Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Meloni: terzo mandato non in programma, no problemi governo

Meloni: terzo mandato non in programma, no problemi governoRoma, 22 feb. (askanews) – “Il terzo mandato non era nel programma, non è una materia di iniziativa di governo. Ci sono state visioni diverse ma ne abbiamo discusso in massima serenità, non crea problemi al governo e alla maggioranza”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella registrazione della puntata di ‘Cinque minuti’ in onda stasera.


“Leggo le ricostruzioni e mi diverto come una matta e scambio sms divertiti con quelli con cui mi starei insultando. La speranza che il governo crolli è dell’opposizione ma faremo del nostro meglio per non realizzarla”, ha concluso.

Confindustria: i saggi danno il via alle consultazioni, rebus alleanze

Confindustria: i saggi danno il via alle consultazioni, rebus alleanzeRoma, 22 feb. (askanews) – In un clima che resta teso, tra scontri interni e appelli al silenzio stampa, prosegue l’iter per l’elezione del presidente di Confindustria. Domani, a Torino, prendono il via le consultazioni dei saggi, Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi. I tre sono chiamati a raccogliere le espressioni di consenso di un’ampia e rappresentativa platea di associati. Sullo sfondo resta il rebus delle alleanze tra i candidati in corsa per il dopo Bonomi. Al momento nessuno sembra voler cedere il passo, cercando accordi e convergenze, e il rischio di disperdere i voti si fa sempre più concreto.


Edoardo Garrone, forte di oltre il 20% del totale dei voti esercitabili nell’assemblea confederale, ha accesso di diritto alla “finale” del 4 aprile. In quella data si riunisce il Consiglio generale che designa, a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta, il futuro presidente. L’ammissione degli altri tre candidati, Emanuele Orsini, Alberto Marenghi e Antonio Gozzi, è legata al livello di apprezzamento che i saggi rileveranno durante il loro ‘tour’ sul territorio. Entro la fine della prossima settimana – fanno sapere fonti vicine ad Orsini – anche l’imprenditore emiliano potrebbe certificare un supporto superiore al 20% dei voti assembleari. Scatterebbe così l’obbligo di sottoporlo, in ogni caso, al voto del consiglio generale. In questi giorni i quattro candidati stanno incontrando le associazioni del sistema per illustrare i propri programmi. E, all’indomani di una riunione molto accesa del consiglio generale, da viale dell’Astronomia è arrivata una nuova lettera agli associati che ribadisce l’appello a mantenere il dibattito interno al sistema. “Richiamo l’esigenza, già evidenziata sabato scorso dalla lettera della Commissione di designazione, di evitare rifrazioni mediatiche – si legge nella lettera anticipata da Askanews – e di mantenere il dibattito all’interno del perimetro associativo, in puntuale aderenza a quanto previsto dalla normativa confederale”.


Intanto quello che continua a delinearsi, all’interno dell’associazione, è uno scontro tra le due anime di Confindustria. Una parte vuole un cambio di passo e auspica che il prossimo leader sia un rappresentante della grande impresa; l’altra ritiene che si possa proseguire con un presidente espressione di realtà imprenditoriali più piccole. Ai saggi spetta il difficile compito di trovare una sintesi. Da tradizione confindustriale i candidati portati al voto di designazione del consiglio generale sono sempre stati al massimo due. Lo statuto prevede, comunque, che possano essere “tre come numero massimo” fermo restando “un obiettivo di sintesi e di promozione della massima unitarietà possibile” da parte della commissione di designazione. Dopo Torino i tre saggi faranno tappa a Bologna, il 24 febbraio, presso Confindustria Emilia-Romagna. Poi il 28 e 29 febbraio saranno a Roma nella sede di Confindustria. Il primo marzo a Milano presso Assolombarda e l’8 marzo, sempre a Milano, ma in Federchimica. Il 9 marzo sarà la volta di Padova in Confindustria Veneto Est. Il ‘tour’ nazionale si chiuderà l’11 marzo a Napoli.


