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Tutti i volti di Alessandro Mendini, Triennale celebra un “drago”

Tutti i volti di Alessandro Mendini, Triennale celebra un “drago”Milano, 13 apr. (askanews) – Oltre 400 opere per raccontare il talento multiforme di Alessandro Mendini, architetto, designer, artista e teorico, che ha attraversato il Novecento con le sue visioni. “Io sono un drago – La vera storia di Alessandro Mendini” è la mostra che Triennale Milano ha realizzato in partenariato con la Fondation Cartier pour l’art contemporain e che ora è aperta negli spazi del Palazzo dell’arte.


“C’è un modo per avvicinarsi e capire l’unicità di Alessandro – ha detto ad askanews Stefano Boeri, presidente della Triennale Milano – ed è proprio guardare questa moltitudine di oggetti. Del resto lui nel 2010 ha curato una mostra dal titolo ‘Quali cose siamo’, in cui con 800 oggetti raccontava il design italiano. Ecco, questo è il miracolo di Alessandro, che ci lascia attraverso questa collezione pazzesca di oggetti che sprigionano intelligenza, bellezza genio, malinconia, potenza, rabbia, tutto insieme. Fantastico”. Il titolo della mostra riprende uno dei più emblematici autoritratti di Mendini e vuole sottolineare la complessità della sua figura all’interno della scena del design, dell’architettura e dell’arte internazionale. Una complessità che lo rende sempre attuale e che lo ha portato per oltre vent’anni a collaborare con la Fondation Cartier. “Nella mostra – ci ha detto il direttore artistico generale internazionale della fondazione parigina, Hervé Chandes – si vede che il passato diventa futuro e che l’opera di Alessandro Mendini unisce il passato, il presente e il futuro; il conosciuto e lo sconosciuto. Per me l’opera di Mendini è una manifestazione di apertura totale, di libertà totale”.


Il progetto espositivo interpreta il concetto del drago come spunto per affrontare i nuclei tematici del “metodo Mendini”, caratterizzato da uno spazio culturale multiforme, ma con elementi comuni che ritornano nell’apparente eterogeneità della sua ricerca, comunque sempre basata sulla sua stessa esperienza umana. Ma, come ha sottolineato il curatore Fulvio Irace, oltre al drago c’è anche un altro aspetto che la mostra vuole raccontare. “Quando uno evoca il nome di Mendini – ha spiegato Irace – si pensa a un giocoliere delle forme, una personalità estrosa, l’inventore visionario legato a temi come la gioia e l’euforia. Ho invece voluto cercare di mostrare ai nostri visitatori che in realtà la sua personalità era molto più complessa, e che dietro questa maschera del giocoliere c’è un clown triste, c’è quella che abbiamo chiamato una malinconia radicale”. La mostra in Triennale è aperta al pubblico fino al 13 ottobre.

In Fiera Milano apre miart 2024: 178 gallerie da 28 Paesi

In Fiera Milano apre miart 2024: 178 gallerie da 28 PaesiMilano, 11 apr. (askanews) – Dal 12 al 14 aprile 2024 (con anteprima VIP giovedì 11 aprile) torna miart la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano con la main partnership del Gruppo Intesa Sanpaolo e diretta da Nicola Ricciardi.


Con 178 gallerie partecipanti provenienti da 28 Paesi nel Mondo, oltre 1000 opere di maestri moderni e artisti contemporanei affermati ed emergenti, 10 riconoscimenti tra premi, fondi acquisizioni e nuove committenze e altrettanti direttori di museo provenienti da tutto il mondo tra i propri giurati, la 28esima edizione si conferma appuntamento imprescindibile per il pubblico dell’arte italiano e internazionale. Attraverso due inedite sezioni, pensate come portali dimensionali o ideali macchine del tempo, miart 2024 si pone l’obiettivo di allargare ulteriormente i propri confini geografici e temporali, come suggerito anche dal titolo scelto per questa edizione – no time no space – che fa proprie le parole di una canzone di Franco Battiato, musicista, artista, ed esploratore “di mondi lontanissimi e di civiltà sepolte”.


