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Per presunte frodi negli appalti delle forze armate eseguiti 14 arresti (anche militari dell’Aeronautica)

Per presunte frodi negli appalti delle forze armate eseguiti 14 arresti (anche militari dell’Aeronautica)Roma, 18 apr. (askanews) – Maxi-operazione dei Carabinieri per gli appalti edili nelle forze armate con 14 arresti, 10 ordinanze di obbligo di dimora e altri 15 indagati in un’inchiesta in cui sono coinvolti 12 militari dell’Aeronautica militare.

Nella mattinata odierna militari del Comando Compagnia Carabinieri – Polizia Militare A.M. – di Roma Ciampino stanno dando esecuzione nelle province di Roma, Napoli, Caserta, Latina, Viterbo, Grosseto, Chieti e Ravenna, ad un’ordinanza applicativa di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti (arrestati), 10 ordinanze di applicazione dell’obbligo di dimora e la notifica di ulteriori 15 avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti indagati, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri, su richiesta di quella Procura della Repubblica. Con tale provvedimento sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico dei soggetti in intestazione, indagati a vario titolo per le ipotesi delittuose di “turbata libertà degli incanti” (art.353 c.p.), “frode nelle pubbliche forniture” (art.356 c.p.), “corruzione per l’esercizio della funzione” (art. 318-321 c.p.) e “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici” (art.479 c.p.), condotte commesse in Roma, Ciampino (RM), Pratica di Mare (RM), Vigna di Valle (RM), Furbara (RM), Montecastrilli (TR), Borgo Piave (LT), Grazzanise (CE) e Somma Vesuviana (NA), nel periodo intercorso tra il mese di maggio 2017 ed il mese di gennaio 2021.

L’esecuzione dell’ordinanza costituisce l’epilogo di una complessa attività investigativa che trae origine da una delega della Procura di Velletri, tesa a verificare la condotta illecita di due militari, entrambi effettivi all’epoca dei fatti al 2° Reparto Genio A.M. di Ciampino (RM) e proprietari di una società edile privata, con quote di capitale pari all’85% e al 15%, con sede nel comune di Ciampino (RM) e attiva nel campo immobiliare (compravendita, permuta, ristrutturazione, costruzione, locazione, affitto, manutenzione di immobili). I predetti con incarichi di responsabilità nella gestione degli appalti per opere infrastrutturali della Forza Armata operavano, talvolta, anche quali delegati ad assumere l’incarico di direttore dei lavori e/o responsabile di cantiere, si legge in una nota.

Gli accertamenti finanziari svolti sul conto degli stessi permettevano di stabilire come, tra uno dei due militari ed alcuni titolari di ditte edili legate da vincoli contrattuali con la forza armata, emergessero singolarità riguardo diversi movimenti di denaro meritevoli di ulteriori approfondimenti. L’attività investigativa conseguente induceva gli investigatori a monitorare altresì complessivi 49 appalti pertinenti a lavori in basi militari dell’Aeronautica, dislocate nelle regioni Lazio e Campania, evidenziando diversificate condotte illecite che coinvolgevano, a vario titolo, anche altri militari e responsabili di altrettante ditte private cointeressate economicamente ai citati contratti.

In particolare con un sistema viziato dall’irregolarità nell’assegnazione di appalti per la realizzazione di opere infrastrutturali di immobili militari, le ditte venivano agevolate garantendosi l’assegnazione diretta dei contratti pubblici. I due militari titolari della ditta privata ricevevano in cambio prestazioni d’opera e materiali per propri fini e gli altri appartenenti alla Forza Armata coinvolti consapevolmente consentivano tali condotte, venendo meno ai doverosi obblighi di vigilanza e controllo. II volume d’affari degli appalti ammonta complessivamente a circa 3 milioni di euro. L’Aeronautica Militare al tempo, dopo le prime evidenze investigative e l’esecuzione dei primi atti, attraverso il Ca. S.M.A. protempore, avviava una propria inchiesta amministrativa interna nel periodo monitorato – dal maggio 2017 a gennaio 2021 – confluita nell’ odierna documentazione probatoria, che confermava le irregolarità emerse in ordine alle citate procedure di assegnazione degli appalti.

