Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

”Il Papa ha dormito tutta la notte, ora prosegue il riposo”

”Il Papa ha dormito tutta la notte, ora prosegue il riposo”Roma, 4 mar. (askanews) – Papa Francesco “ha dormito tutta la notte, ora prosegue il riposo”. Lo riferisce la Sala Stampa Vaticana.


Giunto al diciannovesimo giorno di ricovero al policlinico Agostino Gemelli di Roma, dopo alcuni giorni in cui la situazione era sembrata stabilizzarsi, ieri Bergoglio ha accusato “due episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da importante accumulo di muco endobronchiale e conseguente broncospasmo”, per i quali sono state necessarie “due broncoscopie con necessità di aspirazione di abbondanti secrezioni” e la ripresa della ventilazione meccanica non invasiva. Se pur in un “quadro complicato”, Francesco “è sempre rimasto vigile, orientato e collaborante”. In ogni caso la prognosi rimane ancora riservata.

Wall Street chiude in netto calo (DJ -1,48%) dopo conferma dazi Usa

Wall Street chiude in netto calo (DJ -1,48%) dopo conferma dazi UsaRoma, 3 mar. (askanews) – Chiusura in pesante ribasso a Wall Street dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha confermato dazi al 25% sulle merci importate da Canada e Messico. “Non restano margini” per trattare all’ultimo minuto e “i danzi su Canada Messico saranno in vigore da domani”, ha detto durante una conferenza stampa dalla Casa Bianca.


Dopo un avvio in moderato rialzo, l’azionario Usa ha cambiato rotta nel pomeriggio e ha continuato a peggiorare in serata. Il Dow Jones ha chiuso in ribasso dell’1,48 percento, l’S&P 500 con un meno 1,76 percento 3 il Nasdaq con un crollo del 2,64% dopo che nel corso della sessione era arrivato a cedere oltre il 3%. Precedentemente erano circolate ipotesi di stampa, specialmente sulle testate “liberal” di un possibile alleggerimento dei dazi. (fonte immagine: The White House).

Ucraina, Meloni: momento difficile, distanze nei toni ma obiettivo comune è pace giusta, serve a tutti

Ucraina, Meloni: momento difficile, distanze nei toni ma obiettivo comune è pace giusta, serve a tuttiRoma, 3 mar. (askanews) – “Il momento non è facile, non è facile per nessuno, non è certamente facile per me. Quando inevitabilmente ti trovi a prendere decisioni che incideranno sul futuro della tua nazione, dell’Europa, del quadro geopolitico nel suo complesso, non sono decisioni che si prendono con leggerezza. E questa è anche la ragione per la quale sono convinta che questo sia un momento nel quale prima di fare una scelta bisogna ponderarla, nel quale bisogna mantenere la calma, ragionare nel modo più lucido possibile guardando sempre all’obiettivo e alla priorità, e per me la priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano. E credo che sia nell’interesse italiano evitare qualsiasi possibile frattura all’interno dell’Occidente perché una divisione ci renderebbero tutti quanti più deboli”, lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a ‘XXI secolo’ su Rai uno.


E “lo scontro Trump-Zelensky alla Casa Bianca? Diciamo che non sono dibattiti che normalmente si fanno davanti alle telecamere. Non ha aiutato”. “In un momento in cui c’era molta emotività – ha spiegato Meloni – ho chiesto un incontro per parlarsi in modo franco di come si vuole affrontare la questione ucraina ma in generale le grandi sfide che Europa, Stati Uniti, l’Occidente hanno di fronte. Credo che alla fine, al di là di quello che può sembrare, i toni danno l’impressione che le posizioni siano molto distanti ma in realtà non lo sono perché l’obiettivo è condiviso ed è portare pace in Ucraina, una pace giusta, portare una pace stabile, duratura, direi definitiva. E quindi la questione centrale è come si fa a costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza per l’Ucraina tale da fare in modo che non possa tornare la guerra. E questo serve a tutti”.Una pace giusta – ha sottolineato la premier – “serve a tutti, serve all’Ucraina, serve ai paesi europei particolarmente a quelli che si sentono minacciati giustamente dalla Russia e serve a Donald Trump che è un leader forte e che chiaramente non può permettersi di siglare un accordo che qualcuno domani potrebbe violare”.


