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Federmeccanica: produzione ferma nel III trimestre, -2% su anno

Federmeccanica: produzione ferma nel III trimestre, -2% su annoRoma, 14 dic. (askanews) – La produzione metalmeccanica nel terzo trimestre diminuisce del 2% su base annua, mentre rimane sostanzialmente invariata in termini congiunturali. E’ quanto emerge dalla 168esima edizione dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica – Meccatronica italiana.

Nel terzo trimestre dell’anno in corso, nel nostro Paese l’attività produttiva metalmeccanica, sostanzialmente ferma nella dinamica congiunturale, “si conferma in sofferenza rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente trovando riscontro con quanto osservato negli altri principali paesi europei, dove il rallentamento dell’industria è stato superiore alle attese”. Sulla dinamica produttiva, ancorché sulle previsioni, “continua a pesare una situazione di elevata incertezza generata, in particolar modo, dalle crescenti tensioni internazionali ma anche dall’inasprimento delle politiche monetarie”.

Nel periodo luglio-settembre del 2023, nel settore metalmeccanico i livelli di produzione sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto ai tre mesi precedenti (+0,1% dopo le flessioni registrate nel primo e secondo trimestre) e sono ancora inferiori del 2,0% nel confronto con lo stesso trimestre del 2022. Complessivamente nel periodo gennaio-settembre 2023, la produzione metalmeccanica è mediamente diminuita dello 0,5% rispetto ai primi nove mesi del 2022. Nell’ambito del settore, che include una vasta gamma di attività produttive molto differenziate tra loro, i risultati tendenziali sono stati contrastanti nei diversi comparti.

Nei primi nove mesi di quest’anno, sono diminuite in particolar modo le attività della Metallurgia (-6,9% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente), le produzioni di Macchine e apparecchi elettrici (-4,3%) e di Prodotti in metallo (-3,4%); in leggera flessione il comparto delle Macchine e apparecchi meccanici (-0,4%). Sono, invece, aumentate le fabbricazioni di Altri mezzi di trasporto (+10,8%) e di Autoveicoli e rimorchi (+8,2%), mentre quella di Computer, radio Tv, strumenti medicali e di precisione, pur in crescita, ha messo a segno un modesto +0,4%. Con riferimento ai 27 paesi dell’Unione europea, nel terzo trimestre, la produzione metalmeccanica ha registrato un calo congiunturale dell’1,9% e la dinamica trimestrale discendente ha caratterizzato l’attività produttiva in Francia, Germania e Spagna.

Il rallentamento della domanda mondiale si ripercuote sulle esportazioni del settore metalmeccanico che indirizza all’estero circa la metà delle proprie produzioni. Nel periodo gennaio-settembre del 2023, le esportazioni metalmeccaniche sono, infatti, cresciute in media del 4,0% e le importazioni dell’1,5% ma, per entrambi i flussi, la dinamica trimestrale continua ad evidenziare un significativo rallentamento rispetto a quanto osservato nel passato. Occorre, inoltre, osservare che gli incrementi dell’interscambio in valore sono stati influenzati da una crescita dei valori medi unitari.

Il Papa dice che le tecnologie usate per le guerre le rendono ancora più devastanti

Il Papa dice che le tecnologie usate per le guerre le rendono ancora più devastantiCittà del Vaticano, 14 dic. (askanews) – L’uso delle più sofisticate tecnologie e dell’intelligenza artificiale, stanno portando, se usate nell’ambito della produzione bellica, a guerre sempre più devastanti e “fredde” con una percezione meno grave delle tragedie che i confliti producono. A lanciare l’allarme è Papa Francesco nel suo Messaggio in occasione della 57.ma Giornata Mondiale della Pace, che si celebra il 1° gennaio 2024 sul tema “Intelligenza artificiale e pace”.