Dl Cutro, partita sulle modifiche rinviata all’aula del Senato

Dl Cutro, partita sulle modifiche rinviata all’aula del SenatoRoma, 17 apr. (askanews) – La partita sul dl Cutro si giocherà in aula dove martedì pomeriggio approderà il provvedimento. E’ quasi certo ormai che la commissione Affari costituzionali del Senato non riuscirà a chiudere l’esame del decreto e il cantiere delle modifiche inevitabilmente si riaprirà. E la Lega, incassato un successo sul tema della protezione speciale con il subemendamento unitario di centrodestra che prevede il giro di vite, ricorda però che nel suo ‘pacchetto’ di 21 emendamenti ci sono altri temi che potrebbero essere quindi riproposti.

L’esame del decreto è stato avviato oltre un mese fa ma le prime votazioni ci sono state a ridosso delle feste di Pasqua e solo sui tre articoli meno divisivi del provvedimento, mentre sulla parte più contestata dalle opposizioni i pareri del governo sono arrivati con il contagocce e solo oggi è ricominciato il voto, ad oltranza. In una giornata caratterizzata dall’ostruzionismo delle opposizioni. Nel tardo pomeriggio erano stati esaminati solamente circa il 10 per cento dei quasi 350 subemendamenti ai due maxi-testi del governo. Tutti pareri negativi, salvo che ai due subemendamenti della maggioranza, in particolare quello sulla stretta alla protezione speciale. Accantonati invece gli emendamenti della Lega, come richiesto da governo e relatore.

“E’ molto probabile che si andrà in aula senza relatore. Abbiamo già votato una cinquantina di emendamenti e ne mancano ancora più di trecento. Se procedessimo con gli stessi tempi che hanno caratterizzato queste prime quattro, cinque ore di lavoro è difficile arrivare alle 16,30 di domani pomeriggio anche facendo l’alba”. Quindi “alla fine la partita si giocherà in aula”, ha affermato il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Alberto Balboni (FdI). Balboni ha espresso “rammarico” e puntualizzato che “se si va in aula senza relatore quello che abbiamo fatto in commissione viene azzerato e si vota da capo emendamento per emendamento. Ci saranno 4-500 votazioni e a quel punto ognuno sarà libero di presentare emendamenti nel testo e nella forma che vorrà”. Esclusa, ha spiegato, la fiducia che il Governo non sarebbe intenzionato a porre in aula.

Uscendo dalla commissione Affari costituzionali, in serata, dopo aver fatto questa sera un breve passaggio per “sentire il dibattito”, il capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo ha assicurato che il sub-emendamento unitario del centrodestra sulla protezione speciale “ci vede tutti concordi” ma ha aggiunto che “su altre tematiche”, che vanno “dall’integrazione” ad “altri che riguardano il rientro di chi ha il diritto di asilo perché scappa dal paese che è in guerra e poi l’estate torna lì” o “il tema dei Cpr valuteremo quali sono gli emendamenti che andranno presentati”.

Aiello, Carl Brave e Fulminacci tra gli ospiti del 1 maggio Roma

Aiello, Carl Brave e Fulminacci tra gli ospiti del 1 maggio RomaRoma, 17 apr. (askanews) – Cresce l’attesa per il Concerto del Primo Maggio Roma, l’evento promosso da CGIL, CISL e UIL, prodotto e organizzato da iCompany che verrà trasmesso in diretta su RAI 3, Rai Radio2, Rai Play e Rai Italia. Sui canali social (Instagram – Facebook – Twitter – TikTok) del Primo Maggio di Roma è iniziato il conto alla rovescia e periodicamente viene svelato un nuovo tassello del puzzle che andrà a comporre il cast del Concertone.

