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In Europa cresce il ruolo delle donne in ambito scientifico

In Europa cresce il ruolo delle donne in ambito scientifico

Giornata delle Donne nella Ricerca: un video IIT e Fond. Ansaldo

Milano, 11 feb. (askanews) – Cresce in Europa il ruolo delle donne in ambito scientifico e nella ricerca: nel 2021 erano attive nel campo scientifico, a livello europeo, quasi 74 milioni di persone, di cui il 52% rappresentato da donne, aumentate del 26% rispetto al 2011.
In occasione della “Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza” istituita nel 2015 dalle Nazioni Unite e arrivata alla sua ottava edizione IIT e Fondazione Ansaldo hanno realizzato un video per promuovere l’uguaglianza di genere e l’inclusione nel mondo della scienza e della ricerca. Il video racconta le transizioni della figura femminile nel contesto scientifico. Le protagoniste sono donne di ieri e di oggi. Le prime impegnate nella ex-centrale elettronucleare di Caorso e negli stabilimenti ASGEN di Genova, le seconde nei laboratori dei diversi centri IIT distribuiti in Italia.
Il video – prodotto in collaborazione con Fondazione Ansaldo – vuole sottolineare come le donne siano sempre state presenti nella sfera scientifica. Seppur spesso osteggiate da una società che le voleva relegate a ruoli stereotipati, alcune scienziate riuscivano a distinguersi facendosi spazio in una élite principalmente maschile, ma anche in questo caso venivano considerate come eccezioni o, addirittura, venivano private del loro stesso successo e tenute nell’ombra.
Oggi si registrano segnali di cambiamento, ma il percorso verso la parità di genere anche nei contesti scientifici è ancora lungo da compiere. Il video proposto da IIT e Fondazione Ansaldo vuole quindi supportare un cambiamento culturale in modo che in un futuro il più prossimo possibile, non sia più necessario promuovere politiche di inclusione, perché l’essere donne e ragazze nella scienza sarà la normalità.
Lo staff dell’Istituto Italiano di Tecnologia è composto da oltre 1.900 persone provenienti da circa 70 Paesi, con un’età media di 35 anni e la cui componente femminile supera il 40%. Dal 2020 IIT si è dotato di un ufficio Diversity, Inclusion and Social Impact che ha avuto il compito di redigere il Gender Quality Plan, un documento strategico che delinea gli obiettivi e le azioni da intraprendere per promuovere l’uguaglianza di genere. Proprio per abbattere lo stigma che vuole il mondo della ricerca popolato principalmente da uomini, sono state pianificate diverse azioni di comunicazione, come interviste alle ricercatrici in qualità di role model e l’organizzazione e la partecipazione a eventi sul tema.
Fondazione Ansaldo da sempre è attenta alle politiche di uguaglianza, parità di diritti e inclusione. In particolare, negli ultimi anni si è impegnata a promuovere, attraverso la valorizzazione del patrimonio archivistico di cui è custode, la storia dell’emancipazione femminile e dell’ingresso delle donne nel mondo del lavoro. Per farlo offre percorsi didattici ad hoc per le scuole e, dal 2020, ha allestito la mostra #Women in cinque location distribuite sul territorio genovese e non solo.

Bce, Visco: tassi salgano ma in maniera progressiva e misurata

Bce, Visco: tassi salgano ma in maniera progressiva e misurataRoma, 11 feb. (askanews) – I tassi della Bce devono continuare a salire ma “in maniera progressiva e misurata”, e senza sbilanciarsi nel preferire il rischio di fare troppo piuttosto che su quello, opposto, di fare troppo poco. Lo ha affermato il governatore della Banca, a conclusione del suo intervento al Warwick Economics Summits, secondo il testo diffuso dall’istituzione.
“L’estrema incertezza che stiamo attraversando implica, inevitabilmente, per la fase attuale un proseguimento dell’inasprimento della politica monetaria, per evitare la possibilità di effetti di secondo livello (dovuto all’alta inflazione) rilevanti che si ripercuotano nell’area euro. Tuttavia questa stessa incertezza suggerisce anche che ci muoviamo gradualmente e in maniera prudente – ha detto – con i tassi ufficiali che continuino a salire in maniera progressiva ma misurato sulla base dei dati che giungeranno e della loro valutazione sulle prospettive di inflazione”.
“Ritengo anche che dovremmo essere molto cauti nel fornire una valutazione quantitativa sul preferire uno o l’altro dei due rischi opposti – ha aggiunto Visco -: quello di fare troppo o troppo poco. A me sembra che non ci sia una ragione a priori per preferire di sbagliare da una parte piuttosto che dall’altra”.
Invece, “se dovesse apparire una spirale prezzi-salari e le attese di inflazione dovessero diventare non sufficientemente ancorate, sarebbero certamente giustificati ulteriori e rilevanti inasprimenti monetari”, ha aggiunto.

