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Meloni vola a Berlino,piano d’ azione con Germania e summit G20

Meloni vola a Berlino,piano d’ azione con Germania e summit G20Berlino, 21 nov. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni arriva domani a Berlino per il vertice intergovernativo Italia-Germania, che si concluderà con la firma di un Piano di azione comune. L’intesa che era stata negoziata da Mario Draghi ed è stato confermata dall’attuale governo non ha – spiegano fonti diplomatiche – lo stesso valore di un Trattato come quello del Quirinale siglato con la Francia ma mira a rafforzare la visione dei due Paesi come “partner strategici” su una pluralità di materie: industria, energia, difesa, consultazioni sulle politiche europee, infrastrutture, clima, fino ad arrivare alle migrazioni, terreno di tensione tra Roma e Berlino nei mesi scorsi.

Ad accompagnare la premier ci saranno il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani e i ministri dell’Interno Matteo Piantedosi, della Difesa Guido Crosetto, dell’Economia Giancarlo Giorgetti, delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, del Lavoro Maria Elvira Calderone e della Ricerca Anna Maria Bernini. La visita in Germania per Meloni sarà anche l’occasione di un colloquio faccia a faccia (alle 16.30) con il cancelliere Olaf Scholz in vista del Consiglio europeo in programma a Bruxelles a metà dicembre. Un summit fondamentale, in particolare per cercare di approvare la nuova governance europea evitando il ritorno al vecchio Patto di stabilità. Le posizioni tra Roma e Berlino, sulla questione, sono ancora molto distanti. Meloni, da Zagabria, la scorsa settimana ha sottolineato che il ritorno alle vecchie regole sarebbe “esiziale” per l’economia ma ha anche avvisato che un eventuale nuovo Patto dovrà essere “sostenibile” perchè “sarebbe folle da parte nostra dire che ci va bene una soluzione che non è sostenibile”. Per questo l’Italia sta mettendo in campo proposte di mediazione che considera “ragionevoli”, su cui domani la presidente del Consiglio cercherà di convincere Scholz. Sul tavolo, naturalmente, anche la guerra in Ucraina (la Germania ha annunciato oggi che invierà un’ulteriore fornitura di armi per 1,3 miliardi a Kiev) e la crisi in Medio Oriente.

Il summit inizierà alle 15.30 con l’apertura del Business Forum mentre dopo l’incontro tra Meloni e Scholz, intorno alle 17.45, è in programma una conferenza stampa. Alle 18 inizierà la sessione plenaria conclusiva. Per una coincidenza di date, a margine del vertice, intorno alle 13, da Berlino Meloni e Scholz parteciperanno anche alla conference call conclusiva del G20 presieduto dall’India, a cui dovrebbero intervenire il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin. Entrambi non erano stati presenti al vertice fisico di New Delhi lo scorso settembre.

Coppa Davis a Malaga al via con cartello “No war”

Coppa Davis a Malaga al via con cartello “No war”Roma, 21 nov. (askanews) – “No war” è il grande cartello innalzato dai team di Canada e Finlandia che oggi si scontrano nella giornata di apertura della Davis Cup di tennis a Malaga, in Spagna.

Il Canada, campione uscente, scende in campo contro la Finlandia, per la prima volta tra le otto squadre finaliste. Un evento così storico che al palazzo dello sport di Malaga sono arrivati 7mila sostenitori finlandesi. Dopo l’esecuzione dei due inni nazionali, le due squadre hanno mostrato il cartello “No war” e sul maxischermo è comparsa la scritta Tennis for peace.

Manovra, Gentiloni: da Ue non bocciatura ma invito alla prudenza

Manovra, Gentiloni: da Ue non bocciatura ma invito alla prudenzaRoma, 21 nov. (askanews) – “Noi per definizione abbiamo un rapporto costruttivo col governo italiano, come con i governi dell’Unione in generale. Nel caso di questo disegno di legge per il bilancio, la nostra opinione dice che non è pienamente in linea con le raccomandazioni europee. Tradotto: non si tratta di una bocciatura ma di un invito alla prudenza di bilancio e di un invito a usare al meglio le risorse comuni europee”. Così il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha risposto a una domanda sul parere dell’esecutivo comunitario sulla manovra di bilancio dell’Italia, nel corso della conferenza stampa di presentazione del semestre europeo sulle politiche di bilancio.