Tra premi, acquisizioni e commissioni si conferma il Fondo di Acquisizione di Fondazione Fiera Milano, istituito nel 2012. Con un valore di 100.000 euro, il Fondo è destinato a opere d’arte per la collezione di Fondazione Fiera Milano ospitata nella sua sede di Palazzina degli Orafi, e che attualmente si compone di oltre 110 opere. Tutta la collezione è visibile su www.fondazionefieramilano.it. Nella scelta delle acquisizioni Enrico Pazzali, Presidente di Fondazione Fiera Milano, sarà affiancato da una giuria internazionale presieduta da Diana Bracco componente del Comitato Esecutivo di Fondazione, e composta da Simon Castets Direttore iniziative strategiche – LUMA, Arles, Nicolas Trembley Direttore, SYZ Collection – Ginevra e Moritz Wesseler Direttore Fridericianum – Kassel. Sono confermati anche il Premio Herno, giunto alla nona edizione, che assegna un riconoscimento di 10.000 euro allo stand con il miglior progetto espositivo; il Premio LCA Studio Legale per Emergent, del valore di 4.000 euro, nato nel 2015 dalla collaborazione con LCA Studio Legale e destinato alla galleria con la migliore presentazione all’interno della sezione Emergent; la seconda edizione della Fondazione Henraux Sculpture Commission che prevede la commissione di un’opera in marmo; la seconda edizione del Premio Orbital Cultura – Nexi Group, unico riconoscimento esclusivamente dedicato alla fotografia che sceglie un artista dalle sezioni Established e Portal a cui commissionare la documentazione di un polo museale con un contributo di 10.000 euro e che, generando un ulteriore ponte tra la fiera e la città, quest’anno è realizzato in collaborazione con il Comune di Milano in occasione di Milano Art Week ed è dedicato al Castello Sforzesco; e il Premio Matteo Visconti di Modrone, in memoria del Presidente della Fonderia Artistica Battaglia, per un valore di 10.000 euro, assegnato ad un artista che potrà realizzare la sua opera in Fonderia, con l’assistenza e l’esperienza degli artigiani che vi operano.


Alla sua prima edizione il Premio Residenza 725, dal valore di 5.000 euro, che verrà assegnato alla migliore presentazione all’interno della sezione Portal mentre si confermano anche il Premio Rotary Club Milano Brera per l’Arte Contemporanea e Giovani Artisti – istituito nel 2009 come primo riconoscimento nel contesto di miart e ora alla sua quattordicesima edizione – che prevede l’acquisizione di un’opera di un artista emergente o mid-career da donare al Museo del Novecento di Milano, e il Premio Massimo Giorgetti alla sua seconda edizione, nato dalla volontà dello stilista e collezionista Massimo Giorgetti di supportare giovani artisti all’inizio della propria carriera, che assegna un premio del valore di 5.000 euro. Intesa Sanpaolo, main partner di miart, presenterà nella propria area lounge la mostra “Io sono una forza del passato”, a cura di Luca Beatrice, per una riflessione sulla pittura contemporanea come dialogo tra nuovi orientamenti – che vedono sempre più l’adozione dell’artificiale e del digitale e la rinuncia del ‘fatto a mano’ – e il recupero delle forme classiche del passato. Intesa Sanpaolo Private Banking presenterà le proprie soluzioni innovative e complete di wealth management con particolare focalizzazione sul servizio di art advisory, dedicato a chi considera l’Arte un’opportunità di crescita diversificata del proprio patrimonio. Il pluriennale legame con miart testimonia il costante supporto del Gruppo Intesa Sanpaolo allo sviluppo culturale del territorio, con l’obiettivo di consolidare la centralità di Milano nel panorama nazionale e internazionale dell’arte moderna e contemporanea e di offrire alla città un ulteriore volano di crescita economica, culturale e civile.


Nuove collaborazioni e inedite partecipazioni a numerosi progetti artistici diffusi in città contribuiscono inoltre a rendere ancore più estesi e permeabili i confini tematici, spaziali e temporali della fiera

Genio eclettico e molteplice: Jean Cocteau nostro contemporaneo

Genio eclettico e molteplice: Jean Cocteau nostro contemporaneoVenezia, 11 apr. (askanews) – È la prima volta che in Italia viene dedicata una mostra a Jean Cocteau l’artista, scrittore, cineasta francese che, con un atteggiamento da “enfant terrible”, ha attraversato il Novecento. Ed è significativo che a proporla sia la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, perché proprio a Cocteau aveva dedicato la sua prima mostra la celebre collezionista americana.


