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Il Parlamento italiano vota su Israele dopo gli attacchi di Hamas, ma non con un testo unico

Il Parlamento italiano vota su Israele dopo gli attacchi di Hamas, ma non con un testo unicoRoma, 10 ott. (askanews) – Il Parlamento italiano vota su Israele dopo gli attacchi di Hamas ma non con un testo unico: si divide sulle risoluzioni (alla Camera, dopo l’informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani) e mozioni (al Senato, dove Tajani è intervenuto solo in replica dopo la discussione generale). Il risultato di giornata è una sostanziale unità sulla linea espressa dal responsabile della diplomazia italiana: “C’è un solo e unico responsabile” delle violenze in Medio Oriente, “è Hamas”. Gli eventi, sottolinea Tajani, rappresentano un “gravissimo atto di aggressione, privo di giustificazione, che ha riacceso un conflitto con conseguenze devastanti”. L’ipotesi di un documento unitario tramonta nella mattinata ma i distinguo fra i diversi gruppi non impediscono al Governo di dare parere favorevole su tutti i documenti, compresi quelli di opposizione, con l’eccezione di un paragrafo di quello Pd-M5S-AVS. Sono approvati quindi i testi presentati da Azione-Iv, dai gruppi di maggioranza FdI-Lega-FI-Cd’I, da Pd-M5S e AVS e da +Europa.

A nome del Governo si registra la soddisfazione del ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, che fa notare il “lavoro complesso e lungo, si rischiava un diluvio di risoluzioni a un certo punto, ma la cosa positiva è che siamo riusciti a contenerle con la buona volontà di tutti, anche grazie alla mediazione nostra e del ministro Tajani”. Ma che il tema porti con sé i semi di nuovi possibili scontri polemici tra maggioranza e opposizioni lo testimonia il commento serale fatto trapelare da fonti del centrodestra, che oltre alla “grande soddisfazione” per il voto del Parlamento e per il “grande senso di responsabilità” delle forze politiche, punta il dito sul gruppo di alleanza Verdi Sinistra che “ha deciso di astenersi sulla risoluzione di maggioranza perché incapace di condividere ‘l’impegno del governo a evitare che i fondi arrivino ad Hamas’ e la più ferma ‘condanna a qualsiasi forma di antisemitismo’ compreso quello di matrice islamica e quello che mira alla scomparsa dello stato di Israele”. Ma secondo il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli, la responsabilità della mancata unanimità parlamentare ricade sulla maggioranza. “Avrei preferito – scandisce in aula – che in questo frangente tutto l’arco costituzionale di Camera e Senato riuscisse a lavorare per un testo unitario. E se ciò non è stato possibile, è perché c’è stata una fuga in avanti dei partiti di maggioranza, che hanno annunciato già da sabato la presentazione di una mozione qui in Senato, rendendo quasi superfluo il ruolo delle opposizioni”. Le visioni diversificate sul conflitto mediorientale increspano, nel corso del dibattito nei due rami del Parlamento, la superficie dell’unità sostanziale nella condanna dell’offensiva lanciata da Gaza e lasciano trapelare le differenze anche fra le diverse aree di opposizione. A Montecitorio la segretaria del Pd sottolinea la condanna “senza ambiguità” dell’azione di Hamas contro Israele, chiede di rilanciare la formula “due popoli, due Stati” ma sottolinea la necessità di “un’azione politica forte dell’Unione europea e dell’Italia”. Bisogna lavorare, afferma, “affinchè la reazione sia condotta in maniera tale che il diritto internazionale venga riaffermato e ribadito”. Alla Camera Angelo Bonelli di AVS ribadisce “solidarietà al popolo israeliano, duramente colpito da un attacco terroristico efferato ” ma, avverte, “la reazione non può essere bombardare la popolazione civile e togliergli cibo, acqua e luce, lo dice oggi anche l’Onu che non può essere una punizione collettiva”. Mentre al Senato Carlo Calenda, leader di Azione, avverte che non c’è spazio per i distinguo pacifisti: “Tentazioni di posizionamenti terzisti e pose da ‘Stati non allineati’, squalificherebbero il nostro paese e la nostra posizione tra le grandi democrazie del mondo”. La solidarietà è “con Israele senza se e senza ma”.

