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Università, il test per l’accesso a Medicina il 28 maggio e il 30 luglio

Università, il test per l’accesso a Medicina il 28 maggio e il 30 luglioRoma, 15 feb. (askanews) – A quanto si apprende, il Ministero dell’Università e della Ricerca ha stabilito le date per il test 2024 per l’accesso a Medicina: si svolgerà il 28 maggio e il 30 luglio. Il relativo decreto non è comunque ancora stato firmato dal ministro Bernini. Sarà un test uguale per tutti e il sistema, come già annunciato da Bernini, sarà modificato rispetto al passato, con quesiti pescati da una banca dati “aperta e pubblica”.


Il MUR ha anche allo studio una soluzione per la tutela dei “quartini”, gli studenti del quarto anno delle Superiori, tenendo presente le ultime sentenze del Tar in merito.

Webuild, in funzione nuova idrofresa per scavo Metro C a Piazza Venezia

Webuild, in funzione nuova idrofresa per scavo Metro C a Piazza VeneziaRoma, 15 feb. (askanews) – Entra in funzione in questi giorni l’idrofresa costruita appositamente per scavare le pareti perimetrali della nuova stazione museo di Piazza Venezia, fino alla profondità record di 85 metri. La stazione – informa una nota – sarà uno snodo centrale della Linea C della Metropolitana, la prima a guida automatica della capitale, commissionata da Roma Metropolitane e realizzata dalla società consortile Metro C S.c.p.a., guidata da Webuild e Vianini Lavori. L’idrofresa è un gigante che combina tecnologia e design per accelerare i tempi di lavoro, operare con una maggiore precisione e in spazi ridotti, riducendo rumori e vibrazioni in superficie. Il macchinario, con un’altezza di 24,5 metri e un peso di 185 tonnellate, lavorerà in verticale sfruttando un getto di acqua ad alta pressione. L’idrofresa sarà impiegata nella realizzazione di circa 55 mila metri cubi di diaframmi perimetrali in cemento armato della stazione, fino alla profondità di 85 metri. Con i diaframmi perimetrali si realizzerà una scatola idraulicamente isolata, che consentirà poi di scavare l’interno della stazione in massima sicurezza. La sua attività procederà nei prossimi mesi in parallelo con le altre lavorazioni del cantiere, già avviate nella parte centrale della piazza, come l’esecuzione di carotaggi archeologici.

Prima grande mostra su “Rino Gaetano” al Museo di Roma in Trastevere

Prima grande mostra su “Rino Gaetano” al Museo di Roma in TrastevereRoma, 15 feb. (askanews) – Fino al 28 aprile 2024 (dal 16 febbraio), al Museo di Roma in Trastevere, la prima mostra dedicata a Rino Gaetano, il grande cantautore che ha segnato un’epoca nella musica italiana, proprio nel quartiere della Capitale che amò e frequentò fin dai tempi del Folkstudio.


Una grande mostra per celebrare il songwriter, calabrese di nascita ma romano d’adozione, iconico poeta dallo stile unico e tagliente, con la sua voce ruvida e con i suoi testi apparentemente leggeri e disimpegnati ma pieni di contenuti, che ha saputo graffiare società e politica senza mai nascondersi dietro etichette e maschere, riuscendo, attraverso pensieri anticonformisti e parole semplici, a portare alla luce gli anni bui della nostra nazione. Un’esposizione inedita nata dalla ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero cammino artistico di Rino Gaetano, arricchita da ‘tante rarità’ di assoluto valore, concesse per l’occasione dalla sorella Anna: documenti, foto, cimeli artistici, la raccolta dei dischi, video, strumenti musicali, oggetti, abiti di scena come l’accappatoio indossato durante il Festivalbar all’Arena di Verona e la giacca in pelle utilizzata a Sanremo, manifesti e la collezione di cappelli.


