Il segretario della Cisl sostiene che gli scioperi regionali sono una scelta sbagliataRoma, 16 nov. (askanews) – La Cisl guidata da Luigi Sbarra domani non sciopera con Cgil e Uil. Ma il 25 novembre sarà in piazza contro la manovra economica. “Avevamo proposto agli amici di Cgil e Uil un percorso comune di mobilitazione con una grande manifestazione di sabato. Hanno scelto la strada degli scioperi regionali, per noi sbagliata e controproducente in questa fase. Saremo in piazza in autonomia il 25 a Roma. Bisogna pensare a come migliorare la manovra economica e rilanceremo il tema di un patto sociale che dia risposte concertate alla politica di sviluppo”, afferma Sbarra in un’intervista al Corriere della Sera.
“Riteniamo sia sbagliato caricare di ulteriori sacrifici i lavoratori con l’astensione di una giornata lavorativa in questa fase già difficile, causando tra l’altro disagi ai cittadini. Bisogna poi evitare di riversare nelle aziende tensioni e conflitti che nulla hanno a che vedere con il mondo delle imprese, che invece andrebbero coinvolte in un complessivo fronte riformista sociale. Sulla manovra i nostri interlocutori sono governo e Parlamento: a loro ci rivolgiamo con la nostra giornata di mobilitazione nazionale”, commenta Sbarra.
Milano Cortina 2026 al Festival della Cultura Paralimpica di TarantoRoma, 15 nov. (askanews) – Promuovere lo sport come veicolo d’inclusione e strumento per il superamento dei propri limiti fin dalla giovane età: è questo lo spirito con il quale Fondazione Milano Cortina 2026 partecipa al Festival della Cultura Paralimpica a Taranto (in programma fino al 17 novembre), al fine di trasmettere, attraverso prove pratiche degli sport, i valori che caratterizzano i Giochi Paralimpici.
La partecipazione di Milano Cortina 2026 all’evento organizzato dal Comitato Italiano Paralimpico è stata impreziosita da una visita d’eccezione. Nella giornata inaugurale il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dal Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e dal Presidente del Comitato Italiano Paralimpico e Vicepresidente della Fondazione Milano Cortina 2026, Luca Pancalli, ha onorato lo stand di Milano Cortina 2026 con la sua presenza, sostando per un cortese saluto ai rappresentanti del Comitato Organizzatore e al suo amministratore delegato, Andrea Varnier. Nella quattro giorni del Festival, gli oltre 1.000 studenti delle scuole secondarie pugliesi potranno così cimentarsi presso gli spazi allestiti da Fondazione Milano Cortina 2026 nella prova di alcuni sport Paralimpici invernali, come il Para Ice Hockey, il Wheelchair Curling e il Para Alpine Skiing. Sarà inoltre possibile sperimentare il Wheelchair Parkour, un circuito ad ostacoli in carrozzina fornito da Ottobock. Celebrare i valori Olimpici e Paralimpici con l’energia della cultura italiana contemporanea e del suo Spirito unico è al cuore della visione della Fondazione Milano Cortina 2026. Un modo per educare i giovanissimi agli sport Paralimpici. Far toccare loro la forza prorompente dello sport quale strumento fondamentale per superare qualsiasi tipo di barriera sociale ancora esistente verso le disabilità.
Allo stand della Fondazione Milano Cortina 2026, le ragazze e i ragazzi potranno competere e battere un rigore su uno sledge di Para Ice Hockey – lo slittino a due lame che si utilizza sul ghiaccio -, gareggiare bendati attraverso le porte di un circuito di Para Alpine Skiing sotto la guida di un compagno di squadra, vivendo in prima persona l’importanza della cooperazione quale fattore essenziale, insieme alla concentrazione, per avere successo anche nel Wheelchair Curling. 2 L’iniziativa rientra nell’ambito di Adaptive Winter Sport, il progetto del Programma Education GEN26 attraverso cui Milano Cortina 2026, in collaborazione con il CIP e le Federazioni sportive, intende promuovere l’inclusione attraverso lo sport e dare un supporto attivo nella promozione degli sport Paralimpici. “Milano Cortina 2026 vuole dare un segnale concreto del suo impegno per l’inclusione e per la promozione dei valori Paralimpici”, ha dichiarato Andrea Varnier, Chief Executive Officer di Milano Cortina 2026, presente alla giornata inaugurale. “Le Olimpiadi e ancor di più le Paralimpiadi – ha aggiunto Varnier – rappresentano una grande occasione per favorire, attraverso lo sport, una vera e propria rivoluzione culturale e promuovere dunque una società più inclusiva per tutti, non solo quando si parla di agonismo ma anche nelle scuole, nelle palestre e a tutti i livelli della pratica sportiva. In questo senso – ha concluso – sono sicuro che la Fondazione Milano Cortina 2026 insieme al CIP, alle Federazioni e ai territori possa fare un importantissimo lavoro per lasciare un’eredità significativa per il nostro Paese”.