Dopo Aurora, Ariete, Coma_Cose, Mr. Rain, Matteo Paolillo, Tananai e Bnkr44 continua crescere l’elenco degli artisti chiamati a esibirsi sul grande palco di San Giovanni a Roma. A questi nomi si aggiungono: Aiello, il cantautore che dopo aver pubblicato la ballad contemporanea “Aspettiamo Mattina”, che anticipa il suo terzo album di prossima uscita, si appresta a vivere una stagione ricca di novità a cominciare proprio dal Primo Maggio, Carl Brave, che ha appena pubblicato il suo ultimo singolo “Remember”, un’anticipazione del prossimo disco che porterà in tour questa estate, e Fulminacci, un artista di rottura, spiazzante per la sua versatilità e per la sua brillantezza, in grado di scrivere canzoni cariche di una rara intelligenza emotiva dal sapore cinematografico come il suo ultimo singolo “Tutto inutile”.

Berlusconi ricoverato in reparto ordinario, prognosi resta riservata

Berlusconi ricoverato in reparto ordinario, prognosi resta riservataMilano, 17 apr. (askanews) – Rimane riservata la prognosi per Silvio Berlusconi, ricoverato da 13 giorni nell’ospedale San Raffaele di Milano per un’infezione polmonare in conseguenza di una leucemia mielomonocitica cronica. Un comunicato dell’ospedale San Raffaele di Milano diffuso stamane conferma le indiscrezioni sul trasferimento del fondatore di Forza Italia dal reparto di terapia intensiva, dove è ricoverato dal 5 aprile scorso, a un reparto di degenza ordinario.

“Al momento – si legge nella nota firmata dai professori Alberto Zangrillo, primario del reparto di rianimazione del San Raffaele e medico personale dell’ex premier e di Fabio Ciceri, primario di Ematologia – lo stato clinico e la risposta alle cure hanno consentito il trasferimento del presidente Silvio Berlusconi in un reparto di degenza ordinaria. Proseguono le cure e il monitoraggio dei parametri funzionali”. Nei giorni scorsi, nonostante la risposta definita “positiva” alle cure a cui è sottoposto, la situazione complessiva del paziente Berlusconi è stata definita “delicata”. Nel corso della giornata al San Raffaele si sono registrate le consuete visite dei familiari e delle persone più vicine a Silvio Berlusconi, tra cui i figli Luigi, Pier Silvio, Marina e Paolo, il fratello di Silvio, giunto nel tardo pomeriggio. Ha fatto visita anche oggi all’ex premier il suo amico di sempre, Fedele Confalonieri.

25 aprile, La Russa: già a Fiuggi riconoscemmo valore Resistenza

25 aprile, La Russa: già a Fiuggi riconoscemmo valore ResistenzaMilano, 17 apr. (askanews) – “A chi dice che la destra deve fare ancora i conti del passato, dico di leggere il libro di Pier che riprende alcune delle tesi di Fiuggi, quando con Pinuccio Tatarella riconoscemmo chiaramente il valore assoluto della Resistenza nel ridare all’Italia libertà e democrazia”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, durante la presentazione del libro di Pier Ferdinando Casini “C’era una volta la politica”, al Teatro Franco Parenti di Milano.

“Poi dicemmo anche altro, su partigiani bianchi e rossi, è che una parte della Resistenza aveva l’ambizione di dare all’Italia un governo più simile a quello dell’Unione Sovietica: è una verità storica”, ha aggiunto.

Casa, mutui e finanziamenti giù del 7,4% e il calo è omogeneo su tutto il territorio

Casa, mutui e finanziamenti giù del 7,4% e il calo è omogeneo su tutto il territorioRoma, 17 apr. (askanews) – Le convenzioni notarili di compravendita e le altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari, nel terzo trimestre dello scorso anno sono state 220.995 (-2,7% rispetto al trimestre precedente e -1% su base annua). Lo rende noto l’Istat.

