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Cinque Terre avanguardia sfida climatica,al via “piano adattamento ai mutamenti”

Cinque Terre avanguardia sfida climatica,al via “piano adattamento ai mutamenti”Roma, 23 mar. (askanews) – Le Cinque Terre perla nazionale e meta turistica mondiale costantemente sotto i riflettori internazionali per il rischio over turism e il suo impatto su un eco sistema fra i più fragili e delicati del nostro Paese si fa avanguardia nella sfida ai cambiamenti climatici. E adotta un “piano di adattamento” ai mutamenti atmosferici frutto di collaborazione fra Parco Nazionale delle Cinque Terre e Legamente, nell’ambito di un progetto europeo che favorisce e finanzia linee guida strategiche e buone pratiche di comportamento nazionali di adattamento ai mutamenti climatici per le aree protette nei parchi nazionali.


Non a caso dunque la presentazione del piano di adattamento climatico delle Cinque Terre da parte di Parco nazionale e Lega ambiente è in programma a Roma e non in Liguria, a sottolineare la valenza di avanguardia nazionale e di progetto pilota per le aree protette nazionali che l’iniziativa di respiro europeo intende assumere. “In Clima di cambiamento. Sfide climatiche nelle Aree Protette: strategie e pratiche di adattamento”, è la denominazione scelta per l’evento di presentazione nazionale in programma, infatti, giovedì prossimo 27 marzo dalle 9,30 alle 13,30 nella capitale, presso la libreria Spazio Sette, in via dei Barbieri 7.


Il Piano, primo in Italia per un’area protetta, e le Linee Guida sono stati realizzati nell’ambito del progetto europeo StonewallsforLife e rappresentano strumenti concreti per affrontare la crisi climatica in un territorio straordinario, ricco di risorse naturali ma particolarmente vulnerabile. I cambiamenti climatici, infatti, sono tra le principali cause della perdita di biodiversità e dell’accentuarsi delle fragilità territoriali. Durante l’incontro, rappresentanti del Parco, di Legambiente e del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC) illustreranno obiettivi e contenuti di questi innovativi strumenti. Parteciperanno esperti, rappresentanti delle aree protette, istituzioni e comunità locali per discutere soluzioni possibili e condividere azioni concrete per affrontare le sfide climatiche nelle aree naturali tutelate.


Sarà possibile seguire l’evento in diretta tramite il canale Youtube di Legambiente Nazionale.

”Roma Nord profondo Nero”, in libreria il sequel del romanzo sulla Roma bene

”Roma Nord profondo Nero”, in libreria il sequel del romanzo sulla Roma beneRoma, 22 mar. (askanews) – E’ passata solo una manciata di anni dagli eventi accaduti in “Roma Nord” ai Giannini, ai Tabacci e ai Teodori – le tre famiglie romane che vivono a Roma Nord negli eleganti quartieri di Parioli, Olgiata e Trieste ed ecco che Elena Guerri Dall’Oro, editore Piodo, torna in libreria con il sequel del romanzo sulla borghesia dei quartieri bene della capitale “Roma Nord profodo nero”. Presentato in un affollato dibattito all’Auditorium Parco della Musica di Roma, moderato dalla giornalista Rai Alessandra Tocci.


