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Meloni dopo i fuorionda: la mia relazione con Giambruno finisce qua. Chi pensava di indebolirmi si sbagliava

Meloni dopo i fuorionda: la mia relazione con Giambruno finisce qua. Chi pensava di indebolirmi si sbagliavaRoma, 20 ott. (askanews) – “La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui”. Lo scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo i fuorionda imbarazzanti del compagno diffusi dal programma satirico di Mediaset Striscia la Notizia. “Lo ringrazio – aggiunge – per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra”, continua nel post pubblicato, insieme ad uno scatto che la ritrae sorridente con Giambruno e la figlia quando era molto piccola.

“Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto”, scrive ancora Meloni, aggiungendo: “Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio. Non ho altro da dire su questo”. E “tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua”, chiosa la presidente del Consiglio nel post in cui annuncia la fine della relazione con Andrea Gaimbruno.

Dopo il post del benservito, arrivano i messaggi di solidarietà dei leader della maggioranza. “Un fortissimo abbraccio a Giorgia, con la mia amicizia e il mio sostegno. Avanti, a testa alta!”. Così il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, in un post sui social. “Giorgia,ti abbraccio”, scrive via social il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, ministro degli Esteri, dopo l’annuncio della premier della fine della relazione sentimentale con Andrea Giambruno. Messaggi di solidarietà (personale) anche dall’opposizione. “Tutta questa vicenda è abbastanza sconcia. L’uso strumentale dei fuori onda da parte di reti TV collegate a partiti politici, la richiesta assurda che delle frasi (volgari) di Giambruno risponda Meloni. Il tutto con di mezzo una bimba di 7 anni che deve poter fare una vita normale. Io sono un avversario di Giorgia Meloni ma oggi ha tutta la mia solidarietà. Così in Italia non si produrrà mai nulla tranne il fango, finché il fango non sommergerà tutti e tutto”, scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda.

“Restare donne oltre i ruoli che si ricoprono non è un’impresa facile . L’amore per i nostri figli ci rende le rocce che siamo e ci fa scegliere per il meglio. La ragione di tutto sta lì. Un abbraccio a Giorgia Meloni che ha agito in un momento difficile da donna libera . Ora le lascino fare la madre”, così l’eurodeputata del Pd, Alessandra Moretti. “Oggi una mamma e sua figlia stanno soffrendo per un sistema mediatico che le ha colpite nel loro privato. Questo accade perche’ Giorgia Meloni è premier. Che la si attacchi in questo modo per indebolirla politicamente è disgustoso. Solidarietà a lei e alla sua bambina”, dichiara via Facebook l’ ex ministra Elena Bonetti, deputata del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe e presidente di PER-Popolari Europeisti Riformatori”.

Ad Alice nella città è il giorno di “Invelle” di Simone Massi

Ad Alice nella città è il giorno di “Invelle” di Simone MassiRoma, 20 ott. (askanews) – Illustratore e regista, vincitore di oltre 300 premi, fra cui un David di Donatello, tre Nastri d’Argento e un Premio Flaiano per l’animazione, Simone Massi ha realizzato e diretto animazioni selezionate nei festival di 75 paesi. Dopo la partecipazione alla 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia in concorso in Orizzonti, per cui ha vinto il Premio Carlo Lizzani, il suo primo lungometraggio animato, “Invelle” viene presentato ad Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, che propone un omaggio all’autore con le proiezioni diffuse della sua opera completa, composta da 24 cortometraggi, vincitori di numerosissimi premi e riconoscimenti in tutto il mondo.

