraneo smetta di essere un cimiteroMilano, 17 set. (askanews) – I giovani del Mediterraneo “devono essere instancabili pellegrini di speranza e a seguire i segni di Dio, affinché il Mediterraneo riscopra il suo volto migliore: l’espressione della fraternità e della pace, e smetta di essere un cimitero”. E’ l’appello lanciato da Papa Francesco in un video messaggio inviato ai cinquanta giovani che partecipano al Med 24 Tirana, una nuova edizione degli Incontri del Mediterraneo, organizzati dalla Chiesa Cattolica con la collaborazione di attori mediterranei, come Mar Yam, con l’obiettivo di affrontare le sfide e le opportunità presenti nella regione mediterranea.


Incontri che si concentrano su temi come la pace, il dialogo interreligioso e culturale, la dignità umana e la migrazione. Sotto il motto “Pellegrini di speranza, costruttori di pace”, suggerito dalla Arcidiocesi di Tirana-Durazzo, in continuità con il motto del Giubileo, il Med 24 Tirana segue l’invito del Papa a costruire ponti di dialogo tra le diverse religioni e culture del Mediterraneo. L’incontro Med 24 Tirana, iniziato domenica scorsa e che si protrarrà fino a sabato 21 settembre, ha ricevuto il messaggio di Papa Francesco in cui ha ricordato la sua visita in Albania dieci anni fa: “Come ho detto in quell’occasione ai giovani: ‘Voi siete la nuova generazione dell’Albania’, ora voglio aggiungere, per voi, cari giovani che venite dalle cinque sponde del Mediterraneo, ‘Voi, la nuova generazione, siete il futuro della regione mediterranea’”.


“La pace va costruita! Dio ama tutti gli uomini; non fa differenze tra noi. La fraternità tra le cinque sponde del Mediterraneo che state costruendo è la risposta, la migliore risposta che possiamo offrire ai conflitti e alle indifferenze mortali”, ha sottolineato Francesco nel suo videomessaggio. All’apertura dell’incontro, ieri mattina, il Arcivescovo di Tirana, Monsignor Arjan Dodaj, F.d.C., ha dato il benvenuto ai 50 giovani partecipanti al Med 24 Tirana e ha detto loro: “Cari giovani, il nostro desiderio è che possiate sperimentare l’Albania come luogo di quel laboratorio di pace che sorge come peculiarità della sua esperienza interreligiosa”.


Monsignor Dodaj ha sottolineato come Tirana sia stata un facilitatore di un ricco scambio tra culture: “Sempre, nella sua storia, la nostra terra è stata un luogo di intersezione e di passaggio, e cosa significa essere una ‘porta’ se non che da un lato si passa, e dall’altro si trova sempre accoglienza? I percorsi 3 sono diversi, ma la porta li unisce tutti senza omologarli”. E ha aggiunto: “Lo stesso accade con il Mar Mediterraneo, il ‘Mare Nostrum’. Per la storia che lo caratterizza, per la diversità delle sue realtà, delle sue culture e anche delle sue prove, costituisce un mosaico al quale oggi vorremmo dare la forma di una porta. E così, di nuovo, questa porta, in questi giorni, passa per Tirana”.

Peggy Guggenheim, una serata di performance per Jean Cocteau

Peggy Guggenheim, una serata di performance per Jean CocteauVenezia, 16 set. (askanews) – Una serata di apertura straordinaria della Collezione Peggy Guggenheim a Venezia per accogliere una serie di performance e di azioni artistiche che rendono omaggio a Jean Cocteau, poliedrica figura del Novecento cui il museo dedica la mostra temporanea “La rivincita del giocoliere”. Negli spazi di Palazzo Venier dei Leoni giovani artisti hanno dato nuove forme alla lezione di Cocteau, sottolinenando la perdurante contemporaneità dei suoi messaggi.


“Avvenimento#2 – Ho amato un sogno? – ha detto ad askanews il curatore della serata, Edoardo Lazzari – è un evento di performance, che raccoglie una serie di artisti italiani e internazionali e che risuona con la mostra di Cocteau intorno ad alcune tematiche che Cocteau ha ripetutamente affrontato nella sua vita, come il tema dell’identità, di genere, del proprio io; dell’autofiction, ovvero come inserire la propria biografia all’interno delle narrazioni fantastiche e per me questi sono stati alcuni vettori di partenza per costruire un parterre di artiste e artisti che potevano declinare questa forma”. Nelle performance ecco che troviamo il tema del doppio, troviamo riferimenti a Orfeo, ma anche alla marginalità e alle istanze Queer, ma soprattutto si trova un momento di dialogo forte tra un museo istituzionalizzato come la Collezione Guggenheim e la scena più giovane degli artisti, molti locali, oltre che che un pubblico più vasto e variegato.


