Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Cultura, a Roma l’evento TEDxPiazzaCampodeFiori “Super Errors”

Cultura, a Roma l’evento TEDxPiazzaCampodeFiori “Super Errors”Roma, 21 feb. (askanews) – Errore come opportunità per mettersi in gioco, sbagliare, imparare e cambiare: questo il tema centrale su cui verterà il TEDxPiazzaCampodeFiori “Super Errors”, che si terrà domani a Roma (dalle ore 15) a Palazzo Orsini Taverna, in zona Campo de’ Fiori.


Tanti gli ospiti che si avvicenderanno sul palco, rappresentanti di esperienze ed expertise diverse; si va dai due premi Nobel Michael Spence, premio per l’economia nel 2001, e Muhammad Yunus, Nobel per la Pace nel 2006 ed attuale premier del Bangladesh, al mondo del giornalismo con la conduttrice Myrta Merlino, all’editoria con lo scrittore Gianrico Carofiglio e al giornalista e autore finalista al premio Strega 2024 Paolo di Paolo. Saliranno sul palco anche l’attrice e operatrice di teatro in contesti di alta vulnerabilità Silvia Degrandi, la Senior Vice President Content Networks and Streaming Local Productions Italy and Iberia Laura Carafoli, lo scrittore e autore tv Antonio Losito, il fotografo Maki Galimberti, la presidente di Borsa Italiana e vicepresidente de Il Sole 24 Ore S.p.A. Claudia Parzani, la psicoterapeuta PhD e direttore scientifico di NEVER GIVE UP Onlus Stefania Sinesi, l’esperto di IA e sviluppatore software per le auto a guida atutonoma Waymo Nicola Macchitella e il presidente e fondatore della prima impresa sociale nel carcere di Bollate, bee4.altre menti, Giuseppe (Pino) Cantatore. Proprio attraverso le storie e le riflessioni condivise dagli speaker, il pubblico sarà invitato a riconsiderare il proprio rapporto con l’errore. A fare da host sul palco di questo evento ci saranno Mariangela Pira, giornalista di SkyTG24 e Frank Pagano, advisor, azionista e autore.


“Per chi sbaglia, chi inciampa, cade e si rialza. Per chi osa quando gli altri esitano. L’errore insegna, modella, rivela strade che nessuno ha ancora percorso. Chi teme l’errore resta fermo. L’errore è il segno che ci si sta muovendo, che si sta provando a cambiare il mondo. Le persone che cambiano il mondo non hanno paura di sbagliare. Hanno paura di non averci provato. E alla fine, sono proprio quelli che sbagliano, che imparano, che non si arrendono, a fare davvero la differenza” ha dichiarato Simona Sinesi, licenziataria e organizzatrice di TEDxPiazzaCampodeFiori “Super Errors”, docente di Social Innovation presso l’Università di Tor Vergata e di Marketing presso l’Università Cattolica di Milano e l’Università Lumsa di Roma e di Palermo, Senio Executive Fellow SDA Bocconi, che collabora con il Premio Nobel ed ospite del TEDxPiazzaCampodeFiori Professor Muhammad Yunus con l’obbiettivo di diffondere in tutto il mondo gli Yunus Center. L’evento è organizzato sotto la licenza TEDxPiazzaCampodeFiori e gode dell’alto patrocinio del Parlamento Europeo e del patrocinio del Comune di Roma ed ha Superhumans come main sponsor.

Banconote euro false risalite nel 2024, ma restano poche sul totale

Banconote euro false risalite nel 2024, ma restano poche sul totaleRoma, 21 feb. (askanews) – Pur restando bassa, la quota di falsi tra le banconote in euro in circolazione è tornata ad aumentare lo scorso anno, dopo i cali che si erano verificati negli anni di restrizioni ad attività e commercio, imposte dai governi a motivo della Covid. I tagli presi maggiormente di mira dai falsificatori restano quelli da 50 e 20 euro: messi assieme rappresentano quasi 8 banconote false su 10 sequestrate. E’ quanto emerge dall’ultimo monitoraggio effettuato dalla Banca centrale europea.