“Avete visto diverse sfumature di valutazione. Penso che la valutazione della proposta di bilancio del governo italiano sia molto chiara: non una bocciatura – ha ribadito – ma un invito in quelle due direzioni”.

Tennis, Sinner: “Rivincita con Djokovic? No, penso all’Olanda”

Tennis, Sinner: “Rivincita con Djokovic? No, penso all’Olanda”Roma, 21 nov. (askanews) – Il passato non conta. Jannik Sinner è carico, motivato, proiettato al futuro. “Sono arrivato con buone sensazioni, ma quel che ho fatto a Torino non importa” ha detto nella conferenza stampa della vigilia a Malaga, al Palacio de Deportes José María Martín Carpena, l’impianto che ospita le finali incastonato in un polo sportivo a due passi dallo stadio di calcio locale, che nel 2012 arrivò per la prima volta nella sua storia in Champions League. Sinner è arrivato ieri, come Novak Djokovic. Entrambi sono stati accolti dal direttore delle Davis Cup Finals, Feliciano Lopez. Oggi il primo allenamento con la squadra e poi ha partecipato alla conferenza stampa. “Sono felice di essere qui, credo che la nostra sia una bella squadra, una squadra forte. Abbiamo tante opzioni da poter mettere in campo. Vedremo come andrà, noi daremo il 100% comunque”. Nessuna rivincita con Djokovic: “Penso solo solo all’Olanda” Sinner non ha negato un po’ di stanchezza, normale e comprensibile alla fine di una stagione lunga intensa in cui è diventato l’italiano con più partite vinte in un anno e il primo a chiudere in Top 5 nel ranking di fine stagione da quando esiste la classifica computerizzata, introdotta nel 1973. “Siamo tutti un po’ stanchi, fisicamente e mentalmente – ha detto Sinner – La stagione è stata lunga, ma ogni settimana è diversa. Mi sento pronto a competere al 100%, domani avremo un altro giorno per allenarci. Lo sfrutterò, ma proverò anche a riposarmi. Poi vedremo chi giocherà giovedì”.

L’Italia si presenta a Malaga con grandi ambizioni, è innegabile, ma già la sfida contro l’Olanda può nascondere più di qualche insidia, soprattutto se dovesse decidersi al doppio. “Siamo una squadra forte, lo sappiamo. Ma abbiamo toccato con mano come in Coppa Davis la classifica non conti, per cui dobbiamo essere pronti in ogni match al 100%, è questa la cosa importante” ha detto il capitano Filippo Volandri. Dietro a Sinner, Volandri ha tre principali opzioni possibili in singolare. Il secondo miglior azzurro per classifica è il carrarino Lorenzo Musetti, numero 27 ATP, ha raggiunto quest’anno tre semifinali nel circuito maggiore a Barcellona, Bastad e Chengdu; in Davis ha perso gli ultimi tre singolari disputati. Poi c’è Matteo Arnaldi, numero 44 e semifinalista quest’anno a Umago, ha debuttato in singolare nella fase a gironi a Bologna due mesi fa, battendo il cileno Cristian Garin e lo svedese Leo Borg, figlio della leggenda Bjorn. Infine Lorenzo Sonego, numero 47, che ha giocato finora nove singolari in Coppa Davis e ne ha vinti sei. Sarà uno di loro ad aprire il percorso azzurro giovedì, nel singolare fra i numeri 2 che inaugurerà il quarto di finale contro l’Olanda alle 10.

“E’ stata una buona stagione per me sulla terra rossa e sull’erba, non ho finito come avrei voluto ma è parte della crescita” ha detto Musetti, che ha ricordato anche la vittoria su Novak Djokovic a Monte-Carlo. “E’ stata la più bella della mia carriera, qualcosa che sognavo fin da bambino. Ora mi sento pronto per questo evento, sono felice di terminare la stagione qui a Malaga”. Sorride, e non potrebbe essere altrimenti, anche Matteo Arnaldi. “Per me è eccezionale essere qui, questa è la mia prima volta alle Finals – ha detto -. A parte la fase a gironi a Bologna, è la prima volta che gioco in squadra, sto cercando di capire cosa significhi e divertirmi”. Il singolarista numero 2, salvo sorprese che non si possono mai escludere, affronterà Botic van de Zandschulp, numero 51 del mondo, finalista quest’anno a Monaco di Baviera. “Quest’anno ha fatto peggio dell’anno scorso, ma nelle ultime settimane ha confermato il livello. tra dritto e rovescio colpisce la palla in maniera diversa, non dà grande continuità. non gli piace ritmo alto. la mia scelta andrà verso chi mi darà più garanzie per quel tipo di partita” ha detto il capitano Filippo Volandri.

