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Nexi, protocollo con la Polizia di Stato contro le frodi digitali

Nexi, protocollo con la Polizia di Stato contro le frodi digitaliRoma, 16 dic. (askanews) – Nexi e la Polizia di Stato hanno firmato un protocollo per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici nel settore finanziario italiano, mentre il crescente utilizzo di sistemi digitali sui pagamenti implica anche un aumento delle frodi con questi sistemi. La cerimonia si è svolta questa mattina a Roma, presso la sede del Centro Studi Americani.


In Italia, nel 2023, i pagamenti digitali hanno rappresentato circa il 35% del valore totale dei consumi, in continua crescita, riporta un comunicato congiunto di Nexi e e Polizia di Stato. Inoltre, è sempre più diffusa la modalità contactless, sia con carte fisiche che con dispositivi (smartphone o smartwatch) dotati di tecnologia Nfc. Negli ultimi anni è cresciuto anche il numero e il livello delle minacce informatiche. Nexi ricorda di essere è da sempre impegnata per la prevenzione e il contrasto degli attacchi e per la protezione dei clienti dalle frodi online. Oltre ad investire nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie e servizi sempre più innovativi ed evoluti, Nexi unisce le proprie forze a quelle del settore e delle istituzioni per aumentare la consapevolezza dei clienti e sensibilizzarli ad un uso sicuro degli strumenti e dei canali digitali.


Secondo Fabio Bernasconi, vice capo del Dipartimento Tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia, il contrasto delle frodi nell’utilizzo dei pagamenti elettronici è una parte importante dell’operato dell’istituzione, anche attraverso iniziative di educazione finanziaria – come la recente campagna ‘Occhio alle Truffe’ realizzata congiuntamente con le associazioni dei consumatori – volte ad agevolare i cittadini a riconoscere le truffe e a conoscere gli strumenti di tutela, quali gli esposti e l’Arbitro Bancario Finanziario. Sui pagamenti digitali “il tasso di frode non è particolarmente rilevante ed è in discesa allo 0,014%, ma crescendo i pagamenti cresce anche il rischio di frode – ha detto Bernasconi -: ogni 100mila clienti ci sono 2700 frodi, e l’importo delle frodi è in diminuzione a circa 80 euro, perché si usano pagamenti elettronici anche per importi più piccoli”.


“Il contributo delle Istituzioni, in particolare della Polizia di Stato, ai progetti di prevenzione per la sensibilizzazione degli utenti, come il video podcast ‘Non Cliccare Qui’ – secondo Luigi Rinella, direttore centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica – è un modo nuovo di interpretare il partenariato per la prevenzione e il contrasto delle frodi. Nexi riveste un ruolo di fondamentale importanza ed è un punto di riferimento per le attività di polizia. Con la firma del protocollo di intesa si è rinnovato e rafforzato un rapporto professionale consolidato nel tempo che ha tra gli obiettivi principali quello della tutela del sistema economico del Paese dei cittadini”. L’amministratore delegato di Nexi, Bernardo Mingrone ha rivendicato come la società “in qualità di PayTech leader in Europa è da sempre impegnata a offrire un sistema sicuro, tempestivo ed efficiente, che risponda prontamente alle esigenze dei nostri clienti. Siamo qui oggi perché crediamo fermamente che la sicurezza e la fiducia degli utenti siano due pilastri fondamentali per una sempre maggiore diffusione dei pagamenti digitali ed è su questo fronte che siamo al fianco delle nostre Banche Partner e collaboriamo attivamente con le istituzioni. Siamo quindi molto orgogliosi del protocollo di intesa con la Polizia di Stato perché è un passo importante che testimonia il nostro impegno nella lotta contro il crimine informatico per una maggiore consapevolezza a tutela dei consumatori”.


