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Mes,Conte:voglio giustizia dalla Camera,Meloni ha ribaltato realtà

Mes,Conte:voglio giustizia dalla Camera,Meloni ha ribaltato realtàRoma, 18 gen. (askanews) – “L’attività presso il Giurì d’onore è secretata quindi tutte le attività e le dichiarazioni che ho rilasciato restano segrete però come sapete ne ho chiesto l’attivazione perché ritengo sia un istituto parlamentare di salvaguardia in ipotesi estreme, quando si hanno dichiarazioni false e menzognere che offendono l’onore e la reputazione non solo miei personali ma anche del governo rispetto a tutta l’attività di confronto trasparente e puntuale fatto col Parlamento e quindi con tutti i cittadini”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte commentando l’audizione di oggi davanti alla commissione speciale della Camera.

“Mi rimetto alle valutazioni che faranno i colleghi deputati verso i quali ho pieno rispetto e piena fisducia”, ha aggiunto. “Facciano le loro valutazioni: rivendico solo che non si crei un precdenete, cioè non sia consentito a nessuno di venire in Parlamento a ribaltare la realtà dei fatti, a nessun membro del Parlamento perché parliamio della deputata Meloni, non solo della presidente del Consiglio”. Meloni ha “ribaltato la verità dei fatti avvalendosi di tutta la potenza mediatica di accuse gravi e offensive rilanciate da tutti i notiziari e dalla stampa: voglio giustizia”.

Dal 5 febbraio in sala documentario “Ghost Detainee-Il caso Abu Omar”

Dal 5 febbraio in sala documentario “Ghost Detainee-Il caso Abu Omar”Roma, 18 gen. (askanews) – Dal 5 febbraio arriva nelle sale “Ghost Detainee – Il caso Abu Omar”, documentario scritto e diretto da Flavia Triggiani e Marina Loi con la collaborazione del giornalista Luca Fazzo che porta sul grande schermo la vicenda giudiziaria relativa al rapimento nel 2003 dell’imam milanese Abu Omar, primo caso al mondo in cui un sequestro di Stato operato dalla CIA finisce al centro di un’indagine della magistratura di un Paese alleato.

Distribuito da ILBE, che lo ha anche prodotto in collaborazione con In Bloom, Flair Media Production e La 7, il documentario ripercorre il rapimento attraverso interviste esclusive, collezionate tra Italia, Stati Uniti ed Egitto: si raccontano davanti alle telecamere lo stesso Abu Omar, sua moglie Nabila Ghali, il pubblico ministero Armando Spataro, che ha seguito l’intera inchiesta, i giornalisti Mattew Cole della NBC News e Sebastian Rotella del Los Angeles Time, voci autorevoli a livello internazionale, ma soprattutto esporrà per la prima volta la propria versione Niccolò Pollari, all’epoca dei fatti capo dei servizi segreti italiani. “Nei nostri documentari non abbiamo mai delle tesi precostituite, cerchiamo di rappresentare tutte le opinioni per far sì che lo stesso spettatore si faccia una propria idea in modo autonomo. Anche per questo abbiamo deciso di intervistare direttamente ad Alessandria d’Egitto l’ex Imam Abu Omar. Volevamo far sentire dalla sua voce, in esclusiva, e anche da quella di sua moglie, il racconto del rapimento, della carcerazione in Egitto e delle torture”, ha commentato Flavia Triggiani.

La co-regista Marina Loi ha aggiunto: “In questo racconto si spazia dalla Spy story al Legal, e momenti di grande azione si intervallano con tanti spunti di riflessione. Questa commistione di generi ci ha appassionato molto: da una parte scene di rapimenti, torture, degne di un film d’azione, dall’altro domande “universali” su quale sia il comportamento giusto in casi estremi come il post 11 settembre”. “Con Ghost Detainee prosegue l’impegno di ILBE nella produzione di documentari di alto livello, destinati a un pubblico informato”, ha dichiarato da parte sua Andrea Iervolino, CEO del Gruppo ILBE. “Dopo il successo de Le Mura di Bergamo, presentato in concorso al 73esimo Festival Internazionale del Cinema di Berlino e vincitore del Premio Miglior Documentario Italiano DPA al Torino Film Festival, ci siamo lanciati in questa nuova avventura, in cui crediamo moltissimo. Questa è una pellicola che fa luce su una storia controversa e che siamo certi saprà stimolare riflessioni e dibattiti”.

