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Il Papa: cessi il frastuono delle armi che porta solo morte e distruzione

Il Papa: cessi il frastuono delle armi che porta solo morte e distruzioneCittà del Vaticano, 30 nov. (askanews) – Compito dei credenti è anche quello di pregare perché “cessi il frastuono delle armi, che porta solo morte e distruzione”. Un impegno che va sommato a quello che i leaders religiosi e politici debbono sempre portare avanti sulla “via del dialogo e della riconciliazione”. Nella festività di Sant’Andrea apostolo, patrono della Chiesa ortodossa di Costantinopoli, è quanto sottolinea Papa Francesco in un messaggio inviato al Patriarca ecumenico Bartolomeo I.

Nel suo scritto, Francesco torna anche a sottolineare l’importanza del cammino ecumenico e, quindi, del dialogo verso la piena riconciliazione dei fedeli in Cristo. Attraverso il “dialogo amichevole”, la “preghiera comune” e l’”azione congiunta al servizio dell’umanità”, prosegue il messaggio del Papa, “i membri delle diverse Chiese giungono a scoprire sempre più profondamente la loro fiducia condivisa nell’amorevole provvidenza di Dio Padre, la loro speranza nella venuta del Regno inaugurato da Gesù Cristo e il loro comune desiderio di esercitare la virtù della carità ispirata dallo Spirito Santo”.

I 3 messaggi chiave di Panetta sulla linea monetaria della Bce

I 3 messaggi chiave di Panetta sulla linea monetaria della BceRoma, 30 nov. (askanews) – Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta ha tenuto oggi il suo primo intervento pubblico in presenza, un discorso alla conferenza per il 60º anniversario dalla fondazione del gruppo Iccrea. E’ stato anche il primo discorso sulla politica monetaria della Bce da quando ha rilevato la guida dell’istituzione di Via Nazionale.

E in questo ambito ha lanciato tre messaggi chiave. Primo, altri aumenti dei tassi sono da escludere (tema, in realtà, forse abbastanza condiviso nel direttorio Bce). Secondo, e qui si è già su terreni più dibattuti, è giusto mantenere una linea restrittiva, ma la durata della stessa potrebbe non essere necessariamente così estesa. Che, tradotto, significa che un primo taglio dei tassi potrebbe essere meno lontano del previsto. E, terzo, no ad accelerazioni sulla manovra di riduzione della mole del bilancio di Bce e Eurosistema – cioè niente corse a ridurre gli stock di titoli pubblici – argomento su cui potrebbero crearsi posizioni divergenti.

Panetta ha anche lanciato un (immancabile) richiamo al governo sui conti: il peso del debito pubblico va ridotto perché “opprime l’economia da troppi anni”. E, alle banche, sui rischi di aumento dei crediti deteriorati. In generale è parso adottare uno stile più sintetico rispetto al suo predecessore – con 6 pagine di intervento oggi, a fronte delle circa 16 pagine dell’ultimo discorso pubblico di Ignazio Visco – ma senza discostarsi dalla sostanza dei contenuti. Sempre oggi i dati di Eurostat hanno riportato un nuovo calo dell’inflazione, superiore al previsto. La Bce ha operato la sua stretta monetaria in risposta alle precedenti accelerazioni dell’inflazione – che lo scorso anno nell’area euro era arrivata a superare il 10% – puntando a ricondurre la crescita dei prezzi verso il suo obiettivo del 2% sul medio termine.

“La restrizione monetaria attuata dalla Bce è stata necessaria”, ha detto Panetta. Ma i dati, tanto più quelli appena pubblicati – che ha definito “una buona notizia” – mostrano che l’attuale livello dei tassi “sarebbe sufficiente a riportare l’inflazione in linea con l’obiettivo del 2 per cento”. Quindi no ad altri aumenti. In quanto governatore della Banca d’Italia, Panetta partecipa come tutti i suoi pari dell’area euro al Consiglio direttivo, l’organismo che assume le decisioni di politica monetaria della Bce. Anche precedentemente era presente a queste riunioni in quanto componente del Comitato esecutivo della stessa istituzione.