“In questi giorni, guardando il mondo che ci circonda, non si può sfuggire alle gravi questioni etiche legate al settore degli armamenti. – scrive Francesco nel suo Messaggio – La possibilità di condurre operazioni militari attraverso sistemi di controllo remoto ha portato a una minore percezione della devastazione da essi causata e della responsabilità del loro utilizzo, contribuendo a un approccio ancora più freddo e distaccato all’immensa tragedia della guerra. La ricerca sulle tecnologie emergenti nel settore dei cosiddetti ‘sistemi d’arma autonomi letali, incluso l’utilizzo bellico dell’intelligenza artificiale, è un grave motivo di preoccupazione etica”. Il Papa fa notare poi che “i sistemi d’arma autonomi non potranno mai essere soggetti moralmente responsabili: l’esclusiva capacità umana di giudizio morale e di decisione etica è più di un complesso insieme di algoritmi, e tale capacità non può essere ridotta alla programmazione di una macchina che, per quanto ‘intelligente’, rimane pur sempre una macchina”.

Per questo motivo, resta un “imperativo garantire una supervisione umana adeguata, significativa e coerente dei sistemi d’arma. Non possiamo nemmeno ignorare – scrive ancora PapaFrancesco – la possibilità che armi sofisticate finiscano nelle mani sbagliate, facilitando, ad esempio, attacchi terroristici o interventi volti a destabilizzare istituzioni di governo legittime”. “Il mondo, insomma, – sottolinea subito il Pontefice – non ha proprio bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano all’iniquo sviluppo del mercato e del commercio delle armi, promuovendo la follia della guerra. Così facendo, non solo l’intelligenza, ma il cuore stesso dell’uomo, correrà il rischio di diventare sempre più ‘artificiale’”. Da qui la constatazione che “le più avanzate applicazioni tecniche non vanno impiegate per agevolare la risoluzione violenta dei conflitti, ma per pavimentare le vie della pace. In un’ottica più positiva, se l’intelligenza artificiale fosse utilizzata per promuovere lo sviluppo umano integrale, – conclude Francesco nel suo Messaggio – potrebbe introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura, un miglioramento del livello di vita di intere nazioni e popoli, la crescita della fraternità umana e dell’amicizia sociale”.

I “progressi nello sviluppo di forme di intelligenza artificiale servano, in ultima analisi, la causa della fraternità umana e della pace. Non è responsabilità di pochi, ma dell’intera famiglia umana”. Proprio la pace e la fraternità “infatti, è il frutto di relazioni che riconoscono e accolgono l’altro nella sua inalienabile dignità, e di cooperazione e impegno nella ricerca dello sviluppo integrale di tutte le persone e di tutti i popoli”, ha poi affermato Francesco. “La mia preghiera all’inizio del nuovo anno – scrive quindi Papa Francesco – è che il rapido sviluppo di forme di intelligenza artificiale non accresca le troppe disuguaglianze e ingiustizie già presenti nel mondo, ma contribuisca a porre fine a guerre e conflitti, e ad alleviare molte forme di sofferenza che affliggono la famiglia umana. Possano i fedeli cristiani, i credenti di varie religioni e gli uomini e le donne di buona volontà – ha auspicato Francesco – collaborare in armonia per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste dalla rivoluzione digitale, e consegnare alle generazioni future un mondo più solidale, giusto e pacifico”.

“L’affidamento a processi automatici che categorizzano gli individui, ad esempio attraverso l’uso pervasivo della vigilanza o l’adozione di sistemi di credito sociale, potrebbe avere ripercussioni profonde anche sul tessuto civile, stabilendo improprie graduatorie tra i cittadini. E questi processi artificiali di classificazione potrebbero portare anche a conflitti di potere, non riguardando solo destinatari virtuali, ma persone in carne ed ossa”. “Il rispetto fondamentale per la dignità umana postula di rifiutare che l’unicità della persona venga identificata con un insieme di dati. Non si deve permettere agli algoritmi – sottolinea il Papa – di determinare il modo in cui intendiamo i diritti umani, di mettere da parte i valori essenziali della compassione, della misericordia e del perdono o di eliminare la possibilità che un individuo cambi e si lasci alle spalle il passato”. Ma il Papa non tralascia nemmeno “l’impatto delle nuove tecnologie in ambito lavorativo: mansioni che un tempo erano appannaggio esclusivo della manodopera umana vengono rapidamente assorbite dalle applicazioni industriali dell’intelligenza artificiale. Anche in questo caso, -si legge – c’è il rischio sostanziale di un vantaggio sproporzionato per pochi a scapito dell’impoverimento di molti. Il rispetto della dignità dei lavoratori e l’importanza dell’occupazione per il benessere economico delle persone, delle famiglie e delle società, la sicurezza degli impieghi e l’equità dei salari dovrebbero costituire – conclude Francesco – un’alta priorità per la Comunità internazionale, mentre queste forme di tecnologia penetrano sempre più profondamente nei luoghi di lavoro”.