“Per noi questa mostra è molto importante – ha detto ad askanews Karole P.B. Vail, direttrice della Collezione Peggy Guggenheim – perché dopo aver fatto Duchamp, grande amico e consigliere di Peggy Guggenheim, ci sembrava normalissimo proporre un’esposizione su Jean Cocteau. Che poi quando Peggy apre la sua galleria a Londra nel 1938, su consiglio proprio di Duchamp, organizza una mostra di disegni di Cocteau per ‘Les Chevaliers de la Table ronde’”. La mostra all’epoca festa scandalo per la presenza di un grande disegno che raffigurava dei corpi nudi: la dogana britannica lo bloccò ritenendolo osceno e Peggy Guggenheim fu costretta a esporlo solo nel proprio ufficio. Ora quella grande opera che in seguito ha girato mezzo mondo torna a Venezia. Ma la caratteristica principale dell’opera di Cocteau è il suo geniale eclettismo.


“Credo che la sua lezione oggi – ci ha detto il curatore Kenneth Silver – stia nel fatto che ha saputo muoversi in molte direzione diverse, con una varietà di approcci, senza avere paura delle accuse, anzi abbracciandole queste accuse per farne un punto di forza. Credo che sia questa la sua lezione: oggi infatti abbiamo accettato il fato che un artista può dipingere un quadro e girare un film e lavorare con la moda. Sono felice di dire che abbiamo abbandonato una visione puritana di ciò che un artista dovrebbe fare”. “Cocteau credo che oggi sia una figura importante per il pubblico – ha aggiunto la direttrice Vail – anche per i giovani, per far capire che un artista non deve solo concentrarsi su un tema: sulla pittura o sulla fotografia. Un artista può essere molto eclettico e questo non era stato molto compreso all’epoca. E poi c’è anche il tema dell’omosessualità e dunque oggi credo che sia una figura da far rivivere e da far capire, perché è molto contemporaneo e dunque spero che il messaggio della mostra sia questo: una figura per i nostri tempi”.


La mostra presenta molti dei temi che hanno affascinato Cocteau: l’Orfeo e la poesia, l’eros, il classico nell’arte, Venezia e il rapporto con Peggy Guggenheim, il cinema e il design, che si esprime nella moda, ma soprattutto nel gioiello e nelle arti applicate. Esposta anche “La spada d’Accademico”, realizzata per lui e su suo disegno, da Cartier, in oro e argento, con smeraldi, rubini, diamanti, avorio, onice e smalto. Un pezzo unico ed eclettico che forse può racchiudere il senso della visione così ampia e plurale di Jean Cocteau. La mostra a Venezia è aperta al pubblico fino al 16 settembre.

Il Conservatorio di “Santa Cecilia” nella top 100 mondiale

Il Conservatorio di “Santa Cecilia” nella top 100 mondialeRoma, 11 apr. (askanews) – L’edizione 2024 della classifica mondiale delle migliori università al mondo, il QS World University Rankings by Subject incorona il Conservatorio di “Santa Cecilia” di Roma nella top 100 mondiale nel settore Arti dello spettacolo e al primo posto nella classifica nazionale, celebrando il promettente futuro di una delle istituzioni culturali più importanti d’Italia.


Istituto di Alta Formazione Musicale con una tradizione prestigiosa, il Conservatorio “Santa Cecilia” per la sua missione quotidiana a contatto con i giovani, è chiamato ad aprirsi ogni giorno al futuro e alle sue sfide e lo fa attraverso un’ampia offerta di attività didattiche e culturali con una visione orientata all’innovazione sia nel campo della didattica che in quello della produzione e ricerca. L’attuale governance è composta dal Presidente del Consiglio di amministrazione Simona Agnes e del Direttore Franco Antonio Mirenzi, che presiede il Consiglio accademico.


L’indagine fornisce un’analisi comparativa su oltre 1500 università in 96 paesi e comprende 55 discipline accademiche e 5 aree di studio. Un risultato che si lega al giudizio di qualità e reputazione riconosciuto al Conservatorio dalla comunità artistica e accademica nazionale e internazionale. 1200 studenti, dei quali il 20% stranieri appartenenti a 36 nazioni, oltre 109 corsi attivi tra corsi accademici di primo e di secondo livello e Master di specializzazione e perfezionamento. Particolare attenzione è posta ai rapporti musica-immagine, per la presenza di corsi accademici e master realizzati in collaborazione con imprese attive nel settore della produzione, tra cui il Master di I livello in Musica per videogiochi; Master di II livello in Interpretazione della musica contemporanea; Master di II livello in Artistic Research in Music (AReMus). Sono inoltre attivi il Laboratorio di liuteria – unico in Italia a essere presente in un Conservatorio – e il Laboratorio di Accordatura e restauro del pianoforte, le cui opportunità formative, per il tramite di tutor specializzati, sono offerte anche agli studenti con diverse abilità (non vedenti, ipovedenti, Asperger ecc.), nell’ambito di progetti finanziati dalla Regione Lazio per la Terza missione.