Nel 1918 Zelinda è una bambina contadina con la madre in cielo e il padre in guerra. Le tocca smettere l’infanzia e indossare la casa, i fratelli, la stalla e le bestie. Un giorno Zelinda torna ad avere una madre e un padre. Alla fiera del paese la bambina si stringe al babbo e spalanca gli occhi per far posto a tutte le cose che le si parano davanti. Vere o immaginate che fossero, Zelinda quelle cose ormai le ha viste e si è fatta una sua idea di come gira il mondo. Gira così velocemente che di colpo la sua storia diventa quella di un’altra. Nel 1943 Assunta è una bambina contadina che sta in equilibrio su una gamba, con la testa guarda il cielo e tiene il piede in guerra (un’altra!). Ma appena ha modo Assunta si cuce un vestito colorato, fa un saltello e hop! la guerra era tutto uno scherzo, o comunque adesso non c’è più. La guerra (forse!) non c’è più e con essa scompare un mondo intero: un salto più grande di quel che sembrava. Nel 1978 Icaro è un bambino contadino che gira in tondo attorno al niente. È stato sognato tanti anni prima e deve fare e farà quello che non è stato possibile per sua madre e sua nonna. E per chi è venuto prima di loro. E prima ancora. E prima ancora. “Invelle” prende vita attraverso i circa 40.000 fotogrammi disegnati a mano uno per uno e grazie alle voci dei personaggi prestate da Marco Baliani, Ascanio Celestini, Mimmo Cuticchio, Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè, Giovanna Marini, Achille Massi, Gemma Massi, Toni Servillo e Filippo Timi.

Visco: è il momento di riflettere a un Codice bancario Ue unico

Visco: è il momento di riflettere a un Codice bancario Ue unicoRoma, 20 ott. (askanews) – Nell’Unione europea è arrivato il momento di riflettere a “un Codice bancario unico, che riguardi anche l’armonizzazione delle regole sulla governance interna, sulle procedure e sulle attività che le banche sono autorizzate a condurre, in modo da essere il più possibile coordinati” con il meccanismo di Vigilanza bancaria Ue. E’ la proposta lanciata dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco nel suo intervento in apertura del convegno “Ssm Regulation, ten years since”, organizzato dall’istituzione in collaborazione con l’Università Roma Tre e il Centro di ricerca Paolo Ferro-Luzzi.

Dieci anni fa, ha rilevato Visco, la vigilanza bancaria Ue è stata allestita in maniera “urgente” in modo da poter supervisionare su tutte le istituzioni del credito che operano nell’area euro, ma dopo questo decennio “la normativa resta solo parzialmente uniforme e questa asimmetria – ha detto – resta chiaramente una fonte di squilibrio”. Per questo, secondo il governatore “è arrivato il tempo di arrivare a un livello molto più avanzato di armonizzazione, e sarebbe certamente desiderabile una valutazione complessiva a livello Ue” della portata con cui l’attuale dispersione delle direttive bancarie possano essere “fuse in un singolo pezzo di legislazione, un bank act”, ha detto.

Oss. Findomestic: un figlio costa quasi 500 euro al mese, +15% in un anno

Oss. Findomestic: un figlio costa quasi 500 euro al mese, +15% in un annoMilano, 20 ott. (askanews) – Gli italiani spendono mediamente quasi 500 euro (462) al mese per ogni figlio che abita in famiglia, il 15% in più rispetto a un anno fa. Secondo l’ultimo Osservatorio mensile di Findomestic (gruppo Bnp Paribas) i costi che incidono di più sono quelli legati all’abbigliamento, alle spese scolastiche e agli alimentari percepiti dal campione come i settori maggiormente colpiti dai rincari. Seguono nella classifica degli aumenti, viaggi, trasporti e salute. Anche se in aumento, solo il 14% taglia le spese non strettamente necessarie dedicate ai figli, il 36% rinvia altri acquisti per la famiglia, il 32% rinuncia ad altre spese.

Le motivazioni di natura economica incidono sulla scelta di avere o meno figli: tra chi non ne ha oggi, quattro su 10 non ha intenzione di averne in futuro. Chi ha figli e chi non li ha è d’accordo sulla necessità di maggiori sostegni economici da parte dello stato per sostenere la genitorialità (53%), mentre per chi non è ancora genitore anche la stabilità lavorativa (55%) o il sostegno nelle spese per asilo o baby-sitter (51%) rappresentano elementi chiave per avere un figlio. “L’inflazione – commenta Gilles Zeitoun, amministratore delegato e direttore generale Findomestic – rappresenta costantemente da un anno a questa parte la preoccupazione principale degli italiani seguita dal calo del potere d’acquisto della propria famiglia. Le rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic evidenziano come anche nel corso del 2023, nonostante il rallentamento dell’inflazione, 8 su 10 continuino ad avvertire rincari più o meno consistenti e per il 64% i prezzi continueranno a salire. Elementi – conclude Zeitoun – che contribuiscono a frenare la propensione al consumo e all’aumento percentuale di chi guarda al futuro con pessimismo (59% dal 50% di giugno)”.

