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Libri, esce “Oltre il Maskio” di Alessandro Cardente

Libri, esce “Oltre il Maskio” di Alessandro CardenteRoma, 2 dic. (askanews) – Si terrà il 5 dicembre, a Roma, la presentazione del libro di Alessandro Cardente, edito da Koinè Nuove Edizioni, un’opera unica nel suo genere, dedicata agli uomini e incentrata sull’importanza di una nuova consapevolezza maschile.


Alla presentazione interverranno Simona Izzo, regista e scrittrice, che ha scritto una delle prefazioni; Fabio Torriero, autore e docente presso l’Università Lumsa; Smilja Janjatavic, psicoterapeuta; Nadia La Bella, blogger, che leggerà alcuni frammenti del libro e Antonella Gurrieri, giornalista Rai 3, che modererà tutta la presentazione. L’opera di Alessandro Cardente rappresenta un appello accorato rivolto agli uomini per sensibilizzare la comunità maschile su temi fondamentali come l’emancipazione maschile e la necessità di un impegno condiviso nella lotta contro la violenza di genere e il femminicidio. Il libro propone una riflessione profonda su una nuova “alleanza tra Uomini e Donne”, basata sull’empatia e sulla comprensione reciproca. Evidenza anche un’analisi della violenza in tutte le sue forme, con un focus particolare sulla violenza di genere, per comprendere le sue dinamiche e le sue devastanti conseguenze. Attraverso una prospettiva critica e ben documentata, l’autore esplora vari tipi di violenza, dal bullismo al fenomeno delle baby-gang all’uso delle armi, fino alla violenza diretta, strutturale e culturale.


La narrazione si sviluppa in diversi capitoli, ognuno dei quali affronta un aspetto specifico del problema. Si parte da un’analisi generale, per poi focalizzarsi sulla violenza di genere, esplorando le sue radici, le sue manifestazioni e le narrazioni mediatiche che spesso ne distorcono la percezione.Vengono analizzati casi di cronaca italiana e criticati i riferimenti giornalistici errati che minimizzano o romanticizzano la violenza stessa. Un capitolo è dedicato all’emancipazione maschile in Italia, sfatando i luoghi comuni sull’essere maschio e femmina e proponendo nuovi modelli di mascolinità. L’autore invita i lettori a rifiutare gli stereotipi di genere, promuovendo una riflessione critica sui ruoli di genere e incoraggiando un cambiamento verso una società più equa ed inclusiva. Conclude il libro una sezione di appendici, che include un glossario dei termini chiave e una bibliografia di riferimento, per coloro che desiderano approfondire ulteriormente i temi trattati o anche per chi, desidera essere “recuperato dalla violenza”. 


L’autore lancia inoltre una proposta concreta alla politica: l’introduzione di due ore settimanali dedicate all’empatia nelle scuole, come strumento educativo per promuovere il rispetto e la consapevolezza di sé e dell’altro. In occasione dell’uscita del libro, il 20 novembre scorso, la prima copia è stata consegnata a Papa Francesco durante un’udienza, sottolineando l’importanza del messaggio universale di solidarietà e cambiamento che l’opera intende diffondere. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Rai Libri presenta “Fantasanremo”, l’activity book ufficiale

Rai Libri presenta “Fantasanremo”, l’activity book ufficialeRoma, 2 dic. (askanews) – Rai Libri presenta “Fantasanremo”, nelle librerie e negli store digitali dal 4 dicembre.


