All’Inter 100mln di premi Uefa nel 2023, insegue il Milan con 85mlnMilano, 8 feb. (askanews) – L’Inter finalista di Champions League è la squadra italiana che nel 2022-2023 ha incassato di più dalla Uefa, mettendo al sicuro oltre 100 milioni di euro (101,289 milioni, per l’esattezza). Il Milan ne ha portati a casa 85, mentre il Napoli si è dovuto accontentare di 77,5 milioni di euro. Sono le cifre del Financial Report della Uefa che oggi ha messo nero su bianco i premi distribuiti alle squadre europee nel corso della scorsa stagione. La Juventus è ultima in tra le italiane in Champions con 56 milioni di euro, ai quali però vanno aggiunti 9,5 milioni portati a casa grazie alla retrocessione in Europa League.
Nella seconda competizione europea hanno giocato anche i due club della Capitale: la Roma finalista ha preso 30,7 milioni di euro, la Lazio 13,7 milioni +1,3 dal passaggio in Conference league. Fin dal primo turno nella terza competizione europea c’era la Fiorentina, arrivata anche lei in finale e beneficiaria di premi per 16,7 milioni di euro. Dalle competizioni, la Uefa ha incassato nel suo complesso 4,3 miliardi di euro, distribuendo ai club 3,4 miliardi e destinando 314 milioni come contributo di solidarietà. I maggiori incassi per il Manchester City, vincitore della Champions League, con 134,9 milioni e il Real Madrid che si è fermato poco sotto a 133,7 milioni.
Sanremo, il super ospite della terza serata Russell Crowe lancia il tour con la sua band e un appello: basta guerraMilano, 8 feb. (askanews) – Il super ospite della terza serata del Festival di Sanremo 2024 è Russell Crowe. L’attore premio Oscar è l’ospite internazionale e salirà sul palco con la sua band per una performance musicale. “Il mio primo disco è uscito nel 1982, prima che io iniziassi a fare film. Sono cresciuto in una famiglia in cui la musica era estremamente importante, alla scuola superiore il mio obiettivo era fare musica e ho continuato a farlo, vivevo con le mie band. Il mio primo disco è uscito quando avevo 17 anni e quando mi chiedevano che lavoro facessi dicevo il musicista, prima che il cinema desse una svolta alla mia vita. Adoro fare l’attore, sono 35 anni che faccio cinema, ma sono 42 che faccio musica. Cosa mi ricordo della mia prima volta Sanremo: la follia di questo posto, all’epoca anche io ero un po’ fuori, giravo e sperimentavo. Sono arrivato qui perchè giravo una cosa per Armani, e sono venuto qui ero molto stanco, mi hanno dato degli occhiali arancioni e li ho portati per tutto il giorno” ha raccontato in conferenza stampa prima della serata.
Crowe torna quindi in Italia con “Russell Crowe & The Gentlemen Barbers”. Dismessi i panni di Massimo Decimo Meridio nel film “Il gladiatore” di Ridley Scott, Russell Crowe imbraccia una chitarra e con la sua band parte in un tour che attraverserà l’Italia. Il tour italiano partirà da Roma il 23 giugno, dal Colosseo; proseguirà a Pompei il 9 luglio, all’Anfiteatro degli Scavi, ad Ascoli Piceno, l’11 luglio, a Piacenza il 13 luglio, a Varese il 14 luglio, e Bologna il 16 luglio. I biglietti saranno in vendita su Ticketone da lunedì 12 febbraio 2024. “E’ fluido – spiega Russell Crowe – è come un festival in cui raduno artisti che stimo, musicisti e cantastorie, e mettiamo su uno spettacolo”. In conferenza stampa l’attore americano ha anche affrontato temi delicati; come l’immigrazione: “Continuo a ripetere che quello che è fondamentale è di non scordare e non mettere da parte l’umanità. Ricordiamoci che ci sono persone che approdano sulle nostre spiagge da situazioni di sofferenze e disperazione. Non dobbiamo mai mai mai trascurare l’aspetto umano”. Ed ha toccato anche un altro tema di drammatica attualità: “C’è qualcosa che non capisco – prosegue il Gladiatore – come siamo stati capaci di inventare qualsiasi cosa e non riusciamo a trovare soluzioni che non siano diverse dalla guerra, come i problemi non riusciamo a risolverli se non ricorrendo al conflitto armato. Questa è una cosa che non capisco”.
