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Fugatti vince le elezioni provinciali a Trento con il 51,8%, Valduga al 37,4%

Fugatti vince le elezioni provinciali a Trento con il 51,8%, Valduga al 37,4%Milano, 23 ott. (askanews) – Il presidente uscente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti (centrodestra), ha vinto le elezioni provinciali con il 51,8% dei voti. È il risultato definitivo dopo lo spoglio di quasi tutte le 527 sezioni. “Grazie al #Trentino, grazie alla mia gente. Farò di tutto per essere all’altezza della vostra fiducia”, ha scritto Fugatti in un post di ringraziamento du X.

Secondo è Francesco Valduga (Pd, Azione, Iv, Campo Base, Casa Autonomia, Avs e Fascegn) con il 37,4%. Il terzo classificato, Filippo Degasperi, si è fermato al 3,7% mentre gli altri candidati hanno ottenuto percentuali inferiori. Per quanto riguarda le liste il Pd, a una manciata di sezioni dal termine dello spoglio, è al primo posto con il 16,5%, seguito dalla Lega poco sotto il 13,1%, Fdi intorno al 12,3%, Noi Trentino per Fugatti al 10,7%, Campobase 8,4%, Partito autonomista trentino tirolese 8,1%, La Civica 4,9%, Casa autonomia 4,3%, Avs 3,2%, seguita da altre liste tra le quali Fi, M5s, Azione e Iv con un risultato inferiore.

Manovra, Bombardieri a Sbarra: la mobilitazione serve adesso

Manovra, Bombardieri a Sbarra: la mobilitazione serve adessoRoma, 23 ott. (askanews) – “Volevo comunicarti che, per quello che riguarda la nostra Organizzazione, valutiamo necessario sostenere le proposte delle piattaforme unitarie prima che si arrivi al testo definitivo. Potrebbe essere troppo tardi aspettare la fine dell’iter parlamentare, anche in considerazione del fatto che il Governo sembra non voler presentare emendamenti al testo”. A metterlo nero su bianco è il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, in una lettera inviata al segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in merito alle valutazioni sulla manovra economica varata dal Governo e alla conseguente proposta di mobilitazione.

“Tutto vediamo in questa manovra – è la sintesi di Bombardieri – tranne che un respiro sociale”. Poi il lungo elenco degli aspetti negativi della manovra: “abbiamo notato anche noi che ci sono interventi richiesti nei mesi passati: sul cuneo fiscale abbiamo proclamato due scioperi generali con due governi diversi. Anche sulle cifre per gli aumenti contrattuali del pubblico impiego, c’è una prima risposta, lontana però dalla necessità di recuperare il reale potere d’acquisto perso dai salari e persino, come ammesso dallo stesso ministro, dai valori Ipca che per noi sono un punto di riferimento nel rinnovo dei contratti”. E ancora: “rimangono senza risposte alcuni temi per noi fondamentali. Sul lavoro, non ci sono risposte sulla precarietà e, cosa ancora più grave, sulla sicurezza sul lavoro, dopo alcuni incontri con il Governo, a questo punto probabilmente fatti solo per prendere tempo, non c’è nessuna misura di quelle da noi richieste”. Sul fisco, poi, “non esiste nessun richiamo alla necessaria lotta all’evasione fiscale, storica battaglia delle organizzazioni sindacali confederali”, aggiunge Bombardieri. “Sulla previdenza, registriamo la negazione delle proposte unitarie presentate al Governo: in particolare, si va in pensione più tardi, non ci sono risposte per la pensione di garanzia per i giovani, vengono negati due obiettivi raggiunti negli anni passati dalle organizzazioni confederali, Ape Social e Opzione Donna. Senza allargare l’analisi, questi temi sono per noi più che sufficienti per continuare la nostra mobilitazione con ore di sciopero e per lavorare prima della fine dell’iter che approva la manovra, per modificarla”.