Dl migranti avanti a rilento per ostruzionismo, si va verso fiduciaRoma, 15 nov. (askanews) – Prosegue a rilento l’esame del dl migranti in commissione Affari costituzionali della Camera. Lo scontro tra maggioranza e opposizione in Parlamento sul protocollo Italia-Albania non accenna a stemperarsi e i deputati vanno avanti con l’ostruzionismo su ogni emendamento. In due giorni ne è stata esaminata e bocciata una sola manciata sugli oltre 200 presentati. Tanto che è stato deciso il rinvio di due giorni dell’approdo in Aula, dal 22 al 24 novembre, ed è stata già annunciata la fiducia.
I gruppi di minoranza insistono nel chiedere che venga trasferita al Parlamento l’intesa raggiunta tra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro d’Albania, Edi Rama, per la costruzione di due centri gestiti dall’Italia nello stato extra-Ue che aspira ad entrare nell’Unione europea e che venga varato un ddl di ratifica. E il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, dopo diverse insistenze e una lettera delle opposizioni, ha annunciato che chiederà dettagli al governo. “La nostra lettera è servita a ottenere i dettagli di un accordo che secondo noi richiede la ratifica da parte del Parlamento. Il testo verrà trasmesso per conoscenza alle Camere”, ha spiegato la capogruppo Pd Chiara Braga al termine della riunione. Intanto il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni per il governo e il relatore, Francesco Michelotti (di Fratelli d’Italia) hanno detto ‘no’ a tutte le richieste di modifica depositate in commissione, tranne a quattro testi di Fdi (qualche proposta della Lega è stata accantonata). Uno di questi prevede che nel caso di espulsione di un migrante “a titolo di misura di sicurezza”, il giudice non avrà più la facoltà di valutare se espellere o meno il migrante in questione ma dovrà farlo se questo risulti “socialmente pericoloso”. Una previsione che, sottolinea Filiberto Zaratti (Avs), “entra nelle prerogative della magistratura. La norma attualmente in vigore prevede che il magistrato ‘può ordinare’ l’espulsione. Invece l’emendamento della maggioranza sopprime ‘può ordinare’ e lo sostituisce con ‘ordina’, creando quindi un automatismo e rendendo inutile il giudizio del giudice”. Il relatore ha poi annunciato che arriverà, a sua firma, una modifica all’articolo 5 sui minori stranieri non accompagnati.
Nel frattempo è arrivato, da una parte, lo stop della Corte Suprema britannica all’invio di persone in centri di asilo in Ruanda, voluto dal primo ministro britannico Rishi Sunak, e dall’altra parte la commissaria Ue agli Affari Interni Ylva Johansson, invece, ha fatto sapere che il protocollo siglato con gli albanesi “non viola il diritto Ue”. Così se il presidente M5S, Giuseppe Conte, invita al “rispetto dei diritti fondamentali della persona e anche dei migranti” e il Pd auspica che la decisione inglese funga da monito, da Fdi si plaude alle dichiarazioni di Johansson attaccando il “disfattismo di sinistra”.