La stima preliminare sull’inflazione media dell’area euro di novembre ha indicato una ulteriore decelerazione, al 2,4% dal 2,9% di ottobre. E stavolta il calmieramento dell’inflazione “di fondo”, ossia l’indice dei prezzi depurato da energia, alimentari e altri beni volatili, è stato perfino più accentuato: al 3,6% a novembre dal 4,2% di ottobre. Come rilevavano già ieri alcuni analisti dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione in Germania, l’istituzione monetaria potrebbe addirittura ritrovarsi spiazzata ora, con una linea eccessivamente restrittiva. Secondo il numero uno di Bankitalia, “le condizioni monetarie dovranno rimanere restrittive per il tempo necessario a consolidare la disinflazione”. E anche su questo al Consiglio sembra esserci consenso. Meno evidente è quanto accordo ci sia sulla durata di questa fase. Per Panetta “dipenderà dall’evoluzione delle variabili macroeconomiche” e “potrebbe essere più breve qualora la persistente debolezza dell’attività produttiva accelerasse il calo dell’inflazione”. Infine, è intervenuto su un tema toccato di recente da altri esponenti del direttorio. In particolare alcuni governatori hanno iniziato a sostenere che bisognerebbe riflettere ad una anticipazione dell’avvio della manovra di dismissione dei titoli accumulati anche con il piano anti Covid Pepp, così come già in atto con un altro piano di acquisti, l’App. La stessa presidente della Bce, Christine Lagarde lo scorso 27 novembre ha affermato che questa discussione potrebbe svolgersi “a breve”. Finora la Bce ha affermato di voler rinnovare i titoli del Pepp almeno fino a fine 2024. La prossima riunione operativa monetaria del Consiglio si terrà giovedì 14 dicembre. Ma se la Bce aggiungesse questo elemento alle misure di inasprimento già decise, presumibilmente potrebbero crearsi ulteriori pressioni sui titoli di Stato, in una fase di gestione già non semplice delle manovre di risanamento dei conti pubblici per i governi, essendo l’economia sostanzialmente in stallo e i tassi di riferimento a livelli elevati. “E’ necessario procedere con cautela nel processo di normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema – ha avvertito Panetta -. Dopo aver innalzato i tassi ufficiali, una brusca contrazione del bilancio, dopo quella già rapida dei mesi scorsi, avrebbe effetti restrittivi sull’economia che non sarebbero giustificati dalle prospettive dell’inflazione”.

I 3 messaggi chiave di Panetta sulla linea monetaria della Bce

I 3 messaggi chiave di Panetta sulla linea monetaria della BceRoma, 30 nov. (askanews) – Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta ha tenuto oggi il suo primo intervento pubblico in presenza, un discorso alla conferenza per il 60º anniversario dalla fondazione del gruppo Iccrea. E’ stato anche il primo discorso sulla politica monetaria della Bce da quando ha rilevato la guida dell’istituzione di Via Nazionale.

E in questo ambito ha lanciato tre messaggi chiave. Primo, altri aumenti dei tassi sono da escludere (tema, in realtà, forse abbastanza condiviso nel direttorio Bce). Secondo, e qui si è già su terreni più dibattuti, è giusto mantenere una linea restrittiva, ma la durata della stessa potrebbe non essere necessariamente così estesa. Che, tradotto, significa che un primo taglio dei tassi potrebbe essere meno lontano del previsto. E, terzo, no ad accelerazioni sulla manovra di riduzione della mole del bilancio di Bce e Eurosistema – cioè niente corse a ridurre gli stock di titoli pubblici – argomento su cui potrebbero crearsi posizioni divergenti.

Panetta ha anche lanciato un (immancabile) richiamo al governo sui conti: il peso del debito pubblico va ridotto perché “opprime l’economia da troppi anni”. E, alle banche, sui rischi di aumento dei crediti deteriorati. In generale è parso adottare uno stile più sintetico rispetto al suo predecessore – con 6 pagine di intervento oggi, a fronte delle circa 16 pagine dell’ultimo discorso pubblico di Ignazio Visco – ma senza discostarsi dalla sostanza dei contenuti. Sempre oggi i dati di Eurostat hanno riportato un nuovo calo dell’inflazione, superiore al previsto. La Bce ha operato la sua stretta monetaria in risposta alle precedenti accelerazioni dell’inflazione – che lo scorso anno nell’area euro era arrivata a superare il 10% – puntando a ricondurre la crescita dei prezzi verso il suo obiettivo del 2% sul medio termine.

“La restrizione monetaria attuata dalla Bce è stata necessaria”, ha detto Panetta. Ma i dati, tanto più quelli appena pubblicati – che ha definito “una buona notizia” – mostrano che l’attuale livello dei tassi “sarebbe sufficiente a riportare l’inflazione in linea con l’obiettivo del 2 per cento”. Quindi no ad altri aumenti. In quanto governatore della Banca d’Italia, Panetta partecipa come tutti i suoi pari dell’area euro al Consiglio direttivo, l’organismo che assume le decisioni di politica monetaria della Bce. Anche precedentemente era presente a queste riunioni in quanto componente del Comitato esecutivo della stessa istituzione.