La visione internazionale del Conservatorio si traduce in attività concrete, attraverso progetti internazionali vinti come Opera Out Opera 1 e 2, la Jean Monnet Eurogems, RAPPLab, e altri, tutti in collaborazione con una rete di istituzioni musicali europee di grande prestigio. Nella programmazione annuale si organizzano anche numerose e qualificate Masterclass con docenti di fama internazionale provenienti da tutto il mondo. Il Conservatorio è inoltre al centro di una rete di partenariati con importanti realtà istituzionali, non solo in Europa, ma anche nel continente asiatico (Cina e Giappone), in quello americano (Panama). È notevole il flusso di studenti stranieri in entrata per le attività Erasmus+. Il Conservatorio rilascia titoli con valore di laurea, vi si accede con un diploma di maturità.

Premio Costa Smeralda internazionale ad Alicia Giménez-Bartlett

Premio Costa Smeralda internazionale ad Alicia Giménez-BartlettMilano, 11 apr. (askanews) – Sotto il segno dell’apertura alle giovani generazioni, con una prevalenza al femminile tra i suoi protagonisti, prosegue il percorso del Premio Costa Smeralda, organizzato e promosso da Consorzio Costa Smeralda, con la nuova edizione 2024, presentata oggi alla stampa alla presenza di Renzo Persico, presidente del Consorzio Costa Smeralda, Mario Ferraro, vicepresidente del Consorzio Costa Smeralda, e Stefano Salis, direttore artistico del Premio.


In continuità con le precedenti edizioni, il Premio quest’anno conferma l’ampio spazio dato ai talenti più originali della cultura contemporanea e al confronto su grandi temi di attualità. Nel corso della conferenza stampa sono state presentate le terne finaliste del Premio nelle due categorie premiate, Narrativa e Saggistica, selezionate all’interno del vasto panorama della produzione editoriale italiana nell’arco dell’anno, tra una edizione e l’altra, da una giuria di indiscutibile qualità composta da Lina Bolzoni, Marcello Fois, Elena Loewenthal e Chiara Valerio, guidati da Stefano Salis. I finalisti dell’edizione 2024, tra i quali sabato 4 maggio sul palco del Conference Center di Porto Cervo sarà annunciato il vincitore assoluto nel corso della cerimonia pubblica di premiazione, sono per la Narrativa: Ginevra Lamberti con “Il pozzo vale più del tempo” (Marsilio), Eugenio Murrali con il suo romanzo d’esordio “Marguerite è stata qui” (Neri Pozza) ed Evelina Santangelo con “Il sentimento del mare” (Einaudi). La terzina della Saggistica è invece composta da: Vera Gheno con “Parole d’altro genere” (Rizzoli), Maurizio Ferraris con “Imparare a vivere” (Editori Laterza) e Vincenzo Trione con “Prologo celeste. Nell’atelier di Anselm Kiefer” (Einaudi). “Dopo le ultime due edizioni di altissimo livello del Premio Letterario Costa Smeralda, che hanno visto il coinvolgimento di grandi autori internazionali come il Premio Nobel della letteratura Orhan Pamuk e il grande scrittore francese Emmanuel Carrère, insieme a numerosi protagonisti della cultura italiana – commenta Renzo Persico, Presidente del Consorzio Costa Smeralda – il nostro Consorzio dà il via, con rinnovato entusiasmo, agli eventi del 2024 con un appuntamento di riconosciuta eccellenza nel panorama culturale nazionale. Il Premio, nato con l’obiettivo di dare un contributo al mondo della grande cultura italiana, è anche spazio di incontro e dialogo tra giovani talenti e artisti affermati”.


