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Bce, “Il lavoro non è finito, presto per abbassare la guardia”

Bce, “Il lavoro non è finito, presto per abbassare la guardia”Roma, 18 gen. (askanews) – Consiglio direttivo della Bce unanime sulla linea dei tassi di interesse, ma voto a maggioranza, “molto ampia” sulla accelerazione che, a sorpresa, lo scorso 14 dicembre è stata decisa sulla graduale riduzione degli stock di titoli, accumulati anche con il piano anticrisi Pepp.

Secondo i verbali della riunione, che sono stati pubblicati oggi dall’istituzione, all’incontro è stata sollevata l’argomentazione che l’impatto dell’inasprimento monetario già operato potrebbe risultare più forte del previsto nei prossimi trimestri. Tuttavia a queste tesi, evidentemente di qualcuno tra le “colombe”, è stato obiettato che non vi sono evidenze al momento in tal senso e più in generale “è stato sottolineato che non ci sono margini per autocompiacimento e che non è il momento per il consiglio direttivo di abbassare la guardia” nella lotta all’inflazione.

Secondo i verbali della riunione “sono state espresse preoccupazioni sul fatto che nel breve termine l’inflazione potrebbe risalire e che le continue incertezze in merito alle dinamiche dei salari dell’inflazione di fondo suggeriscono ccome sia troppo presto – riportano ancora i verbali – per essere fiduciosi che sul fatto che è stato svolto il compito” (di riportare il caro vita ai livelli obiettivo). Per questo è stata approvata all’unanimità di linea di mantenere i tassi di interesse “a livelli restrittivi tutto il tempo che sarà necessario” per centrare l’obiettivo di ritorno dell’inflazione al 2% sul medio termine.

La proposta del capo economista, Philip Lane, di accelerare il processo di graduale riduzione anche dello stock di titoli pubblici e privati acquistati con il programma Pepp è stata invece approvata “con una maggioranza molto ampia”, prosegue il documento. Su questo aspetto durante la riunione è stato argomentato “che sarebbe prematuro pensare che la debolezza dell’attività sia passata. Ci sono diversi motori di crescita che è improbabile sostengano le economia dell’area euro nel breve termine. Non ci sono segnali di un miglioramento nel commercio globale mentre i rischi geopolitici potrebbero raggiungere debolezza, almeno nel manufatturiero”. Inoltre “i margini patrimoniali di imprese famiglie hanno finora ritardato l’impatto della stretta monetaria sulla domanda, ma mentre questi margini si riducono in tandem con la contrazione del bilancio dell’eurosistema ed è probabile che l’impatto delle condizioni finanziarie più restrittive diventi più forte”.

Inoltre è stato sostenuto che le previsioni di crescita dei tecnici della stessa Bce potrebbero risultare eccessivamente ottimistiche. Alla fine sul Pepp “alcuni componenti erano a favore di una conclusione anticipata dei pieni reinvestimenti dei titoli che giungono alla scadenza, come proposto, altri hanno sostenuto che fosse meglio continuare con il pieno rinnovo dei bond fino alla fine del 2024”.

Ddl ecoproteste, ok definitivo Camera: maxi multe fino a 60mila euro per chi deturpa beni culturali o paesaggistici

Ddl ecoproteste, ok definitivo Camera: maxi multe fino a 60mila euro per chi deturpa beni culturali o paesaggisticiRoma, 18 gen. (askanews) – L’Aula della Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge, di iniziativa governativa, emanato dal governo in seguito alle proteste sul cambiamento climatico, che prevede sanzioni per chi deturpa beni culturali o paesaggistici. I sì sono stati 138, i no 92, 10 gli astenuti. Non ci sono modifiche rispetto al testo già approvato dal Senato.

Il provvedimento prevede la sanzione amministrativa da 20.000 euro a 60.000 euro per chiunque distrugga, disperda, deteriori o renda in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui. È prevista inoltre la sanzione amministrativa da 10.000 euro a 40.000 euro per chiunque deturpi o imbratti beni culturali o paesaggistici propri o altrui, o destina i beni culturali ad un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità o ad un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico. Il danneggiamento e la distruzione di beni culturali erano già puniti nel codice penale con la pena della reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 2.500 a euro 15.000. E il deturpamento o imbrattamento di beni culturali con la pena della reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 1.500 euro a 10.000 euro.

