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Lollobrigida: nessuna alleanza in Europa con chi è chi è contro Ucraina e Israele

Lollobrigida: nessuna alleanza in Europa con chi è chi è contro Ucraina e IsraeleRoma, 4 dic. (askanews) – “Le forze politiche nelle democrazie compiute vengono legittimate dagli elettori, non dai commentatori. Dopo il voto si ragionerà sulla base dei valori, programmi e numeri quale alleanza sarà possibile costruire. Certamente con la Lega c’è grande sintonia sulla stragrande maggioranza dei temi e qualche differenza. Tra queste l’appartenenza, in questa legislatura, a diverse famiglie europee. Per noi alcuni paletti sono chiari in Italia e in Europa, tra questi il sostegno all’Ucraina e la difesa della libertà di Israele. E questo con alcune forze politiche impedisce ogni alleanza”. Così in una intervista al Corriere della Sera il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida risponde su una possibile alleanza con l’ultradestra dopo le elezioni Europee.

”Qualità della Vita 2023″, vince Udine. Poi Bologna e Trento

”Qualità della Vita 2023″, vince Udine. Poi Bologna e TrentoRoma, 4 dic. (askanews) – E’ la provincia di Udine ad aggiudicarsi – per la prima volta – il primo posto nella classifica della “Qualità della Vita 2023”, la ricerca del Sole 24 Ore, arrivata al 34mo anno, che misura il benessere della popolazione italiana con 15 indicatori.

Sul podio, al secondo posto c’è Bologna (-1 rispetto al 2022) e al terzo posto la provincia di Trento (+ 2). Nella top ten, dal quarto posto in poi si trovano Aosta (+2), Bergamo (+9), Firenze (-3), Modena (+10), Milano (0), Monza e Brianza (+14), Verona (+6).

Riguardo le altri grandi città, Roma è 35ma (-4), Torino 36ma (+4), Napoli scivola invece al terzultimo posto, 105ma (-7). Chiudono la classifica Caltanissetta (-1) e Foggia (-3).

Sci, Brignone vince ancora: suo lo slalom di Coppa in Canada

Sci, Brignone vince ancora: suo lo slalom di Coppa in CanadaRoma, 3 dic. (askanews) – Dopo il successo di sabato Federica Brignone si impone ancora nello slalom di Coppa del mondo in Canada. Con una strepitosa rimonta dal sesto posto Brignone chiude la gara davanti a Gut-Behrami e Shiffrin. Solamente quinta Vlhova, in testa dopo la prima manche. Con il secondo successo nello slalom gigante di Mont Tremblant, Federica Brignone stacca Sofia Goggia come numero di successi (23 contro 22): sono loro le sciatrici italiane più vincenti nella storia della Coppa del mondo.

Caro voli, denuncia Assoutenti: a Natale tariffe oltre 500 euro per isole

Caro voli, denuncia Assoutenti: a Natale tariffe oltre 500 euro per isoleMilano, 3 dic. (askanews) – Con l’avvicinarsi delle festività natalizie torna il problema del caro-voli per chi deve raggiungere le isole dal nord Italia. Assoutenti ha condotto una ricerca attraverso la piattaforma specializzata Skyscanner nella data di domenica data 3 dicembre verificando che i biglietti per le isole superano i 500 euro a Natale.

“Chi si appresta oggi ad acquistare un biglietto in classe ‘economy’ per volare in Sicilia durante le festività, partendo il 23 dicembre e tornando domenica 7 gennaio, ed è disposto ad imbarcarsi in qualsiasi orario (anche mattina presto o sera tardi), spende un minimo di 521 euro (tra andata e ritorno) partendo da Bologna e atterrando a Palermo, 465 euro se va a Catania”, si legge in una nota. “Da Torino a Catania, nelle stesse date, servono almeno 446 euro, 441 euro da Pisa a a Catania, 439 euro da Verona a Palermo. Sopra quota 400 euro anche il volo Genova-Catania (da 404 euro a persona), mentre da Milano a Palermo servono almeno 399 euro a passeggero, ma si può arrivare a spendere fino a 706 euro a seconda dell’orario e della compagnia prescelta”.

