La Juve rinuncia all’ultimo ricorso. Scudetto 2006 all’InterRoma, 24 ott. (askanews) – La Juventus ha ritirato l’ultimo ricorso per Calciopoli, chiudendo una vicenda lunga 17 anni. In un documento firmato da Gianluca Ferrero, presidente del CDA e legale rappresentante dei bianconeri, si “rinuncia al ricorso in difesa e in rappresentanza della Juventus Football club” contro “la Federazione gioco calcio” e “Inter Milano spa”. La nuova dirigenza bianconera ha definitivamente rinunciato alla richiesta effettuata al Consiglio di Stato di ribaltare la sentenza del Tar del 2016 che aveva negato il risarcimento “del danno ingiusto” per cifre milionarie scaturito dall’assegnazione dello Scudetto del 2006 all’Inter da parte di Guido Rossi. La Juventus, tra le altre cose, aveva richiesto l’annullamento in via “incidentale” del comunicato che assegnava il tricolore ai nerazzurri e la delibera del Consiglio Figc del 2011.
Al via Concorso Internazionale Chitarra Classica Premio Angelo GilardinoRoma, 24 ott. (askanews) – L’Associazione Amici della Musica del Lagonegrese organizza il Concorso Internazionale di Chitarra Classica “Premio Angelo Gilardino” destinato a chitarristi e chitarriste di ogni nazionalità, nati dal primo gennaio 1990. Il concorso di Lagonegro, che ha visto partecipare in passato musicisti di fama nazionale e internazionale, torna quest’anno e viene intitolato al grande chitarrista-compositore, già direttore artistico della Fondazione Andrés Segovia, ad un anno e mezzo dalla sua scomparsa. Le iscrizioni si chiuderanno il 18 novembre 2023.
Il programma è incentrato sul repertorio originale per chitarra del XX e XXI secolo. Per la prima prova (eliminatoria) online – caricare su drive/cloud, entro il 18 novembre, un video tra i 10 e i 15 minuti, con all’inizio la propria presentazione, ovvero nome e cognome, mostrando contestualmente il documento di riconoscimento allegato alla domanda. Il file dovrà rimanere accessibile almeno fino al giorno della finale. Il programma libero, dovrà contenere opere originali per chitarra del XX e del XXI secolo ed obbligatoriamente almeno uno studio di Angelo Gilardino, tratto dagli “Studi di virtuosità e trascendenza” Edizioni Bèrben (Curci) oppure due degli “Studi Brillanti” Edizioni Curci. Il 25 novembre 2023 l’elenco dei finalisti sarà pubblicato sul sito www.lagonegromusica.it nella stessa giornata si terrà a Lagonegro una giornata di studi dedicata ad Angelo Gilardino ad un anno dalla sua scomparsa avvenuta il 14 gennaio 2022. Alla prova finale che si terrà a Lagonegro il 17 dicembre 2023 saranno ammessi 6 concorrenti (la giuria ha facoltà di variare questo numero in eccesso o in difetto) che dovranno eseguire un programma di circa 30 minuti di cui almeno 10 minuti di musiche di Angelo Gilardino, escludendo la musica eseguita nella fase eliminatoria.
L’associazione Amici della Musica del Lagonegrese è stata fondata nel 1975 a Lagonegro in Basilicata. È attiva nella promozione della cultura musicale e organizza concerti, corsi di alto perfezionamento, concorsi, mostre e convegni. Le attività dell’associazione sono sostenute dal Ministero della Cultura, dalla Regione Basilicata e patrocinate da diverse amministrazioni comunali delle provincie di Potenza e Salerno. Spiega il suo presidente Pietro Cantisani: “Il concorso internazionale di chitarra di Lagonegro ‘Premio Angelo Gilardino’ è insieme omaggio e ringraziamento da parte degli Amici della Musica del Lagonegrese per il Maestro che per oltre un ventennio, dal 1981, ha guidato i corsi estivi di perfezionamento per chitarra in una Basilicata fuori da ogni rotta culturale e musicale. Si tratta di un concorso importante non solo per i premi in palio ma anche perché i concorrenti hanno l’opportunità di accedere alla prima fase di selezione a distanza e di essere valutati da una giuria giovane e internazionale di altissimo spessore e in maniera specifica sulla musica per chitarra del XX e XXI secolo. Chiamare oggi musicisti da tutto il mondo a confrontarsi sulla musica di Angelo Gilardino è il nostro modo per dirgli grazie e per tenere vivo il suo patrimonio musicale per chitarra”.
