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A Modena dall’8 novembre il “Learning More Festival”

A Modena dall’8 novembre il “Learning More Festival”Roma, 16 ott. (askanews) – Il Learning More Festival, primo festival in Italia dedicato alle frontiere della formazione, dell’apprendimento e del capitale umano, torna a Modena per la sua terza edizione, da venerdì 8 a domenica 10 novembre 2024. Saranno ospiti più di 150 accademici, docenti, educatori, innovatori tech, imprenditori, professionisti del learning e del capitale umano, della comunicazione, dell’arte e del design, insieme a genitori, studenti e cittadini di tutta Italia per scoprire nuove frontiere e scenari futuri della formazione.


Il Learning More Festival offrirà spunti per rispondere alla crescente richiesta di competenze professionali trasversali della contemporaneità, creando punti di incontro tra la scienza dell’apprendimento e settori apparentemente diversi come il design, i linguaggi visivi, la comunicazione e le competenze digitali. A confrontarsi su queste tematiche saranno i principali esperti del settore, provenienti dall’Italia e dall’estero, che coinvolgeranno il pubblico in oltre 100 appuntamenti, tra lezioni, workshop, talk di approfondimento, experience ed eventi pop. Per le famiglie e le scuole, il programma offrirà laboratori innovativi e incontri di orientamento. Le attività si svolgeranno in 15 location diverse della città, durante tre giornate ricche di dialoghi e confronti. Il festival è promosso da FEM – Future Education Modena, centro internazionale e primo hub innovativo per l’EdTech in Italia, creato da Wonderful Education e Fondazione di Modena.


IL PROGRAMMA Il programma è ricco e si sviluppa attorno a sette palinsesti tematici.


Neuroscienze e apprendimento. La mente che impara. Gli esperti si chiederanno come funziona il cervello, come imparare e come sviluppare tecniche efficaci di apprendimento. Tra i tanti ospiti di questo palinsesto interverranno gli stranieri: Gloria Janet Mark, professoressa emerita all’Università di California, Irvine, e autrice del popolarissimo libro Attention Span (HarperCollins Italia, 2023) e Claire Badger, vicepreside della Godolphin and Latymer School di Londra, che spiegherà nel talk Creatività: la connessione cognitiva come il pensiero creativo può essere sviluppato attraverso i curricula scolastici, chiarendo le connessioni tra creatività e scienza cognitiva. Apprendimento aumentato. Accrescere e potenziare l’apprendimento. I metodi e gli strumenti a disposizione dell’apprendimento sono in grande espansione: creatività, immaginazione e motivazione sono stimoli fondamentali per acquisire nuove conoscenze. Ne parleranno: Chiara Attanasio e Morena Rossi, ideatrici del podcast StereotipArt; Valentina Gianfrate, professoressa associata in Design all’Università di Bologna, e Francesco D’Isa, filosofo e artista visivo, con il talk Imparare il pensiero creativo ed esplorarlo con l’AI; Antonio Brusa, autore e Glauco Babini, presidente di LudoLabo in Giochi per imparare la storia; Andrea Ligabue, tra i massimi esperti nazionali di didattica ludica, in Giochi, Scienza e Didattica: una combinazione vincente, presenteranno traiettorie consolidate di didattica con il gioco.