Nella nuova avventura letteraria di Guerri Dall’Oro troviamo quasi tutti i protagonisti, mutati per gli avvenimenti intercorsi, ma in qualche modo arrivati sin qui. Sono cresciuti, divenuti più maturi, hanno cambiato lavoro, superato i propri lutti, intrapreso nuove avventure, ritrovato l’amore.Il loro mondo è cambiato, mutando le loro aspettative e certezze.Il benessere economico ha smesso di essere il perno centrale attorno al quale tutto sembrava ruotare, lasciando loro spazio per la ricerca di nuovi traguardi.Nelle vite dei protagonisti, hanno continuato ad accadere cose importanti: talvolta molto belle, a volte tragiche, che li hanno visti rimescolati e molto cambiati, prendere nuove direzioni di vita. Per continuare a vivere o anche solo a sopravvivere.Giulia si è ?nalmente rifatta una vita con un nuovo compagno, dopo aver lasciato suo marito Giovanni, infedele da sempre; lui però una volta separato e libero è sembrato non volersene fare una ragione.Livia finalmente rinata dopo i guai morali e giudiziari commessi dal figlio Dario, realizza siano maturi i tempi per tagliare il loro cordone ombelicale e ricentrare la propria vita su sé stessa; accetta quindi la proposta di entrare in politica.Barbara, dopo una lunga depressione dalla perdita di suo ?glio Vincenzo, sembra essersi ridestata anche lei, riscoprendo l’innamoramento per un giovane uomo. Questo amore scomodo quanto vitale è a detta di tutti però, fuori tempo massimo.Le cose procederanno però per tutte loro come il destino ha già deciso.Tutt’intorno mariti, ?gli, nipoti, amanti e amiche, queste ultime più che mai, rappresentano gli specchi sinceri di cosa siano diventati i protagonisti, gli uni ri?essi nello specchio degli altri.La complessità delle loro vite, incastonate in uno scenario in continuo divenire, ha smesso di brillare, ma non per questo di vibrare per intensità.I bagliori del fuoco enorme hanno lasciato spazio a ?ammelle più piccole, che se alimentate però, sapranno ridestare anrichi incendi.


Le tre donne non si sono mai divise: il sentimento di amicizia non le ha lasciate sole, le ha preservate, anche se i fatti della vita hanno travolto tanti baluardi ben oltre le loro volontà.Aperitivi, risate ma anche discussioni, litigi, opinioni diverse su tutto, non bastano a minare quello stesso legame forte che le unisce sin da bambine L’indagine psicologica, innestata nelle descrizioni semplici ma attente, di quei luoghi, di quegli ambienti, di quel modo di vivere, creano un affresco vivido e sincero, in cui si ritrova chi conosce quei luoghi, ma che affascina anche chi li ha percepiti solo distrattamente o ne sente parlare per la prima volta.


La borghesia romana ha ancora tanto da raccontare di sé. La grande novità questa volta è rappresentata dal fatto che gli uomini, mariti e figli, un tempo amati dalle tre donne, vengono messi per la prima volta nella vita dinanzi ad una sottrazione del loro amore.Questa scelta genererà per ognuna delle tre protagoniste una possibile minaccia, che terrà il lettore in suspense dall’inizio alla fine del libro. Il colpo di scena finale, di cui c’è un frame iniziale che irrompe con un omicidio, ma di cui non si comprende chi sia né la vittima né l’assassino, in un crescendo rapsodico, lascerà il lettore attonito nelle ultime pagine, ma conscio una volta in più di come tutto possa accadere, dopo che una scelta ordinaria abbia mutato il corso di un destino, fino a cambiarne le conseguenze per sempre.


Sarà infatti un uomo, un tempo amato, l’assassino crudele di una di loro, incapace di lasciare libera la propria donna, considerata ancora parte di sé stesso. L’unica granitica certezza che sembra non cambiare mai, è l’eterno scorrere del fiume, su cui Roma placida continua la sua veglia.

In libreria “Sull’Acqua”, la “rivistalibro” del Touring club

In libreria “Sull’Acqua”, la “rivistalibro” del Touring clubMilano, 20 mar. (askanews) – Un viaggio lungo i sensi dell’acqua, risorsa preziosa, energia violenta, simbolo di identità culturali, idea di assoluto ed epifania di bellezza. E’ il filo rosso che collega il quarto volume della rivistalibro Mappe, la nuova collana del Touring club Touring Club italiano, attraverso reportage, racconti, interviste, portfolio e graphic novel.


Sul nostro pianeta – si legge nella presentazione della “rivistalibro” c’è vita perché c’è acqua, le civiltà antiche sono fiorite sfruttando i grandi fiumi per l’agricoltura e per il trasporto, per secoli le esplorazioni più avventurose hanno attraversato gli oceani, l’uomo stesso è fatto d’acqua per il 65%. Per millenni la ricerca di accesso all’acqua ha scandito la vita delle persone, e quando – almeno in Occidente – abbiamo preso a darla per scontata ecco che torna a scarseggiare. E per via del cambiamento climatico diventa una minaccia. In questo numero di Mappe propone un testo da leggere e decifrare, un grande palinsesto di tracce fisiche, segni, motivi, colori e odori, superfici e increspature, luci e suoni. Messa in prospettiva, l’acqua diventa una finestra attraverso la quale interpretare il mondo organico e inorganico, trasforma un panorama in veduta, è soggetto intenso e ricorrente in letteratura, arte, filosofia e allo stesso tempo oggetto evanescente, idea o cosa che ci permette di parlare indirettamente delle cose, di avvicinare la materia del mondo di traverso, in modo obliquo, una deviazione che fornisce un accesso. Uno spazio liminare “sempre in bilico tra mancanza ed eccesso, vita e morte, siccità e uragano, annuncio e minaccia, salvezza purificatrice che eleva e distruzione di fango che seppellisce”, come scrive il direttore editoriale del Touring Club Italiano Ottavio Di Brizzi nell’editoriale che apre il numero.


