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Mattarella ad Alessandria per 30esimo anniversario alluvione

Mattarella ad Alessandria per 30esimo anniversario alluvioneAlessandria, 26 nov. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato ad Alessandria per il 30esimo anniversario dell’alluvione che nel 1994 colpì la città e diversi altri comuni.


Il capo dello Stato, accolto dal sindaco di Alessandria Giorgio Abonante, dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dal presidente della Provincia di Alessandria Luigi Benzi, si è recato al monumento dedicato “Alle Volontarie e ai Volontari, alle Istituzioni pubbliche e private, a tutte le Forze dell’Ordine, a tutti coloro che hanno gestito l’emergenza e permesso la ricostruzione”. Mattarella si trasferirà poi al Parco Carrà per la deposizione di una corona d’alloro presso il Monumento dedicato alle vittime dell’alluvione. L’ultimo appuntamento sarà al teatro Alessandrino dove incontrerà le autorità e i sindaci dei comuni della provincia e delle città colpite dall’alluvione del 1994.

M5s,Conte: Grillo schiaffeggia iscritti, vuole valere più degli altri

M5s,Conte: Grillo schiaffeggia iscritti, vuole valere più degli altriRoma, 26 nov. (askanews) – L’assemblea del Movimento cinquestelle “è stato un momento di profonda rigenerazione. Quest’onda di partecipazione ci fa guardare al futuro con fiducia in un clima di forte rinnovamento, con nuovi obiettivi strategici scelti e approvati dalla nostra comunità”. Lo afferma il leader M5s Giuseppe Conte in una intervista al Corriere della Sera nella quale sostiene che la richiesta di Beppe Grillo di ripetere il voto sulle modifiche statutarie “è una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto e che, peraltro, la maggioranza ha già bocciato proprio nell’ultima votazione”. “Ho rinunciato – aggiunge – a capire perché lui stia cancellando la sua storia e stia schiaffeggiando così palesemente tutti gli iscritti e tutto ciò per cui si è battuto in tanti anni”.


“I seguaci di Grillo – sostiene Conte – avevano già invitato a non votare. Il tentativo di boicottaggio già c’è stato, ma la maggioranza degli iscritti ha dimostrato di credere a quello che in passato Grillo ha sempre predicato, cioè il valore della democrazia. È paradossale che si rimangi la regola dell’uno vale uno, per affermare la regola che c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme”. Nel merito, come pensa di spuntarla? “Potremmo affidarci pure noi ai cavilli giuridici e avviare un contenzioso per contestare questa arbitraria ripetizione del voto, ma preferisco avviare da subito i passi necessari per richiamare la nostra comunità al voto sulla rete e rimettere di nuovo a loro la libera espressione del voto democratico”, risponde. Inoltre, rilancia Conte, “il simbolo è del M5S, non appartiene né a me né a Grillo” e “non c’è mai stato lo scontro Conte-Grillo perché io non ho mai raccolto le sue provocazioni. Semmai lo scontro è quello di Grillo contro la sua comunità”, “ci sono stati ripetuti tentativi di Grillo di impedire alla comunità di esprimersi e ancora adesso, di fronte a un risultato così univoco che la comunità ha deciso sin dalla formulazione del quesito, lui sta contrastando la libera e democratica volontà espressa dalla nostra comunità”.

Roche acquisirà Poseida Therapeutics, accordo da 1,5 miliardi dollari

Roche acquisirà Poseida Therapeutics, accordo da 1,5 miliardi dollariRoma, 26 nov. (askanews) – Il colosso farmaceutico svizzero Roche ha annunciato l’acquisizione di Poseida Therapeutics con sede a San Diego, negli Stati Uniti. L’accordo del valore di 1,5 miliardi di dollari, consente all’azienda elvetica di portare internamente il suo attuale partner con l’obiettivo di sviluppare terapie cellulari in oncologia, immunologia e neurologia. L’azione fa parte degli sforzi di Roche per rifornire la sua pipeline di farmaci e guidare la crescita delle vendite verso la fine del decennio.


