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Governo, Conte a Meloni: Italia disastro, lei fa battute su pochette

Governo, Conte a Meloni: Italia disastro, lei fa battute su pochetteRoma, 20 mar. (askanews) – “Lo vede il disastro economico verso cui stiamo marciando? Rincari record delle bollette, aumenti delle tasse e lei viene in Parlamento a fare battute sulla mia pochette…”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, intervenendo nel dibattito in aula alla Camera sulle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo in programma a Bruxelles domani e dopodomani.


“Un suo senatore si è permesso di fare una battuta omofoba sul presidente Macron, ma cos’è uno spettacolo comico? Gli italiani non vogliono la terza guerra mondiale dove ci state portando”, ha aggiunto Conte.

Scuola chiusa per Ramadan, Valditara: ricevo minacce di morte

Scuola chiusa per Ramadan, Valditara: ricevo minacce di morteFirenze, 20 mar. (askanews) – “Ricevo quasi quotidianamente minacce di morte, insulti, minacce varie. Le minacce di morte e gli insulti non appartengono alla civiltà, e chiunque sia la smetta di insultare questo o quello, nel caso di specie il preside, o chiunque altro, come il politico di turno”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, parlando del caso della scuola chiusa per Ramadan a Pioltello, in Lombardia, a margine dell’inaugurazione di Didacta Italia a Firenze.


“L’ufficio scolastico – ha aggiunto Valditara – deciderà in totale autonomia: io ho posto un problema di rispetto della legge, della legalità, delle regole più che altro. Ribadisco che ogni provvedimento deve essere motivato; che se la regione Lombardia fissa tre giorni di deroga devono essere tre e non possono essere di più; che le scuole non possono creare nuove festività, ma possono legittimamente derogare al calendario per motivi di carattere didattico”. “Riconosco – ha concluso Valditara – il grande lavoro del dirigente scolastico, riconosco il grande lavoro dei docenti che operano in condizioni difficili”.

La Cassazione ha confermato la detenzione al 41bis per l’anarchico Alfredo Cospito

La Cassazione ha confermato la detenzione al 41bis per l’anarchico Alfredo CospitoRoma, 20 mar. (askanews) – I giudici della Cassazione hanno confermato la detenzione al 41bis per Alfredo Cospito. In particolare, all’esito della camera di consiglio, gli ermellini hanno ritenuta inammissibile l’istanza presentata dai difensori dell’ideologo anarchico che chiedevano la revoca del regime di carcere duro. Alla base del ricorso c’era la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma che aveva confermato il 41bis e la scelta del ministro Carlo Nordio di non dare seguito alla richiesta della difesa. La nuova decisione dei giudici della Cassazione in merito al caso di Alfredo Cospito è arrivata dopo che anche l’ufficio del procuratore generale aveva sollecitato di respingere l’istanza dei difensori del leader anarchico. Il ricorso, in particolare, è stato giudicato inammissibile. Cospito è detenuto – si ricorda – nel carcere a Sassari.
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Alcune delle cose che ha detto Meloni nella sua replica alla Camera

Alcune delle cose che ha detto Meloni nella sua replica alla CameraRoma, 20 mar. (askanews) – “Mi pare ci sia una questione maggiore nel famoso campo largo: e non parlo solo della posizione del M5s, parlo anche delle ambiguità del Pd che spiega a noi cosa dobbiamo fare e poi si astiene sull’invio alle armi all’Ucraina. Almeno non venite a spiegarci cosa dobbiamo fare”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, in aula alla Camera, replicando al dibattito seguito alle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo di domani e venerdì. Meloni ha citato il deputato dem Piero De Luca che le ha chiesto di parlare con Orban e Salvini “per chiarire il loro sostegno a Ucraina”: “In entrambi i casi parlano le decisioni e i voti: e i voti dicono che la nostra posizione è chiara e che a livello europeo siamo riusciti a mandare avanti l’accesso dell’Ucraina all’Ue e a garantire la revisione del bilancio pluriennale che consente di sostenere l’Ucraina per i prossimi 4 anni. Se voi provate a parlare coi vostri alleati M5s e riuscite a fare lo stesso miracolo, l’Ucraina ve ne sarà grata”.


