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Formula1, Horner scagionato resta team manager alla Red BUll

Formula1, Horner scagionato resta team manager alla Red BUllRoma, 28 feb. (askanews) – Christian Horner scagionato da qualsiasi accusa. Il team principal della Red BUll resta al suo posto dopo essere finito sotto indagine interna per le accuse di “comportamenti inappropriati”; chiamato a difendersi dalle accuse di molestia sessuale avanzate da una dipendente della scuderia austriaca. Dopo il faccia a faccia con il pool di avvocati chiamati a fare chiarezza sulla vicenda, l’indagine è andata avanti, mentre Horner aveva preso parte sia alla presentazione ufficiale della nuova monoposto che ai test pre Mondiale 2024. “Una vicenda che distrae, ma siamo una squadra unita”, aveva detto nel giorno dell’unveiling il team principal, facendo già immaginare una prosecuzione del rapporto.


“L’indagine indipendente sulle accuse mosse contro il signor Horner è completa e la Red Bull può confermare che la denuncia è stata respinta – si legge nella nota ufficiale -. Il denunciante ha diritto di ricorso. La Red Bull è fiduciosa che l’indagine sia stata giusta, rigorosa e imparziale. Il rapporto dell’indagine è confidenziale e contiene le informazioni private delle parti e dei terzi che hanno collaborato alle indagini, pertanto non commenteremo ulteriormente per rispetto di tutti gli interessati. Red Bull continuerà a impegnarsi per soddisfare i più alti standard sul posto di lavoro”.

Da Swisscom 8 miliardi per Vodafone Italia, al via risiko tlc

Da Swisscom 8 miliardi per Vodafone Italia, al via risiko tlcMilano, 28 feb. (askanews) – Svolta nel consolidamento delle tlc in Italia. Swisscom, che nel nostro Paese controlla Fastweb, è in trattative esclusive avanzate con il gruppo Vodafone per l’acquisizione del 100% di Vodafone Italia. Le parti hanno concordato un prezzo di acquisto preliminare di 8 miliardi di euro, su base cash e priva di debiti.


L’annuncio arriva a quasi un mese dallo stop alle trattative con Iliad dopo che Vodafone aveva rifiutato la proposta dei francesi di fusione delle attività italiane. Vodafone, che uscirebbe così dopo oltre 20 anni dal mercato italiano (Omnitel entrò nel gruppo nel 2001), ritiene che questa potenziale operazione offra “la migliore combinazione di creazione di valore, pagamento anticipato di un corrispettivo in cash e certezza della transazione per gli azionisti”. Swisscom intende unire Vodafone Italia con Fastweb, creando così il primo operatore Ftth del Paese con una quota di mercato del 36%. “L’operazione – sottolinea la compagnia elvetica – sarebbe un passo fondamentale per consentire a Swisscom di realizzare il suo obiettivo strategico di creare valore a lungo termine in Italia e sarebbe pienamente conforme agli obiettivi strategici dati del Consiglio Federale”. Il 51% del capitale di Swisscom è nelle mani della Confederazione Svizzera.


Nel dettaglio, l’enterprise value di 8 miliardi rappresenta un multiplo di circa 7,6 volte sul consensus per l’Adjusted EbitdaaL dell’esercizio 2024. “La valutazione preliminare riconosciuta a Vodafone Italia, di circa 8 miliardi, completamente in contanti – sottolineano gli analisti di Intermonte -, risulta di oltre il 20% inferiore rispetto all’offerta presentata da Iliad alla fine di gennaio, che valutava l’asset intorno a 10,45 miliardi. Tuttavia, quest’ultima offerta prevedeva una minor componente in contanti, pari a 6,6 miliardi a vantaggio del gruppo Vodafone, il che dovrebbe rendere l’offerta di Swisscom di gran lunga più attraente”. Non c’è alcuna certezza che la transazione vada a buon fine, hanno sottolineato entrambe le società. Lo scorso 31 gennaio, Vodafone aveva comunicato di non aver accettato la proposta di Iliad, che solo due giorni fa ha siglato un accordo per acquisire il 19,8% dell’operatore telefonico svedese Tele2. L’ultima proposta del gruppo fondato da Xavier Niel prevedeva la fusione di Iliad Italia e Vodafone Italia in una newco (50/50), con Vodafone che avrebbe ottenuto 6,6 miliardi di proventi in contanti e 2 miliardi di prestito agli azionisti, per un enterprise value di 10,45 miliardi.


