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Inaugurata al Museo Culturale di Bassora riproduzione Toro di Nimrud

Inaugurata al Museo Culturale di Bassora riproduzione Toro di NimrudRoma, 6 feb. (askanews) – L’Ambasciatore italiano in Iraq Maurizio Greganti ha inaugurato presso il Museo di Bassora la targa in ricordo della donazione dell’Italia al Governo e al popolo iracheno della riproduzione del “Toro di Nimrud”, gioiello dell’arte assira distrutto dalla furia iconoclasta dell’Isis-Daesh nel 2015.


Alla cerimonia inaugurale hanno preso parte numerose autorità irachene, tra cui il Ministro della Cultura, del Turismo e delle Antichità, Ahmed Fakak al Badrani, il Direttore dell’Iraqi State Board of Antiquities and Heritage, Ali Shalgham, e il Direttore del Museo, Mustafa Jasim Al-Husseini, che hanno celebrato questa occasione come una felice tappa della ricostruzione del patrimonio culturale del Paese e una vittoria morale sulla furia iconoclasta di Daesh nel 2015. L’Ambasciatore Greganti ha espresso profonda ammirazione per l’immenso patrimonio artistico e culturale iracheno, confermando il perdurante impegno italiano al fine di preservare e rendere fruibile questa eccezionale eredità, nel solco di una tradizione oramai consolidata grazie al lavoro straordinario di tanti esperti oltre che delle numerose missioni archeologiche italiane attive nel Paese, giunte ormai a più di venti.


L’Ambasciatore ha rivolto un profondo ringraziamento all’”Associazione Incontro di Civiltà” del Presidente Francesco Rutelli che, con il sostegno finanziario della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, ha promosso e coordinato il prezioso e tenace lavoro compiuto per la riproduzione della statua del “Lamassu” – il toro androcefalo alato dell’antica città assira di Nimrud, posto a protezione del palazzo di Ashurnasirpal II (IX secolo a.C.) e distrutto dal Daesh nel 2015. L’opera, riprodotta in scala 1:1 da una squadra di restauratori italiani sotto la guida di Nicola Salvioli dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e con la supervisione scientifica del Prof. Davide Nadali dell’Università Sapienza di Roma, è stata realizzata in occasione della mostra “Rinascere dalle distruzioni. Ebla, Nimrud, Palmira” promossa e curata dall’Associazione Incontro di Civiltà. Al termine della mostra, il toro è approdato alla sede UNESCO di Parigi, divenendo un simbolo dell’azione #Unite4Heritage, prima di giungere alla sua definitiva destinazione a Bassora. “Ecco una luce – dice Francesco Rutelli, Presidente dell’Associazione Incontro di Civiltà -, una preziosa luce italiana. Queste immagini presentano un piccolo miracolo del Soft Power italiano, della nostra Diplomazia Culturale. A Bassora, Iraq, si inaugura un’opera che ho e abbiamo fortemente voluto: la ricostruzione del Toro di Nimrud, distrutto dal terrorismo iconoclasta dell’ISIS-DAESH nel 2015, in quella che fu tremila anni fa la capitale assira del re Assurnasirpal II. Grazie a un magnifico gioco di squadra: l’Associazione Incontro di Civiltà, la Fondazione Terzo Pilastro Italia e Mediterraneo presieduta da Emmanuele F. M. Emanuele, gli archeologi della scuola di Paolo Matthiae – con Davide Nadali -, l’impresa di restauro e tecnologia guidata da Nicola Salvioli, l’Associazione Priorità Cultura. Il Presidente Sergio Mattarella ha accettato il mio invito ad inaugurare la prima Mostra all’interno del Colosseo, nell’ottobre 2016, assieme all’allora Premier Paolo Gentiloni; poi, abbiamo presentato quest’opera nel 2017 all’ingresso della sede dell’UNESCO a Parigi. Ora il lavoro è completato, con il ritorno in patria del grande Lamassu, dopo un viaggio complicato e grazie all’impegno dell’Ambasciatore d’Italia Maurizio Greganti, alla presenza del ministro della Cultura iracheno e del Governatore di Bassora, e con i messaggi augurali dei Ministri degli Esteri Antonio Tajani e della Cultura Gennaro Sangiuliano. La scultura distrutta, che era sulla facciata della grande sala del trono del palazzo reale, torna in vita all’ingresso del Museo di Basra, una delle città-chiave nella Regione, presso la confluenza tra il Tigri e l’Eufrate. Dall’osservazione di foto e disegni, si è realizzato in Italia un modello computerizzato tridimensionale, nell’identica forma dell’originale distrutto: anziché al trafugamento che ha dominato per secoli, eccoci di fronte a un caso di ‘ritorno in patria’. L’Italia si batte per tutelare il Patrimonio Culturale, contro ogni sua distruzione, per ritrovare valore e rispetto della Storia, per il pluralismo delle idee. Questa simbolica realizzazione – compiuta con sole risorse private e una costante azione di volontariato – dimostra la forza del pensiero e delle capacità italiane. Spero che questa piccola luce serva a dare una speranza in questi tempi difficili”.