Imparare e lavorare con l’Intelligenza Artificiale. L’intelligenza artificiale per l’apprendimento e il lavoro. Sull’AI il dibattito è acceso: quali sono le opportunità che offre e come coglierle? Un palinsesto ricchissimo di appuntamenti, a partire da due interventi internazionali di eccezione: Dennis Yi Tenen (Columbia University) con Literary Theory for Robots, che esplorerà l’insospettabile passato comune di letteratura e informatica, la storia degli strumenti automatizzati nella scrittura, i limiti dell’intelligenza artificiale e il valore dell’esperienza umana nel processo creativo, e Naomi Susan Baron, professoressa emerita di Linguistica presso l’American University di Washington, USA, esplorerà nel talk Who read this? The impact of AI-as-reader. Le competenze del XXI Secolo e il futuro del lavoro. Sulle competenze necessarie per il futuro del lavoro si esprimeranno numerosi esperti del settore, tra cui: Francesco Bertiato (PHD in Scienze dell’esercizio fisico e del movimento umano Università di Verona), Andrea Bortolamasi, (Comune di Modena) e Simone DiGrandi (ANCI e Comune di Ragusa). Sarà un incontro a più voci quello di Maria Raffaella Caprioglio (Umana), Giacomo Villano (Confindustria), Andrea Bairati (AIRI), Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione della Regione Emilia-Romagna, e Luca Peretti (Fonditalia). Non è possibile parlare di nuove tecnologie senza imbattersi nel tema dei dati, per questo sarà presente Michael Brenner, responsabile creativo di Data4Change. Organizzazioni che imparano, la società che cresce. Come creare organizzazioni e imprese che hanno conto e sanno navigare nella complessità? Sull’importanza dell’investimento sul capitale umano interverranno: Natal Dank, autrice di Agile HR (Ayros Editore, 2023) e Agile L&D ( Kogan Page Ltd, 2024) e tra le massime esperte HR; Michele Mauri, Matteo Bonera e Andrea Giambelli, rappresentanti di alcune delle realtà più innovative in Italia: Accurat, The Visual Agency e Density Design. EdTech: strumenti per l’innovazione. L’apprendimento è in evoluzione grazie alle tecnologie. Learning More Festival torna a ospitare le semifinali italiane dei GESAwards, la più grande competizione Edtech a livello mondiale che sarà introdotto da un intervento di Gianfranco Ruta, COTEC, della Presidenza della Repubblica Italiana e Riccardo Agostini, AD Gruppo Spaggiari. Tra gli altri ospiti, interverranno: Benjamin Marteau, creatore di Pix; Davide D’Amico, Direttore Generale per l’innovazione digitale del Ministero dell’Istruzione e del Merito e Willem Schoors, del Ministero dell’educazione Fiammingo. Family Lab. Molti appuntamenti affronteranno il tema della genitorialità ai tempi del digitale, tra cui: Maurizio Fea, psichiatra, e Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta, con l’incontro Abitudini e dipendenze dalle tecnologie: come crescere figli sicuri e consapevoli; Michele Marangi, tra i massimi esperti italiani di educazione mediale, presenterà e farà sperimentare applicazioni progettate per coinvolgere genitori e figli in attività educative.

”Per un teatro delle città”, petizione a sostegno del teatro urbano

”Per un teatro delle città”, petizione a sostegno del teatro urbanoRoma, 16 ott. (askanews) – L’Associazione Nazionale Arti Performative (ANAP-Agis) ha avviato una campagna di sensibilizzazione sul ruolo cruciale del teatro urbano nelle comunità italiane, lanciando una petizione per chiedere un maggiore riconoscimento e sostegno istituzionale a questa forma di espressione artistica. Per portare il tema all’attenzione delle istituzioni nazionali, il prossimo 24 ottobre è in programma un incontro in Senato, promosso dal Sen. Francesco Verducci e con il patrocinio di ANCI, quale momento chiave per presentare le istanze e discutere con le istituzioni le misure necessarie a valorizzare il teatro di strada.