Al termine delle consultazioni, Enoc, Moltrasio e Vescovi dovranno redigere una relazione finale di sintesi delle valutazioni raccolte sui candidati. I saggi individueranno i nominativi dei candidati che saranno chiamati ad ufficializzare l’accettazione della candidatura e ad illustrare il proprio programma in occasione del consiglio generale del 21 marzo. Mlp

Europee, per la prima volta gli studenti potranno votare fuori sede

Europee, per la prima volta gli studenti potranno votare fuori sedeRoma, 22 feb. (askanews) – Alle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno i ragazzi e le ragazze che studiano in un comune italiano diverso da quello di residenza potranno votare alle prossime elezioni europee senza tornare a casa. Più precisamente: se studiano in un comune che ricade nella stessa circoscrizione elettorale del loro comune di residenza, possono votare nel comune dove sono temporaneamente domiciliati. Se invece studiano in un comune che ricade in un’altra circoscrizione potranno votare recandosi nel capoluogo della regione in cui è situato il comune di temporaneo domicilio. Per il viaggio, in questo caso, sono previsti gli stessi sconti in vigore per chi torna a votare dove risiede. Lo prevede un emendamento di Fdi al decreto elezioni approvato oggi in commissione Affari Costituzionali al Senato all’unanimità. La misura è sperimentale e si riferisce soltanto alla prossima tornata elettorale per le Europee.


Il diritto di voto riguarda “gli elettori fuori sede che per motivi di studio sono temporaneamente domiciliati, per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data” delle elezioni europee 2024 “in un comune italiano situato in una regione diversa da quella in cui si trova il comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, possono esercitare il diritto di voto”. La norma prevede che il voto sia espresso per le liste e i candidati della circoscrizione di appartenenza dell’elettore, quindi di residenza. Gli elettori fuori sede che intendono esercitare il diritto di voto devono presentare, “personalmente, tramite persona delegata o mediante l’utilizzo di strumenti telematici, apposita domanda al comune nelle cui liste elettorali sono iscritti. La domanda è presentata almeno 35 giorni prima della data prevista per lo svolgimento della consultazione ed è revocabile entro il 25mo giorno antecedente la stessa data”.


Nella domanda devono essere indicati l’indirizzo completo del temporaneo domicilio, se possibile un recapito di posta elettronica, copia di un documento di riconoscimento valido e della tessera elettorale personale, la certificazione che attesti l’iscrizione presso un’istituzione scolastica, universitaria o formativa. Ricevuta la domanda, entro il ventesimo giorno prima delle elezioni, il comune di residenza verifica il possesso da parte dell’elettore fuori sede del diritto di elettorato attivo, dandone notizia al comune di temporaneo domicilio o al comune capoluogo della regione in cui è situato il comune di temporaneo domicilio, a seconda del caso. L’ufficiale elettorale del comune di residenza, inoltre, annota nella lista sezionale nella quale è iscritto l’elettore fuori sede che quest’ultimo eserciterà il voto per le elezioni europee in altro comune. Entro il quinto giorno dalle elezioni, il comune o il capoluogo dove lo studente potrà votare rilascia all’elettore fuori sede, anche mediante l’utilizzo di strumenti telematici, un’attestazione di ammissione al voto con l’indicazione del numero e dell’indirizzo della sezione presso cui votare.


In ogni capoluogo di regione sono istituite speciali sezioni elettorali (una per ogni 800 elettori o frazione di essi ammessi al voto) aggregando nella stessa sezione gli elettori della stessa circoscrizione elettorale. I nomi degli elettori ammessi al voto in ogni sezione elettorale speciale sono annotati nell’apposita lista elettorale predisposta dal comune capoluogo di regione. Presso ogni sezione elettorale speciale è collocata un’urna per la votazione per ciascuna delle circoscrizioni elettorali di appartenenza degli elettori fuori sede assegnati alla sezione stessa. Le operazioni di voto presso le sezioni elettorali speciali si svolgono contemporaneamente alle operazioni di voto presso le sezioni elettorali ordinarie del territorio nazionale. Le operazioni di scrutinio presso le sezioni elettorali speciali si svolgono subito dopo la chiusura delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti per ciascuna circoscrizione elettorale.