“Desidero manifestarvi – ha detto il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – la mia vicinanza in una giornata simbolica per l’amicizia tra Italia e Iraq e per il comune impegno nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale classico contro ogni minaccia e barbarie della nostra epoca. La rete terroristica di DAESH/ISIS ha arrecato tante sofferenze al popolo iraqeno e ha sfregiato molti segni del suo glorioso passato. Sono orgoglioso che due enti privati italiani, l’Associazione Incontro di Civiltà del Presidente Francesco Rutelli e la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, si siano incaricati di restituire alla comunità uno dei simboli più noti della antica civiltàirachena, il Toro di Nimrud. L’Italia è in prima linea nella salvaguardia del patrimonio culturale perché è l’anima di una nazione e incarna la sua storia. La storia non si distrugge o cancella, ma si studia e preserva per le generazioni successive. Continuerà quindi a profondere il massimo impegno per far progredire la collaborazione internazionale nel campo della tutela dei beni culturali e a lavorare per una più efficace valorizzazione del patrimonio dell’umanità, come ribadito nella recente Conferenza UNESCO di Napoli. Colgo l’occasione per salutare il Ministro della Cultura, Turismo e Antichità Ahmed Fakak al Badrani il Governatore di Bassora, Asaad al Eidani e tutte le personalità presenti alla cerimonia, con l’augurio di avere presto altre occasioni per rafforzare le solide relazioni culturali tra Italia e Iraq”. “Desidero – afferma nel suo messaggio il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani- rivolgere un caloroso saluto al Ministro della Cultura Ahmed Fakak al Badrani e a tutte le Autorità presenti, e congratularmi con loro in questo importante giorno che celebra l’amicizia tra i nostri Paesi. Italia e Iraq sono uniti da un’amicizia che ha radici solide e profonde, e dalla comune esperienza di un’eredità culturale che abbraccia millenni di storia. Sfortunatamente, il patrimonio culturale iracheno è stato negli ultimi decenni difficile da salvaguardare. La drammatica esperienza di Daesh ha lasciato dietro di sé terrore e distruzione. Ne è triste testimone il sito archeologico dell’antica città assira di Nimrud, devastato dalla furia iconoclasta del terrorismo. Tuttavia, nel ricordo delle vittime che hanno pagato con il sangue la violenza estremista, la cerimonia odierna è nuovo segno della vittoria ottenuta su chi avrebbe voluto cancellare la memoria di un passato che è patrimonio comune della nostra civiltà. Lo svelamento della targa a ricordo della donazione italiana al Governo iracheno della riproduzione della statua del Toro di Nimrud rappresenta un’ulteriore importante tappa della ricostruzione dell’Iraq. E’ anche manifestazione concreta del costante impegno dell’Italia a fianco dell’Iraq e, in particolare, della tutela del suo inestimabile patrimonio artistico e culturale. Ringrazio l’Associazione Incontro di Civiltà, che ha ideato e condotto l’iniziativa con il sostegno della Fondazione Terzo Pilastro Italia – Mediterraneo e la supervisione tecnico-scientifica del Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università Sapienza di Roma e dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, eccellenze italiane nel settore del recupero e valorizzazione del patrimonio culturale che siamo orgogliosi abbiano collaborato in maniera così proficua in questo straordinario risultato. L’opera, testimonianza della straordinaria qualità delle maestranze e del saper fare italiano, è oggi fruibile come dono dell’Italia all’amico popolo iracheno nella suggestiva cornice del Museo di Bassora, che spero di poter presto visitare di persona. Viva l’amicizia tra Italia e Iraq!”.

