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Formula1, Max Verstappen ha vinto in Australia nel caos

Formula1, Max Verstappen ha vinto in Australia nel caos



Formula1, Max Verstappen ha vinto in Australia nel caos – askanews.it


Formula1, Max Verstappen ha vinto in Australia nel caos – askanews.it




















Roma, 2 apr. (askanews) – Max Verstappen su Red Bull ha vinto il Gran Premio d’Australia di Formula 1 sul circuito dell’Albert Park a Melbourne. In una corsa all’insegna del caos con quattro partenze e tre bandiere rosse, il campione del mondo ha preceduto la Mercedes di Lewis Hamilton e la Aston Martin di Fernando Alonso. Solo dodicesima la Ferrari di Carlos Sainz penalizzata di 5 secondi per un contatto con la monoposto di Alonso dopo il terzo semaforo verde della gara. Fuori alla fine gioco anche le due Alpine di Gasly e Ocon dopo la terza parenza. Fuori anche Leclerc al primo giro per un contatto su Stroll che lo ha mandato nella Ghiaia. Una corsa che ha mandato i piloti su tutte le furie.

“Forse la prima volta la bandiera rossa ci poteva stare, ma la seconda proprio non l’ho capita. Poi tutto è stato un gran casino, ma siamo riusciti a sopravvivere. Avevamo un bel passo e abbiamo vinto, il che ovviamente è la cosa più importante”. Così Max Verstappen dal primo gradino del podio del Gp d’Australia. Carlos Sainz è una furia dopo la penalità che gli è stata inflitta nel Gran Premio d’Australia, obbligando il pilota della Ferrari a chiudere addirittura dodicesimo, quindi fuori dai punti. Ai microfoni di Sky Sport F1, infatti, lo spagnolo ha tuonato: “Preferisco non parlane, altrimenti se parlo adesso parlo male. Preferisco vedere prima i commissari, e aspettare che cambino la penalità. Sento che ci hanno derubato, non voglio parlare altrimenti dico brutte parole. Se non vado prima dagli steward, non riesco a parlare con lucidità”. Verstappen riprende: “Duello con Lewis Hamilton al via? Io ho cercato di evitare il contatto – ha detto il pilota olandese della Red Bull – Quello che le regole permettono di fare con una macchina all’esterno è piuttosto chiaro, ma non viene seguito. Ma va bene così, avevamo un buon passo e siamo andati avanti ugualmente. Ma è qualcosa di cui terremo conto nelle prossime gare. Uscita sull’erba? Ho fatto un favore alla città, ho tagliato io l’erba così non dovranno più farlo in quel settore. Scherzi a parte, ho avuto un piccolo bloccaggio. Ma avevamo margine. E’ la prima vittoria qui, mancava da tempo anche per il team, sono contento. Bello vedere che i fan si siano divertiti tanto, grazie a loro per essere rimasti con noi”. “La partenza – conclude Verstappen – è stata pessima. Al primo giro sono stato cauto perché avevo tanto da perdere, più di quanto avessi da guadagnare. Il passo della macchina era veloce, si è visto da subito. Eravamo in attesa di aprire il Drs per passare, ma poi con tutte queste bandiere rosse non lo so”.

Giovanni Paolo II moriva 18 anni fa

Giovanni Paolo II moriva 18 anni fa



Giovanni Paolo II moriva 18 anni fa – askanews.it


Giovanni Paolo II moriva 18 anni fa – askanews.it




















Roma, 2 apr. (askanews) – Era il 2 aprile 2005 quando il portavoce vaticano, Joaquin Navarro-Valls annunciava al mondo intero che Giovanni Paolo II era morto. Sono passati 18 anni da quel giorno in cui la chiesa piangeva Papa Wojtyla, eletto al Soglio di Pietro il 16 ottobre 1978.

Karol Józef Wojtyla era nato a Wadowice, in Polonia, il 18 maggio del 1920. Eletto Papa il 16 ottobre 1978, dopo il breve pontificato di Giovanni Paolo I (di 33 giorni) è stato beatificato il primo maggio del 2011 da Benedetto XVI che accolse il grido della folla che in piazza San Pietro chideva che il Papa polacco diventasse “Santo subito”. Il 27 aprile del 2014 è stato proclamato Santo da Papa Francesco.

Appalti, Schlein: con gli edili contro il nuovo Codice

Appalti, Schlein: con gli edili contro il nuovo Codice



Appalti, Schlein: con gli edili contro il nuovo Codice – askanews.it


Appalti, Schlein: con gli edili contro il nuovo Codice – askanews.it




















Milano, 1 apr. (askanews) – “Dobbiamo stare al fianco della lotta degli edili” contro le modifiche “vergognose” al codice degli appalti volute dal governo, “non arretreremo di un millimetro mentro loro alzano le soglie per gli affidamenti e per non fare le gare europee”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, durante una iniziativa del partito a Modena.