Crowe ha anche parlato delle sue origini, ha scoperto recentemente le sue origini italiane: “E’ stato bellissimo scoprirlo, ho sempre avuto un’attrazione nei confronti dell’Italia, l’ho sempre percepita nella mia vita, e fin da piccolo ho sempre cercato di ritornare a questo legame che percepivo”. Foto di Brigitte Grassotti
Sport e Salute e Carabinieri stipulano protocollo intesa triennaleRoma, 8 feb. (askanews) – Sport e Salute e l’Arma dei Carabinieri hanno sottoscritto un protocollo d’intesa, della durata triennale, che avvia un rapporto di reciproca collaborazione finalizzato alla realizzazione di iniziative di inclusione sociale mediante la promozione della pratica sportiva, la diffusione della cultura del benessere e della legalità.
L’accordo – si legge in una nota – è incentrato sull’organizzazione di giornate dedicate allo sport associato al concetto di legalità, coinvolgendo la rete associativa di base già attiva nei progetti del Piano Sociale “Sport di tutti”, “Scuola Attiva” e “Illumina Caivano” di Sport e Salute, prevedendo inoltre la programmazione di conferenze, convegni e seminari su attuali e prioritarie tematiche di interesse comune. La promozione dei valori sportivi, tra cui quello della legalità, oltre a quelli della salute e dei corretti stili di vita, saranno i principali focus delle varie iniziative per le quali l’Arma metterà a disposizione competenze, professionalità e i propri spazi sportivi dove Sport e Salute organizzerà eventi rivolti a bambini, ragazzi e giovani e alle persone in condizione di disagio valorizzandole attraverso le proprie competenze nel settore dell’impiantistica sportiva. Saranno utilizzati anche i maneggi gestiti dall’Arma per lo svolgimento di attività terapeutiche in favore delle categorie fragili della popolazione.
La stipula del protocollo d’intesa, sottoscritto dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen.C.A.Teo Luzi e dal Presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma, trova la sua origine – conclude la nota – dal riconoscimento della pratica sportiva intesa come fattore indispensabile per la crescita e lo sviluppo in ogni persona tale da favorire il rispetto delle regole e soprattutto del prossimo.
Ospedale Bambino Gesù al Forlanini: siglata dichiarazione intentiRoma, 8 feb. (askanews) – Il Segretario di Stato di Sua Santità, Cardinale Pietro Parolin, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, hanno sottoscritto oggi, 8 febbraio, nella sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, una Dichiarazione di Intenti circa l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (OPBG). Nella Dichiarazione le parti – riconoscendo il livello di assoluta eccellenza nel campo dell’assistenza sanitaria pediatrica e della ricerca biomedica a livello nazionale e internazionale dell’Ospedale Bambino Gesù – concordano che le sue attuali strutture, e in particolare la sede storica di Sant’Onofrio, non consentono né ulteriori ampliamenti né miglioramenti dell’offerta sanitaria o delle attività di ricerca. Per questo, il Governo della Repubblica Italiana e la Santa Sede dichiarano di aver individuato nell’area dell’ex Ospedale Carlo Forlanini di Roma “uno dei luoghi più idonei per la realizzazione della nuova sede” del Bambino Gesù.
La Dichiarazione delinea quindi una serie di obiettivi che ciascuna parte si impegna a conseguire. Tra questi in primo luogo la definizione della necessaria architettura normativa che favorisca l’attuazione degli interventi e la piena sostenibilità economica dell’operazione. In secondo luogo il testo specifica i passaggi principali dell’operazione, ovvero l’acquisito – per un prezzo da stabilirsi – da parte della Santa Sede dell’area e dell’immobile denominato “complesso Forlanini” dalla Regione Lazio; la concessione da parte della Santa Sede a INAIL del diritto di superficie, per un periodo e un valore da concordarsi tra le parti; la realizzazione da parte di INAIL del nuovo ospedale; l’affitto da parte di INAIL del nuovo plesso dell’Ospedale, verso il corrispettivo di un canone che remuneri l’investimento di INAIL; infine la stipula di un accordo tra Santa Sede e Italia per il trasferimento delle immunità di cui agli artt. 15 e 16 del Trattato del Laterano alla nuova sede del Bambino Gesù. La Dichiarazione fa quindi riferimento all’avvio di un confronto tra le parti sulla destinazione della sede storica di Sant’Onofrio, tenendo conto dell’attuale funzione socio-assistenziale del complesso e prevedendo anche il diritto di prelazione a favore dello stato italiano. La firma della Dichiarazione è avvenuta a latere del Convegno “Stato e Chiesa a 40 anni dalla firma del Concordato repubblicano”, dedicato all’Accordo di modificazione del Concordato, firmato nel febbraio 1984 dal Presidente Craxi e dal Segretario di Stato Cardinale Casaroli.
Terni, Bandecchi si dimette da sindaco: “Finisce la mia dittatura…”Roma, 8 feb. (askanews) – “Ho comunicato alla giunta e ai consiglieri di Alternativa popolare il fatto che ho dato le dimissioni dalla carica di sindaco di Terni. I motivi sono di carattere politico. Continuo a essere segretario di Ap ma non farò più il sindaco di Terni, così non rischiamo di avere una dittatura bandecchiana”. Lo annuncia in un video su Instagram il sindaco di Terni Stefano Bandecchi. “La mia esperienza politica va avanti in quanto segretario di Alternativa”, conclude.