In crescita, denuncia l’associazione, anche le tariffe dei voli per la Sardegna: “Per raggiungere Cagliari partendo da Pisa la spesa minima per il biglietto di andata e ritorno (nelle stesse date 23 dicembre/7 gennaio) è di 395 euro, se si parte da Bologna 381 euro, da Venezia 345 euro, da Torino 297 euro. Prezzi che ovviamente non considerano i costi aggiuntivi per il bagaglio a mano o la scelta del posto a sedere, balzelli che fanno salire ulteriormente il costo di un volo”. “Spostarsi in Italia durante le festività è sempre più un salasso che svuota le tasche dei cittadini – spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – Una emergenza che si ripresenta ogni anno e che sembra senza soluzione”.

Crosetto: nessuna promozione per Vannacci, polemiche pretestuose

Crosetto: nessuna promozione per Vannacci, polemiche pretestuoseRoma, 3 dic. (askanews) – A fine giornata è il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a spegnere le polemiche sulla nomina del generale dell’Esercito Roberto Vannacci a capo dello stato maggiore delle forze operative terrestri.

“In merito alle pretestuose polemiche che oggi alcuni stanno provando a sollevare, sentendosi esperti di questioni e tematiche militari – sottolinea in una nota il ministro Crosetto – mi preme solo sottolineare che il generale dell’Esercito Roberto Vannacci non è stato nè promosso nè retrocesso. Lo Stato Maggiore dell’Esercito italiano ha deciso di affidargli uno dei ruoli che gli competevano per grado, esperienza e diritto, in attesa che siano esperiti gli accertamenti previsti”. “Le garanzie costituzionali a tutela della persone – prosegue Crosetto – valgono anche per i militari e nessuno può emettere giudizi sommari, sostituendosi alle norme e alle procedure previste a tutela di uno Stato di diritto che, in una democrazia, riguarda tutti. In questi mesi si è svolta l’inchiesta sommaria i cui esiti sono ancora in via di valutazione. In attesa di quest’ultima, evitando di attribuirgli incarichi di comando o con visibilità e/o proiezione esterna, è stato affidato al generale Vannacci un incarico di staff, all’interno di una catena di comando ben delineata ed in linea con la sua esperienza. Nello specifico, Vannacci non è stato nominato, come scrivono in queste ore alcune tv e organi di stampa, ‘capo delle forze terrestri’ ma Capo di stato maggiore del Comando delle Forze Terrestri. Comando delle Forze terrestri che ha un suo comandante, il generale Camporeale e un vice comandante, il generale Ristuccia, Comandante delle Forze Operative. Il generale Vannacci dipenderà e sarà dunque agli ordini del generale Ristuccia. Suggerirei, pertanto, di evitare polemiche strumentali basate su scarse o superficiali informazioni e di attendere con serenità che, come sempre, la legge faccia il suo corso”, conclude il ministro della Difesa.

Roma, al Teatro Olimpico dal 7 dicembre arriva “Lo Schiaccianoci”

Roma, al Teatro Olimpico dal 7 dicembre arriva “Lo Schiaccianoci”Roma, 3 dic. (askanews) – Non è Natale senza “Lo Schiaccianoci”, e il Balletto di Roma sale sul palco del Teatro Olimpico per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana dal 7 al 10 dicembre con una versione fresca e moderna del celebre balletto russo.

Sulla musica di Cajkovskij, la versione dell’originale classico natalizio rivisitata da Massimiliano Volpini, invita il pubblico a osservare la fiaba da un nuovo punto di vista, utilizzando il contrasto tra realtà e immaginario della storia di Dumas per rivelare le implicazioni e le conseguenze della multiforme società odierna. Una coreografia dinamica e innovativa, arricchita dalla partecipazione di Carola Puddu nel ruolo della Fata Confetto e dalla presenza di azioni di urban dance curate da Kevin Castillo, artisti di strada, che realizzeranno numeri d’illusionismo e acrobazie provenienti dall’antica arte circense. Nei ruoli principali, Giulia Strambini (Clara), Paolo Barbonaglia/Nicola Barbarossa (Il fuggitivo), Marcello Giovani (Drosselmeyer), Francesco Moro/Nicola Barbarossa (Fritz) e Alessio Di Traglia (Il re dei topi). Avvalendosi delle scene e i costumi di Erika Carretta, la rilettura di Volpini è uno stimolo “ecologico” a riflettere sulla condizione delle persone-rifiuto, sullo smarrimento d’identità sociale e sui mille volti del nostro “essere”. Alla ricca e festosa Casa Stahlbaum, ambientazione originale del primo atto, si sostituisce un’immaginaria periferia metropolitana abitata da senzatetto. Un imponente muro separa questa zona dal centro della città. Babbo Natale diviene, qui, un misterioso benefattore di quartiere e lo Schiaccianoci, il suo dono più atteso, rappresenta l’eroe, colui che ce l’ha fatta, ha superato le barriere della povertà per catapultarsi nelle meraviglie della ricchezza. Il secondo atto riaggancia ambientazioni e personaggi della tradizione, in un viaggio tra le danze del mondo in compagnia di personaggi bizzarri. Da una scena di mattoni, crepe e graffiti si passa, improvvisamente, a un luogo incantato, fuori dal tempo. Ma il binomio realtà-sogno lascia spazio alla riflessione, lucida e poetica, sui risvolti terreni di una società contemporanea multiforme.