Ascolti Sanremo, 11.121.000 e 66.5% per la serata delle Cover

Ascolti Sanremo, 11.121.000 e 66.5% per la serata delle CoverRoma, 11 feb. (askanews) – La quarta serata del Festival di Sanremo, quella dei duetti e delle cover, da anni tra le più amate del festival, ha visto collegati 11.121.000 spettatori con il 66,5% di share.
Per trovare un venerdì del festival con uno share medio più alto bisogna tornare all’anno di introduzione della rilevazione Auditel, quando lo share medio della serata di venerdì fu del 67,5%. Negli anni dal 1987 al 1994 (fatta eccezione per il 1989), il festival durava quattro serate, quindi il confronto va fatto con la ‘semifinalè del venerdì
Un trionfo anche rispetto all’anno passato in cui erano stati più di 11 milioni 378 mila spettatori pari al 60,5% di share. Nel dettaglio, la prima parte, dalle 21:25 alle 23:41, è vista da 15.046.000 spettatori con il 65.2%, mentre la seconda parte, dalle 23:4 alle 1:59, è seguita da 7.041.000 spettatori con il 69.7%

Quarta e De Maria alla Iuc con Schubert, Brahms e Beethoven

Quarta e De Maria alla Iuc con Schubert, Brahms e BeethovenRoma, 11 feb. (askanews) – Sonate di Schubert, Brahms e Beethoven, per un concerto che segna l’incontro tra due prestigiosissimi solisti, Massimo Quarta e Pietro De Maria, due eccellenze di scuola italiana rispettivamente del violino e del pianoforte: l’Istituzione Universitaria dei Concerti (Iuc) continua così oggi un ciclo dedicato proprio ai duo.
L’appuntamento è alle 17.30 nell’Aula Magna dell’Università La Sapienza: Quarta e De Maria eseguiranno la Sonata in re maggiore D384 di Franz Schubert, la Sonata n.3 in re minore op.108 di Johannes Brahms e infine di Ludwig Van Beethoven la Sonata n. 10 in sol maggiore op. 96.
Massimo Quarta è considerato uno dei più´ importanti violinisti della sua generazione, ospite regolare dei maggiori festival italiani e stranieri e delle più prestigiose istituzioni concertistiche. Vincitore a soli 26 anni del Primo Premio al Concorso Internazionale di Violino “Niccolò Paganini” di Genova, è stato definito dall’American Record Guide come “la personificazione dell’eleganza” e si è esibito in qualità di direttore e solista nelle più importanti orchestre estere e italiane fra cui la Royal Philharmonic Orchestra e i Berliner Symphoniker. Tra gli impegni più rilevanti delle stagioni appena trascorse, il debutto come direttore e solista al Concertgebouw di Amsterdam con la Netherlands Symphony Orchestra.
Dopo aver vinto il Premio della Critica al Concorso Tchaikovsky di Mosca nel 1990, Pietro De Maria ha ricevuto il Primo Premio al Concorso Internazionale Dino Ciani di Milano (1990) e al Géza Anda di Zurigo (1994). Nel 1997 gli è stato assegnato il Premio Mendelssohn ad Amburgo. La sua intensa attività concertistica lo vede solista con prestigiose orchestre e con direttori quali Roberto Abbado, Gary Bertini, Myung-Whun Chung, Vladimir Fedoseyev, Daniele Gatti, Alan Gilbert, Eliahu Inbal, Marek Janowski, Ton Koopman e Sándor Végh. È il primo pianista italiano ad aver eseguito pubblicamente l’integrale delle opere di Chopin in sei concerti. (Photo Credit: Marnan49)