Il teatro urbano ha un impatto profondissimo sul tessuto sociale e culturale delle città e dei borghi italiani. Esso rappresenta non solo un momento di intrattenimento, ma un potente strumento di coesione sociale e di valorizzazione dei territori. Dai grandi centri urbani alle piccole comunità rurali, il teatro di strada è in grado di raggiungere e coinvolgere un pubblico vasto e diversificato, superando le barriere geografiche e culturali. Questo lo rende un fenomeno di enorme rilevanza per la vita pubblica e per l’innovazione artistica del nostro Paese. Nonostante ciò, il teatro urbano non gode di una politica culturale adeguata. Attualmente, il settore riceve soltanto lo 0,07% del Fondo Nazionale dello Spettacolo dal Vivo, una percentuale che non riflette in alcun modo l’impatto che questa forma d’arte ha sulle comunità. La categoria delle artiste e degli artisti del teatro di strada è ancora vista attraverso stereotipi che ne sminuiscono la professionalità e la portata culturale, nonostante le competenze riconosciute invece a livello internazionale, la formazione completa e complessa, la preparazione che queste figure mettono in campo. Le compagnie che animano piazze e spazi pubblici, infatti, non sono composte da artisti di strada improvvisati, ma da professioniste e professionisti che contribuiscono in maniera significativa all’innovazione teatrale, alla ricerca artistica e all’identità culturale del Paese.


Da anni, l’Associazione Nazionale Arti Performative si impegna per affermare la credibilità e la legittimità artistica di un settore che merita un riconoscimento maggiore. Il teatro urbano non è solo spettacolo, ma una forma d’arte con una forte carica innovativa, capace di influenzare linguaggi e tendenze, e con una funzione sociale e un impatto economico strategici per la riqualificazione e l’attrattiva dei territori. Carlo Alberto Lanciotti, presidente di ANAP-Agis, rivendica, dati alla mano, il grande ruolo che queste attività artistiche hanno per lo sviluppo culturale, sociale, turistico dei territori: “L”indagine Sponsor Value di StageUp – IPSOS del 2013 ha rivelato che la frequentazione dei festival del teatro di strada è la 9° attività del tempo libero degli italiani e che il pubblico di questi eventi è equivalente a quello di tutto il resto del comparto teatrale (circa 26 milioni di persone). Ogni euro speso in questi eventi è in grado di restituirne ai territori circa 7. Come è possibile che in Italia non si investa su questa incredibile risorsa?”.

Agostino Penna, ambasciatore per l’Italia alla Buchmesse Francoforte

Agostino Penna, ambasciatore per l’Italia alla Buchmesse FrancoforteRoma, 16 ott. (askanews) – Con il motto “Radici nel futuro”, a sottolineare l’importanza del passato, della tradizione che si intersecano con innovazione e nuovi innesti, Agostino Penna (vincitore di Tale e Quale Show) showman e grande interprete della canzone italiana di tutti i tempi, sarà uno degli “ambasciatori” designati dal Commissario Straordinario del Governo a rappresentare L’Italia alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte 2024.


Agostino si esibirà ogni giorno sulla piazza centrale di Francoforte con brani che sono diventati parte della storia, non solo italiana ma internazionale, superando ogni barriera di spazio e tempo. Musicista e compositore, dismessi gli abiti del pianista, indossa quelli di showman dalla caratura internazionale. Una lunga carriera, tanta esperienza maturata anche all’estero e tanti aneddoti e racconti inediti che colorano le sue performance, imprevedibili e uniche, grazie alla maturità di artista dalle mille sfumature. Agostino ha suonato alle nozze di David Bowie, duettato con Bono, Quincy Jones, Lionel Richie, Selena Gomez, cantato per Kevin Kostner, Antonio Banderas tra i tanti e, come sempre, saprà trascinare il pubblico coinvolgendolo in uno spettacolo “interattivo” e sorprendente.

Houellebecq: sostegno sempre Israele, ma vorrei conoscere meglio

Houellebecq: sostegno sempre Israele, ma vorrei conoscere meglioTorino, 15 ott. (askanews) – Lo scrittore francese Michel Houellebecq è intervenuto al Circolo dei Lettori a Torino per l’anteprima del festival Radici, dedicato all’identità, coltivata, negata e ritrovata, e ha parlato di Israele.