Al cinema 29, 30, 31 gennaio “Cover Story-20 anni di Vanity Fair”

Al cinema 29, 30, 31 gennaio “Cover Story-20 anni di Vanity Fair”Roma, 18 gen. (askanews) – In arrivo nelle sale italiane il 29, 30 e 31 gennaio, il docufilm “Cover Story – 20 anni di Vanity Fair”, diretto e scritto dal regista Cosimo Alemà insieme a Matteo Menduni. Prodotto da Condé Nast ed Emma Film e distribuito da Adler Entertainment, è un ritratto di 20 anni di giornalismo, di costume, di spettacolo e di cultura: la storia di Vanity Fair, il settimanale lanciato in Italia nel 2003.

La pellicola rappresenta l’ultimo atto nella celebrazione del compleanno della rivista e si presenta come una riflessione sui valori, sulla storia, sui personaggi e sull’epopea giornalistica di un magazine che è lo specchio della fiera della vanità di ogni momento storico che racconta e che ha raccontato. La struttura del documentario si sviluppa intorno ai valori che hanno caratterizzato la linea editoriale di Vanity Fair: l’emancipazione delle donne, la sostenibilità, l’impegno politico, le lotte progressiste, la passione per il cinema e il mondo dello spettacolo, l’inclusione e il dialogo con tutte le diversità. Ex direttori, collaboratori di ieri e di oggi, opinionisti e giornalisti intervengono per raccontare i cambiamenti, le evoluzioni, gli errori, le battaglie perse e quelle vinte di un giornale che ha cambiato molte regole del mondo dell’informazione. Tanti i personaggi del mondo del cinema, della musica, della televisione e dell’intrattenimento insieme ai nuovi protagonisti dell’arena digitale che appaiono nel film in interviste, contributi speciali e ricordi. Ognuno di loro spiega il profondo e personale legame con Vanity Fair, un unicum nel panorama editoriale italiano che ha permesso alla rivista di raccontare il mondo dello spettacolo e i suoi cambiamenti come nessun altro.

Il titolo “Cover Story” è stato scelto per raccontare una delle componenti di maggior successo della rivista: la copertina. Lungo i 90 minuti del documentario si scoprono dietro le quinte, storie, gossip e curiosità mai raccontati prima, una storia nella storia che racconta della passione e della determinazione di una redazione non solo nel costruire una parabola giornalistica autorevole e originale, ma nel ridefinire il dna della testata all’interno delle nuove e innumerevoli sfide digitali delle piattaforme social e delle nuove community online. La colonna sonora originale porta la firma di un grande musicista italiano, il compositore e produttore Dardust.

Trasporti, accordo Ue per ridurre emissioni CO2 da camion e bus

Trasporti, accordo Ue per ridurre emissioni CO2 da camion e busBruxelles, 18 gen. (askanews) – I negoziatori del Parlamento europeo, della presidenza di turno spagnola del Consiglio Ue e della Commissione hanno raggiunto, oggi a Strasburgo, un accordo provvisorio sul regolamento per la riduzione delle emissioni di CO2 per i nuovi veicoli pesanti. Il regolamento era stato proposto dalla Commissione il 14 febbraio 2023.

I negoziatori hanno concordato obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, avendo come riferimento la media del 2019, del 45% per il periodo 2030-2034, del 65% per il 2035-2039 e del 90% a partire dal 2040. Le nuove norme riguardano gli autobus e i camion di grandi dimensioni (compresi i veicoli professionali, come i camion per la spazzatura, i ribaltabili e le betoniere, a partire dal 2035) e autobus. Gli obiettivi concordati per i nuovi autobus urbani prevedono una riduzione delle emissioni del 90% entro il 2030, e zero emissioni entro il 2035. Vengono fissati obiettivi di riduzione delle emissioni anche per rimorchi (7,5%) e semirimorchi (10%), a partire dal 2030. Sono esentati invece i veicoli pesanti fabbricati da industrie di piccole dimensioni (“small-volume manufacturer”), quelli utilizzati per l’estrazione mineraria, la silvicoltura e l’agricoltura, i veicoli utilizzati dalle forze armate e dei vigili del fuoco e quelli destinati alla protezione civile, all’ordine pubblico e all’assistenza medica.

