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Ilaria Cucchi: abolire il reato di tortura è un’idea fascista

Ilaria Cucchi: abolire il reato di tortura è un’idea fascista


Ilaria Cucchi: abolire il reato di tortura è un’idea fascista – askanews.it



Ilaria Cucchi: abolire il reato di tortura è un’idea fascista – askanews.it



















Roma, 27 mar. (askanews) – L’abolizione del reato di tortura prosposta dai parlamentari Fdi è “un’idea fascista: la matrice è quella, inutile negarlo”. Ed è “un fatto gravissimo”.Lo ha affermato la senatrice Avs Ilaria Cucchi, ospite su La7 a L’Aria che Tira. Chi dovrebbe chiedermi scusa? “Il ministro Salvini, per esempio, il signor Tonelli… Tutta gente che ha fatto campagna elettorale sulla mia pelle, su quella di mio fratello e di mia madre”, ha detto ancora fra l’altro Cucchi.

Bce, Schnabel: riassorbire eccesso liquidità richiederà oltre 6 anni

Bce, Schnabel: riassorbire eccesso liquidità richiederà oltre 6 anni


Bce, Schnabel: riassorbire eccesso liquidità richiederà oltre 6 anni – askanews.it



Bce, Schnabel: riassorbire eccesso liquidità richiederà oltre 6 anni – askanews.it


















Roma, 27 mar. (askanews) – Ci vorranno oltre 6 anni alla Bce per riassorbire le liquidità in eccesso nell’eurozona. E’ la previsione della stessa istituzione, riferita da Isabel Schnabel, componente del Comitato esecutivo in un intervento alla Columbia gli university.

Ma anche procedendo con la manovra di inasprimento quantitativo, che segue oltre 8 anni, all’opposto, di espansione “la mole del nostro bilancio non tornerà ai livelli visti prima della crisi finanziaria”, ha spiegato. E questo perché ci sono elementi che sono al di fuori del controllo della stessa Bce, tra questi la consistenza del numero di banconote in circolazione che ha mostrato una forte crescita a partire dal 2007. Nel 2009, secondo Schnabel “il bilancio aggregato dell’euro sistema sarà comunque tre volte la mole che aveva nel 2007 e dovrà crescere nuovamente, per andare incontro alla domanda di danaro”.

“In definitiva il nostro obbligo di agire in linea con il principio di un’economia di mercato aperta implica che la mole del nostro bilancio debba essere grande solo il necessario per assicurare un approvvigionamento sufficiente di liquidità – ha concluso – e per spingere in modo efficace i tassi di breve termine verso livelli che siano coerenti con gli obiettivi di stabilità dei prezzi sul medio termine”.

Il pugile Scardina lascia terapia intensiva: “Fuori pericolo”

Il pugile Scardina lascia terapia intensiva: “Fuori pericolo”


Il pugile Scardina lascia terapia intensiva: “Fuori pericolo” – askanews.it



Il pugile Scardina lascia terapia intensiva: “Fuori pericolo” – askanews.it



















Roma, 27 mar. (askanews) – Daniele Scardina, il pugile colpito da emorragia cerebrale lo scorso 28 febbraio dopo un allenamento, è stato dimesso dal reparto di terapia intensiva dell’ospedale Humanitas di Milano in cui era stato ricoverato dopo un’operazione chirurgica alla testa. Lo ha spiegato il fratello Giovanni in un post sul profilo Instagram dell’atleta. “A quattro settimane da quel pomeriggio che si è trasformato nel peggior incubo che si possa immaginare – ha scritto -, oggi sono qui per darvi la notizia che in tanti aspettavamo: le condizioni cliniche di Daniele continuano a migliorare e oggi stesso è stato dimesso dalla terapia intensiva per proseguire il percorso di cura inizialmente in reparto e in seguito in un centro di riabilitazione specializzato”. Il fratello di Scardina ha ricordato che “la sua battaglia non è finita, ma possiamo dire finalmente che non è più in pericolo di vita”. Un ringraziamento, poi, all’équipe medica della terapia intensiva dell’istituto clinico Humanitas “che in queste settimane – ha sottolineato Giovanni Scardina – si è presa cura di Daniele in maniera straordinaria. Altrettanto impossibile è descrivere la gratitudine che proviamo per il nostro Dio che ha accompagnato i medici, Daniele e tutti noi, in questo difficile percorso. Grazie anche a voi per la vicinanza che ci avete dimostrato camminando al nostro fianco in questo terribile momento, è bello sapere che tantissime persone hanno avuto un pensiero per mio fratello”. “La strada è in salita – ha concluso – ma noi abbiamo fede”.