Patto stabilità, Gentiloni: riforma dovrà rispettare equilibrioBruxelles, 15 nov. (askanews) – La discussione sulla riforma del Patto di stabilità dell’Ue e le nuove regole per i bilanci pubblici degli Stati membri, in corso tra i ministri finanziari dei Ventisette, deve approdare a un compromesso che è importante “non si discosti, in termini di equilibrio, dalla proposta della Commissione” europea. Lo ha sottolineato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, rispondendo ai giornalisti italiani dopo la conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche d’autunno della Commissione, oggi a Bruxelles.
A una domanda sulla posizione del ministro dell’Economia e Finanza Giancarlo Giorgetti, fatta trapelare durante l’ultima riunione dell’Ecofin, la settimana scorsa, secondo cui l’Italia sarebbe anche pronta a tornare alle vecchie regole di bilancio, se nelle nuove si volessero tornare a imporre requisiti rigidi per la riduzione del deficit e del debito, Gentiloni ha risposto: “Non posso entrare nelle dinamiche che in ciascun paese accompagnano questa discussione. Quello che a me interessa è dire che la Commissione ha fatto una proposta che io considero molto avanzata, e che è certamente utile per tutti i paesi, e in modo particolare credo sia importante anche per l’Italia. Io mi auguro che tra i governi si raggiunga un’intesa che non stravolga i punti fondamentali della proposta della Commissione”. “Poi le valutazioni sul ritorno o on ritorno” di vecchie regole “le lascio ovviamente ai singoli governi. Noi siamo impegnati da molto tempo a riformare le nostre regole di bilancio perché riteniamo che le regole preesistenti abbiano mostrato una evidente difficoltà. Se abbiamo avuto una crescita molto, molto lenta, e un debito che è andato crescendo continuamente nel corso degli ultimi 25 anni – ha osservato Gentiloni -, non sarà ovviamente colpa delle regole di bilancio, ma certamente le regole di bilancio – ha rilevato – non hanno impedito il verificarsi di queste situazioni”.
“Io sono convinto – ha aggiunto il commissario – che sia fondamentale avere delle regole di bilancio comuni. Sembra una banalità, ma noi sappiamo che le regole di bilancio che sono state in vigore fin qui hanno funzionato molto male o comunque per molti aspetti non hanno funzionato. E quindi siccome non possiamo essere senza regole di bilancio, averne di nuove e di migliori è molto importante”. “Non dobbiamo pensare – ha continuato – che da questo dipendano tutte le sorti della nostra economia, perché sarebbe un errore. Dobbiamo sapere però che avere queste regole, soprattutto per l’Eurozona che condivide la stessa moneta, sono indispensabili. E l’auspicio della Commissione è che l’intesa che sarà raggiunta tra i diversi paesi non si discosti, in termini di equilibrio, dalla proposta della Commissione”.
“Ci possono essere ovviamente, e ci saranno delle modifiche, ma se il testo viene modificato in un senso – ha sottolineato Gentiloni – è bene che venga modificato anche in un altro senso per conservare l’equilibrio che certamente la nostra proposta aveva. Questo penso sia anche l’obiettivo della Presidenza spagnola” di turno del Consiglio Ue, “con la quale stiamo lavorando veramente in modo ottimo insieme, per tentare di arrivare a un’intesa”. Infine, a un giornalista che chiedeva se i dati molto positivi della crescita e della riduzione del debito pubblico nel periodo post-Covid in cui il Patto di Stabilità è stato sospeso non dimostrino che l’economia va meglio quando non ci sono quelle regole, Gentiloni ha risposto: “Finora il Patto di stabilità era sospeso, e io mi sono battuto perché questa sospensione fosse decisa, e soprattutto perché fosse mantenuta” ancora nel 2023. “E – ha ricordato – non è stato facile arrivarci”.
“Detto questo – ha puntualizzato – è chiaro che i livelli di crescita che si sono verificati nel 2022 e i livelli di diminuzione del debito che si sono verificati in quegli stessi anni derivano da un picco assolutamente senza precedenti che c’era stato, sia nella decrescita che nel debito pubblico, in seguito al Covid, tra il 2020 e 2021”. “Quindi – ha concluso il commissario – penso che la sospensione del Patto di stabilità sia stata fondamentale per poter affrontare quella che è stata la crisi economica più grave in Europa dopo la guerra. Ma il ritmo di diminuzione del debito e di crescita che abbiamo avuto dopo il Covid è legato alla riapertura delle nostre economie e non all’assenza o alla presenza di regole di bilancio”.