Secondo l’accordo, la Commissione effettuerà una revisione dettagliata sull’efficacia e sull’impatto del regolamento entro il 2027. Questa revisione valuterà, tra l’altro, l’estensione del campo di applicazione ai camion più piccoli (sotto le 5 tonnellate). Il Parlamento europeo (in particolare la sua commissione Ambiente) e il Consiglio Ue dovranno ora approvare formalmente l’accordo, prima che il nuovo regolamento possa entrare in vigore.

I veicoli pesanti (camion, bus urbani e autobus a lunga percorrenza), sono responsabili di oltre il 25% delle emissioni di gas serra derivanti dal trasporto su strada nell’Ue e rappresentano oltre il 6% delle emissioni totali di gas serra dell’Unione.

Ue, Dombrovskis: aperti a libero scambio ma anche pronti a difenderci

Ue, Dombrovskis: aperti a libero scambio ma anche pronti a difenderciRoma, 18 gen. (askanews) – Come primo blocco mondiale sugli scambi commerciali l’Unione europea ha tutto l’interesse a preservare un sistema multilaterale basato su regole. Ma dato che non può dare per scontato che questo rimanga in futuro, deve essere anche “pronta a difendersi”. Lo affermato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, responsabile del commercio con l’estero per l’Ue, intervenendo a un panel di discussione al forum economico mondiale a Davos, in Svizzera.

Come Ue “siamo il più grande blocco commerciale del mondo. Quindi per l’Ue ci sta tanto in ballo quando discutiamo di sistema commerciale globale, siamo impegnati a preservare un sistema multilaterale basato su regole. Ma il commercio sta cambiando c- ha notato – sta diventando molto più conflittuale e questo avrà un costo. Ci sono stime sul fatto che se si creerà un sistema a blocchi ci saranno ricadute. Quindi è importante preservare il sistema multilaterale. Al tempo stesso e anche evidente che c’è uno spostamento dalla efficienza alla resilienza”. “Parte della risposta è esattamente la diversificazione. Cooperare con una gamma più ampia di partner, restare aperti al mondo resta cruciale, ma al tempo stesso non possiamo dare per scontato che l’apertura degli scambi di oggi resti anche domani. Dobbiamo essere in grado di difenderci e stare attenti al fatto che altri non violino le regole – ha detto Dombrovskis -. Lavoriamo più possibile per il sistema multilaterale, ma restiamo pronti a agire in maniera unilaterale”.

I verbali della Bce, tra falchi e colombe ecco perché l’ultimo board ha lasciato i tassi invariati

I verbali della Bce, tra falchi e colombe ecco perché l’ultimo board ha lasciato i tassi invariatiRoma, 18 gen. (askanews) – L’ultimo Consiglio direttivo della Bce ha deciso di mettersi definitivamente alle spalle la fase di aumento dei tassi di interesse, una linea unanime, tracciata tra falchi e colombe, mentre con un voto a maggioranza, “molto ampia” è stata decisa una accelerazione, a sorpresa, sulla graduale riduzione degli stock di titoli, accumulati anche con il piano anticrisi Pepp.

Secondo i verbali della riunione dello scorso 14 dicembre, che sono stati pubblicati oggi dall’istituzione, all’incontro è stata sollevata l’argomentazione che l’impatto dell’inasprimento monetario già operato potrebbe risultare più forte del previsto nei prossimi trimestri. Tuttavia a queste tesi, evidentemente di qualcuno tra le “colombe”, è stato obiettato che non vi sono evidenze al momento in tal senso e più in generale “è stato sottolineato che non ci sono margini per autocompiacimento e che non è il momento per il consiglio direttivo di abbassare la guardia” nella lotta all’inflazione.