“Una fusione tra Vodafone e Fastweb – sottolinea ancora Intermonte – dovrebbe incontrare minori ostacoli Antitrust rispetto a una joint venture tra Vodafone e Iliad, ma le sinergie sarebbero inferiori e non determinerebbe alcuna market repair sul segmento mobile”. In base agli ultimi dati Agcom al 30 settembre 2023, la combinazione Vodafone-Fastweb creerebbe il secondo operatore di banda larga fissa (con una quota di mercato aggregata del 30,3%) e del primo player su FTTH (market share combinata 36%), con una forte presenza nel remunerativo segmento business fisso. Iliad, dopo lo stop di Vodafone, aveva spiegato che avrebbe continuato “a rafforzare le sue posizioni in Italia”. Il mercato guarda a WindTre dopo che lo scorso 13 febbraio EQT Infrastructure e CK Hutchison, l’attuale proprietario di WindTre, avevano annunciato di aver risolto l’accordo per l’acquisto da parte del fondo di una quota di maggioranza della rete dell’operatore. “Dopo il fallimento delle trattative con Vodafone, Iliad – spiega Intermonte – potrebbe spostare le sue mire su Wind3 o piuttosto su Tim Consumer. Tuttavia, Tim Consumer è oggi un asset ancora in fase di turnaround per cui non escludiamo che Iliad possa guardare ad una jv piuttosto che ad un’acquisizione, almeno in una fase iniziale”.

Gli inviati di “Chi l’ha visto?” hanno trovato il corpo della donna scomparsa a Ischia

Gli inviati di “Chi l’ha visto?” hanno trovato il corpo della donna scomparsa a IschiaRoma, 28 feb. (askanews) – Gli inviati di “Chi l’ha visto?”, Francesco Paolo Del Re e Marco Monti, hanno ritrovato senza vita Antonella Di Massa, la 51enne scomparsa lo scorso 17 febbraio dopo essersi allontanata dalla propria residenza di Casamicciola Terme, sull’isola d’Ischia. Lo fa sapere il programma di Rai 3 sul suo sito.


Del Re e Monti hanno subito avvisato i familiari e le forze dell’ordine, che sono giunti sul posto. Il corpo della donna è stato trovato in un aranceto: era nei pressi di un sacco di plastica nero, ad alcune centinaia di metri dal parcheggio di Succhivo di Serrara Fontana, dove era stata rinvenuta l’auto della donna scomparsa. Delle ricerche si stava occupando la Prefettura di Napoli, che aveva anche attivato il Piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse, sotto il coordinamento tecnico dei Carabinieri di Ischia.

Urso: si tratta con Tesla e cinesi per secondo produttore auto

Urso: si tratta con Tesla e cinesi per secondo produttore autoRoma, 28 feb. (askanews) – Tesla e “tre aziende leader cinesi” nella produzione dell’auto elettrica: con questi grandi attori extraeuropei il governo sta già da mesi interloquendo per far posizionare in Italia una seconda casa automobilistica, accanto a Stellantis, che si sta cercando di convincere a “recedere dalla tentazione” di lasciare l’Italia. Ecco quanto ha detto oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in un’audizione presso la Commissione attività produttive della Camera.