La stima preliminare sull’inflazione media dell’area euro di novembre ha indicato una ulteriore decelerazione, al 2,4% dal 2,9% di ottobre. E stavolta il calmieramento dell’inflazione “di fondo”, ossia l’indice dei prezzi depurato da energia, alimentari e altri beni volatili, è stato perfino più accentuato: al 3,6% a novembre dal 4,2% di ottobre. Come rilevavano già ieri alcuni analisti dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione in Germania, l’istituzione monetaria potrebbe addirittura ritrovarsi spiazzata ora, con una linea eccessivamente restrittiva. Secondo il numero uno di Bankitalia, “le condizioni monetarie dovranno rimanere restrittive per il tempo necessario a consolidare la disinflazione”. E anche su questo al Consiglio sembra esserci consenso. Meno evidente è quanto accordo ci sia sulla durata di questa fase. Per Panetta “dipenderà dall’evoluzione delle variabili macroeconomiche” e “potrebbe essere più breve qualora la persistente debolezza dell’attività produttiva accelerasse il calo dell’inflazione”. Infine, è intervenuto su un tema toccato di recente da altri esponenti del direttorio. In particolare alcuni governatori hanno iniziato a sostenere che bisognerebbe riflettere ad una anticipazione dell’avvio della manovra di dismissione dei titoli accumulati anche con il piano anti Covid Pepp, così come già in atto con un altro piano di acquisti, l’App. La stessa presidente della Bce, Christine Lagarde lo scorso 27 novembre ha affermato che questa discussione potrebbe svolgersi “a breve”. Finora la Bce ha affermato di voler rinnovare i titoli del Pepp almeno fino a fine 2024. La prossima riunione operativa monetaria del Consiglio si terrà giovedì 14 dicembre. Ma se la Bce aggiungesse questo elemento alle misure di inasprimento già decise, presumibilmente potrebbero crearsi ulteriori pressioni sui titoli di Stato, in una fase di gestione già non semplice delle manovre di risanamento dei conti pubblici per i governi, essendo l’economia sostanzialmente in stallo e i tassi di riferimento a livelli elevati. “E’ necessario procedere con cautela nel processo di normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema – ha avvertito Panetta -. Dopo aver innalzato i tassi ufficiali, una brusca contrazione del bilancio, dopo quella già rapida dei mesi scorsi, avrebbe effetti restrittivi sull’economia che non sarebbero giustificati dalle prospettive dell’inflazione”.

Meloni a Dubai con un team di pediatri per i bimbi di Gaza. Da domani sarà alla Cop28

Meloni a Dubai con un team di pediatri per i bimbi di Gaza. Da domani sarà alla Cop28Dubai, 30 nov. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata questo pomeriggio a Dubai, dove da domani parteciperà ai lavori della Cop28. Con lei, sull’aereo di Stato, il primo team di pediatri (fra cui un anestesista, un chirurgo e un ortopedico) inviati dagli ospedali Gaslini di Genova e Bambino Gesù di Roma. Coordinati da un dirigente del Ministero della Salute, nei prossimi giorni effettueranno sopralluoghi in alcuni ospedali pediatrici negli Emirati Arabi: qui, nelle prossime settimane, si alterneranno a rotazione gli specialisti italiani che collaboreranno con i colleghi emiratini per curare centinaia di minori palestinesi in arrivo da Gaza. L’iniziativa si inserisce nel piano di aiuti umanitari verso la popolazione civile palestinese che l’Italia ha attivato fin dai primi giorni del conflitto. In accordo con i principali partner della regione e d’intesa con Israele, nelle scorse settimane erano già arrivati due voli di materiale umanitario, proveniente dalla base logistica delle Nazioni Unite di Brindisi. Il 3 dicembre, invece, attraccherà nel porto di Al Arish in Egitto la ‘Vulcano’, una nave ospedale della Marina militare che sarà impiegata in particolare per la cura dei minori feriti a Gaza. Sulla nave è prevista anche la collaborazione di medici pediatri di altre nazioni, a cominciare dal Qatar, e di organizzazioni come la Fondazione Francesca Rava. È allo studio anche lo schieramento di un ospedale da campo a Gaza assieme agli Emirati Arabi.