“Sono della stessa idea – ha detto l’autore de ‘Le particelle elementari’ – sostengo sempre Israele come prima, però mi rendo conto che la situazione è sempre più difficile, sempre più dolorosa, che però ci sono delle cose che forse bisognerebbe conoscere meglio e non credo di conoscere a fondo tutto quello che riguarda quanto è avvenuto nella società. Però quello che non capisco sicuramente è l’antisemitismo contemporaneo”. “C’è una frase che forse spiega bene il mio pensiero – ha aggiunto Hoellebecq – e cioè che l’antisemitismo è il socialismo degli imbecilli. In effetti ci sono movimenti di estrema sinistra che prendono le posizioni nette, però mi ricordo quando andavo a liceo che conoscevo dei ragazzi che si dichiaravano Trotzkisti, quindi erano di estrema sinistra, però non si sarebbero mai schierati con con Hamas, quindi probabilmente nel frattempo qualcosa è cambiato”.

Fondazione Prada, mostra e convegno su malattie neurodegenerative

Fondazione Prada, mostra e convegno su malattie neurodegenerativeMilano, 15 ott. (askanews) – Apre al pubblico in Fondazione Prada a Milano “Preserving the Brain: A Call to Action”, il progetto dedicato alla prevenzione delle malattie neurodegenerative. Il nuovo appuntamento è lo sviluppo di “Human Brains”, il programma che la Fondazione dedica dal 2018 alle neuroscienze. Realizzato in collaborazione con quindici importanti istituti di università internazionali e sei organizzazioni e associazioni italiane di pazienti, “Preserving the Brain: A Call to Action” è costituito da un convegno scientifico (16 – 17 ottobre 2024) e una mostra (16 ottobre 2024 – 7 aprile 2025) accompagnata da un programma di incontri (novembre 2024 – aprile 2025) che si svolgeranno nella sede di Milano di Fondazione Prada.


“Mostra e convegno – ha detto ad askanews il professor Giancarlo Comi, direttore scientifico del progetto Human Brains – sono intimamente legati tra di loro, la mostra è un’occasione per raccogliere a Milano i più grossi ricercatori nel settore delle malattie neurodegenerative dando loro l’opportunità di dibattere su gli aspetti più recenti dei risultati delle ricerche e la mostra vuole essere il trait d’union tra il mondo accademico e il mondo comune, quindi riuscire a riportare attraverso questa mostra, che rimarrà aperta fino a inizio aprile, una serie di informazioni che noi riteniamo essere di interesse comune, perché qui noi dibattiamo su come cercare di prevenire le malattie neurodegenerative, su come anche i nostri comportamenti individuali, non solo le decisioni dei nostri politici, possono impattare sulla nostra salute”. Questa nuova edizione vuole concentrare la propria attenzione sull’importanza della prevenzione e del trattamento precoce per patologie ampiamente diffuse e tuttora incurabili come la malattia di Alzheimer, la malattia di Huntington, la malattia di Parkinson, la Sclerosi laterale amiotrofica e la Sclerosi multipla. “Qui – ha aggiunto Comi – parleremo di inquinamento atmosferico, inquinamento delle acque, parleremo di cibo, di qualità di cibo, di quantità di cibo, parleremo dei fattori che ci proteggono dal decadimento fisico e mentale e qui ovviamente parleremo dell’importanza della vita sociale, dell’importanza della cultura in primis proprio, ma anche dell’importanza dell’esercizio fisico”.


La mostra, aperta al pubblico fino al 7 aprile 2025, si conclude con un ampio spazio dedicato alla prevenzione secondaria, cioè all’individuazione precoce di soggetti a maggiore rischio, suscettibili pertanto di una terapia iniziata in una fase preclinica e quindi di una maggiore possibilità di successo. Ancora una volta è poi interessante e importante sottolineare l’impegno sul terreno scientifico di una delle più grandi istituzioni di arte contemporanea in Italia, a testimonianza di uno sguardo più ampio e profondo, anche su quella che è l’idea di “cultura” che alimenta la nostra vita reale.

