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Europee, Schlein: mia candidatura è l’ultima delle questioni

Europee, Schlein: mia candidatura è l’ultima delle questioniRoma, 13 dic. (askanews) – Si candida alle europee? Elly Schlein deciderà più in là se candidarsi alle elezioni europee. Parlando in conferenza stampa ha spiegato: “E’ l’ultima delle questioni, la prima è la costruzione di questo progetto, come costruire una lista che sia una rappresentazione della società che andiamo a costruire insieme”. Certo, ha aggiunto, “me ne dovrò occupare, adesso siamo più impegnati ad aprire, a far tornare il Pd in mezzo alle persone, alle realtà produttive e sociali. Non sono appassionata delle ‘asticelle’, ma c’è un’asticella che mi interessa molto: è quella dell’astensionismo”.

Addio ad Antonio Juliano storico capitano del Napoli

Addio ad Antonio Juliano storico capitano del NapoliRoma, 13 dic. (askanews) – Il Napoli piange la scomparsa di Antonio ‘Totonno’ Juliano, 80 anni, ex capitano e bandiera del club di cui è stato anche dirigente. Nato a San Giovanni a Teduccio, popolare quartiere di Napoli, il 26 dicembre del 1942 (ma registrato all’anagrafe il 1° gennaio del 1943) Juliano ha legato la sua intera carriera alla maglia della sua città. I primi calci tirati alla Fiamma Sangiovannese, poi ceduto al Napoli per qualche pallone e una muta di maglie. Antonio Juliano ha collezionato 18 presenze con la Nazionale italiana, con cui è diventato campione d’Europa nel 1968 e vice campione del mondo nel 1970 in Messico (dove è sceso in campo per pochi minuti nella finale persa 4-1 contro il Brasile). A farlo esordire in serie A, il 17 febbraio del 1963 contro l’Inter (sconfitta per 5-1) fu un giovane Pesaola che guidava il Napoli in coppia con Monzeglio e che l’anno precedente lo aveva fatto debuttare in una partita di coppa Italia contro il Mantova. Ha giocato con Sivori, Altafini, Zoff, Burgnich e Savoldi, con la maglia del Napoli ha vinto due coppe Italia (1962 e 1976), una coppa delle Alpi e una coppa Italo-Inglese. Nnel 1974-75 sfiorò lo scudetto con il Napoli allenato da Vinicio. E’ stato il primo napoletano ad essere convocato nella Nazionale maggiore, ha vestito la maglia azzurra 18 volte, è stato campione d’Europa nel 1968 e vice campione del mondo nel 1970. Ha chiuso la carriera da giocatore nel Bologna nella stagione 1978-79. Da dirigente nel 1980, alla riapertura delle frontiere, portò a Napoli l’olandese Ruud Krol che si trasferì dall’Ajax a Vancouver, in Canada. Nel 1984 fu artefice del trasferimento di Maradona al Napoli. Poi alcune divergenze con Ferlaino lo spinsero all’addio. L’ultima esperienza nel 1998-99, Ferlaino ancora proprietario di un Napoli in serie B, in panchina Ulivieri: lasciò prima della fine del campionato salutando definitivamente il mondo del calcio. “È una delle giornate più brutte della storia del Napoli e dei suoi tifosi. Si è spento Antonio Juliano, che per due decenni è stato “il Napoli”. Per coloro che non lo abbiano conosciuto vale la pena farsi raccontare chi sia stato e cosa abbia rappresentato per la nostra città. Ciao, Totonno!” il ricordo del Napoli su Twitter. “Condoglianze alla famiglia di Juliano, è un momento molto duro ma la vita è così. Antonio è stato un grande avversario ed un grande direttore sportivo, è un giorno triste”. Ruud Krol è intervenuto a Kiss Kiss Napoli per parlare della morte di Antonio Juliano, ex dirigente azzurro capace di portarlo all’epoca in maglia azzurra. “Quando Juliano mi portò a Napoli – continua – capii subito che aveva la testa dura. All’epoca l’Italia non era aperta tanto agli stranieri, ma Antonio mi diceva sempre che io ero il suo primo acquisto. Venne a Vancouver all’aeroporto e mi convinse ad accettare il Napoli, e per me fu un grande onore giocare per lui ed avere la sua amicizia. Per me resterà sempre un grandissimo amico ed una grandissima persona”.