“Siamo consapevoli che la tutela della componentistica richiede volumi produttivi pari almeno in Italia pari ad almeno 1 milione di vetture e 300mila veicoli commerciali leggeri”, ha segnalato Urso. “Per questo è fondamentale lavorare al raggiungimento di un’intesa con Stellantis, puntando a consolidare la loro rete di fornitura nazionale e facendo sì che il gruppo receda dalla tentazione di trasferire all’estero come emerge dalla stessa comunicazione che il gruppo ha trasmesso alle aziende della componentistica”, ha detto il ministro. “Cioè – ha aggiunto – receda dal piano d’internazionalizzazione, che evidentemente ha realizzato quando è stato costituito 4 anni fa, e che non è compatibile col rafforzamento con la filiera dell’indotto in Italia e con la produzione delle auto nel nostro paese”. Tuttavia, Urso ha anche detto che il governo è consapevole che un solo produttore “non basta” per raggiungere l’obiettivo di 1,3 milioni di veicoli annui prodotti. “Anche in Italia sin dall’inizio della legislatura, nella necessità di rafforzare la produzine nel nostro paese, stiamo lavorando per creare le condizioni affinché un nuovo investitore possa localizzarvisi, così da avere almeno una seconda casa automobilistica che possa far carico dell’esigenza di contribuire a salvaguardare e rafforzare l’indotto”, ha detto il ministro, segnalando che “l’ecosistema nazionale è molto favorevole” in termini di componentistica, design, ricerca e tecnologie. E questi fattori “hanno favorito il dialogo con produttori esteri interessati ad approcciare i mercati europei. Si tratta di case automobilistiche che al momento non producono in Europa, ma che guardano con interesse al nostro mercato consapevoli anche che l’Europa (…) dovrà necessariamente tutelare il mercato interno dalla concorrenza sleale con misure commerciali, come stanno facendo gli Stati uniti, e con misure industriali, come dobbiamo assolutamente fare nel nostro continente”.


Le dichiarazioni di Urso vengono dopo che nei giorni scorsi il principale produttore mondiale di auto elettriche, la cinese BYD, ha dichiarato – secondo l’agenzia di stampa Bloomberg – di aver ricevuto un contatto dall’Italia per produrre in Italia. Urso, dal canto suo, ha detto che sono state avviate “da tempo interlocuzioni con produttori di vari paesi, non soltanto orientali, ma anche occidentali”. E ha segnalato che un canale è aperto anche con la Tesla di Elon Musk. “Sapete anche voi che i residenti della città di Gruenheide, nell’est della Germania, hanno respinto a larga maggioranza un piano di espansione massiccia dell’unico impianto di assemblaggio europeo di Tesla e questo comporterà certamente una revisione dei piani del gruppo statunitense con il quale, anche con lui, dialoghiamo da mesi”, ha detto il ministro. “Stiamo avendo – ha proseguito – riscontri molto positivi, ma si tratta di un processo ancora in corso, che richiede prudenza”.


Per quanto riguarda, invece, il dialogo aperto con produttori cinesi, Urso non ha fatto nomi specifici, ma ha confermato che sono tre i marchi di auto elettriche della Repubblica popolare a essere interessati. E ha segnalato che “a metà ottobre dello scorso anno una delegazione ministeriale ha visitato” i più importanti produttori di auto elettriche cinesi. “Tre aziende leader cinesi sono venute in Italia a incontrarsi con i nostri uffici per vagliare le possibilità nel nostro paese e in alcuni casi luoghi di possibili stabilimenti”, ha affermato il ministro. Con queste compagnie, “l’interlocuzione continua” e – ha rivendicato il ministro – “tutte e tre ci hanno esplicitamente detto che i preconcetti che avevano sul nostro paese sono stati completamente fugati”.

Crosetto: Salvini si informi prima di commentare le sanzioni a Vannacci

Crosetto: Salvini si informi prima di commentare le sanzioni a VannacciRoma, 28 feb. (askanews) – “Uscirà una nota della Difesa che spiega ai non pratici della materia che parliamo di procedimenti partiti mesi fa, che avvengono in modo automatico e che sono totalmente esterni da input dell’autorità politica perché partono da un’autorità tecnica. Una volta che tutte le informazioni saranno disponibili magari i commenti saranno più appropriati. Per quanto mi riguarda tra un po finirò le guance da porre”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, interpellato sulle parole di Matteo Salvini in merito alla sospensione del generale Vannacci.