”L’Arte si prende Cura”: in mostra gli scatti del Maestro Listri

”L’Arte si prende Cura”: in mostra gli scatti del Maestro ListriRoma, 10 ott. (askanews) – Riportare negli Ospedali e negli Ambulatori dell’Ordine di Malta il segno forte e percepibile di quell’attenzione alla bellezza e dell’arte che, per secoli, ha caratterizzato le attività terapeutiche e sanitarie dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme. Questo il principale obiettivo del progetto “L’Arte si prende Cura”, promosso dall’Ambasciata del Sovrano Ordine di Malta presso la Santa Sede e presentato oggi, lunedì 9 ottobre, a Roma, presso Casa Litta-Palazzo Orsini, alla presenza di autorevoli ospiti fra cui Vittorio Sgarbi, Sottosegretario di Stato alla Cultura e Don Fabrizio Colonna di Paliano, Ricevitore del Comun Tesoro del SMOM.

Il progetto è volto a dotare l’Ospedale di San Giovanni Battista della Magliana a Roma, tutti gli Ambulatori dell’Ordine in Italia ed alcuni all’estero delle opere di Massimo Listri, maestro della fotografia di architettura e di ambienti, sguardo acuto e raffinatissimo, con l’intento di contribuire a migliorare il benessere degli assistiti attraverso la bellezza dell’arte, quale terapia per l’anima. Una missione significativa che ben si esplicita nell’omonima pubblicazione che accompagna il progetto, “L’Arte si prende Cura. Architetture e prospettive di Massimo Listri nei luoghi di cura del S.M. Ordine di Malta”, edita da Allemandi, che raccoglie i suggestivi scatti di interni del Maestro Listri. L’iniziativa – sostenuta dalla Fondazione Angelini e resa possibile grazie alla donazione dei diritti d’autore delle immagini da parte del Maestro Listri – nasce su iniziativa dell’Ambasciatore del S.M. Ordine di Malta presso la Santa Sede, Zanardi Landi, e rappresenta una significativa testimonianza di vicinanza ed accoglienza, valori propri dell’Ordine, espressa tramite l’arte e la bellezza come conforto e sostegno al processo di guarigione e rinascita.

“Il progetto ‘L’Arte si prende cura’ rappresenta per noi motivo di orgoglio. Si tratta di un ritorno all’antico e alle nostre origini, di cui vogliamo conservare memoria forte e intatta. Anche nel Regolamento della Sacra Infermeria di Malta, risalente al 1725, ritroviamo il valore attribuito al decorare con opere d’arte le camerate dell’Ospedale dell’Ordine, riconoscendo così un diretto legame tra stato d’animo e salute dei pazienti. Grazie alla generosità di Massimo Listri è stato possibile rinnovare questo impegno attraverso un progetto concreto che fa dell’accoglienza e della cura i propri punti cardine e che trova nel Maestro un referente naturale data l’armonia, la grazia, l’eleganza e l’equilibrio proprie delle sue magnifiche fotografie”, afferma Antonio Zanardi Landi, Ambasciatore del S.M. Ordine di Malta presso la Santa Sede. Un impegno, dunque, di alto valore sociale che rientra a pieno titolo nella vocazione dell’Ordine di Malta a considerare la bellezza come parte integrante di quella medicina dello spirito e dell’anima che può portare conforto anche in situazioni di malattia e difficoltà.

“In merito all’Ordine di Malta, i seicenteschi regolamenti della Sacra Infermeria, sistematizzati e pubblicati nel 1725, stabilivano la rotazione di quadri, nell’estate, e di arazzi di lana nei mesi invernali, nelle grandi e belle camerate dove erano alloggiati i pazienti. Per una pronta guarigione, sono senz’altro fondamentali il buon nutrimento e le arti mediche ma anche la bellezza può aiutare il paziente a ritrovare l’impulso di rimettersi dalle ferite e di superare la malattia” dichiara Fra’ John Timothy Dunlap, Principe e Gran Maestro del S.M. Ordine di Malta. Dall’Ambasciata del Brasile a Roma al Palazzo Ducale di Venezia, dalla Reggia di Caserta a Palazzo Vecchio a Firenze fino al Castello di Champ de Bataille in Normandia, all’Alcázar di Siviglia e all’Opera Reale di Versailles: luoghi di grande fascino al centro delle opere di Massimo Listri che, lo stesso Vittorio Sgarbi, definisce “fotografo che inventa la bellezza”, sottolineando come lo sguardo del Maestro educhi l’occhio dell’osservatore a captare tutto quello che rischierebbe di non vedere dietro l’immagine del reale, come gli armoniosi volumi degli ambienti che ritrae.