Le sue canzoni, innovative e dal forte impegno civile, dopo la prematura scomparsa, sono state riscoperte e diventate veri e propri inni tra le nuove generazioni, usate in teatro, come colonne sonore di film, trasformate in fiction, compilation, street art e festival. La denuncia sociale celata dietro l’ironia delle sue beffarde filastrocche resta ancora attualissima, come la costante lotta contro i tabù, le mistificazioni, le ipocrisie e i conformismi. La mostra sarà corredata dal catalogo edito da Gangemi Editore che contiene storia, immagini e un lungo elenco di straordinarie testimonianze che aiutano a comprendere tutte le sfaccettature di un uomo considerato uno dei cantastorie di culto della nostra storia. Un viaggio di memoria collettiva al ritmo delle note delle sue stralunate canzoni e dove la sua arte sarà più viva che mai. Nel corso dell’evento sarà possibile assistere alle performance live di Alessandro Gaetano, in trio con la Rino Gaetano Band e con Diana Tejera, che eseguiranno alcuni mini concerti acustici, consentendo ai visitatori di scoprire e vivere la forza della sua musica; le date saranno comunicate sulle pagine web del Museo.


La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, a cura di Alessandro Nicosia e Alessandro Gaetano è organizzata e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura, sotto il patrocinio del Ministero della Cultura e di SIAE Società Italiana degli Autori ed Editori con la media partner di Rai e la collaborazione di Rai Teche – che conserva la maggior parte dei filmati che riguardano l’artista – e Universal Music Publishing Group.

L’accordo Italia-Albania è legge, due centri per i migranti oltre-Adriatico

L’accordo Italia-Albania è legge, due centri per i migranti oltre-AdriaticoRoma, 15 feb. (askanews) – Via libera definitivo al ddl di ratifica del protocollo Italia-Albania da parte del Senato: i sì sono stati 93, i no 61 e nessun astenuto. Il provvedimento che punta a costruire due centri per migranti nel Paese delle Aquile è stato approvato, in seconda lettura, nel testo blindato arrivato dalla Camera. Né a Montecitorio né a Palazzo Madama è servito porre la fiducia, tanta la compattezza sul tema all’interno della maggioranza. Tutti gli emendamenti delle opposizioni, fortementi critici sulla strategia complessiva dell’esecutivo, sono stati respinti in entrambi i passaggi parlamentari. L’approdo in aula ieri senza mandato ai relatori.


Il protocollo, fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni come uno dei tasselli della politica del governo di destra sui migranti (“difesa dei confini esterni” e “lotta senza quartiere ai trafficanti di esseri umani”, le parole della premier), prevede un hotspot presso il porto di Shengjin e un Cpr nell’entroterra presso Gjder. Di due giorni fa l’incontro tra il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e il suo omologo albanese Taulant Balla. L’intenzione è di rendere operative le strutture entro la primavera. Nelle due strutture, con una capienza complessiva per non più di 3mila migranti, saranno condotti stranieri salvati in operazioni di soccorso in acque extra-Ue e il primo screening sarà effettuato, secondo quanto riferito dall’esecutivo durante i lavori sul provvedimento, in alto mare. Non dovranno essere portati in Albania soggetti vulnerabili (“minori, minori non accompagnati, disabili, anziani, donne, genitori singoli con figli minori, vittime della tratta di esseri umani, persone affette da gravi malattie o da disturbi mentali, persone per le quali è accertato che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale, vittime di mutilazioni genitali”, ha spiegato il sottosegretario agli Esteri Edmondo Cirielli di Fdi) e dunque la scelta dovrebbe cadere su uomini provenienti da Paesi considerati “sicuri”. Uno screening non banale e non privo di incognite.