Secondo l’istituzione di Francoforte, lo scorso anno circa 554.000 banconote in euro false sono state ritirate dalla circolazione. La probabilità di ricevere un esemplare falso è bassa, rileva un comunicato, poiché il loro numero è molto contenuto rispetto ai biglietti autentici in circolazione. Nel 2024 sono stati individuati 18 falsi per ogni milione di banconote in circolazione. Nonostante l’aumento del 2024, il numero di falsi resta inferiore rispetto agli anni antecedenti alla “pandemia”. La banconota da 50 euro resta quella più presa di mira dai falsari, con un 46,3% del totale. Quella da 20 rappresenta un ulteriore 36% e poi a seguire, molto distanziate, la banconota da 100 (7,9%), quella da 10 euro (6,8%), quella più rara da 200 euro (3,8%) e, fanalino di coda, la banconota da 5 euro con l’1,3% di casi. C’è poi il taglio da 500 euro, che è stato eliminato dalla nuova serie ma che resta valido e su questo i falsi sono appena lo 0,6% del totale, secondo le tabelle della Bce.


Il 97,8% delle banconote falsificate è stato rinvenuto in paesi dell’area dell’euro, mentre l’1,3% proviene da Stati membri dell’Ue non appartenenti all’area e lo 0,9% da altre regioni del mondo. I cittadini non devono temere la falsificazione, ma devono restare vigili, dice la banca centrale. I falsi sono in gran parte facilmente individuabili, poiché non contengono le caratteristiche di sicurezza o ne recano solo pessime imitazioni. L’autenticità dei biglietti può essere verificata con il semplice metodo basato sulle tre parole chiave “toccare, guardare, muovere”, descritto su una pagina internet dedicata alle caratteristiche di sicurezza oppure nei siti delle banche centrali nazionali dei paesi dell’area dell’euro.


L’Eurosistema sostiene inoltre le categorie professionali che operano con il contante assicurando che le apparecchiature verificate positivamente per la selezione, verifica e accettazione delle banconote siano in grado di individuare e trattenere i falsi in maniera affidabile. Se una banconota appare sospetta, può essere confrontata accostandola a un’altra di autenticità comprovata. Se la presunta falsificazione trova quindi conferma, occorre contattare le forze dell’ordine o, a seconda della prassi vigente nel paese, la banca centrale nazionale oppure una banca commerciale o al dettaglio.

Ancora piccoli miglioramenti per il Papa: si è alzato dal letto e ha fatto colazione

Ancora piccoli miglioramenti per il Papa: si è alzato dal letto e ha fatto colazioneCittà del Vaticano, 21 feb. (askanews) – “La notte è trascorsa bene, questa mattina Papa Francesco si è alzato ed ha fatto colazione”. Così una nota della Sala stampa della Santa Sede sulle condizioni di salute di Papa Francesco da una settimana ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale. Ancora – ha poi precisato il portavoce della Santa Sede, Matteo Bruni, non è stata presa una decisione sulle modalità dell’Angelus di domenica, visto il ricovero del Papa.


Fonti vaticane hanno, inoltre, spiegato che tra oggi e domani si potrebbe conoscere, grazie ai risultati delle analisi cliniche, la reazione di Papa Francesco alle cure alle quali si sta sottoponendo da una settimana al Policlinico Gemelli. Il pontefice, intanto, sembra proseguire nei suoi piccoli miglioramenti con le terapie che, in questi giorni, sono state modificate almeno due volte.