Per la costituzione delle sezioni elettorali speciali è prevista una spesa di 615mila euro. Per gli elettori che dovranno recarsi nella sezione speciale assegnata sono previsti sconti sul viaggio di andata e ritorno dal comune di temporaneo domicilio al capoluogo di regione.

Formula1, la Ferrari vola nei test del Bahrain

Formula1, la Ferrari vola nei test del BahrainRoma, 22 feb. (askanews) – Bene la Ferrari e non solo per il miglior crono con cui ha chiuso il Day-2 dei test. La SF-24 comanda la classifica di giornata, ma va segnalata soprattutto una buona simulazione gara di Leclerc (primo a metà Day-2) e un long run eccezionale per Sainz che centra anche la miglior prestazione (ottenuto però con la C4 che non vedremo in gara). Sessione in parte complicata per Perez, nel primo pomeriggio tornato ai box Red Bull dopo aver rallentato in modo preoccupante. Poi ottiene il secondo posto con super prestazioni in chiusura. Intenso long run e ritmo notevole di Hamilton nella parte finale (terzo). Positivo il passo di Norris con McLaren, ma si registra qualche ‘inghippo’ alla sua MCL38; segnali incoraggianti dalla Racing Bulls con Ricciardo e dall’Aston Martin con Stroll

Paolo Belli torna a teatro con “Pur di far commedia”

Paolo Belli torna a teatro con “Pur di far commedia”Roma, 22 feb. (askanews) – Dopo un 2023 che lo ha visto protagonista di un lungo tour all’insegna del sold-out ovunque, una nuova partecipazione al fianco di Milly Carlucci nell’ultima edizione di ‘Ballando con le stelle’ e protagonista della maratona ‘Telethon’, il 2024 di Paolo Belli comincerà a teatro con il ritorno in scena dello spettacolo ‘Pur di far Commedia’, grande successo della scorsa stagione, che toccherà diverse città italiane tra febbraio e aprile.


Lo show, che ha debuttato nel 2022 ottenendo grande successo e applausi a scena aperta, è l’evoluzione naturale di ‘Pur di fare Musica’, messinscena che ha riscosso il riconoscimento della critica e del pubblico nelle stagioni precedenti. In ‘Pur di far Commedia’ (scritto dallo stesso Belli con Alberto Di Risio) storie e aneddoti accompagnano il pubblico alla scoperta di personaggi a volte surreali, ma che si dedicano senza limiti a realizzare il sogno di vivere seguendo la propria passione. Paolo racconta le mille peripezie ed i colpi di scena vissuti in tanti anni di carriera, fra esilaranti provini a musicisti strambi ma geniali, momenti di riflessione ed i suoi grandi successi rivisitati in una nuova veste. Prosa, canzoni e risate sono gli ingredienti di “Pur di Far Commedia” dove Paolo, accompagnato da sette musicisti/attori, lascia più spazio al parlato, ai racconti e all’interazione con il suo pubblico, si lascia trasportare dai ricordi riuscendo a coinvolgere i presenti, emozionando ed emozionandosi, ripensando al percorso finora fatto.


Sul palco, oltre ovviamente a Belli, ci saranno Juan Carlos Albelo Zamora, Gabriele Costantini, Mauro Parma, Enzo Proietti, Gaetano Puzzutiello, Peppe Stefanelli e Paolo Varoli. Prodotto da Pb Produzioni, lo spettacolo toccherà, tra le altre città, Perugia (Teatro Morlacchi 25 febbraio), Milano (Eco Teatro 1, 2 e 3 marzo), Bologna (Teatro Celebrazioni 3 aprile) e Roma (Teatro Olimpico 5 aprile).