Nel confronto congiunturale il settore abitativo segna variazioni percentuali negative in tutte le aree geografiche del Paese: Sud -7%, Isole -3,7%, Centro -2,9%, Nord-est -2,5% e Nord-ovest -0,6%. Il comparto economico è in calo nelle Isole (-5,7%) e nel Sud (-5,2%), mentre è in crescita nel Nord-ovest (+2,2%), nel Centro (+1,7%) e nel Nord-est (+1,4%). Il 94,7% delle convenzioni stipulate riguarda trasferimenti di proprietà di immobili a uso abitativo (209.365), il 5,0% quelle a uso economico (11.054) e lo 0,3% convenzioni a uso speciale e multiproprietà (576). Rispetto al terzo trimestre del 2021 le transazioni immobiliari diminuiscono dell’1,1% nel comparto abitativo, mentre crescono dell’1,1% nell’economico. Su base annua il comparto abitativo diminuisce nel Nord-est (-4%), nel Sud (-2,0%) e nel Nord-ovest (-0,8%) mentre cresce nelle Isole (+3,4%) e nel Centro (+0,7%). Il settore economico registra variazioni percentuali positive nel Centro (+7,8%), nel Nord-ovest (+1,5%) e nel Sud (+1,1%), negative nelle Isole (-12,6%) e nel Nord-est (-0,1%). Nei grandi come nei piccoli centri le compravendite abitative diminuiscono (rispettivamente -1,7% e -0,2%) mentre a livello economico crescono (+2,2% nei grandi centri e +0,3% nei piccoli).

L’effetto del rialzo dei tassi sul mercato immobiliare è sensibile. Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare sono 95.945: segnano il -5,5% rispetto al trimestre precedente e il -7,4% su base annua. Il calo è omogeneo su tutto il territorio, su base sia congiunturale (Sud -10.0%, Isole -8,3%, Centro -6,6%, Nord-est -4,2%, Nord-ovest -3,4%), sia annua (Centro -8,7%, Nord-est -8,2%, Sud -7,4%, Nord-ovest -6,6%, Isole -4,4%, Città metropolinane -8,2% e piccoli centri -6,8%). “Il calo delle compravendite osservato nel III trimestre 2022 non assorbe l’aumento del primo semestre – commenta l’Istat -, per cui i primi nove mesi del 2022 segnano comunque una ripresa del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2021. La crescita riguarda l’abitativo (+5,2%) e l’economico (+6,0%). Nell’abitativo, l’incremento è trainato dalle Isole (+12,1%), dal Sud (+7,8%) e dal Centro (+7,6%), mentre nell’economico dal Centro (+10,5%), dal Sud (+9,0%) e dal Nord-ovest (+7,3%). I mutui, i finanziamenti e le altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare, al contrario, sono in calo (-1,6%). La riduzione è determinata prevalentemente dal Nord-est (-4,5%) ed è condizionata soprattutto dalla flessione registrata nel III trimestre”.

Il centrosinistra prevale alle Comunali di Udine, De Toni sindaco. Schlein: grande soddisfazione

Il centrosinistra prevale alle Comunali di Udine, De Toni sindaco. Schlein: grande soddisfazioneUdine, 17 apr. (askanews) – Ribaltone ad Udine. Il “civico” Alberto Felice De Toni, già rettore dell’università ed ex presidente della Conferenza dei rettori, è il nuovo sindaco della città. Ha vinto con oltre il 52% dei voti e l’appoggio del centrosinistra, che comprende anche il M5S e si allarga al Terzo Polo, che fin dal primo turno lo ha appoggiato. Pietro Fontanini, già sindaco della Lega, candidato del centrodestra, non è riuscito a succedere a se stesso, nonostante l’appoggio di Matteo Salvini e di Massimiliano Fedriga: si è fermato intorno al 47%.