“Non è accettabile la logica degli appalti a cascata, dobbiamo tenere alti i presidi di legalità e rispetto delle regole”, ha assicurato la leader del Pd. E poi ha raccolto l’invito di Bonaccini a una mobilitazione per la sanità pubblica, contro “il disegno di privatizzazione” perseguito a suo dire dalla destra: “Sono battaglie da fare sia nelle istituzioni che nelle strade e nelle piazze: faremo le barricate contro la privatizzazione della sanità”, ha concluso Schlein.

Schlein: il governo dice enormità per non rispondere su Pnrr e Cutro

Schlein: il governo dice enormità per non rispondere su Pnrr e Cutro



Schlein: il governo dice enormità per non rispondere su Pnrr e Cutro – askanews.it


Schlein: il governo dice enormità per non rispondere su Pnrr e Cutro – askanews.it




















Milano, 1 apr. (askanews) – Le uscite quotidiana di esponenti del governo e della maggioranza servono a “non rispondere” su Pnrr e strage di Cutro. Lo afferma Elly Schlein, segretaria del Pd, ospite del festival di “Domani” a Modena.

Oltre alle parole di Ignazio La Russa sulla strage delle Fosse Ardeatine, nota Schlein, “ci sono anche quelle di Tajani sulle donne come forni che sfornano patate, quelle di un altro ministro su bambini e frigoriferi, la notizia di una proposta di legge di FdI per evitare il ‘forestierismo’… è anche difficile svolgere il nostro ruolo con una maggioranza e un governo dicono un’enormità, fanno affermazioni gravi, per non rispondere a due semplici domande che facciamo da settimane: a che punto è l’attuazione del Pnrr, che è una opportunità per tutto il Paese; e non ci hanno ancora detto quale è la dinamica dei fatti della strage di Crotone in cui sono morte decine di persone: chiediamo piena luce e perché non è intervenuta la Guardia Costiera”.

Fosse Ardeatine, Schlein: scuse La Russa non bastano, inadeguato

Fosse Ardeatine, Schlein: scuse La Russa non bastano, inadeguato



Fosse Ardeatine, Schlein: scuse La Russa non bastano, inadeguato – askanews.it


Fosse Ardeatine, Schlein: scuse La Russa non bastano, inadeguato – askanews.it




















Milano, 1 apr. (askanews) – Ignazio La Russa ha le caratteristiche per essere la seconda carica dello Stato? “No”, risponde seccamente la segretaria del Pd Elly Schlein, ospite del festival di “Domani” a Modena, rispondendo ad una domanda sulle scuse del presidente del Senato dopo le parole di ieri a “Libero” su via Rasella, Fosse Ardeatine e Resistenza.

“L’ho detto anche ieri, le parole di La Russa sono del tutto inaccettabili soprattutto nel ruolo che ricopre”, ribadisce Schlein. Che aggiunge: “Non bastano le scuse, non è neanche la prima volta, è una storia quotidiana, un tentativo di riscrivere la storia, cercando di negare il contributo della Resistenza e dell’antifascismo alla scrittura della Costituzione in cui tutti, soprattutto chi ha ruoli istituzionali, si dovrebbero riconoscere”.

”Basco Rosso”, la docuserie di Claudio Camarca dal 3 aprile su Rai1

”Basco Rosso”, la docuserie di Claudio Camarca dal 3 aprile su Rai1



“Basco Rosso”, la docuserie di Claudio Camarca dal 3 aprile su Rai1 – askanews.it


“Basco Rosso”, la docuserie di Claudio Camarca dal 3 aprile su Rai1 – askanews.it



















Roma, 1 apr. (askanews) – “Basco Rosso”, la docu-serie diretta da Claudio Camarca e prodotta da Groenlandia, sbarca su Rai1 in seconda serata a partire da lunedì 3 aprile per quattro appuntamenti. È il racconto dell’addestramento per entrare in uno dei più importanti reparti d’élite dell’Arma dei carabinieri, gli Squadroni Eliportati Cacciatori, impegnati in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Per la prima volta e in esclusiva, le telecamere entrano nelle caserme dove gli aspiranti Cacciatori intraprendono questo duro e altamente professionalizzante percorso per il conseguimento della specializzazione.