Bce, alta inflazione eurozona dovuta soprattutto a shock offerta

Bce, alta inflazione eurozona dovuta soprattutto a shock offertaRoma, 28 feb. (askanews) – I fattori principali che hanno causato l’elevata inflazione nell’area euro negli ultimi anni sono stati gli shock che hanno colpito l’offerta e le forniture, mentre gli shock sul lato della domanda interna e sulle condizioni tirate del mercato del lavoro hanno avuto “un ruolo più limitato”. E’ la conclusione a cui giunge uno studio (What caused the euro area post-pandemic inflation?) pubblicato dalla Bce, che torna su un argomento che nei mesi scorsi è stato al centro del dibattito, nella fase in cui l’istituzione portava avanti la sua aggressiva manovra manovra restrittiva e di rialzo dei tassi, allo scopo di contrastare proprio l’alta inflazione.


Inoltre, l’analisi ipotizza che il caro vita medio dell’area euro possa tornare val valore obiettivo della stessa Bce, il 2%, ben prima di quanto prevedano le stime dell’istituzione: già dalla metà di quest’anno. Secondo lo studio, “le penurie correlate alla fase pandemica possono avere avuto un impatto più persistente sull’inflazione dell’area euro rispetto a quanto inizialmente previsto. Inoltre il ruolo degli shock sul lato dell’offerta nell’area euro è più ampio che negli Usa, prevalentemente a causa della sua maggiore esposizione agli effetti idiosincratici dell’invasione russa dell’Ucraina” (cioè per la maggiore sensibilità dell’economia Ue a questi sviluppi).


Nei mesi scorsi coloro che contestavano l’appropriatezza di procedere in maniera maniera così rapida e energica sui rialzi dei tassi – in particolare l’allora governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e colui che gli è succeduto, Fabio Panetta, che faceva parte del Comitato esecutivo della Bce – lo facevano anche sulla base del fatto che se l’inflazione era provocata da uno shock sul lato dell’offerta, una stretta monetaria sarebbe stata scarsamente in grado di avere effetti tangibili su questo fattore, ma avrebbe arrecato danni, quelli sì, all’economia. L’analisi pubblicata oggi è firmata da quattro economisti della stessa Bce – Óscar Arce, Matteo Ciccarelli, Carlos Montes-Galdón e Antoine Kornprobst – e utilizza i modelli previsionali elaborati dall’ex esidente della Federal Reserve, Ben Bernanke e dall’ex capo economista del Fmi, Olivier Blanchard per effettuare analisi comparative sull’inflazione tra le economie avanzate.


Secondo lo studio la crescita delle retribuzioni potrebbe restare elevata nei prossimi anni, con i redditi reali che cercano di recuperare i prezzi dopo i recenti episodi di alta inflazione. Ma al tempo stesso di “l’inflazione potrebbe calare più di quanto anticipato da previsioni dei tecnici della Bce nel giugno del 2023 e raggiungere il l’obiettivo già a metà 2024”, si legge. Tuttavia i rischi sul lato inflazionistico restano sbilanciati al rialzo, date le aspettative dei mercati sul futuro dei prezzi dell’energia. E potrebbero anche materializzarsi effetti di secondo livello da alta inflazione più energici previsto, se dovessero ripresentarsi condizioni simili a quelle degli shock associati al contesto del Covid.


Mercoledì e giovedì della prossima settimana tornerà a riunirsi il consiglio direttivo della Bce, che è l’organismo che assume le decisioni di politica monetaria e a cui partecipano tutti i governatori di Banche centrali nazionali dell’area euro, oltre alla presidente, Christine Lagarde, il vicepresidente gli altri quattro componenti del comitato esecutivo (per l’Italia Piero Cipollone). Le decisioni della Bce verranno annunciato giovedì 7 marzo alle 14 e 15.

Urso: Stellantis receda dalla tentazione di andare all’estero

Urso: Stellantis receda dalla tentazione di andare all’esteroRoma, 28 feb. (askanews) – Per la tutela della produzione componentistica nel settore automotive è necessario che Stellantis “receda dalla tentazione” di andare all’estero. L’ha detto oggi il ministro delle Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso in un’audizione alla Commissione Attività produttive della Camera.