“Per chi fa parte del mondo del balletto, Lo Schiaccianoci è un titolo fondamentale – racconta Massimiliano Volpini – pensare a un nuovo modo di metterlo in scena senza tradirne la natura è molto difficile, ma sono contento dell’idea che abbiamo avuto di porre al centro i bambini, come fosse un racconto di Dickens, farli diventare ragazzi guerrieri, un po’ selvaggi ma pieni di fantasia. Sono stato molto fedele alla drammaturgia musicale e anche alla progressione narrativa: è cambiato il contesto, è stata tolta la parte più leziosa del racconto per concentrarci sull’evoluzione emotiva di Clara. Il primo atto è la parte più dickensiana, con i ragazzi che vivono per strada e s’inventano un Natale a modo loro, dove gli oggetti quotidiani diventano qualcos’altro, dove la fantasia va a completare tutto quello che manca. Il Re dei topi è diventato il capo delle milizie che danno la caccia al Fuggitivo, ovvero il Principe Schiaccianoci, scappato oltre il muro, dove c’è la parte ricca della città. Nel secondo atto rimane intatta la magia e, come da tradizione, siamo nei sogni di Clara, dove tutto è trasformato, grazie anche all’uso delle videoproiezioni e ai costumi fantasiosi e colorati. Ma nulla è fine a sé stesso, tutto segue un’idea precisa, è ciò che accade nella mente della protagonista nell’istante in cui il Fuggitivo la invita a seguirlo: è un fiume di emozioni che diventano fiocchi di neve e danze esotiche, per tornare poi alla realtà dove Clara non è più quella dell’inizio, ma è più consapevole, pronta finalmente a seguire il ragazzo dall’altra parte del muro”. “In questa nuova versione – conclude Volpini – abbiamo aggiunto elementi tecnici e artistici importanti, come la Fata confetto Carola Puddu, alter ego onirico di Clara, e i ragazzi della Urban K Company che, con le azioni coreografiche a cura di Kevin Castillo, aggiungono la forza e la freschezza della street dance. Tanti elementi diversi e attuali in questo spettacolo che, in fondo, racconta sempre la stessa magia”.

Università Padova sospende lezioni per funerali di Giulia Cecchettin

Università Padova sospende lezioni per funerali di Giulia CecchettinRoma, 3 dic. (askanews) – In segno di lutto la rettrice dell’Università di Padova, Daniela Mapelli, ha disposto, per tutta la mattina del 5 dicembre fino alle 14, la sospensione delle lezioni e, per tutta la giornata, l’esposizione a mezz’asta delle bandiere. Lo riferisce una nota dell’Ateneo padovano, ricordando che la stessa giornata di martedì 5 dicembre, alle ore 11, nella Basilica di Santa Giustina si terranno i funerali di Giulia Cecchettin, “studentessa del nostro ateneo, vittima di un efferato femminicidio”, si legge nella nota.

La ragazza, brutalmente assassinata dall’ex fidanzato Filippo Turetta, si sarebbe dovuta laureare proprio all’Università di Padova, pochi giorni dopo la sua morte.