“E’ un giocatore che si adatta bene a queste situazioni – ha aggiunto Musetti -. Quest’anno, è vero, ha fatto meno bene della scorsa stagione ma nelle ultime settimane ho visto di nuovo il Van de Zandschulp che conoscevamo. A Bercy ha battuto giocatori forti come Tommy Paul. E’ sicuramente un avversario insidioso su queste superfici. Noi cercheremo di essere fastidiosi altrettanto”. A proposito di superficie, il campo “è veloce ma meno di Torino – ha detto Volandri -. Rispetto all’anno scorso c’è anche meno differenza tra il Centrale e i campi di allenamento. Le palline sono veloci ma si aprono abbastanza presto. La fortuna per me è avere giocatori di questo livello è che si sanno adattare, sono abituati a farlo ad ogni settimana. Ci aspettiamo anche un pubblico importante, come l’anno scorso. A ognuno dei ragazzi ho chiesto la massima disponibilità”. L’Italia parte senza una coppia di doppio di riferimento. Nella scelta, ha spiegato Volandri, “contano l’affinità e il feeling con il compagno, il servizio e la risposta al servizio della velocità che ci si può aspettare con questi giocatori: è un insieme di fattori”. “C’è anche la variabile del lato di campo di campo in cui uno preferisce giocare” chiosa Bolelli, che l’anno prossimo giocherà nel circuito stabilmente con Andrea Vavassori, come ha raccontato su SuperTennis. Bolelli ha comunque una certezza: “Chiunque andrà in campo, il nostro doppio sarà molto competitivo”.

Manovra, Ue: Italia non pienamente in linea con raccomandazioni

Manovra, Ue: Italia non pienamente in linea con raccomandazioniRoma, 21 nov. (askanews) – L’Italia, assieme alla Germania e altri sette paesi dell’Unione Europea ha presentato un progetto di bilancio per il prossimo anno che appare “non pienamente in linea con le raccomandazioni del Consiglio europeo”. E’ il parere pubblicato dalla Commissione europea all’avvio del ciclo del semestre di coordinamento sulle politiche di bilancio per il 2024.

L’Italia – assieme a Austria, Germania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Olanda, Portogallo e Slovacchia – nella categoria intermedia dei paesi non pienamente in linea con le raccomandazioni di bilancio, mentre altri 7 Stati – Cipro, Estonia, Grecia, Spagna, Irlanda, Slovenia Lituania – risultano virtualmente già “promossi”, dato che secondo la Commissione i progetti di Bilancio che hanno presentato sono in linea con le raccomandazioni. All’opposto per altri quattro Stati – Belgio, Finlandia, Francia e Croazia – secondo Bruxelles i piani di bilancio “non sono in linea con le raccomandazioni”.

Guardando all’Italia, la Commissione “prevede che il disavanzo di bilancio nominale dell’Italia sarà al 4,4% del Pil nel 2024, al di sopra del valore di riferimento del Trattato pari al 3% del Pil, e il rapporto debito pubblico/Pil al 140,6% nel 2024, al di sopra del valore di riferimento del trattato del 60% del Pil, ma – nota la Commissione – 6,5 punti percentuali al di sotto del rapporto debito-Pil di fine 2021”. “Come annunciato nella comunicazione sul semestre europeo 2023, la Commissione – ricorda il parere nel paragrafo 5 – proporrà al Consiglio di avviare procedure per disavanzo eccessivo basate sul disavanzo nella primavera del 2024 sulla base dei dati di risultato per il 2023, in linea con le disposizioni giuridiche esistenti. Gli Stati membri sono stati invitati a tenerne conto nell’esecuzione dei bilanci 2023 e nella preparazione dei documenti programmatici di bilancio per il 2024”.