I proventi delle sanzioni previste dal ddl approvato oggi, secondo quanto previsto dallo stesso ddl, sono versati in un apposito capitolo del bilancio dello Stato per essere successivamente riassegnati al Ministero della Cultura affinché siano impiegati prioritariamente per il ripristino dei beni. Il ddl infine introduce una fattispecie aggravata (sanzionata con pene raddoppiate) a carico di chi deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico; prevede specifiche sanzioni – reclusione da 1 a 6 mesi o multa da 300 a 1.000 euro – per coloro che deturpano o imbrattano teche, custodie e altre strutture adibite alla esposizione, protezione e conservazione di beni culturali esposti in musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente e istituto pubblico. “Ringrazio il Parlamento per il lavoro svolto, prima il Senato e oggi la Camera, per essere finalmente riusciti a raggiungere questo fondamentale traguardo. Oggi è una bella giornata per la cultura italiana e, in particolare, per il patrimonio artistico e architettonico della Nazione.

“Con l’approvazione definitiva a Montecitorio diventa legge il ‘ddl eco-vandali’, da me fortemente voluto, che stabilisce un principio cardine: d’ora in poi, chi arrecherà dei danni al patrimonio culturale e paesaggistico sarà costretto a pagare di tasca propria il costo delle spese per il ripristino integrale delle opere”. Lo ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo l’approvazione definitiva del provvedimento da parte dell’aula della Camera. “Chi si renderà responsabile di atti vandalici nei confronti dell’arte e dei monumenti nazionali, patrimonio della nostra identità e dell’umanità, deve sapere che ne risponderà direttamente in prima persona dal punto di vista patrimoniale. Si tratta, infatti, di sanzioni amministrative immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali”, ha continuato il ministro.

“È bene poi ricordare, ancora una volta, che colpire l’arte significa danneggiare anche la natura, perché in virtù dell’antropizzazione del paesaggio alcuni luoghi o monumenti sono diventati parte integrante delle nostre città. Compito dello Stato, come sancisce l’articolo 9 della Costituzione, è quello di preservare questa risorsa unica e preziosa che abbiamo il dovere di proteggere e custodire per le future generazioni”, ha concluso.

Covid, Fiaso: nell’ultima settimana crollo dei ricoveri (-37%)

Covid, Fiaso: nell’ultima settimana crollo dei ricoveri (-37%)Roma, 18 gen. (askanews) – Ricoveri Covid in discesa del 37% nell’ultima settimana, il calo maggiore delle ultime cinque settimane di andamento negativo. L’ultima rilevazione della rete sentinella della Fiaso fa registrare un vero crollo dei pazienti ricoverati. Il dato più evidente è il -44% che arriva per i ricoverati “Con Covid”, ovvero coloro che sono in ospedale per altre cause ma sono risultati positivi al coronavirus. Percentuale in diminuzione del 25% nei ricoveri “Per Covid”, ovvero coloro che occupano posti letto nelle malattie infettive o nelle medicine con sindromi respiratorie e polmonari da riferire all’infezione da SARS COV-2. L’età media dei pazienti è di 77 anni e nel 93% dei casi si tratta di soggetti che presentano anche altre patologie.

In calo del 23% anche i pazienti Covid ricoverati nelle terapie intensive, con un 40% in meno dei pazienti “Con Covid” in rianimazione. Si tratta in termini assoluti di poche unità per ospedale e qui il profilo è quello di pazienti con età media di 63 anni e altre patologie. Il dato più significativo: -75% è quello che arriva dagli ospedali pediatrici e dai reparti di pediatria degli ospedali sentinella monitorati dalla Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere. Non ci sono bambini in terapia intensiva e i pochissimi ricoveri continuano a concentrarsi nella fascia di età tra 0-4 anni. “Questi dati testimoniano un crollo della circolazione virale del Covid, che ha raggiunto il picco oltre un mese fa e ora scende rapidamente. Questo sta accadendo anche con i virus influenzali, con numeri in calo nelle ultime due settimane”, spiega il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore. “La riduzione dei contagi è confermata anche dal crollo dei casi nelle età pediatriche, fortunatamente anche il rientro a scuola non ha favorito le infezioni. Il problema nella gestione dei posti letto ospedaliera continua a riguardare soprattutto gli anziani. Quando il Covid colpisce queste persone fragili, con patologie pregresse, che magari non hanno fatto il richiamo del vaccino continua a fare male”, conclude Migliore.