Buchmesse, ecco il Padiglione Italia di Stefano Boeri Interiors

Buchmesse, ecco il Padiglione Italia di Stefano Boeri InteriorsMilano, 15 ott. (askanews) – Con l’apertura della Fiera del Libro di Francoforte l’Italia, Paese Ospite d’Onore della 76esima edizione, accoglie i visitatori in un allestimento di 2.300 mq disegnato, su incarico del Commissario straordinario Mauro Mazza, dallo studio multidisciplinare Stefano Boeri Interiors, fondato dall’architetto Stefano Boeri con l’architetto Giorgio Donà.


In linea con il tema “Radici nel futuro” scelto per il Padiglione Italia, il progetto allestitivo si ispira ai canoni della piazza italiana, intesa non solo come spazio ma anche come principio generatore e simbolo identitario per eccellenza della città italiana ed europea. L’allegoria della piazza italiana proposta da Stefano Boeri Interiors richiama la limpida struttura architettonica caratteristica dei centri storici italiani e la piazza come luogo delle relazioni informali, palcoscenico privilegiato dell’imprevedibilità della vita quotidiana. Un luogo di incontro e scambio culturale, dove passato e futuro trovano espressione sotto forma di inattese combinazioni, grazie alle quali letteratura, musica, arte e vita quotidiana dialogano in modo aperto e coinvolgente tra i tavolini, i portici, gli androni, i palazzi civili e le architetture sacre. La piazza è dunque insieme l’allegoria e il calco fisico di una comunità urbana, ma anche lo scenario dove si è depositato nei secoli l’immaginario narrativo di centinaia di scrittrici e scrittori. Uno spazio grazie al quale la cultura italiana e in particolare la sua letteratura si sono rappresentate nel mondo.


“Anima delle nostre città e del nostro Paese, la piazza è il luogo della libertà di pensiero e di espressione: ci si può semplicemente passare attraverso per raggiungere un punto di interesse, oppure sostare, sedersi, assistere ad un evento, manifestare per difendere un diritto, leggere un libro, riposare o immaginare la vita che vi ha preso forma nelle epoche passate. La piazza che abbiamo disegnato non è soltanto il luogo in cui esplorare le ultime novità editoriali e letterarie, ma in cui riscoprire il valore dell’incontro, del dialogo e della convivialità” commenta l’architetto Stefano Boeri. “Per trasmettere questi valori ai visitatori della Fiera del libro di Francoforte, abbiamo voluto create uno spazio capace di accogliere e unire forme di spontaneità che una piazza, con la sua architettura, può suggerire. Colonne, porticati, gradini e portali identificano i fondamenti di un linguaggio che si manifesta in spazi, forme e stili ben definiti e riconoscibili.” aggiunge l’architetto Giorgio Donà. Nato da un’idea condivisa con lo storico dell’arte Giovanni Agosti, il progetto allestitivo si articola attorno a quegli elementi che tradizionalmente compongono le piazze italiane, al di là delle innumerevoli declinazioni storiche e funzionali che questi luoghi hanno assunto.


Il cuore del padiglione è costituito dalla riproduzione in scala ridotta di una piazza, creata ispirandosi ai toni monocromatici del granito e della pietra; uno spazio rettangolare di circa 2300mq delimitato da una serie di colonne in stili architettonici diversi, e da quattro file di portici, dai quali si accede alle stanze perimetrali che ospitano le esposizioni selezionate per la Buchmesse. Lo spazio centrale della piazza, occupato da tavolini e sedute, è separato dai portici grazie a un perimetro di gradoni che fungono da seduta informale per i passanti e i visitatori, come accade normalmente nelle piazze dei centri storici italiani. Il monumento che occupa l’area centrale, come spesso accade nelle piazze italiane, è un’opera dell’architetto, designer e artista Alessandro Mendini (1931-2019), uno dei principali protagonisti della grande tradizione del Design italiano. L’opera Guanto, una mano aperta in segno di convivialità e accoglienza, parte della collezione Mobili per Uomo della Fondazione Bisazza, è stata selezionata insieme a Triennale Milano, istituzione che promuove la cultura contemporanea attraverso i linguaggi del design, dell’architettura e delle arti e che, in questo momento, con Fondation Cartier pour l’art contemporain sta dedicando un’ampia retrospettiva ad Alessandro Mendini (in Triennale, fino al 10 novembre 2024).