Le aree concesse in uso all’Italia e, di cui il nostro Paese avrà la concessione, la responsabilità e la gestione, e di cui inoltre sosterrà tutti i costi (entro 90 giorni verrà versato un anticipo di 16,5 milioni di euro nel conto speciale di tesoreria costituito dalla Parte albanese, complessivamente si ipotizza una spesa di 670 milioni di euro) sono equiparate a zone di frontiera e di transito dove è prevista la procedura accelerata di identificazione ed espulsione. Nel caso in cui venisse riconosciuto a qualcuno dei migranti il titolo di rifugiato, la persona in questione dovrà essere condotta in Italia, così come coloro per i quali si dovessero oltrepassare i tempi massimi di detenzione amministrativa senza aver terminato le procedure necessarie. Durissime le critiche dei gruppi di opposizione secondo cui si tratta di una “vergognosa operazione propagandistica, costosissima, che mette a rischio le tutele e i diritti umani” dei migranti e dei richiedenti asilo e che crea una narrazione che “genera paura e disprezzo” per chi cerca rifugio al di fuori del proprio Paese. Uno “spot” in vista delle elezioni europee. Tutte accuse respinte al mittente dalla maggioranza con Fdi che annuncia che è finita la “politica delle porte aperte a tutti e dell’accoglienza indiscriminata”.


Preoccupazione è stata espressa in queste settimane dalle organizzazioni che si occupano del tema e che sono state ascoltate nelle audizioni alla Camera, come l’Asgi, il tavolo Asilo e Amnesty international. Oggi Emergency: “ennesima esternalizzazione delle frontiere che mette a rischio i diritti e usa male fondi pubblici”.

Gentiloni: fiducia in ripresa da metà anno, in Italia e in Ue

Gentiloni: fiducia in ripresa da metà anno, in Italia e in UeBruxelles, 15 feb. (askanews) – Fiducia nella ripresa economica in Europa e in Italia a partire dalla metà di quest’anno, dopo le difficoltà registrate in molti paesi la bassa crescita degli ultimi due anni, nella discesa dell’inflazione, più forte in Italia che altrove, sul ruolo positivo che stanno svolgendo e continueranno a svolgere fino al 2026 il Pnrr nazionali del “NextGenerationEU”, con l’avvertimento che comunque qualcosa di simile (finanziamento comune per obiettivi comuni) bisognerà trovare per il periodo successivo, se l’Ue vuole restare competitiva a livello globale.


E’ quanto ha affermato, in sintesi, il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, incontrando i giornalisti italiani dopo la sua conferenza stampa di presentazione delle Previsioni economiche d’inverno della Commissione, oggi a Bruxelles. Gentiloni ha anche colto l’occasione per una puntualizzazione sulla riforma del Patto di stabilità, ormai prossima all’approvazione finale da parte del Consiglio Ue e dell’Europarlamento, sottolineandi che le nuove regole sono “migliori delle vecchie, più graduali e più favorevoli agli investimenti e all’autonomia di ciascun paese”, e osservando che appaiono più restrittive solo se il paragone viene fatto con i tre anni scorsi in cui il vecchio Patto di stabilità era stato sospeso.


“Le nostre previsioni economiche – ha detto il commissario – descrivono una situazione in cui l’economia europea rallenta e ha evitato la recessione, ciò  che in un panorama così complicato è comunque un risultato. Ma ha avuto una crescita molto bassa e continuerà ad avere una crescita piuttosto bassa anche quest’anno. Nell’insieme siamo fiduciosi, tuttavia, che a partire dalla seconda metà del 2024 e poi nel 2025 l’attività economica possa riprendere con maggiore slancio”. “Questo vale – ha proseguito Gentiloni – per l’insieme dell’Europa, ma anche per  l’Italia. L’Italia ha dati che sono in genere nella media europea e quindi può avere fiducia che a partire dalla seconda metà del prossimo anno, e poi nel 2025, ci sia una ripresa dell’attività”. Ma, ha avvertito, “per questa ripresa è molto importante l’insieme di riforme e di investimenti del Pnrr”.