C’è da aspettarsi, quindi, nella prossima primavera, che la Commissione chieda l’apertura delle procedure per deficit eccessivo per l’Italia e per tutti gli altri paesi (almeno altri otto) che superano il valore di riferimento del 3% rispetto al Pil.

”The Garbage Man” di Alfonso Bergamo andrà al Noir in Festival

”The Garbage Man” di Alfonso Bergamo andrà al Noir in FestivalRoma, 21 nov. (askanews) – “The Garbage Man” il nuovo film di Alfonso Bergamo, prodotto da Fenix Entertainment e Gika Productions, girato interamente in Puglia a Campi Salentina e dintorni, sarà presentato al Noir in Festival. La proiezione si terrà il 6 dicembre alle ore 18 presso il cinema Arlecchino, nella sala principale del festival. Nel cast ci sono tra gli altri Paolo Briguglia, lo statunitense Randall Paul, Roberta Giarrusso e Tony Sperandeo.

In “The Garbage Man”, il secondo lungometraggio di Alfonso Bergamo, Paolo Briguglia è nel ruolo di un antieroe improvvisato, immerso nel degrado di un’Italia trascurata. Un dramma dove i contrasti cromatici e la colonna sonora ispirata agli anni ’80 si fondono con l’estetica del fumetto americano e il genere Revenge-movie. La trama si sviluppa in un contesto in cui la periferia italiana, trascurata e dimenticata, assume un ruolo primario. Un mondo regolato da leggi non scritte, dove la possibilità di un cambiamento di vita è spesso un’illusione, e quando si verifica, è alimentata dalla forza di volontà di individui determinati, spinti dalla disperazione. “Il cuore del film è l’eroismo quotidiano di un uomo che trova bellezza nel suo mestiere. In un contesto produttivo indipendente, con tutte le sfide che questo comporta in Italia, ho cercato di creare un film di genere che osasse porre l’immagine al di sopra della storia stessa” ha spiegato il regista.

#H2Puglia2030: Stato dell’arte e prospettive. Esperienze in dialogo

#H2Puglia2030: Stato dell’arte e prospettive. Esperienze in dialogoRoma, 21 nov. (askanews) – La Strategia regionale per l’idrogeno, approvata nel 2022, e la relativa filiera territoriale nelle sue principali componenti saranno al centro di un nuovo approfondimento tematico, nell’ambito del ciclo di eventi Future4Puglia, il prossimo 28 novembre, dalle ore 9.00 alle ore 12,30, presso la Sala conferenze dell’Acquedotto Pugliese a Bari (Via Salvatore Cognetti, 36).

L’evento, organizzato da Regione Puglia e ARTI – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione della Puglia, in collaborazione con l’agenzia di stampa askanews, si propone di rappresentare la catena del valore dell’idrogeno, elemento chiave per la decarbonizzazione dei sistemi energetici e volano per la crescita economica, esaltando il protagonismo del territorio regionale. #H2Puglia2030, la vision di alto livello dell’Amministrazione regionale, è essa stessa il frutto di un processo partecipativo che ha coinvolto primari stakeholder regionali e nazionali. Nel corso della mattinata, dopo i saluti istituzionali, dell’Assessore allo Sviluppo economico di Regione Puglia Alessandro Delli Noci e dell’Assessora ai Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Puglia Anna Maurodinoia, è prevista una relazione di scenario su “Idrogeno, vettore della decarbonizzazione” che sarà svolta da Giulia Monteleone, Direttrice del Dipartimento di tecnologie energetiche e fonti rinnovabili dell’ENEA. Seguirà un’illustrazione delle “politiche regionali sulla transizione energetica” da parte di Angelica Cistulli, Dirigente Sezione Transizione energetica di Regione Puglia e di Francesco Corvace, Dirigente Servizio Energia e Fonti alternative e rinnovabili di Regione Puglia.

