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Calcio, Messi: Mondiali 2026? Il tempo dirà se ci sarò o meno”

Calcio, Messi: Mondiali 2026? Il tempo dirà se ci sarò o meno”Roma, 2 dic. (askanews) – “Il tempo dirà se sarò oppure no al Mondiale 2026. La realtà è che sto per raggiungere un’età a cui normalmente non dovrei poter giocare un Mondiale. Per questo ho detto che non pensavo ci sarei stato”. Parola di Leo Messi, 36 anni lo scorso giugno, tornato a parlare del suo futuro con la nazionale argentina in un’intervista rilasciata al programma Star Plus Campeones. “Mi sembrava che dopo l’ultimo Mondiale fosse finita e fossi sul punto di ritirarmi, invece è tutto il contrario. Ora più che mai ho voglia di essere qui, perché dopo aver passato tanti anni di sofferenza, oggi viviamo un momento speciale che non avevo mai sperimentato prima con l’Argentina e voglio godermelo”. Insomma, la sua presenza ai Mondiali 2026 ad oggi non è esclusa. “Mi trovo bene nel gruppo, mi diverto. C’è un gruppo molto unito e sano a cui piace stare insieme. Voglio godermi tutto questo senza pensare a cosa sarà fra due o tre anni, che nel calcio sono tanti”.

Calcio, storico: l’Italia donne vince in Spagna 3-2

Calcio, storico: l’Italia donne vince in Spagna 3-2Roma, 2 dic. (askanews) – Un risultato storico, cercato, sofferto ma assolutamente meritato. L’Italia supera 3-2 la Spagna campione del mondo (foto Figc.it) e festeggia questo straordinario successo sotto gli occhi dei 10mila spettatori dello stadio Pasaron di Pontevedra, increduli come le calciatrici di casa, travolte dal gioco e dal cuore delle Azzurre. Dopo lo svantaggio inziale, firmato da Athenea all’11’, nella ripresa la squadra di Soncin dilaga grazie alle reti di Giacinti, Cambiaghi e Linari. Il gol di Gonzalez permette alle Furie Rosse di credere nella contro-rimonta, ma di fronte a questa Italia c’era poco da fare.

Una serata da incorniciare, che permette alle Azzurre di raggiungere la Svezia a quota 7 punti e di continuare la rincorsa al secondo posto del girone di Nations League. Tutto si deciderà martedì sera, con la Nazionale attesa dall’appuntamento di Parma (ore 19, Rai Sport) con la Svizzera. In caso di successo e di contestuale sconfitta o pareggio della Svezia contro la Spagna, l’Italia raggiungerebbe l’obiettivo, scavalcando in classifica le scandinave e festeggiando la permanenza nella Lega A senza dover passare dalle insidie del playoff. Subito dopo il fischio finale arrivano i complimenti del presidente della FIGC: “Prestazione straordinaria – dichiara Gravina entusiasta – complimenti alle Azzurre e al Ct: contro le campionesse del mondo in carica hanno compiuto una vera e propria impresa. È stata scritta una splendida pagina di storia del calcio femminile italiano”.

Un concetto ribadito anche dallo stesso Soncin, che sottolinea: “È stata una grandissima emozione, siamo venuti qui con la consapevolezza di poter fare un’impresa. È un risultato storico, come detto dal presidente Gravina le ragazze hanno scritto una pagina bellissima della storia del calcio italiano. Questa partita deve darci convinzione e fiducia in vista del futuro, perché tutti insieme possiamo fare grandi cose”.

Cgia Mestre: ogni anno Stato spende 5 Pnrr tra pensioni, stipendi e sanità

Cgia Mestre: ogni anno Stato spende 5 Pnrr tra pensioni, stipendi e sanitàMilano, 2 dic. (askanews) – Tra pensioni, stipendi, consumi intermedi, sanità, assistenza ogni anno il nostro Paese registra una spesa pubblica superiore di oltre cinque volte il Pnrr; nel 2023 le uscite dello Stato supereranno, in termini assoluti, i mille miliardi di euro, ma, a differenza del Pnrr, che tra il 2021 e la metà del 2026 ci permetterà di investire poco più di 194 miliardi, non c’è la stessa attenzione della politica e dell’opinione pubblica su come vengono spese queste risorse pubbliche. E’ quanto afferma in una nota l’ufficio studi della Cgia di Mestre.