Giurì Camera,Conte: da Mulè nessuna autocritica, volevano far vincere MeloniRoma, 8 feb. (askanews) – “Ringrazio il presidente della Camera Fontana che ha deciso di sciogliere il Giurì d’Onore che rischiava di non essere imparziale come denunciato da due seri, autorevoli commissari che si sono dimessi proprio per questa ragione. Vedo che Mulè e la grancassa meloniana in questo momento stanno parlando di oltraggio alle istituzioni ma evidentemente sono fuori dal mondo: la verità è che si voleva forse far vincere facile Meloni ma a perdere sarebbero state le istituzioni. Le istituzioni perdono sempre, ogni qual volta un presidente del Consiglio viene in aula in Parlamento a mentire agli italiani”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte commentando lo scioglimento del Giurì d’Onore istituito per verificare la fondatezza delle affermazioni della premier su come il governo Conte ha gestito la riforma del Mes.
“Non posso entrare nell’ambito dei lavori della Commissione che sono secretati: il rischio di parzialità e faziosità è venuto fuori quando si è affrontata la parte finale della relazione, non la parte cronologica. Sono cose che desumo io, non ero presente, non ho avuto accesso a quegli atti”, ha spiegato. A Mulè che lo ha accusato di essere andato via con il pallone, Conte ha risposto: “La metafora calcistica è del tutto fuori luogo e gli si ritorce contro perché dovrebbe interrogarsi sul perché si è ritrovato senza commissari al fianco. Durante la conferenza stampa non c’è stato scorcio di autocritica: il pallone non l’ho portato via perché il pallone non l’ho mai avuto in mano. Ce l’aveva Fontana che ha deciso, alla luce dei fatti sopravvenuti, per lo sciogliemento”.
A chi gli domandava se fosse pentito di aver chiesto lo scioglimento del Giurì il leader M5s ha detto: “Sarebbe sereno di fronte a una giuria in cui dei giudici si dimettono denunciando la parzialità del collegio? Da cittadino si sentirebbe di proseguire? Ho denunciato che non c’erano le condizioni. Fontana è stato corretto dal punto di vista istituzionale, ha dimosrato sensibilità istituzionale e ha tutelato le istituzioni”.
Calcio, arriva il cartellino blu per l’espulsione a tempoRoma, 8 feb. (askanews) – Arriva il cartellino blu per l’espulsione a tempo nel calcio. Secondo quanto riporta un’anticipazione del Telegraph, l’IFAB (International Football Association Board) ha dato il suo via libera alla sperimentazione della nuova penalità che consentirà al direttore di gara di allontanare dal campo per 10′ minuti i calciatori che protestano platealmente o commettono falli “tattici” non pericolosi per interrompere un’azione di gioco avversaria. Il cartellino blu si aggiungerà dunque a quello giallo e rosso. La combinazione tra due cartellini blu, o tra uno blu e uno giallo farà scattare l’espulsione immediata.
Banco Bpm: utile 2023 balza a 1,264 mld (+85%), cedola a 0,56 euroMilano, 8 feb. (askanews) – Banco Bpm ha chiuso l’esercizio 2023 con un utile netto balzato a 1,264 miliardi, in crescita dell’85% rispetto al 2022. Il cda, riporta una nota, proporrà alla prossima assemblea dei soci il pagamento di un dividendo cash lordo per azione di 0,56 euro (+143% sul 2023), per un ammontare complessivo di 848,5 milioni di euro, ovvero circa 100 milioni in più rispetto alla guidance.
Nell’esercizio scorso, il margine di interesse è salito a 3,289 miliardi (+42% a/a). I proventi operativi cresciuti del 14% a 5,341 miliardi e il risultato della gestione operativa crescita a 2,770 miliardi (+29%). Il Rote è salito al 12,4% (da 7% nel 2022). Sul fronte della solidità patrimoniale, il Cet 1 ratio si è attestato al 14,2%, con un Mda buffer a 542 punti base.
Per l’intero esercizio 2024, la banca “conferma la tendenza al rialzo dell’utile netto del gruppo”, con l’attesa di un Eps (utile per azione) di “circa 0,90 euro al netto delle componenti non ricorrenti”. Confermati, poi, “tutti i target di redditività e di remunerazione degli azionisti annunciati nell’ultimo Piano”.