Quanto alla proposta di definizione di un perimetro comune per un patto sociale, “voglio condividere con te alcune riflessioni. Costruire un nuovo perimetro, significa non rivendicare le richieste contenute nelle nostre piattaforme unitarie? E questo patto con chi lo dovrei sottoscrivere? Con il Governo che negli ultimi incontri, manovra e rinnovo Ccnl pubblico impiego, ha dedicato alle nostre richieste 4 e 5 minuti? Con le associazioni datoriali che non incontriamo da moltissimo tempo? E con quali altre organizzazioni sindacali?”. E, infine, l’annuncio sulla strada scelta dalla Uil: “Avremo sicuramente modo e tempo di approfondire questi temi quando tu vorrai, nel frattempo noi andiamo avanti seguendo le indicazioni che arrivano dalle mobilitazioni della nostra Organizzazione. Magari ci incontreremo alla fine del percorso di approvazione del testo definitivo”.

Trentino, Fugatti al 51,9% a meno di 100 sezioni dalla fine dello spoglio

Trentino, Fugatti al 51,9% a meno di 100 sezioni dalla fine dello spoglioMilano, 23 ott. (askanews) – A meno di un centinaio di sezioni dal risultato definitivo, quando ne sono sono state scrutinate scrutinate 444 su 527, il presidente uscente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti (centrodestra), è in testa con il 51,91% dei voti alle elezioni provinciali. Secondo è Francesco Valduga (Pd, Azione, Iv, Campo Base, Casa Autonomia, Avs e Fascegn) con il 37,5%. Il terzo classificato, Filippo Degasperi, è al 3,85% mentre gli altri candidati hanno finora ottenuto percentuali inferiori.

Scrittore Raspollini vince il Concorso letterario Universum Academy

Scrittore Raspollini vince il Concorso letterario Universum AcademyRoma, 23 ott. (askanews) – Una poesia dedicata alle donne che lottano e, in particolare, a quelle iraniane, dello scrittore fiorentino, Claudio Raspollini, ha vinto il Concorso letterario, sezione A, organizzato dall’Universum Academy, un’Organizzazione non governativa di ispirazione cristiana: “Si intitola “Le vostre, le nostre mani” ed è un inno alla libertà che spesso, troppo spesso viene negata.

“Sono ovviamente felice di questo riconoscimento anche perché mette in risalto una questione importante che dovrebbe essere al centro del dibattito internazionale”, commenta. Raspollini, che ha partecipato di recente, con la Di Carlo edizioni, alla Fiera del libro di Francoforte, la più importante kermesse del settore a livello internazionale, ha ricevuto dall’Universum Academy anche una menzione d’onore per la sezione B del Concorso con “Maddalena”: “Penso – conclude lo scrittore fiorentino – che fare cultura sia un dovere di tutti, anche di noi autori che, con passione e determinazione, ci impegniamo a diffondere le proprie emozioni. Premi come questo rendono il tutto stimolante e ci portano a raccogliere nuove sfide”.

Mattarella: il mondo è peggiorato per sciagurati comportamenti umani

Mattarella: il mondo è peggiorato per sciagurati comportamenti umaniRoma, 23 ott. (askanews) – “In questi tre anni il mondo è cambiato in peggio molto più che per il virus e la pandemia per gli sciagurati comportamenti umani: l’aggressione della Russia all’Ucraina e per lattacco terroristico di Hamas in Israele e la spirale di violenza che ne è seguita”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine del colloquio al Quirinale con il Presidente finlandese Sauli Niinisto in visita di Stato in Italia.

Per il capo dello stato l’incontro con il Presidente finlandese e “prezioso, conoscendo la sua saggezza e il ruolo che la Finlandia svolge, è per la comunanza di valori condivisi come la pace, la collaborazione e il dialogo”.