Roche ha reso noto martedì di aver stipulato un accordo di fusione definitivo per acquisire Poseida Therapeutics per circa 1 miliardo di dollari, o 9 dollari ad azione, con pagamenti aggiuntivi correlati alle prestazioni del valore di 4,00 dollari ad azione che potrebbero portare il valore totale dell’accordo a circa 1,5 miliardi di dollati. Le azioni Poseida avevano chiuso a 2,86 dollari lunedì. Le due aziende collaborano dal 2022 per sviluppare terapie cellulari CAR-T per pazienti affetti da neoplasie ematologiche.


Le terapie cellulari CAR-T sono personalizzate per i singoli pazienti e vengono realizzate raccogliendo le cellule T del paziente stesso, un tipo di globuli bianchi, e riprogettandole in laboratorio per combattere i tumori. L’accordo include anche altri candidati alla terapia cellulare di Poseida Therapeutics, nonché capacità di produzione e tecnologie di piattaforma correlate.


Roche ha affermato che mira a creare la prossima generazione di terapie cellulari CAR-T pronte all’uso con potenziale per un uso commerciale più ampio. L’azienda spera che la prossima generazione di terapie possa essere fornita su larga scala con maggiore potenza e maggiore sicurezza, ha affermato. La transazione dovrebbe essere completata nel primo trimestre del 2025, ha affermato Roche.

M5S, Conte: Grillo azzeccagarbugli dice “qui comando io”. Si rivota

M5S, Conte: Grillo azzeccagarbugli dice “qui comando io”. Si rivotaRoma, 25 nov. (askanews) – Gli iscritti del Movimento 5 stelle saranno novamente chiamati a votare sul referendum on line nel quale hanno deciso di cambiare una serie di regole dello Statuto, fra le quali l’esistenza della funzione del garante, finora affidata a Beppe Grillo. Lo ha confermato in un post sui suoi canali social il presidente del Movimento, Giuseppe Conte, dopo che Grillo ha attivato i poteri dello Statuto che gli iscritti hanno deciso di modificare e chiedendo la ripetizione del voto.


“Care amiche, cari amici, ieri – ha sottolineato Conte – si è concluso il processo costituente con il più intenso e coinvolgente bagno di democrazia partecipata e deliberativa che sia mai stato realizzato da una forza politica. Ci siamo completamente rinnovati e ricaricati con tante, significative proposte per cambiare il Paese e guardare fiduciosamente al futuro. Ma Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio: ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto. Insomma, è passato dalla democrazia diretta al ‘qui comando io’ e se anche la maggioranza vota contro di me non conta niente”. “Come già nei precedenti tentativi di sabotaggio – ha proseguito l’ex presidente del Consiglio – ci sta dicendo che non conta più la regola democratica ‘uno vale uno’, perché c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme. Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale. Ma dobbiamo occuparci del Paese reale, a cui noi del Movimento vogliamo offrire soluzioni e battaglie da vincere, non capricci e beghe personali del fondatore. Il ruolo dell’azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo”.


“Noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta. Per questo, dateci qualche giorno, e torneremo a votare sulla rete i quesiti sullo Statuto impugnati da Grillo. Avanti, ancora, insieme”, ha concluso Conte.

Scioperi, garante: ridurre a 4 ore astensione trasporti del 29

Scioperi, garante: ridurre a 4 ore astensione trasporti del 29Roma, 25 nov. (askanews) – Ridurre a quattro ore la durata degli scioperi generali del prossimo 29 novembre, relativamente ai settori del trasporto passeggeri, dal momento che si profila “il fondato pericolo di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati”. E’ la misura richiesta dalla commissione di garanzia sugli scioperi al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, al fine di limitare entro una soglia di tollerabilità il pregiudizio dei cittadini utenti.