Maltempo al Centro-Sud con neve fino in collina

Maltempo al Centro-Sud con neve fino in collinaRoma, 14 dic. (askanews) – L’atmosfera nei prossimi giorni sarà irrequieta. Avremo degli scambi importanti ed anomali nel cuore del mese di dicembre: passeremo infatti da 5-7°C sotto media, previsti fino al weekend, ad una scaldata eccezionale da domenica pomeriggio in poi ad iniziare dalle Alpi. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma grandi movimenti atmosferici nei prossimi giorni. La sorpresa arriverà da domenica quando nel cuore dell’Europa Centrale si formerà un blocco anticiclonico granitico ed eccezionale con valori di pressione fino ed oltre 1045 hPa. Questo blocco si espanderà, con l’inizio della nuova settimana, verso l’Italia iniziando dalle Alpi dove già domenica andremo sopra media di quasi 10°C. In seguito il termometro salirà in modo sensibile quasi ovunque, ma soprattutto dalla collina in su: con questo tipo di blocco anticiclonico non escludiamo infatti frequenti nubi basse o nebbie nelle pianure del Centro-Nord. Prima di arrivare al gigantesco blocco anticiclonico nel cuore dell’Europa, l’Italia risentirà ancora del passaggio del Ciclone di Santa Lucia che porterà nelle prossime ore maltempo al Centro-Sud: sono previste piogge in trasferimento dalla Toscana verso Abruzzo e Molise con neve sugli Appennini oltre i 1100-1300 metri; il sistema perturbato raggiungerà anche il Sud con un brusco calo delle massime che dai 25-28 gradi anomali di ieri si riporteranno nelle medie. Venerdì 15 dicembre, assisteremo ancora a instabilità e rovesci al Sud e sul Medio Adriatico con altre nevicate sugli Appennini, fino a quote collinari; al Nord splenderà il sole, a tratti disturbato dal vento sulle Alpi di confine e dalle nebbie anche fitte in Pianura Padana. Il weekend sarà ‘Giano bifronte’, dai 2 volti: sabato ancora freddo con valori sotto le medie quasi ovunque, specie al mattino con locali forti gelate; da domenica, invece, il respiro prepotente del Blocco anticiclonico franco-teutonico espellerà aria calda verso il nostro Paese. Ecco che, gradualmente, le temperature tenderanno a salire iniziando dall’alta quota per poi investire gran parte del nostro territorio da lunedì 18 in poi; se la proiezione venisse confermata potremmo andare incontro ad un Santo Natale mite e soleggiato come oramai avviene da decenni. D’altronde dobbiamo ricordare che il mese di dicembre è il mese più caldo dell’inverno, ancora in presenza di mari relativamente caldi e dei ricordi dell’estate italiana sempre più lunga e senza fine.

Ue, due ore di colloquio Meloni-Macron (e Scholz) a Bruxelles

Ue, due ore di colloquio Meloni-Macron (e Scholz) a BruxellesBruxelles, 14 dic. (askanews) – Oltre due ore di colloquio tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron. L’incontro, a cui per circa mezz’ora si è aggiunto anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, si è svolto in una saletta del bar dell’hotel Amigo, nel centro di Bruxelles, in cui alloggiano i tre leader.