Per quanto riguarda Cop28, domani all’Expo City di Dubai si apre la due giorni del summit dedicata ai capi di Stato e di governo. Al centro dei lavori del vertice (il più ‘affollato’ di sempre con 70 mila partecipanti e circa 150 leader) ci sarà il “global stocktake”,ácioè il primo ‘tagliando’ dell’accordo di Parigi siglato nelá2015 con la verifica dei traguardi raggiunti e di quelli mancati. In un contesto in cui pesano le crisi internazionali (Ucraina e Medio Oriente) e le conseguenze sul fronte della sicurezza energetica, la presidenza emiratina ha alcune priorità. In primo luogo, entro il 2030, triplicare la capacità globale installata di produzione di energia da fonti rinnovabili e raddoppiare il tasso medio annuo globale di miglioramento nell’efficienza energetica, portandolo dal 2,2% al 4%. Quindi rafforzare l’attenzione al nesso fra cambiamenti climatici e resilienza dei sistemi alimentari, inserendo nelle principali strategie nazionali su clima e ambiente anche i piani nazionali tesi alla trasformazione dei sistemi alimentari. Infine, dare un forte impulso alla finanza per il clima e a questo proposito è atteso un annuncio finanziario particolarmente rilevante da parte degli Emirati. Meloni domani mattina parteciperà alla cerimonia di apertura del World Climate Action Summit. Successivamente, intorno alle 13.30 (10.30 italiane) interverrà nel panel sulla sicurezza alimentare “Transforming Food Systems in the face of Climate Change”. Nel pomeriggio, dopo la prima parte della sessione di alto livello per i capi di Stato e di governo, interverrà all’incontro dedicato all’adattamento. La serata sarà “italiana” con un concerto dell’orchestra del Teatro della Scala. Sabato mattina la premier prenderà la parola intorno alle 11.30 (8.30 italiane) nella plenaria. In vista dei lavori della conferenza, la presidente del Consiglio lo scorso 10 ottobre aveva incontrato a Roma il presidente della Cop 28 Sultan Al Jaber concordando in particolare su come i cambiamenti climatici rappresentino una “sfida importante” per il pianeta e per l’umanità e richiedano “un’azione forte e ambiziosa” da parte di tutti gli Stati, al fine di raggiungere gli obiettivi di lungo termine previsti dall’Accordo di Parigi. I temi clima ed energia al centro del summit si intrecciano con il focus dell’Italia sul Continente africano. Meloni, nei suoi interventi, confermerà i propri impegni ribadendo l’intenzione di destinare all’Africa gran parte del suo Fondo per il clima. Un impegno, quello per l’ambiente e per l’Africa, che sarà al centro anche dell’agenda del G7 a guida italiana. Prima del summit dei leader G7 – in programma dal 13 al 15 giugno in Puglia – a fine gennaio si terrà ilávertice Italia-Africaácon il quale il governo ribadirà la volontà di svolgere una funzione strategica, in chiave geopolitica, nel cuore del Mediterrano.

A Cop28 (che andrà avanti fino al 12 dicembre) parteciperà anche il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con il ministro Gilberto Pichetto Fratináe la sottosegretariaáVannia Gava. A margine dei lavori Meloni avrà anche alcuni incontri bilaterali.

Il dl migranti è legge. Ecco cosa prevede

Il dl migranti è legge. Ecco cosa prevedeRoma, 30 nov. (askanews) – Norme più stringenti sui minori stranieri non accompagnati, stretta ulteriore sulle espulsioni e sull’allontanamento ingiustificato, stop all’ingresso in Italia per chi si è reso colpevole di mutilazione di organi genitali femminili e nuove risorse per le forze dell’ordine. Sono questi alcuni dei contenuti del decreto migranti (disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 ottobre 2023, n. 133, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell’interno) approvato in seconda e definitiva lettura con il voto di fiducia dall’aula del Senato. Di seguito un riassunto dei contenuti del provvedimento.

MINORI NON ACCOMPAGNATI, 5 MESI IN CENTRI ADULTI. Si conferma sostanzialmente la parte del decreto che prevede che in situazioni di momentanea mancanza di strutture, i minori di età non inferiore a sedici anni, possano essere inseriti nei centri per adulti, in una sezione dedicata ma con un subemendamento della Lega, è salita da 90 giorni a 150 giorni la permanenza massima. 45 GIORNI PER IDENTIFICAZIONE E ACCERTAMENTO ETA’ MINORI. Sale da 30 a 45 giorni il termine di permanenza dei minori stranieri non accompagnati nelle strutture governative di prima accoglienza a loro destinate. In sostanza i minori potranno essere trattenuti per 15 giorni in più. Confermata la previsione di poter realizzare o ampliare le strutture ricettive temporanee riservate ai minori stranieri non accompagnati, “in deroga al limite di capienza, nella misura massima del 50 per cento” e “rispetto ai posti previsti”. Così come viene confermata la possibilità per l’autorità di pubblica sicurezza di effettuare misurazioni antropometriche o altri esami sanitari, inclusi quelli radiografici, con l’obiettivo esplicitato di smascherare chi dovesse dichiarare il falso.