Due distinti moduli saranno dedicati alla Strategia regionale per l’idrogeno: il primo, dedicato alla “Vision #H2Puglia2030: obiettivi, ambiti di sviluppo e iniziative”, a cura di Carlo Gadaleta Caldarola, Project manager di ARTI – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione della Puglia, e di Daniela Manuela Di Dio, Dipartimento Sviluppo economico di Regione Puglia; un secondo, rivolto all’analisi dello “stato dell’arte dei progetti a regia regionale”, a cura di Giuseppe Pastore, Dirigente Sezione Competitività di Regione Puglia e di Carmela Iadaresta, Dirigente Sezione Trasporto pubblico locale e intermodalità di Regione Puglia. L’iniziativa, quale occasione di dialogo aperto tra i principali stakeholder del territorio, si articola in due panel: il primo, “Idrogeno: dall’innovazione agli investimenti in Puglia”, vedrà la partecipazione di Emmanuella Spaccavento, Program manager di Puglia Sviluppo, Angelo Giardino, Responsabile ingegneria e sperimentazione prodotto di Isotta Fraschini Motori, Vincenzo Ficarella, Head of Powertrain testing operations & prototypes di Iveco Group, Giorgio Botti, Amministratore delegato di Ferrovie del Sud Est e Servizi automobilistici, e di Alessandro Monticelli, Ceo e Founder di Green Independence; mentre, nel secondo, “Idrogeno: scenari e spunti di innovazione per il 2030”, interverranno Francesca Portincasa, Direttrice generale di Acquedotto Pugliese, Maria Lucia Curri, Professoressa ordinaria di Chimica dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Leonardo Mazza, Responsabile Business Development Large Industrials – Direzione Idrogeno di Edison Next e Riccardo Bernabei, Director H2 Project Development di Snam.

Le conclusioni saranno, infine, a cura di Gianna Elisa Berlingerio, Direttora del Dipartimento del Dipartimento Sviluppo economico di Regione Puglia. Moderato da Gianni Todini, Direttore responsabile di askanews, l’evento sarà trasmesso anche in diretta streaming sul sito internet e sui canali Youtube e Facebook dell’agenzia di stampa.

Accordo migranti con l’Albania, Tajani: presenteremo ddl alle Camere. Schlein: hanno sbattuto contro la Costituzione

Accordo migranti con l’Albania, Tajani: presenteremo ddl alle Camere. Schlein: hanno sbattuto contro la CostituzioneRoma, 21 nov. (askanews) – “Il Governo intende sottoporre in tempi rapidi alle Camere un disegno di legge di ratifica che contenga anche norme necessarie all’attuazione del Protocollo”. E’ quanto ha annunciato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante comunicazioni del Governo alla Camera sul Protocollo tra Italia e Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria, spiegando che il dibattito di oggi dimostra che l’esecutivo “non si è mai sottratto al vaglio del Parlamento”. “Consideriamo il voto delle risoluzioni di oggi solo un primo, significativo passo”, ha aggiunto.

“Va bene che il governo con un’inversione a U ci abbia dato ragione. Ancora una volta il governo va a sbattere il muso contro la Costituzione”, così la segretaria Pd Elly Schlein commenta alla Camera la decisione del governo di sottoporre a ratifica parlamentare l’accordo con l’Albania sull’immigrazione. Aggiunge Schlein: “Triste che dobbiamo sempre ricordargli noi che cosa dice (la Carta, ndr). Avevamo detto dal primo giorno che non c’era nessun accordo fino alla ratifica dentro al Parlamento come previsto per ogni accordo internazionale in Costituzione”.

Meloni: Gruber strumentalizza tragedie. La replica: attacco pericoloso

Meloni: Gruber strumentalizza tragedie. La replica: attacco pericolosoRoma, 21 nov. (askanews) – “Non so come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo. Ora la nuova bizzarra tesi sostenuta da Lilli Gruber nella sua trasmissione di ieri sera è che io sarei espressione di una cultura patriarcale”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni interviene e contesta quanto affermato ieri nella puntata di Otto e mezzo su La 7 dedicata alla violenza di genere, dopo la tragica storia di Giulia Cecchettin. La conduttrice della trasmissione, riferendosi a un titolo apparso su Libero, si era infatti rivolta al giornalista Francesco Specchia, suo ospite in collegamento, dicendogli: “Ma tu non potrai negare che in Italia ci sia una forte cultura patriarcale e che questa destra-destra al potere non la sta proprio contrastando tanto o ti sembra di sì?”.