Secondo i verbali della riunione “sono state espresse preoccupazioni sul fatto che nel breve termine l’inflazione potrebbe risalire e che le continue incertezze in merito alle dinamiche dei salari dell’inflazione di fondo suggeriscono ccome sia troppo presto – riportano ancora i verbali – per essere fiduciosi che sul fatto che è stato svolto il compito” (di riportare il caro vita ai livelli obiettivo). Per questo è stata approvata all’unanimità di linea di mantenere i tassi di interesse “a livelli restrittivi tutto il tempo che sarà necessario” per centrare l’obiettivo di ritorno dell’inflazione al 2% sul medio termine.

La proposta del capo economista, Philip Lane, di accelerare il processo di graduale riduzione anche dello stock di titoli pubblici e privati acquistati con il programma Pepp è stata invece approvata “con una maggioranza molto ampia”, prosegue il documento. Su questo aspetto durante la riunione è stato argomentato “che sarebbe prematuro pensare che la debolezza dell’attività sia passata. Ci sono diversi motori di crescita che è improbabile sostengano le economia dell’area euro nel breve termine. Non ci sono segnali di un miglioramento nel commercio globale mentre i rischi geopolitici potrebbero raggiungere debolezza, almeno nel manufatturiero”. Inoltre “i margini patrimoniali di imprese famiglie hanno finora ritardato l’impatto della stretta monetaria sulla domanda, ma mentre questi margini si riducono in tandem con la contrazione del bilancio dell’eurosistema ed è probabile che l’impatto delle condizioni finanziarie più restrittive diventi più forte”.

Inoltre è stato sostenuto che le previsioni di crescita dei tecnici della stessa Bce potrebbero risultare eccessivamente ottimistiche. Alla fine sul Pepp “alcuni componenti erano a favore di una conclusione anticipata dei pieni reinvestimenti dei titoli che giungono alla scadenza, come proposto, altri hanno sostenuto che fosse meglio continuare con il pieno rinnovo dei bond fino alla fine del 2024”.

Al via a Gubbio il conclave Pd, l’ex convento off limits alla stampa

Al via a Gubbio il conclave Pd, l’ex convento off limits alla stampaGubbio (Pg), 18 gen. (askanews) – E’ ben chiuso il cancello del Park hotel ai Cappuccini di Gubbio dove nel primo pomeriggio arriveranno i deputati del Pd per la due giorni organizzata dal gruppo. Dei 69 parlamentari Dem della Camera, si spiega, dovrebbero mancarne solo 4 o 5 per impegni già presi in precedenti (tra loro l’ex premier Enrico Letta). La segretaria Elly Schlien è attesa per domani nell’ex convento immerso nel verde farà l’intervento di chiusura.

L’evento, come ha spiegato il dipendente dell’albergo da dietro il cancello, è off limits alla stampa e fuori si è creato già un capannello di giornalisti, telecamere e microfoni. I lavori si aprono oggi, alle ore 16, con la capogruppo Chiara Braga. Seguiranno due sessioni: “Dove va il mondo. Trea guerree pace, l’Europoa di Ventotene”; “La destra al potere: tra propaganda e sogni di egemonia”.

Domani, la terza sessione “Un patto tra generie generazioni, un’altra ideadi futuro”. Poi, alle ore 11,30, l’intervento conclusivo della segretaria. L’evento sarà un’occasione di confronto all’interno del partito sulla linea politica da adottare, in Parlamento e in vista delle elezioni europee. A cominciare dalla decisione della segretaria di candidarsi o meno, riserva che al momento non è ancora stata sciolta da Elly Schlein.

(dall’inviata Costanza Zanchini)

Bce, “Il lavoro non è finito, presto per abbassare la guardia”

Bce, “Il lavoro non è finito, presto per abbassare la guardia”Roma, 18 gen. (askanews) – Consiglio direttivo della Bce unanime sulla linea dei tassi di interesse, ma voto a maggioranza, “molto ampia” sulla accelerazione che, a sorpresa, lo scorso 14 dicembre è stata decisa sulla graduale riduzione degli stock di titoli, accumulati anche con il piano anticrisi Pepp.