Il colloquio Meloni-Macron – a cui stavano lavorando le rispettive diplomazie – era inizialmente previsto per domani ma è stato anticipato a questa sera, al termine del vertice Ue-Balcani Occidentali. I due leader si sono quindi seduti a un tavolino in una saletta del bar dell’hotel, davanti a una bottiglia di vino rosso, francese. Poco distante, seduto a un tavolo per una birra con il suo staff, anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in jeans e polo grigia, che si è unito a Meloni e Macron per una mezz’ora. In un’atmosfera rilassata, tra battute, sorrisi e strette di mano, il ‘vertice’ si è concluso intorno alla una di notte, sotto lo sguardo di giornalisti, staff (tra gli altri il ministro Raffaele Fitto e il nuovo consigliere diplomatico Fabrizio Saggio), ospiti dell’hotel. Nessuna indiscrezione sui temi, anche se sicuramente saranno stati affrontati i dossier più complessi del Consiglio che si apre domani: il Patto di stabilità (su cui questa mattina Meloni non ha escluso il ‘veto’ italiano), la revisione del Quadro finanziario pluriennale, l’apertura dei negoziati per l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue, su cui pesa il veto dell’Ungheria di Viktor Orban. A questo proposito, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, si lavora a un bilaterale tra Meloni e Orban, da tenersi domani a margine del Consiglio.

Al termine Meloni e Scholz non hanno rilasciato dichiarazioni, mentre Macron si è fermato per una battuta con i cronisti: “Il colloquio è andato molto bene, è stata un’ottima discussione”, ha detto.

Wall Street chiude in rally dopo Fed, DJ +1,40%, Nasdaq +1,38%

Wall Street chiude in rally dopo Fed, DJ +1,40%, Nasdaq +1,38%Roma, 13 dic. (askanews) – Chiusura in netto rialzo a Wall Street. Dopo un avvio debole e incerto sul mercato azionario statunitense è scattato un rally quando, contestualmente all’annuncio della conferma sui tassi di interesse, la Federal Reserve ha pubblicato le nuove tabelle previsionali, che indicano come la maggior parte dei componenti del direttorio, il Fomc, ora si attendano tagli tra 50 e 100 punti base ai tassi il prossimo anno, con tempistiche ancora tutte da definire.

A fine contrattazione il Dow Jones segna più 1,40% (più 512 punti), l’S&P 500 più 1,37% e il Nasdaq un guadagno dell’1,38%. Il presidente Jay Powell è rimasto prudente sul futuro della politica monetaria, ma si è abbastanza sbilanciato nell’indicare che ora “riteniamo probabile che i nostri tassi di interesse siano al picco di questo ciclo”.

Usa, Fed conferma tassi e medita tagli per circa 0,75 punti sul 2024

Usa, Fed conferma tassi e medita tagli per circa 0,75 punti sul 2024Roma, 13 dic. (askanews) – La Federal Reserve statunitense ha confermato i tassi di interesse di riferimento sul dollaro a una forchetta del 5,25%-5,50%. La decisione è stata comunicata dall’istituzione al termine del direttorio sulla linea monetaria, il Fomc, e risulta in linea con le attese che si erano rafforzate negli ultimi giorni. Il livello attuale dei tassi ufficiali negli Usa è il più alto da 22 anni a questa parte e la Fed ha omesso di effettuare un ultimo rialzo prima di fine anno, come invece aveva prospettato un mese e mezzo fa.

Non solo, le tabelle previsionali diffuse dalla stessa istituzione mostrano che la maggioranza dei componenti del Fomc prevedono tagli ai tassi di interesse sul prossimo anno che spaziano tra 50 e 100 punti base, mentre una componente più minoritaria prevede tagli meno consistenti. Secondo le ultime tabelle, 6 componenti del Fomc su 19 si attendono che alla fine del 2024 i tassi vengano ridotti a una mediana del 4,625%, rispetto al 5,375% attuale (-75 punti base). Altri 4 componenti prevedono il 4,375% (-100 punti base) mentre altri 5 un 4,875% (-50 punti base).