Tra il 2022 e il 2024, in termini assoluti, la spesa pubblica italiana si attesta stabilmente poco sopra i mille miliardi di euro. La componente più importante è quella di parte corrente (costituita dal pagamento delle pensioni, delle retribuzioni dei dipendenti pubblici, dalla sanità, etc.), che incide, al netto degli interessi sul debito, attorno al 90 per cento circa della spesa totale. La voce più onerosa è riconducibile alle pensioni che ci “costano” 317,5 miliardi di euro. Seguono le uscite ascrivibili al personale con 188,7 miliardi, i consumi intermedi con 170,8 miliardi, la sanità con 134,7 miliardi e l’assistenza e le misure di sostegno al reddito con 106,5 miliardi. Quest’anno il costo per ripagare il debito ammonta a 78,4 miliardi di euro. “Se i soldi del Pnrr dovranno essere investiti in opere, infrastrutture, aiuti e servizi da ultimare entro due anni e mezzo, alle singole voci che compongono la spesa pubblica sono destinate annualmente delle risorse economiche complessivamente cinque volte superiori, alle quali, però, non viene riservata la stessa oculatezza – si legge nella nota – In quella di natura corrente, ad esempio, spesso si annidano sprechi, sperperi e inefficienze che nessuno riesce a sradicare; le politiche di spending review realizzate in questi ultimi 10 anni, infatti, sono state un autentico fallimento”.

L’ufficio studi della Cgia di Mestre parla di “due pesi e due misure che, tra le altre cose, non ci permettono di tagliare in misura strutturale le tasse. Infatti, se avessimo una spesa pubblica più contenuta, sarebbero necessarie meno entrate per mantenere in equilibrio i conti dello Stato, con grossi vantaggi economici per le tasche dei contribuenti italiani”.

Biagio Antonacci annuncia l’uscita dell’album “L’Inizio”

Biagio Antonacci annuncia l’uscita dell’album “L’Inizio”Milano, 2 dic. (askanews) – Biagio Antonacci annuncia oggi la data di uscita del suo nuovo lavoro discografico: “L’Inizio”. Il nuovo disco di inediti del cantautore milanese sarà disponibile da venerdì 12 gennaio 2024 in tutti i negozi su etichetta Iris distribuito da Epic Records/Sony Music Italy.

Da oggi è possibile preordinare la versione fisica del disco in formato CD e vinile su https://epic.lnk.to/linizio. “L’Inizio” è il sedicesimo album di studio dell’amato cantautore e arriva a quattro anni di distanza dal suo ultimo album “Chiaramente visibili dallo spazio”. “L’Inizio” raccoglierà, oltre a materiale inedito, anche gli ultimi singoli pubblicati da Antonacci: “Seria” e “Telenovela” pubblicati nel 2022, “Sognami” featuring Tananai e Don Joe (pubblicato durante il Festival di Sanremo) e “Tridimensionale”, la collaborazione con Benny Benassi uscita questa estate. Nell’ultimo anno Biagio Antonacci ha portato la sua musica nei palazzetti di tutta Italia con il Palco centrale tour e nelle location più belle del nostro Paese con Biagio Antonacci Estate 2023, una serie di date che hanno permesso al cantautore di ripercorrere i più grandi successi della sua trentennale carriera.