“Non ho due facce: quando sto all’opposizione e quando sto al governo. Quando Fdi era all’opposizione abbiamo garantito” l’appoggio al governo Draghi sull’Ucraina. “È la Russia a non volere la pace” ha detto Meloni. “Ad ascoltare questo dibattito sembra quasi che nel campo di coloro che aiutano l’Ucraina ci sono quelli che vogliono la guerra a tutti i costi e nel campo di quelli che hanno invaso una nazione sovrana ci sono quelli che vogliono la pace… E questo mi preoccupa perchè è quello che sostiene Putin”. Meloni ha citato l’ultima partecipazione di Putin a un G20: “Diceva Putin: ‘Noi vorremmo la pace ma gli altri non la vogliono’. Io gli ho risposto che è molto facile avere la pace: ritiri le truppe se vuole la pace”.


E Meloni ha poi ribadito: “Su questo bisogna essere chiari. Quello che stiamo facendo è esattamente propedeutico a una pace, a meno che non si pensi che si debba restare vivi sotto una dittatura, facendo strame di secoli di cultura europea. A meno che non si parli di resa, il lavoro che stiamo facendo serve a creare le condizioni per arrivare a un tavolo di trattativa. Quello che viene chiamato stallo è un equilibrio che consente all’Ucraina di resistere, che serve ad arrivare ai negoziati, come le garanzie di sicurezza, nei confronti di un Paese che ha tradito tutti gli accordi raggiunti. Da questo punto di vista avere delle garanzie di sicurezza serve a poter arrivare a un tavolo”. Parlando della situazione in Medio Oriente, Meloni ha detto “non sono d’accordo sul ripristino immediato dei fondi sospesi all’Unwra: finché non sarà stata fatta piena luce su dove finiscono queste risorse penso non si debba fare questo errore”. “Questo – ha aggiunto Meloni – non vuol dire non occuparsi dei civili di Gaza. Non è vero che non operano altre organizzazioni e altre realtà: abbiamo trasferito 20milioni di euro alla croce rossa, alla mezza luna rossa e quant’altro. Oggi stanzieremo ulteriori risorse sul programma food for Gaza per coordinare meglio gli aiuti. Penso si possa riconoscere all’Italia uno degli impegni più significativi tra i paesi Ue per la popolazione civile di Gaza. Chiedere chiarezza su quello che è accaduto rispetto a Unwra non ci impedisce di continuare a lavorare sul piano umanitario per i civili di Gaza”. A proposito del Pnrr e dei fondi destinati alla salute, Meloni ha detto che “la dotazione del Pnrr per la sanità era di 15 miliardi e 625 milioni, dopo la revisione le risorse sono 15 miliardi e 625 milioni, cui si aggiungono 500 milioni per l’incremento dei costi delle materie prime. Le risorse non sono state tagliate”.

Can Yaman sarà “Sandokan”, a fine aprile si gira la serie tv

Can Yaman sarà “Sandokan”, a fine aprile si gira la serie tvRoma, 20 mar. (askanews) – A fine aprile inizieranno le riprese di “Sandokan”, serie evento internazionale, prodotta da Lux Vide, società del gruppo Fremantle. La serie, adattamento della storica saga scritta da Emilio Salgari, sarà interpretata da Can Yaman nel ruolo del protagonista.


Le riprese si terranno anche in Calabria, dove è da poco iniziata la costruzione della colonia inglese di Labuan nell’area industriale di Lamezia Terme. Lux “approda” per la prima volta in questa regione, con il sostegno della Film Commission e della Regione Calabria che sono stati partner cruciali per l’operazione. Luca Bernabei, amministratore delegato di Lux Vide, ha dichiarato: “Sandokan è un progetto di grande intrattenimento che farà sognare gli spettatori conducendoli in mondi lontani e incontaminati, raccogliendo tutta la famiglia davanti alla tv! La serie ha attraversato un lungo processo di sviluppo che ci ha permesso di adattare l’iconica saga di Sandokan in una serie tv internazionale con un approccio fortemente contemporaneo”.


Così Luciano Vigna, direttore generale della Calabria Film Commission: “Si tratta di un importante progetto che la Fondazione Film Commission ha deciso di sviluppare, sia dal punto di vista industriale quanto promozionale, con un partner di primo livello nel settore dell’audiovisivo. Con il backlot della Lux che ospiterà le scenografie della prestigiosa serie, si inaugura una prima fase di costruzione degli Studios cinematografici nella zona industriale ex Sir di Lamezia Terme, che parallelamente in questi giorni hanno dato via alla cantierizzazione dei teatri di posa e degli studi di post-produzione. Le riprese della serie interesseranno anche altre località della regione, lungo le coste e nelle aree interne, così da consentire una più ampia promozione dell’immagine e del paesaggio della nostra bellissima Calabria”.