Inoltre, “penso che in questo momento chiunque faccia delle proposte fa una cosa comunque utile” ma “sulla proposta di invio di soldati europei avanzata dalla Francia alla Gran Bretagna, l’Italia ha espresso le sue perplessità, secondo me è molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell’efficacia, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina”. 

Dazi,Meloni: farò di tutto per evitare guerra commerciale

Dazi,Meloni: farò di tutto per evitare guerra commercialeRoma, 3 mar. (askanews) – I dazi sarebbero un danno per l’Italia e in realtà forse anche per gli Usa e Giorgia Meloni intende fare tutto il possibile per arrivare ad un accordo, anziché a una “guerra commerciale”. La premier lo ha detto in una intervista a ‘XXI secolo’ che andrà in onda questa sera su Rai uno.


“Sui dazi il nostro interesse è completamente opposto, diciamo, a quello che sta dichiarando Donald Trump. Poi vedremo che cosa accadrà nei fatti, anche se io sono convinta che in realtà quello che può produrre l’avvio di dazi – con una risposta europea, cioè una guerra commerciale – non convenga a nessuno non convenga in realtà a nessuno, neanche agli Stati uniti”. “Gli Stati Uniti – ha spiegato – pongono da molto tempo – e non non hanno cominciato con Donald Trump – la la questione di un surplus commerciale, quindi un disavanzo commerciale. Ma credo si possa risolvere in modo positivo, con degli accordi, piuttosto che avviando un’escalation”. Questo, ha aggiunto, “è uno dei temi che affronterò con il presidente degli Stati uniti – e che penso l’Europa sta affrontando col presidente degli Stati uniti – per capire come questa questione del disavanzo commerciale possa essere affrontata in una maniera positiva, piuttosto che in modo oppositivo. Perché a noi non conviene, l’Italia è una nazione esportatrice, i dazi non ci convengono. Farò tutto quello che posso per impedire che questo accada”.

Ucraina,Meloni: distanze nei toni ma obiettivo comune è pace giusta

Ucraina,Meloni: distanze nei toni ma obiettivo comune è pace giustaRoma, 3 mar. (askanews) – “In un momomento in cui c’era molta emotività ho chiesto un incontro per parlarsi in modo franco di come si vuole affrontare la questione ucraina ma in generale le grandi sfide che Europa, Stati Uniti, l’Occidente hanno di fronte. Credo che alla fine, al di là di quello che può sembrare, i toni danno l’impressione che le posizioni siano molto distanti ma in realtà non lo sono perché l’obiettivo è condiviso ed è portare pace in Ucraina, una pace giusta, portare una pace stabile, duratura, direi definitiva. E quindi la questione centrale è come si fa a costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza per l’Ucraina tale da fare in modo che non possa tornare la guerra. E questo serve a tutti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a ‘XXI secolo’.Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a ‘XXI secolo’.

Ucraina, Meloni: momento difficile,Occidente non diviso la priorità

Ucraina, Meloni: momento difficile,Occidente non diviso la prioritàRoma, 3 mar. (askanews) – “Il momento non è facile, non è facile per nessuno, non è certamente facile per me. Quando inevitabilmente ti trovi a prendere decisioni che incideranno sul futuro della tua nazione, dell’Europa, del quadro geopolitico nel suo complesso, non sono decisioni che si prendono con leggerezza. E questa è anche la ragione per la quale sono convinta che questo sia un momento nel quale prima di fare una scelta bisogna ponderarla, nel quale bisogna mantenere la calma, ragionare nel modo più lucido possibile guardando sempre all’obiettivo e alla priorità, e per me la priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano. E credo che sia nell’interesse italiano evitare qualsiasi possibile frattura all’interno dell’Occidente perché una divisione ci renderebbero tutti quanti più deboli”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a ‘XXI secolo’.

Hottges (Deutsche Telekom): all’Ue servono tagli “alla Elon Musk”

Hottges (Deutsche Telekom): all’Ue servono tagli “alla Elon Musk”Roma, 3 mar. (askanews) – Nell’Unione europea ci vorrebbero tagli come quelli che Elon Musk sta effettuando negli Usa: lo ha sostenuto l’amministratore delegato di Deutsche Telekom, Timotheus Höttges. “Quello che serve in Europa è un Doge”, ha affermato durante un dibattito al Mobile World Congress di Barcellona, secondo quanto riporta Cnbc.