Trasferire lo spirito giocoso del FantaSanremo dal digitale al cartaceo. È questa la sfida di Rai Libri con “FantaSanremo – L’activity book ufficiale”, il FantaLibro di giuochi del fantasy game basato sul Festival con enigmi, labirinti, quiz e curiosità che permetteranno ai lettori-giocatori di divertirsi, svagarsi e partecipare, proprio come nel FantaSanremo, a una FantaSfida con bonus e malus abbinati a ciascun gioco presente nel libro, realizzando così un punteggio totale da confrontare con quello di amici, parenti e perfetti sconosciuti con l’obiettivo di conquistare l’ambitissima Gloria Eterna Cartacea. Al suo interno i giuochi da risolvere sono infatti 75 come le edizioni del Festival della Canzone Italiana, compresa la prossima, divisi in cinque capitoli o per meglio dire “serate”, come quelle della kermesse sanremese, con difficoltà crescente e con differenti tematiche. Dopo aver individuato le diverse tipologie di giuochi da inserire gli autori li hanno adattati agli elementi che caratterizzano il Festival di Sanremo. Sono andati quindi a spulciare l’archivio tra artisti e presentatori, co-conduttrici e direttori di orchestra e tanto altro ancora.


All’interno dell’activity book sono ripercorsi anche alcuni dei momenti epici dell’ultimo quinquennio di Festival e FantaSanremo, con aneddoti, curiosità e dietro le quinte esclusivi di ciascuna edizione. Per i lettori-giocatori che lo desiderano c’è poi la possibilità di vivere un’esperienza in puro stile FantaSanremo partecipando alla FantaSfida. Ci saranno quindi bonus e malus applicati ai propri risultati nei giuochi, tabella Var per annotare il punteggio parziale di serata, il Jolly da utilizzare una sola volta per consultare la soluzione di un giuoco che non si riesce a risolvere e degli easter egg nascosti in alcuni giuochi del FantaLibro che, se individuati, regaleranno punti extra. Tramite il libro ci sarà inoltre l’opportunità di coniugare l’esperienza cartacea offline a quella online del prossimo FantaSanremo con un collegamento esclusivo all’App dell’edizione 2025 del fantasy game.

L’architetto danese Bjarke Ingels guest editor di Domus per il 2025

L’architetto danese Bjarke Ingels guest editor di Domus per il 2025Milano, 2 dic. (askanews) – I dieci numeri di Domus 2025 porteranno la firma di Bjarke Ingels. Sarà lui il nuovo guest editor internazionale, l’ottavo dei dieci previsti dal progetto editoriale 10x10x10 ideato, in vista del centenario del mensile, dal presidente di Editoriale Domus, Giovanna Mazzocchi.


Dopo l’inaugurazione con Michele De Lucchi (2018), nel 2019 ci fu Winy Maas a cui seguì la guest editorship di David Chipperfield (2020), Tadao Ando (2021), Jean Nouvel (2022), Steven Holl con Toshiko Mori (2023) e Norman Foster nel 2024. “All’alba del 2025 la nave di Domus inizia a intravedere in lontananza i profili della sua destinazione, i 100 anni di vita. Dal 1928 s’interroga sulle sfide del presente attraverso l’architettura, il design, l’arte, la vita associata. Sfide sempre nuove, sempre più complesse e, spesso, ormai paradossali. Per questo abbiamo pensato a Bjarke Ingels, personaggio di cultura, visioni e ambizioni globali guidate da un approccio postideologico e postmoderno, con una capacità immaginifica e, come dice lui, ‘ossimorica’, rigorosamente tradizionale e insieme sovversiva” spiega il Cavaliere del lavoro Giovanna Mazzocchi.


Nato a Copenaghen cinquanta anni fa, Ingels è il fondatore dello studio architettonico Bjarke Ingels Group (BIG) con sede a Copenaghen e New York. Nel suo percorso molteplici premi e riconoscimenti e un elenco di progetti – da CopenHill, la centrale elettrica della sua città trasformata in pista da sci, a VIA 57 West, il grattacielo piramidale che ridisegna lo skyline di New York, alle colonie lunari immaginate per NASA – che lo hanno consacrato un’archistar globale. Il suo è un approccio energico ed ottimista, aperto e costruttivamente critico. “Un pensare in grande” che partendo dalla conoscenza della pratica progettale ha l’obiettivo di condividere pensieri e visioni per creare un futuro migliore. Come lui stesso annuncia nel manifesto d’intenti scritto per presentare l’inedita curatela, la sua Domus 2025 sarà “un’odissea materiale”: “Vogliamo intraprendere un’odissea nel mondo materiale. Iniziando dalla roccia solida, per finire con un flusso di elettroni. Pietra, terra, cemento, vetro, legno, metallo, piante, plastica, risorse, digitale. Speriamo di tornare alla natura materiale fondamentale di ciò che facciamo. A differenza di altre forme d’arte, l’architettura non riguarda la rappresentazione, ma l’accoglienza. Non si riferisce alla vita, ma le fa spazio. Non discute il mondo, ma lo produce. Sulle pagine di Domus troverete, fianco a fianco, la tradizione e l’avanguardia, artigiani e tecnofili, l’ornamentale e l’austero, l’espressivo e il tettonico, il globale e il locale, il pragmatico e l’utopico. Idee conflittuali, unite dalla materia”.