“La valorizzazione dei giovani talenti e il confronto sui grandi temi globali di questa edizione, come quelli relativi al cambiamento climatico e alla salvaguardia delle risorse naturali – dichiara Mario Ferraro, Vicepresidente del Consorzio Costa Smeralda – confermano il prestigio di un evento culturale di alto profilo, che come destinazione siamo molto orgogliosi di organizzare e ospitare. Accogliamo questa nuova importante edizione del Premio Costa Smeralda, che segna anche quest’anno l’avvio della stagione turistica all’insegna della grande cultura e dei suoi protagonisti in Costa Smeralda. Come di consueto, oltre ai libri scelti dalla giuria, sono previsti tre ulteriori riconoscimenti: il Premio Cultura del Mediterraneo, assegnato a una personalità che si è distinta per la valorizzazione delle culture del nostro mare e dei popoli che lo abitano, che quest’anno va a Mariasole Bianco. Scienziata e divulgatrice esperta in conservazione dell’ambiente marino, protagonista anche del suo libro Pianeta Oceano (Rizzoli), Mariasole Bianco è co-fondatrice e Presidente di Worldrise, un’organizzazione no-profit che da oltre un decennio agisce per la conservazione efficace dei mari italiani facilitando un cambiamento positivo che (ri)connetta le persone al mare, crei consapevolezza circa l’importanza dell’oceano e si concretizzi nell’impegno collettivo per la sua salvaguardia. Dopo le vittorie del Nobel Orhan Pamuk e di Emmanuel Carrère, il Premio Internazionale per il 2024 va a Alicia Giménez-Bartlett: una delle scrittrici spagnole più lette degli ultimi anni, molto amata in Italia anche grazie al personaggio dell’ispettrice Petra Delicado, interpretata dall’attrice Paola Cortellesi protagonista dell’omonima serie noir di Sky, e ora pronta a tornare tra i vicoli di Barcellona con l’atteso nuovo capitolo della serie, “La donna che fugge”, in uscita a fine aprile sempre con Sellerio. Tra le tante voci della cultura contemporanea che hanno confermato la propria presenza a Porto Cervo per la cerimonia pubblica di premiazione, anche quella di un artista poliedrico come Salmo, nome d’arte Maurizio Pisciottu, che quest’anno si aggiudica il Premio Speciale. Rapper e produttore discografico olbiese, ha iniziato la sua carriera musicale a soli 13 anni ed è diventato noto al grande pubblico fin dal suo primo album, in cui si mischiano sonorità elettroniche e rap anni ’90, tratto distintivo e rivoluzionario per il panorama rap italiano. Pioniere della scena rap italiana, è attualmente impegnato nelle riprese della nuova stagione di Blocco 181 – in cui ricopre il duplice ruolo di attore e supervisore musicale – Salmo sta per dare avvio al fianco di Noyz Narcos al tour estivo “Hellraisers”, un’occasione per ripercorrere i loro successi e ascoltare per la prima volta dal vivo i brani del joint album CVLT. La tournée li vedrà protagonisti di due speciali date evento a Milano (il 15 giugno) e a Roma (il 21 giugno), oltre che dei principali festival estivi, fra cui il Red Valley Festival di Olbia il 17 agosto.


“Il Premio Costa Smeralda anche in questa edizione conferma la sua indipendenza e qualità di giudizio. Il lavoro della giuria consente di portare all’attenzione libri e personaggi che incarnano le molte anime della cultura contemporanea, gettando uno sguardo ai giovani e alle sensibilità diverse che spesso vengono trascurate. Un premio, insomma, che guarda al futuro senza dimenticare la qualità e l’esperienza del passato, proprio come vuole fare la Costa Smeralda” – dichiara Stefano Salis, Direttore Artistico del Premio. A simbolo dell’attribuzione del Premio Costa Smeralda, oltre a un premio in denaro anche quest’anno ai vincitori, durante la cerimonia finale condotta dalla giornalista Roberta Floris, sarà consegnata un’opera dello scultore Giuseppe Sanna, costituita da una pietra di forma naturale per ciascuna categoria, in basalto per la Narrativa, trachite per la Saggistica, granito per il Premio Internazionale, marmo per il Premio Cultura del Mediterraneo e calcare per il Premio Speciale. Il Premio Costa Smeralda è il primo premio letterario che utilizza la pietra come emblema. Espressione del legame con il territorio, simbolo di concretezza, solidità, capacità di resistere nel tempo, le pietre tipiche del paesaggio sardo e forgiate dalla natura, sono di espressione geologica differente, perché ogni autore è diverso dall’altro, unico e irripetibile. Pietre unite da una base in cristallo che ricorda il colore della Costa Smeralda e il suo rinnovato appuntamento con la cultura contemporanea.