Hanno scritto per questo numero di Mappe: Carola Barbero, Edoardo Borgomeo, Stefano Brambilla, Enrico Camanni, Giacomo Di Girolamo, Stefano Fenoglio, Barbara Gallucci, Alberto Grandi, Franco La Cecla, Paolo Madeddu, Dario Mangano, Tino Mantarro, Eleonora Marangoni, Andrea Marcolongo, Piero Martin, Luca Martinelli, Stefano Medas, Jean-Denis Pendanx, Antonio Perazzi, Leonardo Piccione, Arianna Porcelli Safonov, Emiliano Ruiz Parra, Chiara Schiavano, Antonio Spadaro, Nick St.Oegger, Wu Ming 1.

Tutta la magia del Regno di Babbo Natale arriva nelle scuole d’Italia

Tutta la magia del Regno di Babbo Natale arriva nelle scuole d’ItaliaRoma, 19 mar. (askanews) – È successo qualcosa di straordinario alla Fiera Didacta di Firenze, il più importante evento italiano dedicato all’innovazione scolastica. Funtasy Editrice, leader nel settore educational specializzato in progetti per le scuole, ha annunciato una collaborazione con il Regno di Babbo Natale, dando vita a una collana di storie pensate per portare nelle aule valori profondi attraverso la forza della narrazione.


La prima storia della collana si intitola “Il Cielo al Contrario” e porta una firma d’eccezione: Giorgio Onorato Aquilani, il creatore del Regno di Babbo Natale, oggi il più importante e autorevole mondo nel suo settore, che ogni anno accoglie centinaia di migliaia di visitatori a Vetralla. Ma questa volta non si tratta di alberi e decorazioni. Questa volta, la magia accende le menti dei bambini, aiutandoli a scoprire il proprio valore attraverso la forza delle storie. Cosa succede quando scopri che il mare… è un cielo al contrario?


La storia segue il viaggio di Mary, una stella marina che si sente triste perché non brilla nel cielo. Crede di non essere all’altezza delle stelle lassù, fino a quando non scopre che ognuno ha il proprio cielo in cui splendere. E il suo è nel profondo del mare. Accompagnata da Lucy, Pretty e Buddy, tra i personaggi più amati del Regno di Babbo Natale, Mary affronta il giudizio, la paura di non essere abbastanza e la voglia di sentirsi accettata. Una storia che parla di diversità, autostima e del coraggio di riconoscere il proprio valore, qualunque esso sia.


“La scuola è il luogo in cui si costruisce il futuro, e le storie sono il ponte più potente per trasmettere valori. Siamo felici di collaborare con il Regno di Babbo Natale per dare vita a questa collana, che dimostra quanto l’immaginazione possa essere un motore di crescita per i bambini”, spiega Paolo Sandini, di Funtasy Editrice. Aggiunge Giorgio Onorato Aquilani: “Ogni stella brilla nel proprio cielo, ma spesso serve qualcuno che glielo faccia vedere. Scrivere questa storia è stato un modo per portare la magia del Regno oltre i confini del Natale, dimostrando che i suoi valori sono universali. È un nuovo capitolo per noi, un passo che ci porta, con emozione, dritti nel cuore delle scuole”.