Ucraina, Meloni: Salvini e Orban? Contano decisioni e voti

Ucraina, Meloni: Salvini e Orban? Contano decisioni e votiRoma, 20 mar. (askanews) – “Mi pare ci sia una questione maggiore nel famoso campo largo: e non parlo solo della posizione del M5s, parlo anche delle ambiguità del Pd che spiega a noi cosa dobbiamo fare e poi si astiene sull’invio alle armi all’Ucraina. Almeno non venite a spiegarci cosa dobbiamo fare”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, in aula alla Camera, replicando al dibattito seguito alle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo di domani e venerdì.


Meloni ha citato il deputato dem Piero De Luca che le ha chiesto di parlare con Orban e Salvini “per chiarire il loro sostegno a Ucraina”: “In entrambi i casi parlano le decisioni e i voti: e i voti dicono che la nostra posizione è chiara e che a livello europeo siamo riusciti a mandare avanti l’accesso dell’Ucraina all’Ue e a garantire la revisione del bilancio pluriennale che consente di sostenere l’Ucraina per i prossimi 4 anni. Se voi provate a parlare coi vostri alleati M5s e riuscite a fare lo stesso miracolo, l’Ucraina ve ne sarà grata”.

Meloni: grata a Ilaria Alpi, è un dovere continuare a cercare la verità

Meloni: grata a Ilaria Alpi, è un dovere continuare a cercare la veritàRoma, 20 mar. (askanews) – “Voglio unirmi al ricordo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Oggi ricorrono 30 anni dall’agguato mortale a che a Mogadiscio ha spezzato le loro vite. Ilaria Alpi è una delle donne che ho citato nel mio discorso di insediamento alle Camere, perchè il suo coraggio è il coraggio delle donne italiane. Tutti dobbiamo esserle grati, particolarmente le donne. Io le sono grata da donna, collega giornalista, rappresentante delle istituzioni. Il cammino verso la verità non è concluso, dobbiamo percorrerlo perchè sapere nomi e cognomi di assassini e mandati è dovere di tutti. Rivolgo un pensiero a tutti i giornalisti caduti nell’esercizio della professione, a tutti i reporter che mettono a rischio la loro vita per raccontarci cosa succede nei teatri di guerra, anche oggi in Ucrauna e Medio Oriente”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella replica alla Camera dopo il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo. Le sue parole sono state accolte dall’applauso dell’Aula.

Lagarde dice che sul taglio dei tassi sapremo molto di più a giugno

Lagarde dice che sul taglio dei tassi sapremo molto di più a giugnoRoma, 20 mar. (askanews) – “Nei prossimi mesi avremo a disposizione più dati, che ci aiuteranno a valutare se la certezza che abbiamo sul percorso futuro è tale da poter passare alla prossima fase del nostro ciclo di politica monetaria”, ovvero quello di riduzione del freno all’attività. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde intervenendo alla tradizionale conferenza annuale “The Ecb and its watchers”, organizzata da l’Università Goethe di Francoforte.


Lagarde ha reiterato i segnali in cui analisti e mercati vedono una apertura a un possibile taglio dei tassi a giugno, senza però sbilanciarsi del tutto su questo scenario. “Dopo la nostra ultima riunione del Consiglio direttivo ho affermato che, per quanto riguarda i dati che rilevano per le nostre decisioni di politica monetaria, sapremo qualcosa in più entro aprile e molto di più entro giugno”, ha detto.


La Bce monitorerà attentamente, oltre ovviamente all’inflaizone, i dati su salari, margini di profitto delle imprese e crescita della produttività. “Se questi dati riveleranno un sufficiente grado di allineamento tra l’andamento dell’inflazione di fondo e le nostre proiezioni, e ipotizzando che la trasmissione rimanga forte, potremo passare alla fase di allentamento del nostro ciclo di politica monetaria – ha detto Lagarde – e adottare una politica meno restrittiva”. “Nel primo trimestre di quest’anno, alla fine di maggio, avremo a disposizione i dati sulla crescita delle retribuzioni contrattuali. Molte trattative salariali sono attualmente in corso in grandi settori; non appena concluse, terremo conto dei loro esiti nel nostro indice salariale. In secondo luogo – ha proseguito – entro giugno avremo a disposizione nuove proiezioni che confermeranno o meno la validità dell’andamento dell’inflazione da noi previsto a marzo. Queste proiezioni ci consentiranno implicitamente di comprendere meglio l’evoluzione dell’inflazione di fondo. Avremo maggiore visibilità sul vigore della ripresa e sul probabile andamento del mercato del lavoro, e quindi sulle conseguenze per i salari, i profitti e la produttività”.


