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Albania, da Palazzo Chigi no comment su sospensione accordo

Albania, da Palazzo Chigi no comment su sospensione accordoBruxelles, 13 dic. (askanews) – Palazzo Chigi non commenta la sospensione del voto parlamentare sull’accordo tra Italia e Albania, su cui la Corte costituzionale del Paese delle Aquile si esprimerà il prossimo 18 gennaio, perchè si tratta di un procedimento che riguarda un’istituzione di un Paese sovrano. Secondo quanto filtra, però, non c’è “preoccupazione” per eventuali possibili ritardi nella sua attuazione.

In questo momento, peraltro, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è impegnata a Bruxelles nei lavori del vertice Ue-Balcani Occidentali, a cui prende parte anche il primo ministro albanese Edi Rama. L’intervento della Corte è stato sollecitato da parlamentari dell’opposizione.

All’Arcimboldi torna l’iconico Schiaccianoci dell’Accademia Ucraina

All’Arcimboldi torna l’iconico Schiaccianoci dell’Accademia UcrainaMilano, 13 dic. (askanews) – Mai come quest’anno lo Schiaccianoci è una moda natalizia e dunque non poteva mancare su uno dei palchi più prestigiosi di Milano: dopo le date sold out dello scorso anno, a grande richiesta, il 16 e 17 dicembre 2023 al TAM Teatro Arcimboldi Milano prende di nuovo vita lo Schiaccianoci dell’Accademia Ucraina di Balletto, per festeggiare l’atmosfera del Natale, con lo spettacolo iconico per eccellenza, quello che è di tradizione per tutte le feste di dicembre.

Si rinnova, così, come ormai ogni anno, l’appuntamento degli allievi dell’Accademia Ucraina di Balletto, proprio con il balletto classico del periodo natalizio riproposto nella versione più tradizionale secondo la tecnica e i principi con i quali vengono formati gli studenti dell’ormai ben nota accademia meneghina. Anche quest’anno, sarà l’occasione per il pubblico milanese di vedere danzare, come solisti, insieme agli allievi, due étoile internazionali: Evelina Godunova, prima ballerina del Polish National Opera e Alejandro Virelles, già primo ballerino del Teatro dell’Opera di Berlino.

Il personaggio di Drosselmeyer sarà interpretato da Maurizio Tamellini, danzatore ed insegnante. Per la prima volta lo spettacolo sarà accompagnato dall’Orchestra Filarmonica Italiana (OFI) composta da 40 elementi e diretta da Marco Dallara che, come l’Accademia, ha sede presso il Teatro Arcimboldi. Una sinergia tra due realtà che proprio nel Tam sono riuscite ad incontrarsi e a dare ancora più valore agli ideali di rinascita di questo meraviglioso teatro, voluti e concretizzati dalla direzione del teatro stesso.

La straordinaria carica interpretativa e la tecnica impeccabile dei primi ballerini, il preparatissimo corpo di ballo, gli straordinari solisti, l’emozione e il coinvolgimento delle note suonate dal vivo, le magnifiche scenografie, i costumi raffinati ed eleganti, daranno vita ad un’esperienza indimenticabile.

Meloni a Bruxelles per complesso Consiglio Ue, nodi allargamento e fondi

Meloni a Bruxelles per complesso Consiglio Ue, nodi allargamento e fondiBruxelles, 13 dic. (askanews) – Si preannuncia complesso (e forse più lungo del previsto) il Consiglio europeo in programma domani e venerdì a Bruxelles, All’ordine del giorno del summit, che parte domani alle 10, temi internazionali – guerra in Ucraina e crisi in Medio Oriente – e i dossier europei: l’allargamento; la revisione del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027; sicurezza e Difesa; le migrazioni; l’agenda Strategica Ue.