Una parte del lato corto della piazza è occupato dall’Arena, dove si trovano il palco e la platea, destinata ai dibattiti e alle presentazioni. Su questo lato, un grande schermo ospita il video che il regista e artista visivo Davide Rapp ha dedicato alla presenza delle piazze nella storia e nella cultura cinematografica italiana. Sul lato opposto della piazza si accede invece al Caffè letterario, che a sua volta è la cornice di presentazioni, dibattiti e confronti. Le luci dell’allestimento e i diversi paesaggi illuminotecnici che accompagnano gli eventi e le situazioni ospitate nella piazza, sono state studiate dallo scenografo e light designer Pasquale Mari, uno dei protagonisti della storia del teatro e del cinema italiano contemporaneo. Sulla piazza, si affacciano 10 stanze nelle quali sono visitabili una serie di esposizioni tematiche e attività selezionate dal Commissario Mazza, dedicate ad alcune delle più rilevanti espressioni della cultura italiana. Ognuna di queste sale perimetrali, a cui è possibile accedere attraverso i portici, è unica per i toni cromatici e le peculiari scelte allestitive come accade per gli edifici, diversi e multiformi che caratterizzano il perimetro o una piazza storica italiana.

Rai: “Ogni libro è un viaggio”. La metro si colora di parole

Rai: “Ogni libro è un viaggio”. La metro si colora di paroleRoma, 15 ott. (askanews) – È stato presentato questa mattina il treno della linea A della metropolitana di Roma completamente dedicato alla lettura: “Ogni Libro è un Viaggio”. Il progetto RAI – CEPELL, il Centro per il Libro e la Lettura del Ministero della Cultura, con la collaborazione di ATAC, è nato con l’obiettivo di trasformare i momenti di transito quotidiano in opportunità di lettura, offrendo un’alternativa all’uso passivo dei cellulari. L’iniziativa mira a promuovere la lettura sui mezzi pubblici della nostra città. L’operazione coinvolge un intero treno della linea A della metropolitana di Roma, composto da 6 vagoni tematici. Ogni vagone è un’immersione in un genere letterario diverso, i viaggiatori sono circondati da citazioni di grandi autori che decorano l’interno del treno: trovano delle card, contenenti brevi testi o estratti di opere che potranno staccare e portare via con sé.


Il viaggio in metropolitana anticipa lo spot, realizzato dalla Direzione Comunicazione della Rai, che verrà presentato il 16 ottobre a Francoforte in occasione della Fiera Internazionale del Libro e che intende promuovere ed incentivare il piacere della lettura anche durante i tempi del viaggio. Lo spot radio e tv sarà in onda per due settimane a partire dal 17 ottobre sui canali Rai.

Apre la Buchmesse, Saviano attacca: ci sarò, forma di resistenza

Apre la Buchmesse, Saviano attacca: ci sarò, forma di resistenzaMilano, 15 ott. (askanews) – A poche ore dall’inaugurazione della Buchmesse di Francoforte, dove l’Italia è Paese Ospite d’onore, Roberto Saviano, che non è stato inserito nella ista degli autori della delegazione italiana, su La Repubblica polemizza con il governo e l’organizzazione della presenza italiana alla fiera tedesca. Saviano, sarà infatti comunque presente, invitato dalla stessa Buchmesse e dagli editori tedeschi. “La mia presenza a Francoforte – ha scritto l’autore campano – non credo sia una vittoria ma è una forma di resistenza. La Buchmesse ha attivato un riflesso democratico. Qui in Germania devono essersi chiesti: perché queste bugie, questo desiderio di censura ossessivo? Ma non mi considero un vincitore. Non ha vinto nessuno in questa storia. Del resto come si fa a ritenersi vincitore quando sei portato a processo da tre ministri del governo? È vero però che usano il mio corpo, per dare un messaggio a tutti gli altri. Sono forme di Intimidazione”.