NUOVA STRETTA SU ESPULSIONI, CON GIUDICE ‘NOTAIO’. Nel caso di espulsione di un migrante “a titolo di misura di sicurezza”, il giudice non avrà più la facoltà di valutare se espellere o meno il migrante in questione ma dovrà farlo, introducendo una sorta di automatismo. STOP INGRESSO IN ITALIA PER COLPEVOLI DI MUTILAZIONE GENITALI FEMMINILI. Entra nel dl migranti un emendamento che vieta l’ingresso in Italia per chiunque abbia cagionato la mutilazione di organi genitali femminili e abbia provocato lesioni permanenti al viso di qualcuno.

ESPULSIONE IMMEDIATA CITTADINI UE SE AUTORI REATI. Arriva l’espulsione immediata di cittadini di paesi dell’Unione europea che abbiano commesso reati che prevedano la reclusione entro il limite dei tre anni. Il giudice, se valuta di dover infliggere il carcere ma non ricorrano le condizioni per ordinare la sospensione della pena, “può” sostituirla con l’allontanamento “immediato” per un periodo “doppio” rispetto alla pena irrogata. L’allontanamento è eseguito dal questore “anche se la sentenza non è definitiva”. BASTA ECCEZIONE PER VULNERABILI SE DOMANDE INFONDATE. In arrivo una stretta delle norme a tutela di richiedenti asilo portatori di esigenze particolari, tra cui minori non accompagnati, disabili, vittime di tortura o stupro e persone affette da gravi infermità fisiche o mentali. Nel caso la domanda di protezione internazionale venga considerata “manifestamente infondata”, incorreranno pure loro nelle procedure accelerate di esame che comportano anche restrizioni in fase di impugnazione.

TEMPI PIU’ BREVI SU RICORSI ALLONTANAMENTO. Semaforo verde anche alla riduzione dei tempi per i ricorsi nelle controversie aventi ad oggetto l’impugnazione di provvedimenti di allontanamento dei cittadini degli altri Stati membri dell’Ue o dei loro familiari per motivi di sicurezza. Prevista poi l’estinzione automatica della domanda per il migrante che si sia allontanato dalle strutture di accoglienza e dai Cpr senza giustificato motivo e che non riesca a presentare la domanda per la riapertura del procedimento sospeso di richiesta di protezione entro nove mesi. Novità inoltre sul gratuito patrocinio nei casi di ricorso manifestamente infondato e rigetto dell’istanza di sospensione dell’espulsione. OK PRESIDIO OBIETTIVI SENSIBILI CAUSA CRISI M.O. All’articolo 11 del provvedimento dove si prevedono maggiori risorse alla Polizia di Stato per fronteggiare i “maggiori impegni connessi all’eccezionale afflusso migratorio”, si aggiunge anche, come finalità delle maggiori risorse, “la crescente necessità di presidiare obiettivi sensibili, tenuto conto alteresì, della crisi mediorientale”. PIU’ RISORSE E POTENZIAMENTO FORZE DELL’ORDINE. Vengono semplificate le procedure di stabilizzazione per i vigili del fuoco. Sale a 32 anni il limite di età per l’accesso alla carriera dei funzionari tecnici di Polizia. Aumenta la consistenza organica dei volontari del Corpo delle capitanerie di porto con il sempre più frequente coinvolgimento della Guardia costiera nelle attività connesse al fenomeno migratorio.

Dl energia, Tajani: da mercato libero effetti positivi, no demagogia

Dl energia, Tajani: da mercato libero effetti positivi, no demagogiaRoma, 30 nov. (askanews) – “In questi giorni si è aperto un dibattito sul mercato libero e in questo senso noi vogliamo assolutamente tranquillizzare i consumatori: è finita sulle prime pagine dei giornali ma è una questione che riguarda il 10% della bolletta di una parte limitata di cittadini, quindi non dobbiamo essere allarmati, non dobbiamo essere preoccupati”. Lo ha detto il segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di una conferenza stampa sul tema dell’energia.

“Non bisogna fare una tempesta in un bicchiere d’acqua perché a nostro giudizio non si provocherà nessun danno al consumatore”, “non trasformiamo in polemiche demagogiche una questione che produrrà effetti positivi”, ha aggiunto.