Presentato in Bit il Taobuk festival Taormina: Nobel e identità

Presentato in Bit il Taobuk festival Taormina: Nobel e identitàMilano, 6 feb. (askanews) – Il Festival Internazionale del Libro Taobuk di Taormina ha presentato alla Bit in Fiera Milano la propria 14esima edizione, in programma dal 20 al 24 giugno. Antonella Ferrara, presidente e direttore artistico lo ha raccontato anche ad askanews. “Sarà un festival itinerante – ci ha detto – come la tradizione della città che lo accoglie quindi dal teatro antico e palazzi storici. Abbiamo parlato del tema, tratteremo il tema di identità plurale e naturalmente lo affronteremo insieme a circa 200 ospiti che nelle 5 giornali del festival animeranno il programma. Si tratterà di incontri che avranno al centro la letteratura, ma anche l’altra, la scienza, la medicina e la geopolitica e proprio guardando alla dimensione geopolitica mondiale che abbiamo scelto di trattare un tema che porti di nuovo l’attenzione al Mediterraneo, alla centralità del Mediterraneo negli equilibri mondiali e al centro del centro la Sicilia che naturalmente è terra di accoglienza, perché questo tema, come disse Marc Augé, non c’è identità senza alterità, vogliamo rimettere al centro del nostro racconto il racconto con l’altro”.


“Parleremo naturalmente dei nostri premiati – ha aggiunto Antonella Ferrara – i nostri premiati sono delle star quest’anno, davvero in tutti i campi avremo il Premio Nobel per la Letteratura Jon Fosse che appunto ha vinto il Premio Nobel quest’anno e avremo lo scrittore Jonathan Safran Foer e avremo anche la scrittrice Yasmina Reza e inoltre ospiteremo quella che è una star dell’arte contemporanea, Marina Abramovic. Ma naturalmente ci sarà spazio anche per gli ospiti italiani, presenteremo lo spettacolo di Baricco, entrato da un testo di Tucidide di straordinaria attualità. Rimetteremo al centro dell’indagine anche la guerra. L’Europa e il Medio Oriente sono attraversati da due guerre che sono mosse il nome dell’identità, l’inizio di storte, quindi cercheremo di riportare il focus sul pluralismo”.

Intesa Sp: a 7,7 mld utile 2023 (+76,4%), saldo dividendi 2,8 mld

Intesa Sp: a 7,7 mld utile 2023 (+76,4%), saldo dividendi 2,8 mldMilano, 6 feb. (askanews) – Intesa Sanpaolo ha chiuso l’esercizio 2023 con un utile netto pari a 7,724 miliardi di euro, con un incremento del 76,4% rispetto al 2022, trainato dagli interessi netti. Nel comunicato sui conti, la banca annuncia un “significativo ritorno cash per gli azionisti”, con la proposta all’assemblea di dividendi complessivi pari a 5,4 mld, di cui 2,6 miliardi di acconto dividendi 2023 già pagato a novembre 2023 e la proposta di 2,8 mld di saldo dividendi 2023 da pagare a maggio 2024.