Secondo i verbali della riunione, che sono stati pubblicati oggi dall’istituzione, all’incontro è stata sollevata l’argomentazione che l’impatto dell’inasprimento monetario già operato potrebbe risultare più forte del previsto nei prossimi trimestri. Tuttavia a queste tesi, evidentemente di qualcuno tra le “colombe”, è stato obiettato che non vi sono evidenze al momento in tal senso e più in generale “è stato sottolineato che non ci sono margini per autocompiacimento e che non è il momento per il consiglio direttivo di abbassare la guardia” nella lotta all’inflazione.

Secondo i verbali della riunione “sono state espresse preoccupazioni sul fatto che nel breve termine l’inflazione potrebbe risalire e che le continue incertezze in merito alle dinamiche dei salari dell’inflazione di fondo suggeriscono ccome sia troppo presto – riportano ancora i verbali – per essere fiduciosi che sul fatto che è stato svolto il compito” (di riportare il caro vita ai livelli obiettivo). Per questo è stata approvata all’unanimità di linea di mantenere i tassi di interesse “a livelli restrittivi tutto il tempo che sarà necessario” per centrare l’obiettivo di ritorno dell’inflazione al 2% sul medio termine.

La proposta del capo economista, Philip Lane, di accelerare il processo di graduale riduzione anche dello stock di titoli pubblici e privati acquistati con il programma Pepp è stata invece approvata “con una maggioranza molto ampia”, prosegue il documento. Su questo aspetto durante la riunione è stato argomentato “che sarebbe prematuro pensare che la debolezza dell’attività sia passata. Ci sono diversi motori di crescita che è improbabile sostengano le economia dell’area euro nel breve termine. Non ci sono segnali di un miglioramento nel commercio globale mentre i rischi geopolitici potrebbero raggiungere debolezza, almeno nel manufatturiero”. Inoltre “i margini patrimoniali di imprese famiglie hanno finora ritardato l’impatto della stretta monetaria sulla domanda, ma mentre questi margini si riducono in tandem con la contrazione del bilancio dell’eurosistema ed è probabile che l’impatto delle condizioni finanziarie più restrittive diventi più forte”.

Inoltre è stato sostenuto che le previsioni di crescita dei tecnici della stessa Bce potrebbero risultare eccessivamente ottimistiche. Alla fine sul Pepp “alcuni componenti erano a favore di una conclusione anticipata dei pieni reinvestimenti dei titoli che giungono alla scadenza, come proposto, altri hanno sostenuto che fosse meglio continuare con il pieno rinnovo dei bond fino alla fine del 2024”.

Ddl ecoproteste, ok definitivo Camera: maxi multe fino a 60mila euro per chi deturpa beni culturali o paesaggistici

Ddl ecoproteste, ok definitivo Camera: maxi multe fino a 60mila euro per chi deturpa beni culturali o paesaggisticiRoma, 18 gen. (askanews) – L’Aula della Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge, di iniziativa governativa, emanato dal governo in seguito alle proteste sul cambiamento climatico, che prevede sanzioni per chi deturpa beni culturali o paesaggistici. I sì sono stati 138, i no 92, 10 gli astenuti. Non ci sono modifiche rispetto al testo già approvato dal Senato.

Il provvedimento prevede la sanzione amministrativa da 20.000 euro a 60.000 euro per chiunque distrugga, disperda, deteriori o renda in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui. È prevista inoltre la sanzione amministrativa da 10.000 euro a 40.000 euro per chiunque deturpi o imbratti beni culturali o paesaggistici propri o altrui, o destina i beni culturali ad un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità o ad un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico. Il danneggiamento e la distruzione di beni culturali erano già puniti nel codice penale con la pena della reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 2.500 a euro 15.000. E il deturpamento o imbrattamento di beni culturali con la pena della reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 1.500 euro a 10.000 euro.