I Subsonica escono con Adagio, colonna sonora del film omonimo

I Subsonica escono con Adagio, colonna sonora del film omonimoMilano, 30 nov. (askanews) – I Subsonica, autori e compositori della colonna sonora originale del film di Stefano Sollima Adagio (prodotto da The Apartment del Gruppo Fremantle e AlterEgo, distribuito da Vision Distribution dal 14 dicembre), annunciano l’uscita speciale del brano omonimo che sarà disponibile da domani esclusivamente sulle piattaforme digitali. L’inedito farà parte del decimo album in uscita nel 2024.

“Abbiamo accolto l’invito a curare la colonna sonora di un film così importante sentendoci onorati, perché Stefano oltre che un regista dal respiro internazionale, è un vero appassionato di musica ed è solito collaborare, nei suoi film, con compositori e band di livello planetario.” Racconta la band “Abbiamo messo i nostri strumenti a sua completa disposizione, smaterializzandoli nella narrativa della pellicola. Abbiamo lavorato molto proponendo tante soluzioni diverse, anche improvvisando tutti insieme, per raggiungere man mano il più alto grado di sintonia con il passo e le atmosfere di “Adagio”. Il respiro armonico di un tema di Boosta potenziato con una vera orchestra di 50 elementi supervisionata dal maestro Fabio Gurian, le obliquità di chitarre che vibrano in modo diverso a seconda delle scene, l’utilizzo visionario di un basso senza tasti, la batteria trasformata in un malleabile set percussivo e la voce utilizzata come strumento ci hanno permesso di riprendere contatto con lo spirito da “musica d’insieme” prima ancora di rimetterci a scrivere le canzoni per l’ultimo album. Con grande giovamento per quest’ultimo. Alla fine abbiamo chiesto a Stefano di poter trasformare uno dei temi portanti della colonna sonora in canzone, per suggellare in modo più completo questa stimolante collaborazione, senza sapere come avrebbe reagito. Abbiamo scoperto che non aspettava altro e quindi, ispirati dalla trama di questo action movie crepuscolare, abbiamo scritto il testo e creato uno dei “crescendo” più intensi della nostra discografia, per la chiusura dei titoli di coda. Poi non abbiamo resistito alla tentazione di usarlo anche come finale del nuovo album.” Per la band – già insignita del Premio speciale Soundtrack Stars Awards per la musica del film Adagio, presentato all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – un ritorno al cinema nella colonna sonora perfettamente sintonizzata con il ritmo narrativo del film. “Un contributo – si legge nella motivazione del Premio – che fin dalla prima inquadratura segna il ritmo di un’invenzione musicale che definisce il mondo del giovane protagonista del film e, insieme, il declino di un mondo senza possibilità di riscatto come la decadenza di una città che brucia tra le fiamme anche la sua grande bellezza. Un tappeto sonoro che resta nella memoria”.

I Subsonica torneranno con il decimo attesissimo album nel 2024, anticipato dal primo singolo “Pugno di Sabbia” uscito ad ottobre. Un brano che gioca a confondere le idee tra pulsazione black, distorsioni rock, tra rullate di batteria e urla al microfono, tra melodia italiana e suggestioni meticce targate UK, in crescendo costante fino alla fine. Un “Pugno di sabbia” è quello che simbolicamente ci resta in mano quando, ancorati ad un passato che non passa, cerchiamo di combatterne ombre e fantasmi senza mai cambiare percezione e prospettive. Rimanendo intrappolati. Un riff di chitarra distorta, su un clap di Roland 808: (la drum machine più utilizzata dal mondo trap e hip hop) chiarisce già da subito, con accostamento apparentemente impossibile, che i confini sono fatti per essere demoliti. Cosa che i Subsonica amano fare dal 1996. Il prossimo aprile saranno live sui palchi dei principali palazzetti italiani con Subsonica 2024 Tour. La tournée, prodotta da Live Nation, partirà il 3 aprile da Mantova per proseguire il 4 aprile a Milano, il 6 aprile a Conegliano (TV), l’8 aprile a Roma, il 10 aprile a Bologna, l’11 aprile – a Firenze per chiudere il 13 aprile a Torino. Radio Capital è la radio ufficiale del tour .

Expo 2030, Conte: Italia umiliata, Meloni fischietta indifferente

Expo 2030, Conte: Italia umiliata, Meloni fischietta indifferenteRoma, 30 nov. (askanews) – “Dai 200 miliardi del Pnrr all’umiliazione dell’Expo”: con questo titolo il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha pubblicato su Facebook un post sulla bocciatura della candidatura di Roma per Expo 2030.

