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Tennis, a Montecarlo Wild Card per Berrettini

Tennis, a Montecarlo Wild Card per BerrettiniRoma, 4 apr. (askanews) – Matteo Berrettini proseguirà la sua stagione al Rolex Monte-Carlo Masters. Gli organizzatori hanno assegnato all’ex finalista di Wimbledon una delle quattro wild card per il primo Masters 1000 sulla terra battuta del 2024. Rientrato dopo i tanti infortuni del 2023, ha raggiunto quest’anno la finale al Challenger di Phoenix ed è ancora in corsa nei quarti di finale a Marrakech: affronterà l’amico Lorenzo Sonego. Da domenica sarà in campo per la quarta volta nel Principato. Wild card anche a Stan Wawrinka, Gael Monfils e Valentin Vacherot. Il 39enne svizzero, alla 14ma partecipazione nel torneo, ha vinto il titolo nel 2014 battendo in finale Roger Federer. Monfils, invece, tornerà nel Principato per la prima volta dal 2016 quando è stato battuto in finale dal campione più titolato nella storia del torneo, Rafa Nadal. Ci sarà anche il 25enne monegasco Valentin Vacherot. Battuto da Luca Nardi al primo turno nel 2023, quest’anno ha vinto finora tre titoli Challenger e firmato così il suo miglior inizio di stagione in carriera.

Bari, Conte: per il Movimento 5 stelle non ci sono le condizioni per svolgere seriamente le primarie

Bari, Conte: per il Movimento 5 stelle non ci sono le condizioni per svolgere seriamente le primarieBari, 4 apr. (askanews) – “Alla prima inchiesta giudiziaria se ne aggiunge oggi una seconda in cui è coinvolto il voto di scambio, inquinamento del voto. Per il Movimento 5 stelle non ci sono le condizioni per svolgere seriamente le primarie. Le ragioni per sostenere il candidato Laforgia permangono anzi si rafforzano. Ci confronteremo con gli altri della coalizione, le altre forze politiche e civiche, per cercare di affrontare la campagna elettorale per Bari nel segno di un nuovo inizio, del rafforzamento dei presidi di legalità e massima trasparenza”. Lo ha detto il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, parlando a Bari prima del comizio di Michele Laforgia, candidato alle primarie a sindaco.


“L’obiettivo della legalità, della trasparenza, del contesto di qualsiasi forma di corruzione e inquinamento del voto, lotta ai clan alle mafie sono la premessa indispensabile – ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio – per poter dare un contributo politico. Se non c’è questa premessa noi non ci siamo, l’abbiamo detto sin dall’inizio. Quindi cercheremo di continuare a lavorare con le altre forze ma pretendendo queste garanzie”. A Bari si parla apertamente di un “terremoto” politico: la nuova ondata di arresti in una inchiesta per corruzione elettorale e voto di scambio ha lambito la Regione (è finito ai domiciliari il marito della reginetta delle preferenze Anita Maurodinoia, esponente di un movimento civico locale, anche lei indagata e che per questo ha fatto sapere di essersi dimessa dal Pd e dall’incarico di assessora ai Trasporti nella giunta presieduta da Michele Emiliano). Dopo le polemiche che hanno opposto il sindaco uscente di Bari, Antonio Decaro, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha deciso la nomina della commissione di accesso che dovrà accertare se il Consiglio comunale debba essere sciolto per mafia, un nuovo colpo all’immagine del centrosinistra pugliese. Immagine già incrinata anche dai ricordi non del tutto coincidenti fra Decaro ed Emiliano a proposito di un episodio raccontato da quest’ultimo di una visita in casa di una famiglia legata ai clan mafiosi della città vecchia: per “affidare” l’allora assessore Decaro alla parente di un boss, secondo Emiliano che rivendicava la sua primogenitura nella lotta ai clan praticata anche con queste modalità informali; episodio negato pubblicamente dall’attuale sindaco, cosa sulla quale nei giorni scorsi è filtrata anche la voce di un acceso diverbio fra i due nel corso di una riunione del Pd.