La procura generale della Cassazione: il saluto romano è un reato se realizza un pericolo per l’ordine pubblico

La procura generale della Cassazione: il saluto romano è un reato se realizza un pericolo per l’ordine pubblicoRoma, 18 gen. (askanews) – “Il saluto fascista rientra nel perimetro punitivo della ‘legge Mancino’, quando realizza un pericolo concreto rispetto all’ordine pubblico”, lo ha detto, in sostanza, l’avvocato generale della Cassazione, Pietro Gaeta, che rappresenta la procura generale, durante il suo intervento davanti alle Sezioni unite della Suprema corte. Gli ermellini sono chiamati ad esprimersi rispetto a come giudicare il ‘saluto romano’ dopo alcuni verdetti difformi. “Serve intervenire se quelle manifestazioni rappresentano un pericolo concreto della pacifica convivenza, una lesione dell’ordine pubblico”.

L’avvocato generale Pietro Gaeta ha chiesto in particolare di rigettare i ricorsi delle difese e confermare di fatto la sentenza di condanna in appello a Milano per alcuni esponenti di estrema destra che avevano fatto il saluto fascista nel corso di una manifestazione. “Acca Larentia con 5mila persone è una cosa diversa da quattro nostalgici che si vedono davanti ad una lapide in un cimitero di provincia ed uno di loro alza il braccio – ha detto Gaeta – Bisogna distinguere la finalità commemorativa con il potenziale pericolo per l’ordine pubblico. La nostra democrazia giudiziaria è forte e sa distinguere”. “E’ ovvio che il saluto fascista sia un’offesa alla sensibilità individuale” e diventa reato “quando realizza un pericolo concreto per l’ordine pubblico”. Gaeta ha poi sottolineato: “Non possiamo avere sentenze a macchia di leopardo in cui lo stesso gruppo di persone viene condannato da un tribunale ed assolto da un altro”.

Ddl ecoproteste, ok definitivo Camera: maxi multe fino a 60mila euro

Ddl ecoproteste, ok definitivo Camera: maxi multe fino a 60mila euroRoma, 18 gen. (askanews) – L’Aula della Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge, di iniziativa governativa, emanato dal governo in seguito alle proteste sul cambiamento climatico, che prevede sanzioni per chi deturpa beni culturali o paesaggistici. I sì sono stati 138, i no 92, 10 gli astenuti. Non ci sono modifiche rispetto al testo già appropvato dal Senato.

Il provvedimento prevede la sanzione amministrativa da 20.000 euro a 60.000 euro per chiunque distrugga, disperda, deteriori o renda in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui. È prevista inoltre la sanzione amministrativa da 10.000 euro a 40.000 euro per chiunque deturpi o imbratti beni culturali o paesaggistici propri o altrui, o destina i beni culturali ad un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità o ad un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico. Il danneggiamento e la distruzione di beni culturali erano già puniti nel codice penale con la pena della reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 2.500 a euro 15.000. E il deturpamento o imbrattamento di beni culturali con la pena della reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 1.500 euro a 10.000 euro.

I proventi delle sanzioni previste dal ddl approvato oggi, secondo quanto previsto dallo stesso ddl, sono versati in un apposito capitolo del bilancio dello Stato per essere successivamente riassegnati al Ministero della Cultura affinché siano impiegati prioritariamente per il ripristino dei beni. Il ddl infine introduce una fattispecie aggravata (sanzionata con pene raddoppiate) a carico di chi deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico; prevede specifiche sanzioni – reclusione da 1 a 6 mesi o multa da 300 a 1.000 euro – per coloro che deturpano o imbrattano teche, custodie e altre strutture adibite alla esposizione, protezione e conservazione di beni culturali esposti in musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente e istituto pubblico.