“Lo avete notato anche voi? L’Italia – ha affermato l’ex presidente del Consiglio – incassa un’umiliazione sulla candidatura Expo e Giorgia Meloni fischietta indifferente, come se questa débâcle non la riguardasse. Nel 2020 l’Italia ottenne oltre 200 miliardi in Europa e il Governo che si guadagnò quella vittoria, da me guidato, divenne il nemico pubblico numero uno, in particolare per un certo modo di fare politica e per buona parte della stampa. Il raffronto tra questi due casi, pure molto diversi tra loro, chiarisce un aspetto: il dibattito pubblico è ormai inquinato dalla ‘facoltà di propagandare’ che ha preso il sopravvento sul ‘diritto all’informazione’”. “Partiamo dal Pnrr. Dopo il braccio di ferro con Bruxelles – e grazie ai sacrifici dei cittadini durante la pandemia – il mio Governo – ha proseguito – rientrò in Italia con i 209 miliardi. All’inizio nessuno ci credeva, ma quando riuscimmo a raggiungere questo risultato scoprimmo subito che il ‘patriottismo’ in Italia è spesso inteso come un mero slogan elettorale. Non si contano i sommovimenti di bile che spinsero a sabotare quel piano di ripresa. Fratelli d’Italia si astenne più volte nel corso delle votazioni all’Europarlamento; esponenti della Lega iniziarono a screditare quel successo, fino a parlare di una ‘frittata fatta’; Renzi, il più spregiudicato, iniziò ad attaccare il Governo con i pretesti più disparati, sino a farlo cadere”. A giudizio di Conte “anche dopo sono continuate le ricostruzioni più strampalate, tutte però accomunate dal voler riconoscere il merito di quei finanziamenti a tutti, fuorché al mio Governo: Berlusconi si intestò il risultato dai banchi dell’opposizione; molti lo intestarono a Draghi, che nel 2020 non era neanche a palazzo Chigi; Renzi disse che era merito di un algoritmo olandese; per altri fu merito esclusivo di Angela Merkel”.

“Veniamo – ha scritto ancora il leader del M5S – alla sconfitta della candidatura di Roma all’Expo 2030. L’insuccesso poteva starci, l’umiliazione no. Il verdetto di Parigi non lascia margini di interpretazione: Riad 119 voti, Roma solo 17. Siamo giunti ultimi, scavalcati anche dalla coreana Busan. Per coprire questo disastro è iniziato subito un teatrino di giustificazioni assurde. Abbiamo perso perché Virginia Raggi disse ‘no’ alle Olimpiadi, sostiene qualcuno – omettendo però di precisare quale collegamento ci sia mai tra eventi così diversi. Abbiamo perso perché non possiamo competere con i mezzi finanziari di Riad. È una competizione tra città, quindi ha perso il sindaco Gualtieri. Insomma, è stato un florilegio di scuse per nascondere l’inadeguatezza del Governo Meloni in questo disastro”. “Eppure Giorgia Meloni aveva dichiarato – – ha ricordato Conte – che l’Expo 2030 a Roma era – testuale – una ‘priorità nazionale’. Lo diceva dopo un incontro con i vertici del Bureau International des Expositions. Non si è però fatta vedere a Parigi e ancora oggi, a distanza di giorni da una votazione che ci ha umiliati, continua a fischiettare indifferente. Per inciso, un sano patriottismo l’ha dimostrato, al contrario, il presidente coreano Yoon Suk Yeol, il quale non solo si è piantato a Parigi per perorare la causa, ma di fronte al verdetto finale che ha visto il suo Paese arrivare secondo ha dichiarato: ‘Offro le mie sincere scuse per aver deluso la nostra gente. È tutta colpa mia’”.

(segue)

Tronchetti: l’Africa sarà molto importante per la Pirelli di domani

Tronchetti: l’Africa sarà molto importante per la Pirelli di domaniLondra, 30 nov. (askanews) – L’Africa “sarò molto importante per la Pirelli di domani. Questa azienda ha sempre guardato al futuro e se uno guarda al futuro l’Africa è ovviamente una priorità”. Lo ha detto il vicepresidente esecutivo del gruppo Pirelli, Marco Tronchetti Provera, nel corso della presentazione a Londra di The Cal 2024, affidato per la prima volta all’obiettivo di un fotografo africano (il ghanese Prince Gyasi).