I sistemi di Nexi monitorano in tempo reale una media di 1,5 milioni di transazioni ogni ora, analizzando in pochi millisecondi un ampio raggio di parametri per ciascuna di esse, come il luogo in cui vengono effettuate, il dispositivo utilizzato per l’autorizzazione, l’orario, l’importo e la frequenza. Capacità e velocità di calcolo che sono oggi ancora più veloci ed efficienti grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale e ad un team di oltre 100 esperti data scientist e analisti che possiedono le competenze necessarie per garantire la stabilità e la sicurezza del sistema, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sviluppare tecnologie in grado di prevenire ogni genere di frode e analizzare e gestire quelle intercettate. L’incontro di questa mattina è stato anche l’occasione per parlare di educazione e sensibilizzazione dei consumatori con Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha collaborato con Nexi alla realizzazione di “Non Cliccare Qui”, serie di video podcast prodotta da Will Media e disponibile sulle piattaforme digitali. Il progetto, fortemente voluto da Nexi, coinvolge vari attori che ogni giorno sono impegnati nella difesa del consumatore, a partire dalle associazioni, i giornalisti e le Forze dell’Ordine. Perché per costruire un ecosistema solido occorre lavorare in sinergia, un approccio che permette di affrontare le sfide globali con una visione integrata. “Con il videopodcast ‘Non Cliccare Qui’ – commenta Massimiliano Dona – ci siamo posti l’obiettivo di informare e educare l’ascoltatore sulle principali tipologie di frodi online utilizzando un linguaggio semplice e diretto. Durante le puntate abbiamo raccontato, insieme agli ospiti che sono venuti a trovarci, le dinamiche e le leve psicologiche tipiche delle truffe online, la cui conoscenza e comprensione rappresenta una importante arma di difesa a disposizione del consumatore”.

Bankitalia: il debito pubblico balza a 2.981,3 miliardi (+19,9 miliardi)

Bankitalia: il debito pubblico balza a 2.981,3 miliardi (+19,9 miliardi)Milano, 16 dic. (askanews) – Lo scorso ottobre il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 19,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.981,3 miliardi. Lo rende noto la Banca d’Italia.


L’incremento, spiega, riflette il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (17,5 mld) e la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (2,7 mld, a 43). L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha invece lievemente ridotto il debito (0,2 mld). Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 19,8 miliardi e quello delle amministrazioni locali di 0,1 miliardi. Il debito degli enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.


La vita media residua è risultata pari a 7,8 anni, in linea con il valore del mese precedente. La quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è diminuita al 22,1% (dal 22,3% del mese precedente), mentre a settembre (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti si è collocata al 30,3% (dal 29,8% del mese precedente) e quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è rimasta stabile al 14,4%.

Bankitalia: a ottobre debito pubblico balza a 2.981,3 miliardi

Bankitalia: a ottobre debito pubblico balza a 2.981,3 miliardiMilano, 16 dic. (askanews) – Lo scorso ottobre il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 19,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.981,3 miliardi. Lo rende noto la Banca d’Italia. L’incremento, spiega, riflette il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (17,5 mld) e la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (2,7 mld, a 43). L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha invece lievemente ridotto il debito (0,2 mld).


Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 19,8 miliardi e quello delle amministrazioni locali di 0,1 miliardi. Il debito degli enti di previdenza è rimasto pressoché invariato. La quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è diminuita al 22,1% (dal 22,3% del mese precedente), mentre a settembre quella detenuta dai non residenti si è collocata al 30,3% (dal 29,8%) e quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è rimasta stabile al 14,4%. A ottobre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 42,4 miliardi, in aumento del 4,8% (1,9 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2023. Lo rende noto la Banca d’Italia. Complessivamente, nei primi dieci mesi del 2024 le entrate tributarie sono state pari a 452,5 miliardi, in aumento del 5,7%(24,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Bankitalia: a ottobre debito pubblico balza a 2.981,3 mld (+19,9 mld)

Bankitalia: a ottobre debito pubblico balza a 2.981,3 mld (+19,9 mld)Milano, 16 dic. (askanews) – Lo scorso ottobre il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 19,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.981,3 miliardi. Lo rende noto la Banca d’Italia.


L’incremento, spiega, riflette il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (17,5 mld) e la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (2,7 mld, a 43). L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha invece lievemente ridotto il debito (0,2 mld). Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 19,8 miliardi e quello delle amministrazioni locali di 0,1 miliardi. Il debito degli enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.