In una delibera approvata questo pomeriggio, la commissione ha segnalato al ministro delle Infrastrutture la concentrazione di una pluralità di scioperi, alcuni dei quali già indicati come illegittimi, rilevando che tale addensamento provoca un pregiudizio grave al diritto alla mobilità dei cittadini utenti. Venerdì 29 è in programma lo sciopero generale di 8 ore proclamato da Cgil e Uil.

Colle raccoglie allarme Corti Appello su Dl flussi, 30 giorni per nuove norme

Colle raccoglie allarme Corti Appello su Dl flussi, 30 giorni per nuove normeRoma, 25 nov. (askanews) – L’allarme lanciato dalle Corti d’Appello in vista del nuovo decreto paesi sicuri (inserito nel decreto flussi) ha trovato ascolto in extremis. Ed è il Quirinale ad aver colto l’esigenza dei presidenti delle Corti d’appello per avere un mese per organizzare il nuovo lavoro. Lunedì scorso con una lettera inviata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla premier Giorgia Meloni, ai presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, al ministro della Giustizia Carlo Nordio, al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e al vice presidente del Csm Fabio Pinelli le toghe avevano chiesto di scongiurare “il disastro annunciato” e i “gravi esiti” derivanti dal trasferimento di competenze sui trattenimenti dei migranti, materia che la maggioranza trasferisce a quelle Corti togliendole alle sezioni immigrazione dei tribunali.


Fino a questa mattina tuttavia, il Parlamento non era al corrente dei cambiamenti tanto che nel corso della discussione generale in aula la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro dichiarava che “l’appello delle corti d’Appello e dell’Anm è frutto di una lettura poco attenta” perchè “il ripristino dei ricorsi contro il respingimento delle domande d’asilo in corte d’Appello nella versione orginaria del decreto flussi è stato soppresso con l’emendamento che trasferisce le convalide del trattenimento, un intervento che alleggerisce gli uffici evitando il sovraccarico per le corti”. Poche ore dopo però è proprio il governo a fare retromarcia. Al termine della discussione generale, nel primo pomeriggio, il presidente della commissione Affari costituzionali Nazario Pagano chiede un ritorno del decreto in commissione per “correggere la norma transitoria”, quella che disciplina l’entrata in vigore di un provvedimento. Tra i due momenti evidentemente è intervenuta la moral suasion del Colle. E infatti dopo poco l’esecutivo invia una nota al Parlamento in cui spiega di aver omesso un dettaglio che incide sui tempi di applicazione, l’entrata in vigore per le Corti d’Appello necessita di una organizzazione. Una correzione di forma ma anche di sostanza, spiegano i tecnici, dopo la decisione del governo di affidare alle corti d’Appello il ricorso sulla decisione dei trattenimenti, misura adottata in grande fretta dopo il rientro in Italia di tutti i migranti destinati al centro costruito in Albania, ad opera dei tribunali di primo grado specializzati in immigrazione.


Il decreto “paesi sicuri”, approvato lo scorso 23 ottobre è quello che ha introdotto la novità del ruolo delle Corti d’Appello ma per ottenere un iter più spedito il testo è stato trasformato in un emendamento al più ampio provvedimento denominato decreto flussi, già all’esame della Camera, composto di 32 articoli, e che si occupa anche di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori. La trasposizione del decreto in emendamento ha prodotto il corto circuito che ha reso necessaria la correzione di oggi per dare appunto alle Corti d’Appello 30 giorni di tempo per avviare il nuovo lavoro sulla convalida dei trattenimenti. A nulla valgono le proteste delle opposizioni che abbandonano i lavori della commissione denunciando i “gravissimi strappi che annullano le corrette procedure democratiche. Prima procedono a tappe forzate, scrivendo norme improvvisate e palesemente sbagliate, poi pretendono di rimediare ai loro stessi errori con un tratto di penna e senza confronto parlamentare. Quello che fanno è gravissimo e va denunciato forte e chiaro”, dicono. Introdotta l’ultima modifica il governo ha posto la fiducia, domani il voto.