 

Atreju, Schlein: Meloni prenda le distanze da Abascal, è un eversore

Atreju, Schlein: Meloni prenda le distanze da Abascal, è un eversoreRoma, 13 dic. (askanews) – Giorgia Meloni dovrebbe “prendere le distanze” dalle parole di Santiago Abascal su Pedro Sanchez. La segretaria Pd lo ha detto parlando in conferenza stampa: “Abbiamo appreso della presenza del leader di Vox come ospite ad Atreju e stiamo ancora aspettando di sapere cosa pensi gm del fatto che Abascal è un eversore e che ha detto che ps debba essere appeso per i piedi. Ci chiediamo se lo dirà anche da quel palco. In ogni caso, visto che l’ha ospitato a palazzo Chigi in pompa magna sarebbe interessante che prendesse le distanze da queste gravi affermazioni”.

Ue, Schlein: governo Meloni assente su riforma patto stabilità

Ue, Schlein: governo Meloni assente su riforma patto stabilitàRoma, 13 dic. (askanews) – “La nostra constatazione è chiara: questo governo è stato del tutto assente sulla riforma del patto stabilità e crescita”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando in conferenza stampa. “Non dovevano scegliere gli alleati sbagliati. Mi è piaciuto il masochismo di Salvini quando festeggiava Wilders, quello che girava con il cartello ‘non diamo un centesimo all’Italia’. Cosa c’è di più chiaro del fatto che i loro amici sono nemici dell’Italia!”.

Per la Schlein “sarebbe un errore imperdonabile tornare alle rigide regole quantitative, bisogna difendere coi denti quell’intuizione che è stata il Ngeu. Con la pandemia gli stati hanno assunto la consapevolezza che ci sono sfide di fronte alle quali nessuno si salva da solo”. Ha ricordato la segretaria Pd: “Fdi non ha sostenuto il Ngeu quando è stato approvato e ora rischiano di farci perdere questi soldi”.

Airbnb, accordo col Fisco: sarà sostituto d’imposta

Airbnb, accordo col Fisco: sarà sostituto d’impostaRoma, 13 dic. (askanews) – Airbnb ha concluso un accordo con l’Agenzia delle Entrate riguardo la ritenuta sui redditi degli host non professionali derivanti da locazioni brevi (“cedolare secca”) in relazione agli anni fiscali dal 2017 al 2021, per un pagamento complessivo di 576 milioni di euro. Airbnb non cercherà di recuperare dagli host le ritenute fiscali per questo periodo. Lo rende noto la stessa Airbnb in un comunicato.

Stiamo anche proseguendo il confronto costruttivo con le autorità per quanto riguarda il periodo 2022-2023. L’Italia è un mercato importante per Airbnb. L’accordo di oggi significa – sottolinea la multinazionale – che possiamo concentrarci nella continuazione della nostra collaborazione con le autorità italiane in materia di tasse, regole per le locazioni brevi e turismo sostenibile, a vantaggio degli host e degli ospiti. Ci sono migliaia di host in Italia. Oltre tre quarti di loro hanno solamente un annuncio; l’host tipico ha guadagnato l’anno scorso poco più di 3,500 euro. Circa un due terzi (59%) ha dichiarato che i proventi realizzati ospitando gli consente di arrivare a fine mese. Il 15% afferma di lavorare nella sanità, l’educazione o la pubblica amministrazione.

La gran parte degli host su Airbnb in Italia sono persone comuni che si affidano alla piattaforma per integrare il proprio reddito familiare. Auspichiamo che l’accordo con l’Agenzia delle Entrate e le recenti novità normative possano fare chiarezza sulle regole riguardo gli affitti brevi per gli anni a venire. Quanto al futuro Airbnb rileva che nell’ottobre 2023, il Governo italiano ha presentato la Legge di Bilancio per il 2024 che, nella sua versione attuale, chiarisce come le piattaforme dovrebbero effettuare in futuro la ritenuta delle imposte sul reddito degli host non professionali in Italia. Abbiamo accolto con favore questa proposta normativa e ci stiamo preparando ad adempiere, con l’introduzione di un meccanismo di trattenuta e versamento delle imposte sui redditi degli host rilevanti all’Agenzia delle Entrate.

Ue, Meloni: veto? Non escludo nulla, valuteremo il meglio per Italia

Ue, Meloni: veto? Non escludo nulla, valuteremo il meglio per ItaliaRoma, 13 dic. (askanews) – “Io non escludo nessuna delle scelte”. “Credo che alla fine si debba fare banalmente la valutazione su ciò che è meglio per l’Italia” tenendo presente che “se non si trova un accordo si torna ai precedenti parametri”. Così in sede di replica nell’aula del Senato la Premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni in vista del consiglio europeo, riferendosi a quanto detto dal senatore a vita Mario Monti sull’ipotesi di “apposizione di un veto da parte italiana”.