Quanto all’inflazione, “sta scendendo più rapidamente di quanto avessimo previsto, e lo sta facendo in modo particolare in Italia. Se guardiamo ai diversi paesi europei, l’aspettativa di inflazione per quest’anno in Italia è tra i più bassi, del 2%, e questo naturalmente è in parte il riflesso di una rallentamento dell’economia, ma in parte è anche una buona notizia per i bilanci familiari, e per l’insieme del potere d’acquisto nel nostro paese”. A un giornalista che chiedeva se, dopo le buone performance del post-Covid, non ci sia il rischio che si ritorni all’Italia fanalino di coda della crescita in Europa, Gentiloni ha replicato: “Io penso che dovremmo mettere un po’ in archivio questa immagine dell’Italia fanalino di coda; ammesso che sia stata stabilmente la realtà, perché anche quando se ne parlava molto, forse non era fino in fondo la realtà”.


Comunque, ha rilevato il commissario, “quello che vediamo oggi è che abbiamo in difficoltà nella crescita soprattutto alcune zone dell’Ue: l’Europa centrale, i paesi nordici e i paesi baltici; sono paesi che hanno avuto crescita negativa l’anno scorso. Mentre altri paesi hanno avuto una crescita moderata. Io ho l’ambizione di ritenere che questo si deve anche al fatto che un grosso impegno di Fondi comuni europei, attraverso il Pnrr, ha contribuito a evitare un allargarsi di differenze” tra le economie degli Stati membri, “o addirittura ha fatto avanzare alcuni paesi che normalmente erano più in difficoltà”. Alla domanda se non tema che il nuovo Patto di stabilità soffochi la crescita, in particolare per paesi come l’Italia, viste le modifiche che ha subito nel negoziato tra gli Stati membri in direzione di un ritorno al rigore di bilancio, rispetto alla proposta originaria della Commissione, Gentiloni ha risposto: “Dobbiamo sempre paragonare le nuove regole alle regole esistenti. A volte pensiamo che le regole fossero quelle dei tre anni in cui, con una certa fatica, abbiamo ottenuto la loro sospensione. Certo, se uno fa il paragone con i tre o quattro anni in cui le vecchie regole erano sospese, puó dire che le nuove regole sono restrittive”. “Ma se invece il paragone viene fatto con le regole esistenti, perché – ha ricordato il commissario – dal primo gennaio siamo tornati a quelle precedenti, si scopre che le regole che abbiamo introdotto e che spero verranno ora formalizzate, sono – ha indicato – più realistiche, più graduali, più favorevoli agli investimenti, più favorevoli all’autonomia di ciascun paese”. Quanto alla preoccupazione, da lui già espressa più volte, sul fatto che dopo il 2026, scaduti i finanziamenti per i Pnrr, sarà necessario introdurre un nuovo meccanismo simile per sostenere e finanziare la politica industriale per la doppia transizione, digitale e ambientale, e per l’industria della Difesa, Gentiloni ha affermato che “sarà un tema soprattutto per la prossima Commissione europea, e sarà un tema importante anche nel Rapporto sulla competitività che sta preparando Mario Draghi” e che sarà presentato all’Ue dopo le elezioni europee di giugno. “Una cosa è certa: che questa straordinaria operazione di sostegno comune che abbiamo fatto, prima con il meccanismo ‘Sure’ (prestiti per finanziare i diversi sistemi nazionali di cassa integrazione) e poi con il ‘NextGenerationEU’, non può essere solo una parentesi” ha osservato il commissario. “Il che non vuol dire – ha precisato – rendere questi meccanismi permanenti, ma vuol dire usare questo metodo, del finanziamento comune di obiettivi comuni, anche per le tante sfide che l’Europa deve affrontare, se vuole essere – ha concluso Gentiloni – competitiva nel contesto globale”.

Osimhen perde la coincidenza, in ritardo a Napoli

Osimhen perde la coincidenza, in ritardo a NapoliRoma, 15 feb. (askanews) – Arrivo in ritardo per Victor Osimhen a Napoli. L’attaccante nigeriano, reduce dalla delusione per la finale di Coppa d’Africa persa domenica contro la Costa d’Avorio, era atteso in mattinata a Castel Volturno ma per un ritardo dell’aereo ha perso la coincidenza. Una questione puramente tecnica per Osimhen che ha fatto scalo a Istanbul, ma il volo dall’Africa era partito in ritardo e, dunque, l’attaccante azzurro non è riuscito ad imbarcarsi in tempo dalla Turchia per arrivare in Italia secondo le previsioni. Il suo arrivo è così posticipato nel pomeriggio. In dubbio per il match di sabato contro il Genoa.