Fine vita, Zaia: sui temi etici non ci sono ordini di partito

Fine vita, Zaia: sui temi etici non ci sono ordini di partitoVenezia, 18 gen. (askanews) – “Facendo il consuntivo delle sei pratiche del Veneto sul fine vita in cinque anni: 4 sono state rigettate una dallo Iov, due accettate: la signora Gloria Treviso e Stefano Gheller e hanno avuto tempi di risposte celere. In ogni caso sui temi etici non ci possono essere ordini di partito, non è un fatto politico”. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia tornando sul tema del fine vita discusso in consiglio regionale nei giorni scorsi nel corso della conferenza stampa e sul ‘no’ espresso sul tema dal segretario della Lega, Salvini. “Su un tema così delicato – ha aggiunto Zaia – c’è la libertà di pensiero, non ho mai voluto fare la conta l’avrei trovato vomitevole, va rispettata la volontà di tutti. Salvini ha detto ‘no’, ma ad esempio il segretario regionale della Lega Stefani avrebbe votato sì.In Consiglio regionale tutti i consiglieri della Lega hanno votato come volevano e non hanno avuto condizionamenti da me”.

“Con senso etico e della responsabilità – ha proseguito il governatore – Ulss e comitati etici quando vedono pratiche del genere, le valutano, sulle tempistiche si può fare per uniformare ma in assenza di una legge si possono dare indicazioni, a rigor di logica la legge stabiliva questo. Il fine vita esiste per una sentenza della Corte Costituzionale, il progetto di legge che arriva dai cittadini intendeva definire i tempi di attesa per la risposta, per tutto ci vuole una fonte giuridica, le Ulss rispondono tempestivamente”.

Il Lovers Film Festival torna a Torino dal 16 al 21 aprile

Il Lovers Film Festival torna a Torino dal 16 al 21 aprileRoma, 18 gen. (askanews) – A Torino, dal 16 al 21 aprile 2024 presso il Cinema Massimo, la multisala del Museo Nazionale del Cinema, torna il Lovers Film Festival, il più antico festival italiano sui temi LGBTQI+ (lesbici, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali) diretto da Vladimir Luxuria e fondato da Giovanni Minerba e Ottavio Mai. L’edizione di quest’anno prosegue il percorso triennale che lo porterà a festeggiare, nel 2025, il suo quarantesimo anniversario.

“L’edizione di quest’anno del Lovers Film Festival è al tempo stesso una consapevolezza e un augurio – hanno detto Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema. Consapevolezza perché, ancora una volta, si è riusciti a comunicare l’essenza del cinema e la potenza emozionale che riesce a sprigionare. L’augurio è che questo forte messaggio arrivi a tutti in un momento così complicato, con un semplice bacio che racchiude un mondo dietro di sé. Grazie a Vladimir Luxuria che con passione dirige questo festival, rendendolo grande e importante in molti sensi”. Lo slogan 2024 sarà “Movies make you move” e la vignettista Valentina Stecchi firma l’immagine. “Quest’anno abbiamo scelto uno slogan – Movies make you move – perché il cinema ti muove e ti commuove. Il film inizia ancora prima che tu ti sieda al cinema. Quando ti accende il desiderio, la curiosità e la voglia di conoscere una storia. Il cinema ti fa muovere da casa e ti fa stare insieme alle altre e agli altri. Fa compiere un movimento fisico ma anche uno interiore che ti fa riflettere e ti fa stare bene. Quest’anno, in un clima di odio e di guerra, abbiamo deciso di rispondere con l’amore che, infatti, è anche il tema della nostra immagine guida, firmata da Valenti Stecchi. Un bacio al cinema, il gesto simbolo dell’amore. Un bacio fra due uomini che fa commuovere un uomo e una donna che stanno vedendo il film. La dimostrazione che quando l’amore viene narrato bene smuove i sentimenti di tutte e tutti” ha commentato la direttrice Vladimir Luxuria.

“Sentire le farfalle nello stomaco, sognare, innamorarsi sentendo un trasporto irresistibile. Il cinema è in grado di farci immergere nelle vite degli altri e, attraverso le loro storie, scoprire qualcosa di noi stessi. L’immagine che ho realizzato per il festival mostra, attraverso un bacio dolce e romantico, quanto l’amore riesca a smuovere qualcosa dentro di noi, abbattendo i pregiudizi, rompendo gli schemi e regalandoci una ventata di libertà” ha affermato Valentina Stecchi. Attualmente sono in corso le selezioni dei circa 60 titoli tra lungometraggi, documentari e cortometraggi provenienti da tutto il mondo, che comporranno il programma. Confermate le tre sezioni competitive principali: All The Lovers, concorso internazionale lungometraggi, Future Lovers, concorso internazionale cortometraggi e Real Lovers, concorso internazionale documentari.