“Udine ha scelto di cambiare. Prima di qualsiasi altro commento non posso non ringraziare fin da subito i cittadini e le cittadine che hanno voluto dare fiducia al nostro progetto civico. Un risultato che premia tutte le fatiche che i nostri candidati e le nostre candidate hanno impiegato per raccontare la Udine che vogliamo. Una Udine più bella, viva, attrattiva. In una parola più felice”. Sono le prime parole di Alberto Felice De Toni, che nella sfida al ballottaggio per la carica a sindaco di Udine ha superato lo sfidante del centrodestra Pietro Fontanini. “Non posso dire – continua De Toni – che ora ci rimboccheremo le maniche per lavorare perché le maniche sono già rimboccate dal primo giorno di questa lunga campagna elettorale. Posso però dire che già da domani saremo al lavoro per iniziare a completare la composizione della giunta ed essere immediatamente operativi. Ci aspettano già il 25 aprile, il primo maggio e un grande impegno come l’adunata nazionale degli alpini e la nostra disponibilità e collaborazione sarà massima”. Un ringraziamento di De Toni ovviamente anche alla coalizione di Ivano Marchiol, con il quale è stato siglato un accordo per il ballottaggio. In questo modo, i voti delle liste che appoggiavano De Toni, ovvero Lista De Toni Sindaco, Pd, Terzo Polo e Alleanza Verdi e Sinistra, si sono sommati quelli di Spazio Udine, Movimento 5 Stelle e Udine città futura. “Il vento è cambiato – ha continuato De Toni – e la convergenza con Marchiol, che ringrazio assieme alla sua squadra, per la fiducia, è stata quasi naturale e non è casuale che le due coalizioni, la mia e quella di Marchiol, siano guidate da due candidati civici. Un segnale cittadine e cittadini ci hanno voluto dare e di cui terremo conto per il futuro”.

“Come abbiamo fatto fino ad ora – ha proseguito De Toni – continueremo ad essere ancora con e tra le persone. Continueremo ad ascoltare e a dialogare. Come ho sempre detto, più che un sindaco conduttore o un sindaco nominato sarà un sindaco costruttore e il nostro motto lo spiega bene: le persone fanno la differenza”. Infine un “ringraziamento sentito al sindaco uscente, Pietro Fontanini. È stato un forte e leale di cui ho apprezzato il comportamento in campagna elettorale sempre corretto e rispettoso delle diverse posizioni. Spero ci siano le condizioni per lavorare ora in Consiglio comunale in modo costruttivo per il bene della città”. “Una bellissima notizia, la vittoria di Alberto Felice De Toni a Udine. Ed è una grande soddisfazione per tutte e tutti quelli che lo hanno accompagnato in questo percorso. Una vittoria costruita grazie a un bel lavoro di squadra”, lo afferma in una nota la segretaria del Pd, Elly Schlein, aggiungendo: “Ad Alberto Felice De Toni vanno gli auguri di buon lavoro da tutta la comunità democratica”.

Il centrosinistra ‘strappa’ Udine, De Toni è il nuovo sindaco

Il centrosinistra ‘strappa’ Udine, De Toni è il nuovo sindacoRoma, 17 apr. (askanews) – Ribaltone ad Udine, dove al ballottaggio il centrosinistra è riuscito a ‘strappare’ al centrodestra la guida della città. Alberto Felice De Toni, già rettore dell’università ed ex presidente della Conferenza dei rettori, è il nuovo sindaco. Ha vinto con l’appoggio della coalizione unita, compresi M5S e Terzo Polo, che fin dal primo turno lo ha appoggiato.

Pietro Fontanini, già sindaco della Lega e candidato del centrodestra, non è riuscito a succedere a se stesso, nonostante l’appoggio di Matteo Salvini e di Massimiliano Fedriga: si è fermato intorno al 47%. “Una bellissima notizia – ha commentato la segretaria Pd Elly Schlein – la vittoria di Alberto Felice De Toni a Udine. Ed è una grande soddisfazione per tutte e tutti quelli che lo hanno accompagnato in questo percorso. Una vittoria costruita grazie a un bel lavoro di squadra. Ad Alberto Felice De Toni vanno gli auguri di buon lavoro da tutta la comunità democratica”.