Il tema della riforma della governance economica europea, il nuovo Patto di stabilità, non è in realtà in agenda, ma i leader dovrebbero parlarne dopo la ‘fumata nera’ del Consiglio Ecofin dell’8 dicembre e in vista della prossima riunione straordinaria della prossima settimana. L’obiettivo è chiudere l’intesa entro il 31 dicembre per scongiurare il ritorno ai vecchi parametri, ma le posizioni sono ancora distanti. La premier Giorgia Meloni, parlando questa mattina in Senato, non ha dato per scontato, alla fine della trattativa, il sì dell’Italia. “Io – ha detto – non escludo nessuna delle scelte. Credo che alla fine si debba fare banalmente la valutazione su ciò che è meglio per l’Italia” tenendo presente che “se non si trova un accordo si torna ai precedenti parametri”. Per quanto riguarda l’allargamento, il governo italiano sostiene “con convinzione” la raccomandazione della Commissione Europea di aprire i negoziati per l’adesione con Ucraina e Moldova, due nazioni europee pesantemente colpite dalla guerra scatenata dalla Russia. L’Italia condivide anche la raccomandazione della Commissione europea di concedere lo status di candidato alla Georgia. Per quanto riguarda i Balcani occidentali – protagonisti oggi di un apposito vertice – l’Italia sostiene “fermamente” il cammino europeo della Bosnia Erzegovina. Infatti il Governo italiano è impegnato a Bruxelles a far valere un approccio strategico ai Balcani Occidentali, che tenga conto, pur nella complessità delle sfide che l’area presenta, della necessità di fornire ai Paesi della regione una chiara prospettiva di integrazione europea. Sulla discussione relativa all’Ucraina pesa però il “no” dell’Ungheria di Viktor Orban (sostenuto dall’Austria).

Sulla Revisione del Quadro Finanziario Pluriennale, le aree prioritarie per l’Italia sono il sostegno finanziario a Kiev, anche nella prospettiva della ricostruzione, attraverso lo Strumento per l’Ucraina; risorse aggiuntive adeguate per attuare il nuovo Patto asilo e migrazione e investire nelle collaborazioni con le nazioni del vicinato Sud per costruire partenariati paritari di lungo periodo; potenziare l’industria europea tramite la Piattaforma delle tecnologie strategiche per l’Europa (STEP) e maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi di Coesione. L’Italia lavora per una soluzione “equilibrata” che preveda, come concordato allo scorso Consiglio Europeo di ottobre, un mix di risorse nuove da parte degli Stati membri, una riduzione delle proposte di incremento della Commissione così come alcune riallocazioni di bilancio. Per quanto riguarda la questione dei migranti, l’obiettivo di Meloni è di spingere per la prosecuzione del processo di attuazione dell’approccio multidimensionale concordato dai leader a febbraio. Su questo la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha inviato una nuova lettera ai Paesi membri. La premier ribadirà la necessità di dare “una risposta strutturale a una questione strutturale, abbandonando la logica dell’emergenza e dell’illegalità”.

In materia di sicurezza e difesa c’è un sostanziale consenso sulla necessità di aumentare gli investimenti nella difesa e nel sostenere l’industria europea della difesa. Sul Medio Oriente, infine, si lavora per cercare di concordare un testo di conclusioni che tenga conto degli ultimi sviluppi. L’Italia ribadirà la propria posizione: ferma condanna degli attacchi terroristici perpetrati da Hamas e sostegno al diritto di Israele a esistere e a difendere i propri cittadini e i propri confini, in linea con il diritto umanitario e internazionale. Per il governo italiano la migliore risposta ad Hamas deve essere un “nuovo impulso politico” verso la soluzione dei due Stati.

Da programma, come detto, il Consiglio dovrebbe terminare venerdì ma non è esclusa una prosecuzione.

Da domani il (complicato) Consiglio Ue, nodi allargamento e fondi

Da domani il (complicato) Consiglio Ue, nodi allargamento e fondiBruxelles, 13 dic. (askanews) – Si preannuncia complesso (e forse più lungo del previsto) il Consiglio europeo in programma domani e venerdì a Bruxelles, All’ordine del giorno del summit, che parte domani alle 10, temi internazionali – guerra in Ucraina e crisi in Medio Oriente – e i dossier europei: l’allargamento; la revisione del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027; sicurezza e Difesa; le migrazioni; l’agenda Strategica Ue.