Power100 di Art Review: Nan Goldin prima, potere agli artisti

Power100 di Art Review: Nan Goldin prima, potere agli artistiMilano, 1 dic. (askanews) – Undici artisti ai primi undici posti e Nan Goldin in prima posizione. La classifica annuale del Power100 di Art Review, dedicata alle persone “più influenti nel sistema dell’arte”, per il 2023 è dominata dagli artisti, che scalzano decisamente dal vertice curatori, direttori di museo, galleristi o filosofi. Una svolta che sembra in qualche modo rimandare alle battaglie di Hollywood, ma che forse, più che altro, certifica il bisogno di aggrapparsi alla vera ricerca e alle nuove intuizioni, in un momento storico di clamorosa fragilità e incertezza tra guerre, crisi climatica, populismi politici e mondo trans-pandemico. Aggrapparsi anche a figure che hanno messo nel lavoro artistico tutta la propria vita, il corpo e l’energia, come è il caso di Nan Goldin, artista, fotografa, regista, che guida la classifica di quest’anno, forte di una carriera e di una lezione senza compromessi, anzi vissuta con una diretta compromissione con i soggetti del suo lavoro. The Ballad of Sexual Dependency” del1986, è un’opera diventata leggendaria che ha simboleggiato un cambio generale di prospettiva rispetto a ciò che l’arte deve fare e, soprattutto, di come può effettivamente farlo. I riconoscimenti della scorsa Biennale Cinema, poi, hanno dato un ulteriore contributo, certificando che lo sguardo vicino, appassionato, onesto e mai giudicante di Goldin può essere quello adatto ai nostri tempi.

Al secondo posto della classifica di Art Review una presenza stabile nella lista annuale della rivista, l’artista e teorica Hito Steyerl, pioniera nelle opere e nella teoria, che indaga il cambiamento climatico e la deriva autocratica di molto potere. Temi anche questi che si alimentano della contemporaneità complessa del XXI secolo. Al terzo posto, con un balzo significativo rispetto agli anni precedenti, c’è Rirkrit Tiravanija, artista formalmente thailandese, ma con una vita cosmopolita che incarna la storia della globalizzazione, altro fenomeno che, nonostante una pubblicistica meno solerte, continua a determinare le dinamiche del presente. In questo caso, oltre alle pratiche di estetica relazionale e le contaminazioni con il mondo esterno tipiche del suo lavoro, a pesare per la classifica sono le molte esposizioni importanti che Tiravanija ha avuto nel 2023, dalla Haus Der Kunst di Monaco al MoMA PS1 di New York, passando per Singapore, Los Angeles, Seul e la Biennale Thailandia. Dal quarto all’ottavo posto cinque artisti neri: l’americana Simone Leigh, femminista e protagonista all’ultima Biennale Arte; il regista britannico Isaac Julien, che ha sempre lavorato sulla blackness; il ghanese Ibrahim Mahama, una delle nuove star della scena contemporanea, narratore del mondo post-coloniale; l’americano Theaster Gates, storico pioniere delle pratiche sociali e da anni figura consolidata e autorevole, che ha partecipato anche alla Biennale Architettura di Lesley Lokko; l’artista e regista premio Oscar Steve McQueen, protagonista centrale e politico della scena delle immagini in movimento. Completano la top ten il collettivo di filmaker indigeni australiani Karrabing Film Collective e l’artista multimediale cinese Cao Fei.

Il primo non artista in classifica è il gallerista Larry Gagosian, un monumento del settore che sembrava avere perso influenza, ma che evidentemente è tornato sulla scena in modo importante. Scendendo lungo la classifica, poi si trovano al 15esimo posto il curatore della prossima Biennale Arte, il brasiliano Adriano Pedrosa, che porterà a Venezia il suo “Stranieri ovunque”; il gallerista David Zwirner, uno dei pesi massimi assoluti del mercato (19esimo); il filosofo della contemporaneità post gender Paul B. Preciado (22esimo); la filosofa del manifesto Cyborg Donna Haraway (31esima) e ancora due altri grandi nomi della scena internazionale delle immagini in movimento come Arthur Jafa (32esimo) e John Akomfrah (33esimo). In una classifica dominata dagli artisti spicca il fatto che non ce ne sia neppure uno italiano. Ci sono però quattro donne che rappresentano molto di ciò che accade sulla scena del nostro Paese, e non solo. Cecilia Alemani, già curatrice della Biennale 2022, è al 53esimo posto, mentre tra le due figure di collezioniste più note Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (58esimo posto) sorpassa Miuccia Prada (72esima), mentre tra loro in classifica c’è anche la curatrice ecologista Lucia Pietroiusti (65esima). Di uomini dall’Italia, nessuna traccia.