Delmastro, l’Associazione nazionale magistrati: sconcerta l’attacco del governo, posizione Nordio grave

Delmastro, l’Associazione nazionale magistrati: sconcerta l’attacco del governo, posizione Nordio graveRoma, 21 feb. (askanews) – “Per dimostrare l’inutilità della separazione delle carriere, basta osservare la vicenda processuale che si è conclusa con la condanna in primo grado del sottosegretario Delmastro. Alla richiesta di archiviazione del pm un giudice ha ordinato l’imputazione, ed alla richiesta di assoluzione di un pm il Tribunale ha pronunciato condanna. Questo dimostra, come l’Anm sostiene da sempre, che il pm può chiedere l’assoluzione, nonostante la sua carriera non sia separata da quella del giudice, e che il giudice non è succube del pm”. Ad affermarlo è la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati.


“Siamo, invece, sconcertati – prosegue la Giunta – nel constatare che ancora una volta il potere esecutivo attacca un giudice per delegittimare una sentenza. Siamo disorientati nel constatare che il ministro della Giustizia auspica la riforma di una sentenza di cui non esiste altro che il dispositivo. Sono dichiarazioni gravi, non consone alle funzioni esercitate, in aperta violazione del principio di separazione dei poteri, che minano la fiducia nelle istituzioni democratiche”. “Siamo, tuttavia, confortati dalla consapevolezza che i magistrati del Tribunale di Roma hanno semplicemente applicato la legge con onore e responsabilità, come fanno ogni giorno i magistrati italiani”, conclude la nota Anm.

Eurozona, attività delle imprese marginalmente positiva a febbraio

Eurozona, attività delle imprese marginalmente positiva a febbraioRoma, 21 feb. (askanews) – A febbraio il crollo dell’attività nel settore dei servizi della Francia – il più acuto dall’ottobre del 2023 – ha controbilanciato in negativo i tentativi di miglioramento del manifatturiero della Germania – che pur restando in contrazione ha mostrato i dati migliori da 2 anni a questa parte – e in questo modo, complessivamente, il livello di attività delle imprese nella zona euro è rimasto invariato a valori marginalmente positivi. A 50,2 punti, l’indice Pmi sull’area euro si è attestato appena al di sopra della soglia di neutralità, pari a 50 punti.


Secondo S&P Global il Purchasing Managers Index relativo al terziario dell’area euro è calato a 50,7 punti, da 51,3 gennaio. L’indice Pmi sul manifatturiero è invece risalito a 47,3 punti; dai 46,6 gennaio. Come accade mensilmente dallo scorso ottobre, il tasso di inflazione dei prezzi d’acquisto è accelerato, il rialzo continua ad essere guidato dal terziario, prosegue S&P con un comunicato. Anche l’inflazione dei prezzi di vendita di febbraio è a sua volta accelerata segnando il valore più alto in dieci mesi.


“Mancano solo due settimane alla riunione della Bce ma arrivano già brutte notizie sul fronte dei prezzi”, rileva Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank. Al tempo stesso, però “il settore dei servizi sta mostrando nuovi segnali di debolezza. Questo si accompagna ad un calo dei nuovi ordini e alla riduzione più rapida del lavoro inevaso. La produzione economica nella zona euro si sta muovendo a malapena. La recessione un po’ più mite nel settore manifatturiero è appena compensata dalla crescita quasi impercettibile del settore dei servizi”.

Germania, a febbario manifatturiero prova a “rialzare la testa”

Germania, a febbario manifatturiero prova a “rialzare la testa”Roma, 21 feb. (askanews) – Segnali di miglioramento a febbraio per le imprese in Germania, in particolare sul manifatturiero che dopo anni di difficoltà sembra “rialzare la testa”. L’indice generale Pmi sull’attività nel settore privato è risalito a 51 punti, massimo da nove mesi, a fronte di 50,5 punti di gennaio. Secondo Standard & Poor’s Global, l’indice sul manifatturiero ha mostrato un miglioramento relativo alla produzione a 48,5 punti, dai 46,3 gennaio. L’indice generale sul manifatturiero è risalito a 46,1 punti, da 45 gennaio segnando il valore migliore da oltre due anni.