“Siamo consapevoli che la tutela della componentistica richiede volumi produttivi pari almeno in Italia pari ad almeno 1 mln di vetture e 300mila veicoli commerciali leggeri”, ha segnalato Urso. “Per questo è fondamentale lavorare al raggiungimento di un’intesa con Stellantis, puntando a consolidare la loro rete di fornitura nazionale e facendo sì che il gruppo receda dalla tentazione di trasferire all’estero come emerge dalla stessa comunicazione che il gruppo ha trasmesso alle aziende della componentistica”, ha detto Urso. “Cioè – ha aggiunto – receda dal piano d’internazionalizzazione, che evidentemente ha realizzato quando è astato costituito 4 anni fa, e che non è compatibile col rafforzamento con la filiera dell’indotto in Italia e con la produzione delle auto nel nostro paese”.

Agroalimentare, dall’Europarlamento ok riforma sulle indicazioni geografiche

Agroalimentare, dall’Europarlamento ok riforma sulle indicazioni geograficheRoma, 28 feb. (askanews) – Il Parlamento europeo ha approvato oggi con un maggioranza di quasi il 90% (520 voti a favore, 19 contrari e 64 astenuti), il nuovo Regolamento sulle Indicazioni Geografiche per prodotti agro-alimentari, vini e bevande spiritose. Il nuovo Regolamento entrerà in vigore nella prima metà di aprile.


Paolo de Castro, relatore del provvedimento per l’Europarlamento, commenta il via libera con soddisfazione: “è questa l’Europa che vogliamo, al fianco gli agricoltori per renderli sempre più competitivi e sostenibili, riallacciando quel legame con le nostre aree rurali che pare essersi smarrito negli ultimi anni”. De Castro spiega che “il successo di oggi restituisce un esempio di come l’Europa, quando è spinta dalla giusta volontà politica, sia in grado di accompagnare gli agricoltori verso quei modelli produttivi che hanno reso la nostra filiera agro-alimentare ineguagliabile al mondo in termini di qualità e sostenibilità del cibo, grazie a un modello unico di tutela, gestione e promozione dei prodotti ad indicazione geografica, sinonimo di eccellenza, unicità e legame con il territorio”.


Grazie al Parlamento europeo, rivendica De Castro, “il nuovo regolamento farà evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza investire alcun fondo pubblico. Come? Rafforzando i consorzi, veri motori per lo sviluppo di DOP e IGP, con maggiori e migliori responsabilità, tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti e la promozione del turismo ad indicazione geografica; potenziando la protezione, soprattutto a livello internazionale, online e nel sistema dei domini internet, oltre a quando le Indicazioni Geografiche sono utilizzate come ingredienti”. E ancora, “semplificando le procedure e stabilendo che l’esame delle richieste di registrazione e modifica dei disciplinari non potrà richiedere più di un anno; non da ultimo, migliorando gli standard di sostenibilità, benessere animale e trasparenza nei confronti dei consumatori, con l’indicazione obbligatoria sull’etichetta di qualsiasi prodotto DOP o IGP del nome del produttore, e la redazione di un rapporto che spieghi l’importanza di questi prodotti in termini di sostenibilità ambientale, sociale, economica, e di rispetto della salute e del benessere animale”.


“Non solo – prosegue l’eurodeputato Pd – abbiamo eliminato una volta per tutte quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre IG, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o del Prosek made in Croazia, chiarendo come eventuali registrazioni di menzioni tradizionali, come quella del Prosek, non potranno più essere prese in considerazione, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp.” “Dopo le crisi dovute alla pandemia, all’invasione russa dell’Ucraina e all’impennata dei costi di produzione – sottolinea il relatore del Parlamento europeo – finalmente una buona notizia per gli agricoltori europei! Ora il testimone passa nelle mani dei produttori e delle filiere, che dovranno dimostrare di essere all’altezza della sfida, e sfruttare al meglio quanto tracciato con questo Regolamento. Dal canto nostro, chiediamo la creazione di un piano d’azione europeo che possa ulteriormente supportare e consolidare un patrimonio non de-localizzabile, che coinvolge milioni di operatori”.