Le intenzioni d’acquisto dei prossimi tre mesi rilevate dall’Osservatorio Findomestic alla fine di settembre risultano nuovamente in calo dell’8% dopo la risalita di fine agosto (+6,1%). Da inizio 2023 l’andamento delle intenzioni d’acquisto è sempre stato altalenante con quattro mesi in negativo e cinque in positivo, raggiungendo il suo picco a marzo. Il dato negativo di ottobre è determinato dalle ristrutturazioni (-21%) che risentono dello stop al superbonus e dal mercato delle auto usate (-18,3%) che, però, nei primi 9 mesi ha mostrato particolare vivacità. Di nuovo in calo anche la propensione all’acquisto di tecnologia, un mercato in fisiologico rallentamento dopo anni molto positivi per le vendite: male le intenzioni d’acquisto di fotocamere (-16,1% di intenzioni d’acquisto), PC (-7,9%) e smartphone (-7,4%), mentre tablet e tv rimangono in linea con il mese precedente. L’avvicinarsi dell’inverno penalizza le “due ruote” (motoveicoli -8,3% ed e-bike -4%) e non invoglia ad acquistare attrezzature sportive (-8%) e per il fai da te (-6,3%). Al contrario, i monopattini elettrici guadagnano l’8,1%. La flessione delle intenzioni d’acquisto è limitata per le auto nuove (-2,1%), mentre tornano in territorio positivo i viaggi (0,6%) in vista delle prossime vacanze natalizie. L’incombere della stagione fredda spinge, invece, in positivo la volontà di acquistare pompe di calore (+12,2%), caldaie a biomassa o condensazione (8,5%) e impianti di isolamento termico (+5,3%). In crescita per il secondo mese consecutivo anche l’intenzione di acquistare mobili (+1,3%), anche se la percentuale degli interessati è di quasi sei punti inferiore rispetto a quella raggiunta a marzo. Bene anche i piccoli elettrodomestici (+6%) mentre i grandi cedono l’1%. Oltre tre italiani su 10 (31%) prendono in considerazione di acquistare nei prossimi tre mesi un bene a rate, in risalita di sei punti percentuali rispetto a quanto rilevato alla fine del luglio scorso. Tra questi la maggioranza (42%) predilige il finanziamento diretto sul punto vendita.

Meloni: mia relazione con Giambruno finisce qua

Meloni: mia relazione con Giambruno finisce quaRoma, 20 ott. (askanews) – “La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Lo ringrazio – aggiunge – per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra. Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto”. “Difenderò – scrive ancora – quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio. Non ho altro da dire su questo”.

Renzi tenta ‘sfratto’ Calenda in Senato,divorzio conclamato Azione-Iv

Renzi tenta ‘sfratto’ Calenda in Senato,divorzio conclamato Azione-IvRoma, 19 ott. (askanews) – Matteo Renzi manda l’avviso di sfratto a Carlo Calenda e il divorzio tra i due, dopo mesi di “telenovela”, è di fatto conclamato. Anche in Parlamento. Con la campagna elettorale per le europee sempre più vicina, il ‘loro’ Terzo Polo è morto e sepolto e Renzi ha rotto gli indugi formalizzando, la separazione tra Azione e Italia Viva anche nell’ultimo scampolo di convivenza forzata: i gruppi parlamentari unitari che erano nati all’indomani dalle Politiche quando la coppia si era presentata con un unico simbolo a racchiuderne due.