Il nuovo colpo che arriva dalla magistratura inquirente si colloca così nella sfida preventiva tra il candidato “civico” di sinistra Michele Laforgia (un avvocato penalista appoggiato dal M5S, da Sinistra italiana, da Italia viva, dai socialisti e da qualche esponente locale del Pd) e il candidato ufficiale del Pd, Vito Leccese, capo di gabinetto del sindaco uscente con un lontano passato di parlamentare dei Verdi, che conta su un pezzo di mondo “civico” e sull’appoggio del leader verde Angelo Bonelli. Domani in piazza Umberto al fianco di Leccese è previsto l’arrivo della segretaria del Pd Elly Schlein (che oggi ha parlato di vicenda “gravissima” rivendicando che il Pd “non accetta voti sporchi”), ma dovrebbero esserci anche Decaro ed Emiliano.

Sanità, Meloni: numeri dicono che non è vero che tagliamo

Sanità, Meloni: numeri dicono che non è vero che tagliamoRoma, 4 apr. (askanews) – “I numeri dicono che non è vero” che si taglia la sanità: “Il fondo sanitario nel 2024 è al massimo storico di sempre: 134 miliardi. Negli anni prima del Covid stava a 115 miliardi. L’unica cosa che non si può dire è che abbiamo tagliato”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella registrazione della puntata di ‘Cinque minuti’ in onda stasera su Rai1.


“E’ il dato più alto di sempre – ha aggiunto – in rapporto al PIL salvo nell’anno del Covid quando però c’era il crollo del PIL. Abbiamo rifinanziato quello che riguarda i piani regionali per l’abbattimento delle liste d’attesa con ulteriori 500 milioni, abbiamo liberato con la tanto vituperata revisione del PNR anche i 750 milioni di euro la sanità, stiamo rivedendo il contratto degli operatori sanitari, abbiamo aumentato gli straordinari per medici e infermieri che lavorano nel nostro sistema sanitario pubblico. E’ risolto il problema? No perché la sanità è una visione molto complessa. Tra l’altro noi mettiamo i soldi non siamo quelli che li spendono quelli che spendono sono le regioni, ci sono tante cose che vanno fatte però obiettivamente l’unica tesi che non si può sostenere è che abbiamo tagliato”.

Per Nadal niente Montecarlo: “Il mio corpo non lo permette”

Per Nadal niente Montecarlo: “Il mio corpo non lo permette”Roma, 4 apr. (askanews) – “Ciao a tutti! Questi sono tempi difficili per me dal punto di vista sportivo. Purtroppo vi comunico che non giocherò a Monte Carlo. Il mio corpo semplicemente non me lo permette”. Così Rafael Nadal ha annunciato sui social che non parteciperà al torneo di Montecarlo, dove fino a oggi era nella entry list. Nadal continua così il suo messaggio: “E anche se lavoro duro e faccio il massimo sforzo ogni giorno con tutta la voglia di giocare e competere di nuovo in tornei che sono stati molto importanti per me, la verità è che oggi non posso giocare. Non avete idea di quanto sia difficile per me non poter partecipare a questi eventi. L’unica cosa che posso fare è accettare la situazione e cercare di guardare al futuro mantenendo l’entusiasmo e la voglia di giocare per darmi la possibilità che le cose migliorino. Grazie ancora a tutti, come sempre, per il supporto e gli auguri!”.

Caduta al Giro dei Paesi Baschi, Vingegaard in ospedale

Caduta al Giro dei Paesi Baschi, Vingegaard in ospedaleRoma, 4 apr. (askanews) – Paura a 33 km dall’arrivo della 4^ tappa del Giro dei Paesi Baschi, da Etxarri Aranatz a Legutio, dove si è verificata una terribile caduta che ha visto coinvolti diversi corridori: tra questi Jonas Vingegaard (Team Visma Lease a Bike), rimasto immobile a lungo e portato via in ambulanza dopo esser stato stabilizzato, il leader della competizione Primoz Roglic (Bora-Hansgrohe) e il belga Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step). Il fuoriclasse danese, molto dolorante, è stato immobilizzato e trasportato in ospedale. “E’ cosciente”, ha rassicurato il team Visma su ‘X’. Anche Evenepoel in ospedale per esami. Secondo la dinamica, in una curva a destra diversi corridori sono finiti fuori strada – il primo sembra essere Tesfasio al quale “parte” la ruota anteriore – e alcuni di loro sono caduti in un fosso di cemento a bordo strada. Tra i corridori terminati a terra e assistiti dai medici ci sono Vingegaard, Evenepol, Roglic, Tesfasion, Beloki e Quinn. La tappa è stata neutralizzata per il gruppo, mentre i fuggitivi si sono giocati la vittoria, poi andata a Meintjes.