Intesa Sanpaolo annuncia anche l’intenzione di “eseguire un buyback pari a circa 55 centesimi di punto di Common equity tier 1 ratio al 31 dicembre 2023 da avviare a giugno 2024 subordinatamente all’approvazione della Bce e dell’assemblea”. In dettaglio, il dividendo per azione complessivo proposto per il 2023 è pari a 29,60 centesimi di euro (14,40 centesimi come acconto pagato a novembre 2023 e 15,20 centesimi come saldo proposto), quasi doppio rispetto a 16,39 centesimi corrisposti per il 2022. Rapportando l’importo unitario complessivo proposto di 29,60 centesimi di euro al prezzo di riferimento dell’azione registrato mediamente nel 2023, risulta un rendimento (dividend yield) pari a 12,1%.


“I risultati del 2023 – si legge nella nota – confermano la capacità di intesa sanpaolo di generare una redditività sostenibile anche in contesti complessi grazie al modello di business ben diversificato e resiliente”.

Amadeus: ho aperto le porte di Sanremo ai trattori, non torno indietro

Amadeus: ho aperto le porte di Sanremo ai trattori, non torno indietroMilano, 6 feb. (askanews) – “Ho aperto le porte ai trattori e non torno indietro, se ci sarà qualcuno che ha piacere di esserci, lo accoglierò. Se c’è un desiderio di presenza al festival lo valuteremo”. Amadeus in conferenza stampa è tornato sulla protesta degli agricoltori con i trattori.


“L’argomento è venuto fuori in conferenza stampa ieri, è un problema serio, mi è stato chiesto se ero disponibile ad accoglierli e ho detto sì. Nessuno mi ha chiamato, devono contattare la Rai, bisogna capire chi parlerà e come, poi valuteremo, ho aperto le porte e non le chiudo” ha concluso il conduttore del Festival.

Amadeus: strafelice di iniziare il festival di Sanremo con Mengoni

Amadeus: strafelice di iniziare il festival di Sanremo con MengoniSanremo, 6 feb. (askanews) – “Quello che sento è di non essermi mai staccato da Sanremo, come se avessi vissuto tutto l’anno qua. Sono fortunato, non tutti hanno opportunità di salire sul palco come coconduttore. Grazie ad Ama perché ha lasciato a me la libertà di esprimermi. Entro in punta di piedi, facendo un altro mestiere, ma porto tutto me stesso”. Così Marco Mengoni in conferenza stampa a Sanremo, dove stasera aprirà il Festival come coconduttore sul palco dell’Ariston.


“Nel frattempo sto sudando, pressione emotività e ansia – sottolinea Mengoni – ma so fingere bene e stasera ne avrete la riprova. Ho studiato molto questi 74 anni di Sanremo. Grazie a tutti”. “La musica è la priorità del Festival, per svecchiare una rete come Rai 1 bisogna rivolgersi ai giovani. Sono strafelice di iniziare il festival con Marco Mengoni, è cresciuto tantissimo, sta avendo un grandissimo successo ed è molto simpatico. Gli ho detto: “Andiamo a divertirci, quest’anno oltre a presentare consegnerà anche i fiori che ha ricevuto l’anno scorso” così Amadeus a poche ora dal debutto del Festival di Sanremo.

Ex Ilva, Bonomi: dopo 10 anni stessi errori, ora serve piano per acciaio

Ex Ilva, Bonomi: dopo 10 anni stessi errori, ora serve piano per acciaioRoma, 6 feb. (askanews) – “Dopo dieci anni, ci ritroviamo a discutere gli stessi temi e con gli stessi strumenti, perché continuiamo a commettere lo stesso errore: inseguiamo soluzioni al problema dell’indotto, che ha contribuito a tenere in piedi lo stabilimento di Taranto, ma non consideriamo che il modo migliore per salvaguardarlo e, con esso, tutelare un pezzo importante dell’economia del Mezzogiorno, è inserirlo in una visione chiara sulla politica industriale e sulla competitività del Paese”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in audizione al Senato sul decreto ex Ilva, chiedendo “un piano di politica industriale” e rifiutando la logica di un dibattito “ancorato al se attivare e come gestire una procedura concorsuale”.