Musica, Gigi D’Alessio: doppio appuntamento a Palermo per estate 2024Roma, 24 ott. (askanews) – Nuovo imperdibile doppio appuntamento live con Gigi D’Alessio: dopo i 5 sold out collezionati a Palermo nel 2023, l’artista torna nel capoluogo siciliano con due concerti in programma per l’estate 2024, il 5 e il 6 luglio al Velodromo Paolo Borsellino.
Due serate di festa all’insegna della grande musica per continuare ad emozionare ed emozionarsi cantando insieme le canzoni più amate di Gigi, entrate nel cuore di tre generazioni di italiani. I biglietti per i concerti, prodotti da GGD e Friends & Partners, saranno disponibili in prevendita a partire dalle ore 16 di oggi sul circuito Ticketone.it e nei punti vendita abituali.
Il quinto film dei Me Contro Te conquista il box officeRoma, 24 ott. (askanews) – “Me Contro Te Il Film – Vacanze in Transilvania” è il miglior incasso al box office nel suo primo weekend in sala con un risultato di 2.078.000 euro in cinque giorni di programmazione (escluse le anteprime) e più di 300.000 presenze in sala. Il quinto film dei “Me Contro Te”, i personaggi più amati dai bambini, è uscito nelle sale giovedì 19 ottobre distribuito da Warner Bros. Pictures e ha registrato il secondo miglior incasso nel weekend d’apertura (nei convenzionali 4 giorni) per un film italiano da marzo 2020, secondo solo al precedente episodio della franchise, “Me Contro Te Il Film – Missione Giungla”.
Nel nuovo film, sempre per la regia di Gianluca Leuzzi, Luì e Sofì sono protagonisti di un’avventura da brividi che li condurrà nel luogo più spaventoso del pianeta: il Castello del Conte Dracula in Transilvania.
Triennale Milano, la pittura italiana contemporanea in 120 esempiMilano, 24 ott. (askanews) – Centoventi artisti, nati tra il 1960 e il 2000, che continuano a usare il medium della pittura, e che rinnovano una storia artistica che spesso è stata data per finita, e che invece continua a rinnovarsi, continua a trovare nuove strade e nuovi spunti. Questo prova a raccontare la mostra organizzata da Triennale Milano e affidata a Damiano Gullì, curatore per l’arte contemporanea e il public program dell’istituzione, che per ogni artista ha scelto una sola opera “esemplare”.
“Pittura italiana oggi – ha detto ad askanews – nasce da un percorso di ricerche, di studio visit, di incontri umani e professionali e da questi incontri emerge effettivamente come questo grande dibattito sulla vitalità o meno della pittura sia in realtà qualcosa che può anche semplicemente lasciare il passo o una constatazione: La pittura è. La pittura è un linguaggio che ci accompagna da millenni, gli artisti qui esposti documentano una consapevolezza di guardare a questo portato storico, ma hanno anche la capacità di guardare al passato ma proiettandosi verso il futuro”. La mostra è vasta, illuminata in modo molto interessante, e offre una prospettiva sui diversi modi di fare pittura oggi in Italia, con molte citazioni, ma anche la sensazione evidente che siano tante le lezioni storiche che sono state recepite e poi rielaborate, a volte con il gusto della citazione a volte semplicemente come acquisizione più profonda. E anche i temi sono molteplici come gli artisti.
“Tante tematiche che parlano fondamentalmente di noi, parlano delle nostre paure, delle nostre fragilità – ha aggiunto il curatore – parlano del corpo, parlano, nel caso dell’astrazione, di materia, segno, durata, tempo, stratificazioni, sedimentazioni. Ma parlano anche di come le categorie vengano felicemente e gioiosamente scardinate”. Ci sono, ovviamente, diversi nomi noti e importanti, ma a essere più evidente, anche nella tipologia dell’allestimento della mostra, curato dallo Studio Italo Rota, è la volontà di offrire un ritratto collettivo, in cui tutti sono presenti e nessuno domina. Da qui anche una lieve sensazione di dispersione o sovraffollamento che però si ricompone nel percorso attraverso la mostra, pensata anche per dialogare con lo spazio e la storia della Triennale.
“Si vede – ha concluso Damiano Gullì – come la pittura, riprendendo e ricollegandosi proprio una storia di Triennale, si faccia anche spazio, architettura, qualcosa da attraversare e da vivere”. “Pittura italiana oggi” resta aperta al pubblico a Milano fino all’11 febbraio 2024.