È evidente che nelle scelte di Art Review si rispecchia quell’atteggiamento di attenzione a tutte le istanze inclusive, alle minoranze e alle diversità, che da anni attraversa il sistema dell’arte globale. È evidente che l’attenzione si concentra su certi tipi di ricerche e di posture politiche che sono, con tutte le critiche che non smettono di arrivare da più parti, quelle al centro del nostro tempo, quelle sulle quali si giocano le partite più importanti: l’ambiente, i diritti, la libertà della diversità. È altrettanto noto che ci sono accuse di “conformismo al contrario”, che per alcuni diventa a sua volta discriminazione verso gli ex dominatori. È una partita che non avrà mai dei vincitori certi, ma soprattutto che è probabile che non valga nemmeno la pena di giocare, perché troppo scivolosa, troppo esposta a strumentalizzazioni, troppo manipolabile da posizioni di retroguardia. Quindi viva la classifica di Art Review, che fotografa un mondo di potere nel quale, almeno in teoria, c’è spazio per molti, per quasi tutti, e questo in ogni caso è un passo avanti. Lo sappiamo bene che poi il sistema dell’arte è a sua volta fatto di denaro, investitori, fondi, a volte anche di operazioni di abbellimento di facciata. È il mercato, bellezza, avrebbero detto anni fa, e lo è davvero. Ma dietro tutto ciò, di cui è fondamentale essere consapevoli, è bello pensare che se la figura più influente è una donna come Nan Goldin, allora, sopra i fiumi di champagne, siamo certi che c’è anche sostanza, cuore, lotta e, soprattutto, arte. Vera, senza sconti e senza ammiccamenti. (Leonardo Merlini)

Dl anticipi, arriva Cin per affitti brevi

Dl anticipi, arriva Cin per affitti breviRoma, 1 dic. (askanews) – Chi affitta per brevi periodi o per finalità turistiche immobili o porzioni di immobili e i titolari di strutture destinate alla locazione turistica devono richiedere al Ministero del Turismo il Codice Identificativo Nazionale (Cin) che va esposto all’esterno dello stabile e che deve essere indicato ad ogni annuncio pubblicato o comunicato. La misura è finalizzata ad assicurare tutela della concorrenza, trasparenza del mercato e ad agevolare la lotta all’evasione fiscale nel settore.

La norma è stata inserita nel decreto anticipi, legato alla manovra, con l’approvazione in Commissione bilancio al Senato di un emedamento dei relatori. La disposizione chiarificatrice sull’applicazione della cedolare secca aumentata al 26% a partire dal secondo immobile affittato per breve periodo, ha spiegato Dario Damiani (Fi), uno dei relatori del decreto, sarà presentata nel ddl di bilancio. Il Cin viene assegnato dal Ministero del Turismo dopo la presentazione in via telematica di un’istanza da parte del locatore o del titolare della struttura specificando i dati catastali. I locatori che svolgono l’attività in forma imprenditoriale devono dotare gli immobili dei dispositivi di sicurezza degli impianti, dei dispositivi per la rilevazione di gas, di estintori, e lo devono dichiarare nell’istanza di richiesta del Cin. In questo senso è stata accolta la richiesta di 14 associazioni che ieri hanno sottolineato la necessità di alleggerire gli adempimenti per i proprieteri di immobili che offrono locazioni turistiche in forma ‘familiare’.