Questi indicatori permangono su livelli di contrazione, dato che sono inferiori alla soglia di neutralità dei 50 punti, ma sono decisamente migliori rispetto a quelli dei mesi scorsi. Invece si è verificata una limatura del Purchasing managers index relativo ai servizi, a 52,2 punti a febbraio dai 52,5 gennaio. Secondo il capo economista della Hamburg commercial bank, Cyrus de la Rubia, il manifatturiero tedesco sta ancora in affanno “ma ha rialzato la testa”. Tuttavia “e’ troppo presto per esultare perché è molto probabile che subisca sfide dei dazi Usa nei prossimi mesi”. Complessivamente comunque l’economia tedesca sembra orientarsi di nuovo verso una dinamica di possibile crescita.

Calcio, Roma-Porto 3-2: doppio Dybala e Pisilli. Ranieri agli ottavi

Calcio, Roma-Porto 3-2: doppio Dybala e Pisilli. Ranieri agli ottaviRoma, 20 feb. (askanews) – È Paulo Dybala a decidere la partita col Porto all’Olimpico, con la Roma che vince 3-2 e passa agli ottavi di Euroleague. Passano in vantaggio i portoghesi con la rovesciata di Samu Omorodion, poi l’argentino firma la propria doppietta personale nel giro di quattro minuti, tutto nel primo tempo. Il Porto chiude in dieci dopo il rosso di inizio ripresa a Eustaquio. Nel finale il tris di Pisilli e l’autogol di Rensch (a tempo scaduto).


Agli ottavi (sorteggio venerdì alle 13) per i giallorossi ci sarà l’Athletic Bilbao o… l’euroderby con la Lazio!

Meloni (che quest’anno non va a Kiev) ribadisce: Ue e Usa collaborino per pace

Meloni (che quest’anno non va a Kiev) ribadisce: Ue e Usa collaborino per paceRoma, 20 feb. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a differenza degli ultimi due anni, non sarà lunedì a Kiev per l’anniversario dell’invasione russa a causa di un altro impegno istituzionale a Roma. Né al momento, secondo quanto si apprende, è in programma una missione in Ucraina in tempi brevi.


Nella capitale ucraina, nel terzo anniversario dell’inizio del conflitto, si recheranno il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Presente anche il premier spagnolo Pedro Sanchez, “per riaffermare il sostegno della Spagna alla democrazia ucraina e al presidente ucraino Zelensky”. Non Meloni per altri impegni istituzionali: lunedì a Roma si terrà il Forum imprenditoriale Italia-Emirati Arabi Uniti, presente il presidente Mohammed bin Zayed Al Nahyan. Un appuntamento che le farà saltare anche la riunione in videoconferenza del G7, a cui parteciperà il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Di Ucraina Meloni ha parlato oggi in una conversazione telefonica con il primo ministro canadese, e presidente del G7, Justin Trudeau, ribadendo la necessità di dialogare con Donald Trump: “L’Italia, insieme agli Stati Uniti e ai suoi partner europei e occidentali – ha assicurato – lavora per una pace duratura in Europa, che necessita di garanzie di sicurezza reali ed efficaci per l’Ucraina”. Per l’Italia, dunque, “la priorità è la stessa del resto d’Europa, dell’Alleanza Atlantica e di Kiev: fare tutto il possibile per fermare il conflitto e raggiungere la pace”, ricordando come “siano stati il sostegno occidentale insieme al coraggio e alla fermezza ucraina a precostituire le condizioni che rendono possibile parlare oggi di un’ipotesi di accordo”.