Oltre il Natale: il Regno diventa un fenomeno culturale. Forse lo conosci per la sua spettacolare atmosfera natalizia, ma il Regno di Babbo Natale è molto più di un luogo incantato. Nato a Vetralla (VT), è oggi la meta più amata da chiunque voglia riscoprire la magia delle feste. Ma la sua vera magia è ancora segreta per tanta gente: il Regno è un universo narrativo, un mondo di storie, personaggi e contenuti originali che vivono tutto l’anno, con messaggi senza tempo. E ora, con questa nuova collana, entra ufficialmente nell’istruzione. Dove porterà questa nuova avventura? L’entusiasmo suscitato dalla presentazione a Didacta lascia immaginare che questo sia solo l’inizio. Altre storie sono già in fase di sviluppo con l’intenzione di una collana annuale, e non finisce qui… il 2025 segnerà un altro grande ritorno! Dopo il successo di Lucy e il Segreto di Natalloween, Lucy tornerà in libreria con una nuova avventura, pronta a incantare lettori di ogni età.

Arte, una micro-moneta per omaggiare il genio di Bernini

Arte, una micro-moneta per omaggiare il genio di BerniniRoma, 18 mar. (askanews) – Uno dei capolavori più maestosi del Barocco nella moneta più piccola della Collezione italiana Numismatica 2025. La micro-moneta dedicata alla Fontana dei Quattro Fiumi, emessa oggi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, è stata realizzata dall’artista-incisore Uliana Pernazza.


Sul dritto della moneta si apprezza al centro un particolare della fontana con le sculture del Danubio a sinistra e del Gange a destra, separati dall’obelisco. In giro il motivo geometrico che adorna il bordo della vasca esterna. La fontana, realizzata tra il 1648 ed il 1651 da un gruppo di artisti e maestranze guidate da Gian Lorenzo Bernini, fonde l’architettura e la scultura. Sul rovescio della moneta si possono ammirare al centro il particolare di due dei quattro fiumi: la statua del Nilo e la statua del Rio de la Plata, separati dall’obelisco. Il conio fa parte della serie “Fontane d’Italia” caratterizzata da micro-monete d’oro (dal diametro di 13,85 mm), inaugurata nel 2022 con la rappresentazione di una delle fontane più conosciute in tutto il mondo: la Fontana di Trevi. Nel 2023 e nel 2024, sono state raffigurate la Fontana di Diana e Atteone nella Reggia di Caserta e la Fontana Pretoria di Palermo.


DESCRIZIONE TECNICA Sul dritto della moneta: Al centro è rappresentato un particolare della fontana con le sculture del Danubio a sinistra e del Gange a destra, separati dall’obelisco. In giro, la scritta “REPUBBLICA ITALIANA” è divisa da un particolare del motivo geometrico che adorna il bordo della vasca esterna. In esergo, la firma dell’autore “U.PERNAZZA”.


Sul rovescio della moneta: Riprodotto al centro il particolare di due dei quattro fiumi ovvero, a sinistra la statua del Nilo ed a destra la statua del Rio de la Plata, separati dall’obelisco. Nel giro, in alto la scritta “FONTANA DEI QUATTRO FIUMI” è separata da un pallino dalla scritta “ROMA”. In basso al centro, il valore nominale “10 EURO”, a sinistra l’anno di emissione “2025” mentre a destra “R” identificativo della Zecca di Roma.

Mostre, a Roma “Zefiro, vento di primavera” di Barbara Dall’Angelo

Mostre, a Roma “Zefiro, vento di primavera” di Barbara Dall’AngeloRoma, 18 mar. (askanews) – Dal 3 aprile al 16 giugno, il ristorante capitolino Il Margutta Veggy Food and Art ospiterà la nuova mostra fotografica di Barbara Dall’Angelo, “Zefiro, vento di primavera”, curata e organizzata da Tina Vannini. Un’esposizione di 25 scatti che celebra il risveglio della natura con immagini capaci di trasmettere poesia e armonia attraverso la fotografia.


Le opere esposte della fotografa naturalistica di fama internazionale rappresentano un viaggio emozionale che attraversa paesaggi incontaminati e dettagli minuziosi della natura, cogliendo il mutare delle stagioni e la danza della luce sugli elementi. Dai “Fiori di campo”, con le loro delicate trasformazioni cromatiche, agli “Alberi danzanti”, iconiche mangrovie indonesiane che le hanno valso il primo premio assoluto ad Asferico 2024 e il coinvolgimento in un prestigioso progetto internazionale in onore di Jane Goodall. La ricerca artistica di Barbara Dall’Angelo si distingue per la sua capacità di trasformare la fotografia in una vera e propria pittura luminosa, rendendo ogni scatto un’opera intrisa di significato estetico ed etico. In mostra scenari che spaziano dall’Italia – con le sue foreste dolomitiche e la costa tirrenica – fino alle terre della Camargue e dell’Andalusia. Non mancano suggestive ambientazioni naturali dal resto del mondo, come le acque impetuose delle cascate di Iguacu in Brasile, la foresta di allori, Patrimonio dell’Umanità, a Madera in Portogallo e la magia selvaggia della Louisiana.