“E’ naturale seguire gli sviluppi dei mercati, ma non c’è nessun progetto in particolare”, ha assicurato Tronchetti a chi gli chiedeva se ci fossero piani concreti di sviluppo nel Continente e in Ghana in particolare. Uno dei protagonisti dell’edizione numero 50 del Calendario è proprio Sua Maestà Otumfuo Osei Tutu II, il re dello storico impero Ashtanti dell’Africa occidentale. Un suo portavoce, presente alla presentazione a Londra, ha spiegato di vedere “un grosso potenziale” per l’Africa, e per il Ghana in particolare, “in un rapporto più forte e duraturo con Pirelli in futuro”. “Noi siamo già con una rete distributiva in Africa, nel momento in cui si apre un mercato noi ci siamo – ha spiegato ancora Tronchetti -, è chiaro che tutto avviene per stadi e l’Africa arriverà come mercato, oggi non è ancora un mercato dove l’automotive è cresciuta ma crescerà, e quindi noi ci saremo, è naturale che questo avvenga”.

“L’Africa – ha detto ancora Tronchetti – è un paese giovane che cresce e continuerà a crescere sempre di più. Tra pochi decenni avrà 2,5 miliardi di abitanti, per noi italiani è alle porte di casa, non guardare all’Africa cercando di costruire qualcosa assieme sarebbe sbagliato. Questo ragazzo (Gyasi, ndr) che porta tradizione ed energia in fondo ci dice ‘siamo qua’. Bisogna guardare avanti, questo ci sembrava il senso del progetto del calendario: guardare al futuro con un messaggio costruttivo”.

P.A., arriva direttiva su performance dipendenti per premiare merito

P.A., arriva direttiva su performance dipendenti per premiare meritoRoma, 30 nov. (askanews) – Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha firmato la direttiva in materia di misurazione e valutazione della performance dei dipendenti pubblici. L’obiettivo, nel solco delle esperienze dei modelli adottati nello scenario europeo e Ocse, è quello di attuare una strategia di piena valorizzazione del merito nel contesto organizzativo.

La direttiva vuole essere la “bussola” dei dirigenti verso la valorizzazione delle persone delle pubbliche amministrazioni nel loro contesto organizzativo. Come specificato nel documento, “”qualsiasi sistema di valutazione della performance deve essere infatti improntato innanzitutto alla massima attenzione verso i dipendenti pubblici, che sono il fulcro delle amministrazioni pubbliche. Per questo motivo è necessario partire dalle persone e sviluppare contesti capaci di innescare meccanismi virtuosi alla cui base deve esserci il merito. “Quando si misura il merito di una persona – specifica il Zangrillo – non si esprime una valutazione valoriale sulla persona, ma si declina il suo profilo di competenze, di esperienze, il suo potenziale. Quindi, valutare il merito significa misurare la capacità che abbiamo di esprimere i nostri talenti, le nostre virtù; significa individuare le aree di miglioramento, in fin dei conti significa impegnarsi a far crescere le persone, che si traduce nel creare valore pubblico”.

Ecco perché è fondamentale – puntualizza ancora la direttiva – avere dei sistemi di misurazione che non tengano soltanto conto della performance individuale, ma anche di quella dell’organizzazione nel suo complesso. A questo si aggiunge la necessità di adottare sistemi che vadano oltre la sola valutazione effettuata dal superiore gerarchico, coinvolgendo una pluralità di soggetti per arrivare gradualmente a una valutazione a 360 gradi. La direttiva stabilisce quindi che ogni amministrazione preveda, nell’ambito dei rispettivi sistemi, che tutto il personale, a partire dal livello dirigenziale, venga necessariamente valutato anche con riferimento alla capacità di esercitare adeguatamente la propria “leadership”. Tale capacità viene declinata nella direttiva soprattutto in relazione alla necessità di incidere sulla motivazione del personale, da valutare anche secondo comportamenti osservabili. Tra questi, ad esempio, la capacità di superare gli schemi consolidati, il conseguire i risultati e il “far accadere le cose”, la tempestività, la piena assunzione delle proprie responsabilità, la costruzione di team ad alte performance.

Il ministro fornisce inoltre indicazioni sulla formazione. Ai dirigenti, infatti, è affidato il compito di promuovere percorsi per l’accrescimento delle competenze del capitale umano. È, quindi, fondamentale stabilire priorità formative sia per il perfezionamento delle competenze personali, sia per l’efficace svolgimento del ruolo dirigenziale, al fine di poter guidare con successo il personale assegnato ed essere protagonisti di un vero cambiamento all’interno delle proprie organizzazioni.