Un ribaltamento del tradizionale significato di “materialismo”, che si allontana dai luoghi comuni e dall’interpretazione più negativa, associandosi invece all’immagine di chi plasma la realtà e traduce la visione in materia. “L’architettura è la materializzazione del pensiero. Un ponte teso tra l’immaginazione e il mondo fisico, tra il sogno e la concretezza del vivere. La società è tutta fatta di questi processi immateriali, strutture immateriali, sociali, politiche ed economiche, che non sono tangibili. Il compito dell’architetto è capire quale sia il flusso di persone, delle relazioni tra i diversi. Devi comprendere l’istruzione se stai progettando un’università, la sanità se stai facendo un ospedale, la mobilità se stai facendo una piazza. Ecco, se stai facendo bene il tuo lavoro finisci per disegnare i contorni di queste strutture invisibili di processi, quindi in ogni caso manifesti, rendi materiale ciò che è astratto” spiega Bjarke Ingels nell’intervista esclusiva rilasciata a Walter Mariotti, direttore editoriale del sistema Domus e pubblicata nella speciale monografia allegata omaggio al mensile di dicembre che, come prassi, presenta il guest editor in arrivo. Come per gli anni precedenti, sarà proprio Walter Mariotti a coordinare la guest editorship internazionale giunta all’ottavo passaggio di testimone, che commenta così il nuovo corso del giornale: “Bjarke Ingels è uno dei grandi, originali, anticonformisti talenti del nostro tempo che ha saputo offrire al mondo dell’architettura ma anche delle idee, della società globale, della tecnologia che guarda lo spazio soluzioni a cui nessuno era arrivato. Per questo oltre che un archistar è considerato un opinion maker, oltre che un architetto unanimemente riconosciuto, perché le sue opere interrogano il senso profondo della contemporaneità lasciando aperti spazi d’interpretazione, spesso discordanti. Questi spazi sono il senso stesso dell’opera, d’architettura o d’arte non fa differenza, chiamata a fornire risposte riformulando il senso delle domande. Con lui a Domus, il 2025 si presenta come una vera, grande avventura”.


Il primo numero di Domus 2025 firmato Bjarke Ingels uscirà a gennaio.

”Il Giubileo a Roma”, libro-guida al pellegrinaggio nell’Anno Santo

”Il Giubileo a Roma”, libro-guida al pellegrinaggio nell’Anno SantoRoma, 2 dic. (askanews) – Esce un’agile guida per vivere al meglio l’Anno Santo alle porte. TS Edizioni pubblica, anche in versione e-book, “Il Giubileo a Roma. Guida al pellegrinaggio”, a cura di Roberta Russo.


“Il Giubileo di Roma 2025 – scrive l’autrice – rappresenta un evento straordinario per la comunità cattolica e per tutti coloro che desiderano vivere un’esperienza spirituale unica nel suo genere. Celebrato ogni 25 anni, il Giubileo è un anno santo indetto dal Papa, durante il quale i fedeli sono invitati a compiere pellegrinaggi, partecipare a celebrazioni liturgiche e ottenere indulgenze. Il Giubileo di quest’anno sarà ancora più speciale, poiché si terrà in un mondo che cerca speranza, pace e unità, immerso nelle sfide globali della modernità”. Roma, cuore della cristianità, sarà il centro di questo evento, accogliendo milioni di fedeli da tutto il mondo. Le grandi basiliche – San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le Mura e Santa Maria Maggiore – saranno le mete principali dei pellegrini, che potranno attraversare le Porte Sante, simbolo dell’entrata in una nuova vita di grazia. Oltre agli eventi religiosi, il Giubileo sarà anche un’occasione per scoprire la ricchezza storica, artistica e culturale di Roma.