Inoltre, “avremo una finestra temporale più ampia per valutare se i dati sull’inflazione continuano a essere sostanzialmente in linea con le nostre proiezioni. In tal caso, potremo avere maggiore certezza che i nostri modelli staranno cogliendo con maggiore precisione la dinamica dell’inflazione. Tale conferma sarà particolarmente importante per le componenti più persistenti, come i servizi”, ha aggiunto la presidente della Bce. Ala Bce “anche dopo il primo abbassamento dei tassi, non possiamo vincolarci a un determinato percorso di riduzione” ha voluto puntualizzare la presidente della Bce. Una precisazione che potrebbe puntare a ridimensionare le attese dei mercati sulla portata del taglio complessivo dei tassi che l’istituzione dovrebbe operare da quando inizierà a ridurli fino alla fine dell’anno. “Le nostre decisioni – ha ribadito Lagarde – dovranno continuare a fondarsi sui dati ed essere definite di volta in volta a ogni riunione, sulla scorta delle nuove informazioni disponibili”.

L’Istat: l’indice della produzione industriale cala dell’1,2% a gennaio (tendenziale -3,4%)

L’Istat: l’indice della produzione industriale cala dell’1,2% a gennaio (tendenziale -3,4%)Roma, 20 mar. (askanews) – L’indice della produzione industriale a gennaio è diminuito dell’1,2% rispetto a dicembre 2023 e del 3,4% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Lo rende noto l’Istat.


Nella media del trimestre novembre-gennaio si registra un calo del livello della produzione dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale solo per l’energia (+2,5%) mentre scendono i beni di consumo (-2,0%) ed i beni strumentali (-3,6%). Stabili i beni intermedi.


Rispetto a gennaio 2023, prosegue l’Istat, si registra un lieve incremento tendenziale solo per l’energia (+0,4%). Calano, invece, i beni intermedi (-2,5%) e in misura più accentuata i beni strumentali (-4,9%) e i beni di consumo (-5,4%). “A gennaio si registra una flessione congiunturale dell’indice destagionalizzato della produzione industriale che torna ai livelli di novembre 2023, con diminuzioni estese a tutti i principali comparti, ad eccezione dell’energia. Il quadro è negativo anche su base trimestrale” commenta l’Istituto di statistica.


“In termini tendenziali – prosegue l’Istat – al netto degli effetti di calendario, si osserva una caduta in 13 settori su 16. Nei raggruppamenti principali d’industrie è molto ampia la flessione per i beni di consumo e strumentali, mentre si assiste ad una lievissima crescita per l’energia”.

Il Governo irritato per il giudizio della Corte dei Conti sul Pnrr prepara la risposta

Il Governo irritato per il giudizio della Corte dei Conti sul Pnrr prepara la rispostaRoma, 20 mar. (askanews) – C’è “irritazione” nel governo per il giudizio della Corte dei Conti sul decreto Pnrr, tanto che – spiegano fonti dell’esecutivo – si sta lavorando a una risposta ‘ufficiale’ che dovrebbe arrivare nelle prossime ore.


In una memoria sul decreto depositata ieri in Commissione bilancio alla Camera, la Corte afferma, tra l’altro, che la revisione del Pnrr e del Piano complementare porta a “ridurre l’ammontare complessivo delle risorse destinabili ad investimenti in sanità” e “a incidere su programmi di investimento regionali già avviati”. Dunque “lo spostamento comporta il rinvio dell’attuazione del progetto a quando saranno disponibili spazi finanziari adeguati”. Un giudizio che crea nervosismo nell’esecutivo. “Si è mai visto un lavoro così specifico della Corte dei Conti su un decreto?”, si chiede retoricamente un ministro, adombrando il dubbio di una attenzione ‘particolare’. Per questo – spiegano le fonti – già “in giornata” dovrebbe arrivare la risposta ufficiale del governo.