“Vogliamo offrire spazi e risorse alla scena artistica locale – ha aggiunto Michela Perrotta, coordinatrice dei Programmi per il pubblico della Collezione Peggy Guggenheim – per sostenere un sistema dell’arte che a volte è invisibilizzato e che il museo accoglie nei suoi spazi. La dimensione performativa attiva uno spazio: le persone possono venire, visitare la collezione permanente e la mostra temporanea, che è appunto quella di Cocteau, ma anche vivere il museo come un luogo nel quale accade qualcosa, e quindi scoprire anche una forma d’arte che è viva e contemporanea”. Del resto la vocazione al dialogo e al confronto è parte della storia della Collezione, poiché quando nel 1949 Peggy Guggenheim acquistò il palazzo lo fece per ospitare la sua collezione e la sua casa, ma anche per renderlo un luogo di incontro per la scena artistica dell’epoca, locale e internazionale. E vedere il museo pieno di giovani e animato dalle pratiche performative contemporanee ci fa pensare che la visione della mecenate sia ancora viva e operativa, anche nella Venezia del 2024, nello stesso modo in cui resta attuale la figura di Jean Cocteau.

Processo Open Arms, la procura di Palermo ha chiesto 6 anni di carcere per Salvini

Processo Open Arms, la procura di Palermo ha chiesto 6 anni di carcere per SalviniPalermo, 14 set. (askanews) – La procura di Palermo ha chiesto sei anni di reclusione per Matteo Salvini – oggi assente all’udienza – accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco dalla ong Open Arms di 147 migranti a Lampedusa.


A Palermo, oggi nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, si è tenuta l’udienza con la requisitoria dell’accusa. “Il principio chiave è quello del soccorso in mare, che viene dall’Odissea, da tempi ancestrali. La persona in mare è da salvare, ed è irrilevante la sua classificazione: migrante, componente di un equipaggio, passeggero. Per il diritto internazionale della convenzione Sar anche un trafficante di essere umani o un terrorista va salvato poi se è il caso la giustizia fa il suo corso. L’Onu ha stabilito che la rotta del mediterraneo centrale sia la più pericolosa del mondo, chiede collaborazione nelle operazioni di ricerca e salvataggio e mette come prioritario la tutela della vita dei naufraghi”, ha detto il pm Geri Ferrara durante la requisitoria al processo Open Arms. “C’è un principio chiave e che non è discutibile: tra i diritti umani e la protezione della sovranità dello Stato sono i diritti umani che nel nostro ordinamento, per fortuna democratico, devono prevalere”, ha aggiunto il magistrato, sottolineando: “Prima si fanno scendere i migranti e poi si ridistribuiscono: altrimenti si rischia di fare politica su gente che sta soffrendo”. “Le posizioni e le scelte del ministro Matteo Salvini diedero luogo a un caos istituzionale, una situazione che avrebbe portato ad approntare soluzioni di fortuna. A ritrovarsi in una condizione di estrema difficoltà fu la Guardia costiera che non poteva premere su un ministero da cui non dipendeva”, ha proseguito la procuratrice aggiunta di Palermo, Marzia Sabella, nel corso della requisitoria del processo Open Arms, sottolineando che “Matteo Salvini aveva l’obbligo di indicare un posto sicuro per lo sbarco dei migranti dalla nave Open Arms. La situazione sarebbe dunque semplice, ma in realtà è molto più complessa”.


Salvini assente aveva affidato ad una intervista su Libero la sua riflessione: “”Mi auguro prevalga il buonsenso, perche’ la difesa dei confini non e’ un reato. E’ imbarazzante dover pensare a questo processo, visto che stiamo affrontando sfide importanti e i dati macroeconomici sono positivi: tasso di occupazione al 62,2%, disoccupazione ai minimi storici al 6,8%”. L’avvocata Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini, rispondendo a una domanda dei giornalisti dopo la requisitoria, ha detto: “Nel caso Open Arms, a prescindere dalle anomalie della navigazione e dal fatto che c’erano rischi che ci fossero a bordo terroristi, sono state adottate delle misure proprio per garantire la tutela e la protezione dei migranti. Adesso più che analizzare questo aspetto, mi preme rilevare che in questa introduzione è di intuitiva evidenza che il pm sta procedendo a una requisitoria contro il decreto Sicurezza-bis, che è un atto del governo, contro la linea politica ‘prima redistribuire e poi sbarcare’. Ha proprio espresso un giudizio di grande contestazione di questa linea. Sapete perfettamente che anche in dichiarazioni pubbliche, questa linea è stata portata avanti da tutto il governo. Lo stesso premier di allora (Giuseppe Conte, ndr) ha detto ‘prima si redistribuiva e poi si sbarcava’”. “Una requisitoria un po’ contraddittoria. La premessa è ‘non stiamo processando il governo’, ma poi ha detto ‘il decreto Sicurezza bis è in contrasto con la Costituzione, non è accettabile prima redistribuire e poi sbarcare. Il tavolo tecnico ribaltava dei principi fondamentali. Per ora sta parlando di leggi, linee di governo e lui le contesta. Non c’è una condotta Salvini sul banco degli imputati, ma c’è una linea politica sul banco degli imputati”, ha sottolineato ancora.