Al cinema l’atteso “Dune-Parte Due” di Denis Villeneuve

Al cinema l’atteso “Dune-Parte Due” di Denis VilleneuveRoma, 28 feb. (askanews) – Al cinema “Dune – Parte Due”: il pluripremiato regista Denis Villeneuve torna alla regia del secondo capitolo della saga ispirata al celebre romanzo Dune di Frank Herbert con un cast ancora più ricco di star internazionali. Il film, prodotto da Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures, è l’attesissimo seguito dell’acclamato “Dune”, vincitore nel 2021 di sei Premi Oscar.


“Dune – Parte Due” riporta in sala l’acclamato bestseller di Frank Herbert. Gli amati protagonisti del primo capitolo tornano sul grande schermo affiancati da numerose nuove star internazionali, tra queste: il candidato all’Oscar, Timothée Chalamet (“Wonka”, “Chiamami col tuo nome”), Zendaya (“Spider-Man: No Way Home”, “Malcolm & Marie”, “Euphoria”), Rebecca Ferguson (“Mission: Impossible – Dead Reckoning”), il candidato all’Oscar Josh Brolin (“Avengers: Endgame”, “Milk”), il candidato all’Oscar Austin Butler (“Elvis”, “C’era una volta… a Hollywood”), la candidata all’Oscar Florence Pugh (“Black Widow”, “Piccole donne”), Dave Bautista (i film “Guardiani della galassia”, “Thor: Love and Thunder”), il Premio Oscar Christopher Walken (“Il cacciatore”, “Hairspray – Grasso è bello”), Léa Seydoux (la saga “James Bond” e “Crimes of the Future”), Souheila Yacoub (“The Braves,” “Climax”) e con Stellan Skarsgard (“Mamma Mia!” i film, “Avengers: Age of Ultron”), la candidata all’Oscar® Charlotte Rampling (“45 anni”, “Assassin’s Creed”) e il vincitore dell’Oscar® Javier Bardem (“Non è un paese per vecchi”, “A proposito dei Ricardo”). “Dune – Parte Due” esplora il mitico viaggio di Paul Atreides che si unisce a Chani e ai Fremen sul sentiero della vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia. Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, Paul intraprende una missione per impedire un terribile futuro che solo lui è in grado di prevedere.


Villeneuve ha diretto il film da una sceneggiatura scritta assieme a Jon Spaihts, basata sul romanzo di Herbert. Il film è prodotto da Mary Parent, Cale Boyter, Denis Villeneuve, Tanya Lapointe e Patrick McCormick. I produttori esecutivi sono Josh Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt, Kim Herbert, con Kevin J. Anderson in veste di consulente creativo. Villeneuve torna nuovamente a lavorare con il team di filmmakers di “Dune” composto da Greig Fraser, direttore della fotografia vincitore di un Oscar, Patrice Vermette, scenografa premiata con l’Oscar, Joe Walker, montatore anche lui vincitore di un Premio Oscar, Paul Lambert, supervisore degli effetti visivi vincitore di un Oscar e Jacqueline West, costumista nominata all’Oscar. La colonna sonora è composta anche in questo secondo capitolo dal Premio Oscar Hans Zimmer. Il film è stato girato a Budapest, Abu Dhabi, in Giordania e in Italia.

Calcio, Zeman ricoverato: rischia una nuova operazione

Calcio, Zeman ricoverato: rischia una nuova operazioneRoma, 28 feb. (askanews) – Zdenek Zeman è stato di nuovo ricoverato in ospedale per complicazioni dopo l’intervento delle scorse settimane, quando gli sono stati applicati 4 bypass coronarici. Alla base della complicanza il presunto rigetto di uno degli stent impiantati in occasione del delicato intervento chirurgico andato in scena lo scorso 19 febbraio. Non è da escludere che l’ex allenatore di Parma e Napoli tra le altre, debba sottoporsi a una nuova operazione.


Zeman, 76 anni, era stato male durante un allenamento del Pescara, lo scorso dicembre. Dopo i controlli era tornato in panchina. Il 17 febbraio scorso un nuovo ricovero, al quale è seguito l’intervento alle carotidi alla clinica Pierangeli di Pescara. Da qui l’addio al Pescara, adesso guidato dal suo ex vice Bucaro nel campionato di Serie C.