Il tema della riforma della governance economica europea, il nuovo Patto di stabilità, non è in realtà in agenda, ma i leader dovrebbero parlarne dopo la ‘fumata nera’ del Consiglio Ecofin dell’8 dicembre e in vista della prossima riunione straordinaria della prossima settimana. L’obiettivo è chiudere l’intesa entro il 31 dicembre per scongiurare il ritorno ai vecchi parametri, ma le posizioni sono ancora distanti. La premier Giorgia Meloni, parlando questa mattina in Senato, non ha dato per scontato, alla fine della trattativa, il sì dell’Italia. “Io – ha detto – non escludo nessuna delle scelte. Credo che alla fine si debba fare banalmente la valutazione su ciò che è meglio per l’Italia” tenendo presente che “se non si trova un accordo si torna ai precedenti parametri”. Per quanto riguarda l’allargamento, il governo italiano sostiene “con convinzione” la raccomandazione della Commissione Europea di aprire i negoziati per l’adesione con Ucraina e Moldova, due nazioni europee pesantemente colpite dalla guerra scatenata dalla Russia. L’Italia condivide anche la raccomandazione della Commissione europea di concedere lo status di candidato alla Georgia. Per quanto riguarda i Balcani occidentali – protagonisti oggi di un apposito vertice – l’Italia sostiene “fermamente” il cammino europeo della Bosnia Erzegovina. Infatti il Governo italiano è impegnato a Bruxelles a far valere un approccio strategico ai Balcani Occidentali, che tenga conto, pur nella complessità delle sfide che l’area presenta, della necessità di fornire ai Paesi della regione una chiara prospettiva di integrazione europea. Sulla discussione relativa all’Ucraina pesa però il “no” dell’Ungheria di Viktor Orban (sostenuto dall’Austria).

Sulla Revisione del Quadro Finanziario Pluriennale, le aree prioritarie per l’Italia sono il sostegno finanziario a Kiev, anche nella prospettiva della ricostruzione, attraverso lo Strumento per l’Ucraina; risorse aggiuntive adeguate per attuare il nuovo Patto asilo e migrazione e investire nelle collaborazioni con le nazioni del vicinato Sud per costruire partenariati paritari di lungo periodo; potenziare l’industria europea tramite la Piattaforma delle tecnologie strategiche per l’Europa (STEP) e maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi di Coesione. L’Italia lavora per una soluzione “equilibrata” che preveda, come concordato allo scorso Consiglio Europeo di ottobre, un mix di risorse nuove da parte degli Stati membri, una riduzione delle proposte di incremento della Commissione così come alcune riallocazioni di bilancio. Per quanto riguarda la questione dei migranti, l’obiettivo di Meloni è di spingere per la prosecuzione del processo di attuazione dell’approccio multidimensionale concordato dai leader a febbraio. Su questo la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha inviato una nuova lettera ai Paesi membri. La premier ribadirà la necessità di dare “una risposta strutturale a una questione strutturale, abbandonando la logica dell’emergenza e dell’illegalità”.

In materia di sicurezza e difesa c’è un sostanziale consenso sulla necessità di aumentare gli investimenti nella difesa e nel sostenere l’industria europea della difesa. Sul Medio Oriente, infine, si lavora per cercare di concordare un testo di conclusioni che tenga conto degli ultimi sviluppi. L’Italia ribadirà la propria posizione: ferma condanna degli attacchi terroristici perpetrati da Hamas e sostegno al diritto di Israele a esistere e a difendere i propri cittadini e i propri confini, in linea con il diritto umanitario e internazionale. Per il governo italiano la migliore risposta ad Hamas deve essere un “nuovo impulso politico” verso la soluzione dei due Stati.

Da programma, come detto, il Consiglio dovrebbe terminare venerdì ma non è esclusa una prosecuzione.