La Fed ha nel frattempo rivisto al rialzo la previsione di crescita economica degli Stati Uniti di quest’anno al 2,6%, mentre ha limato all’1,4% quella sul 2024 e ha confermato all’1,8% la stima di crescita sul 2025. Contestualmente, ha rivisto al ribasso la previsione di inflazione media di quest’anno al 2,8%, ha limato la stima sul 2024 al 2,4% e quella sul 2025 al 2,1%. Tornando ai tassi, guardando più avanti le previsioni pubblicate dalla Fed indicano che per il 2025 è atteso un taglio per ulteriori 100 punti base ai tassi al 3,6% mediano e per il 2026 una riduzione di circa tre quarti di punto al 2,9%.

Le leggende dello sport da Mattarella con l’impegno per Caivano

Le leggende dello sport da Mattarella con l’impegno per CaivanoRoma, 13 dic. (askanews) – Diciassette leggende dello sport italiano accompagnate dal Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, dal Presidente di Sport e Salute Spa, Marco Mezzaroma e dall’Amministratore delegato, Diego Nepi Molineris, sono salite al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e per promuovere il progetto Legend di Sport e Salute.

I Legend sono un progetto strategico di Sport e Salute che mira a raggiungere i praticanti di ogni età, di ogni livello, di ogni fascia sociale. È un’iniziativa che vede il coinvolgimento di una grande squadra, composta da campioni non più in attività agonistica, che hanno fatto la storia dello sport italiano. A supporto delle azioni in campo sociale, ma anche di marketing e comunicazione. A farsi portavoce Manuela Di Centa, portavoce delle leggende: “Sport e Salute – ha detto – ci ha dato la possibilità di raccogliere le energie vitali che prima si sono espresse sul campo ed hanno raggiunto i massimi livelli agonistici e poi hanno ritenuto che la loro missione non fosse finita ma dovesse continuare sotto forma diversa, di rappresentanza, di partecipazione, di guida, valoriale, di presenza per le nuove generazioni ma non solo. Ma soprattutto per il nostro Paese”.

“Questi sono i grandi campioni e campionesse che hanno deciso di mettere a disposizione il loro patrimonio di amore verso quello che hanno fatto e quello che ancora vogliono fare per il nostro Paese. Ringrazio il nostro presidente Mezzaroma e l’amministratore delegato Diego Nepi che ci ha sempre seguito e supportato e poi ringrazio il nostro ministro dello sport, il nostro grande capo. I valori che abbiamo ricevuto nel percorso sportivo agonistico fatto sono doni che vorremmo continuare a dare e riconoscere a tutte le persone con uno stile di vita ed un valore della vita”, ha detto Di Centa. Con lei Jury Chechi (ginnastica artistica), Stefano Pantano (scherma), Andrea Lucchetta (pallavolo), Filippo Magnini (nuoto), Andrea Lo Cicero (rugby), Angelica Savrayuk (ginnastica ritmica), Tania Di Mario (pallanuoto), Diego Nargiso (tennis), Gabriella Dorio (atletica leggera), Maurizio Damilano (atletica leggera), Stefano Maniscalco (karate), Stefano Tilli (atletica leggera), Marco Tardelli (calcio), Giuseppe Gibilisco (atletica leggera), e Luigi Mastrangelo (pallavolo).

A portare il saluto del Governo il ministro dello sport Andrea Abodi. “Si può essere al tempo stesso testimoni e interpreti di una missione che non finisce mai – ha detto Abodi -. Testimoni di valori con la capacità di trasmetterli”. Abodi ha poi parlato del lavoro che il governo, attraverso lo sport, sta portando avanti a Caivano: “Attraverso lo sport abbiamo vissuto elementi dolorosi che stiamo cercando di trasformare in elementi virtuosi. Dal 20 settembre con l’inserimento nello sport nella Costituzione ognuno di noi avverte l’esigenza di essere strumento quotidiano, tanto più nei luoghi ove il disagio sociale ci richiama alla responsabilità. Rispetteremo i tempi e dimostreremo che lo Stato è sempre presente anche quando sembra che non lo sia. Tutti dovranno vedere anche da lontano che siamo tornati. La scuola è un riferimento quasi ossessivo. Lì si deve affermare la presenza dello sport che va ben oltre i riferimenti sportivi”.