Gas, Pichetto: ipotesi rigassificatori a Gioia Tauro e Porto Torres

Gas, Pichetto: ipotesi rigassificatori a Gioia Tauro e Porto Torres


Gas, Pichetto: ipotesi rigassificatori a Gioia Tauro e Porto Torres – askanews.it



Gas, Pichetto: ipotesi rigassificatori a Gioia Tauro e Porto Torres – askanews.it



















Milano, 27 mar. (askanews) – “Insieme ai 5 miliardi di metri cubi di Piombino e ai 5 miliardi di Ravenna dal 2024, stiamo ragionando su un rigassificatore a Gioia Tauro per arrivare a 30-35 miliardi di metri cubi l’anno di capacità che ci permetteranno di comprare gas da tutto il mondo. Anche Porto Torres in Sardegna è da considerare, magari utilizzando i rigassificatori mobili”. Così il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin intervenendo al convegno “Dal Mediterraneo il futuro energetico europeo” organizzato da Merita con Unioncamere Roma.

Auto, Pichetto: stiamo ancora discutendo con Ue su bio-carburanti

Auto, Pichetto: stiamo ancora discutendo con Ue su bio-carburanti


Auto, Pichetto: stiamo ancora discutendo con Ue su bio-carburanti – askanews.it



Auto, Pichetto: stiamo ancora discutendo con Ue su bio-carburanti – askanews.it



















Milano, 27 mar. (askanews) – “Stiamo discutendo per uno spazio di apertura nel Preambolo 11 ai bio-carburanti, stasera sarò a Bruxelles”, in vista del Consiglio Energia in programma domani che dovrebbe adottare il regolamento sulle emissioni delle auto. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo al convegno “Dal Mediterraneo il futuro energetico europeo” organizzato dalla Fondazione Merita con Unioncamere Roma.

In generale sulla questione dello stop ai motori endotermici dal 2035 “stiamo perdendo la bussola fondamentale. L’obiettivo è difendere il motore endotermico, c’è un interesse nazionale: metà della produzione Ue è italiana e grazie alla Germania rimarrà il motore endotermico”, ha detto Pichetto. Riguardo gli e-fuel promossi dalla Germania “se parliamo di decarbonizzazione gli e-fuel non ci sono ancora, mentre i biocarburanti che proponiamo noi li abbiamo subito. Qualcosa emettono è vero, ma ci vuole una verifica basata su un ragionamento scientifico non ideologico”, ha aggiunto.

Eurozona, S&P: rischia stagnazione nonostante solido avvio di 2023

Eurozona, S&P: rischia stagnazione nonostante solido avvio di 2023



Eurozona, S&P: rischia stagnazione nonostante solido avvio di 2023 – askanews.it



Eurozona, S&P: rischia stagnazione nonostante solido avvio di 2023 – askanews.it



















Roma, 27 mar. (askanews) – Standard&Poor’s continua a prevedere una leggera recessione nell’area euro, mentre l’inflazione non dovrebbe rientrare i livelli perseguiti della Bce prima del 2025. In un rapporto pubblicato oggi (Economic Outlook Eurozone Q2 2023: Rate Rises Weigh On Return To Growth) l’agenzia di rating afferma che a dispetto del solito avvio di 2023 lo scenario di base per l’unione monetaria resta quello di “stagnazione”.

“Vediamo un elevato rischio di una lieve recessione più avanti – afferma Sylvain Broyer, capo economista per Europa e Meio Oriente di S&P Global Ratings citato in un comunicato -. Abbiamo rivisto marcatamente al ribasso la nostra previsione sulla crescita 2024, al più 1% dal più 1,4%, e ci attendiamo che ci vorrà fino al 2025 prima che la crescita del Pil torni al suo potenziale”. Secondo standard & Poor l’inflazione totale non tornerà al 2% perseguito dalla Bce prima del 2025 e l’inflazione di fondo non lo farà prima del terzo trimestre, sempre del 2025. Questo costringerà l’istituzione a tenere i tassi di interesse elevati più a lungo di quanto precedentemente atteso, mentre il tasso di sui depositi potrebbe essere alzato al 3,50% (50 punti base sopra il valore attuale).

Secondo l’agenzia le prospettive di breve termine per lare euro appaiono “complicate”. Perché la politica monetaria restrittiva si trasmetterà alla domanda interna, mentre produzione e lavoro potrebbero perdere slancio. “Le prospettive sono complicate ma non cupe”, conclude Broyer.