Dal 17 dicembre al via la terza edizione di Eur Culture per Roma

Dal 17 dicembre al via la terza edizione di Eur Culture per RomaRoma, 13 dic. (askanews) – Dal 17 dicembre al 21 aprile 2024 torna la terza edizione di Eur Culture per Roma, il programma di eventi, cultura e spettacoli ideato e promosso da Eur SpA, con la direzione artistica di Oscar Pizzo. Si rinnova l’impegno a fare dell’Eur un nuovo polo culturale cittadino con un’offerta di concerti e spettacoli che va dalla musica classica alla danza, passando per il cantautorato ed il jazz, senza trascurare una parte educational rivolta agli studenti, ma aperta al pubblico, in un’ottica di orientamento formativo e di contributo all’autodeterminazione.

Un’offerta culturale in collaborazione con alcune delle maggiori Istituzioni culturali della città, come il Teatro dell’Opera di Roma, il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo e il Museo delle Civiltà. Sarà uno spettacolo internazionale, in prima mondiale, l’apice del programma. Il 28 marzo 2024 e il 29 marzo in replica gli spazi dell’Auditorium della Nuvola faranno da palcoscenico a Dancing with Glass, uno spettacolo per celebrare Philip Glass il più grande compositore americano vivente la cui musica attraversa due secoli e quattro continenti, con il coordinamento artistico e le coreografie di un’altra icona della danza mondiale, Lucinda Childs. Ad aprire il nuovo anno torneranno I Dialoghi Sinfonici, progetto di Europa InCanto Orchestra in collaborazione con Eur SpA e sostenuto da Poste Italiane, che terrà quattro incontri-concerti nell’auditorium della Nuvola. Cosa si cela dietro l’emozione cosa si prova quando si ascolta una melodia o un determinato impasto sonoro? Cosa lega il gesto del direttore d’orchestra alla scrittura dei compositori? A questi e a molti altri interrogativi risponderà una delle più importanti orchestre giovanili italiane dirette dal Maestro Germano Neri, che condurrà il pubblico a vivere direttamente l’emozione del palcoscenico, in una appassionante avventura alla scoperta delle creazioni dei più grandi compositori della scena sinfonica. Si inizierà domenica 14 gennaio con George Gershwin: ritmi e suoni della Città. L’orchestra eseguirà Rapsodia in blu e Un americano a Parigi. Si continuerà domenica 18 febbraio con Stravinskij e Ravel: due mondi a confronto. Il 3 marzo sarà la volta di Wolfgang Amadeus Mozart. Nel programma di 1791 di W.A.Mozart l’Europa InCanto Orchestra eseguirà diversi brani esplorando la produzione dell’ultimo anno di vita di Mozart. A chiudere la rassegna I Dialoghi sinfonici il 7 aprile L’ora del balletto: su e giù dalle punte. L’orchestra eseguirà Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy e Lo Schiaccianoci di Tchaikovsky.

Il 12 aprile sul palco dell’auditorium della Nuvola con “L’Infinito” tour Roberto Vecchioni presenterà i brani de L’infinito” e ripercorrerà le tappe fondamentali della sua carriera e – tra i riferimenti colti e i personaggi popolari della sua poetica – la storia recente del nostro Paese. Toccherà poi a Tony Hadley, nella tappa romana del suo nuovo tour, il 24 febbraio,m mentre il 3 marzo nella cornice del Palazzo dei Congressi a prendere il palco sarà ancora la musica cantautorale con il concerto di Ron in trio.