Partner e sponsor principale della manifestazione è Smeralda Holding. L’organizzazione operativa, l’allestimento scenografico e la produzione dell’evento di premiazione è affidata a Filmmaster, che ha inoltre realizzato il logo, l’immagine grafica coordinata e il concept del premio materiale.

L’avventura di Hidetoshi Nagasawa, una retrospettiva da Building

L’avventura di Hidetoshi Nagasawa, una retrospettiva da BuildingMilano, 10 apr. (askanews) – Tre sedi milanesi per una mostra dedicata a Hidetoshi Nagasawa, artista giapponese che ha lavorato in Italia dagli anni Sessanta fino alla morte nel 2018. È un progetto retrospettivo della Galleria Building, che coinvolge anche la Galleria Moshe Tabibnia e la Casa degli artisti. A curarlo è stato chiamato Giorgio Verzotti.


“L’idea – ha detto ad askanews – era un po’ quella di raccontare tutto. Abbiamo cercato di documentare tutti i suoi passaggi, tutti i suoi periodi, sia per quanto riguarda la scultura, sia per quanto riguarda l’opera bidimensionale che ha sempre accompagnato la scultura”. In mostra quaranta opere che raccontano un po’ tutta l’avventura di Nagasawa con la scultura, attraverso diverse manifestazioni e diverse strutture. Ma la mostra dà spazio anche a meravigliosi lavori su carta, forse oggi le opere più interessanti dell’esposizione, per la capacità di essere dei rilievi più che dei disegni, quindi in un certo modo anch’essi scultura.


“Nagasawa ha avuto delle mostre anche di recente dopo la sua scomparsa – ha aggiunto Verzotti – però erano sempre legate a un certo periodo del suo lavoro, a una certa sua attività. E questa credo che sia la prima in cui abbiamo offerto quasi una rassegna museale, dove c’è un po’ tutto il suo lavoro”. Da Building in via Monte di pietà, è poi aperta anche la mostra “Opus Liber”, che presenta una affascinante collezione di libri-opera degli ultimi sessant’anni. Curata da Angela Madesani, raccoglie lavori di Lucio Fontana o di Giulio Paolini, di Yuval Avital o di Sabrina Mezzaqui. Stili e materiali diversi, ma anche la sensazione unificante legata al fascino del libro come oggetto e come soggetto d’arte.

L’Arte Terapia per tutti, gratis, al Teatro Abarico di Roma

L’Arte Terapia per tutti, gratis, al Teatro Abarico di RomaRoma, 10 apr. (askanews) – A partire da venerdì 19 aprile un mese di eventi gratuiti per far conoscere il potere dell’arte terapia. Un seminario divulgativo e ben 4 seminari esperienziali per un viaggio dentro di sé attraverso l’Arte terapia tra teatro e scrittura È la novità della parte finale di questa stagione teatrale a Roma: un grande evento gratuito per far conoscere il mondo dell’arte-terapia a teatro Un ciclo di seminari esperienziali di Arte terapia tra teatro e scrittura, per utilizzare i linguaggi artistici in una forma non solo di intrattenimento, ma anche “terapeutici” ed educativi.


I 3 momenti fondamentali per qualsiasi percorso di evoluzione spirituale e psicologica sono: riconoscimento, accettazione e rielaborazione. In contesti come seminari di arteterapia a volte possono avvenire in un lasso di tempo molto ristretto e con una potenza spesso molto intensa in quanto è un ambito che non prevede intermediazioni. La scrittura guidata dà modo di avere il momento creativo, epifanico, e grazie a quanto prodotto ci può essere un riconoscimento e una accettazione, ma subito dopo grazie al linguaggio teatrale c’è la ristrutturazione dell’esperienza appena vissuta che permette di fare il passaggio evolutivo. Ogni qual volta quindi riusciamo a riconoscere il nostro momento creativo, prendiamo coscienza e accettiamo quello che è riuscito a portare al di fuori di noi, facendocelo riconoscere come nostro, gli daremo una “licenza di realtà”.


Tutte le attività verranno svolte presso il Teatro Abarico di Roma, in Via dei Sabelli, 116.

Tvboy “invade” Parigi, prima mostra itinerante dello street artist

Tvboy “invade” Parigi, prima mostra itinerante dello street artistParigi, 8 apr. (askanews) – Il 3 aprile scorso il Cupra City Garage, nel cuore del quartiere Opéra a Parigi, ha aperto le porte alla prima mostra temporanea dello street artist Tvboy, il Banksy italiano. Un’esposizione gratuita che sarà accessibile fino al 22 aprile, per poi continuare con diverse tappe nelle maggiori città europee.