“La collaborazione con l’Ambasciata dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede è stata un’opportunità oltremodo felice. Sono lieto che le mie immagini possano rivestire un ruolo terapeutico per l’anima, portando conforto nei luoghi di cura dell’Ordine a chi si trova in situazioni di degenza o difficoltà. I grandi interni e le raffigurazioni architettoniche al centro dei miei scatti ben si sposano con gli ambienti degli ambulatori e degli ospedali dell’Ordine, coinvolgendo lo spettatore in una visone di bellezza ed armonia” afferma il fotografo Massimo Listri. Alla presentazione del progetto “L’Arte si prende Cura”, oltre all’Ambasciatore Antonio Zanardi Landi e al Sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi sono intervenuti il Maestro Massimo Listri, Don Fabrizio Colonna di Paliano, Ricevitore del Comun Tesoro dell’Ordine di Malta e Don Alessio Geretti, Responsabile degli Eventi d’Arte per il Giubileo 2025.

Film italiani all’estero: sempre di più ma sbloccare i fondi pubblici

Film italiani all’estero: sempre di più ma sbloccare i fondi pubbliciRoma, 10 ott. (askanews) – Si riapre entro fine anno il tavolo per rivedere il decreto ministeriale e sbloccare il reinvestimento dei contributi automatici che i distributori italiani che vendono film all’estero hanno cumulato negli anni scorsi dal ministero dei Beni culturali. Si tratta di circa otto milioni e mezzo di euro di stanziamento complessivo e datano a partire dall’anno 2017. E’ questo il risultato principale dell’incontro, al cinema Barberini di Roma, all’interno del Mercato internazionale audiovisivo.

Il panel, promosso da Anica, era convocato per presentare la ricerca su “La distribuzione dei film italiani sui mercati”, curata da Emilio Pucci direttore eMedia. I dati sono positivi: fra il 2017 e il 2021 c’è stata una crescita dei titoli italiani venduti all’estero del 123 per cento. Fenomeno motivato dall’aumento di coproduzioni internazionali, dall’arrivo di capitali internazionali, dal sostegno del tax credit, dall’arrivo degli Svod (abbonamenti a piattaforme come Netflix, Amazon, Disney), dallo sviluppo della distribuzione internazionale (con la nascita di alcune nuove imprese). Nella competizione internazionale siamo però penalizzati dalla poca capacità di investire, al contrario di altri paesi che hanno più fondi pubblici a disposizione. In Germania, ad esempio, la spesa pubblica per l’audiovisivo (incluse le emittenti pubbliche) è di nove miliardi l’anno, in Francia di 5 miliardi, in Italia meno di tre. L’Italia è penalizzata dalla produzione di poche opere di autori riconosciuti all’estero, molte opere a basso budget, una commedia poco esportabile, poche opere di genere, con pubblico in tutto il mondo. In Francia il budget per la produzione di film per la sala è stato nel 2022 di 1182 milioni, in Italia di 580 milioni. In Francia le produzioni sopra i due milioni e mezzo di euro sono il 52 per cento, in Italia solo il 25 per cento. Gli obiettivi indicati nella ricerca realizzata per Anica sono di moltiplicare le opportunità per le coproduzioni internazionali, creare le condizioni affinché gli operatori della distribuzione possano investire nelle produzioni e ritrovare il loro ruolo naturale nella catena del valore, promuovere film a budget elevato con vocazione alla circolazione internazionale. E naturalmente arrivare al più presto allo sblocco dei “contributi automatici”, in particolar modo per i “minimi garantiti” versati dai distributori sin dalle fasi iniziali dei progetti produttivi destinati all’estero. Nel suo messaggio, portato in apertura dell’incontro dal Presidente Anica Francesco Rutelli, il ministro dei Beni culturali Gennaro Sangiuliano ha dichiarato che “veicolare le nostre opere all’estero potrebbe restituire al comparto oltre il 100 per cento degli investimenti”.