Certo è che le dichiarazioni di Trump (Zelensky è un “dittatore” bravo solo a “manipolare Biden”) creano imbarazzo e mostrano un’ampia divisione nella maggioranza. Anche di questo – ma fonti ufficiali smentiscono – si è probabilmente parlato nel vertice di questa mattina a Palazzo Chigi tra la premier e i due vice Tajani e Matteo Salvini. Il leader della Lega dà pieno appoggio al presidente Usa (per il quale auspica il Nobel) e accusa: “Chi attacca Trump evidentemente non fa un buon servizio alla pace. In poche settimane sta facendo quello che né la Von der Leyen né Biden hanno fatto”. Al contrario, Tajani stigmatizza “un linguaggio che non ci appartiene” e sottolinea che Zelensky “è stato eletto” ed “è sempre stato sostenuto dagli americani, anche dall’amministrazione Trump”. Meloni al momento non ha commentato le parole del presidente americano, ma fonti di Palazzo Chigi ricordano che la politica estera “la decidono il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri”. Sfumata intanto la possibilità di essere la prima leader europea ricevuta alla Casa Bianca (Emmanuel Macron sarà a Washington la prossima settimana), la premier sabato interverrà in videocollegamento al Cpac, la convention dei Conservatori in corso nella capitale Usa. Meloni parlerà intorno alle 19.15 ora italiana mentre a concludere i lavori sarà Trump. Previsti anche gli interventi, tra gli altri, di Elon Musk, Javier Milei, J.D. Vance.


Sul fronte interno, oggi per il governo è arrivata la ‘tegola’ della condanna in primo grado per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Lui, subito dopo la sentenza, ha assicurato che non ha intenzione di dimettersi e in serata (quando a Palazzo Chigi è arrivato anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio) ha incassato la ‘copertura’ della premier. “Sono sconcertata – afferma Meloni in una dichiarazione – per la sentenza di condanna del sottosegretario Andrea Delmastro, per il quale il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto l’archiviazione e successivamente l’assoluzione. Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione. Il sottosegretario Delmastro rimane al suo posto”. (Foto archivio, Roma 10 gennaio 2025. Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky durante la visita a Roma incontra la premier Giorgia Meloni)

Caso Cospito, dall’esposto di Bonelli alla condanna di Delmastro (tutte le tappe della vicenda)

Caso Cospito, dall’esposto di Bonelli alla condanna di Delmastro (tutte le tappe della vicenda)Roma, 20 feb. (askanews) – “Non mi dimetto perché aderisco alla tesi della Procura della Repubblica”. Così il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro risponde ai cronisti dopo la sentenza di condanna ad 8 mesi di reclusione per il reato di rivelazione del segreto d’ufficio. Dopo il verdetto letto dai giudici dell’VIII sezione del tribunale di Roma, Delmastro, protetto dalla scorta, lascia il tribunale della Capitale servendosi di una uscita laterale con accesso diretto al parcheggio ed alle auto di servizio. La ressa di fotografi e telecamere accompagna la conclusione di una giornata per Delmastro passata a piazzale Clodio. “Spero ci sia un giudice a Berlino, ma non mi dimetto”, risponde poi quasi alzando la voce.


Si respira tensione nel corridoio al piano terra della palazzina A della cittadella giudiziaria. L’ora abbondante di camera di consiglio è passata per il sottosegretario un po’ in auto e il resto su una panchina fuori dall’aula. La concessione delle attenuanti generiche, la sospensione della pena, come i benefici di legge, non possono bastare adesso. Anche l’abbraccio poco prima di entrare in aula con un agente di polizia non riesce a distendere gli animi. “E’ stata una lunga e difficile giornata”, dice al poliziotto con un sorriso. La non esecutività della interdizione di un anno dai pubblici uffici e il rigetto delle richieste di risarcimento avanzate dalla parte civile, non fanno spuntare il sereno. Contro questa sentenza di oggi pomeriggio sarà proposto appello, dicono i difensori. Il “pandemonio” sollevato da questa vicenda – aveva spiegato in aula il difensore di Delmastro, Giuseppe Valentino – è inspiegabile. “Ai miei tempi – aveva detto ricordando la sua esperienza di parlamentare e di sottosegretario alla Giusttizia – parlavo apertamente con esimi rappresentanti della opposizione rispetto alle questioni. In modo aperto”.