Meloni ribatte a queste parole con il suo post al quale allega una foto in cui è ritratta insieme a mamma, nonna e figlia: “Come chiaramente si evince da questa foto che ritrae ben quattro generazioni di ‘cultura patriarcale’ della mia famiglia. Davvero senza parole”. Non si fa attendere la replica della giornalista di La7: “Ringrazio Giorgia Meloni per l’attacco che considero una prima dimostrazione della sua volontà di aprire un dialogo costruttivo con la stampa, un esercizio di democrazia al quale lei è poco abituata. Le porte di Otto e mezzo sono sempre aperte”, risponde Gruber. “Ritengo comunque che sia sempre pericoloso, per il buon funzionamento democratico, quando un/una presidente del Consiglio attacca direttamente la stampa e singoli giornalisti. Per fortuna, il diritto al pensiero libero e critico è ancora ben tutelato dalla nostra Costituzione”, conclude Gruber.

Consulente di Valditara per il progetto contro la violenza di genere ha scritto un libro “Il diavolo (è anche) donna”

Consulente di Valditara per il progetto contro la violenza di genere ha scritto un libro “Il diavolo (è anche) donna”Roma, 21 nov. (askanews) – “Il progetto Educare alle relazioni è stato scritto dal Dipartimento del Ministero dell’Istruzione e del Merito dopo aver sentito il parere delle associazioni dei genitori, degli studenti, dei docenti, dei sindacati, dell’ordine degli psicologi e di diversi esperti fra cui anche giuristi e pedagogisti. Il documento è stato letto, condiviso e sottoscritto da me. È questo il documento che domani presenteremo ed è questo documento che va giudicato” e “per un confronto proficuo su un tema importante, che riguarda i nostri giovani e tutta la società, sarebbe utile evitare polemiche pretestuose”, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, prova a spegnere le critiche.

Ma la scelta di Alessandro Amadori come consulente per il progetto nelle scuole contro la violenza di genere ha scatenato un vero incendio. Il Pd, per bocca della deputata Irene Manzi, ha chiesto nell’aula della Camera “un’informativa urgente al ministro Valditara” sulla scelta dei consulenti per il progetto contro la violenza di genere destinato alle scuole e che dovrebbe essere presentato domani. In particolare che “la scelta di affidare il coordinamento del progetto “Educare alle relazioni” al professor Alessandro Amadori è a dir poco preoccupante” perché si tratta di una personalità “che più volte in diversi interventi ha avvalorato tesi delle responsabilità delle donne come causa delle violenze”. Alessandro Amadori ha scritto, tra gli altri, un libro “Il diavolo è (anche) donna”. Il volume è stato pubblicato nel 2018 e nella presentazione on line dell’editore si legge: “In una società in cui la violenza dell’uomo sulla donna, del maschio sulla femmina, è sempre più evidente (come testimoniano i circa 150 femminicidi compiuti in media ogni anno in Italia), nell’immaginario collettivo si è stabilita una sorta di equazione psicologica. Maschile uguale aggressività e dominanza, femminile uguale passività e sottomissione. Maschile uguale cattiveria, femminile uguale mitezza. Ma le cose stanno veramente così? Con un’indagine empirica basata sulla desk analysis di siti tematici dedicati al BDSM, e con interviste personali a donne dominanti (Mistress), Alessandro Amadori, psicologo e ricercatore di mercato, ma anche esperto di nuove tendenze e di scienze criminologiche, ci dimostra che la realtà non è così semplice. Anche le donne, oggi, sanno essere dominanti e, soprattutto, cattive”.

“Sono tante le professionalità e le competenze sul campo, a partire dalle esperte formatesi soprattutto nel lavoro dei centri antiviolenza. Come è possibile che il ministro Valditara non trovi di meglio che affidarsi ad un consulente che afferma che ‘il diavolo è anche donna’ e che esistono le ‘ginnarche’, fantomatico movimento che vuole schiavizzare i maschi? Sostanzialmente un modo per negare che esista la cultura patriarcale. È di questo che muoiono le donne, della violenza degli uomini”, rilancia la senatrice Cecilia D’Elia, vice presidente della commissione femminicidi e portavoce nazionale delle donne del Pd. “Rasentiamo davvero la follia, visto che a questo gruppo di consulenti e’ affidato il compito di coordinare il progetto sull’educazione alle relazioni nelle scuole. Siamo molto preoccupati e per questo presenteremo una interrogazione urgente al governo: il ministro deve al più presto chiarire in Parlamento e spiegare le sue scelte”, conclude.