Quattro settimane da vivere nella caserma del Tuscania a Livorno, sotto la guida di istruttori esperti per acquisire la compiuta padronanza di definite materie e di particolari e imprescindibili tecniche militari. Terminato questo primo ciclo addestrativo, solo i partecipanti selezionati raggiungono la Calabria e Vibo Valentia, alla base operativa situata all’interno dell’eliporto “Luigi Razza”. Qui, agli istruttori del Tuscania, si aggiungono alcuni capisquadra Cacciatori di Calabria, e prende il via la seconda fase dell’addestramento: altre tre settimane dopo le quali è previsto il test finale, l’esame ultimo e dirimente per selezionare coloro che hanno superato il corso e possono fregiarsi della qualifica di Basco Rosso. Autore della docu-serie, insieme allo stesso Claudio Camarca, è Nicola Vicinanza, il produttore creativo Emanuele Cava e il montaggio è curato da Alessandro Lacialamella e Pierluigi Darino. Con “Basco Rosso” la telecamera entra nella Caserma intitolata a Paolo Vannucci per seguire le vicende del 32esimo corso iniziato il 17 ottobre 2022; sono 37 i candidati a voler calzare il basco rosso degli Squadroni Eliportati Cacciatori. Il gruppo è frutto di una prima selezione effettuata sulle 82 domande di ammissione arrivate in autunno alla Vannucci. I futuri possibili Baschi Rossi devono possedere le attitudini di un cacciatore: è questo il profilo che il Tenente Colonnello Emanuele Barbieri, comandante degli istruttori, spiega essere primo requisito indispensabile.

“Basco Rosso” descrive anche le tre prove più difficili che i candidati devono sostenere: calarsi da una torre alta 15 metri, il test di orientamento con squadre di quattro militari che con il solo aiuto di una cartina topografica devono arrivare ad alcune destinazioni prefissate, salita e discesa da un elicottero sospeso a un paio di metri da terra. Per essere ammessi alla seconda fase del corso, quella che ha la base operativa a Vibo Valentia presso la Caserma dedicata a Luigi Razza, gli aspiranti Cacciatori devono aver superato tutte queste prove attitudinali. Su 37, 31 partiranno per la Calabria. C’è anche l’omaggio a Vittorio Iacovacci, il carabiniere ucciso in un agguato in Congo insieme all’ambasciatore Luca Attanasio.

Cio: il boicottaggio dell’Ucraina danneggia solo gli atleti di Kiev

Cio: il boicottaggio dell’Ucraina danneggia solo gli atleti di Kiev



Cio: il boicottaggio dell’Ucraina danneggia solo gli atleti di Kiev – askanews.it


Cio: il boicottaggio dell’Ucraina danneggia solo gli atleti di Kiev – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – Il boicottaggio dell’Ucraina nelle gare di qualificazione ai Giochi di Parigi “danneggia solo gli atleti di Kiev”. Il Comitato olimpico internazionale risponde così alla presa di posizione del governo ucraino che, all’indomani della apertura da parte del Cio alla riammissione di russi e bielorussi alle competizioni sportive internazionali, ha deciso di vietare la partecipazione dei suoi in presenza dei rivali di Mosca.

Il Cio – fa sapere in una nota – “ha preso atto della decisione” che “se attuata danneggerebbe solo la comunità degli atleti ucraini e non avrebbe alcun impatto sulla guerra che il mondo vuole fermare e che il Cio ha condannato con tanta veemenza. Il Cio ha sempre sostenuto che non spetta ai governi decidere quali atleti possono partecipare a quali competizioni internazionali”. Il boicottaggio, sottolinea ancora il comitato olimpico internazionale “andrebbe anche contro la posizione di un certo numero di atleti ucraini e di altri membri della comunità olimpica ucraina”. A supportare questa tesi il Cio ricorda che la federtennis di Kiev ha fatto appello sostenendo che “un boicottaggio completo da parte dei giocatori di tutti i tornei in cui giocano russi o bielorussi porterebbe alla distruzione del tennis ucraino, perché i russi prendono parte a quasi tutte le competizioni e la sanzione non sarebbe contro Mosca ma contro gli ucraini. Se russi e bielorussi possono competere, devi giocare con loro e vincere”. Il Cio ricorda ancora che “purtroppo ci sono troppe guerre, abbiamo visto in quasi tutte le edizioni dei Giochi atleti competere tra loro nonostante le loro nazioni siano in conflitto. Attualmente sono in corso 70 guerre: i comitati olimpici nelle regioni coinvolte stanno seguendo i principi della Carta Olimpica. Non richiedono l’esclusione di atleti ‘nemici’, ma consentono loro di competere senza restrizioni”.