“Udine – ha detto a caldo il neo-sindaco – ha scelto di cambiare. Prima di qualsiasi altro commento non posso non ringraziare fin da subito i cittadini e le cittadine che hanno voluto dare fiducia al nostro progetto civico. Un risultato che premia tutte le fatiche che i nostri candidati e le nostre candidate hanno impiegato per raccontare la Udine che vogliamo. Una Udine più bella, viva, attrattiva. In una parola più felice”. “Non posso dire – continua De Toni – che ora ci rimboccheremo le maniche per lavorare perché le maniche sono già rimboccate dal primo giorno di questa lunga campagna elettorale. Posso però dire che già da domani saremo al lavoro per iniziare a completare la composizione della giunta ed essere immediatamente operativi. Ci aspettano già il 25 aprile, il primo maggio e un grande impegno come l’adunata nazionale degli alpini e la nostra disponibilità e collaborazione sarà massima”.

Inaugurata la nuova stagione di Roma World

Inaugurata la nuova stagione di Roma WorldRoma, 17 apr. (askanews) – Domenica 16 aprile ha inaugurato ufficialmente la stagione Roma World, il nuovo Parco dell’Antica Roma, nato a fianco di Cinecittà World, con l’evento The Legion Experience, realizzato in collaborazione con l’Associazione Legio I Italica, una domenica di rievocazioni storiche, riti e manovre militari così come venivano condotte all’epoca dall’esercito romano.

“Roma World permette di vivere la Roma Antica, così come è stata immaginata in decenni di film e fiction, da Ben Hur al Gladiatore – ha dichiarato Stefano Cigarini, amministratore delegato di Cinecittà World – a Roma, Roma la vedi, a Roma World, Roma la vivi!”. Roma World è un nuovo e innovativo progetto di experience park che si inserisce nel crescente trend del turismo esperienziale ed ecosostenibile. Qui l’ospite riscopre il vero contatto con la natura, mangia nella Taberna come gli antichi Romani, tra piatti e bevande dell’epoca, assiste agli spettacoli dei Gladiatori, impara le loro tecniche di combattimento guidato dagli istruttori del Gruppo Storico Romano, fa shopping tra le bancarelle dell’antico mercato. Un luogo speciale dove i bambini incontrano gli animali della fattoria, ammirano il volo dell’aquila e di altri rapaci negli spettacoli di Falconeria, arte antica già praticata nel VII secolo AC, si cimentano nel tiro con l’arco o tra i sentieri del bosco magico.

“Roma World punta a ricostruire nei prossimi anni, pezzo dopo pezzo la Roma Imperiale – ha continuato Cigarini – per permettere ai milioni di turisti che visitano la capitale di immergersi fisicamente nella storia”. Il Piano di sviluppo dal 2024-2030 prevede 3 fasi: lo Show dal vivo “Rome On Fire”, la ricostruzione della Roma Imperiale, cui seguiranno le province dell’Impero. Il primo giugno 2024 è previsto il debutto del grande spettacolo live Roma on Fire, show storico da 5 milioni di euro, che celebrerà la grandezza di Roma con corse delle bighe, parate dell’esercito, giochi e battaglie fino all’incendio di Roma del 64 d.C. ai tempi di Nerone. Il tutto nello spettacolare set di Ben Hur, film kolossal del 1959 (11 Oscar), rifatto nel 2016 con star del calibro di Jack Houston e Morgan Freeman. Il set si presenterà nuovo e trasformato nel Circo Massimo per una grande produzione cinematografica prevista nel 2023.

Nel 2025, anno del Giubileo, è prevista la Roma Imperiale, ricostruita su 12 ettari: il Foro con Templi, Teatro e la suburra, ricca di botteghe e commercianti, a cui seguirà, tra il 2026 e il 2030, la realizzazione dell’Impero con le principali province.