”D10S La noche de Diego”: l’evento per il compleanno di Maradona
Roma, 24 ott. (askanews) – Manca poco al 30 ottobre, ricorrenza indelebile per gli amanti del calcio e non solo: avrebbe compiuto 63 anni Diego Armando Maradona. Per ricordarlo, Stefano Ceci, suo grande amico e manager che è stato affianco al “Pibe de Oro” per 20 anni, ha organizzato coaudiuvato dalla giornalista Barbara Carere della B&G Art Event Communicationi Srl un evento unico: “D10S La Noche de Diego” che si terrà presso la prestigiosa terrazza Ramè del Gold Tower Hotel di Napoli.
È prevista la presenza dei suoi ex compagni di squadra ed ex calciatori del Napoli, ex direttori sportivi del Napoli e lo storico massaggiatore Carmando, attori, cantanti, giornalisti, tanti amici e momenti musicali. Ma non solo. Stefano Ceci durante l’evento omaggerà la Fondazione Santobono Pausilipon, grazie alla presenza della direttrice Flavia Matrisciano, con un cimelio di Maradona e una maglia del collezionista Cammarota – che esporrà alcune maglie di Maradona della sua collezione nella terrazza Ramè – il cui ricavato andrà in beneficenza alla Fondazione. Una festa in gran stile per ricordare e festeggiare il più grande calciatore di tutti i tempi.
Immagini e parole, Claudio Baglioni si racconta in un libroMilano, 24 ott. (askanews) – Claudio Baglioni racconta la propria avventura personale e artistica, intrecciando immagini e parole con estrema cura, e ci restituisce il ritratto e il cammino di un uomo che ha fatto della musica e dell’espressione la propria vita.
Un racconto inedito, originale, esclusivo, narrato, per la prima volta e in prima persona, con il controcanto delle immagini – silenziose ma non per questo meno eloquenti – di Alessandro Dobici. Un percorso che, attraverso venticinque anni di fotografie, rappresenta e sancisce la lunga e importante collaborazione tra il cantautore e il ritrattista. Un libro che è un dialogo, a fil di voce con i lettori, nel quale uno degli artisti più amati della storia della musica popolare riflette sulla strada che l’uomo, il musicista e il loro tempo hanno fatto, fanno e faranno insieme.
Un dialogo che vive di una forma narrativa letteraria, descrittiva e poetica, con cui Baglioni cerca di indagare la trama e l’ordito che danno vita al disegno misterioso, talora incomprensibile, ma sempre sorprendente e affascinante del viaggio più incredibile: l’esistenza. Claudio Baglioni è una tra le voci più ispirate, originali e intense della storia della musica italiana.
Un compositore ed esecutore versatile e raffinato, in continua e costante ricerca emozionale e tematica. Uno scrittore di note e parole, acclamato da fan, critica e addetti ai lavori. Cinquantacinque anni di grandi progetti discografici, concerti sensazionali, eventi da record.
Più di sessanta milioni di copie vendute; sua la “canzone del secolo”, Questo piccolo grande amore; suo l’album più venduto di sempre in Italia, La vita è adesso. Un autore e interprete dal repertorio letteralmente unico costellato da un’interminabile serie di successi senza tempo, con melodie e testi che sono entrati nell’immaginario e nel linguaggio di tre generazioni, dalla fine degli anni Sessanta a oggi.
America’s Cup di Vela, torna la Vuitton Cup per scegliere lo sfidanteRoma, 24 ott. (askanews) – Torna ufficialmente la Louis Vuitton Cup di vela, la serie di regate in cui viene selezionato lo sfidante ufficiale del “defender” dell’America’s Cup. Lo ha comunicato lo sponsor Vuitton. Si terrà dal 29 agosto al 7 ottobre 2024 a Barcellona, in Spagna. Gli sfidanti sono 5: Ineos Britannia, Alinghi Red Bull Racing, Luna Rossa Prada Pirelli, NYYC American Magic e Orient Express Racing. Chi vince, sfiderà Emirates Team New Zealand nella 37esima edizione della coppa America di vela.