La Russa: su via Rasella ho sbagliato a non parlare di nazisti

La Russa: su via Rasella ho sbagliato a non parlare di nazisti



La Russa: su via Rasella ho sbagliato a non parlare di nazisti – askanews.it


La Russa: su via Rasella ho sbagliato a non parlare di nazisti – askanews.it



















Roma, 1 apr. (askanews) – “Spiace sinceramente che nell’ambito di una lunga intervista rilasciata a Libero, a seguito delle mie poche parole in risposta ad una precisa domanda sulle pretestuose critiche indirizzate a Giorgia Meloni in occasione delle celebrazioni per l’Eccidio delle Fosse Ardeatine – a cui ho più volte partecipato con profondo sdegno e commozione – sia nata una polemica più ampia di quella che volevo chiudere. Al riguardo, non ho difficoltà a precisare che ho sbagliato a non sottolineare che i tedeschi uccisi in via Rasella fossero soldati nazisti ma credevo che fosse ovvio e scontato oltre che notorio”. Così il presidente del Senato Ignazio La Russa. “Non so poi se effettivamente è errata la notizia, più volte pubblicata e da me presa per buona, che i riservisti altoatesini inquadrati nella Polizia tedesca facessero anche parte della banda militare del corpo. Anzi – aggiunge – quel che è certo, è che proprio per evitare polemiche mi sono volutamente astenuto nel dire che sull’azione partigiana di via Rasella molti, anche di sinistra, sono stati assai critici. Mi sono limitato a dire ‘non è stata una delle pagine più gloriose della Resistenza partigiana’. Fatte salve le persone che hanno commentato pretestuosamente e in prevenuta malafede, voglio invece scusarmi con chi anche in forza di resoconti imprecisi abbia comunque trovato motivi di sentirsi offeso”.

Fosse Ardeatine, La Russa: ho sbagliato a non parlare di nazisti

Fosse Ardeatine, La Russa: ho sbagliato a non parlare di nazisti



Fosse Ardeatine, La Russa: ho sbagliato a non parlare di nazisti – askanews.it


Fosse Ardeatine, La Russa: ho sbagliato a non parlare di nazisti – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – “Spiace sinceramente che nell’ambito di una lunga intervista rilasciata a Libero, a seguito delle mie poche parole in risposta ad una precisa domanda sulle pretestuose critiche indirizzate a Giorgia Meloni in occasione delle celebrazioni per l’Eccidio delle Fosse Ardeatine – a cui ho più volte partecipato con profondo sdegno e commozione – sia nata una polemica più ampia di quella che volevo chiudere. Al riguardo, non ho difficoltà a precisare che ho sbagliato a non sottolineare che i tedeschi uccisi in via Rasella fossero soldati nazisti ma credevo che fosse ovvio e scontato oltre che notorio”. Così il presidente del Senato Ignazio La Russa.

“Non so poi se effettivamente è errata la notizia, più volte pubblicata e da me presa per buona, che i riservisti altoatesini inquadrati nella Polizia tedesca facessero anche parte della banda militare del corpo. Anzi – aggiunge – quel che è certo, è che proprio per evitare polemiche mi sono volutamente astenuto nel dire che sull’azione partigiana di via Rasella molti, anche di sinistra, sono stati assai critici. Mi sono limitato a dire ‘non è stata una delle pagine più gloriose della Resistenza partigiana’. Fatte salve le persone che hanno commentato pretestuosamente e in prevenuta malafede, voglio invece scusarmi con chi anche in forza di resoconti imprecisi abbia comunque trovato motivi di sentirsi offeso”.

Azione pro-clima alla Barcaccia, Sangiuliano: episodio gravissimo

Azione pro-clima alla Barcaccia, Sangiuliano: episodio gravissimo



Azione pro-clima alla Barcaccia, Sangiuliano: episodio gravissimo – askanews.it


Azione pro-clima alla Barcaccia, Sangiuliano: episodio gravissimo – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – “L’ennesimo, gravissimo, episodio di questa mattina che ha colpito uno dei monumenti simbolo di Roma, la Fontana della Barcaccia di Piazza di Spagna, è la goccia che fa traboccare il vaso. È ora di dire basta: siamo davanti ad una sistematica azione di vandalismo del nostro patrimonio artistico e culturale che non c’entra assolutamente nulla con la tutela dell’ambiente”. Lo ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo quanto accaduto alla Barcaccia in Piazza di Spagna. “Chi danneggia i nostri beni culturali non può passarla liscia e va punito severamente. Anche per questo stiamo studiando una norma che faccia pagare ai responsabili di questi danni gli interventi necessari per il ripristino dei luoghi, spesso costosi perché richiedono specialisti e attrezzature adeguate. Gli studiosi parlano di paesaggio antropizzato per indicare il fatto che nella nozione di paesaggio rientrano anche le creazioni artistiche prodotte in secoli di storia. La Barcaccia è sotto la competenza della Sovrintendenza capitolina, i nostri esperti sono a disposizione per valutare la consistenza dei danni, soprattutto se essi siano permanenti o meno”, ha concluso Sangiuliano.