La vita media residua è risultata pari a 7,8 anni, in linea con il valore del mese precedente. La quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è diminuita al 22,1% (dal 22,3% del mese precedente), mentre a settembre (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti si è collocata al 30,3% (dal 29,8% del mese precedente) e quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è rimasta stabile al 14,4%.

Bce, analisti monetari vedono 4 tagli ai tassi in 2025 e 2% a giugno

Bce, analisti monetari vedono 4 tagli ai tassi in 2025 e 2% a giugnoRoma, 16 dic. (askanews) – Gli analisti monetari indipendenti monitorati dalla stessa Bce prevedono altri quattro taglie ai tassi di interesse dell’istituzione il prossimo anno, con cui il tasso sui depositi, quello che resta utilizzato come principale riferimento per l’area euro, dovrebbe calare al 2% nel giugno del 2025. Il dato emerge dall’ultima indagine sugli analisti monetari condotta dall’istituzione, che è stata effettuata tra il 25 e il 28 novembre, prima quindi dell’ultimo taglio dei tassi, operato la scorsa settimana.


Gli analisti si attendono un altro taglio al Consiglio direttivo di gennaio, sempre da 25 punti base, uno a marzo, uno ad aprile e un quarto taglio consecutivo a giugno. Successivamente si attendono che la Bce mantenga il 2% dei tassi fino almeno alla fine del 2027 e oltre.

Lagarde (Bce): prevediamo altri tagli ai tassi

Lagarde (Bce): prevediamo altri tagli ai tassiRoma, 16 dic. (askanews) – Alla Bce “sei i dati che perverranno continueranno a confermare il nostro scenario previsionale di base, la direzione di marcia è chiara e ci attendiamo di tagliare ancora i tassi di interesse”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde nel suo intervento Vilnius, alla conferenza organizzata dalla Banca centrale della Lituania per il 10º anniversario del lancio dell’euro nel Paese.


“Non ci siamo ancora – ha precisato – ma siamo vicini a raggiungere il nostro obiettivo” di inflazione a 2% sul medio termine. Secondo Lagarde “siamo ora in una fase in cui i giorni più bui dell’inverno sono alle nostre spalle e in cui possiamo guardare avanti”, ha detto (usando una analogia forse non fortunatissima per le tempistiche, visto che ci si trova a una settimana dal solstizio d’inverno, il 21 dicembre, che segna l’inizio ufficiale della stagione invernale e in cui le giornate sono più corte e le notti più lunghe).


Ad ogni modo la presidente della Bce si riferiva alla fase più acuta dell’inflazione e alla necessità di una politica monetaria restrittiva, che ora è venuta meno. “Certamente speriamo che avremo giornate migliori di fronte a noi. Ma i venti soffiano in diverse direzioni e resta molta incertezza. Quindi – ha aggiunto – la nostra politica monetaria sarà pronta per tutti gli scenari che dovessero verificarsi”.

Lagarde: direzione di marcia chiara, prevediamo altri tagli ai tassi

Lagarde: direzione di marcia chiara, prevediamo altri tagli ai tassiRoma, 16 dic. (askanews) – Alla Bce “sei i dati che perverranno continueranno a confermare il nostro scenario previsionale di base, la direzione di marcia è chiara e ci attendiamo di tagliare ancora i tassi di interesse”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde nel suo intervento Vilnius, alla conferenza organizzata dalla Banca centrale della Lituania per il 10º anniversario del lancio dell’euro nel Paese.


“Non ci siamo ancora – ha precisato – ma siamo vicini a raggiungere il nostro obiettivo” di inflazione a 2% sul medio termine. Secondo Lagarde “siamo ora in una fase in cui i giorni più bui dell’inverno sono alle nostre spalle e in cui possiamo guardare avanti”, ha detto (usando una analogia forse non fortunatissima per le tempistiche, visto che ci si trova a una settimana dal solstizio d’inverno, il 21 dicembre, che segna l’inizio ufficiale della stagione invernale e in cui le giornate sono più corte e le notti più lunghe).