Per l’occasione, l’artista ha anche disseminato di alcune delle sue opere provocatorie per le vie della Ville Lumière. Ospite della serata inaugurale, il pastry chef Jeffrey Cagnes che ha preparato una torta esclusiva, poi “personalizzata” da Tvboy con stencil e spray.


“L’inaugurazione della mia prima mostra in Francia, a Parigi, è stata una vera e propria esperienza emozionale per me – ha commentato lo street artist italiano – per la prima volta ho avuto l’opportunità di collaborare con uno chef per creare un’opera comune”. Salvatore Benintende, in arte Tvboy,è uno dei maggiori esponenti dell’urban pop art contemporanea nonché sostenitore della democratizzazione dell’arte. Le sue opere, realizzate sui muri delle città, sono espressione di uno spirito ribelle e anticonvenzionale, e della volontà di risvegliare le coscienze di chiunque ammiri i suoi lavori. Nel corso degli anni, è diventato una figura rinomata della Pop Art e della Street Art, guadagnandosi il soprannome di “Banksy italiano” per il suo impatto e riconoscimento a livello mondiale.

Dolce e Gabbana in mostra: moda, visioni e entertainment globale

Dolce e Gabbana in mostra: moda, visioni e entertainment globaleMilano, 6 apr. (askanews) – Parte da Palazzo Reale a Milano il grande progetto espositivo che vuole raccontare il mondo e le visioni di Dolce&Gabbana. Una mostra barocca come le creazioni dei due stilisti che si sorregge su una narrazione totalizzante articolata su dieci stanze, ciascuna una sorta di microcosmo dedicata a un particolare aspetto del lavoro e delle fonti di ispirazione della maison.


A curare l’esposizione la studiosa di arte e moda, professoressa e autrice di fama internazionale, Florence Müller. “La mostra – ha detto ad askanews – è un viaggio nel mondo di Dolce&Gabbana, nel mondo dell’alta moda. Prova a concentrarsi su quello che rende questo lavoro così speciale: la creazione di bellezza per donne e uomini, l’elevare le persone attraverso meravigliosi vestiti, la passione di tutte le persone che lavorano con gli stilisti e che hanno dedicato la loro vita alla ricerca del bello. Questa mostra è un omaggio a loro”. Il progetto, concepito per girare il mondo e raccontare questa storia italiana ai quattro angoli del pianeta, mostra tutta la forza – economica e di visione – del sistema della moda. Gli spazi di Palazzo Reale sono completamente trasformati e il pubblico viene letteralmente trasportato in una serie di storie – dalla devozione al Barocco, dal Gattopardo alla grande pittura italiana, dalle tradizioni siciliane fino all’opera lirica – che spiegano in modo lampante come la moda voglia dare forma al mainstream e all’immaginario collettivo. Ci sono molti cliché, ma sono proprio quelli che generano una mitologia, come avrebbe potuto notare Umberto Eco.


“È la prima mostra dedicata a una casa italiana che fa alta moda a Milano – ha aggiunto Florence Müller – perciò è un momento molto speciale perché è il racconto di questa meravigliosa tradizione, di queste conoscenze e capacità che sono il centro della mostra, che si intitola dal cuore alle mani. Alla fine del percorso credo, anzi spero, che le persone si commuovano, come ho fatto io”. È chiaro che, accanto ai vestiti e ai gioielli, un ruolo decisivo lo svolge l’allestimento, curato – insieme a Civita Mostre e Musei – da Filmmaster, di cui Emanuele Tulli è il Managing Director. “Un viaggio di qualche mese, anzi il progetto è partito a livello di pensiero qualche anno fa – ci ha spiegato – e oggi vederlo realizzato è davvero un enorme soddisfazione”.


La mostra “Dal cuore alle mani – Dolce&Gabbana”, concepita a tutti gli effetti come progetto di entertainment globale, resta aperta al pubblico a Palazzo Reale fino al 31 luglio.