Sarà possibile esplorare luoghi iconici come il Colosseo, i Fori Imperiali, i Musei Vaticani, mentre la città si prepara con eventi culturali, mostre e incontri ecumenici che coinvolgeranno credenti e non credenti. “Il Giubileo ha un impatto profondo sulla vita dei cattolici – osserva Roberta Russo -, offrendo un’occasione per riflettere sulla propria fede e rinnovare l’impegno spirituale. Promuove la riconciliazione con Dio e con il prossimo, attraverso il perdono e la carità. Le opere di misericordia, sia corporali che spirituali, diventano centrali durante questo periodo, e spronano i fedeli a vivere concretamente il messaggio cristiano. Nel corso della Storia, i Giubilei hanno spesso rispecchiato le sfide e le speranze del loro tempo. Il Giubileo del 2000, per esempio, è stato un evento di portata mondiale che ha segnato l’inizio del terzo millennio, focalizzandosi sulla pace e l’unità tra i popoli. I pellegrinaggi a Roma hanno visto nei secoli la partecipazione di milioni di fedeli da tutto il mondo testimoniando la universalità della Chiesa”.


Con grande sintesi questa guida offre una grande varietà di contenuti: Che cos’è il Giubileo; le sue origini bibliche; il Giubileo nella tradizione cristiana; il significato religioso, etico e spirituale; le celebrazioni e i riti; i Giubilei cristiani nella Storia… e per l’Anno Santo 2025: Bolla di indizione, logo, sito, preghiera e inno ufficiali; l’apertura della Porta Santa; il Calendario del Giubileo 2025. Prosegue quindi con le informazioni pratiche: il Centro Pellegrini e l’Info Point, il visto, la carta del pellegrino, la app IUBILAEUM25; e ancora, pagine sulla spiritualità del pellegrinaggio; cammini e itinerari giubilari in Roma; le chiese giubilari; pagine spirituali; preghiere. Per vivere al meglio l’Anno Santo, tutte le informazioni necessarie, i consigli pratici per il viaggio e la partecipazione agli eventi, i suggerimenti per esplorare la Città Eterna e le sue meraviglie spirituali e culturali.

Libri, esce “Il ritorno delle Amazzoni” di Antimo Manzo

Libri, esce “Il ritorno delle Amazzoni” di Antimo ManzoRoma, 30 nov. (askanews) – Come se la caverebbero le donne se un giorno, all’improvviso, tutti gli uomini scomparissero misteriosamente dalla Terra? Come affronterebbero le novità e le difficoltà di questa nuova realtà? Prova a dare una risposta Antimo Manzo ne ‘Il ritorno delle Amazzoni’, un racconto distopico, pubblicato da Colonnese Editore, che ha il merito di esplorare con ironia, arguzia e leggerezza il tema sempre attuale del ruolo e dell’importanza delle donne, della loro capacità di trovare soluzioni anche nelle situazioni più impreviste ed imprevedibili, del rapporto tra uomini e donne.


Nel mondo tutto femminile che immagina Manzo, le donne se la cavano benissimo, innovando, assicurando la continuità della vita quotidiana, migliorando le relazioni, tanto che quando dopo anni si prospetta la possibilità di un ritorno degli uomini (e si comprende cosa gli era accaduto) sorge il dubbio: che fare? E la risposta è affidata a un referendum: saranno le donne a decidere. Il libro è stato presentato a Roma, al Chorus Cafè. Oltre all’autore, una vita spesa tra sindacato e politica, sono intervenuti volti noti della tv come Fabio Canino, che ha moderato l’incontro, Tiberio Timperi e Daniela Ferolla, lo psichiatra Emanuele Caroppo, il giornalista e scrittore Fabrizio Corgnati, la life coach Susanna Maurandi. Presentazione affidata all’avvocato Bartolomeo Giordano, mentre l’attrice Claudia Potenza ha letto alcuni brani del libro. Ne è scaturito un incontro molto partecipato e ricco di spunti.