Calcio, Mourinho: “Eliminato da chi di calcio sa poco”

Calcio, Mourinho: “Eliminato da chi di calcio sa poco”Roma, 15 feb. (askanews) – “Stanno per iniziare le competizioni europee, in particolare la Champions League, forse la competizione più importante del calendario mondiale. Non ci sarò a queste fasi finali, non perché sia già stato eliminato, ma perché sono stato ‘eliminato’ da qualcuno che di calcio ne sa poco. Così è la vita, piena di alti e bassi, e io sono in crescita, nonostante il licenziamento tanto inaspettato quanto ingiusto. Ma tornerò, e con ancora più entusiasmo e fiducia, per queste partite Uefa”. Parola di José Mourinho tornato a far sentire la sua voce in qualità di global ambassador di Football.com. Mourinho ha pubblicato il suo nuovo articolo su ‘Pulse Nigeria’, per commentare le coppe europee. Il portoghese, poi, ha parlato della sua esperienza in Europa. “Ho partecipato a tantissime partite e sono arrivato più volte in finale. Sono partite speciali per allenatori, tifosi e giocatori. Ho quindi esperienza per sapere come andare avanti. In queste sfide nella prima partita si gioca sempre per vincere, nella seconda sai cosa ti serve per andare avanti. Ma devi conoscere sempre bene i valori dei tuoi avversari”.

Accordo Italia-Albania è legge,due centri italiani oltre-Adriatico

Accordo Italia-Albania è legge,due centri italiani oltre-AdriaticoRoma, 15 feb. (askanews) – Via libera definitivo al ddl di ratifica del protocollo Italia-Albania da parte del Senato: i sì sono stati 93, i no 61 e nessun astenuto. Il provvedimento che punta a costruire due centri per migranti nel Paese delle Aquile è stato approvato, in seconda lettura, nel testo blindato arrivato dalla Camera. Né a Montecitorio né a Palazzo Madama è servito porre la fiducia, tanta la compattezza sul tema all’interno della maggioranza. Tutti gli emendamenti delle opposizioni, fortementi critici sulla strategia complessiva dell’esecutivo, sono stati respinti in entrambi i passaggi parlamentari. L’approdo in aula ieri senza mandato ai relatori.


Il protocollo, fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni come uno dei tasselli della politica del governo di destra sui migranti (“difesa dei confini esterni” e “lotta senza quartiere ai trafficanti di esseri umani”, le parole della premier), prevede un hotspot presso il porto di Shengjin e un Cpr nell’entroterra presso Gjder. Di due giorni fa l’incontro tra il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e il suo omologo albanese Taulant Balla. L’intenzione è di rendere operative le strutture entro la primavera. Nelle due strutture, con una capienza complessiva per non più di 3mila migranti, saranno condotti stranieri salvati in operazioni di soccorso in acque extra-Ue e il primo screening sarà effettuato, secondo quanto riferito dall’esecutivo durante i lavori sul provvedimento, in alto mare. Non dovranno essere portati in Albania soggetti vulnerabili (“minori, minori non accompagnati, disabili, anziani, donne, genitori singoli con figli minori, vittime della tratta di esseri umani, persone affette da gravi malattie o da disturbi mentali, persone per le quali è accertato che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale, vittime di mutilazioni genitali”, ha spiegato il sottosegretario agli Esteri Edmondo Cirielli di Fdi) e dunque la scelta dovrebbe cadere su uomini provenienti da Paesi considerati “sicuri”. Uno screening non banale e non privo di incognite.