Dl Superbonus, Osnato: sblocco crediti attraverso veicoli privati

Dl Superbonus, Osnato: sblocco crediti attraverso veicoli privati


Dl Superbonus, Osnato: sblocco crediti attraverso veicoli privati – askanews.it



Dl Superbonus, Osnato: sblocco crediti attraverso veicoli privati – askanews.it



















Roma, 27 mar. (askanews) – Sullo sblocco dei crediti incagliati derifvanti da bonus edilizi “credo che ci sarà una soluzione che prescinde dal Parlamento”. Lo ha affermato il presidente della Commissione Finanze della Camera Marco Osnato a margine dei lavori sul decreto crediti.

“Ci saranno alcuni veicoli privati che si faranno carico di questi crediti” ha aggiunto precisando che per la soluzione “gli F24 non mi pare che ci saranno anche perché le banche avevano meno interesse” mentre “sui Btp quacosa ci sarà”.

Berlusconi dice che “30 anni fa evitammo che l’Italia diventasse comunista”

Berlusconi dice che “30 anni fa evitammo che l’Italia diventasse comunista”


Berlusconi dice che “30 anni fa evitammo che l’Italia diventasse comunista” – askanews.it



Berlusconi dice che “30 anni fa evitammo che l’Italia diventasse comunista” – askanews.it


















Milano, 27 mar. (askanews) – “Oggi ricordiamo con emozione la prima grande vittoria elettorale di Forza Italia, avvenuta esattamente 29 anni fa, il 27 marzo del 1994. Non possiamo dimenticare il clima di angoscia che ci possedeva dato che i nostri sondaggisti ci avevano detto che era certa la vittoria del PCI, il Partito Comunista Italiano. Ci angosciava il pericolo di vedere l’Italia, il nostro Paese, diventare un Paese Comunista con tutto quello che questo avrebbe significato”. Lo scrive sui social Silvio Berlusconi, presidente e fondatore di Forza Italia.

“I sondaggisti – prosegue ricordando quella stagione politica – aggiunsero che solo un nuovo partito avrebbe potuto evitare la vittoria della sinistra e indicarono Silvio Berlusconi come il possibile leader di questo partito perché con il Milan Silvio Berlusconi era diventato un simbolo della vittoria e perché con la televisione aveva cambiato in meglio la vita degli italiani. Ma a me sembrava impossibile con tutti i miei impegni come Presidente e Amministratore Delegato di tutte le Società del mio Gruppo. Ma, dopo una riunione di famiglia, mia mamma, pur temendo che la sinistra me ne avrebbe fatte di tutti i colori mi disse queste precise parole: ‘Se tu, sentendo così forte il dovere di farlo non trovassi anche il coraggio di farlo, non saresti quel figlio che io e tuo padre abbiamo creduto di educare’. Così, il giorno dopo, in una conferenza stampa a Milano, dichiarai di voler scendere in campo con un nuovo partito politico che si sarebbe chiamato Forza Italia”. “Due mesi dopo – racconta ancora Berlusconi – Forza Italia vinse le elezioni con gli altri partiti del centro-destra ed io divenni il Presidente del Consiglio dei Ministri. Era successo un miracolo, la sinistra era stata sconfitta, l’Italia non era diventata un Paese comunista! Oggi l’Italia è un Paese più moderno ed efficiente, con meno tasse e servizi più completi. Ci siamo occupati di tutti, a partire dai più deboli. Soprattutto quella vittoria ha rappresentato per noi un’importante occasione per dimostrare che si poteva fare politica in modo diverso, con coraggio e determinazione, mettendo al centro il bene comune e gli interessi del nostro Paese. La nostra vittoria ha dimostrato che era possibile coinvolgere le migliori forze ed energie della società civile e del mondo delle professioni nella gestione della cosa pubblica”.

La Ue chiede spiegazioni alla Libia, accusata di avere ostacolato Ocean Viking

La Ue chiede spiegazioni alla Libia, accusata di avere ostacolato Ocean Viking


La Ue chiede spiegazioni alla Libia, accusata di avere ostacolato Ocean Viking – askanews.it



La Ue chiede spiegazioni alla Libia, accusata di avere ostacolato Ocean Viking – askanews.it



















Roma, 27 mar. (askanews) – L’Unione Europea chiederà “spiegazioni” alle autorità libiche dopo un incidente che ha coinvolto la Guardia costiera di questo Paese, accusata di avere impedito alla nave Ocean Viking di soccorrere i migranti sparando colpi in aria. “Chiederemo spiegazioni e chiarimenti (alle autorità libiche, Ndr.) su quanto accaduto, perché è avvenuto e quale seguito verrà dato”, ha dichiarato oggi Peter Stano, portavoce del leader della diplomazia Josep Borrell. La domanda è se la nave della Guardia costiera libica coinvolta nell’incidente sia stata finanziata con l’assistenza dell’Ue, ha aggiunto il portavoce.