Il direttore generale cinema e audiovisivo del ministero Nicola Borrelli ha invitato a esaminare assieme il problema dei contributi per trovare soluzioni condivise e ha rimarcato come oggi i film più importanti italiani abbiano venditori all’estero non italiani. Problema evidenziato anche da Micaela Fusco, Presidente dell’Unione esportatori dell’Anica e da Benedetto Habib, Presidente dell’Unione produttori Anica. All’incontro, moderato dalla Segretaria generale Anica Francesca Medolago Albani, hanno preso parte Stefano Massenzi (Lucky Red) e Alice Lesort (Les Films du Losange), copresidente dell’Associazione europea degli esportatori di audiovisivi.

Israele, Parlamento col Governo: primo voto contro Hamas

Israele, Parlamento col Governo: primo voto contro HamasRoma, 10 ott. (askanews) – Il Parlamento italiano vota su Israele dopo gli attacchi di Hamas ma non con un testo unico: si divide sulle risoluzioni (alla Camera, dopo l’informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani) e mozioni (al Senato, dove Tajani è intervenuto solo in replica dopo la discussione generale). Il risultato di giornata è una sostanziale unità sulla linea espressa dal responsabile della diplomazia italiana: “C’è un solo e unico responsabile” delle violenze in Medio Oriente, “è Hamas”. Gli eventi, sottolinea Tajani, rappresentano un “gravissimo atto di aggressione, privo di giustificazione, che ha riacceso un conflitto con conseguenze devastanti”. L’ipotesi di un documento unitario tramonta nella mattinata ma i distinguo fra i diversi gruppi non impediscono al Governo di dare parere favorevole su tutti i documenti, compresi quelli di opposizione, con l’eccezione di un paragrafo di quello Pd-M5S-AVS. Sono approvati quindi i testi presentati da Azione-Iv, dai gruppi di maggioranza FdI-Lega-FI-Cd’I, da Pd-M5S e AVS e da +Europa.

A nome del Governo si registra la soddisfazione del ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, che fa notare il “lavoro complesso e lungo, si rischiava un diluvio di risoluzioni a un certo punto, ma la cosa positiva è che siamo riusciti a contenerle con la buona volontà di tutti, anche grazie alla mediazione nostra e del ministro Tajani”. Ma che il tema porti con sé i semi di nuovi possibili scontri polemici tra maggioranza e opposizioni lo testimonia il commento serale fatto trapelare da fonti del centrodestra, che oltre alla “grande soddisfazione” per il voto del Parlamento e per il “grande senso di responsabilità” delle forze politiche, punta il dito sul gruppo di alleanza Verdi Sinistra che “ha deciso di astenersi sulla risoluzione di maggioranza perché incapace di condividere ‘l’impegno del governo a evitare che i fondi arrivino ad Hamas’ e la più ferma ‘condanna a qualsiasi forma di antisemitismo’ compreso quello di matrice islamica e quello che mira alla scomparsa dello stato di Israele”. Ma secondo il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli, la responsabilità della mancata unanimità parlamentare ricade sulla maggioranza. “Avrei preferito – scandisce in aula – che in questo frangente tutto l’arco costituzionale di Camera e Senato riuscisse a lavorare per un testo unitario. E se ciò non è stato possibile, è perché c’è stata una fuga in avanti dei partiti di maggioranza, che hanno annunciato già da sabato la presentazione di una mozione qui in Senato, rendendo quasi superfluo il ruolo delle opposizioni”. Le visioni diversificate sul conflitto mediorientale increspano, nel corso del dibattito nei due rami del Parlamento, la superficie dell’unità sostanziale nella condanna dell’offensiva lanciata da Gaza e lasciano trapelare le differenze anche fra le diverse aree di opposizione. A Montecitorio la segretaria del Pd sottolinea la condanna “senza ambiguità” dell’azione di Hamas contro Israele, chiede di rilanciare la formula “due popoli, due Stati” ma sottolinea la necessità di “un’azione politica forte dell’Unione europea e dell’Italia”. Bisogna lavorare, afferma, “affinchè la reazione sia condotta in maniera tale che il diritto internazionale venga riaffermato e ribadito”. Alla Camera Angelo Bonelli di AVS ribadisce “solidarietà al popolo israeliano, duramente colpito da un attacco terroristico efferato ” ma, avverte, “la reazione non può essere bombardare la popolazione civile e togliergli cibo, acqua e luce, lo dice oggi anche l’Onu che non può essere una punizione collettiva”. Mentre al Senato Carlo Calenda, leader di Azione, avverte che non c’è spazio per i distinguo pacifisti: “Tentazioni di posizionamenti terzisti e pose da ‘Stati non allineati’, squalificherebbero il nostro paese e la nostra posizione tra le grandi democrazie del mondo”. La solidarietà è “con Israele senza se e senza ma”.