“Questa mostra rappresenta un dialogo profondo tra arte e natura, tra sensibilità estetica e rispetto per l’ambiente – ha dichiarato Tina Vannini, curatrice della mostra – Barbara Dall’Angelo possiede la straordinaria capacità di restituire il senso del sublime attraverso la fotografia, trasformando paesaggi e dettagli naturali in visioni evocative che parlano all’anima. Ogni suo scatto è un invito a rallentare, a osservare con attenzione e a riscoprire la bellezza autentica che ci circonda, troppo spesso ignorata nella frenesia quotidiana. Con ‘Zefiro, vento di primavera’ vogliamo offrire ai visitatori non solo un percorso visivo, ma un’esperienza di connessione profonda con la natura, un momento di contemplazione e riflessione che può ispirare un nuovo modo di guardare il mondo”. “La natura è un racconto senza fine, fatto di luce, vento e silenzi che parlano a chi sa ascoltare – ha spiegato Barbara Dall’Angelo – con questa mostra desidero offrire non solo una visione, ma un’esperienza: un invito a immergersi nella bellezza selvaggia del mondo e a riscoprirne l’armonia. La fotografia, per me, è il linguaggio con cui traduco l’emozione di uno sguardo, il battito di un attimo irripetibile”. to tra l’uomo e il pianeta.”


Barbara Dall’Angelo ha collaborato con testate come National Geographic Italia. Le sue immagini sono state esposte in gallerie e musei di tutta Europa e hanno ricevuto riconoscimenti nei più prestigiosi concorsi fotografici.

Primavera d’arte, la mostra sul dialogo tra maestri e nuove visioni

Primavera d’arte, la mostra sul dialogo tra maestri e nuove visioniRoma, 18 mar. (askanews) – Un dialogo tra maestri e nuove visioni inaugura “Primavera d’Arte”, una nuova mostra collettiva che porta avanti la sua consolidata linea programmatica: il dialogo tra gli storici protagonisti della scuola romana e i più interessanti talenti contemporanei.


L’opening, previsto venerdì 21 marzo alle 18:30, sarà arricchito da uno showcase di live photo a cura della fotografa Eleonora Chiodo e da un intervento della jewel designer Serena Bonifazi (SB Art Jewels). La selezione degli artisti in mostra attraversa epoche e linguaggi, creando un ponte tra la grande eredità del Novecento italiano e le sperimentazioni più attuali. Tra i maestri, opere di Mario Schifano, Franco Angeli, Renato Mambor, Emilio Leofreddi, Alighiero Boetti, Mimmo Rotella, Antonio Del Donno, Renato Guttuso e Giosetta Fioroni, figure che hanno segnato profondamente l’arte italiana e internazionale con la loro visione innovativa.


Ad affiancarli, una selezione di artisti contemporanei che si muovono tra pittura, fotografia, scultura e design: Marco Tamburro, con la sua riflessione sulla metropoli e l’alienazione urbana; Juanni Wang, pittrice di caratura internazionale, la cui opera esplora il concetto di specchio e riflesso dell’anima; Daniela Forcella, con le sue installazioni pop dal forte impatto simbolico; C3R, il cui linguaggio espressivo unisce colore e parola; Fabiana Di Donato, che sperimenta la materia e il gesto pittorico con una forte intensità emotiva; Stefano Notargiacomo, che trasforma il recupero meccanico in arte e design; Eleonora Chiodo, fotografa che cattura l’istante attraverso un’estetica viscerale e spontanea; Serena Bonifazi, che con SB Art Jewels trasforma il gioiello in una scultura indossabile; Alessandro Cannistrà, artista poliedrico con una ricerca che attraversa pittura, installazione e performance. La mostra accoglie anche due new entry in galleria: Roberto Schiavone, il cui linguaggio pittorico, influenzato dalla sua esperienza nel cinema, crea scenari visionari e stratificati tra realtà e immaginazione, e Rasha Amin, artista multidisciplinare il cui lavoro esplora i temi dell’identità, della resilienza e della condizione femminile attraverso pittura, installazioni e video.