“Come Confindustria, ci rendiamo disponibili sin d’ora – ha assicurato Bonomi – per l’apertura di un tavolo, con i ministeri competenti, per definire le misure necessarie a dotare l’Italia di un piano industriale per l’acciaio, che ricomprenda il ruolo strategico della produzione di Taranto”. Mlp

La Cina lavora sui chip per colmare il divario con Usa e Taiwan

La Cina lavora sui chip per colmare il divario con Usa e TaiwanRoma, 6 feb. (askanews) – Il massimo produttore di processori cinese sta lavorando per realizzare chip per smartphone di nuova generazione già da quest’anno, nonostante le restrizioni imposte dagli Stati Uniti per limitare il loro sviluppo nel campo delle tecnologie avanzate. Lo riferisce oggi il Financial Times.


Il principale produttore di chip del paese, la SMIC, ha realizzato nuove linee di produzione di semiconduttori a Shanghai, secondo due fonti informate che hanno parlato con FT, per produrre in serie i chip progettati dal gigante tecnologico Huawei.SMIC mira – secondo le fonti di FT – a utilizzare il suo stock esistente di attrezzature statunitensi e olandesi per produrre chip da 5-nanometri più miniaturizzati. La linea di produzione produrrà chip Kirin progettati dall’unità HiSilicon di Huawei e destinati a nuove versioni dei suoi smartphone più costosi.


I processori a 5 nm sono una generazione indietro rispetto agli attuali chip a 3 nm più all’avanguardia, prodotti da Usa e Taiwan. Ma gli esperti ritengono che il nuovo passo avanti ponga Pechino sulla buona strada per aggiornare i suoi prodotti tecnologici e lanciare in futuro la sfida ai leader di mercato.Huawei ha sorpreso gli analisti lanciando il suo smartphone premium Mate 60 Pro ad agosto dello scorso anno, con un processore a 7 nm.


Le linee di produzione dei chip da 7nm e 5nm usano anche macchine statunitensi immagazzinate da SMIC prima che fosse colpita dalle restrizioni. La sua fabbrica vanta anche macchine per la litografia ASML spedite l’anno scorso.Il governo olandese ha recentemente revocato la licenza di esportazione per alcune delle macchine più avanzate di ASML.


 

Lollobrigida: su pesticidi la Commissione Ue recepisce le proposte dell’Italia

Lollobrigida: su pesticidi la Commissione Ue recepisce le proposte dell’ItaliaRoma, 6 feb. (askanews) – “La Commissione UE recepisce le proposte dell’Italia. Bisogna limitare ulteriormente gli agrofarmaci solo quando si è in grado di proteggere le produzioni con metodi alternativi. Abbiamo contrastato, dal primo giorno, un approccio ideologico sul tema che avrebbe avuto un effetto devastante sulle produzioni e limitatissimo sull’ambiente”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida commenta la notizia del ritiro della proposta di regolamento sui pesticidi annunciata questa mattina dalla presidente della Commissione Ue Von der Leyen.