Le aree concesse in uso all’Italia e, di cui il nostro Paese avrà la concessione, la responsabilità e la gestione, e di cui inoltre sosterrà tutti i costi (entro 90 giorni verrà versato un anticipo di 16,5 milioni di euro nel conto speciale di tesoreria costituito dalla Parte albanese, complessivamente si ipotizza una spesa di 670 milioni di euro) sono equiparate a zone di frontiera e di transito dove è prevista la procedura accelerata di identificazione ed espulsione. Nel caso in cui venisse riconosciuto a qualcuno dei migranti il titolo di rifugiato, la persona in questione dovrà essere condotta in Italia, così come coloro per i quali si dovessero oltrepassare i tempi massimi di detenzione amministrativa senza aver terminato le procedure necessarie. Durissime le critiche dei gruppi di opposizione secondo cui si tratta di una “vergognosa operazione propagandistica, costosissima, che mette a rischio le tutele e i diritti umani” dei migranti e dei richiedenti asilo e che crea una narrazione che “genera paura e disprezzo” per chi cerca rifugio al di fuori del proprio Paese. Uno “spot” in vista delle elezioni europee. Tutte accuse respinte al mittente dalla maggioranza con Fdi che annuncia che è finita la “politica delle porte aperte a tutti e dell’accoglienza indiscriminata”.


Preoccupazione è stata espressa in queste settimane dalle organizzazioni che si occupano del tema e che sono state ascoltate nelle audizioni alla Camera, come l’Asgi, il tavolo Asilo e Amnesty international. Oggi Emergency: “ennesima esternalizzazione delle frontiere che mette a rischio i diritti e usa male fondi pubblici”.

Accordo Italia-Albania è legge,due centri italiani oltre-Adriatico

Accordo Italia-Albania è legge,due centri italiani oltre-AdriaticoRoma, 15 feb. (askanews) – Via libera definitivo al ddl di ratifica del protocollo Italia-Albania da parte del Senato: i sì sono stati 93, i no 61 e nessun astenuto. Il provvedimento che punta a costruire due centri per migranti nel Paese delle Aquile è stato approvato, in seconda lettura, nel testo blindato arrivato dalla Camera. Né a Montecitorio né a Palazzo Madama è servito porre la fiducia, tanta la compattezza sul tema all’interno della maggioranza. Tutti gli emendamenti delle opposizioni, fortementi critici sulla strategia complessiva dell’esecutivo, sono stati respinti in entrambi i passaggi parlamentari. L’approdo in aula ieri senza mandato ai relatori.


Il protocollo, fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni come uno dei tasselli della politica del governo di destra sui migranti (“difesa dei confini esterni” e “lotta senza quartiere ai trafficanti di esseri umani”, le parole della premier), prevede un hotspot presso il porto di Shengjin e un Cpr nell’entroterra presso Gjder. Di due giorni fa l’incontro tra il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e il suo omologo albanese Taulant Balla. L’intenzione è di rendere operative le strutture entro la primavera. Nelle due strutture, con una capienza complessiva per non più di 3mila migranti, saranno condotti stranieri salvati in operazioni di soccorso in acque extra-Ue e il primo screening sarà effettuato, secondo quanto riferito dall’esecutivo durante i lavori sul provvedimento, in alto mare. Non dovranno essere portati in Albania soggetti vulnerabili (“minori, minori non accompagnati, disabili, anziani, donne, genitori singoli con figli minori, vittime della tratta di esseri umani, persone affette da gravi malattie o da disturbi mentali, persone per le quali è accertato che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale, vittime di mutilazioni genitali”, ha spiegato il sottosegretario agli Esteri Edmondo Cirielli di Fdi) e dunque la scelta dovrebbe cadere su uomini provenienti da Paesi considerati “sicuri”. Uno screening non banale e non privo di incognite.