Sovranisti a Firenze, Salvini contro gli “inciuci” Ue: mai con la sinistra

Sovranisti a Firenze, Salvini contro gli “inciuci” Ue: mai con la sinistraFirenze, 3 dic. (askanews) – “No inciuci” alle prossime elezioni Europee, inciuci tra Popolari e Socialisti che “a leggere l’intervista di oggi di Paolo Gentiloni si stanno già preparando”, e se qualcuno nel centrodestra “preferisce la sinistra commette un errore incredibile”. Insomma, “Tajani sbaglia”. Imbarazzi per l’abbraccio che la Lega promuove con le destre estreme in Europa? No, nessuno. Matteo Salvini, “il capitano” come lo appellano gli ultra-conservatori rumeni, George Simion, ed austriaci, Harald Vilimsky, rievocando un epiteto che non si sentiva da un po, riunisce a Firenze i sovranisti di tutta Europa per la convention Free Europe.

L’evento, dove Salvini arriva mano nella mano con la fidanzata Francesca Verdini e al quale partecipa, seduto in prima fila, accanto al ministro, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, è organizzato dal gruppo Identità e Democrazia, che aspira, precisa il vice premier, “a diventare il terzo gruppo al Parlamento europeo”. In tre ore e passa di interventi, davanti a circa duemila persone, con i due big, Marine Le Pen e il neo vincitore delle elezioni in Olanda Geert Wilders che danno forfait e se la cavano con un video messaggio, Salvini ribadisce il messaggio agli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia – “in Ue mai con la sinistra” – ma offre anche rassicurazioni: a Firenze “non c’è un cantiere nero ma un’onda blu” che vuole cambiare il governo dell’Europa nel segno dei popoli. Insomma, osserva nel suo intervento, in Id “ci sono sfumature diverse, Identità e democrazia non è una caserma ma un’alleanza” e certi toni (e argomenti, soprattutto su migranti e Ucraina) degli ospiti non devono offuscare il fatto che “oggi sia una giornata storica, oggi può nascere il rinascimento dell’Europa”.

Certo c’è chi, tra gli ospiti, impersonifica “sfumature” piuttosto rilevanti come il rumeno George Simion, leader dell’estrema destra di Aur, che, proclamandosi difensore di “Dio”, cita Dante e parla dell’Europa attuale come di “un inferno” guidato da “pazzi e malati come Timmermans e Von der Leyen”. O l’esponente di Afd Tino Chrupalla – gli estremisti di destra tedeschi, filo-russi, con cui lo stesso ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto di non volere avere nulla a che fare – che invita gli ucraini alla resa: “L’Ucraina non può vincere questa guerra, dovrebbero fermarla”. Kostadin Kostadinov, invece, leader di Revival, il partito ultranazionalista bulgaro, vede all’orizzonte questo scenario: “Stiamo invecchiando, morendo in Ue” e “ci fanno rimpiazzare da persone che vengono dall’Africa”. Imbarazzi per certe posizioni estreme, chiedono i giornalisti a Salvini prima dell’inizio dei lavori? Il ministro dice di non essere avvezzo a “fare filosofia” e di essere uno “pragmatico” e quindi, risponde, “a me crea imbarazzo un governo dell’Ue che fa favori alla Cina”, “distruggendo settori industriali e lasciando per strada milioni di lavoratori: questo è estremismo”.

Insomma, rilancia, “stiamo governando bene in Italia possiamo governare bene uniti in Europa, togliendo l’Europa dei tagli e dei vincoli e mettendo al centro il lavoro”, “sarebbe un peccato che qualcuno scegliesse la sinistra piuttosto che la stessa alleanza con cui stiamo governando in Italia”. E se Tajani o il presidente dei Conservatori Nicola Procaccini di Fdi dicono, in sostanza, di voler stare lontani da certa gente, sbagliano. Parola di capitano, che chiude il suo discorso mandando – dopo le polemiche di questi giorni – “un bacione al sindaco Nardella”.

Sovranisti a Firenze, Salvini: no inciuci. Noi “onda blu” non cantiere nero

Sovranisti a Firenze, Salvini: no inciuci. Noi “onda blu” non cantiere neroFirenze, 3 dic. (askanews) – “No inciuci” alle prossime elezioni Europee, inciuci tra Popolari e Socialisti che “a leggere l’intervista di oggi di Paolo Gentiloni si stanno già preparando”, e se qualcuno nel centrodestra “preferisce la sinistra commette un errore incredibile”. Insomma, “Tajani sbaglia”. Imbarazzi per l’abbraccio che la Lega promuove con le destre estreme in Europa? No, nessuno. Matteo Salvini, “il capitano” come lo appellano gli ultra-conservatori rumeni, George Simion, ed austriaci, Harald Vilimsky, rievocando un epiteto che non si sentiva da un po’, riunisce a Firenze i sovranisti di tutta Europa per la convention Free Europe.