L’orchestra Europa InCanto accompagnerà dal vivo anche la proiezione di un classico del cinema di animazione “The Snowman” di Raymond Briggs, candidato all’Oscar come miglior cortometraggio d’animazione e vincitore del Bafta tv, che il 17 dicembre 2023 al Palazzo dei Congressi pervaderà la sala dello spirito natalizio, conducendo il pubblico in una magica avventura al Polo Nord. L’Orchestra eseguirà anche le musiche della celebre composizione di Sergej Prokof’ev: Pierino e il Lupo. Sempre con Opera Roma il 21 aprile alla Nuvola prenderà il via il progetto Corpo libero #collective, condotto da Silvia Gribaudi e Andrea Rampazzo. Sul Palco della Nuvola saliranno anche l’Orchestra jazz di Massimo Nunzi e i ballerini coreografati da Diana Florindi e dalla storica della danza jazz Bunny Donowitz per il progetto “Live Jazz Dance – with an Orchestra”. Il 28 gennaio e il 18 febbraio 2024 la Nuvola risuonerà l’epoca d’oro dello swing tra gli anni 20 e gli anni 40 del secolo scorso con un’orchestra jazz di 16 elementi.

Bce, Fitch: taglierà i tassi ad aprile e -0,75 punti per fine 2024

Bce, Fitch: taglierà i tassi ad aprile e -0,75 punti per fine 2024Roma, 13 dic. (askanews) – La Banca centrale europea inizierà a tagliare i tassi di interesse per l’area euro già da aprile del prossimo anno e per la fine del 2024 li avrà complessivamente ridotti di 75 punti base, cioè 0,75 punti percentuali. E’ la previsione formulata dall’agenzia di rating Fitch, nel suo ultimo Global Economic Outlook.

Tuttavia “sebbene i falchi nel Consiglio direttivo abbiano riconosciuto progressi più rapidi sull’inflazione, la comunicazione della Bce suggerisce cautela sull’allentamento di linea – avverte Fitch – anche se dovesse rivedere al ribasso le sue previsioni di crescita alla riunione” di domani. L’agenzia prevede che i tassi di interesse nell’area euro vengano mantenuti al 4,50% dal Consiglio direttivo di domani, che vengano abbassati al 3,75% per la fine del prossimo anno e al 3% per la fine del 2025.

Questo in un contesto in cui l’ agenzia prevede che la crescita economica nell’area euro rallenti marcatamente allo 0,5% quest’anno e si mantenga debole allo 0,7% il prossimo, per poi rafforzarsi all’1,7% nel 2025. Secondo Fitch l’inflazione dell’area euro calerà progressivamente fino a riportarsi al 2% (che è l’obiettivo della Bce) per il dicembre del 2025.

Fine vita, Ass. Coscioni: in ultimi 12 mesi 14mila richieste di info

Fine vita, Ass. Coscioni: in ultimi 12 mesi 14mila richieste di infoMilano, 13 dic. (askanews) – Negli ultimi 12 mesi l’Associazione Luca Coscioni, attraverso il numero bianco coordinato dalla compagna di Dj Fabo, Valeria Imbrogno, ha ricevuto 13.977 richieste di informazioni sulle tematiche del fine vita. Una media di 38 richieste al giorno (sabato e festivi compresi) con un aumento del 24% rispetto ai 12 mesi precedenti”. Lo ha comunicato Matteo Mainardi, coordinatore della campagna Eutanasia Legale promossa da Radicali Italiani e Associazione Luca Coscioni, nel corso di una conferenza stampa sulla morte avvenuta a Trieste lo scorso 28 novembre di una 55enne affetta da sclerosi multipla, prima persona in Italia ad ottenere il suicidio assistito con l’assistenza completa del Servizio sanitario nazionale.

In particolare, “le richieste di informazioni su eutanasia o suicidio medicalmente assistito sono state 2.470 (7 al giorno) e 782 relative all’interruzione della terapie e la sedazione palliativa profonda (quasi due al giorno)” ha precisato Mainardi, ricordando che le disobbiedenze civili vanno avanti, al momento oltre 50 persone hanno fatto richiesta di adesione a Soccorso Civile, l’associazione fondata da Marco Cappato per offrire assistenza agli accompagnamenti in Svizzera. L’Associazione ha ricordato infine che sono “cinque le Regioni che hanno già dichiarato ammissibile la proposta di legge ‘Liberi Subito’”, e che “secondo una recente indagine del Censis, sono 7 su 10 gli italiani che si sono detti favorevoli ad una legge sul fine vita”.