Vasco annuncia tre nuove date a Milano e due a Bari

Vasco annuncia tre nuove date a Milano e due a BariRoma, 10 ott. (askanews) – Vasco Rossi annuncia tre nuove date a Milano del suo tour: il 15, 19 e 20 giugno 2024. Salgono così a sette gli show nel capoluogo lombardo, mentre Bari raddoppia, con 2 concerti consecutivi il 25 e 26 giugno per un totale di 9 date per Vasco Live 2024.

Un nuovo record per Vasco: 36 concerti a Milano dal 1990 ad oggi, allo Stadio San Siro, un connubio indissolubile… senza contare l’evento all’Ippodromo La Maura nel 2022. Nuove date, è la notizia che tutto il popolo di Vasco stava aspettando, dopo che le prime 5 annunciate la scorsa settimana si sono polverizzate in meno di un’ora di vendita, in una corsa al biglietto che non ha precedenti.

E intanto la canzone “Gli sbagli che fai” – sigla della più vista docuserie “Il Supervissuto”, su Netflix, entra nelle classifiche radiofoniche ed è gettonatissima tra i fan già pronti a cantarla in concerto l’estate prossima. A Giugno, tra la residency a Milano, e le due date consecutive a Bari, l’appuntamento è con Vasco Live e il suo rock’ n’ roll show, lo spettacolo più potente e emozionante al mondo.

Ecco le date di Vasco Live 2024: 07 Giugno Milano Stadio San Siro 08 Giugno Milano Stadio San Siro 11 Giugno Milano Stadio San Siro 12 Giugno Milano Stadio San Siro 15 Giugno Milano Stadio San Siro 19 Giugno Milano Stadio San Siro 20 Giugno Milano Stadio San Siro 25 Giugno Bari Stadio San Nicola 26 Giugno Bari Stadio San Nicola

I nuovi biglietti per il Vasco Live 2024 saranno disponibili dall’11 Ottobre dalle ore 12:00 per il Blasco Fan Club 12 Ottobre dalle ore 12:00 apertura vendite su Vivaticket, Ticketmaster, Ticketone. Radio partner ufficiali del Vasco Live 2024 saranno Radio Italia e Radio 2.

Manovra, Giorgetti: taglio cuneo, irpef, natalità e contratti

Manovra, Giorgetti: taglio cuneo, irpef, natalità e contrattiRoma, 10 ott. (askanews) – Proroga al 2024 del taglio del cuneo fiscale, riduzione a tre delle aliquote irpef con l’accorpamento delle prime due, misure di sostegno per le famiglie con figli, risorse per il rinnovo dei contratti pubblici, a partire da quelli del settore della sanità. Queste le principali linee d’azione per la prossima legge di bilancio, secondo quanto ha spiegato oggi il Ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, nell’audizione sulla Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza nelle Commissioni bilancio di Senato e Camera. Le misure saranno realizzate in parte a deficit, con lo scostamento annunciato di 15,7 miliardi, in parte con riduzione della spesa.