Mattarella: in Medio Oriente cercare la strada per una soluzione condivisa

Mattarella: in Medio Oriente cercare la strada per una soluzione condivisaRoma, 23 ott. (askanews) – Il capo dello Stato Sergio Mattarella incoraggia ad evitare che ci sia in Medio Oriente una “escalation di violenza” e “si cerchi di tornare a una strada che possa condurre a una soluzione condivisa e serena”. Il Presidente della Repubblica ne ha parlato nel colloquio al Quirinale con il presidente finlandese Sauli Niinisto in visita di Stato in Italia. “Per me è un grande piacere personale accogliere qui al Quirinale lei è la delegazione che la accompagna e per la Repubblica italiana è un onore averla qui a Roma, benvenuto. Sono lietissimo di questa sua visita di Stato che abbiamo dovuto rimandare tre anni fa a causa del Covid, di questo nemico imprevisto, pericoloso e sconosciuto per l’umanità che è stato il virus. In quei tre anni il mondo è cambiato. Prima le conseguenze economiche e sociali che stavano dominando con efficacia grazie alla collaborazione scientifica internazionale e poi i comportamenti umani come l’aggressione della Russia all’Ucraina e l’esplosione di violenza con l’evento terroristico di Hamas in Israele con l’innesco di una spirale di violenze di cui non si riescono a capire confini e conseguenze dimostrano che i guai l’umanità se li procura in maniera irresponsabile e quindi il mondo è cambiato in peggio” ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accogliendo al Quirinale il Presidente finlandese in visita di Stato.

“Questo colloquio con lei per me è prezioso – ha aggiunto il capo dello Stato – per la grande stima che nutro nei suoi confronti e conoscendo la sua saggezza e la sua esperienza e anche il ruolo importante che la Finlandia svolge nella comunità internazionale”.

Mattarella: dopo il Covid il mondo è cambiato in peggio

Mattarella: dopo il Covid il mondo è cambiato in peggioRoma, 23 ott. (askanews) – “Per me è un grande piacere personale accogliere qui al Quirinale lei è la delegazione che la accompagna e per la Repubblica italiana è un onore averla qui a Roma, benvenuto. Sono lietissimo di questa sua visita di Stato che abbiamo dovuto rimandare tre anni fa a causa del Covid, di questo nemico imprevisto, pericoloso e sconosciuto per l’umanità che è stato il virus. In quei tre anni il mondo è cambiato. Prima le conseguenze economiche e sociali che stavano dominando con efficacia grazie alla collaborazione scientifica internazionale e poi i comportamenti umani come l’aggressione della Russia all’Ucraina e l’esplosione di violenza con l’evento terroristico di Hamas in Israele con l’innesco di una spirale di violenze di cui non si riescono a capire confini e conseguenze dimostrano che i guai l’umanità se li procura in maniera irresponsabile e quindi il mondo è cambiato in peggio” lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accogliendo al Quirinale il Presidente finlandese Sauli Niinisto in visita di Stato.

“Questo colloquio con lei per me è prezioso – ha aggiunto il capo dello Stato – per la grande stima che nutro nei suoi confronti e conoscendo la sua saggezza e la sua esperienza e anche il ruolo importante che la Finlandia svolge nella comunità internazionale”.

”Picasso. Un ribelle a Parigi” al cinema dal 27 al 29 novembre

”Picasso. Un ribelle a Parigi” al cinema dal 27 al 29 novembreRoma, 23 ott. (askanews) – All’alba di una mattina del 1901 Picasso arriva a Parigi. Il suo futuro inizia proprio quel giorno, in quella città. Nato in Spagna il 25 ottobre del 1881, Picasso trascorrerà quasi tutta la sua vita a Parigi eppure, nella capitale francese, si sentirà spesso uno straniero, un esule, un ‘vigilato speciale’ della polizia. È questo il punto di partenza di PICASSO. UN RIBELLE A PARIGI. Storia di una vita e di un museo, prodotto da 3D Produzioni e da Nexo Digital col sostegno del Musée National Picasso di Parigi e in arrivo al cinema solo il 27, 28 e 29 novembre per raccontare Pablo Picasso attraverso uno sguardo inedito e del tutto diverso da quello cui siamo abituati.