Di prima mattina sulla e-news Renzi scrive: “Abbiamo provato fino all’ultimo a chiedere di fare la lista insieme – spiega – e la risposta di Calenda è stata sprezzante. Dunque auguri a tutti e ognuno per la sua strada. Meglio finire questa telenovela che farci ridere dietro da mezza Italia”. Poche ore dopo, inizia la riunione del gruppo Az-Iv in Senato, convocata dal renziano Enrico Borghi, e Calenda e i suoi disertano. Iv ha la maggioranza e il risultato è che viene approvato il cambio del nome del gruppo da Azione-ItaliaViva-RenewEurope in Italia Viva – Centro – RenewEurope. Di fatto, uno sfratto: il nome ‘Azione’ viene cancellato e i senatori di Calenda, quattro su 11, rischiano ora di finire al gruppo Misto. La reazione di Calenda è inizialmente furiosa, dice che si rivolgerà al presidente del Senato Ignazio La Russa perché, sostiene, Renzi ha annunciato la separazione a mezzo stampa senza che sia stata realmente deliberata, mentre sul cambio di nome, accusa, è stato violato lo Statuto: “agiremo in tutte le sedi preposte. Altri commenti su questa vicenda ridicola e caricaturale non sono necessari”, attacca. Poi, nel pomeriggio, prende atto degli esiti della manovra messa in campo da Renzi e si dice disponibile “ad accettare la richiesta di sciogliere i gruppi” ma, osserva, finora “nessuna formalizzazione di questa volontà è arrivata da Iv. In soldoni Renzi non ha mai chiesto di sciogliere i gruppi se non a mezzo stampa. Cambiamenti di nome in violazione dello Statuto e altri giochini infantili, non sono invece accettabili. Cerchiamo di chiudere questa storia presto, bene e in modo il più possibile decoroso. Non mi pare il momento di riaprire polemiche inutili”.

Neanche mezz’ora dopo, la formalizzazione arriva: i deputati di Italia Viva del gruppo Az-Iv a Montecitorio inviano una lettera al presidente della Camera Lorenzo Fontana chiedendo di poter “costituire il gruppo parlamentare ‘Italia Viva – Il Centro – Renew Europe’ a far data dal primo novembre 2023, in continuità con il gruppo ‘Italia Viva-Italia C’è’, già costituito nella precedente legislatura” e “segnalando” che “il medesimo gruppo risulta già costituito al Senato”. Contestualmente Borghi scrive al presidente del Senato per comunicare il cambio “della denominazione” del gruppo a Palazzo Madama. In serata, arriva una nota della presidenza del Senato che informa di un tentativo in extremis di “componimento amichevole” del presidente Ignazio La Russa con la convocazione di una riunione per mercoledì prossimo e comunica che è stato disposto un “approfondimento sulla vicenda con riguardo agli aspetti regolamentari” dopo che i senatori di Azione hanno definito ‘palesemente illegittima’ la decisione di cambiare il nome al gruppo. Ma lo strappo di oggi è netto e i divorzi turbolenti hanno strascichi e conseguenze imprevedibili. Si apre ora la partita delle pratiche di divorzio e ciascuno giocherà la sua. Provando anche a drenare qualche new-entry da altri partiti. I regolamenti di Camera e Senato prevedono un numero minimo di parlamentari: 20 a Montecitorio e 6 in Senato anche se sono previste deroghe, tutte da verificare, per evitare di andare nel gruppo Misto. In Senato su 11 senatori, Renzi ne ha sette (contando Dafne Musolino che arriva da Sud chiama Nord) e Calenda quattro. Alla Camera è Calenda in vantaggio: su 21 deputati, può contare sui suoi dieci più Elena Bonetti ed Ettore Rosato che hanno detto addio a Renzi e oggi hanno presentato l’associazione ‘Per’ (Popolari Europeisti Riformatori). Sul tavolo, poi, non da ultimo, la spartizione di risorse e mezzi, locali, attrezzature, contributi derivanti da quel quasi 8% ottenuto alle Politiche e su cui voleranno gli stracci.

Terrorismo, Crosetto: vero pericolo viene da terroristi ‘fai da te’

Terrorismo, Crosetto: vero pericolo viene da terroristi ‘fai da te’Roma, 19 ott. (askanews) – “Quando arrivano migliaia di persone se tra loro c’è qualche terrorista questo fa parte della statistica, non è un ragionamento politico. Quando, da Paesi in cui l’integralismo è molto forte, arrivano decine di migliaia di persone è logico che tra quelle persone ci siano dei terroristi professionisti, ma qui il tema è ancora più grande, è la capacità di persone che non sono partite da terroristi di trasformarsi in terroristi quando pensano che si stia combattendo una guerra santa”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nel corso della registrazione della puntata di “Dritto e rovescio” che andrà in onda stasera su Rete4.