Ad ogni modo la presidente della Bce si riferiva alla fase più acuta dell’inflazione e alla necessità di una politica monetaria restrittiva, che ora è venuta meno. “Certamente speriamo che avremo giornate migliori di fronte a noi. Ma i venti soffiano in diverse direzioni e resta molta incertezza. Quindi – ha aggiunto – la nostra politica monetaria sarà pronta per tutti gli scenari che dovessero verificarsi”.

Manovra, perdura lo stallo e slitta l’approdo in Aula. Le opposizioni insorgono

Manovra, perdura lo stallo e slitta l’approdo in Aula. Le opposizioni insorgonoRoma, 14 dic. (askanews) – Perdura lo stallo nei lavori della Commissione bilancio della Camera sulla manovra e il clima si è infuocato. La seduta odierna in Commissione è stata chiusa alle 15, come stabilito, e, nonostante le rassicurazioni, non sono stati ancora depositati gli emendamenti del governo con le relative relazioni. Le opposizioni insorgono lamentando i ritardi nei lavori. Marco Grimaldi, capogruppo Avs in Commissione, chiede che il Ministro dell’economia Giorgetti venga in Aula “ad illustrare una seconda legge di bilancio”. Le opposizioni avevano chiesto che le proposte di modifica del governo non siano contenute in un unico maxiemendamento ma spacchettate per materia, per consentire un esame più specifico degli interventi. Ieri è stato presentato un secondo pacchetto di emendamenti da parte dei relatori. Ormai è scontato lo slittamento per l’approdo in Aula del provvedimento, che la conferenza dei capigruppo aveva fissato per lunedì alle 15. Ma lunedì ci sarà ancora l’esame in Commissione.


Il presidente della Commissione, Giuseppe Mangialavori, ha spiegato di aver comunicato alla Presidenza lo slittamento. Mentre si attendono ancora gli emendamenti dei relatori, Mangialavori ha spiegato che la seduta della Commissione oggi sarà riaperta solo per il deposito degli emendamenti attesi. Poi scatteranno le 24 ore per la presentazione dei subemendamenti.

Agenzia Entrate, Leo: entro Natale nuovo direttore

Agenzia Entrate, Leo: entro Natale nuovo direttoreRoma, 14 dic. (askanews) – Entro Natale potrebbe arrivare la nomina del nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate al posto del dimissionario Ernesto Maria Ruffini. Lo ha detto il viceministro all’economia Murizio Leo dal palco di Atreju. Alla domanda se in nuovo direttore possa arrivare antro Natale ha replicato “Penso di sì”. “Stiamo lavorando col ministro Giorgetti e con il presidente Meloni” ha sottolineato Leo “vogliamo fare in modo che ci sia tranquilltà nell’amministazione finanziaria e che si interpreti effettivamente questo cambio di rotta che vogliamo fare. Che da parte di tutto il personale dell’amministrazione finanziaria ci sia consapevolezza che vogliamo tendere la mano ai contribuenti essendo sicuramente inflessibili con chi fa frodi”. “Questo è un sentiment che devono avere tutti quanti gli appartenenti all’amministazione finnziaria” ha aggiunto.

Manovra, Ires premiale: taglio del 4% alle imprese se l’80% dell’utile resta in azienda

Manovra, Ires premiale: taglio del 4% alle imprese se l’80% dell’utile resta in aziendaRoma, 14 dic. (askanews) – Taglio dell’Ires del 4% alle imprese che decidono di accantonare a riserva l’80% degli utili. Lo prevede la bozza di emendamento del governo alla manovra che definisce l’Ires premiale per le imprese che investono gli utili e assumono. L’altra condizione prevista per beneficiare dello sconto fiscale è quella di destinare il 30% degli utili accantonati a investimenti per l’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, realizzati dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio (1 gennaio 2025) e fino alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024. Gli investimenti non devono, in ogni caso, essere inferiori a euro 20.000. Oltre agli investimenti, le aziende devono anche assumere personale per poter usufruire dell’aliquota Ires ridotta. Il numero di dipendenti non deve diminuire rispetto alla media dei tre anni precedenti e devono essere effettuate assunzioni a tempo indeterminato che rappresentano un incremento occupazionale pari almeno all’1% degli occupati nell’anno di imposta 2024 e, comunque, in misura non inferiore a un lavoratore dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato.