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”Il Concerto”, esce l’album live di Venditti e De Gregori

”Il Concerto”, esce l’album live di Venditti e De GregoriRoma, 12 dic. (askanews) – Venerdì 15 dicembre esce “Il Concerto” (Columbia Records /Sony Music), l’album live che fissa per sempre nel tempo il tour di VENDITTI & DE GREGORI, iniziato il 18 giugno 2022 allo Stadio Olimpico di Roma, proseguito nei più prestigiosi teatri e anfiteatri, e attualmente in corso nei palasport per il gran finale dopo oltre un anno di concerti. L’album live “IL CONCERTO” sarà disponibile in digitale e nelle versioni CD, vinile 180 grammi e vinile 180 grammi in edizione autografata e numerata, quest’ultima in esclusiva su Sony Music Store. Perle e grandi classici, duetti inediti, arrangiamenti originali: l’album live “IL CONCERTO” non è un semplice greatest hits dal vivo, ma una visione artistica sul modo di affrontare la musica, con introspezione, passione e un suono straordinario. Comprende una selezione di 17 brani, registrati in presa diretta durante diverse tappe del tour, che fanno rivivere le emozioni impresse nei ricordi di chiunque abbia visto questo live e sottolineano l’attualità del repertorio dei due artisti. Un disco che cattura l’essenza stessa della musica come linguaggio universale che parla al cuore e alla mente, unendo in un dialogo armonico stili musicali distinti.

Nel disco, prodotto da Alessandro Canini, così come sul palco, Antonello Venditti e Francesco De Gregori sono affiancati da un’unica grande band che unisce i musicisti che da anni collaborano con i due artisti: Alessandro Canini (batteria), Danilo Cherni (tastiere), Carlo Gaudiello (piano), Primiano Di Biase (hammond), Fabio Pignatelli (basso), Amedeo Bianchi (sax), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino). Con loro anche Fabiana Sirigu e Roberta Palmigiani al violino e le coriste Laura Ugolini e Laura Marafioti. Una storia comune e diversa, quella di VENDITTI & DE GREGORI, entrambi capaci di segnare la canzone d’autore e la musica italiana. Dopo il debutto con l’album “Theorius Campus” (1972), le loro carriere si sono divise fino ad arrivare al tour che li ha visti percorrere insieme tutta l’Italia e che ora si concluderà nei palasport, l’ultima occasione per vedere sullo stesso palco i due artisti che hanno scritto la colonna sonora di intere generazioni. Di seguito le ultime date del tour VENDITTI & DE GREGORI (organizzato e prodotto da Friends & Partners): il 15 dicembre a Rimini, il 19 dicembre a Firenze e il 23 dicembre a Roma.

Rai,Furfaro:mie parole a Radio1 manipolate,non è servizio pubblico

Rai,Furfaro:mie parole a Radio1 manipolate,non è servizio pubblicoRoma, 12 dic. (askanews) – “Apprendo che la trasmissione ‘Ping Pong’ avrebbe inviato un comunicato nel quale si riporta un mio commento alle inchieste di Report fatto durante la diretta di questa mattina. Nel comunicato sono incredibilmente riportate, come mie, frasi che non ho mai pronunciato. Le parole e i giudizi sulle inchieste della conduttrice Annalisa Chirico sono state riportate come mie, un fatto di una gravità inaudita, tanto più perché stiamo parlando di servizio pubblico. Un episodio che segna un precedente pericoloso ed è l’emblema di un clima inquietante nel servizio pubblico se le parole di un esponente dell’opposizione – chiarissime, come si può facilmente ascoltare dalla registrazione dell’audio sul sito – vengono riportate in modo inventato. Fare una cosa come questa nell’era dello streaming è grottesco, per questo mi aspetto la rettifica e le scuse della trasmissione, sperando che sia stato un errore in buona fede e non un tentativo maldestro di creare notizie squalificanti”. Così in una nota Marco Furfaro, segreteria nazionale del Pd.

Manovra,vertice Governo-maggioranza con Meloni alla Camera

Manovra,vertice Governo-maggioranza con Meloni alla CameraRoma, 12 dic. (askanews) – E’ in corso alla Camera dei deputati un vertice tra governo e maggioranza presieduto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per fare il punto sull’iter della legge di bilancio.

Alla riunione sono presenti, oltre alla Premier, il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ed i capigruppo del centrodestra a Montecitorio, Tommaso Foti(FdI), Riccardo Molinari(Lega), Paolo Barelli(FI), Maurizio Lupi (NM).

Fed e Bce di fronte a difficile gestione delle attese sui tassi

Fed e Bce di fronte a difficile gestione delle attese sui tassiRoma, 12 dic. (askanews) – Da domani le banche centrali torneranno in primo piano tra i fattori osservati dai mercati, iniziando con gli esiti del direttorio della Federal Reserve statunitense, il Fomc, che alle 20 italiane comunicherà le sue decisioni sui tassi di interesse. L’attesa che si è andata consolidando è che ometta di effettuare quell’ultimo rialzo prima della fine dell’anno che pure aveva preventivato alla precedente riunione. L’ulteriore limatura dell’inflazione negli Usa, al 3,1% a novembre, un decimale in meno rispetto al livello di ottobre, potrebbe spingere in questa direzione.

Contestualmente, domani la Fed pubblicherà anche le previsioni economiche aggiornate che, come di consueto, conterranno anche una tabella con le attese dei banchieri centrali Usa sul futuro andamento dei tassi (il grafico “dot plot”). Questo particolare elemento dovrebbe, primo, seppellire definitivamente l’ipotesi di ulteriori aumenti dei tassi e, secondo, fornire indicazioni sulla tempistica di un primo taglio. Perché adesso è proprio sul quando le banche centrali inizieranno a ritoccare al ribasso il costo del danaro che si concentrano gli interrogativi di mercati e analisti. Non solo sulla Fed, che può contare su una crescita economica ancora solida, ma ancora più sulla Banca centrale europea, il cui Consiglio direttivo annuncerà le sue decisioni sui tassi giovedì; e che invece deve fronteggiare, oltre a un calo dell’inflazione più rapido del previsto, anche una dinamica dell’economia particolarmente debole, che rischia di scivolare in recessione.

Per questo già dallo scorso 30 novembre, quando Eurostat ha pubblicato la stima preliminare sull’inflazione, che a novembre è consistentemente rallentata al 2,4% per la media dell’area euro, diversi osservatori hanno iniziato a chiedersi se la Bce non si sia spinta troppo in avanti sulla stretta monetaria. E ora rischia forse di ritrovarsi spiazzata, paradossalmente nella situazione diametralmente opposta a quella del 2022, quando venne accusata di essersi mossa “in ritardo” nella sua risposta all’esplosione inflazionistica.

La Bce comunicherà le sue decisioni alle 14 e 15 italiane di giovedì e, mezz’ora dopo, la presidente Christine Lagarde terrà la consueta conferenza stampa esplicativa. Circa un’ora prima, alle 13, la Bank of England annuncerà le sue decisioni sui tassi di interesse per la sterlina Gb. Sempre giovedì, ma la mattina, anche la Banca nazionale svizzera comunicherà le sue decisioni di politica monetaria. Già da tempo diversi esponenti della Bce hanno messo le mani avanti, spiegando che ci si attende una parziale risalita dell’inflazione in questi mesi, in particolare da dicembre, quando in Germania verrà meno l’effetto di alcune misure di aiuto sulle bollette dell’energia.

Resta da verificare se questo riporterà tutto l’indice dell’area euro a valori tali da non rendere complicata la posizione dell’istituzione monetaria. Perché tenere tassi alti con un’inflazione in netto calo mentre l’economia rischia la recessione, e mentre i governi si muovono su politiche di bilancio più restrittive, potrebbe risultare scomodo e sempre più difficile da spiegare. Parallelamente, il dibattito alla Bce potrebbe spostarsi anche su un’altra questione, quella di una progressiva riduzione anticipata delle consistenze di titoli di Stato accumulati con il programma lanciato durante la crisi causata da lockdown e misure anti Covid, il Pepp. La Bce sta già conducendo una manovra di questo genere su un altro programma più consistente di acquisti, l’App, e lo fa in maniera “passiva”, mediante il semplice non rinnovo dei titoli che giungono a scadenza. Finora l’istituzione ha ripetutamente affermato che manterrà inalterate le consistenze del Pepp fino alla fine del 2024. Ma alcuni nel Consiglio – a cui partecipano tutti i governatori delle banche centrali nazionali dell’area euro – hanno iniziato ipotizzare che si possa anticipare l’avvio della riduzione delle consistenze anche sul Pepp. Di recente Lagarde ha affermato che l’argomento potrebbe essere affrontato “in un futuro non lontano”. Finora la riduzione degli stock di bond si è svolta senza scossoni. Ma rincarare la dose con il Pepp potrebbe creare ulteriori pressioni sui titoli di Stato, e indirettamente sull’economia, in una fase in cui la Bce potrebbe iniziare a interrogarsi sul se non sia opportuno ammorbidire la linea. Il neo governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, si è già espresso contro l’ipotesi di strette anticipate sul Pepp. E durante un intervento lo scorso 30 novembre (quando sono usciti i dati sull’inflazione) ha anche affermato che se la debolezza dell’economia dovesse causare una accelerazione del processo disinflazionistico, la fase di mantenimento della linea restrittiva sui tassi potrebbe essere accorciata. In generale Panetta ha chiesto di “evitare danni inutili all’economia”. Il tutto mentre gli effetti della stretta monetaria più aggressiva della storia dell’istituzione – la Bce ha alzato i tassi di 450 punti base cmplessivi in poco più di un anno – ancora sembrano non essersi del tutto dispiegati. Secondo l’ultima rilevazione della Banca d’Italia a ottobre i prestiti bancari alle famiglie hanno registrato una contrazione dell’1,1% su base annua mentre quelli alle imprese sono calati del 5,5%. I tassi di interesse sui nuovi mutui hanno ripreso a salire, toccando il 4,72% che rappresenta il livello più elevato dal gennaio 2009, quando secondo le serie storiche questa voce si collocava al 4,9077%. E il 5,46% raggiunto a ottobre dai tassi di interesse sui nuovi prestiti alle imprese è il valore più elevato dall’ottobre del 2008, quando questa voce si attestò al 5,8404%. Vi sono quindi validi argomenti a favore di un approccio più prudente, se non “morbido”. Tuttavia, sia per i tassi della Fed che per quelli della Bce, sui mercati si sono create attese di ritocchi al ribasso nel 2024 apparentemente molto più spinte di quelle che le rispettive istituzioni vorrebbero vedere. Per questo una attesa abbastanza diffusa per le conferenze stampa di domani e di giovedì è che il presidente della Fed, Jay Powell, e Lagarde cerchino di ridimensionare queste aspettative, avvertendo che serviranno tempo e pazienza prima di ipotizzare manovre di riduzione.

Splendori Farnesiani. Il Ninfeo della Pioggia ritrovato al Colosseo

Splendori Farnesiani. Il Ninfeo della Pioggia ritrovato al ColosseoRoma, 12 dic. (askanews) – La mostra Splendori Farnesiani. Il Ninfeo della Pioggia ritrovato conclude il programma di attività ed eventi di valorizzazione pensato dal Parco archeologico del Colosseo iniziato alla fine dello scorso ottobre con la riapertura al pubblico del Ninfeo della Pioggia negli Horti Palatini Farnesiorum sul Palatino. La mostra, a cura di Alfonsina Russo, Roberta Alteri e Alessio De Cristofaro, è stata ideata per offrire ai visitatori una ricostruzione di quelli che furono i valori, i significati e gli usi del Ninfeo e di tutti gli Orti Farnesiani nel momento di loro massimo splendore, tra la seconda metà del XVI e il XVII secolo. Un viaggio ideale nell’effimero e nella cultura immateriale barocca che caratterizzarono i celebri giardini farnesiani, teatro di delizie, ricerca, cerimonie e di autorappresentazione politica di una delle più importanti famiglie italiane dell’epoca.

Attraverso quadri, disegni dall’antico, stampe, sculture in bronzo, oggetti d’arte e innovativi apparati digitali, la mostra permette ai visitatori di immergersi nella vita e nelle atmosfere del tempo, accostandosi non solo alla storia degli Orti e dei Farnese, ma alla stessa mentalità e visione del mondo che caratterizzava l’aristocrazia romana e italiana tra il tardo rinascimento e il Seicento. “Ricostruire in modo filologico e raccontare l’effimero e il patrimonio immateriale di un’epoca conclusa non è mai semplice. E’ sempre necessario un attento lavoro di ricerca che metta insieme i documenti, i testi, i monumenti e gli oggetti che di una data epoca costituiscono testimonianza storica – commenta Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo. Poi bisogna affrontare la sfida del racconto, in forme che devono essere accessibili e comprensibili a tutti, senza però semplificare o banalizzare. In questo, il PArCo investe molto in innovazione, grazie alla sperimentazione e all’uso del multimediale e delle tecniche dello storytelling”.

Nel progettare la mostra, un particolare impegno è stato dedicato al recupero di documenti e opere che avessero un diretto rapporto con il Ninfeo, gli Orti e la famiglia Farnese. Allestendo direttamente le diverse sezioni della mostra dentro gli stessi edifici dei giardini palatini le opere scelte dialogano e si integrano con gli spazi. Lo racconta così Roberta Alteri: “La scelta di allestire le opere nel Ninfeo della Pioggia e nelle Uccelliere restituisce il senso e le funzioni originarie di questi spazi, oggi non facili da percepire per il visitatore. Il Ninfeo era un luogo per feste e diletti progettato dal Rainaldi come spazio multisensoriale, dove gli ospiti potevano appagarsi grazie a banchetti, musica, immagini e alla piacevole presenza dell’acqua in forma di pioggia simulata. Le Uccelliere una sorta di microcosmo dei mondi lontani ed allora da poco esplorati e conosciuti”.

Splendori farnesiani raccoglie anche la sfida di avvicinare i visitatori alla mentalità di un’epoca, così diversa da quella attuale. Lo fa con un’installazione multimediale che mira a ricreare virtualmente l’effetto di una Wunderkammer. Come spiega Alessio De Cristofaro “La Wunderkammer, o Camera delle meraviglie, è la quintessenza della mentalità e della visione aristocratica del mondo nel XVI e XVII secolo. In essa oggetti del mondo naturale, archeologici, strumenti scientifici, fossili e curiosità sono accostati per analogia e connessione metaforica a ricostruire una mappa mentale del cosmo. L’allestimento multimediale però non ne è una ricostruzione precisa, quanto uno strumento che vuole suscitare nel visitatore quei sentimenti di curiosità, stupore, meraviglia e attrazione per l’esotico e l’insolito che furono tipici dell’epoca”.

La mostra, che si avvale del prestito e della collaborazione di importanti istituzioni museali nazionali pubbliche e private, sarà aperta e visitabile fino al 7 aprile del 2024 tutti i giorni, ad esclusione delle domeniche gratuite, con orario 9.00-16.00 (ultimo ingresso 15.45). Accompagna la mostra un catalogo edito da Palombi Editori che racconta nel dettaglio le nuove ricerche sul Ninfeo della Pioggia e i più generali significati storici e culturali degli Orti Farnesiani.

Collezione Peggy Guggenheim, nel 2024 Cocteau e Marina Apollonio

Collezione Peggy Guggenheim, nel 2024 Cocteau e Marina ApollonioMilano, 12 dic. (askanews) – L’eclettico Jean Cocteau e l’arte sperimentale di Marina Apollonio saranno i protagonisti del programma espositivo della Collezione Peggy Guggenheim, che, nel corso 2024, rende omaggio a due figure della scena artistica internazionale del XX secolo, con due grandi mostre monografiche. Dalla prima e più esaustiva retrospettiva mai realizzata in Italia dedicata a Cocteau, poliedrico artista francese dalle mille sfaccettature, in apertura il 13 aprile 2024, si passerà, in autunno, al prezioso omaggio ad Apollonio, tra le maggiori esponenti dell’Arte cinetica e Op art.

Con la chiusura, il 18 marzo 2024, dell’acclamata mostra Marcel Duchamp e la seduzione della copia, dal 13 aprile al 16 settembre la Collezione Peggy Guggenheim presenta Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere, la più grande personale mai realizzata nel nostro paese dedicata a Jean Cocteau (1889-1963). Tra le figure più influenti del panorama artistico del XX secolo, Cocteau fu scrittore, poeta, drammaturgo, saggista, disegnatore, regista, attore. Curata da Kenneth E. Silver, autorevole esperto dell’artista francese e storico dell’arte presso la New York University, la mostra getta luce sulla versatilità – o destrezza da giocoliere da cui il titolo dell’esposizione – che caratterizza il linguaggio artistico di Cocteau e per la quale venne spesso criticato dai suoi contemporanei. Attraverso una sorprendente varietà di lavori, oltre centocinquanta, che spazieranno dai disegni alle opere grafiche, dai gioielli agli arazzi, dai documenti storici, a libri, riviste, fotografie, documentari e film diretti dall’enfant terrible della scena artistica francese, Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere traccia lo sviluppo dell’estetica, unica e personalissima di Cocteau, ripercorrendo i momenti salienti della sua tumultuosa carriera artistica, nonché l’amicizia che lo legò a Peggy Guggenheim. Fu proprio con una mostra di disegni di Cocteau, suggerita da Marcel Duchamp, che Guggenheim iniziò la sua carriera artistica nella galleria londinese Guggenheim Jeune, nel 1938. Nell’autunno del 2024 sarà poi la volta della personale dedicata a Marina Apollonio (n. 1940), tra le protagoniste più importanti del movimento ottico-cinetico, sostenuta e collezionata dalla mecenate americana nel corso degli anni ’60. La mostra Marina Apollonio. Oltre il cerchio, a cura della storica dell’arte Marianna Gelussi, in apertura il 12 ottobre 2024, ripercorre la carriera dell’artista fino ai giorni nostri, mettendo in evidenza il rigore della sua ricerca visiva, perseguita nella molteplicità della variazione e nell’eleganza dell’esecuzione, tra pittura, scultura e disegno, opere statiche, in movimento e ambientali, bianco e nero, ricerca cromatica, sperimentazioni tecniche e di materiali. Figura dall’opera marcatamente internazionale, questo meritato omaggio nelle sale del museo, a Venezia, città dove si trasferisce da bambina e compie i primi passi d’artista, diventa ulteriormente prezioso e mette ancora una volta in luce il ruolo di collezionista lungimirante di Peggy Guggenheim, sostenitrice delle giovani avanguardie. La mostra si inserisce ancora una volta nella tradizione espositiva della Collezione Peggy Guggenheim, che, accanto ad esposizioni di respiro internazionale, ospita rassegne volte a celebrare i protagonisti della scena artistica nazionale del secondo dopoguerra, sostenuti dalla mecenate, quali Edmondo Bacci, a cui è stata dedicata la recente monografica, Edmondo Bacci. L’energia della luce, Tancredi Parmeggiani, e ora Apollonio. La mostra rimarrà aperta fino al 3 marzo, 2025.