“L’idea di questo racconto – ha spiegato Antimo Manzo – è nata dalla mia stanchezza rispetto al dibattito continuo su un tema serissimo, quello sul rapporto tra uomo e donna. Un dibattito fatto purtroppo più di esasperazioni e strumentalizzazioni che di confronto. Perciò ho trovato la soluzione: azzeriamolo. Ho immaginato così una situazione paradossale, e il messaggio di fondo che ho voluto dare è che due sono i requisiti fondamentali alla base di ogni rapporto: la comprensione e il rispetto”. Per Fabio Canino ‘Il ritorno delle Amazzoni’ “va letto perché i racconti distopici, come questo, fanno vedere un mondo diverso da quello in cui viviamo. Attraverso l’ironia, il libro fa capire cosa vogliamo e cosa non vogliamo”. Secondo Emanuele Caroppo, la “domanda che scaturisce dal libro è soprattutto una: che fine farebbe l’amore in un mondo di sole donne?”.


Bartolomeo Giordano, da avvocato ha osservato: “Leggendo il libro, mi ha colpito molto è che senza gli uomini finiscono le guerre: vuole dire che sono gli uomini a determinare una maggiore conflittualità?”. No alle quote rosa da Tiberio Timperi: “Io vorrei le quote grigie, dove il grigio è quello della materia grigia, cioè il cervello. Bisogna lasciare il mondo alle persone competenti”. Per Fabrizio Corgnati “il messaggio che esce dal libro è che uomini e donne non possono e non devono essere nemici”. Daniela Ferolla ha sottolineato la necessità che “le donne facciano squadra”. Per Susanna Maurandi, “il libro dimostra che se arriviamo all’emergenza, riusciamo poi a risolvere le cose. Ma non dobbiamo arrivare all’emergenza per cambiare”.


L’incontro si è chiuso come il finale del libro, con un referendum riservato alle sole donne in sala, cui è stato chiesto di votare sul sì o sul no al ritorno degli uomini. Hanno vinto i sì: 36 a 18.

Esce guida Ristoranti cooperativi, quando riscatto parte dalla cucina

Esce guida Ristoranti cooperativi, quando riscatto parte dalla cucinaRoma, 27 nov. (askanews) – «Una guida per raccontare 109 ristoranti cooperativi, storie di piatti e di cucina, di persone e di luoghi, di tradizioni e di comunità, ma anche di reinserimento lavorativo, di riscatto che diventa speranza, lavoro che diventa sviluppo personale ed economico» lo dice Fabiola Di Loreto direttore generale di Confcooperative presentando “Il Gusto della Cooperazione” la prima guida ai ristoranti gestiti da cooperative promossa da Confcooperative FondoSviluppo e realizzata dall’editore Pecora Nera.


Dimmi dove mangi e ti dirò chi sei. La scelta di dove consumare i pasti è intrisa di un senso che va ben oltre il richiamo della gola: 109 ristoranti cooperativi che custodiscono valori, persone, luoghi, tradizioni, comunità, esperienze di vita che rendono questo nostro Paese capace di generare quel cambiamento necessario verso uno sviluppo sostenibile e accessibile a tutti. La guida – informa una nota – è organizzata per regioni, partendo dal nord per arrivare al sud e alle grandi isole. Ogni regione è rappresentata almeno da un ristorante cooperativo, raccontato in ampie schede in cui emergono le sue peculiarità, la storia che c’è dietro, l’offerta gastronomica, oltre a tutte le informazioni utili al lettore. Un viaggio lungo la Penisola che speriamo possa dare sostegno a questi imprenditori eroici.