La richiesta di informativa sulla scelta del consulente è sostenuta anche dal M5S: “Valditara ha il dovere di fornire tutte le dovute spiegazioni sulla nomina di Alessandro Amadori a coordinatore del progetto ‘Educare alle relazioni’. Abbiamo chiesto una informativa in aula, e ci aspettiamo che il ministro risponda celermente”, così in una nota gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione cultura alla Camera Antonio Caso, Anna Laura Orrico, Gaetano Amato, Susanna Cherchi, a proposito del collaboratore del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, e delle sue tesi sulla violenza di genere. E “in un momento storico come quello che stiamo vivendo, con il fenomeno dei femminicidi che assume ogni giorno di più i contorni di una vera e propria strage, chiunque si accosti a questo argomento non può portare con sé le ombre di teorie bislacche e pericolose. E questo vale tanto più se si riveste un ruolo istituzionale pagato decine e decine di migliaia di euro con i soldi dei contribuenti” ha aggiunto. Richiesta sostenuta anche dal leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, che chiede le dimissioni del consulente e chiama in causa anche Meloni: “È evidente che Alessandro Amadori non può restare al suo posto continuando ad occuparsi di ‘educazione alle relazioni’ e non può più in generale occuparsi di istruzione dei e delle giovani di questo Paese in ruoli del governo”. “Un uomo convinto che stia crescendo un pericoloso ‘business della dominazione femminile’ non può mettere mano alle linee guida che dovrebbero contribuire a salvare le donne dalla violenza maschile. Non può” ha ribadito Fratoianni, sottolineando: “La presidente del consiglio Meloni non può permettere che al ministero dell’Istruzione del suo governo si continui a tollerare il complottismo contro le donne. Valditara scelga meglio i suoi collaboratori, non c’è dominazione femminile ma centinaia di donne uccise e migliaia molestate o violentate” ha osservato.

“Non può. Perché, a differenza di quanto afferma nel suo libro delirante, non c’è nessuna guerra dei sessi da combattere, nella realtà invece e purtroppo – prosegue il leader di SI – ci sono solo centinaia di donne morte e decine di migliaia molestate e violentate” ha continuato. “Il Ministro Valditara si vergogni di aver scelto un uomo così come braccio destro. Chieda scusa, fermi la presentazione del progetto di Amadori e si faccia indicare dai centri antiviolenza, dalle associazioni di donne, da istituzioni autorevoli e dal parlamento i giusti consulenti e soprattutto le giuste consulenti. E mi rivolgo anche alla Presidente del Consiglio Meloni: non può permettere che al ministero dell’istruzione del suo governo si continui a tollerare una forma di complottismo contro le donne” ha concluso. Valditara, per il momento, tira dritto e ricorda che “le iniziative rivolte al mondo della scuola per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne saranno presentate domani, mercoledì 22 novembre 2023, alle ore 11 in una conferenza stampa al Senato (dove è calendarizzato l’esame del disegno di legge del governo contro la violenza sulle donne, già approvato dalla Camera), dai ministri dalla Famiglia, Natalità e Pari Opportunità Eugenia Roccella, dell’Istruzione e Merito Giuseppe Valditara e della Cultura Gennaro Sangiuliano”. E visitando a Napoli l’Istituto comprensivo 46 “Scialoja Cortese”, ha sottolineato: “C’è del bene in tutti ed è compito della scuola, e della società, saperlo valorizzare. In tutti i figli ci sono talenti meravigliosi, diversi, ma tutti di eguale valore. Compito della scuola è individuarli e valorizzarli. Proprio oggi, dopo il minuto di silenzio dedicato a Giulia (Cecchettin, ndr) e a tutte le donne abusate e che hanno subito violenza, dico che la nostra scuola, la scuola del rispetto deve sapere unire i nostri giovani, unirli nel segno del sorriso e dell’amicizia”. “La capacità di immedesimarsi nell’altro, nei dolori, nelle ansie, nelle preoccupazioni, la dobbiamo insegnare a partire dalla scuola. Solo così potremo avere una società che rispetta la donna, che rispetta il ‘no’, che sa che non si può pretendere ciò che non si può ottenere. Questa è la scuola della comunità, del dialogo, dell’affettività, delle relazioni, da cui nasce il mio progetto ‘Educare alle relazioni’”, ha concluso il ministro.