Violenza donne, Meloni in Cdm: politica non si divida su soluzioni

Violenza donne, Meloni in Cdm: politica non si divida su soluzioniRoma, 25 nov. (askanews) – “Con una legge approvata all’unanimità dal Parlamento, abbiamo messo a disposizione delle donne, e di chi lavora ogni giorno per impedire che una tragedia si possa consumare, nuovi strumenti normativi e operativi. Ciò per rendere più efficace la prevenzione, perché riconoscere i campanelli d’allarme e intervenire tempestivamente può essere determinante per evitare che una donna venga uccisa, che ci siano figli costretti ad assistere ai maltrattamenti o a piangere la morte della propria madre”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni prendendo la parola in apertura del Consiglio dei Ministri di oggi, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.


“E’ centrale, da questo punto di vista – secondo la premier -, la formazione degli operatori perché le Forze dell’ordine, la magistratura, gli operatori sanitari e chi lavora nel sociale devono essere sempre di più in grado di riconoscerne i segnali, e rapportarsi con le vittime in modo adeguato. Intercettare questi segnali prima che sia troppo tardi è fondamentale e richiede sensibilità e competenza”. “Siamo determinati a dare vita ad una grande svolta culturale, donne e uomini insieme, alleati, affinché si possa davvero dire: mai più. La politica – ha sottolineato la presidente del Consiglio – ha già saputo dare in più occasioni un segnale di unità e mi auguro che si possa continuare su questa strada, al di là delle differenze e oltre gli steccati ideologici. Perché sulle soluzioni ci si può confrontare e anche scontrare, ma su un obiettivo come questo non ci possiamo dividere”.

Violenza donne, Meloni in Cdm: non abbassare mai la guardia

Violenza donne, Meloni in Cdm: non abbassare mai la guardiaRoma, 25 nov. (askanews) – “La violenza sulle donne è un fenomeno complesso, che si manifesta in mille forme e comincia in mille modi. Il femminicidio è il suo volto più estremo e brutale, ma sono tanti i modi in cui si manifesta. C’è la violenza che si sviluppa all’interno delle relazioni o per la fine di una relazione che l’uomo non accetta. C’è la violenza che si consuma sui luoghi di lavoro, con molestie o ricatti. C’è una violenza più legata al tema della sicurezza, pensiamo agli stupri o alle aggressioni nelle nostre città. Le cronache ci raccontano ogni giorno storie drammatiche e descrivono una realtà, pur nel lieve calo di femminicidi rispetto allo scorso anno, che deve spingerci a fare sempre di più e a non abbassare mai la guardia”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni prendendo la parola in apertura del Consiglio dei Ministri di oggi, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.


“La lotta alla violenza contro le donne è una priorità del Governo – ha sottolineato la premier -. Abbiamo aumentato i fondi per i centri anti-violenza e le case rifugio. Li abbiamo quasi raddoppiati, portandoli a livelli mai visti prima. Abbiamo reso strutturale il cosiddetto ‘reddito di libertà’, e abbiamo fatto in modo che fosse compatibile con altre misure di sostegno al reddito. Abbiamo investito in campagne di sensibilizzazione attraverso la cultura, lo sport e le scuole. Abbiamo promosso la conoscenza del 1522, il numero della Presidenza del Consiglio a disposizione delle vittime di violenza e stalking. L’aumento delle chiamate – ha spiegato Meloni – ci racconta di un fenomeno che siamo ancor ben lontani dall’aver sconfitto ma è anche un segnale positivo, perché molto spesso chiedere in tempo aiuto e assistenza è un passo decisivo per salvare la propria vita e iniziare un percorso di libertà e di rinascita”.