Il taglio del cuneo fiscale che, ha detto il Ministro “assorbirà le risorse rese disponibili dallo scostamento di bilancio, è doveroso, alla luce dei recenti dati Istat che mostrano un peggioramento delle condizioni economiche di alcune fasce di popolazione, è la principale misura del governo. Sono fiero di aver messo una ipoteca a beneficio dei lavoratori”. Con la manovra sarà avviata la riforma fiscale delineata dalla delega, a partire dalla riduzione da quattro a tre delle aliquote Irpef. Una misura che “determinerà un alleggerimento della pressione fiscale in favore delle famiglie, che potranno beneficiare di un maggior reddito disponibile”. Nell’ambito della riforma “saranno inoltre previste misure che, al fine di affrontare il problema della denatalità, forniscano un sostegno in favore delle famiglie, con redditi medi e bassi, che abbiano più di due figli”.

“La legge di bilancio – ha proseguito Giorgetti – avvierà il percorso di rinnovo dei contratti del pubblico impiego relativo al triennio 2022-2024, che contribuirà a dare fiducia a molte famiglie consentendo loro di recuperare parte del potere di acquisto perso nel corso degli ultimi due anni. Particolare attenzione sarà posta al personale medico-sanitario, nell’ambito delle ulteriori risorse che saranno destinate dalla legge di bilancio al finanziamento della spesa sanitaria”. A quanto ammonterà in totale la manovra? Il Ministro non ha dato indicazioni ma su un fatto è stato chiaro: “dallo scostamento di bilancio deriveranno 15,7 miliardi”, nulla di più. Il resto delle coperture dovrà essere reperito soprattutto da tagli alla spesa. “Questa è una manovra responsabile e seria che implica anche un grande taglio della spesa, che ci sarà. Questo significa – ha precisato Giorgetti – che qualcuno non sarà contento”.

Infine il debito pubblico, la cui sostenibilità “rappresenta la sfida più importante che il Paese è chiamato ad affrontare, in considerazione della particolare attenzione riservata dalle nuove regole di bilancio europee e, soprattutto, per rafforzare la fiducia degli investitori”.

Il Viminale ha alzato il livello di attenzione sul terrorismo

Il Viminale ha alzato il livello di attenzione sul terrorismoRoma, 10 ott. (askanews) – Il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, ha presieduto oggi al Viminale il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica per un’analisi delle possibili minacce legate alla grave crisi in Medio oriente. Alla riunione hanno partecipato il Sottosegretario all’interno Molteni, i vertici delle forze di polizia e quelli delle agenzie di sicurezza.

Nel corso dell’incontro, all’esito di una articolata valutazione dei profili di rischio, sono stati disposti l’innalzamento del livello di attenzione verso ogni possibile obiettivo e un rafforzamento delle misure di prevenzione sul territorio.

La Russa,interrogazione Fdi su Report: Rai deve finanziarlo ancora?

La Russa,interrogazione Fdi su Report: Rai deve finanziarlo ancora?Roma, 10 ott. (askanews) – “Questo non è servizio pubblico, è killeraggio politico. Depositeremo subito un’interrogazione per sapere se la Rai intenda continuare a finanziare con i soldi dei contribuenti un pessimo giornalismo ideologico e di teorema”. Lo annunciano deputati e senatori di Fratelli d’Italia componenti della Commissione Vigilanza Rai, a proposito del servizio di Report sul presidente del Senato Ignazio La Russa.

“Speravamo tanto – affermano nel ritorno del giornalismo d’inchiesta in Rai con la nuova stagione di Report, invece dobbiamo registrare che a fronte di nessuna rivelazione fattuale, si continua con le illazioni e teoremi sconclusionati, frutto di visioni evidentemente ideologiche. La seconda carica dello Stato viene tirata più volte in ballo in un minestrone di suggestioni e allusioni su vicende risalenti a tantissimi anni fa, evocando addirittura contesti mafiosi. Non c’è nulla di concreto, solo illazioni campate in aria, senza il minimo riscontro e che gli stessi pm hanno mai preso in considerazione”. “Un attacco gratuito al Presidente del Senato e alla sua famiglia – denunciano i commissari Fdi in Vigilanza- senza dimostrare nulla, tanto che più volte persino lo stesso autore del servizio e il conduttore Ranucci hanno dovuto ammettere che i fatti riportati non sono stati ritenuti degni di approfondimento da parte della Magistratura”.