L’Ong SOS Méditerranée, la cui nave Ocean Viking soccorre i migranti in mare, sabato 25 marzo ha accusato la guardia costiera libica di aver “deliberatamente” messo in pericolo le sue squadre e le persone in difficoltà sparando colpi in aria per impedirgli di effettuare un salvataggio. Secondo SOS Méditerranée, alla fine circa 80 persone sono state intercettate dalla Guardia Costiera libica e riportate in Libia. L’Ue collabora con la Guardia costiera libica fornendo assistenza, attrezzature e navi. Secondo Bruxelles, questo accordo mira a salvare la vita dei migranti nel Mediterraneo ma è regolarmente denunciato da Ong e Onu, che sottolineano i maltrattamenti a cui sono sottoposti i migranti riportati forzatamente in Libia. “Per noi, salvare vite viene prima di tutto, i diritti dei migranti vengono prima di tutto”, ha affermato Peter Stano, riconoscendo che non esiste una “soluzione ideale” a causa della situazione in Libia, sprofondata nel caos dalla caduta del regime di Muammar Gheddafi nel 2011.

“La nostra cooperazione” con la Guardia costiera libica “è flessibile (…), adattiamo le nostre azioni in base agli sviluppi sul campo e al comportamento dei nostri partner”, ha aggiunto. Il portavoce ha ricordato poi che a seguito di un incidente simile la scorsa estate, in cui la Guardia Costiera libica ha minacciato i migranti con l’uso delle loro armi, “il comandante (della nave) è stato licenziato”. Il Mediterraneo centrale è la rotta migratoria più pericolosa al mondo, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM). L’agenzia delle Nazioni Unite stima che nel 2022 vi siano scomparsi 1.417 migranti.

Fi,Berlusconi:30 anni fa evitammo l’Italia diventasse comunista

Fi,Berlusconi:30 anni fa evitammo l’Italia diventasse comunista


Fi,Berlusconi:30 anni fa evitammo l’Italia diventasse comunista – askanews.it



Fi,Berlusconi:30 anni fa evitammo l’Italia diventasse comunista – askanews.it



















Milano, 27 mar. (askanews) – “Oggi ricordiamo con emozione la prima grande vittoria elettorale di Forza Italia, avvenuta esattamente 29 anni fa, il 27 marzo del 1994. Non possiamo dimenticare il clima di angoscia che ci possedeva dato che i nostri sondaggisti ci avevano detto che era certa la vittoria del PCI, il Partito Comunista Italiano. Ci angosciava il pericolo di vedere l’Italia, il nostro Paese, diventare un Paese Comunista con tutto quello che questo avrebbe significato”. Lo scrive sui social Silvio Berlusconi, presidente e fondatore di Forza Italia.

“I sondaggisti – prosegue ricordando quella stagione politica – aggiunsero che solo un nuovo partito avrebbe potuto evitare la vittoria della sinistra e indicarono Silvio Berlusconi come il possibile leader di questo partito perché con il Milan Silvio Berlusconi era diventato un simbolo della vittoria e perché con la televisione aveva cambiato in meglio la vita degli italiani. Ma a me sembrava impossibile con tutti i miei impegni come Presidente e Amministratore Delegato di tutte le Società del mio Gruppo. Ma, dopo una riunione di famiglia, mia mamma, pur temendo che la sinistra me ne avrebbe fatte di tutti i colori mi disse queste precise parole: ‘Se tu, sentendo così forte il dovere di farlo non trovassi anche il coraggio di farlo, non saresti quel figlio che io e tuo padre abbiamo creduto di educare’. Così, il giorno dopo, in una conferenza stampa a Milano, dichiarai di voler scendere in campo con un nuovo partito politico che si sarebbe chiamato Forza Italia”. “Due mesi dopo – racconta ancora Berlusconi – Forza Italia vinse le elezioni con gli altri partiti del centro-destra ed io divenni il Presidente del Consiglio dei Ministri. Era successo un miracolo, la sinistra era stata sconfitta, l’Italia non era diventata un Paese comunista! Oggi l’Italia è un Paese più moderno ed efficiente, con meno tasse e servizi più completi. Ci siamo occupati di tutti, a partire dai più deboli. Soprattutto quella vittoria ha rappresentato per noi un’importante occasione per dimostrare che si poteva fare politica in modo diverso, con coraggio e determinazione, mettendo al centro il bene comune e gli interessi del nostro Paese. La nostra vittoria ha dimostrato che era possibile coinvolgere le migliori forze ed energie della società civile e del mondo delle professioni nella gestione della cosa pubblica”.