M5S, Grillo chiede la ripetizione delle votazioni sullo Statuto

M5S, Grillo chiede la ripetizione delle votazioni sullo StatutoRoma, 25 nov. (askanews) – Il fondatore del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, ha chiesto la ripetizione delle votazioni on line degli iscritti sulle modifiche statutarie. Lo riferiscono fonti del M5S.


Tra i voti che hanno coinvolto oltre 50mila iscritti al termine del “processo costituente” attivato dal leader stellato Giuseppe Conte la scorsa estate, è passata con una maggioranza che ha superato la soglia del 60 per cento, anche la proposta di abolire la figura del garante, ricoperta finora proprio da Grillo. In questa veste, tuttavia, Grillo, a norma dell’articolo 10 lettera i) dello Statuto vigente che gli iscritti hanno chiesto di cambiare, “entro 5 giorni, decorrenti dal giorno della pubblicazione dei risultati sul sito dell’Associazione delle votazioni aventi ad oggetto le modifiche del presente Statuto e/o della Carta dei Principi e dei Valori, il Garante può chiedere la ripetizione della votazione che, in tal caso, s’intenderà confermata solo qualora abbiano partecipato alla votazione almeno la metà più uno degli Iscritti aventi diritto al voto”.

Bce, Lane: mantenere approccio decisionale del “volta per volta”

Bce, Lane: mantenere approccio decisionale del “volta per volta”Roma, 25 nov. (askanews) – Sul taglio dei tassi di interesse operato dalla Bce lo scorso ottobre “hanno giocato un ruolo rilevante anche considerazioni precauzionali di gestione dei rischi”. Lo ha riferito il capo economista della Bce, Philip Lane nel suo intervento alla conferenza annuale degli osservatori della Banca d’Inghilterra (Bank of England Watchers’ Conference).


Ha così confermato un aspetto che era già emerso dai verbali della riunione. Lane ha aggiunto che “mantenere la piena opzionalità è stato importante ed ha agito come cautela rispetto alla materializzazione di rischi in ambo le direzioni, sulla crescita e sulle prospettive di inflazione”. Di fatto, Lane sembra indicare di non rtitenere opportuno abbandonare l’approccio decisionale di “volta per volta” che da molto tempo sta seguendo il Consiglio direttivo. “Questo approccio flessibile assicura che restiamo capaci di rispondere a un contesto economico in continuo cambiamento, migliorando la nostra capacità di raggiungere efficacemente i nostri obiettivi”.


La settimana scorsa uno dei punti elencati dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, durante un intervento a Milano, era invece stato proprio quello di superare la fase attuale e tornare a una impostazione in cui la Bce fornisce alcune indicazioni sui suoi orientamenti futuri di politica monetaria (forward guidance). Lane oggi era già intervenuto, con una intervista a un quotidiano francese, in cui si era invece espresso a favore di un altro punto sollevato da Panetta, che aveva indicato la necessità di tornare alla neutralità sui tassi di interesse. Secondo il capo economista della Bce questo livello dovrebbe essere raggiunto nel corso del prossimo anno (forse meno velocemente di quanto vorrebbe il titolare di Via Nazionale, che comunque non aveva indicato tempistiche).


Ad ogni modo, l’economista irlandese ha concentrato il suo intervento alla conferenza londinese sugli strumenti di analisi utilizzati dalla Bce. “E’ essenziale che siamo agili nel rispondere ai rischi che potrebbero cristallizzarsi e alle nuove incertezze che possono emergere”. Lena ha ricordato che il prossimo anno verrà riesaminata la strategia monetaria: “sarà un’opportunità di rivalutare le nostre metodologie ed esplorare nuove tecniche innovazione. Questo ci aiuterà a identificare lacune o aree di miglioramento, assicurando che il nostro armamentario resti ampio e aggiornato, consentendoci – ha concluso – di confrontarci con qualunque forma di incertezza fronteggeremo nei prossimi anni”. (fonte immagine: ECB 2024).