L’idea di una guida dedicata ai ristoranti a gestione cooperativa nasce dall’incontro negli anni con le tante realtà che, in ciascuna regione d’Italia, hanno dato vita a luoghi dove il mangiare si lega con il territorio, con le comunità locali, con le produzioni tipiche e con progetti di inserimento lavorativo e di emancipazione sociale. Quando si decide di mangiare in uno dei tanti ristoranti gestiti da una cooperativa ci si predispone anche ad ascoltare una storia, a vivere una emozione, a comprendere meglio un progetto di vita.


«La scoperta dei tanti ristoranti in Italia, che sono nati dal desiderio di valorizzare persone, luoghi, prodotti e ricette, restituisce la dimensione di quanto cooperare possa generare valore e creare opportunità di crescita e sviluppo. Al viaggiatore che vorrà seguire questa guida, a coloro che vorranno andare a scoprire i ristoranti della guida, a chi avrà la curiosità di sperimentare e conoscere, consigliamo – conclude Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative – di immergersi totalmente nella dimensione di valore del progetto e di assaporare con tutti i sensi per cogliere ogni sapore, esaltando il senso del gusto e del bello che ogni singola storia ci offre».

Libri, esce “La tv da sfogliare” a cura di Guido Barlozzetti

Libri, esce “La tv da sfogliare” a cura di Guido BarlozzettiRoma, 27 nov. (askanews) – Rai Libri presenta “La Tv da sfogliare” a cura di Guido Barlozzetti.


Quarant’anni fa nasceva il servizio di teletext della Rai, il Televideo, che a partire dal 1984 portò nelle case italiane una vera e propria rivoluzione nel modo di fruire la televisione offrendo un servizio consultabile in tempo reale che dava all’utente la possibilità di scegliere. Il Televideo, che ha anticipato quello che sarebbe poi stata la rete, portando per la prima volta in televisione l’interattività, puntò da subito sul servizio basico di informazione: la notizia viene data e confezionata al modo di un’agenzia, mantenendone per quanto possibile “l’oggettività”. Seppur molte cose siano cambiate in questi ultimi 40 anni, Televideo resta un mezzo attuale. Ancora oggi milioni di utenti lo consultano e molti sono i punti di forza: l’ordine di un indice rispetto alla dispersione delle navigazioni su Internet, l’affidabilità perché le notizie sono validate dal riferimento al servizio pubblico, l’ampiezza di un’offerta che va dalle informazioni in senso stretto ai servizi. Una funzione essenziale, inoltre, è quella che Televideo svolge rispetto al digital divide, e cioè verso l’utenza che non ha particolare dimestichezza con le nuove tecnologie.


Per i più “digitalizzati” ha anche una versione online, un sito dedicato, che è accompagnata da video e approfondimenti. Il Televideo garantisce i servizi di accessibilità anche per le persone sorde e ipoudenti – veicolando a richiesta, a video – sulla famosa pagina 777 – stringhe di testo che vanno a formare il sottotitolo. Il Televideo è realizzato da Rai Pubblica Utilità e Rai News 24. “La Tv da sfogliare” a cura di Guido Barlozzetti da un’idea di Rai Pubblica Utilità, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 27 novembre 2024 (Euro: 19,00)


Guido Barlozzetti, autore e conduttore di programmi televisivi Rai (“LaRaichevedrai”, “Oblo?”, “Unomattina”, “Italia che vai”, “Il caffe? di Raiuno”), giornalista ed esperto di comunicazione.

Libri, il 30 Marianna Bucci presenta “Quello che mi resta di lei”

Libri, il 30 Marianna Bucci presenta “Quello che mi resta di lei”Roma, 27 nov. (askanews) – Sarà presentato sabato 30 novembre ad Augusta (Siracusa) “Quello che mi resta di lei”, esordio lettarario di Marianna Bucci. La presentazione si terrà presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare “P. Vandone” alle ore 17; il romanzo è stato pubblicato da Officine Editoriali da Cleto, l’autrice dialogherà con Rita Giura e Marco Marchese, della casa editrice.