Il riferimento è al Department of Government Efficiency, che il presidente Usa, Donald Trump, ha affidato al cofondatore di Tesla, con il compito di tagliare burocrazia e spese inutili o dannose. Höttges ha riferito di aver contato tutte le autorità con cui Deutsche Telekom si deve interfacciare per operare nella nella Ue: assommano a 270. (fonte immagine: Deutsche Telekom).

Due nuovi episodi di insufficienza respiratoria acuta, il Papa di nuovo sottoposto a ventilazione meccanica

Due nuovi episodi di insufficienza respiratoria acuta, il Papa di nuovo sottoposto a ventilazione meccanicaCittà del Vaticano, 3 mar. (askanews) – “Nella giornata odierna, il Santo Padre ha presentato due episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da importante accumulo di muco endobronchiale e conseguente broncospasmo”. E’ quanto riferisce il bollettino medico di questo pomeriggio, reso noto dalla Sala stampa della Santa Sede che precisa come siano state necessarie “due broncoscopie con necessità di aspirazione di abbondanti secrezioni”.


Nel pomeriggio è quindi “stata ripresa la ventilazione meccanica non invasiva”. “Il Santo Padre – si conclude – è sempre rimasto vigile, orientato e collaborante. La prognosi rimane riservata”. 

Papa, due nuovi episodi di insufficienza respiratoria acuta

Papa, due nuovi episodi di insufficienza respiratoria acutaCittà del Vaticano, 3 mar. (askanews) – “Nella giornata odierna, il Santo Padre ha presentato due episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da importante accumulo di muco endobronchiale e conseguente broncospasmo”. E’ quanto riferisce il bollettino medico di questo pomeriggio, reso noto dalla Sala stampa della Santa Sede che precisa come siano state necessarie “due broncoscopie con necessità di aspirazione di abbondanti secrezioni”.


Nel pomeriggio è quindi “stata ripresa la ventilazione meccanica non invasiva”. “Il Santo Padre – si conclude – è sempre rimasto vigile, orientato e collaborante. La prognosi rimane riservata”.

Usa, Carr: nell’Ue troppe restrizioni alla libertà di espressione

Usa, Carr: nell’Ue troppe restrizioni alla libertà di espressioneRoma, 3 mar. (askanews) – Gli Stati Uniti ribadiscono di essere pronti a intervenire a difesa dei loro giganti digitali, ove dovessero insorgere conflitti con le nuove normative europee, in particolare sulla libertà di espressione. “Stiamo tornando alla nostra tradizione sulla libertà di espressione, torniamo alle radici del nostro primo emendamento”, ha detto Brendon Carr, presidente della Federal Communications Commission intervenendo al Mobile World Congress di Barcellona. Secondo quanto riporta Cnbc, l’esponente Usa ha rimarcato che da quando sono state imposte le restrizioni motivate dal Covid, nel 2020 e 2021, c’è un diffusa percezione sul fatto che la libertà di parola sia stata erosa.


“Da parte del presidente (Usa Donald) Trump e da parte mia, nel governo stiamo incoraggiando le imprese tecnologiche a mettere fine alla censura che abbiamo visto negli ultimi anni”, ha affermato. E ha messo nel mirino il Digital Services Act della Unione europea. “Ci sono alcune preoccupazioni che ho rispetto all’approccio che l’Europa ha adottato, in particolare con il Dsa. Esiste il rischio che questo regime regolamentare imponga regole eccessive rispetto alla libertà di espressione”. Secondo Carr i giganti digitali Usa considerano eccessive le regole Ue e le reputano “incompatibili” con in valori fondamentali Usa. La presa di posizione segue quella mostrata il mese scorso dal vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, che durante un vertice sull’intelligenza artificiale a Parigi aveva messo nel mirino gli eccessi regolamentari delle normative europee e le loro ricadute per le imprese tecnologiche statunitensi.


“La censura che potenzialmente potrebbe derivare dal Dsa è qualcosa di incompatibile, sia con le nostre tradizioni sulla libertà di parola, sia rispetto agli impegni che le società tecnologiche hanno assunto in termini di pluralismo di opinioni”, ha avvertito Carr. (fonte immagine: Federal Communications Commission).