“E’ questo il discorso” di non voler gettare “benzina sul fuoco – ha proseguito Crosetto -, c’è un pericolo terrorismo ma bene o male le nostre forze di polizia e di intelligence riescono a monitorare, poi ci sono quelli che diventano terroristi perché il corso degli eventi, la rabbia, e il fatto di pensare che sia in corso una guerra di religione e che loro debbano combatterla, li trasformano in terroristi, magari non mettono una bomba ma prendono un coltello in cucina, è questo che è pericoloso”.

Azione-Iv, La Russa tenta conciliazione: mercoledì incontro da lui

Azione-Iv, La Russa tenta conciliazione: mercoledì incontro da luiRoma, 19 ott. (askanews) – “Il Presidente del Senato Ignazio La Russa a seguito di una comunicazione fatta pervenire dal senatore Enrico Borghi relativa a una avvenuta variazione della denominazione del Gruppo al Senato da lui presieduto e considerata la contestazione di tale decisione da parte di quattro senatori del gruppo che la valutano ‘palesemente illegittima’, ha disposto che gli uffici operino un approfondimento sulla vicenda con riguardo agli aspetti regolamentari”. Lo ha reso noto la presidenza del Senato.

Inoltre, “lo stesso Presidente La Russa si è riservato di invitare per mercoledì, congiuntamente il senatore Borghi e un firmatario della citata lettera di contestazione, per verificare la possibilità di un componimento amichevole prima di dover operare per quanto di sua competenza”.

Vinicio Capossela, fuori il video de “La cattiva educazione”

Vinicio Capossela, fuori il video de “La cattiva educazione”Roma, 19 ott. (askanews) – È uscito oggi, giovedì 19 ottobre il video de “La cattiva educazione”, la canzone con cui Vinicio Capossela affronta una dei temi più attuali di questo momento storico: la violenza di genere. Il brano, cantato insieme a Margherita Vicario, è contenuto in Tredici canzoni urgenti, il nuovo album del cantautore, vincitore della Targa Tenco come Miglior Album in Assoluto.

Nel video, diretto da Francesco Coppola (regista e videomaker per Calcutta, Liberato, Franco126, Margerita Vicario e tanti altri) le immagini si muovono in netto contrasto con le parole della canzone, che denuncia l’orrore del femminicidio e la piaga della cultura patriarcale e sessista nella nostra società. “Parlare d’amore era l’unico modo, per me, per accompagnare questa bellissima canzone”, scrive nelle sue note di presentazione al video il regista Francesco Coppola. “Avere gli occhi fissi sulla dolcezza, sul rispetto, su quello per cui dovremmo combattere quotidianamente. Ho scelto di partire da storie di persone vere che si sono scelte e che ogni giorno si svegliano insieme o comunque decidono di camminare insieme. L’unico modo per contrastare la cattiva educazione sono loro e le storie come le loro, che forse devono trovare un po’ più di spazio nelle narrazioni quotidiane. Forse dovremmo capire come sostituire la pornografia del dolore – alla quale siamo sempre più assuefatti – con l’amore e la bellezza. Ma chissà se ne saremo capaci. O se siamo pronti”.

“L’urgenza di questa canzone ce la dicono i fatti: in media ogni tre giorni una donna perde la vita, spesso a opera di chi ha più vicino”, afferma Vinicio Capossela. Ci conosciamo troppo poco, conosciamo troppo poco anche le nostre emozioni, spesso non siamo provvisti di un’educazione che ci consenta di vigilare su noi stessi. Credo sia necessario indagare la cultura in cui nasce la violenza, che ha radici molto antiche. C’è un problema millenario che va dalla mancanza di educazione all’incapacità di gestire le emozioni, il rifiuto e la separazione, all’esercizio del possesso, alla violenza domestica, al silenzio che l’accompagna, all’incapacità di dare un nome a una condizione e a un malessere. La morbosità che accompagna la cronaca dei femminicidi spesso distoglie dalla questione della violenza di genere finendo quasi per assolvere chi esercita il ruolo di spettatore dalle proprie responsabilità. Quasi che il mostro sia sempre “fuori” e questa cosa ci legittimi a non guardarci dentro e a vigilare sui nostri più profondi luoghi di intossicazione e di “cattiva educazione””. “Non avevo mai sentito una canzone così ben scritta sul tema, ne condivido ogni verso”, aggiunge Margherita Vicario. “È una canzone che non ha paura di essere molto esplicita, perché questo tema è talmente urgente che ha bisogno di quei verbi, di quegli aggettivi, di quelle parole. Nel testo si mette molto a fuoco uno dei modi in cui affrontare il tema: bisogna partire dall’educazione nelle scuole, l’educazione alla prevenzione, l’educazione al consenso”.