Migranti, spunta il giudice “notaio”Roma, 15 nov. (askanews) – In arrivo una stretta sulle espulsioni dei migranti con il giudice che potrebbe ridursi ad un semplice ‘notaio’. Governo e relatore hanno dato parere positivo ad alcuni emendamenti della maggioranza al dl migranti e uno di questi, a prima firma Sara Kelany (Fdi), modifica l’articolo 15 del testo unico sull’immigrazione prevedendo che nel caso di espulsione di un migrante “a titolo di misura di sicurezza”, il giudice non avrà più la facoltà di valutare se espellere o meno il migrante in questione ma dovrà farlo, introducendo una sorta di automatismo.
Attualmente l’articolo 15 recita: “fuori dei casi previsti dal codice penale, il giudice può ordinare l’espulsione dello straniero che sia condannato per taluno dei delitti previsti dagli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale, sempre che risulti socialmente pericoloso”. Il testo della proposta Kelany, che ha il via libera di esecutivo e centrodestra, chiede di sostituire la parola “può ordinare” con “ordina”.
Andrei Gavrilov torna a Roma dopo 20 anni e suona alla IucRoma, 15 nov. (askanews) – Ancora un grande pianista internazionale per l’Istituzione Universitaria dei Concerti (Iuc) che, sabato 18 novembre alle 17,30 in Aula Magna, vede il grande ritorno a Roma, dopo oltre 20 anni di assenza, di Andrei Gavrilov, famosissimo pianista di scuola russa, con un approccio innovativo alla musica frutto anche dei suoi studi di filosofia e religione, in un intenso programma che prevede 4 Notturni di Chopin, la Sonata in si minore di Liszt e Quadri di un’esposizione di Musorgskij.
“Chopin scrive il notturno in si bemolle minore a soli 17 anni – ci racconta Andrei Gavrilov – al fine di riprodurre in musica la natura della sua terra, la Polonia, mentre il notturno in re bemolle maggiore, scritto a 26 anni, descrive le sue avventure amorose, tra momenti di estasi e di disperazione che sfociano in elementi di calma e pace. Il notturno in do diesis minore è invece postumo; scritto a 19 anni è oggetto di un lavoro che Chopin esaurisce solo alla sua morte e può essere visto come una sorta di suo epitaffio musicale. Il notturno in fa maggiore incarna due stati d’animo opposti: la calma degli accordi di settima maggiore iniziali e finali, prototipo del lirismo odierno, a contrasto della tempesta emotiva descritta nella parte centrale. “I ‘Quadri di un’esposizione’ di Musorgskij e la Sonata in si bemolle di Liszt – prosegue il pianista – sono due capolavori dalla straordinaria ricchezza metafisica, due autoritratti ideologici che descrivono la personalità dei due autori e ne esprimono il conscio e l’inconscio. Il capolavoro di Mussorgsky può essere visto come un’enorme tela in cui l’autore disegna schizzi musicali riferiti alle proprie esperienze personali, mentre la sonata di Liszt rappresenta senza dubbio l’opera del repertorio pianistico più complessa sotto l’aspetto filosofico”.
Andrei Gavrilov è nato a Mosca nel 1955 in una famiglia di artisti. Nel 1974, all’età di 18 anni, ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale Tchaikovsky e nello stesso anno ha debuttato al Festival di Salisburgo sostituendo Sviatoslav Richter. Da allora ha avuto un’impressionante carriera internazionale che ha incluso esibizioni con le più grandi orchestre del mondo. Nel 1984 ha presentato con successo una petizione per la libertà a Mikhail Gorbaciov, diventando il primo artista sovietico a cui è stato concesso il permesso di rimanere in Occidente senza dover chiedere asilo politico. Dopo il suo debutto alla Carnegie Hall nel 1985, si è esibito con orchestre come New York, Los Angeles, Detroit, Cleveland, Chicago, Philadelphia, Montreal, Toronto, Londra, Vienna, Parigi, Berlino, Monaco di Baviera, Amsterdam, Tokyo, Mosca, San Pietroburgo con direttori quali Abbado, Haitink, Muti, Ozawa, Svetlanov, Tennstedt, Rattle e Neville Mariner, tra gli altri.