Bari, Conte: non ci sono condizioni per primarie candidati sindaco

Bari, Conte: non ci sono condizioni per primarie candidati sindacoBari, 4 apr. (askanews) – “Alla prima inchiesta giudiziaria se ne aggiunge oggi una seconda in cui è coinvolto il voto di scambio, inquinamento del voto. Per il Movimento 5 stelle non ci sono le condizioni per svolgere seriamente le primarie. Le ragioni per sostenere il candidato Laforgia permangono anzi si rafforzano. Ci confronteremo con gli altri della coalizione, le altre forze politiche e civiche, per cercare di affrontare la campagna elettorale per Bari nel segno di un nuovo inizio, del rafforzamento dei presidi di legalità e massima trasparenza”. Lo ha detto il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, parlando a Bari dove è atteso al comizio di Michele Laforgia, candidato alle primarie del centrosinistra per la candidatura a sindaco.


“L’obiettivo della legalità, della trasparenza, del contesto di qualsiasi forma di corruzione e inquinamento del voto, lotta ai clan alle mafie sono la premessa indispensabile – ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio – per poter dare un contributo politico. Se non c’è questa premessa noi non ci siamo, l’abbiamo detto sin dall’inizio. Quindi cercheremo di continuare a lavorare con le altre forze ma pretendendo queste garanzie”.

Covid, archiviato anche l’ultimo procedimento a carico di Speranza. L’ex ministro: ho sempre creduto nella verità

Covid, archiviato anche l’ultimo procedimento a carico di Speranza. L’ex ministro: ho sempre creduto nella veritàMilano, 4 apr. (askanews) – Il Tribunale dei ministri di Roma ha archiviato l’ultimo procedimento a carico dell’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, che era stato aperto a seguito di alcune denunce relative alla campagna di vaccinazione. Lo ha scritto in una nota l’avvocato Danilo Leva, legale di Speranza. Secondo Leva nell’ordinanza, in sintonia con quanto già affermato nella richiesta di archiviazione della Procura della Repubblica, viene “riconosciuta la correttezza della condotta di Speranza volta esclusivamente alla difesa dell’interesse pubblico e del diritto alla salute dei cittadini”.


“Ho sempre creduto che la verità sarebbe emersa. In una situazione difficilissima, ho dato tutto me stesso per salvare la vita delle persone, seguendo le indicazioni della comunità scientifica. Questa è stata la mia esclusiva priorità, come è giusto che sia per chi ha giurato sulla Costituzione come Ministro della Salute”, ha scritto sui social l’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo che il Tribunale dei ministri di Roma ha archiviato l’ultimo procedimento giudiziario ancora aperto a suo carico relativo alla campagna vaccinale contro il Covid. “Ho vissuto giorni non facili, anche per una vera e propria campagna d’odio, tuttora in corso, alimentata da alcuni organi di comunicazione. Oggi però voglio solo dire grazie dal profondo del cuore alle tante persone che mi hanno fatto sentire il loro sostegno” ha aggiunto.


Speranza ha infine citato le parole usate dal Tribunale per il provvedimento di archiviazione: “Roberto Speranza ha agito, all’interno delle proprie prerogative istituzionali, per l’esclusivo fine di tutelare la salute collettiva della popolazione e giammai per fini individualistici, specialmente dolosi”.