L’evento, dove Salvini arriva mano nella mano con la fidanzata Francesca Verdini e al quale partecipa, seduto in prima fila, accanto al ministro, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, è organizzato dal gruppo Identità e Democrazia, che aspira, precisa il vice premier, “a diventare il terzo gruppo al Parlamento europeo”. In tre ore e passa di interventi, davanti a circa duemila persone, con i due big, Marine Le Pen e il neo vincitore delle elezioni in Olanda Geert Wilders che danno forfait e se la cavano con un video messaggio, Salvini ribadisce il messaggio agli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia – “in Ue mai con la sinistra” – ma offre anche rassicurazioni: a Firenze “non c’è un cantiere nero ma un’onda blu” che vuole cambiare il governo dell’Europa nel segno dei popoli. Insomma, osserva nel suo intervento, in Id “ci sono sfumature diverse, Identità e democrazia non è una caserma ma un’alleanza” e certi toni (e argomenti, soprattutto su migranti e Ucraina) degli ospiti non devono offuscare il fatto che “oggi sia una giornata storica, oggi può nascere il rinascimento dell’Europa”.

Certo c’è chi, tra gli ospiti, impersonifica “sfumature” piuttosto rilevanti come il rumeno George Simion, leader dell’estrema destra di Aur, che, proclamandosi difensore di “Dio”, cita Dante e parla dell’Europa attuale come di “un inferno” guidato da “pazzi e malati come Timmermans e Von der Leyen”. O l’esponente di Afd Tino Chrupalla – gli estremisti di destra tedeschi, filo-russi, con cui lo stesso ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto di non volere avere nulla a che fare – che invita gli ucraini alla resa: “L’Ucraina non può vincere questa guerra, dovrebbero fermarla”. Kostadin Kostadinov, invece, leader di Revival, il partito ultranazionalista bulgaro, vede all’orizzonte questo scenario: “Stiamo invecchiando, morendo in Ue” e “ci fanno rimpiazzare da persone che vengono dall’Africa”. Imbarazzi per certe posizioni estreme, chiedono i giornalisti a Salvini prima dell’inizio dei lavori? Il ministro dice di non essere avvezzo a “fare filosofia” e di essere uno “pragmatico” e quindi, risponde, “a me crea imbarazzo un governo dell’Ue che fa favori alla Cina”, “distruggendo settori industriali e lasciando per strada milioni di lavoratori: questo è estremismo”.

Insomma, rilancia, “stiamo governando bene in Italia possiamo governare bene uniti in Europa, togliendo l’Europa dei tagli e dei vincoli e mettendo al centro il lavoro”, “sarebbe un peccato che qualcuno scegliesse la sinistra piuttosto che la stessa alleanza con cui stiamo governando in Italia”. E se Tajani o il presidente dei Conservatori Nicola Procaccini di Fdi dicono, in sostanza, di voler stare lontani da certa gente, sbagliano. Parola di capitano, che chiude il suo discorso mandando – dopo le polemiche di questi giorni – “un bacione al sindaco Nardella”.

”L’Anatra all’Arancia”, il 6 dicembre la prima della commedia

”L’Anatra all’Arancia”, il 6 dicembre la prima della commediaRoma, 3 dic. (askanews) – “L’Anatra all’Arancia” – con Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli – è un classico feuilleton dove i personaggi si muovono algidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti. Ogni mossa dei protagonisti, però, ne rivela le emozioni, le mette a nudo a poco a poco e il cinismo lascia il passo ai timori, all’acredine, alla rivalità, alla gelosia; in una parola all’Amore, poiché è di questo che si parla.

“L’Anatra all’Arancia” – prima nazionale il 6 dicembre al Teatro Mancinelli di Orvieto – è una commedia che ti afferra immediatamente e ti trascina nel suo vortice di battute sagaci, solo apparentemente casuali, perché tutto è architettato come una partita a scacchi. La trasformazione dei personaggi avviene morbida, grazie a una regia che la modella con cromatismi e movimenti talvolta sinuosi, talvolta repentini, ma sempre nel rispetto di un racconto sofisticato in cui le meschinità dell’animo umano ci servano a sorridere, ma anche a suggerirci il modo di sbarazzarsene.