Mes,Meloni: non mi pare stia slittando, io non ho cambiato ideaRoma, 15 nov. (askanews) – “Attualmente non mi pare che” il Mes “stia slittando. E’ all’ordine del giorno, è calendarizzato, vedremo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti.
A chi le chiedeva se dunque sarà discusso in Aula la prossima settimana, Meloni ha risposto che “i lavori parlamentari quelli sono, se la settimana prossima è calendarizzato la settimana prossima si discuterà”. Per quanto riguarda il giudizio sul Mes, ha concluso, “per me non è cambiato niente”.
Dl migranti, verso stretta su espulsioni, con giudice ‘notaio’Roma, 15 nov. (askanews) – In arrivo una stretta sulle espulsioni dei migranti con il giudice che potrebbe ridursi ad un semplice ‘notaio’. Governo e relatore hanno dato parere positivo ad alcuni emendamenti della maggioranza al dl migranti e uno di questi, a prima firma Sara Kelany (Fdi), modifica l’articolo 15 del testo unico sull’immigrazione prevedendo che nel caso di espulsione di un migrante “a titolo di misura di sicurezza”, il giudice non avrà più la facoltà di valutare se espellere o meno il migrante in questione ma dovrà farlo, introducendo una sorta di automatismo.
Attualmente l’articolo 15 recita: “fuori dei casi previsti dal codice penale, il giudice può ordinare l’espulsione dello straniero che sia condannato per taluno dei delitti previsti dagli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale, sempre che risulti socialmente pericoloso”. Il testo della proposta Kelany, che ha il via libera di esecutivo e centrodestra, chiede di sostituire la parola “può ordinare” con “ordina”.
Sciopero, Meloni: il governo non intende cambiare le regoleRoma, 15 nov. (askanews) – “Non è intenzione del governo modificare la normativa sul diritto di sciopero”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti al termine della visita alla mostra di Tolkien.
“Credo che il vicepremier Salvini – ha aggiunto – abbia fatto riferimento a un’indicazione che arrivava da un’authority indipendente, cioè cercare di mettere insieme il diritto allo sciopero con il tema dei servizi pubblici, del diritto dei cittadini. Non c’è allo stato attuale nelle intenzioni del governo modificare la normativa sul diritto allo sciopero”.
L’Esa pubblica la foto dell’eruzione dell’EtnaRoma, 15 nov. (askanews) – L’Esa pubblica una immagine catturata il 13 novembre dalla missione del programma Copernicus Sentinel-2, elaborata utilizzando le bande nell’infrarosso a onde corte della missione per mostrare il flusso lavico in un rosso brillante, dell’eruzione dell’Etna. Situato a circa 3329 m di altezza, l’Etna è in uno stato di continua attività. Cenere e nubi create a causa delle frequenti eruzioni rappresentano una minaccia per la vicina città di Catania, situata sulla costa siciliana.
I filmati delle più recenti attività – informa una nota dell’Esa – sono stati condivisi sui social media, mostrando fontane di roccia fusa e lava rilasciate nel cielo notturno. Nonostante l’attività del vulcano e le precipitazioni di cenere, l’aeroporto di Catania è rimasto aperto. L’Etna non è l’unico vulcano sotto sorveglianza in Europa. Anche l’Islanda si prepara a un’imminente eruzione vulcanica. Sciami sismici sono stati registrati nella città di Grindavik mentre si forma un tunnel magmatico sotto la regione e enormi crepe appaiono nelle strade – provocando l’evacuazione di migliaia di persone.
I dati satellitari possono essere utilizzati per rilevare i lievi segni di cambiamento che possono predire un’eruzione. Una volta iniziata l’eruzione, gli strumenti ottici e radar possono catturare i vari fenomeni a essa associati, tra cui colate laviche, frane, fessure del suolo e terremoti. I sensori atmosferici sui satelliti possono anche identificare i gas e gli aerosol rilasciati dall’eruzione, oltre a quantificare il loro più ampio impatto ambientale.