Dal Presidente di Sport e Salute Spa, Marco Mezzaroma, un auspicio: “Il sogno di mettere in movimento tutta l’Italia, da nord a sud, con la sicurezza”, ha detto rivolgendosi al Capo dello Stato, “che Lei ci sia vicino. Contiamo di fare questo lavoro”.

Albania, da Palazzo Chigi no comment su sospensione accordo

Albania, da Palazzo Chigi no comment su sospensione accordoBruxelles, 13 dic. (askanews) – Palazzo Chigi non commenta la sospensione del voto parlamentare sull’accordo tra Italia e Albania, su cui la Corte costituzionale del Paese delle Aquile si esprimerà il prossimo 18 gennaio, perchè si tratta di un procedimento che riguarda un’istituzione di un Paese sovrano. Secondo quanto filtra, però, non c’è “preoccupazione” per eventuali possibili ritardi nella sua attuazione.

In questo momento, peraltro, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è impegnata a Bruxelles nei lavori del vertice Ue-Balcani Occidentali, a cui prende parte anche il primo ministro albanese Edi Rama. L’intervento della Corte è stato sollecitato da parlamentari dell’opposizione.

All’Arcimboldi torna l’iconico Schiaccianoci dell’Accademia Ucraina

All’Arcimboldi torna l’iconico Schiaccianoci dell’Accademia UcrainaMilano, 13 dic. (askanews) – Mai come quest’anno lo Schiaccianoci è una moda natalizia e dunque non poteva mancare su uno dei palchi più prestigiosi di Milano: dopo le date sold out dello scorso anno, a grande richiesta, il 16 e 17 dicembre 2023 al TAM Teatro Arcimboldi Milano prende di nuovo vita lo Schiaccianoci dell’Accademia Ucraina di Balletto, per festeggiare l’atmosfera del Natale, con lo spettacolo iconico per eccellenza, quello che è di tradizione per tutte le feste di dicembre.

Si rinnova, così, come ormai ogni anno, l’appuntamento degli allievi dell’Accademia Ucraina di Balletto, proprio con il balletto classico del periodo natalizio riproposto nella versione più tradizionale secondo la tecnica e i principi con i quali vengono formati gli studenti dell’ormai ben nota accademia meneghina. Anche quest’anno, sarà l’occasione per il pubblico milanese di vedere danzare, come solisti, insieme agli allievi, due étoile internazionali: Evelina Godunova, prima ballerina del Polish National Opera e Alejandro Virelles, già primo ballerino del Teatro dell’Opera di Berlino.

Il personaggio di Drosselmeyer sarà interpretato da Maurizio Tamellini, danzatore ed insegnante. Per la prima volta lo spettacolo sarà accompagnato dall’Orchestra Filarmonica Italiana (OFI) composta da 40 elementi e diretta da Marco Dallara che, come l’Accademia, ha sede presso il Teatro Arcimboldi. Una sinergia tra due realtà che proprio nel Tam sono riuscite ad incontrarsi e a dare ancora più valore agli ideali di rinascita di questo meraviglioso teatro, voluti e concretizzati dalla direzione del teatro stesso.

La straordinaria carica interpretativa e la tecnica impeccabile dei primi ballerini, il preparatissimo corpo di ballo, gli straordinari solisti, l’emozione e il coinvolgimento delle note suonate dal vivo, le magnifiche scenografie, i costumi raffinati ed eleganti, daranno vita ad un’esperienza indimenticabile.

Meloni a Bruxelles per complesso Consiglio Ue, nodi allargamento e fondi

Meloni a Bruxelles per complesso Consiglio Ue, nodi allargamento e fondiBruxelles, 13 dic. (askanews) – Si preannuncia complesso (e forse più lungo del previsto) il Consiglio europeo in programma domani e venerdì a Bruxelles, All’ordine del giorno del summit, che parte domani alle 10, temi internazionali – guerra in Ucraina e crisi in Medio Oriente – e i dossier europei: l’allargamento; la revisione del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027; sicurezza e Difesa; le migrazioni; l’agenda Strategica Ue.