Feltrinelli: lettori tornano in libreria, previste 3 aperture in 2024

Feltrinelli: lettori tornano in libreria, previste 3 aperture in 2024Milano, 4 apr. (askanews) – Nella strategia di crescita prevista dal piano, Feltrinelli nel 2024 punta ad aprire tre nuove librerie, due delle quali al sud, Taranto e Capaci, e una nella Capitale. “Continuiamo a credere nella nostra attività di librai – ha detto il presidente Carlo Feltrinelli – vogliamo continuare con nuove aperture nel 2024 ma soprattutto vogliamo sempre più caratterizzare le nostre librerie come grandi luoghi di proposte, con i libri al centro possibilmente in ambienti accoglienti come presidi culturali. La buona notizia è che dopo una pandemia terribile e altre sbornie amazoniane le lettrici e i lettori hanno voglia di tornare in libreria ed è un segnale molto forte che abbiamo riscontrato anche nei primi mesi del 2024 dove i risultati sono in vantaggio sul primo trim 2023 che di per sè era molto forte”. Il riferimento è al boom di acquisti online che si sono registrati durante gli anni del Covid che non è rimasto strutturale ma si è stabilizzato a livelli di crescita molto contenuti. In particolare l’ecommerce di Feltrinelli.it rappresenta circa il 15% del fatturato retail percentuale che sale al 25% se si considerano i portali Ibs e Libraccio.


Nel dettaglio del piano di aperture, a fine maggio aprirà il nuovo bookstore all’interno del complesso Must23 – Museo Stazione 23 maggio a Capaci, il progetto di riqualificazione culturale e urbana promosso dall’associazione “Capaci no mafia Ets”áe dalla cooperativa sociale Addiopizzo Travel in memoria della strage del 23 maggio 1992. L’altra apertura al sud invece è a Taranto in via Di Palma: a partire da fine giugno, uno spazio di 250 metri quadrati disposti su due livelli e una sala eventi proporranno un percorso di esplorazione che conterà circa 20 mila titoli. Infine la terza apertura dell’anno su Roma, che sarà la sedicesima libreria Feltrinelli nella Capitale. I vertici, il presidente Carlo Feltrinelli e l’amministratrice delegata, Alessandra Carra, l’hanno presentata come una officina di quartiere che aprirà i battenti a fine luglio in Largo Pio XI con un assortimento da 40mila titoli nei suoi 460 metri quadrati di superficie. “Continuare ad aprire librerie ci riempie di orgoglio – ha detto Carra – Nel 2023 orgogliosi di aver aperto una libreria a Lucca e una a Venezia”. Se questo riguarda il polo canali, per il polo editoriale – Feltrinelli oggi rappresenta il quarto player editoriale italiano, con una quota di mercato che nel 2023 è passata dal 6,5% al 6,8% – è l’arrivo di Gramma, il nuovo imprint che esordisce in libreria il prossimo 7 maggio dedicato a libri in cui si annunciano le forme nuove della riflessione, dell’immaginazione e dell’invenzione che attraversano la nostra contemporaneità così come sarà il luogo ideale per le opere che, dal passato, ci parlano ancora. A inaugurare Gramma il prossimo 7 maggio sarà il nuovo libro di Eshkol Nevo, Legami.


Sul 2024, inoltre, Feltrinelli prevede la partenza di una nuova realtà: “Stiamo iniziando a ricreare a quella che si chiamerà Feltrinelli media o Feltrinelli studios – ha anticipato carra – la stiamo costruendo ma ancora non abbiamo ancora tutti gli elementi. Ci stiamo investendo e faremo attività di podcast, audiolibri e coproduzioni di sceneggiature originali”. Intanto entro l’estate arriverà la nuova sede del gruppo: “Tra la fine dell’estate e il ritorno dal festival della letteratura di Mantova Casa Feltrinelli sarà aperta – hanno assicurato oggi l’ad – sarà una grande sede dove ci saranno tutte le unità aziendali attualmente separate in tre sedi diverse. La storica sede non si tocca”.

Confindustria, Orsini è il nuovo presidente: ora unità e dialogo

Confindustria, Orsini è il nuovo presidente: ora unità e dialogoRoma, 4 apr. (askanews) – L’imprenditore emiliano Emanuele Orsini è il nuovo presidente di Confindustria. Dopo il passo indietro di Edoardo Garrone, presidente di Erg e del Sole 24 Ore, la strada per la designazione di Orsini era spianata. I componenti del consiglio generale, a scrutinio segreto, lo hanno votato con 147 sì. La riunione era affollata, ma non al gran completo: su 187 aventi diritto di voto erano presenti in 173. Da registrare 17 schede nulle e 9 bianche, a testimonianza di una seppur minoritoria opposizione. Dopo una campagna elettorale divisiva e contraddistinta da veleni, polemiche e ricorsi ai probiviri, il neopresidente ha subito mandato segnali distensivi. “Cercherò di convincere chi non mi ha votato”, sono state le sue prime parole dopo la proclamazione dei risultati.