Sabato 21 ottobre, alla 46esima edizione della Rassegna della canzone d’autore – Premio Tenco, dove il disco Tredici canzoni urgenti riceverà la Targa Tenco come Miglior Album in Assoluto, Vinicio Capossela e Margherita Vicario canteranno insieme il brano, classificatosi al secondo posto nella categoria Miglior Canzone. Vinicio Capossela è attualmente in tour con “Con i tasti che ci abbiamo – Tredici canzoni urgenti in teatro”, i concerti con cui l’artista presenta l’ultimo lavoro discografico Tredici Canzoni Urgenti, una produzione La Cùpa su etichetta Parlophone per Warner Music Italy.

I prossimi appuntamenti sono il 19 ottobre al Teatro Colosseo a Torino, il 20 al Teatro di Varese, il 22 al Teatro Verdi a San Severo (FG), il 23 al Teatro Petruzzelli a Bari, il 24 al Teatro Comunale Fusco a Taranto, il 26 al Teatro Politeama a Catanzaro, il 28 al Teatro Duemila a Ragusa, il 29 al Teatro Massimo Bellini a Catania, il 30 al Teatro Golden a Palermo, il 2 novembre all’Auditorium a Isernia, il 3 al Teatro Comunale a Todi, il 4 al Teatro Massimo dai Pescara, il 6 e 7 al Teatro Duse a Bologna, l’8 al Teatro delle Muse ad Ancona per Spilla Festival, il 10 al Teatro Comunale a Lacedonia (AV), il 12 al Teatro Verdi a Firenze, il 13 a TAM Teatro Arcimboldi a Milano, il 15 al Teatro Regio a Parma, il 16 e 17 al Teatro Grande a Brescia, il 18 al Gran Teatro Geox a Padova, il 20 e 21 al Politeama Genovese a Genova, il 24 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine a Udine, il 26 all’Auditorium Santa Chiara a Trento, il 28 dicembre al Teatro Comunale a Sassari, il 29 e il 30 al Teatro Massimo a Cagliari.

Migranti, Papa: è necessario combattere le reti criminali e aprire canali regolari

Migranti, Papa: è necessario combattere le reti criminali e aprire canali regolariCittà del Vaticano, 19 ott. (askanews) – “Dobbiamo tutti impegnarci a rendere più sicura la strada” di migranti e rifugiati” ed è per questo che “è necessario moltiplicare gli sforzi per combattere le reti criminali, che speculano sui sogni dei migranti. Ma è altrettanto necessario indicare strade più sicure. Per questo, bisogna impegnarsi ad ampliare i canali migratori regolari”. A chiederlo è stato questa sera Papa Francesco nel corso del momento di preghiera per i migranti che ha chiuso, in piazza San Pietro, i lavori pomeridiani del Sinodo dei vescovi. Il papa, prima di un momento di silenzio per ricordare “tutti coloro che hanno perso la vita lungo le diverse rotte migratorie”, in una sua breve riflessione, ha detto che “nello scenario mondiale attuale è evidente come sia necessario mettere in dialogo le politiche demografiche ed economiche con quelle migratorie a beneficio di tutte le persone coinvolte, senza mai dimenticarci di mettere al centro i più vulnerabili”. “È anche necessario – ha poi aggiunto – promuovere un approccio comune e corresponsabile al governo dei flussi migratori, che sembrano destinati ad aumentare nei prossimi anni. Chiediamo al Signore la grazia di farci prossimi a tutti i migranti e i rifugiati che bussano alla nostra porta”.