Tripodi in Vietnam: Expo Roma 2030 pone al centro l’uomo e i diritti

Tripodi in Vietnam: Expo Roma 2030 pone al centro l’uomo e i dirittiRoma, 11 feb. (askanews) – La sottosegretaria agli Esteri Maria Tripodi è ad Hanoi, ultima tappa del tour in Asia, per la conferenza stampa di presentazione ai media e al settore pubblico e privato della candidatura a Expo2030 di Roma.
“Il nostro progetto mette al centro l’essere umano e i suoi diritti fondamentali per garantire un futuro più equo, sostenibile e inclusivo”, ha detto Tripodi.
Ad Hanoi Tripodi incontra il vice ministro degli Esteri Nguyen Minh, il vice ministro della Cultura, Sport e Turismo Nguyen Phuong Hoa, con i membri del gruppo di amicizia parlamentare Italia-Vietnam e con i rappresentanti del sistema Italia in Vietnam.
Prima di Hanoi, Tripodi è stata a Singapore, dove ha presenziato all’inaugurazione della mostra di arte contemporanea “La Grande Visione Italiana-Collezione Farnesina” e incontrato i ministri di Stato per gli Affari Esteri, del Commercio-Industria e della Cultura e a Tokyo.
Nella capitale giapponese ha incontrato la vice ministro parlamentare agli Affari Esteri Yuumi Yoshikawa, il decano del gruppo parlamentare d’amicizia tra Italia e Giappone On Akira Amari, e il vice ministro parlamentare per l’Economia, il Commercio e l’Industria Makoto Nagamine. Al centro dei colloqui il sostegno della candidatura di Roma a ospitare l’esposizione Universale 2030, la cooperazione in campo economico, politico e culturale e la collaborazione in ambito G7, di cui il Giappone detiene quest’anno la presidenza. La sottosegretaria Tripodi ha incontrato in Ambasciata i rappresentanti delle aziende italiane operanti in Giappone.

Commercio, Confesercenti: nel 2022 chiusi oltre 2 negozi ogni ora

Commercio, Confesercenti: nel 2022 chiusi oltre 2 negozi ogni oraRoma, 11 feb. (askanews) – Nel 2022 sono nate solo 22.608 nuove attività di commercio al dettaglio, il 20,3% in meno del 2021. Un numero del tutto insufficiente a compensare le oltre 43mila imprese che hanno abbassato per sempre la saracinesca, e che fa chiudere l’anno con un bilancio negativo per oltre 20mila unità, per una media di oltre due negozi spariti ogni ora. E’ l’allarme lanciato da Confesercenti, in base a una elaborazione effettuata sui dati resi disponibili dalle fonti camerali.   Mentre il numero di chiusure è in linea con quello rilevato negli anni pre-pandemia, il dato delle aperture del 2022 è il più basso degli ultimi dieci anni, inferiore del -47,9% non solo al valore del 2012 – quando, nonostante la crisi, avevano aperto oltre 43mila attività del commercio – ma anche rispetto al 2020, anno della Covid e del lockdown, dice l’associazione, che comunque aveva registrato l’arrivo sul mercato di oltre 25mila imprese del commercio; nel 2019, le aperture erano state 29mila. Il calo delle nuove aperture è rilevante soprattutto in Sardegna (-33,2% rispetto al 2021), Piemonte (-29,3%) e Umbria (-27,3%).   La desertificazione delle attività commerciali colpisce tutto il territorio nazionale, anche se a registrare i saldi peggiori sono le regioni con un tessuto commerciale più sviluppato. In termini assoluti, a registrare la perdita più rilevante è la Campania, con un saldo negativo di -2.707 negozi; seguono, a stretta distanza, il Lazio (-2.215) e la Sicilia (-2.142). Perdite rilevanti anche in Lombardia (-2.123), Piemonte (-1.683), Toscana (-1.479), ed Emilia-Romagna (-1.253). In termini relativi, rileva però Confesercenti, la perdita peggiore è quella registrata dalle Marche, dove il calo percentuale delle imprese del commercio attive, rispetto al 2021, è del -8,8%: quasi una su dieci. Seguono Friuli-Venezia Giulia (-4,7%) e Molise (-4,4%). 
Tra chiusure e mancate aperture, il numero di negozi di vicinato al servizio della comunità è calato, rispetto al 2012, del -14,3% circa. Nelle province autonome di Trento e Bolzano, ormai, ci sono solo 6,9 imprese del commercio ogni mille abitanti; in Friuli-Venezia Giulia 7,8, e in Lombardia 8,4. Nelle regioni del Sud il tessuto del commercio resiste un po’ di più, in particolare in Campania (19,7 imprese ogni mille abitanti), Calabria (18,7) e Sicilia e Puglia (entrambe con 15,1). 
“La ripartenza post-pandemia non è riuscita a infondere nuovo slancio alle piccole imprese del commercio al dettaglio. Aprire una nuova attività di commercio di vicinato, in un mercato crescentemente dominato da grandi gruppi e giganti dell’online, è sempre più difficile: ed i neoimprenditori, semplicemente, rinunciano, come evidente dal calo delle nuove aperture, inferiore addirittura all’anno della pandemia”, spiega Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti.
“A rischio c’è il pluralismo del sistema distributivo e il servizio ai cittadini: proprio l’anno della pandemia ha dimostrato il valore della rete dei piccoli negozi, dagli alimentari alle edicole, per la popolazione. Occorre aiutare le piccole superfici di vendita a inserirsi nel mercato e a restarci. Innanzitutto, puntando di più sulle politiche attive, a partire dalla formazione imprenditoriale e dal tutoraggio delle start-up da parte delle associazioni di categoria. Ma servirebbe una spinta anche sul piano fiscale – conclude – con un regime agevolato per le attività di vicinato”.