“Alla fine bisogna fare una valutazione sulle varie ipotesi in campo ma io farò tutto quello che posso per far ragionare e confrontarmi con i miei omologhi sul fatto che quello che stiamo proponendo è utile non solo a noi ma ad una strategia” complessiva europea, conclude.

Schlein dice a Meloni: sei tu che non fai gli interessi dell’Italia

Schlein dice a Meloni: sei tu che non fai gli interessi dell’ItaliaRoma, 13 dic. (askanews) – Ho sentito la presidente del Consiglio Meloni dire che noi saremmo contro l’interesse nazionale. Vorrei fare un’operazione di verità e chiarezza: chi ha scelto sempre alleati sbagliati, perché nemici degli interessi dell’Italia, è proprio Giorgia Meloni. E’ lei che è andata da Orban e dal gruppo di Visegrad a dire che avevano ragione loro a dire no alla solidarietà sull’accoglienza”.

E poi: “Sul patto di stabilità e crescita rischiano di farci tornare all’austerità dei rigidi parametri quantitativi sul deficit”, mentre “bisogna assicurare continuità al ngeu, mentre le destre nazionaliste hanno sempre votato contro”. Insiste la Schlein: “Sono sempre loro che ospitano sul palco le peggiori destre d’europa, che vengono a Firenze a dire che è sbagliato sostenere l’ucraina contro Putin”.

Ue,Schlein a Meloni: sei tu che non fai gli interessi dell’Italia

Ue,Schlein a Meloni: sei tu che non fai gli interessi dell’ItaliaRoma, 13 dic. (askanews) – “Ho sentito la presidente del Consiglio Meloni dire che noi saremmo contro l’interesse nazionale. Vorrei fare un’operazione di verità e chiarezza: chi ha scelto sempre alleati sbagliati, perché nemici degli interessi dell’Italia, è proprio Giorgia Meloni. E’ lei che è andata da Orban e dal gruppo di Visegrad a dire che avevano ragione loro a dire no alla solidarietà sull’accoglienza”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein durante una conferenza stampa.

E poi: “Sul patto di stabilità e crescita rischiano di farci tornare all’austerità dei rigidi parametri quantitativi sul deficit”, mentre “bisogna assicurare continuità al ngeu, mentre le destre nazionaliste hanno sempre votato contro”. Insiste la Schlein: “Sono sempre loro che ospitano sul palco le peggiori destre d’europa, che vengono a Firenze a dire che è sbagliato sostenere l’ucraina contro Putin”.

Ue, Schlein a Meloni: sei tu che non fai gli interessi dell’Italia

Ue, Schlein a Meloni: sei tu che non fai gli interessi dell’ItaliaRoma, 13 dic. (askanews) – Ho sentito la presidente del Consiglio Meloni dire che noi saremmo contro l’interesse nazionale. Vorrei fare un’operazione di verità e chiarezza: chi ha scelto sempre alleati sbagliati, perché nemici degli interessi dell’Italia, è proprio Giorgia Meloni. E’ lei che è andata da Orban e dal gruppo di Visegrad a dire che avevano ragione loro a dire no alla solidarietà sull’accoglienza”.

E poi: “Sul patto di stabilità e crescita rischiano di farci tornare all’austerità dei rigidi parametri quantitativi sul deficit”, mentre “bisogna assicurare continuità al ngeu, mentre le destre nazionaliste hanno sempre votato contro”. Insiste la Schlein: “Sono sempre loro che ospitano sul palco le peggiori destre d’europa, che vengono a Firenze a dire che è sbagliato sostenere l’ucraina contro Putin”.

Pensioni, l’Ocse solleva critiche su “quota” e Ape sociale

Pensioni, l’Ocse solleva critiche su “quota” e Ape socialeRoma, 13 dic. (askanews) – L’Ocse muove una serie di rilievi critici sui vari meccanismi di anticipo pensionistico presenti in Italia, tra cui le varie versioni prorogate di “quota 100”, ma anche l’Ape sociale. E nel rapporto sui sistemi pensionistici pubblicato oggi, l’ente parigino solleva rilievi critici anche sul concetto di “lavori gravosi”, sia per l’ampiezza delle categorie che vi ricadono sia per il fatto che queste situazioni adrebbero gestite non tramite il sistema pensionistico.