L’imputazione fa riferimento a quanto affermato alla Camera, alla fine di gennaio del 2023, dall’amico e collega di partito in Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. Erano i giorni della richiesta di far uscire dal 41bis Alfredo Cospito. C’era lo sciopero della fame del leader anarchico e le manifestazioni del movimento in diverse parti d’Italia. Allora, in Parlamento, Donzelli riferì il contenuto di conversazioni avvenute nell’ora d’aria nel carcere di Sassari tra Cospito e detenuti di camorra e ‘Ndrangheta, anche loro al ‘carcere duro’. La visita nel penitenziario dei Sassari della delegazione di parlamentari Pd aveva alzato il tono della polemica. Dopo un dibattito parlamentare infuocato si era arrivati all’esposto di Angelo Bonelli all’autorità giudiziaria. “Donzelli ha citato documenti che non potevano essere nella sua disponibilità”. In breve gli inquirenti accertarono che sulle note dell’amministrazione penitenziaria, citate da Donzelli, era riportata la dicitura “A limitata divulgazione”. E’ il gancio nel quale resta impigliato Delmastro.


Per i pubblici ministeri, in riferimento a quanto riportato da Delamstro a Donzelli, non c’era dubbio. Così come ripetuto oggi “manca l’elemento soggettivo” ossia il dolo. Delmastro quindi poteva non sapere che quelle informazioni passate a Donzelli fossero “segrete per legge”. Ma questa ricostruzione, sul filo del rasoio di quanto previsto dal codice penale, non è stata ritenuta corretta dai giudici oggi, così come del resto era stato fatto nel luglio 2023 dalla gip Emanuela Attura che dispose l’imputazione coatta per Delmastro e respinse la richiesta d’archiviazione. Ecco allora il rinvio a giudizio nel novembre ’23 per Delmastro e la revoca della scorta per la giudice Attura, che pure era stata minacciata da alcuni rappresentanti di clan malavitosi capitolini. La testimonianza in aula dell’ex capo del Dap, Francesco Basentini, ora sostituto procuratore a Roma, ha messo in chiaro ai giudici su cosa dovevano decidere. “Se il ministro ha conferito una delega a un soggetto che può essere un sottosegretario, quel soggetto è abilitato, secondo il mio punto di vista, a conoscere il contenuto degli atti a limitata divulgazione”, ha spiegato davanti al collegio. “La situazione di gestione di protocolli degli atti presentava dal mio punto di vista delle criticità evidenti. Il rischio era che chiunque al Dap, attraverso il protocollo informatico ‘Calliope’ del dipartimento per la circolazione degli atti, ne venisse a conoscenza. Per quello intervenni con un ordine di servizio sulla limitata divulgazione. Constatai che alcune notizie che dovevano essere segnalate a me venivano veicolate alla stampa”. Quel “limitata divulgazione” era rivolto al personale interno. “L’obiettivo era quindi fare in modo che dai nostri uffici venissero a conoscenza di determinati atti solo chi ne aveva diritto”.


Delmastro con un post su facebook ha commentato la condanna in modo netto: “Una sentenza politica! Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole! E questa sentenza si commenta da sola! Dopo che l’accusa ha chiesto per tre volte l’assoluzione, arriva una sentenza di condanna fondata sul nulla! Vogliono dire che le riforme si devono fermare? Hanno sbagliato indirizzo! Vogliono dire che il Pd non si tocca? Hanno sbagliato indirizzo”. Poi ha sottolineato: “Io non ho tradito i miei ideali: ho difeso il carcere duro verso terroristi e mafiosi. Io non ho tradito! E gli italiani lo sanno! Attendo trepidante le motivazioni per fare appello e cercare un Giudice a Berlino. E da domani avanti con le riforme per consegnare ai nostri figli una giustizia diversa”.