Terremoti Turchia e Siria: i morti sono oltre 24mila

Terremoti Turchia e Siria: i morti sono oltre 24milaRoma, 11 feb. (askanews) – Non si ferma il calcolo delle vittime dei devastanti terremoti che hanno colpito la Turchia e la Siria: il nuovo aggiornamento del bilancio parla di almeno 24.178 morti.
In Turchia, secondo l’Agenzia per la gestione delle emergenze, le vittime sono 20.665 a cui si aggiungono oltre 80mila feriti. In Siria, il numero totale dei morti è di 3.513, di cui 2.166 nelle aree controllate dai ribelli nel nord-ovest del Paese, secondo la protezione civile dei “Caschi bianchi”, e 1.347 morti nelle parti controllate dal governo della Siria, secondo i media statali siriani.

Gruppo Fortitude e Shetech insieme per ridurre gender gap nel mondo Stem

Gruppo Fortitude e Shetech insieme per ridurre gender gap nel mondo StemMilano, 11 feb. (askanews) – In occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, Fortitude, gruppo italiano del comparto Ict con un fatturato di oltre 13 milioni di euro e 140 collaboratori, e SheTech, organizzazione no profit che si impegna a colmare il gender gap nel settore delle Stem, rinnovano il loro impegno per favorire le presenze femminili nell’ambito di riferimento e fanno una fotografia dello stato dell’arte.
Per quanto riguarda Fortitude, in generale il numero di CV femminili che sono arrivati nel corso del 2022 è triplicato rispetto all’anno precedente, passando dal 10% al 30% del totale. Anche facendo riferimento ai ruoli più tecnici, siamo passati dal 2% al 15%. Dati incoraggianti che, però, necessitano di un’analisi approfondita per restituire un quadro veritiero e non eccessivamente roseo.
“Il gender gap rimane un problema importante, in particolare per il nostro settore e ormai da qualche anno ci stiamo impegnando tanto, anche grazie alla collaborazione con SheTech, per portare un vero cambiamento – dichiara Leo Pillon, Ceo del Gruppo Fortitude – Proprio per tutto questo, non posso che essere felice dei miglioramenti a cui stiamo assistendo. Tuttavia, per capire effettivamente a che punto siamo, dobbiamo tener conto di tanti aspetti. Penso ad esempio alle tante posizioni aperte in ambito marketing ed HR che hanno contribuito a migliorare i dati. Anche dal punto di vista tecnico, la maggior parte delle nuove assunzioni riguarda profili specializzati in grafica e design e non solo in informatica, come User Experience Designer e Interaction Designer. I profili femminili più “ingegneristici”, come back-end developer o software Engineer, rimangono davvero pochi”.
“Insomma, – continua Pillon – questi numeri devono farci guardare al futuro con fiducia, ma senza dimenticare che la strada da percorrere è ancora lunga. Probabilmente è arrivato il momento di un intervento deciso da parte delle istituzioni, perché la rivoluzione culturale di cui c’è bisogno non può e non deve essere esclusivamente un obiettivo delle singole aziende e delle associazioni. Le nuove generazioni di professionisti devono crescere con la consapevolezza, che certe posizioni possono e devono essere ricoperte anche da figure femminili, senza nessun tipo di pregiudizio”.
Secondo il Gender gap Report 2022 del World economic forum, su 146 Stati mappati, l’Italia ha mantenuto il 63esimo posto, come lo scorso anno, per l’indice composito di Gender gap. Questo dato tiene in considerazione le differenze di genere in quattro diversi ambiti: partecipazione economica e opportunità; livello di istruzione; salute e sopravvivenza; empowerment politico. Dunque, il posizionamento in classifica è rimasto lo stesso rispetto allo scorso anno, e l’Italia resta al di sotto della media europea di circa 6 punti percentuali, piazzandosi tra i tre Paesi peggiori dell’area di riferimento per quanto riguarda l’indice della partecipazione economica e opportunità. In ambito Stem le donne continuano a essere sottorappresentate, in particolare nei campi dell’ingegneria (6,6% donne VS 24,6% uomini) e Ict (1,7% donne VS 8,2% uomini). Dati negativi anche per quanto riguarda la copertura di posizioni apicali: solo il 15% di Ceo sono donne.