L’Italia teme un conflitto lungo, Tajani: “14 gli italiani a Gaza”Roma, 24 ott. (askanews) – L’esercito israeliano è “pronto e determinato” per la prossima fase della guerra ed è in attesa di istruzioni politiche. Nessuna speranza di tregua a breve termine, dunque, neppure per agevolare la già difficile trattativa in corso per il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas, mediata da Stati Uniti, Qatar ed Egitto. Non lascia spazio a dubbi di sorta il portavoce delle Forze armate dello Stato ebraico, Daniel Hagari, che prevede “settimane di combattimenti”, proprio mentre fonti governative israeliane indicano che l’attesa operazione di terra a Gaza potrebbe essere rinviata di qualche giorno. E una guerra “non brevissima” si attende anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, la cui priorità resta “portare in salvo gli ostaggi”. Sono 14 gli italiani a Gaza, mentre al confine con il Libano c’è ancora “un gruppo di connazionali abbastanza consistente”. E’ “uno dei luoghi bersagliati da Hezbollah”, ha precisato il ministro, che ha indicato in circa 18.000 i connazionali presenti in Israele, “che vedono passare razzi e missili sulle loro teste”.
Tajani ha discusso con alcuni di loro durante una riunione all’Unità di crisi della Farnesina, e in due diversi interventi a Sky e Radio Uno ha sottolineato che “bisogna fare di tutto perché l’Iran e il Libano siano tenuti fuori” dal conflitto. Le minacce di Teheran e gli sporadici attacchi di Hezbollah sono al momento solo dei “segnali politici” di “sostegno” ad Hamas, ma “non ancora una dichiarazione di guerra”, ha spiegato il titolare della Farnesina. Con il movimento sciita libanese in particolare si resta nell’ambito di “attacchi e risposte proporzionate”, che comunque destano “preoccupazione” e impongono di “mantenere l’attenzione alta”. Saranno poi le Nazioni Unite, eventualmente, a decidere se cambiare le regole d’ingaggio dei militari di Unifil, in caso di ulteriore e pericoloso allargamento del conflitto. Nella notte, intanto, Israele ha continuato a bombardare i suoi obiettivi nella Striscia, colpendo oltre 400 postazioni di Hamas, facendo almeno 140 vittime e “centinaia di feriti”, con “decine di abitazioni distrutte”. Negli ultimi giorni, l’esercito israeliano ha intensificato i suoi attacchi contro questa enclave palestinese di 362 km2, dove sono ammassati 2,4 milioni di palestinesi; un assedio che li sta privando di cibo, acqua ed elettricità almeno dal 9 ottobre scorso, 48 ore dopo il brutale attacco di Hamas allo Stato ebraico. Gli aiuti internazionali hanno cominciato ad arrivare sabato, attraverso l’Egitto, con una cinquantina di camion carichi di beni di prima necessità. Troppo pochi per l’Onu, secondo cui ne servirebbero almeno 100 al giorno.
Anche gli italiani bloccati nell’area hanno ricevuto “qualcosa da mangiare e da bere”, ha precisato Tajani, che ha parlato di “7 connazionali” presenti nella Striscia, assieme ad “altri 7 con doppia cittadinanza italo-palestinese e 4-5 familiari con passaporto solo palestinese, soprattutto bambini”. “Solo un’italiana vuole rimanere” a Gaza, “perché è un’operatrice della Croce Rossa e lo ritiene un suo dovere”, ha detto il ministro. Ciò che continua a mancare nella Striscia, invece, è il carburante. Israele ne impedisce la consegna per timore che possa essere sottratto da Hamas e utilizzato per alimentare i lanci di razzi contro lo Stato ebraico. “Quel poco che è stato consegnato lo hanno già rubato”, ha fatto sapere il governo. E mentre la guerra prosegue, la diplomazia internazionale continua a muoversi per impedire un’ulteriore escalation del conflitto e un allargamento regionale che risulterebbe catastrofico. La priorità è sempre quella di salvare gli ostaggi in mano ad Hamas. Un’urgenza ribadita nuovamente oggi dal Cremlino e confermata anche dal presidente francese Emmanuel Macron. “Tutti, senza distinzione” devono essere riconsegnati, ha detto.