Il tema della riforma della governance economica europea, il nuovo Patto di stabilità, non è in realtà in agenda, ma i leader dovrebbero parlarne dopo la ‘fumata nera’ del Consiglio Ecofin dell’8 dicembre e in vista della prossima riunione straordinaria della prossima settimana. L’obiettivo è chiudere l’intesa entro il 31 dicembre per scongiurare il ritorno ai vecchi parametri, ma le posizioni sono ancora distanti. La premier Giorgia Meloni, parlando questa mattina in Senato, non ha dato per scontato, alla fine della trattativa, il sì dell’Italia. “Io – ha detto – non escludo nessuna delle scelte. Credo che alla fine si debba fare banalmente la valutazione su ciò che è meglio per l’Italia” tenendo presente che “se non si trova un accordo si torna ai precedenti parametri”. Per quanto riguarda l’allargamento, il governo italiano sostiene “con convinzione” la raccomandazione della Commissione Europea di aprire i negoziati per l’adesione con Ucraina e Moldova, due nazioni europee pesantemente colpite dalla guerra scatenata dalla Russia. L’Italia condivide anche la raccomandazione della Commissione europea di concedere lo status di candidato alla Georgia. Per quanto riguarda i Balcani occidentali – protagonisti oggi di un apposito vertice – l’Italia sostiene “fermamente” il cammino europeo della Bosnia Erzegovina. Infatti il Governo italiano è impegnato a Bruxelles a far valere un approccio strategico ai Balcani Occidentali, che tenga conto, pur nella complessità delle sfide che l’area presenta, della necessità di fornire ai Paesi della regione una chiara prospettiva di integrazione europea. Sulla discussione relativa all’Ucraina pesa però il “no” dell’Ungheria di Viktor Orban (sostenuto dall’Austria).

Sulla Revisione del Quadro Finanziario Pluriennale, le aree prioritarie per l’Italia sono il sostegno finanziario a Kiev, anche nella prospettiva della ricostruzione, attraverso lo Strumento per l’Ucraina; risorse aggiuntive adeguate per attuare il nuovo Patto asilo e migrazione e investire nelle collaborazioni con le nazioni del vicinato Sud per costruire partenariati paritari di lungo periodo; potenziare l’industria europea tramite la Piattaforma delle tecnologie strategiche per l’Europa (STEP) e maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi di Coesione. L’Italia lavora per una soluzione “equilibrata” che preveda, come concordato allo scorso Consiglio Europeo di ottobre, un mix di risorse nuove da parte degli Stati membri, una riduzione delle proposte di incremento della Commissione così come alcune riallocazioni di bilancio. Per quanto riguarda la questione dei migranti, l’obiettivo di Meloni è di spingere per la prosecuzione del processo di attuazione dell’approccio multidimensionale concordato dai leader a febbraio. Su questo la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha inviato una nuova lettera ai Paesi membri. La premier ribadirà la necessità di dare “una risposta strutturale a una questione strutturale, abbandonando la logica dell’emergenza e dell’illegalità”.

In materia di sicurezza e difesa c’è un sostanziale consenso sulla necessità di aumentare gli investimenti nella difesa e nel sostenere l’industria europea della difesa. Sul Medio Oriente, infine, si lavora per cercare di concordare un testo di conclusioni che tenga conto degli ultimi sviluppi. L’Italia ribadirà la propria posizione: ferma condanna degli attacchi terroristici perpetrati da Hamas e sostegno al diritto di Israele a esistere e a difendere i propri cittadini e i propri confini, in linea con il diritto umanitario e internazionale. Per il governo italiano la migliore risposta ad Hamas deve essere un “nuovo impulso politico” verso la soluzione dei due Stati.

Da programma, come detto, il Consiglio dovrebbe terminare venerdì ma non è esclusa una prosecuzione.