I proventi delle sanzioni previste dal ddl approvato oggi, secondo quanto previsto dallo stesso ddl, sono versati in un apposito capitolo del bilancio dello Stato per essere successivamente riassegnati al Ministero della Cultura affinché siano impiegati prioritariamente per il ripristino dei beni. Il ddl infine introduce una fattispecie aggravata (sanzionata con pene raddoppiate) a carico di chi deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico; prevede specifiche sanzioni – reclusione da 1 a 6 mesi o multa da 300 a 1.000 euro – per coloro che deturpano o imbrattano teche, custodie e altre strutture adibite alla esposizione, protezione e conservazione di beni culturali esposti in musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente e istituto pubblico. “Ringrazio il Parlamento per il lavoro svolto, prima il Senato e oggi la Camera, per essere finalmente riusciti a raggiungere questo fondamentale traguardo. Oggi è una bella giornata per la cultura italiana e, in particolare, per il patrimonio artistico e architettonico della Nazione.

“Con l’approvazione definitiva a Montecitorio diventa legge il ‘ddl eco-vandali’, da me fortemente voluto, che stabilisce un principio cardine: d’ora in poi, chi arrecherà dei danni al patrimonio culturale e paesaggistico sarà costretto a pagare di tasca propria il costo delle spese per il ripristino integrale delle opere”. Lo ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo l’approvazione definitiva del provvedimento da parte dell’aula della Camera. “Chi si renderà responsabile di atti vandalici nei confronti dell’arte e dei monumenti nazionali, patrimonio della nostra identità e dell’umanità, deve sapere che ne risponderà direttamente in prima persona dal punto di vista patrimoniale. Si tratta, infatti, di sanzioni amministrative immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali”, ha continuato il ministro.

“È bene poi ricordare, ancora una volta, che colpire l’arte significa danneggiare anche la natura, perché in virtù dell’antropizzazione del paesaggio alcuni luoghi o monumenti sono diventati parte integrante delle nostre città. Compito dello Stato, come sancisce l’articolo 9 della Costituzione, è quello di preservare questa risorsa unica e preziosa che abbiamo il dovere di proteggere e custodire per le future generazioni”, ha concluso.

Covid, Fiaso: nell’ultima settimana crollo dei ricoveri (-37%)

Covid, Fiaso: nell’ultima settimana crollo dei ricoveri (-37%)Roma, 18 gen. (askanews) – Ricoveri Covid in discesa del 37% nell’ultima settimana, il calo maggiore delle ultime cinque settimane di andamento negativo. L’ultima rilevazione della rete sentinella della Fiaso fa registrare un vero crollo dei pazienti ricoverati. Il dato più evidente è il -44% che arriva per i ricoverati “Con Covid”, ovvero coloro che sono in ospedale per altre cause ma sono risultati positivi al coronavirus. Percentuale in diminuzione del 25% nei ricoveri “Per Covid”, ovvero coloro che occupano posti letto nelle malattie infettive o nelle medicine con sindromi respiratorie e polmonari da riferire all’infezione da SARS COV-2. L’età media dei pazienti è di 77 anni e nel 93% dei casi si tratta di soggetti che presentano anche altre patologie.

In calo del 23% anche i pazienti Covid ricoverati nelle terapie intensive, con un 40% in meno dei pazienti “Con Covid” in rianimazione. Si tratta in termini assoluti di poche unità per ospedale e qui il profilo è quello di pazienti con età media di 63 anni e altre patologie. Il dato più significativo: -75% è quello che arriva dagli ospedali pediatrici e dai reparti di pediatria degli ospedali sentinella monitorati dalla Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere. Non ci sono bambini in terapia intensiva e i pochissimi ricoveri continuano a concentrarsi nella fascia di età tra 0-4 anni. “Questi dati testimoniano un crollo della circolazione virale del Covid, che ha raggiunto il picco oltre un mese fa e ora scende rapidamente. Questo sta accadendo anche con i virus influenzali, con numeri in calo nelle ultime due settimane”, spiega il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore. “La riduzione dei contagi è confermata anche dal crollo dei casi nelle età pediatriche, fortunatamente anche il rientro a scuola non ha favorito le infezioni. Il problema nella gestione dei posti letto ospedaliera continua a riguardare soprattutto gli anziani. Quando il Covid colpisce queste persone fragili, con patologie pregresse, che magari non hanno fatto il richiamo del vaccino continua a fare male”, conclude Migliore.