“È evidente e logico che eliminare medicine indispensabili per le piante, lasciandole preda di insetti o fitopatie, contrae decisamente la produzione se non la cancella – prosegue Lollobrigida – Se i consumi europei restano invariati, ci si deve approvvigionare, di conseguenza, da paesi terzi che non rispettano alcuna delle regole che imponiamo ai nostri agricoltori. Anzi producono utilizzando maggiori quantità di pesticidi. In questo modo l’effetto su aria e acqua del pianeta è esattamente l’opposto di quello dichiarato”.“L’Italia ha proposto di lavorare, ed è stata avanguardia in questo, sulle Tea per garantire piante più forti e resistenti che possano fare a meno di agrofarmaci – conclude il ministro – Le politiche pragmatiche del nostro Governo in Italia e in Europa stanno portando i primi frutti. Recuperare i disastri di anni di politiche irrispettose della produzione e del lavoro agricolo richiederà tempo. Ma la strada intrapresa è quella corretta”, conclude il ministro Lollobrigida.


 

Lollobrigida: con più controlli e con i Carabinieri in azione non c’è spazio per le frodi sulla Pac

Lollobrigida: con più controlli e con i Carabinieri in azione non c’è spazio per le frodi sulla PacRoma, 6 feb. (askanews) – “L’azione di contrasto messa a segno dai Carabinieri del Comando Tutela Agroalimentare, insieme al ROS dell’Arma, che questa mattina hanno proceduto all’esecuzione dell’ordinanza del Gip del Tribunale di Messina, che ha portato all’applicazione di 37 misure cautelari personali e 13 tra sequestri di terreni e conti correnti bancari, dimostra che lo Stato è in prima linea per tutelare e difendere i cittadini e i produttori onesti”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.


“In Italia, grazie all’operato dei nostri uomini e donne in divisa, cui va il mio plauso, e grazie all’aumento dei controlli voluto dal Governo Meloni e alla loro evidente efficacia, non ci sarà spazio, come in questo caso, per quelle associazioni per delinquere di stampo mafioso finalizzato ad estorsioni, traffico di droga e frodi comunitarie in materia di PAC. Perché difendere la qualità significa anche tutelare il valore delle nostre produzioni”, conclude il ministro Lollobrigida.

Coldiretti: lo stop al Regolamento Ue sui pesticidi salva il 30% del made in Italy

Coldiretti: lo stop al Regolamento Ue sui pesticidi salva il 30% del made in ItalyRoma, 6 feb. (askanews) – Il ritiro della proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci (SUR) annunciato oggi dalla presidente del Commissione europea Ursula von der Leyen “salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro, messe a rischio dall’irrealistico obiettivo di dimezzare l’uso di agrofarmaci”. Lo ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che in una nota definisce la decisione della presidente della Commissione Ue “una risposta alla protesta degli agricoltori provenienti dal sud e dal nord dell’Unione Europea”. Il provvedimento, ribadisce Coldiretti, avrebbe avuto “un impatto devastante sulla produzione agricola dell’Unione Europea e nazionale aprendo di fatto le porte all’importazione da paesi extra Ue che non rispettano le stesse norme sul piano ambientale, sanitario e del rispetto dei diritti dei lavoratori”.


Secondo lo studio della Commissione Europea peraltro, ricorda ancora Coldiretti, “i maggiori impatti sulla resa si sarebbero verificati in colture che hanno una rilevanza limitata, come l’uva, il luppolo e i pomodori”. Una vera assurdità se si pensa che il pomodoro è l’ortaggio più consumato in Europa e l’uva, sia da tavola che trasformata è una produzione di cui l’Europa detiene il primato mondiale”. “La battaglia per garantire dignità e giusto reddito agli agricoltori italiani non si ferma – precisa il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – non sarà accettato nessun taglio alle risorse economiche della Politica agricola comune (Pac) agli agricoltori. Non è possibile neppure che l’allargamento dell’Unione all’Ucraina venga pagato dalle aziende agricole. Serve poi cancellare definitivamente – ha ribadito Prandini – l’assurdo obbligo di lasciare i terreni incolti. Un caso eclatante è il Mercosur, l’accordo commerciale con i Paesi sudamericani che va respinto. Da qui la richiesta di introdurre il criterio di reciprocità delle regole produttive”.