“Oggi siamo riusciti dopo una campagna elettorale molto complicata e difficile – ha detto ai giornalisti che lo attendevano nel cortile di viale dell’Astronomia – a ricompattare Confindustria come è giusto che sia perchè deve guardare avanti alla realtà dell’industria italiana”. Dialogo, identità e unità le parole chiave del programma di Orsini. Anche la “competitività – ha spiegato – sarà un tema chiave, l’energia è un altro tema che metteremo al centro del nostro programma e la certezza del diritto. C’è bisogno che le imprese e le istituzioni siano sempre più vicine per far crescere il nostro sistema imprenditoriale”. Il neopresidente ha respinto una visione dicotomica tra “piccole e grandi aziende”, immaginando una “Confindustria centrale, di prospettiva e proposte, che vorrà fare sintesi per dare al governo e alla Ue soluzioni per la crescita delle nostre imprese”. E proprio dall’esecutivo sono arrivate le prime congratulazioni per Orsini con la premier Giorgia Meloni che ha sottolineato: “Per questo governo, lo Stato deve essere un alleato naturale delle imprese e degli imprenditori, cioè di coloro che creano posti di lavoro e producono ricchezza. Come sempre non faremo mancare disponibilità e dialogo”.


Prossima tappa per Orsini è la formazione della squadra che, insieme al programma, sarà sottoposta al voto del consiglio generale in programma il 18 aprile. Sui nomi nessuna dichiarazione, ma a chi gli ha chiesto di un possibile ingresso di Antonio Gozzi, il candidato escluso dai saggi per non aver raggiunto il gradimento necessario, Orsini ha spiegato: “Gozzi è una persona che stimo molto, ha fatto tantissimo per il sistema, ha un ruolo chiave nel mondo di Federacciai e il new green deal, sarà una persona con cui dialogheremo per forza, così come con Edoardo Garrone e con tutti quelli che hanno fatto campagna elettorale e che saranno valore aggiunto”. All’insegna della ritrovata compattezza anche i commenti di alcuni fra i past president dell’associazione. Emma Marcegaglia si è detta “contenta” perché Confindustria “ha ritrovato compattezza e unità e questa è la cosa più importante dopo una campagna pesante, molto mediatica complicata. Quindi il fatto che ci siamo ricompattati tutti, con convinzione, su Emanuele Orsini va bene e credo vada evidenziato che Edoardo Garrone ha fatto un atto, secondo me, importante perché proprio ha reso possibile il fatto che ci siamo riuniti”.


Sulla stessa linea Luigi Abete: “Oggi un ottimo clima. Le due persone che avevano raggiunto il maggior livello di consenso avevano entrambe esperienze ed entusiasmo progettuale per poter essere un presidente di Confindustria ottimo per il prossimo quadriennio” e “con un percorso per quanto complesso, alla fine il consenso sul designato è stato rilevantissimo”. Per l’elezione vera e propria bisognerà aspettare il 23 maggio quando si riunirà l’assemblea dei delegati.


Mlp

Primarie a Bari, sfida Conte-Schlein con l’ombra dei nuovi arresti

Primarie a Bari, sfida Conte-Schlein con l’ombra dei nuovi arrestiBari, 4 apr. (askanews) – A Bari si parla apertamente di un “terremoto” politico: la nuova ondata di arresti in una inchiesta per corruzione elettorale e voto di scambio ha lambito la Regione (è finito ai domiciliari il marito della reginetta delle preferenze Anita Maurodinoia, esponente di un movimento civico locale, anche lei indagata e che per questo ha fatto sapere di essersi dimessa dal Pd e dall’incarico di assessora ai Trasporti nella giunta presieduta da Michele Emiliano). Dopo le polemiche che hanno opposto il sindaco uscente di Bari, Antonio Decaro, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha deciso la nomina della commissione di accesso che dovrà accertare se il Consiglio comunale debba essere sciolto per mafia, un nuovo colpo all’immagine del centrosinistra pugliese. Immagine già incrinata anche dai ricordi non del tutto coincidenti fra Decaro ed Emiliano a proposito di un episodio raccontato da quest’ultimo di una visita in casa di una famiglia legata ai clan mafiosi della città vecchia: per “affidare” l’allora assessore Decaro alla parente di un boss, secondo Emiliano che rivendicava la sua primogenitura nella lotta ai clan praticata anche con queste modalità informali; episodio negato pubblicamente dall’attuale sindaco, cosa sulla quale nei giorni scorsi è filtrata anche la voce di un acceso diverbio fra i due nel corso di una riunione del Pd.