Terzo mandato, Salvini: bocciato in commissione, poi aula sovrana

Terzo mandato, Salvini: bocciato in commissione, poi aula sovranaMilano, 22 feb. (askanews) – La proposta leghista di consentire un terzo mandato per i presidenti di Regione è stata bocciata, ma “in commissione, poi vedrà l’aula del Parlamento, che è sovrano, e poi i cittadini sapranno come scegliere”. Lo ha detto il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ai microfoni di La7 durante un sopralluogo al ponte Diana di Oschiri (Sassari) commentando la bocciatura dell’emendamento della Lega al dl elezioni per consentire un terzo mandato ai presidenti di Regione.


“Quasi tutti, Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Cinque stelle, hanno detto che sindaci e governatori, dopo due mandati, anche se sono bravissimi, apprezzatissimi e votatissimi, si devono fare da parte e andare in pensione. Secondo me è un errore perché trovare un buon sindaco e un buon governatore di questi tempi non è facilissimo, quindi se te lo trovi buono i cittadini, se lo vogliono eleggere, hanno il diritto di farlo” ha aggiunto.

”Silverpoint”: dal 23 febbraio in esclusiva su RaiPlay

”Silverpoint”: dal 23 febbraio in esclusiva su RaiPlayRoma, 22 feb. (askanews) – Al campo avventura Silverpoint, quattro ragazzi si imbattono in qualcosa di strano sepolto nel bosco, che sembra generare fenomeni di magnestismo e teletrasporto: una scoperta sconvolgente stravolgerà non solo le loro vite ma anche il mondo che li circonda e li condurrà sulle tracce di quattro giovani scomparsi 23 anni prima proprio vicino a quel bosco misterioso.


Un’imperdibile live action in 26 puntate, con un cast di giovani attori, tra cui Oliver Cunliffe, Maiya Silveston, Katy Byrne, Krish Misra e Aoife Hughes.

Valditara dice no ai cellulari in classe fino alle medie

Valditara dice no ai cellulari in classe fino alle medieRoma, 22 feb. (askanews) – “Nelle nuove ‘Linee guida sulla educazione alla cittadinanza’ di prossima pubblicazione, in coerenza con quanto sta emergendo da diversi studi anche internazionali, è sconsigliato l’utilizzo anche a fini didattici dello smartphone dalle scuole d’infanzia alle scuole secondarie di primo grado. Per le scuole primarie è raccomandato invece l’utilizzo del tablet esclusivamente per finalità didattiche, e inclusive”. Lo dichiara in una nota ufficiale il Ministro Giuseppe Valditara.

P.A, tra il 2022 e 2024 salari +6,2% pari a +160 euro al mese

P.A, tra il 2022 e 2024 salari +6,2% pari a +160 euro al meseRoma, 22 feb. (askanews) – Le risorse stanziate per i contratti pubblici per il triennio 2022-2024 ammontano a 10 miliardi di euro e hanno consentito un aumento degli stipendi fino al 6,2%. Lo rileva il rapporto semestrale dell’Aran, l’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, che mette in luce anche alcune novità per il pubblico impiego. La dotazione finanziaria si è tradotta in un aumento medio delle retribuzioni vicino al 6%, con un ulteriore incremento portato a 6,2% grazie a risorse aggiuntive per specifici settori.