“Quello che mi resta di lei” parla di Andrea, per cui non c’è niente di più difficile che ammettere i propri fallimenti personali e professionali. È quello che accade quando decide di fare ritorno nella casa del padre Fosco, col quale ha un rapporto tutt’altro che semplice o risolto. La sua vita va definitivamente in frantumi quando scopre di aver vissuto per trent’anni dentro una maglia di verità nascoste. Decisa a capire cosa le è stato volutamente taciuto, farà un incontro che cambierà per sempre il corso del suo destino. Un viaggio lungo i binari del presente e del passato, in cui le vite di due donne, unite da un legame profondo, si toccano e si intrecciano a formare una realtà dolorosa e amara. Marianna Bucci vive ad Augusta, dopo gli studi classici si è laureata in Scienze dell’Educazione e della Formazione. Sul suo primo libro ha detto: “A quanti credono o hanno già sperimentato la scrittura come potente strumento di auto-svelamento del sé e che la guarigione passi anche attraverso la penna: questo romanzo è un invito ad abbattere le proprie resistenze e a cogliere la possibilità di raccontarsi”.

”Grande storia dei Giubilei”, un libro per ricostruire il significato

”Grande storia dei Giubilei”, un libro per ricostruire il significatoRoma, 26 nov. (askanews) – Che cos’è il Giubileo? Quale Papa lo inventò? A che scopo? Dove lo si celebra? Qual è stato il più sfarzoso? E quello più austero? A queste e altre curiosità risponde l’avvincente ricostruzione storica di Anna Maria Foli, studiosa di religioni e storia della Chiesa, che sulla base di cronache, documenti, curiosità e nuove scoperte, racconta una tradizione millenaria, mettendone in risalto fede e devozione, riti e liturgie, trionfalismi e contraddizioni. Il volume, edito da TSEdizioni, si intitola “Grande storia dei Giubilei”.


Il Giubileo, o Anno Santo, è un grande evento religioso che dal 1300 ha scandito la storia del cattolicesimo e della città di Roma, assumendo connotati diversi: periodo di preghiera e rinnovamento interiore, ma anche occasione di prestigio e consolidamento del potere pontificio, strumento per raccogliere fondi a sostegno di finalità più temporali, parentesi di Un grande libro per conoscere tutti i segreti dell’Anno Santo a partire dalle sue origini ebraiche fino al Giubileo del 2025 indetto da papa Francesco. L’autrice è Anna Maria Foli. Traduttrice ed editor, studiosa di tradizioni e storia della Chiesa, ha pubblicato vari volumi per Piemme, Libreria Editrice Vaticana, Sperling & Kupfer, San Paolo, per la maggior parte di carattere spirituale e religioso. Per TS Edizioni è autrice di Laudate Dominum. Le più belle preghiere della tradizione (2024), Erbario monastico. Dall’antica sapienza di monasteri e conventi le erbe, i fiori e le piante che curano e nutrono per ritrovare energia fisica, mentale e spirituale (2024), La farmacia di Dio. Antichi rimedi per la salute, il buon umore, la bellezza e la longevità dalla tradizione monastica e francescana (20222), Ricette d’Oriente. Le religioni a tavola (2022), La cucina come una volta. Storie, segreti e antiche ricette da monasteri e conventi (2021).

La Biennale Arte di Pedrosa chiude con 700mila visitatori

La Biennale Arte di Pedrosa chiude con 700mila visitatoriVenezia, 25 nov. (askanews) – Numeri ancora una volta importanti per la Biennale Arte: la 60esima Esposizione Internazionale, intitolata “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere” e curata da Adriano Pedrosa, ha fatto registrare a Venezia una delle più alte affluenze di pubblico di sempre.