Sanremo, dopo allarme bomba almeno altre due segnalazioni

Sanremo, dopo allarme bomba almeno altre due segnalazioniSanremo, 10 feb. (askanews) – Dopo l’allarme bomba di questo pomeriggio, a 500 metri dal Teatro Ariston (fuori dalla zona rossa), sono scattati i controlli in tutta la città. Ci sono state almeno altre due segnalazioni, una al Morgana, un locale glamour lungomare, e una al Teatro Ariston. Segnalazioni risultate poi prive di fondamento. “E’ scattata la psicosi – riferiscono fonti investigative – le forze dell’ordine hanno innalzato il livello di controllo”.
Intorno all’Ariston, infatti, sono state innalzate le misure di sicurezza: controlli ai zaini e borse, metal detector e accurato check sui tagliandi di ingresso al Teatro.

Slow Wine Fair: cambiare paradigma con cui si compra e si vende il vino

Slow Wine Fair: cambiare paradigma con cui si compra e si vende il vinoMilano, 10 feb. (askanews) – “Con la Slow Wine Fair vogliamo cambiare il paradigma con cui si comprano e si vendono i vini. Sappiamo che è una missione molto complicata ma solo lavorando sull’educazione dei consumatori e sulla formazione di chi commercializza le bottiglie si può sperare di modificare radicalmente il sistema di produzione, privilegiando metodi che preservino le risorse naturali e che incrementino la fertilità del suolo abbandonando la chimica di sintesi. Inoltre, vogliamo sia riconosciuto alla figura del vignaiolo il giusto ruolo di difensore del paesaggio, promotore di cultura e di un sistema etico di investimenti sul territorio. Per questo la Slow Wine Fair ha un ricco programma di masterclass, di incontri, di convegni, di scambi tra i protagonisti della filiera: produttori, professionisti e appassionati. Solo attraverso l’unione delle loro forze si può pensare di rivoluzionare l’agricoltura e migliorare il futuro del pianeta”. Lo ha affermato Giancarlo Gariglio, coordinatore internazionale della Slow Wine Coalition, durante la conferenza stampa di presentazione delle ultime novità in programma per la seconda edizione di Slow Wine Fair, la fiera del vino buono, pulito e giusto, che si terrà a BolognaFiere da domenica 26 a martedì 28 febbraio 2023.
“La Slow Wine Fair nasce da un accordo tra Slow Food e BolognaFiere, che da 35 anni organizza SANA, il Salone internazionale del biologico e del naturale, e non è, quindi, nuova ai temi della sostenibilità” ha ricordato Domenico Lunghi, direttore manifestazioni dirette BolognaFiere, che organizza la manifestazione, con la direzione artistica di Slow Food, aggiungendo “abbiamo accolto con piacere la proposta di Slow Food di promuovere insieme questa manifestazione e abbiamo, poi, trovato la collaborazione di FederBio e di altri partner qualificati”. “La risposta del mondo del vino alla prima edizione è stata estremamente positiva, con la partecipazione di ben 500 cantine, ma dal 26 al 28 febbraio il pubblico potrà conoscerne il 50% in più (circa 750), un centinaio delle quali straniere e oltre 350 certificate biologiche e biodinamiche (o in conversione), con più di tremila etichette da apprezzare” ha continuato Lunghi, concludendo “quest’anno poi ci saranno anche la nuova sezione degli amari e una decina di aziende che operano nella filiera all’insegna della sostenibilità”.
Slow Wine Fair è soprattutto un momento di incontro tra buyer o professionisti dei settori Gdo e Horeca e i produttori presenti nel banco d’assaggio. Grazie alla collaborazione con Italian Trade Agency (Ice) e del ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) sono oltre 100 i buyer internazionali che partecipano alla fiera e numerosi sono i professionisti italiani che in questi giorni si stanno registrando sul sito e che utilizzeranno la piattaforma B2Match per incontrare le aziende che più corrispondono ai loro interessi. Tra i Paesi maggiormente attenti alle caratteristiche espresse dal catalogo espositori segnaliamo quelli del Nord America e del Nord Europa, e tra questi in particolare la Germania (il più importante mercato europeo per il vino bio, il quarto mercato al mondo per consumi e la seconda destinazione del nostro export di vino), Paese su cui la Slow Wine Fair ha concentrato la sua attenzione con circa un terzo dei buyer selezionati.