“Primavera d’Arte” celebra il confronto tra generazioni artistiche diverse, offrendo un percorso espositivo che attraversa la memoria storica e il presente dell’arte, in un continuo rinnovarsi di visioni e linguaggi.

Prima del Duemila, libro di Massimo Sciacca sulla Bologna Avanguardista

Prima del Duemila, libro di Massimo Sciacca sulla Bologna AvanguardistaRoma, 17 mar. (askanews) – È con uno sguardo intimo e diretto che il fotografo e fotoreporter Massimo Sciacca racconta la Bologna pre-2000, la città che tra gli anni Ottanta e Novanta è stata epicentro di una vera e propria rivoluzione culturale e sociale, un laboratorio di idee che ha anticipato tendenze culturali che si sarebbero poi diffuse a livello mondiale. Il suo libro “Prima del Duemila”, edito da LullaBit, casa editrice specializzata in libri fotografici (www.lullabit.com), non è solo una raccolta di immagini, ma un documento visivo che racchiude lo spirito di un’epoca irripetibile, caratterizzata da un fermento creativo che ha segnato la storia dell’arte, della musica, della tecnologia e della vita sociale in Italia.


Massimo Sciacca, fotografo e fotoreporter di fama internazionale, ha sempre avuto la capacità di raccontare la realtà con uno stile unico, coinvolgente e profondo. Già vincitore del World Press Photo e del Premio Linea d’ombra per i suoi reportage. La sua carriera è stata contrassegnata da una continua ricerca di autenticità e da un impegno costante nel raccontare la vita con sguardo critico e sensibile. Il libro “Prima del Duemila” è il risultato di un lungo periodo di documentazione sul campo, con un focus sui centri sociali bolognesi come Isola nel Kantiere, Pellerossa, Livello 57, Link, TPO. Questi luoghi sono stati il cuore pulsante di una stagione irripetibile, dove l’antagonismo sociale si è trasformato in avanguardia culturale e creativa, dando vita a nuove pratiche artistiche, tecnologiche e musicali che ancora oggi continuano a influenzare le nuove generazioni. Negli anni Novanta, Bologna è stata teatro di eventi che hanno avuto un’ampia risonanza nazionale e internazionale, tra le manifestazioni che hanno segnato l’inizio di una nuova era nell’arte, nella musica e nella cultura la Street Rave Parade Antiproibizionista.


Sciacca ha avuto l’opportunità di fotografare questi eventi dall’interno, mettendo in luce non solo le istantanee della protesta e dell’antagonismo, ma anche la bellezza e la forza della creatività che si è sviluppata in questi spazi. “Prima del Duemila” non è solo un racconto del passato, ma un atto di testimonianza che celebra il passaggio di una generazione di artisti e creativi che, partendo dai margini, hanno saputo trasformare il proprio impegno sociale e politico in linguaggi innovativi. Molti degli individui ritratti nel libro, protagonisti di questa scena alternativa, sono oggi figure di spicco in vari settori, tra cui la comunicazione, l’arte e lo spettacolo. Le fotografie di Sciacca, raccolte in questo libro, raccontano una realtà vibrante, una città in fermento, un’Italia che, alla vigilia dell’anno 2000, stava già iniziando a sognare il futuro con una consapevolezza diversa. La sua macchina fotografica ha immortalato non solo i volti e gli eventi, ma anche le storie di una generazione che, pur partendo dal basso, ha saputo cambiare il corso della storia culturale del paese.

Con Papa Francesco, Athletica Vaticana corre Run Rome The Marathon

Con Papa Francesco, Athletica Vaticana corre Run Rome The MarathonMilano, 15 mar. (askanews) – Oggi, 15 marzo si terrà a Roma la messa del maratoneta, celebrazione che ha un valore altissimo per tutta la comunità sportiva, e domani domenica 16 marzo la Maratona di Roma vorrà far sentire la propria vicinanza a Papa Francesco: pochi minuti prima della partenza, gli organizzatori spegneranno la musica e i festeggiamenti che fino a quel momento coinvolgeranno l’onda di uomini, donne, atleti top runner professionisti e diversamente abili. Circa 30.000 persone.