Realizzato in occasione dei 50 anni dalla morte di Picasso (Malaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973), il docufilm – diretto da Simona Risi su soggetto di Didi Gnocchi e Sabina Fedeli che firmano anche la sceneggiatura con Arianna Marelli – mette al centro del suo racconto il percorso di un giovane emigrato, povero ma destinato a diventare una delle più importanti icone del 900. In un continuo movimento di entrata e uscita dal Museo Picasso di Parigi, la più grande collezione esistente dedicata al pittore con 6000 capolavori e 200.000 pezzi di materiali d’archivio, il film segue Picasso nei quartieri parigini in cui ha abitato, dagli atelier senza riscaldamento degli esordi ai grandi appartamenti borghesi, quelli in cui inizia il successo: un viaggio materiale e intellettuale per comprenderne in maniera più approfondita l’opera e lo spirito. A guidarci in questo percorso è Mina Kavani, attrice iraniana protagonista di No Bears di Jafar Panahi, regista dissidente vincitore del Premio Speciale della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2022. A Parigi Kavani è approdata qualche anno fa, spinta dal bisogno di recitare senza le censure imposte dal regime degli ayatollah. Una scelta difficile nel segno della libertà, che oggi le impedisce di tornare nel suo paese. Come Picasso, che durante il franchismo non ha potuto né voluto rientrare in Spagna, anche lei oggi vive la dolorosa condizione dell’espatriata.

La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital. Per il 2023 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.

Provinciali, Fugatti in testa a Trento a metà scrutinio con il 51%

Provinciali, Fugatti in testa a Trento a metà scrutinio con il 51%Milano, 23 ott. (askanews) – Quando sono state scrutinate 263 sezioni su 527, il presidente uscente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti (centrodestra), è in testa con il 51,07% dei voti alle elezioni provinciali. Secondo e in calo rispetto all’inizio dello spoglio è Francesco Valduga (Pd, Azione, Iv, Campo Base, Casa Autonomia, Avs e Fascegn) con il 38,15%. Il terzo classificato, Filippo Degasperi, è sceso al 3,8% mentre gli altri candidati hanno finora ottenuto percentuali inferiori.

Per quanto riguarda le liste il Pd è al primo posto con il 15,88%, seguito dalla Lega con il 13,03%, Fdi al 12,21%, Noi Trentino per Fugatti 10,41%, Campobase 8,3%, Partito autonomista trentino tirolese 7,68%, La Civica 4,55%, Casa autonomia 4,35%, Avs 3,22%, Fascegn 2,68%, Onda 2,28%, Fassa 2,26%, Democrazia sovrana popolare 2,24%, Fi 1,93%, M5s 1,89%, Azione 1,42%, Iv 1,22%, Alternativa popolare 1,05% seguita da altre liste sotto l’1%.

Papa: è fallito il tentativo dell’Occidente di esportare democrazie

Papa: è fallito il tentativo dell’Occidente di esportare democrazieCittà del Vaticano, 23 ott. (askanews) – Il caos politico- istituzionale in cui versano molti paesi poveri o del sud del mondo proviene anche “dal fallimento dell’Occidente nel suo tentativo di importare la propria tipologia di democrazia in certi Paesi con una cultura, non dico tribale, ma di stampo simile. Pensiamo alla Libia, che pare possa essere condotta soltanto da personalità molto forti come Gheddafi. Un libico mi ha detto che un tempo avevano un solo Gheddafi, mentre ora ne hanno cinquantatré….”. Lo afferma Papa Francesco rispondendo ad una domanda postagli nel libro “Non sei solo. Sfide, risposte, speranze”, una conversazione-intervista con Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin per Salani Editore, in uscita domani, ed anticipato oggi dal quotidiano “La Stampa”. “La Guerra del Golfo è stata una vera disgrazia, per non dire una delle peggiori crudeltà. Saddam Hussein non era certo un angioletto, anzi, ma l’Iraq era un Paese abbastanza stabile. Attenzione: non sto difendendo Gheddafi o Hussein. Ma che cosa ha lasciato la guerra?”, si è chiesto il pontefice.

Francesco parla, quindi, di “anarchia organizzata e altra guerra. Quindi ritengo che non dobbiamo esportare la nostra democrazia in altri Paesi, bensì aiutarli a sviluppare un processo di maturazione democratica secondo le loro caratteristiche. Non fare una guerra per importare una democrazia che i loro popoli non sono in grado di assimilare. Ci sono Paesi che hanno un sistema monarchico e che probabilmente non accetteranno mai una democrazia, ma certo si può contribuire a fare in modo che ci sia maggiore partecipazione. In ogni caso, mi ritengo ignorante in quanto a politica internazionale, ma credo che alla base della comparsa dell’ISIS ci sia una sfortunata scelta occidentale”, conclude il Papa.