L’Italia è uno dei nove paesi dell’Ocse che vincola l’età di pensionamento con le aspettative di vita. L’ente parigino rileva che in un sistema contributivo questo legame non è necessario per migliorare il finanziamento delle pensioni, ma punta ad evitare che la gente si ritiri troppo presto e/o con pensioni basse e al tempo stesso promuove l’occupazione sulle fasce di età più avanzate, e in questo modo la crescita potenziale. Per coloro che entrano oggi nel mercato del lavoro l’età di pensionamento risulterebbe di 71 anni, mentre attualmente l’età di pensionamento in Italia di 67 anni. Tuttavia, nella scheda sulla Penisola inserita nello studio, l’Ocse rileva che questa età età di pensionamento non non è obbligatoria per molti lavoratori e che l’Italia assicura accessi anticipati “spesso senza penalizzazioni”. Nel 2023 è stato prorogato il sistema delle “quote”, che sarebbe dovuto scadere lo scorso anno. Inizialmente denominato “quota 100”, nel 2019, si sarebbe dovuto concludere nel 2021, poi è stato prorogato nel 2022 nel 2023. Attenua le condizioni di pensionamento senza penalizzazioni.

Lo studio rileva che sempre in Italia c’è un’altra alternativa per il pensionamento anticipato a 64 anni con 20 di contributi, che implica assegni più bassi e che per le donne presenta la possibilità di pensionamento a 60 o anche a 59 e 58 anni se, rispettivamente, con uno o più bambini: si tratta di “opzione donna”, che è stato oggetto di qualche ritocco restrittivo nel 2023. Secondo l’Ocse “queste opzioni di pensionamento anticipato fanno sì che ci siano dei livelli di occupazione tra gli over 60 anni molto bassi. E questa sarà una sfida crescente mentre la popolazione in età lavorativa è prevista calare di più di un terzo per il 2060”.

Inoltre “garantire benefici relativamente elevati a età relativamente basse come con il sistema di ‘quota’ – si legge – contribuisce alla seconda maggiore spesa pubblica sulle pensioni tra i paesi dell’Ocse, al 16,3% del Pil nel 2021”. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico rileva che sebbene i contributi sociali siano molto elevati in Italia i ricavi da contributi pensionistici sono solo all’11% del Pil circa e che questo richiede consistenti finanziamenti supplementari dalla tassazione generale.

Altri rilievi riguardano il concetto di lavori usuranti, categoria che è stata molto ampliata rispetto a quella iniziale di lavori ritenuti a rischio. Il rapporto ricorda che nel 2012 viene fissata a 60 anni l’età minima di pensionamento per i lavori usuranti che includeva una breve lista di situazioni su cui risultavano prove di impatti negativi sulla salute, ad esempio per minatori, lavoratori impegnati sui turni di notte e su attività subacquee. Tuttavia l’ente parigino afferma i lavori usuranti sono questioni che andrebbero gestite innanzitutto al di fuori dell’ambito pensionistico, in particolare tramite il sistema sanitario, tramite normative sulla sicurezza assieme a comunicazioni sui rischi e formazione. Invece nel 2016 c’è stata creata una categoria più ampia di lavori usuranti, detti “lavori gravosi”, ulteriormente espansa nel 2018 e in questo caso l’inclusione di specifiche categorie di lavoratori non è basata su criteri che riguardino le condizioni di lavoro “e includono ruoli come infermieri, insegnanti e conducenti di treni. In questa categoria – si legge – ci si può ritirare in pensione dopo 41 anni se si è iniziato a lavorare prima dei 19 anni”. A dal 2017 si è aggiunta anche l’Ape sociale, l’anticipo pensionistico che rende possibile il pensionamento al 63 anni con 36 anni di contributi.Peraltro l’Ape sociale copre la disoccupazione di lungo termine, le persone con parziali disabilità e coloro che hanno prestato assistenza in famiglia. “Avrebbe dovuto essere un misura temporanea ma è sempre rimasta in vigore”, osserva l’Ocse. Più in generale, l’Ocse parte dalla considerazione che in Italia il reddito medio delle persone sopra 65 anni è leggermente più elevato di quello della popolazione totale e che è aumentato molto di più negli ultimi due decenni. A titolo di paragone nell’Ocse in media è del 12% più basso. Nel 2023 la pensione minima è stata aumentata dell’1,5% per i pensionati con meno di 75 anni ma del 6,4% per quelli con 75 e più anni. Il parametro contributivo minimo che attualmente beneficia circa il 15% degli ultra 65 anni viene progressivamente eliminato, dato che non fa parte del nuovo schema contributivo. Secondo lo studio è probabile che questa eliminazione porti a aumenti delle diseguaglianze che sono già più elevate che nella maggior parte dei paesi dell’Ue e dell’Ocse.