Le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano che hanno attivato procedure di attribuzione di codici identificativi alle unità immobiliari destinate a locazioni brevi devono provvedere all’automatica ricodificazione come Cin dei codici già assegnati. I locatori di immobili destinati ad affitti brevi e i titolari di attività turistiche privi di Cin incorrono in una sanzione da 800 a 8.000 euro, in base alle dimensioni della struttura mentre per la mancata esposizione del Cin la multa va da un minimo di 500 euro ad un massimo di 5.000 euro.

Ex Ilva, Fiom: con fermata Afo-2 rischio chiusura definitiva Taranto

Ex Ilva, Fiom: con fermata Afo-2 rischio chiusura definitiva TarantoRoma, 1 dic. (askanews) – “Non c’è più tempo, occorre fare in fretta, il Governo decida. In queste ore ci giungono notizie dagli stabilimenti e dal sito di Taranto che ci confermano quanto la già grave situazione stia degenerando. Se fossero confermate le voci della fermata di Afo/2, ciò metterebbe seriamente a rischio la sicurezza dei lavoratori e degli impianti stessi, determinando una chiusura definitiva dello stabilimento siderurgico”. A lanciare l’allarme è il coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil, Loris Scarpa.

“Non si conoscono ancora le ragioni di questa scelta, ma è del tutto evidente che potrebbe apparire come l’ennesima arma ricattatoria nei confronti di un Governo incapace di determinare le scelte strategiche sia sul futuro della siderurgia che della transizione ecologica e sociale. L’eventuale scelta della fermata dell’altoforno 2, per un periodo di otto giorni o di due settimane, avrebbe serie ripercussioni sul ciclo produttivo e sullo stato già precario degli impianti”, ha aggiunto.

Dl energia, Commissione Ue non esclude proroga mercato tutelato

Dl energia, Commissione Ue non esclude proroga mercato tutelatoBruxelles, 1 dic. (askanews) – La Commissione europea non ha escluso, non pronunciandosi, per ora sulla questione, la possibilità di prorogare di qualche mese la scadenza di aprile per la fine del mercato tutelato dell’energia elettrica in Italia, una richiesta che all’interno della maggioranza di governo è appoggiata dalla Lega e per la quale il ministro responsabile per il Pnrr, Raffaele Fitto, sta verificando l’eventuale disponibilità dell’Esecutivo comunitario.

“L’uscita dal quadro di prezzi regolamentati dell’elettricità in Italia (il ‘servizio di maggior tutela’), che deve aumentare la concorrenza sul mercato elettrico, è uno degli obiettivi intermedi (‘milestone’, ndr) che fanno parte del più ampio pacchetto sulla concorrenza incluso nel Pnrr italiano”, ha ricordato la portavoce per gli Affari economici della Commissione, Veerle Nuyts, rispondendo ai giornalisti durante il briefing quotidiano per la stampa, oggi a Bruxelles. “Ciò che constatiamo – ha continuato – è che i prezzi dell’elettricità sul mercato libero sogno significativamente più bassi che quelli sui mercati regolati, a beneficio dei consumatori e delle imprese”.

“Questo ‘milestone’ – ha precisato la portavoce – è stato approvato nel quadro della richiesta della terza rata” del Pnrr italiano”, che la Commissione ha già approvato e anche erogato”. Nonostante le insistenze della stampa, Veerle Nuyts non si è sbilanciata, sulla possibilità di una proroga del servizio di maggior tutela oltre la scadenza di aprile e sulle eventuali richieste del governo italiano in questo senso. “Come con tutti gli stati membri abbiamo discussioni costanti e costruttive sull’attuazione del Pnrr con le autorità che si occupano del Piano. E come con tutti gli stati membri non commentiamo mai ulteriormente i contenuti di queste discussioni”, ha osservato la portavoce.

E a un giornalista se chiedeva se potesse dire che la proroga sia impossibile, ha risposto: “Non speculiamo su queste domande; continuiamo la nostra discussione costruttiva, è tutto quello che posso dire per ora”.