Con una crescita del 18% rispetto all’edizione pre-Covid del 2019 e seconda solo alla precedente del 2022 – “Il latte dei sogni”, a cura di Cecilia Alemani, aveva registrato il record di 800.000 visitatori – la Biennale Arte 2024 ha riporta la vendita di 700.000 biglietti (circa 3.300 i visitatori medi giornalieri), cui si aggiungono le 27.966 presenze durante la pre-apertura. Un risultato che è particolarmente significativo se si pensa al progetto curatoriale, dedicato a tutte le periferie del mondo e con molti artisti poco o per nulla noti al grande pubblico, con grande attenzione al mondo queer e a tutte le forme di non conformismo culturale e sociale. Una Biennale che ha guadato oltre l’Occidente, spesso denunciando i limiti drammatici di un modello di sviluppo, il nostro, che nei fatti sta devastando il pianeta. Poi, ovviamente, si è trattato anche di una esposizione consapevole dello stare all’interno del Sistema dell’arte, ma la postura scelta resta per tanti versi rivoluzionaria, in linea con una visione che l’istituzione Biennale di Venezia ha portato avanti negli ultimi anni, soprattutto nelle Mostre di Architettura.


Il pubblico che ha visitato la Biennale Artr proviene per il 59% dall’estero e per il 41% dall’Italia, con una forte presenza dei giovani e di studenti under 26 che sono stati più di 190.000, pari al 30% dei visitatori totali. Si è inoltre registrato un importante aumento del 20% delle scuole primarie; mentre il 35% delle scuole proviene dall’estero. Miglior risultato di sempre anche per la partecipazione delle categorie fragili alla Mostra che quest’anno ha registrato un +67%. Il dato, commentano da Ca’ Giustinian, “conferma la costante e crescente attenzione della Biennale per attività legate all’accessibilità del patrimonio culturale e in particolare delle arti contemporanee nei confronti di persone con disabilità o in situazioni di disagio sociale o emarginazione”.


“Salutiamo con nostalgia la Biennale Arte di Adriano Pedrosa – ha detto il presidente della Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco – il suo entusiasmante successo e la sua grande lezione: siamo tutti Stranieri Ovunque. Le opere nella mostra da lui curata hanno valicato i confini dei Giardini e dell’Arsenale per entrare nel quotidiano e nel nostro orizzonte mentale. In questo tempo così difficile per il mondo, l’arte ci ricorda che tutto è polemos tra culture, punti di vista, passato e avvenire. Ma ci insegna anche che la direzione della vita è nell’incontro del tu, del noi, oltre la disperata solitudine dell’io. Siamo tutti Stranieri Ovunque nell’attraversamento dei mondi, nel vissuto dell’esistenza, e dunque nel divenire della bellezza e della nostra stessa libertà, laddove ci stringe il comune sentire dell’arte”. “Con la chiusura della Biennale Arte 2024, dopo una settimana di straordinarie performance – ha aggiunto il curatore Pedrosa – sono grato soprattutto agli artisti che hanno partecipato alla Mostra, allo staff della Biennale, al mio team, a tutti i prestatori, le gallerie, gli sponsor e i donor che hanno supportato l’Esposizione con tanta generosità, così come sono grato ai 700.000 visitatori che sono venuti a vedere la mostra. Sono grato al presidente Roberto Cicutto per avermi nominato e al presidente Pietrangelo Buttafuoco per il suo sostegno. È sempre malinconico vedere una mostra di questa portata giungere alla fine, tuttavia, in un certo senso il viaggio continua. Adesso sono curioso di vedere che futuro avrà Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, soprattutto per la comprensione, l’accoglienza e la visibilità degli artisti del Sud del mondo, così come degli artisti indigeni, queer, autodidatti e delle figure del XX secolo provenienti da Africa, Asia e America Latina”.


Le porte di Arsenale e Giardini ora si chiudono, per riaprirsi poi dal 10 maggio per la Biennale Archiettura di Carlo Ratti, che apre la stagione 2025, che vedrà, come ogni anno, i festival di Teatro, Danza, Cinema e Musica. Ma l’attenzione è anche puntata sull’annuncio del curatore della Biennale Arte del 2026, che sarà la prima grande scelta interamente fatta dal presidente Buttafuoco: una nomina che, in un certo senso, potrebbe indicare molto del percorso dei prossimi anni dell’istituzione veneziana e della postura che si vorrà assumere di fronte al contemporaneo dopo gli anni del desiderio e della grande apertura al resto del mondo delle presidenze di Baratta e Cicutto.