Israele, Camera approva le risoluzioni di maggioranza e opposizioni

Israele, Camera approva le risoluzioni di maggioranza e opposizioniRoma, 10 ott. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato le quattro risoluzioni, una presentata dalla maggioranza e tre dalle opposizioni (Azione, PiùEuropa e Pd-M5s-Avs), sulla crisi in Medio Oriente seguita all’attacco di Hamas contro Israele scattato all’lba del 7 ottobre. Il governo aveva espresso su tutte e quattro le risoluzioni parere favorevole, mentre aveva espresso parere contrario sul quinto capoverso della premessa della risoluzione Pd-M5s-Avs, che, votato separatamente dal resto, è stato respinto.

La risoluzione presentata dalla maggioranza (a firma Foti Molinari, Barelli e Lupi) è stata approvata con 299 favorevoli, nessun contrario e 12 astenuti (presenti 311 votanti 299). La risoluzione di Azione (a firma Richetti e altri) è stata approvata con 296, nessun contrario e 12 astenuti (308 presenti, 296 votanti). La risoluzione presentata da + Europa a firma Magi-Della Vedova) è stata approvata da 301 favorevoli, nessun contrario e 11 astenuti (presenti 312, votanti 301). Infine sulla risoluzione del Pd-M5s-Avs, i presentatori Braga, Silvestri e Zanella hanno chiesto la votazione per parti separate “nel senso di votare – ha spiegato il presidente della Camera Lorenzo Fontana – il quinto capoverso della premessa su cui il governo ha espresso parere contrario distintamente dal restante parte della risoluzione”. La risoluzione è stata quindi approvata con 303 favorevoli, nessun contrario (presenti e votanti 303), mentre la parte su cui il governo aveva espresso parere contrario (quinto capoverso della premessa) è stata respinta con 172 voti contrari, 122 favorevoli e 19 astenuti (presenti 313, votanti 294).

La risoluzione della maggioranza invita il governo a “sviluppare un’azione diplomatica con i principali partner e attori regionali per evitare l’escalation del conflitto” e ad “evitare che arrivino fondi ad Hamas, attraverso canali istituzionali, organizzazioni internazionali o privati, che siano utilizzati per finanziare attacchi terroristici”. La parte bocciata della risoluzione Pd-M5s-Avs sosteneva che “il processo di pace, gli ultimi anni, è stato messo in grave crisi di iniziative unilaterali da entrambe le parti, come continui attacchi missilistici provenienti da Gaza e l’allargamento, sostenuto direttamente e indirettamente al governo israeliano in carica, degli insediamenti dei coloni in Cisgiordania”.

Le Borse europee volano con WS, Milano +2,30%

Le Borse europee volano con WS, Milano +2,30%Milano, 10 ott. (askanews) – La fiducia in un “ammorbidimento” della Fed sui tassi d’interesse Usa, che ieri ha portato Wall Street a cambiare decisamente il mood in positivo nonostante il rabbuiarsi dello scenario geopolitico globale in seguito all’attacco di Hamas ad Israele, oggi ha contagiato anche i mercati azionari del Vecchio Continente, con forti rialzi generalizzati. A Milano, l’indice Ftse Mib ha guadagnato il 2,30% a 28.318,22 punti e l’All Share il 2,27% a 30.164,07 punti. Francoforte ha registrato un progresso dell’1,95%, mentre Londra ha guadagnato l’1,81%, Parigi il 2,01%, Madrid il 2,19%.

Nessun titolo in ribasso nel paniere del Ftse Mib, dominato dalle performance di Nexi (+4,82%), Tim (+4,72%), Amplifon (+4,4%), Cnh Industrial (+4,3%). Bene anche sul fronte dei titoli di Stato: lo spread tra i rendimenti di Btp e Bund decennali è tornato a ridursi, scendendo sotto quota 200 punti base a 196 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,74%.