Partecipazione, Confindustria: cardine sia principio volontarietàRoma, 8 feb. (askanews) – Confindustria ritiene “comprensibile” e “utile” riflettere sul tema della partecipazione e democrazia economica. Tuttavia è “opportuno tenere conto della realtà dimensionale del tessuto produttivo ed economico e della storia delle relazioni sindacali”. Lo ha sottolineato Pierangelo Albini (direzione area lavoro, welfare e capitale umano dell’associazione degli imprenditori) durante un’audizione alla Camera in merito a cinque progetti di legge sulla partecipazione.
Se il tema è declinato nel quadro dell’articolo 46 della Costituzione, “va anche detto che la stessa Costituzione fa riferimento alla necessità di trovare un’armonia con le esigenze della produzione, che tradurremmo con le esigenze della produttività – ha continuato – è importante muoversi all’interno di un processo di carattere europeo che salvaguardi tutti gli aspetti” e, soprattutto, far valere il “principio della volontarietà”. Albini ha ricordato che la via che in Italia si è diffusa è quella della “partecipazione organizzativa” piuttosto che quella economica e finanziaria. In alcune delle proposte all’esame del Parlamento “il ruolo che si assegna alla contrattazione collettiva è il vero elemento di novità – ha spiegato – nessuno meglio di Confindustria è in grado di evidenziare le necessarie premesse in un periodo in cui dobbiamo contrastare il dumping e facciamo fatica a trovare nei singoli settori quale sia il contratto di riferimento”.
Confindustria ha affrontato più volte con Cgil, Cisl e Uil il tema della partecipazione, per esempio con il Patto della fabbrica del 2018. “Con chiarezza abbiamo definito l’ambito e le modalità della partecipazione – ha dichiarato Albini – che per noi è essenzialmente organizzativa, che affida alla contrattazione collettiva la definizione degli ambiti settoriali e che poi lascia alle articolazioni aziendali il compito di declinare le modalità attraverso le quali realizzare la partecipazione di carattere organizzativa”. Il processo “non si è ancora compiuto – ha aggiunto – per noi deve essere fatto salvo il principio della volontarietà” nell’adozione del modello partecipativo. “Non sono condivisibili tutte quelle scelte nelle quali la contrattazione collettiva si sostituisce allo statuto e scavalca la volontà dell’impresa di realizzare un progetto di carattere partecipativo – ha concluso – è evidente che, soprattutto dove ci si sposta dal piano della partecipazione organizzativa verso una partecipazione più legata alla gestione, il principio della volontarietà va posto come cardine di qualunque intervento normativo. In particolare per i consigli di amministrazione consideriamo incompatibile una responsabilità gestionale a cui non faccia seguito una anche responsabilità in ordine alle conseguenze economiche negative di determinazioni all’interno dei Cda. Questa è la ragione per cui i sindacati non hanno mai voluto spingere la richiesta di adozione di forme di partecipazione fino a questo livello”.
Bce, Lane: l’inflazione può calare più rapidamente del previstoRoma, 8 feb. (askanews) – In questa fase la politica monetaria della Bce “deve bilanciare attentamente il rischio di eccessiva restrizione, mantenendo i tassi troppo alti per troppo tempo, con quello (opposto-ndrt) di muoversi prematuramente dalla posizione di attesa che abbiamo adottato fin da settembre”. Lo ha affermato il capo capo economista della Bce, Philip Lane nel suo intervento a un convegno sul processo di disinflazione nell’area euro ospitato dalla Brookings Institution, a Washington.
Un prudente ma chiaro segnale di apertura a un futuro ammorbidimento della linea, con diverse precisazioni: “dobbiamo andare ancora avanti nel processo di disinflazione – ha detto Lane – prima che possiamo essere sufficientemente fiduciosi che tornerà al target in maniera tempestiva e che ci rimarrà in maniera sostenibile”. Secondo l’economista irlandese “i dati che stanno pervenendo suggeriscono che il processo di disinflazione nell’area euro sul breve termine possa di fatto procedere più velocemente di quanto precedente precedentemente previsto, sebbene le implicazioni per il medio termine siano meno chiare”.
Al tempo stesso “la forza della ripresa dell’economia, il percorso delle politiche di bilancio, gli sviluppi sui salari e il livello con cui le imprese assorbono i maggiori costi di produzione, tutto questo in un contesto di accresciuta incertezza geopolitica avranno un peso importante sulla traiettoria dell’inflazione”, ha spiegato Lane, secondo il testo pubblicato dall’istituzione. Lane ha rilevato che le previsioni economiche dei tecnici della Bce il prossimo marzo, “forniranno l’opportunità per un aggiornamento ampio delle nostre prospettive sul medio termine”. E che per le decisioni “continueremo a seguire un approccio fermamente legato ai dati per determinare l’appropriato livello e la durata della restrizione monetaria”.
“In particolare – ha ribadito – le nostre decisioni sui tassi saranno basate sulla nostra valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari che perverranno, della dinamica dell’inflazione di fondo e della forza della trasmissione della politica monetaria”.