Giudizi negativi dei sindacati sul Documento di economia e finanza del governo Meloni

Giudizi negativi dei sindacati sul Documento di economia e finanza del governo MeloniRoma, 17 apr. (askanews) – Il Documento di economia e finanza (Def) 2023 “é inadeguato” ad affrontare la fase economica che il Paese sta attraversando, “non fornisce risposte per affrontare l’aumento dei prezzi, sostenere i redditi di lavoratori e pensionati, favorire la coesione sociale”. Anche per gli investimenti “non c’è nulla di sostanziale” e l’utilizzo dei fondi del Pnrr “è sostitutivo e non aggiuntivo”. Inoltre “non si aggrediscono gli extraprofitti”. Queste le osservazione della Cgil sul Def, illustrate dalla vice segretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi nel corso dell’audizione nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato. Per queste ragioni la Cgil ha espresso un “giudizio negativo”. Per la Cgil il taglio del cuneo fiscale di 3 miliardi di euro previsto nel Def, pari al’1% “è insufficiente. Noi chiediamo un taglio del 5% e il fiscal drag”. La Cgil ha posto poi l’accento sulla mancanza di 10 miliardi di euro che sarebbero necessari per “prorogare le misure di sostegno a famiglie e imprese già varate in precedenza dal governo Draghi e dal governo Meloni”. In tema fiscale, per la riforma “vengono messi a disposizione solo 4 miliardi e le altre risorse saranno reperite nel sistema tributario, a fronte di mancate misure per la lotta all’evasione, anzi il governo ha previsto la depenalizzazione dei reati tributari”. Per le pensioni “il superamento della Fornero è rinviato ancora una volta”.

Per la Cisl è positivo l’utilizzo nel 2023 di 3,4 miliardi di euro per ridurre il cuneo fiscale delle retribuzioni dipendenti, ma il provvedimento è “ancora insufficiente per rispondere al problema della difesa delle retribuzioni rispetto all’inflazione”, ha affermato il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, nell’audizione sul Def 2023 dinanzi alle Commissioni bilancio di Camera e Senato. “Il taglio del cuneo contributivo previsto dalla legge di bilancio per il 2023, pari a 5 miliardi di euro, e di ulteriori 3,4 miliardi previsti nel Def, scade a dicembre. Per mantenerlo inalterato per tutto il 2024 – ha spiegato Ganga – sono necessari 10 mld e nel Def non c’è traccia di un loro stanziamento. A legislazione vigente le retribuzioni nette medio-basse subirebbero un taglio e questo per la Cisl sarebbe particolarmente problematico. C’è, poi, il tema dei contratti pubblici da rinnovare e quello del fiscal-drag che taglia le retribuzioni reali”. Il segretario confederale della Cisl ha posto l’accento sul fatto che “nel Def non sono indicati gli interventi di politica di bilancio che il Governo intende fare con la legge di bilancio e le relative coperture che intende utilizzare, considerati i minimi margini di manovra concessi dai dati di finanza pubblica illustrati dal Documento e dal ritorno nel 2024 del Patto di Stabilità e Crescita”. Il Documento di economia e finanza (Def) 2023 “è un’occasione mancata, soprattutto perchè a inizio legislatura sarebbe stato opportuno un documento con prospettive di crescita durature. Invece si continua con l’austerity e questo è un grave errore”. E’ il giudizio della Uil, espresso dal segretario confederale, Domenico Proietti, nell’audizione sul Def dinanzi alle Commissioni bilancio di Camera e Senato. Proietti ha posto l’accento sulla “totale assenza di misure per la lotta all’evasione fiscale. La pace fiscale – ha detto – si deve fare con chi le tasse le paga, con i dipendenti e i pensionati. Ci vuole un fisco realmente più equo”. Proietti ha quindi ribadito le critiche sull’obiettivo della flat tax a fine legislatura e ha considerato “inaccettabile” l’abolizione dell’irap che indebolisce il sistema sanitario”. Nessun riferimento nel Def, ha concluso il segretario confederale della Uil, per la lotta alla precarietà del lavoro.