L’inquilino dell’Eliseo è arrivato in Israele per incontrare le famiglie delle persone disperse, il presidente Isaac Herzog e il primo ministro Benjamin Netanyahu, e si recherà poi a Ramallah, dove sarà ricevuto dal presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen. A fronte delle immagini di “violenza pura e crudeltà” dei giorni scorsi, durante il suo incontro con il capo dello Stato francese, Netanyahu ha insistito sul fatto che Hamas rappresenta “una minaccia alla civiltà”. Macron, da parte sua, ha evidenziato la necessità di costruire una coalizione contro il movimento estremista palestinese, che ieri ha rilasciato altri due ostaggi, Yocheved Lifshitz, 85 anni, e Nurit Kuper, 79 anni, entrambi di nazionalità israeliana e provenienti dal Kibbutz Nir Oz. “Ho passato l’inferno. Non avremmo mai pensato che sarebbe successo questo”, ha detto oggi Lifshitz, confermando di avere camminato per chilometri lungo “un gigantesco sistema di tunnel, come ragnatele”. “Non c’era distinzione tra vecchi e giovani. È stato molto doloroso. Mi hanno colpito alle costole e mi hanno reso difficile respirare”, ha dichiarato negli stessi minuti in cui Macron ha iniziato il suo incontro con Netanyahu. Il premier d’Israele è stato nuovamente sollecitato nelle ultime ore dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden sulla “necessità di garantire aiuti umanitari urgenti a Gaza”. Mentre dichiarazioni di fuoco sono arrivare da Doha, tradizionalmente vicina ad Hamas e con un ruolo importante di mediazione nella trattativa per il rilascio di tutte le persone trattenute con la forza a Gaza. “Diciamo basta. A Israele non dovrebbe essere dato il via libera per l’uccisione incondizionata”, ha detto l’emiro Tamim bin Hamad Al Thani. “La pericolosa escalation minaccia la regione e il mondo”.
Un rischio che va evitato anche per la Cina. Il ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi ha confermato al suo omologo Eli Cohen che la Cina resta impegnata per una soluzione del conflitto, ma ha anche chiesto a Israele di adottare misure efficaci per proteggere la sicurezza dei cittadini e delle istituzioni cinesi. “Tutti i paesi hanno il diritto all’autodifesa, ma dovrebbero rispettare il diritto internazionale umanitario e proteggere la sicurezza dei civili”, ha commentato. (di Corrado Accaputo).
Fisco, crolla il mancato gettito Iva nell’Ue, con Italia capofilaRoma, 24 ott. (askanews) – I paesi dell’Unione europea hanno fatto progressi molto rilevanti sulla raccolta di gettito Iva, Italia in testa, riducendo di circa un terzo le entrate perse per evasione, elusione, errori contabili e fallimenti di imprese. Il cosiddetto “Vat Gap”, elaborato della Commissione europea e che cerca di misurare la differenza tra il gettito teorico atteso e quello effettivamente raccolto sull’Iva. Nel 2021 per l’intera Unione europea questa voce si è attestata a 60,6 miliardi di euro, rispetto a 99 miliardi registrati nel 2020. E in questo modo il gap sull’Iva è calato al 5,3%, ovvero 4,3 punti percentuali in meno rispetto a un anno prima.
Secondo le tabelle contenute in un rapporto pubblicato dalla Commissione europea, in Italia questo gap sull’Iva è crollato di ben 10,7 punti percentuali, il calo più forte tra tutti e 27 i Paesi, portandosi al 10,8% nel 2021, che equivale a 14,6 miliardi di euro, a fronte del 21,5% del 2020, che corrispondeva a 27,3 miliardi di mancato gettito. Anche con questi progressi, oltre un quarto del mancato gettito Iva totale nell’Ue è relativo all’Italia (14,6 mld su 60,6 mld). Il valore più elevato di mancato gettito Iva si registra in Romania, con un gap del 36,7%, il più basso in Olanda, che l’Ue accredita di un livello addirittira negativo, pari al meno 0,2%.
Questa impennata delle entrate Iva, e speculare riduzione del mancato gettito sembrano essere innanzitutto collegate alle restrizioni alle attività, e conseguenti cambi di modalità di spese e consumi, imposte dai governi a motivo del Covid. La stessa Commissione europea riconosce che l’aumento del gettito Iva è “senza precedenti”, così come il crollo del gap sull’Iva. Vari fattori potrebbero spiegare queste dinamiche: “primo, i pagamenti elettronici e online, dove generalmente l’osservanza dell’Iva è più elevata, che sono cresciuti in popolarità con la pandemia. Secondo – afferma la Commissione – gli Stati membri stanno beneficiando di misure mirate approntate nei loro sistemi fiscali, come nuovi meccanismi di rendicontazione digitale, il monitoraggio in tempo reale delle transazioni, i regimi di fatturazione elettronica che sono particolarmente efficaci contro le frodi sull’Iva”.
E Bruxelles intende fare altro in tal senso, ad esempio con la fatturazione elettronica delle transnazionali tra imprese. L’Unione europea è particolarmente interessata alla raccolta di gettito Iva dato che parte del ricavato deve essere automaticamente girato dagli Stati membri ai bilanci comunitari.