”The Good Mothers” vince un premio ai C21 International Drama Awards

”The Good Mothers” vince un premio ai C21 International Drama AwardsRoma, 1 dic. (askanews) – In occasione dei C21 International Drama Awards del 2023, “The Good Mothers” ha vinto il premio come miglior serie drama in lingua non inglese. La serie originale italiana, disponibile su Disney+, è stata inoltre inserita tra le migliori serie televisive dell’anno dalla nota rivista britannica “The Economist”.

Questi riconoscimenti si aggiungono al “Berlinale Series Award” vinto alla 73esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dove la serie era stata presentata in anteprima mondiale lo scorso 22 febbraio nella sezione “Berlinale Series”. “The Good Mothers”, che racconta la ‘ndrangheta interamente dal punto di vista delle donne che hanno osato sfidarla, è interpretata da Gaia Girace (L’amica geniale) nel ruolo di Denise Cosco, Valentina Bellè (Catch-22, I Medici) nei panni di Giuseppina Pesce, Barbara Chichiarelli (Suburra – La serie, Favolacce) in quelli di Anna Colace, Francesco Colella (ZeroZeroZero, Trust) in quelli di Carlo Cosco, Simona Distefano (Il Traditore) nel ruolo di Concetta Cacciola, Andrea Dodero (Non odiare) in quello di Carmine e con Micaela Ramazzotti (La pazza gioia, La prima cosa bella) nel ruolo di Lea Garofalo.

Questa serie è un’opera corale e sfaccettata che racconta la storia vera di tre donne, cresciute all’interno dei più feroci e ricchi clan della ‘ndrangheta, che decidono di collaborare con una coraggiosa magistrata che lavora per distruggerla dall’interno. Queste donne dovranno quindi combattere contro le loro stesse famiglie per il diritto di sopravvivere e di costruire un nuovo futuro per se stesse e per i loro figli. Basato sull’omonimo libro non-fiction del giornalista Alex Perry, premiato con il “George Polk award”, e adattato per lo schermo da Stephen Butchard (Bagdad Central, The Last Kingdom), nominato ai BAFTA, il progetto vede la regia di Julian Jarrold, nominato ai BAFTA e agli Emmy (The Crown, Becoming Jane) e della premiata Elisa Amoruso (Sirley, Chiara Ferragni: Unposted) ed è prodotto da House Productions (Sherwood, Il prodigio) e Wildside (L’amica geniale, Anna), una società del gruppo Fremantle. La serie ripercorre le vicende di Denise, figlia di Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce, tre donne che osano contrapporsi alla ‘ndrangheta. Ad aiutarle la P.M. Anna Colace che, appena arrivata in Calabria, ha un’intuizione: per poter abbattere i clan della ‘ndrangheta, è necessario puntare alle donne. È una strategia che comporta grandi rischi: la ‘ndrangheta è nota e temuta per il suo pugno di ferro e il potere insidioso. The Good Mothers segue Denise, Giuseppina e Maria Concetta nel loro tentativo di affrancarsi dal potere criminale e collaborare con la giustizia.

M.O, Meloni a Herzog: solidarietà Italia per nuovo attentato

M.O, Meloni a Herzog: solidarietà Italia per nuovo attentatoDubai, 1 dic. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto oggi un breve incontro con il presidente d’Israele Isaak Herzog, a margine della Cop 28 di Dubai.

Meloni – riferisce Palazzo Chigi – “ha espresso la piena solidarietà del governo italiano a seguito del nuovo grave attentato rivendicato da Hamas che ha portato ieri all’uccisione di tre cittadini israeliani a Gerusalemme e alla fine della pausa umanitaria a Gaza”. L’Italia, ha assicurato, “è al fianco del popolo israeliano in questo difficile momento e continua a lavorare per una pace duratura”.

Meloni e Herzog hanno concordato di continuare a tenersi in stretto contatto sulla crisi in corso. Continua – sottolinea la nota – l’impegno umanitario italiano per Gaza, in coordinamento anche con Israele, tramite l’invio di medici pediatri negli Emirati Arabi Uniti e l’arrivo della nave Vulcano ad Al Arish.