Agroalimentare, Meloni: difeso ruolo strategico in sede europea

Agroalimentare, Meloni: difeso ruolo strategico in sede europeaMilano, 12 dic. (askanews) – “Abbiamo difeso il ruolo strategico dell’agroalimentare e delle realtà agricole italiane in sede europea”. Lo ha sottolineato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un videmessaggio inviato all’assemblea di Confagricoltura.

“Con un grande lavoro di squadra siamo riusciti a far emergere il buon senso, a ottenere posizioni più equilibrate rispetto ad alcune proposte iniziali della Commissione europea su dossier molto importanti: penso ai fitofarmaci, penso alle emissioni industriali, penso agli imballaggi” ha aggiiunto. “Voglio ringraziare il Ministro Lollobrigida e tutti i colleghi di governo che hanno seguito questi temi con grande attenzione, ci hanno permesso così di ottenere questi risultati. E su questa strada vogliamo continuare a camminare, perché l’agricoltura è ricchezza, è identità, è sviluppo, ma è anche qualcosa in più” ha aggiunto.

Mattarella:la fame è spettro che si aggira nei territori di guerra

Mattarella:la fame è spettro che si aggira nei territori di guerraRoma, 12 dic. (askanews) – “La fame è uno spettro che si aggira nuovamente nei territori in guerra, e non solo; e si presenta, inoltre, nelle aree soggette a desertificazione”. E’ l’allarme lanciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento all’assemblea di Confagricoltura dove ha parlato dell’uso “spregiudicato da parte di Mosca della risorsa alimentare, utilizzata come arma strategica” nella guerra contro l’ Ucraina

“Il cibo, anziché diritto universale viene considerato arma di guerra, affamando popolazioni, destabilizzando nazioni, accentuando povertà e spostamenti di popoli”, ha concluso.

Mattarella: il valore dell’agricoltura é in un articolo della Costituzione

Mattarella: il valore dell’agricoltura é in un articolo della CostituzioneRoma, 12 dic. (askanews) – “La rilevanza del ruolo del l’agricoltura – e la sua importanza per la ricostruzione dell’Italia e il rafforzamento della risorta democrazia – la riscontriamo da una semplice constatazione: la Costituzione della Repubblica Italiana è l’unica del suo tempo a dedicare un articolo espressamente al settore primario e alle condizioni necessarie per promuoverne lo sviluppo. Neppure dalle Costituzioni precedenti era stata riservata analoga attenzione”. Lo ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo all’assemblea di Confagricoltura in corso a Roma.

“Scelta politica di grande portata, dunque, quella di introdurre il tema agricolo nella nostra Costituzione – consacrandone il valore essenziale nell’Italia del dopoguerra e per quella del futuro – sul duplice versante della promozione della produzione e della questione sociale”, spiega il capo dello Stato. 

Bankitalia, ad ottobre tassi su mutui a famiglie salgono al 4,72%

Bankitalia, ad ottobre tassi su mutui a famiglie salgono al 4,72%Roma, 12 dic. (askanews) – Ad ottobre i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (tasso annuale effettivo globale, Taeg si sono collocati al 4,72 per cento (4,65 a settembre); la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 35 per cento (20 per cento nel mese precedente). Lo ha reso noto la Banca d’Italia.

Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,46 per cento (10,52 nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie, le imprese, sono stati pari al 5,46 per cento (5,35 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 5,95 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 5,17 per cento.