Inoltre, il festival avrà una sezione – Lovers celebration – pensata per ricordare e celebrare una serie di personaggi significativi per il cinema e per la comunità LGBTQI+ fra cui Truman Capote di cui, nel 2024, ricorre il centenario dalla nascita.

Autonomia, voto finale slitta alla settimana prossima

Autonomia, voto finale slitta alla settimana prossimaRoma, 18 gen. (askanews) – Il voto finale sul ddl Calderoli per l’attuazione dell’autonomia regionale differenziata slitta alla prossima settimana. E’ questo, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, l’esito della riunione “informale” dei capigruppo del Senato, dopo che le opposizioni avevano abbandonato per protesta la seduta della commissione Bilancio che stava formulando gli ultimi pareri sugli emendamenti.

La seduta odierna dell’aula di palazzo Madama, nel corso della quale la maggioranza puntava a concludere l’esame del provvedimento con il voto finale, è rimasta sospesa per circa un’ora, quindi riprenderà con il voto sugli emendamenti (che sono oltre 300) ma si concluderà entro le 15 per il previsto question time con il Governo. Il voto finale slitta alla prossima settimana, con ogni probabilità il percorso del provvedimento si concluderà quindi nella seduta di martedì.

Libri, esce “Il sole all’alba”: l’inizio della storia di Un Posto al Sole

Libri, esce “Il sole all’alba”: l’inizio della storia di Un Posto al SoleRoma, 18 gen. (askanews) – Napoli, fine anni Settanta. Il giovane Raffaele Giordano, figlio di un pescatore, sta per realizzare il grande desiderio di diventare calciatore. Ma pochi giorni prima del provino per entrare nelle giovanili della squadra partenopea, quel sogno viene improvvisamente infranto a causa di un brutto infortunio. Costretto a rinunciare al suo futuro calcistico, insieme al cugino Rocco, Raffaele comincia a barcamenarsi tra un lavoro e l’altro: comparsa al teatro San Carlo e in un film poliziottesco, apprendista in un vivaio, finché – come spesso accade ai figli della Napoli meno agiata – entra in contatto con giri poco puliti legati alla criminalità, finendo a fare il contrabbandiere. Prima che Raffaele riesca a riprendere in mano il timone della sua vita e a riportarla sulla giusta rotta, diventando il “celeberrimo” portiere di Palazzo Palladini, entrano in scena anche i personaggi che saranno i protagonisti di Un posto al sole: Rita Cozzolino, prima cartomante “occasionale”, poi grande amore del giovane Raffaele, Giulia, la sorella di Rita, e Renato Poggi, che coroneranno la loro relazione con il matrimonio, Marina Addezio, destinata a sposare Rocco Giordano e, negli anni, a essere la regina di intrecci amorosi e imprenditoriali. “Il sole all’alba” è l’inizio di un ormai lunghissimo racconto televisivo, i cui protagonisti, ancora giovanissimi, sono ritratti nel caleidoscopico alternarsi di dramma, commedia e storia sentimentale, che tanto ha fatto amare la fiction.

“Il sole all’alba” di Dario Carraturo e Paolo Terracciano, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali (Euro: 19,00). Dario Carraturo è un ex pubblicitario “pentito”, che dal 2001 dedica gran parte delle proprie energie alla scrittura di Un posto al sole, di cui è story editor. Al lavoro per il più longevo daily drama italiano affianca quello di docente di sceneggiatura e le collaborazioni con altre produzioni televisive. Vive e lavora a Napoli.

Paolo Terracciano entra nella famiglia di Un posto al sole nel 1998. Nei primi anni ricopre un po’ tutti i ruoli, fino a diventare head writer nel 2001. È un matrimonio felice, da cui nascono lo spin off Un posto al sole d’estate e altre puntate speciali. Inevitabilmente si concede qualche scappatella in altre produzioni Tv, ma l’unico amore che può competere con Upas è quello per i fumetti, di cui è sceneggiatore per Sergio Bonelli Editore. Vive a Napoli.