Secondo Saviano in Italia la libertà di espressione è a rischio: “Non dobbiamo immaginare una situazione modello anni Venti o Trenta – prosegue l’intervento -. La dinamica è diversa ma ha lo stesso obiettivo: intimidire, trasformare chi si oppone in dissidente. Ossia se critichi subisci conseguenze. Giorgia Meloni si ispira a Orbán: non certo la polizia mandata a casa di notte (per ora), ma altri metodi. Non contro tutti, ma mirando ad alcune figure pubbliche, a cui viene impedito di poter svolgere il proprio lavoro: togliendogli risorse, isolandole, bersagliandole, dossierandole. Sono 20 anni che i giornali di estrema destra fanno così. I metodi usati sono intimidatori, del resto il ddl sicurezza va in una direzione assolutamente autoritaria. Stiamo andando verso una democratura e i giornalisti non rispondono indignandosi. Su questo pesa la crisi delle vendite che crea una dipendenza dalle risorse del governo e dalla politica. La libertà è già compromessa”. Lo scrittore di “Gomorra” attacca esplicitamente il commissario del governo Mauro Mazza, che peraltro nei mesi scorsi, dopo la prima ondata di polemiche per l’esclusione di Saviano, motivata ufficialmente con una “selezione fatta dagli editori”, aveva cambiato posizione e fatto dichiarazioni concilianti, invitandolo a prendere parte agli eventi della partecipazione italiana. Ma le parole di oggi dell’autore sono perentorie: “Essendo Mauro Mazza il selezionatore sono contento di essere stato messo in esilio da lui”.


La polemica di Saviano arriva anche all’Associazione italiana degli editori: “L’Aie si è lasciata condizionare dalla politica. Il nostro è una Paese dove la cultura è talmente priva di risorse da diventare ricattabile. Non volevano che rappresentassi l’Italia, ma questo mi onora”, ha scritto. Essere onorato, Paese Ospite d’onore, come si vede i termini sono simili, ma l’accezione molto diversa. Le giornate di Francoforte si aprono subito nel segno di una contrapposizione molto dura.

La Treccani compie 100 anni, ospite d’onore a Fiera Libro Francoforte

La Treccani compie 100 anni, ospite d’onore a Fiera Libro FrancoforteRoma, 15 ott. (askanews) – L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani apre le celebrazioni per i suoi 100 anni dalla fondazione come Ospite d’Onore 2024 alla Fiera del Libro di Francoforte, che prende il via oggi con un progetto espositivo multimediale e un incontro su La cultura che unisce. Da Manuzio all’ebook per riflettere sul futuro del libro.


L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani venne fondato a Roma il 18 febbraio 1925 da Giovanni Treccani e Giovanni Gentile e celebrerà nel 2025 questo importante anniversario – annunciato a Francoforte da Ospite d’Onore – con una serie di iniziative promosse in tutta Italia. Lo “Studiolo Treccani” – termine che indica l’ambiente che nei grandi palazzi signorili rinascimentali era destinato alla conservazione e all’esposizione di oggetti preziosi e opere d’arte – ospita il progetto multimediale animato da facsimili di codici miniati e disegni rinascimentali, oggetti d’arte, di design e di alto artigianato contemporanei e una selezione di opere realizzate da Treccani in collaborazione con i più importanti musei e biblioteche d’Europa e con i massimi artisti e architetti del nostro tempo.