Le aree concesse in uso all’Italia e, di cui il nostro Paese avrà la concessione, la responsabilità e la gestione, e di cui inoltre sosterrà tutti i costi (entro 90 giorni verrà versato un anticipo di 16,5 milioni di euro nel conto speciale di tesoreria costituito dalla Parte albanese, complessivamente si ipotizza una spesa di 670 milioni di euro) sono equiparate a zone di frontiera e di transito dove è prevista la procedura accelerata di identificazione ed espulsione. Nel caso in cui venisse riconosciuto a qualcuno dei migranti il titolo di rifugiato, la persona in questione dovrà essere condotta in Italia, così come coloro per i quali si dovessero oltrepassare i tempi massimi di detenzione amministrativa senza aver terminato le procedure necessarie. Durissime le critiche dei gruppi di opposizione secondo cui si tratta di una “vergognosa operazione propagandistica, costosissima, che mette a rischio le tutele e i diritti umani” dei migranti e dei richiedenti asilo e che crea una narrazione che “genera paura e disprezzo” per chi cerca rifugio al di fuori del proprio Paese. Uno “spot” in vista delle elezioni europee. Tutte accuse respinte al mittente dalla maggioranza con Fdi che annuncia che è finita la “politica delle porte aperte a tutti e dell’accoglienza indiscriminata”.


Preoccupazione è stata espressa in queste settimane dalle organizzazioni che si occupano del tema e che sono state ascoltate nelle audizioni alla Camera, come l’Asgi, il tavolo Asilo e Amnesty international. Oggi Emergency: “ennesima esternalizzazione delle frontiere che mette a rischio i diritti e usa male fondi pubblici”.

I Santi Francesi arrivano live in autunno con il “Club Tour 2024″

I Santi Francesi arrivano live in autunno con il “Club Tour 2024″Roma, 15 feb. (askanews) – A pochi giorni dalla conclusione di Sanremo, i Santi Francesi, tra le rivelazioni della kermesse grazie agli ottimi riscontri ottenuti dal brano “L’amore in bocca” e dall’esibizione con Skin sulle note di “Hallelujah”, annunciano un “Club Tour 2024” che in autunno li vedrà protagonisti sui più importanti palchi d’Italia.


Il tour del duo composto da Mario Francese e Alessandro De Santis farà seguito a “L’amore torna. Piccole liturgie musicali”, quattro showcase intimi che hanno registrato il sold out in pochi secondi e che a marzo prenderanno forma il 15 e 16 marzo a Milano, nella Chiesa di San Vittore e 40 Martiri, e il 20 e 21 marzo a Napoli, nella Chiesa San Giuseppe Le Scalze. Questo il calendario completo del club tour prodotto da Vivo Concerti: 20 novembre Venaria Reale (TO), Teatro della Concordia; 23 novembre Padova, Gran Teatro Geox; 26 novembre Firenze – Tuscany Hall; 29 novembre Bologna – Estragon; 3 dicembre Molfetta (Ba) – Eremo Club; 5 dicembre Napoli – Casa della Musica; 10 dicembre Milano – Fabrique; 13 dicembre Roma – Atlantico Live (biglietti in vendita solo su Ticketone.it dalle ore 14 del 16 febbraio. Apertura prevendite online sugli altri circuiti e nei punti vendita autorizzati alle ore 11 di mercoledì 21 febbraio).


Dopo Sanremo i Santi Francesi hanno scelto come prima cosa di raccontare e raccontarsi attraverso la musica con quattro show intimi nelle chiese, per poi dare sfogo alla loro energia live sui palchi dei club. “La prima esigenza è stata quella di ritrovarsi in luoghi piccoli e speciali come le chiese da riempire di poesia, suoni, parole ed emozioni, luoghi dove guardarsi negli occhi e confrontarsi con persone che possano condividere le stesse intenzioni – hanno detto – Sanremo ci ha fatti crescere, come una maratona affollatissima che ti spinge a cercarti dentro la verità. Abbiamo provato a raggiungervi attraverso uno schermo, e ora scalpitiamo all’idea di sentirvi vicini, se lo vorrete, anche nei club”.