Premio Strega, annunciati i 12 libri finalisti

Premio Strega, annunciati i 12 libri finalistiRoma, 5 apr. (askanews) – Il Premio Strega ha annunciato oggi la selezione della dozzina della LXXVIII edizione. Tra le 82 opere proposte quest’anno dagli Amici della domenica, il Comitato direttivo del premio – composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco, Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi e Giovanni Solimine – ha scelto i seguenti titoli che si disputeranno l’edizione 2024:


– Sonia Aggio, Nella stanza dell’imperatore (Fazi), proposto da Simona Cives. – Adrißn N. Bravi, Adelaida (Nutrimenti), proposto da Romana Petri. – Paolo Di Paolo, Romanzo senza umani (Feltrinelli), proposto da Gianni Amelio. – Donatella Di Pietrantonio, L’età fragile (Einaudi), proposto da Vittorio Lingiardi. – Tommaso Giartosio, Autobiogrammatica (minimum fax), proposto da Emanuele Trevi. – Antonella Lattanzi, Cose che non si raccontano (Einaudi), proposto da Valeria Parrella. – Valentina Mira, Dalla stessa parte mi troverai (SEM), proposto da Franco Di Mare. – Melissa Panarello, Storia dei miei soldi (Bompiani), proposto da Nadia Terranova. – Daniele Rielli, Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale (Rizzoli), proposto da Antonio Pascale. – Raffaella Romagnolo, Aggiustare l’universo (Mondadori), proposto da Lia Levi. – Chiara Valerio, Chi dice e chi tace (Sellerio), proposto da Matteo Motolese. – Dario Voltolini, Invernale (La nave di Teseo), proposto da Sandro Veronesi. “Le opere presentate quest’anno al premio Strega dagli Amici della Domenica offrono un panorama frastagliato e contraddittorio, ma esaustivo, sulla narrativa contemporanea in lingua italiana”, ha spiegato Melania G. Mazzucco, presidente del Comitato direttivo del Premio: “Abbondano le narrazioni oblique e non finzionali, composite, di taglio saggistico, memoriale o confessionale. Ma ritorna il romanzo d’impianto più classico, sia d’ambiente contemporaneo sia storico, con una lingua media, spesso intarsiata di dialetto, e un ritmo rapido, talvolta adattato alla serialità televisiva. All’opposto, svariate scritture sperimentali propongono impervie esperienze di lettura, in polemica e apprezzabile attitudine di resistenza alla prepotenza delle mode e del mercato”.


Tra le novità rilevanti di questa edizione, crescono ulteriormente i votanti del premio passando da 660 a 700, per l’aumento dei voti collettivi dei circoli di lettura delle Biblioteche di Roma (da 15 a 20) e degli Istituti italiani di cultura nel mondo (da 30 a 35), che contribuiscono alla formazione della giuria esprimendo ciascuno 7 votanti, per un totale di 245 studiosi, traduttori e appassionati della nostra lingua e letteratura residenti all’estero. Gli aventi diritto di voto sono dunque così suddivisi: 400 voti degli Amici della domenica, 245 voti dall’estero, 25 voti collettivi espressi da scuole, universita’ e circoli di lettura delle Biblioteche di Roma, 30 voti di lettori forti scelti nel mondo delle professioni e dell’imprenditoria. Entrano a far parte degli Amici della Domenica Roberto Andò, Alessandro Baricco, Anna Bonaiuto, Giulia Caminito, Giordano Bruno Guerri, Mauro Mazza, Antonella Polimeni, Loretta Santini e Roberto Vecchioni.


Nella serata finale, che si terrà giovedì 4 luglio come di consueto nel giardino del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, e in diretta televisiva su Rai 3, sarà ripristinato lo scrutinio dal vivo degli ultimi cento voti espressi dalla giuria. Mentre la proclamazione della cinquina finalista si terrà mercoledì 5 giugno al Teatro Romano di Benevento. I libri in gara concorreranno alla undicesima edizione del Premio Strega Giovani e saranno letti e votati da una giuria composta da oltre mille studentesse e studenti provenienti da 106 scuole secondarie superiori in Italia e all’estero. La proclamazione del libro vincitore si terrà in giugno.


Anche quest’anno gli autori candidati e finalisti del Premio Strega parteciperanno allo Strega Tour: 26 tappe in tutta Italia e una all’estero, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, in cui potranno incontrare i lettori. Nei mesi di aprile e maggio, inoltre, presso la Casa delle Letterature di Roma, presenteranno al pubblico i loro romanzi. L’illustrazione è di uno dei più noti artisti attivi nella moda e nell’editoria, Andrea Tarella, la cui Strega d’autore allestisce un immaginario composito di idee, storie e personaggi germoglianti da una testa immersa in un sogno notturno.