Meloni (che non va a Kiev) ribadisce: Ue e Usa collaborino per pace

Meloni (che non va a Kiev) ribadisce: Ue e Usa collaborino per paceRoma, 20 feb. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a differenza degli ultimi due anni, non sarà lunedì a Kiev per l’anniversario dell’invasione russa a causa di un altro impegno istituzionale a Roma. Né al momento, secondo quanto si apprende, è in programma una missione in Ucraina in tempi brevi.


Nella capitale ucraina, nel terzo anniversario dell’inizio del conflitto, si recheranno il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Presente anche il premier spagnolo Pedro Sanchez, “per riaffermare il sostegno della Spagna alla democrazia ucraina e al presidente ucraino Zelensky”. Non Meloni per altri impegni istituzionali: lunedì a Roma si terrà il Forum imprenditoriale Italia-Emirati Arabi Uniti, presente il presidente Mohammed bin Zayed Al Nahyan. Un appuntamento che le farà saltare anche la riunione in videoconferenza del G7, a cui parteciperà il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Di Ucraina Meloni ha parlato oggi in una conversazione telefonica con il primo ministro canadese, e presidente del G7, Justin Trudeau, ribadendo la necessità di dialogare con Donald Trump: “L’Italia, insieme agli Stati Uniti e ai suoi partner europei e occidentali – ha assicurato – lavora per una pace duratura in Europa, che necessita di garanzie di sicurezza reali ed efficaci per l’Ucraina”. Per l’Italia, dunque, “la priorità è la stessa del resto d’Europa, dell’Alleanza Atlantica e di Kiev: fare tutto il possibile per fermare il conflitto e raggiungere la pace”, ricordando come “siano stati il sostegno occidentale insieme al coraggio e alla fermezza ucraina a precostituire le condizioni che rendono possibile parlare oggi di un’ipotesi di accordo”.


Certo è che le dichiarazioni di Trump (Zelensky è un “dittatore” bravo solo a “manipolare Biden”) creano imbarazzo e mostrano un’ampia divisione nella maggioranza. Anche di questo – ma fonti ufficiali smentiscono – si è probabilmente parlato nel vertice di questa mattina a Palazzo Chigi tra la premier e i due vice Tajani e Matteo Salvini. Il leader della Lega dà pieno appoggio al presidente Usa (per il quale auspica il Nobel) e accusa: “Chi attacca Trump evidentemente non fa un buon servizio alla pace. In poche settimane sta facendo quello che né la Von der Leyen né Biden hanno fatto”. Al contrario, Tajani stigmatizza “un linguaggio che non ci appartiene” e sottolinea che Zelensky “è stato eletto” ed “è sempre stato sostenuto dagli americani, anche dall’amministrazione Trump”. Meloni al momento non ha commentato le parole del presidente americano, ma fonti di Palazzo Chigi ricordano che la politica estera “la decidono il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri”. Sfumata intanto la possibilità di essere la prima leader europea ricevuta alla Casa Bianca (Emmanuel Macron sarà a Washington la prossima settimana), la premier sabato interverrà in videocollegamento al Cpac, la convention dei Conservatori in corso nella capitale Usa. Meloni parlerà intorno alle 19.15 ora italiana mentre a concludere i lavori sarà Trump. Previsti anche gli interventi, tra gli altri, di Elon Musk, Javier Milei, J.D. Vance.


Sul fronte interno, oggi per il governo è arrivata la ‘tegola’ della condanna in primo grado per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Lui, subito dopo la sentenza, ha assicurato che non ha intenzione di dimettersi e in serata (quando a Palazzo Chigi è arrivato anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio) ha incassato la ‘copertura’ della premier. “Sono sconcertata – afferma Meloni in una dichiarazione – per la sentenza di condanna del sottosegretario Andrea Delmastro, per il quale il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto l’archiviazione e successivamente l’assoluzione. Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione. Il sottosegretario Delmastro rimane al suo posto”.