Ok commissioni ddl Italia-Albania, opposizioni abbandonano lavori

Ok commissioni ddl Italia-Albania, opposizioni abbandonano lavoriRoma, 18 gen. (askanews) – E’ arrivato verso mezzanotte e mezzo il via libera delle commissioni Affari costituzionali ed Esteri della Camera al ddl di ratifica del protocollo Italia-Albania sui centri per migranti. Con le opposizioni che hanno abbandonato l’aula per protestare contro la chiusura di governo e maggioranza a qualsiasi modifica. Lunedì il provvedimento approda in aula.

Le opposizioni, ha spiegato Matteo Mauri del Pd, hanno selezionato un pacchetto di 20 proposte, “nessuna delle quali avrebbe stravolto il testo ma inserito specifiche, cose che il governo a voce ha garantito che rispetterà senza però volerle scrivere nero su bianco” neanche la richiesta di riconoscere “il diritto delle grandi organizzazioni internazionali a visitare i centri proponendo una riformulazione riduttiva e inaccettabile. La contraddizione come la malafede – ha attaccato Mauri – sono evidenti”. Unica modifica approvata, targata esecutivo, per precisare che la Commissione territoriale d’asilo sarà quella che ha sede a Roma. Blindato dunque l’impianto dell’operazione voluta dalla premier Giorgia Meloni e dal suo omologo Edi Rama.

Il protocollo prevede che vengano realizzate in territorio albanese due aree, con una capienza complessiva per non più di 3mila migranti, dove condurre stranieri salvati in operazioni di soccorso e dove espletare le procedure di identificazione e accertamento dei requisiti di protezione internazionale e, nel caso di diniego, le procedure per il rimpatrio. Secondo quanto riferito dal viceministro agli Esteri Edmondo Cirielli (Fdi), durante i lavori, l’intenzione sarebbe quella di fare un primo screening a bordo delle navi dello Stato italiano, in acque internazionali. In Albania non andranno soggetti vulnerabili (“minori, minori non accompagnati, disabili, anziani, donne, genitori singoli con figli minori, vittime della tratta di esseri umani, persondovrebbee affette da gravi malattie o da disturbi mentali, persone per le quali è accertato che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale, vittime di mutilazioni genitali”, ha spiegato Cirielli). I migranti destinati ai due centri di detenzione amministrativa (uno presso il porto di Shengjin e l’altro nell’entroterra presso Gjder) dovrebbero dunque essere uomini considerati, “prima facie”, a prima vista, non vulnerabili. Scelta non banale e non priva di rischi se non effettuata da personale adeguatamente formato e con la dovuta tempistica.

Sotto accusa delle opposizioni anche la previsione che le strutture avranno tre diverse aree. Oltre a una parte del centro che avrà funzione di hotspot, una parte funzioni di Cpr e una una struttura detentiva, sotto giurisdizione penale italiana, per eventuali delitti commessi da un ospite dei due centri di detenzione amministrativa. La richiesta di prevedere un ufficio del Garante per i detenuti è stata respinta. Il ddl di ratifica dà piena esecuzione al protocollo e introduce anche alcune norme per il coordinamento e la gestione, stabilisce le autorità coinvolte, precisa che nei due centri potranno essere condotte solo persone imbarcate “anche a seguito di operazioni di soccorso” extra-Ue (né acque italiane né di altri Stati membri). Il provvedimento equipara le aree concesse in uso all’Italia, di cui il nostro Paese avrà la concessione, la responsabilità e la gestione, e tutti i costi a carico, a zone di frontiera e di transito dove è prevista la procedura accelerata. Si specifica inoltre che ai migranti dovrà applicarsi la normativa italiana ed europea in materia.

Il testo è in prima lettura e dopo Montecitorio il provvedimento passerà all’esame del Senato. Resta intanto sospesa la ratifica del protocollo da parte dell’Albania, bloccata da uno stop della Corte costituzionale albanese. Oggi la Corte avvierà l’esame e dovrà esprimersi nel merito entro il 6 marzo. Non è escluso che il verdetto arrivi prima.