Rispetto agli incrementi del 3,5% nel triennio 2016-2018 e del 4% nel periodo 2019-2021 tra il 2022 e il 2024 si osserva un “miglioramento significativo” dei salari con un beneficio medio a regime di circa 160 euro al mese. Il report evidenzia che, nonostante il contesto inflazionistico, gli aumenti salariali hanno superato i tassi di inflazione nelle ultime due tornate, con un andamento opposto nel periodo 2022-2024. Inoltre, il rapporto sottolinea l’effetto del decreto anticipi, che ha portato a un aumento congiunturale del 16,6% delle retribuzioni nel pubblico impiego nel dicembre 2023. “Siamo orgogliosi – spiega il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo – di aver già dato avvio ai lavori per la nuova tornata contrattuale, formalmente avviata con la trasmissione della direttiva madre all’agenzia da parte del ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, e la firma dell’accordo sulla definizione dei comparti e delle aree. Dare continuità alla contrattazione è un fondamentale segnale di riconoscimento per i tre milioni di dipendenti pubblici impegnati a fornire servizi ai cittadini e alle imprese. Le risorse stanziate, 10 miliardi di euro, per i rinnovi non solo riconoscono il valore cruciale del lavoro svolto dal pubblico impiego, ma rappresentano anche un segno di fiducia e l’investimento fondamentale dello Stato nel futuro della Pubblica amministrazione. Con la nuova tornata contrattuale, Aran e organizzazioni sindacali dimostrano concretamente il loro impegno costante per assicurare condizioni lavorative eque e competitive. Rilanciare il lavoro pubblico è l’obiettivo di tutti”.


Vis

Bce attacca il Bitcoin: “Un castello di carte, valore reale zero”

Bce attacca il Bitcoin: “Un castello di carte, valore reale zero”Roma, 22 feb. (askanews) – Duro attacco della Bce contro il Bitcoin, il più noto dei criptoasset. Un approfondimento sul blog dell’istituzione rileva che non ci sono dati sui fondamentali di mercato dello stesso, che non c’è un valore di riferimento in base al quale si possano fare previsioni. Che rischia di essere in una nuova bolla speculativa e che la recente risalita dei prezzi mostra più che altro “l’efficacia della lobby” che gli sta dietro. Inoltre si presta a usi illeciti e a danni all’ambiente.


La “capitalizzazione di mercato” del Bitcoin in realtà “quantifica il danno sociale che si verificherà quando il castello di carte crollerà”. E in definitiva vale “zero”. Sono le argomentazioni usate da due funzionari della divisione Infrastrutture di mercato e di pagamento della Bce, Ulrich Bindseil e Juergen Schaaf, in un articolo intitolato “L’approvazione dell’Etf sul Bitcoin-i nuovi vestiti nascosti dell’imperatore”. Fanno una lunga lista di valutazioni negative, per usare un eufemismo. “Il Bitcoin non è riuscito a mantenere la promessa di essere una valuta decentralizzata digitale e ancora oggi difficilmente si può utilizzare per trasferimenti legali. L’ultima approvazione di un Etf – affermano gli autori – non cambia il fatto che il Bitcoin non è auspicabile come mezzo di pagamento o come investimento”.


Per i sostenitori del noto criptoasset l’approvazione lo scorso 10 gennaio da parte della Securities and Exchange Commission (l’equivalente Usa della Consob) di un Etf sul Bitcoin “conferma che è un investimento sicuro e che il rally è la prova di un trionfo inarrestabile. Contestiamo entrambe le tesi e riteniamo che il valore reale del Bitcoin resti zero. Per la società un nuovo ciclo di bolla del Bitcoin è una prospettiva cupa. E il danno collaterale sarà massiccio, incluso a livello ambientale e sulla redistribuzione di ricchezza alle spese dei meno preparati”. “E’ importante che le autorità proteggano la società da riciclaggio, dai Cyber crimini e altri reati, dalle perdite finanziarie per le persone meno preparate e da estesi danni ambientali”, aggiungono i due economisti della Bce.


La presa di posizione giunge mentre la Bce resta impegnata nei preparativi per il possibile lancio dell’euro digitale, sulla cui creazione non è stata ancora raggiunta una decisione formale ma che sembra sempre più negli intenti dell’istituzione e di altre autorità europee. Da anni diversi esponenti della Bce negano che i cripto possano essere catalogati tecnicamente come valute, perché non ne avrebbero le caratteristiche. A fronte di queste argomentazioni, dal settore dei criptoasset giungono tesi in senso opposto e il rilievo che le banche centrali vedono nei cripto una sorta di rivale alle monete ufficiali. Tanto più alle future versioni digitali.