Meloni non esclude veto su Patto stabilità. Nuovo affondo su Mes

Meloni non esclude veto su Patto stabilità. Nuovo affondo su MesRoma, 13 dic. (askanews) – E’ la prima volta che lo dice in maniera così esplicita. E anche se, in premessa, spiega che si “vede qualche spiraglio” in una trattativa che resta comunque “complessa”, Giorgia Meloni in Senato si sbilancia: sul nuovo patto di stabilità – afferma – non si può escludere nessuna delle scelte, compresa quella di porre il veto. Come la pensa lo ha ribadito a più riprese in questi due giorni in cui ha riferito alle Camere in vista del Consiglio europeo di domani e venerdì. Formalmente il punto non è all’ordine del giorno del vertice di Bruxelles – se ne riparla al prossimo Ecofin a ridosso di Natale – ma l’argomento resta convitato di pietra di qualsiasi ragionamento che coinvolga i leader dell’Unione in questa fase.

L’idea della premier è che sia meglio avere una Italia isolata che una Italia danneggiata. E che, dunque, non si possa accettare delle condizioni che si sa già di non poter rispettare. “Credo – sottolinea – si debba fare una valutazione su ciò che è meglio per l’Italia sapendo che se non si trova un accordo, noi torniamo ai precedenti parametri. Io farò tutto quello che posso per far ragionare i miei omologhi. Quello che stiamo proponendo è utile non solo a noi, ma ad una strategia”. Meloni torna sull’argomento dopo il dibattito dei senatori sulle sue comunicazioni. E, proprio come accaduto ieri a Montecitorio, è durante la replica che diventa più diretta e infervorata. E, soprattutto, che lancia frecciate, in alcuni casi bordate, alle opposizioni. Una concitazione tale che ieri ha portato a quello che fonti di governo derubricano a misunderstanding e che invece l’opposizione ritiene un siluro in piena regola contro il suo predecessore, ovvero quel riferimento polemico allo scatto di Draghi sul treno per Kiev con Scholz e Macron e alla politica estera che non è farsi le foto ma portare a casa i risultati. La presidente del Consiglio ne approfitta per spiegare che il suo non era affatto un attacco all’ex presidente della Bce, verso il quale c’è anzi “rispetto”, ma una critica al Pd. “C’è stata un’Italia – dice – che in passato ha ritenuto che tutto il suo ruolo dovesse essere quello di aspettare e vedere quel che facevano Francia e Germania e accodarsi sperando di infilarsi in una foto”.

Non è l’unico attacco che rivolge in maniera esplicita al Partito democratico. La premier accusa i dem di “anteporre gli interessi di partito agli interessi complessivi della nazione”: la prova, a suo dire, è nelle critiche al premier albanese Edi Rama per l’accordo sui migranti con annessa ipotesi di farlo cacciare dal Pse. “Mi pareva che accogliere i migranti fosse compatibile con i valori della sinistra, voi l’avete fatto una vita e non vi hanno cacciato dal Partito socialista”. Ma il vero colpo di teatro è quello riservato al Movimento5stelle. D’altra parte, già ieri – prima del suddetto riferimento a Draghi – il piatto forte della replica a Montecitorio doveva essere l’accusa a Conte di aver dato l’ok alla modifica del Mes “con il favore delle tenebre” e quando l’esecutivo da lui guidato era già in carica per gli affari correnti. Giorgia Meloni mostra ai senatori il fax con la firma dell’allora ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “Capisco il vostro imbarazzo ma questo foglio – incalza la premier – dimostra la poca serietà di un governo che mentre faceva gli scatoloni lasciava questo pacco al governo successivo”.