Saranno 42 bellissimi secondi – un secondo per ogni chilometro di gara – durante i quali ciascuno potrà dedicare un pensiero e un saluto personale al Papa. Sarà un grande abbraccio collettivo a Francesco, vescovo di Roma: un’iniziativa di alto valore simbolico, nella speranza che gli arrivi forte l’abbraccio di tutti i maratoneti al Policlinico Gemelli dove è ricoverato. Lo speaker ufficiale leggerà le parole di Papa Francesco all’Angelus recitato in piazza San Pietro, un anno fa, il 17 marzo 2024: “Accolgo con piacere i partecipanti alla Maratona di Roma, tradizionale festa dello sport e della fraternità. Anche quest’anno, per iniziativa di Athletica Vaticana, numerosi atleti sono coinvolti nelle ‘staffette della solidarietà’ diventando testimoni di condivisione”.


E le parole del Papa all’Angelus del 19 marzo 2023: “Con piacere saluto anche i partecipanti alla Maratona di Roma! Mi congratulo perché, su impulso di “Athletica Vaticana”, fate di questo importante evento sportivo un’occasione di solidarietà in favore dei più poveri”.

Intelligenza del mare per Padiglione Italia in Biennale Architettura

Intelligenza del mare per Padiglione Italia in Biennale ArchitetturaMilano, 14 mar. (askanews) – Dal 10 maggio al 23 novembre 2025, alle Tese delle Vergini dell’Arsenale a Venezia, le riflessioni architettoniche, scientifiche e culturali sul mare saranno le protagoniste di “Terrae Aquae. L’Italia e l’intelligenza del Mare”, titolo del progetto espositivo del Padiglione Italia alla 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e curato da Guendalina Salimei.


La partecipazione italiana è dedicata a un Mediterraneo allargato ai vicini oceani: la centralità del rapporto strutturale tra l’acqua e la terra, tra naturale e artificiale, tra infrastruttura e paesaggio, tra città e costa, incide sull’identità del Paese e sui delicati equilibri tra ambiente, uomo, cultura ed economia che devono essere sia tutelati nella loro integrità, sia ri-progettati per quell’imprescindibile adattamento a un futuro pervaso da nuove pressanti esigenze. Guardare l’Italia dal mare implica un cambiamento di prospettiva, impone la necessità di ripensare il progetto del confine tra terra e acqua come sistema integrato di architetture, infrastrutture e paesaggio. “Il mare: è questa da sempre la proiezione naturale dell’Italia, sin dai primordi della civiltà prima che i coloni greci approdassero sulle nostre coste per costruire le loro città. Un carattere geografico che ci ha sempre contraddistinto, e che a Venezia, massima espressione di sapienza e bellezza, ha trovato la propria sintesi. Giusto quindi che il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura 2025 rifletta sul nostro rapporto con il mare: ripensare e progettare in modo sostenibile le nostre coste, tenendo conto di sfide globali e urgenti, è la chiave del futuro della Nazione”, ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli.