Il nuovo colpo che arriva dalla magistratura inquirente si colloca nelle battute finali della corsa delle primarie del cosiddetto campo largo per la candidatura alla successione di Decaro: si dovrebbe votare l’8 e 9 giugno prossimi e domenica prossima, in sei hotel del capoluogo pugliese, si sfideranno preventivamente il candidato “civico” di sinistra Michele Laforgia (un avvocato penalista appoggiato dal M5S, da Sinistra italiana, da Italia viva, dai socialisti e da qualche esponente locale del Pd) e il candidato ufficiale del Pd, Vito Leccese, capo di gabinetto del sindaco uscente con un lontano passato di parlamentare dei Verdi, che conta su un pezzo di mondo “civico” e sull’appoggio del leader verde Angelo Bonelli. Non a caso, proprio il faccia a faccia previsto per oggi nello scenario del Teatro Forma di Bari fra i due sfidanti alle primarie è stata la prima vittima delle notizie di cronaca della giornata: “Si sarebbe parlato solo di quello, non avrebbe fatto bene ai due candidati e nemmeno alla città di Bari”, fanno notare in ambienti della coalizione di centrosinistra per spiegare perchè non ci sarà. La tensione in città è alta, tanto quanto la curiosità per il modo in cui i due rivali e i loro sponsor politici affronteranno la vicenda: proprio il rischio di “inquinamento” del voto nelle primarie è stato a lungo oggetto di un braccio di ferro fra le due ali della coalizione di centrosinistra, con Laforgia e il M5S che a lungo hanno cercato di evitarne la celebrazione, poi con l’avvocato barese che dopo averle accettate chiedeva regole e controlli preventivi più severi sui partecipanti e il Pd che caldeggiava una consultazione più “popolare”. I due eventi principali della campagna sono in programma oggi e domani: in piazza Prefettura con Laforgia questo pomeriggio ci saranno il leader del M5S, Giuseppe Conte, e il presidente di Sinistra italiana Nichi Vendola, predecessore di Emiliano alla guida della Regione Puglia; domani in piazza Umberto al fianco di Leccese è atteso l’arrivo della segretaria del Pd Elly Schlein (che già oggi ha parlato di vicenda “gravissima” rivendicando che il Pd “non accetta voti sporchi”), ma dovrebbero esserci anche Decaro ed Emiliano. Siccome il perdente, come da galateo delle primarie, dovrebbe essere il primo sostenitore del candidato vincente, difficilmente Laforgia, Conte e Vendola potranno incentrare i loro appelli finali solo sulla “questione morale” e sulle conseguenze delle inchieste giudiziarie. Ma d’altronde, è difficile immaginare che il tema possa essere ignorato nei comizi di queste due giornate. Ed è piuttosto facile prevedere che qualunque accento appena sopra le righe possa lasciare qualche strascico nei rapporti, tradizionalmente tormentati, fra le forze del cosiddetto campo largo.


Resta confermato, per ora, un ultimo confronto fra Laforgia e Leccese, che si dovrebbe tenere nella giornata di domani nella sede di una emittente televisiva. Ma nelle prossime ore lo scenario potrebbe cambiare: negli ambienti vicini a Leccese si teme che dal campo del concorrente arrivi, magari per bocca di Conte, una clamorosa richiesta di annullamento delle primarie. Mentre fra i sostenitori di Laforgia ci si limita per ora a suggerire che un “passo indietro” del candidato marchiato Pd, che pure con le inchieste giudiziarie non ha assolutamente nulla a che fare, sarebbe stato opportuno.