Con un’installazione interattiva centrale, lo Studiolo Treccani – progettato con Dotdotdot – permette di esplorare il ricco patrimonio iconografico della prima edizione della Enciclopedia Italiana, pubblicata nel 1937, riarticolando i materiali secondo tre categorie: naturalia e artificialia, cose rare scoperte in natura o sapientemente manufatte, oppure come mirabilia, vale a dire cose insolite, magiche o inquietanti, che suscitano meraviglia. Oggetto di un ambizioso progetto di digitalizzazione e valorizzazione grazie al contributo dell’Istituto Centrale per gli Archivi del Ministero della Cultura, il patrimonio iconografico è stato riorganizzato impiegando un modello di apprendimento automatico che permette al visitatore una rilettura innovativa dell’archivio enciclopedico, con immagini continue che invitano a guardare le cose da punti di vista sempre nuovi. L’incontro La cultura che unisce. Da Manuzio all’ebook promosso dalla Treccani a Francoforte, al quale prenderanno parte Massimo Bray, Direttore Generale della Treccani e l’Ambasciatore Umberto Vattani, moderati da Luciano Lanna, del Centro per il libro e la lettura, vuole aiutare a riflettere sul futuro del libro, che nei secoli ha saputo far combaciare bellezza e funzionalità: dalla tipografia veneziana di Aldo Manuzio nel Quattrocento fino alle novità della rivoluzione digitale. Se nel complesso il mercato editoriale presenta tassi interessanti di crescita – con dati migliori rispetto a quelli di prima della pandemia e soprattutto della crisi del 2011-2014 – l’Italia ha tutte le potenzialità per superare l’undicesima posizione che ricopre in Europa. “Come istituto di interesse nazionale – ricorda Massimo Bray – La Treccani è impegnata da circa un secolo nella diffusione della cultura e della conoscenza, sia attraverso la carta sia attraverso i nuovi canali digitali. Una offerta pluricanale che negli ultimi anni ci sta dando particolari soddisfazioni, con la consapevolezza però che ci sono ancora ampi margini di miglioramento, anche sul mercato internazionale”.


Si vendono infatti oggi 8.000 mila titoli l’anno, contro i 1.800 del 2001, ma le risorse per le traduzioni restano limitate rispetto a quelle di altri paesi. “Per questo – continua Bray – abbiamo lanciato il progetto newitalianbooks, una piattaforma nata per facilitare la traduzione dei libri italiani all’estero, e a Francoforte abbiamo organizzato un incontro specifico sull’argomento”.

E. Malatesta: Opere Complete “Andiamo fra il popolo”

E. Malatesta: Opere Complete “Andiamo fra il popolo”Roma, 15 ott. (askanews) – La casa editrice zeroincondotta pubblica il nuovo volume delle opere complete di Errico Maltesta: “Andiamo fra il popolo. L’Associazione e gli anni londinesi 1889-1897”, a cura di Davide Turcato. Saggio introduttivo di Pietro Di Paola


L’esilio londinese del 1889-97 è il periodo più fecondo e misconosciuto nello sviluppo del pensiero di Malatesta. Come osserva Luigi Fabbri, fu dal 1889 che «il pensiero malatestiano acquistò quel carattere ed indirizzo» che differenziano la sua interpretazione dell’anarchismo «da quelle comunemente accettate nel campo anarchico». Nell’Associazione e oltre, Malatesta sviluppa i temi fondamentali del suo anarchismo: la centralità del movimento operaio nella rivoluzione, congiunta a un realistico risalto dato alle minoranze coscienti e al tema dell’«andata nel popolo»; la distinzione fra lotta economica e lotta politica, di contro all’egemonismo marxista; il tema del «partito» come veicolo di un anarchismo associazionista, che lo pone in attrito con le correnti anti-organizzatrici e illegaliste, ma non gli impedisce di difendere Pallás, Vaillant e Caserio di fronte a increduli giornalisti borghesi; e soprattutto il concetto di anarchismo come metodo, cardine di un anarchismo pluralista e sperimentalista. Base comune di queste idee è la visione della società come risultante dell’interazione fra individui, dall’esito indeterminato. Queste elaborazioni avvengono nel contesto di intense lotte sociali e opportunità insurrezionali mancate, dagli scioperi a Londra e in Belgio alle manifestazioni del 1º Maggio e ai Fasci siciliani. È nel crogiolo di queste esperienze che Malatesta evolve la sua tattica e prefigura già dal 1894 temi che svolgerà appieno tre anni dopo nell’Agitazione.