“L’Italia – ha aggiunto il presidente della Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco – è al centro del Mediterraneo, bagnata e benedetta da tre diverse acque, sino a poco più di un secolo e mezzo fa nel suo destino c’era ancora il mare. Abbiamo dimenticato di avere il Mediterraneo intorno, immaginandoci e assimilandoci, come collettività, a esperienze forse virtuose, efficienti, produttive, ma senza mare. In cui è difficile identificarsi nel senso più profondo, perché non sono le nostre radici e i nostri paesaggi. Ribaltare la prospettiva, guardando l’Italia dall’acqua, e non l’acqua dall’Italia, è un esercizio che Guendalina Salimei ci invita a fare, immersi in onde virtuali a osservare le proposte che vengono dal mare, per il mare. Un luogo, Il Mediterraneo. Una Soluzione, Il Mediterraneo”. “In linea con il tema della 19esima Mostra Internazionale di Architettura – ha spiegato la curatrice Salimei – condividiamo l’idea che sia possibile mettere in gioco molteplici forme di intelligenza coordinate tra loro nell’elaborazione di nuove strategie che possano salvare le coste italiane e dei paesi che si siano messi all’ascolto dei messaggi del Padiglione Italia. L’Architettura, come disciplina sistemica, è chiamata in causa per elaborare visioni del mondo e, proprio per la sua indiscutibile capacità di comprendere le relazioni tra le parti, e tra le parti e il tutto, deve scendere in prima linea per poter mettere in campo energie cariche di creatività ed empatia. Per far questo è necessario riferirsi ai deep data, ovvero a quell’insieme di conoscenze approfondite e specifiche – spesso nascoste o poco note – generate da individui diversi, che possono fornire punti di vista e soluzioni inedite capaci di aprire a un dibattito proiettato verso azioni future”. La mostra accoglierà gli elaborati di singoli e gruppi, sia affermati sia emergenti, innescando un confronto intergenerazionale, interculturale e senza distinzioni di genere in cui passato e presente verranno accomunati, coinvolgendo progettisti, studiosi e operatori della cultura – ma anche giovani, poeti, artisti, enti di ricerca e del terzo settore – nel ripensamento del rapporto tra terra e mare, con l’esposizione sia di progetti di riqualificazione realizzati, sia di contributi prodotti ad hoc tramite l’uso di metodi multidisciplinari e multimodali, sia degli esiti di ricerche istituzionali e accademiche.


L’ascolto di voci differenti, accolte secondo uno spirito inclusivo di persone, idee e mezzi espressivi, mira a stimolare il risveglio di una intelligenza collettiva capace di innescare un rinnovamento che parte dalle coste italiane per espandersi a livello globale. Spesso negate, abbrutite e abusate, le nostre coste sono in realtà luogo di incontro tra ecosistemi, culture, attività e religioni diverse, in cui l’azione umana sa e deve esprimersi anche con poesia e rispetto. Un rapporto così viscerale che proprio a Venezia aveva trovato il suo simbolismo più alto con il rito dello sposalizio del mare, celebrato ogni anno dal Doge a bordo del Bucintoro all’imboccatura del porto di San Niccolò al Lido, dove, dopo aver versato un vaso d’acqua santa, gettava tra i flutti l’anello benedetto dal Patriarca pronunciando le parole “Desponsamus te, mare nostrum, in signum veri perpetuique dominii” (Ti sposiamo, mare nostro, come segno di vero e perpetuo dominio). Le tematiche su cui siamo chiamati a riflettere derivano dalla necessità di garantire una gestione sostenibile e una valorizzazione ambientale e culturale delle aree costiere e portuali, fondamentale per la resilienza dei territori, la conservazione del patrimonio naturale e, in generale, un dialogo più equilibrato tra terra e mare. Tra le tematiche, alcune emergono con più urgenza: ripensare le cesure, determinate da aree portuali, strade litoranee, insediamenti turistici e strutture abusive che interrompono la continuità sia tra città e mare sia tra ecosistemi naturali; reinterpretare i dispositivi di soglia, elementi di transizione tra terra e mare come dighe, moli, frangiflutti e barriere costiere, fari, piattaforme artificiali; riscrivere i waterfront come processo di rigenerazione urbana che può trasformare le aree costiere, urbane e non, in luoghi vivibili, accessibili e sostenibili; ripensare le infrastrutture ricettive e portuali per adattarsi ai cambiamenti climatici riducendo il rischio di dissesti idrogeologici e l’impatto sull’ecosistema naturale; riconvertire l’archeologia industriale, portuale e produttiva, abbandonata lungo le coste; riscoprire il patrimonio sommerso, naturale e archeologico; ridefinire le strategie di tutela attiva del patrimonio ambientale.


Il Padiglione Italia, per tutta la durata della mostra, sarà accompagnato da un Programma Pubblico intitolato Il mare dell’intelligenza. Dialoghi, articolato in numerosi appuntamenti – seminari, conferenze, laboratori, workshop – organizzati in luoghi cari alla cultura veneziana e internazionale, che saranno comunicati nel dettaglio prossimamente. Il progetto Terrae Aquae. L’Italia e l’intelligenza del Mare è illustrato da un catalogo edito da Electa che contiene le riflessioni di cultori della materia, i contributi selezionati a seguito della Call for visions and projects, i saggi fotografici, le incursioni artistiche, gli esiti della ricerca e altre suggestioni culturali e progettuali.