Meloni non esclude il veto sul Patto di stabilità. Nuovo affondo sul Mes

Meloni non esclude il veto sul Patto di stabilità. Nuovo affondo sul MesRoma, 13 dic. (askanews) – E’ la prima volta che lo dice in maniera così esplicita. E anche se, in premessa, spiega che si “vede qualche spiraglio” in una trattativa che resta comunque “complessa”, Giorgia Meloni in Senato si sbilancia: sul nuovo patto di stabilità – afferma – non si può escludere nessuna delle scelte, compresa quella di porre il veto. Come la pensa lo ha ribadito a più riprese in questi due giorni in cui ha riferito alle Camere in vista del Consiglio europeo di domani e venerdì. Formalmente il punto non è all’ordine del giorno del vertice di Bruxelles – se ne riparla al prossimo Ecofin a ridosso di Natale – ma l’argomento resta convitato di pietra di qualsiasi ragionamento che coinvolga i leader dell’Unione in questa fase.

L’idea della premier è che sia meglio avere una Italia isolata che una Italia danneggiata. E che, dunque, non si possa accettare delle condizioni che si sa già di non poter rispettare. “Credo – sottolinea – si debba fare una valutazione su ciò che è meglio per l’Italia sapendo che se non si trova un accordo, noi torniamo ai precedenti parametri. Io farò tutto quello che posso per far ragionare i miei omologhi. Quello che stiamo proponendo è utile non solo a noi, ma ad una strategia”. Meloni torna sull’argomento dopo il dibattito dei senatori sulle sue comunicazioni. E, proprio come accaduto ieri a Montecitorio, è durante la replica che diventa più diretta e infervorata. E, soprattutto, che lancia frecciate, in alcuni casi bordate, alle opposizioni. Una concitazione tale che ieri ha portato a quello che fonti di governo derubricano a misunderstanding e che invece l’opposizione ritiene un siluro in piena regola contro il suo predecessore, ovvero quel riferimento polemico allo scatto di Draghi sul treno per Kiev con Scholz e Macron e alla politica estera che non è farsi le foto ma portare a casa i risultati. La presidente del Consiglio ne approfitta per spiegare che il suo non era affatto un attacco all’ex presidente della Bce, verso il quale c’è anzi “rispetto”, ma una critica al Pd. “C’è stata un’Italia – dice – che in passato ha ritenuto che tutto il suo ruolo dovesse essere quello di aspettare e vedere quel che facevano Francia e Germania e accodarsi sperando di infilarsi in una foto”.

Non è l’unico attacco che rivolge in maniera esplicita al Partito democratico. La premier accusa i dem di “anteporre gli interessi di partito agli interessi complessivi della nazione”: la prova, a suo dire, è nelle critiche al premier albanese Edi Rama per l’accordo sui migranti con annessa ipotesi di farlo cacciare dal Pse. “Mi pareva che accogliere i migranti fosse compatibile con i valori della sinistra, voi l’avete fatto una vita e non vi hanno cacciato dal Partito socialista”. Ma il vero colpo di teatro è quello riservato al Movimento5stelle. D’altra parte, già ieri – prima del suddetto riferimento a Draghi – il piatto forte della replica a Montecitorio doveva essere l’accusa a Conte di aver dato l’ok alla modifica del Mes “con il favore delle tenebre” e quando l’esecutivo da lui guidato era già in carica per gli affari correnti. Giorgia Meloni mostra ai senatori il fax con la firma dell’allora ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “Capisco il vostro imbarazzo ma questo foglio – incalza la premier – dimostra la poca serietà di un governo che mentre faceva gli scatoloni lasciava questo pacco al governo successivo”.

Il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni di Meloni

Il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni di MeloniRoma, 13 dic. (askanews) – L’aula del Senato ha votato sulle diverse risoluzioni relative alle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo in programma domani e dopodomani a Bruxelles. L’assemblea ha quindi approvato con 104 voti favorevoli, 61 contrari e 13 astensioni, la proposta di risoluzione n. 1 presentata dalla maggioranza. Ok, con alcune votazioni per parti separate, ad una parte degli impegni contenuti nelle proposte numero 2 (Pd), 5 (Iv) e 6 (Misto-Azione) mentre ha respinto le proposte di risoluzione numero 3 (M5S) e 4 (Misto-Alleanza Verdi Sinistra).