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Continental: focus su tech e partnership per innovare trasporti

Continental: focus su tech e partnership per innovare trasportiMilano, 13 mar. (askanews) – Continental protagonista a Verona a LetExpo, la fiera della logistica e del trasporto merci e persone organizzata da Alis. Molte le novità con prodotti, tecnologie e servizi di ultima generazione per affrontare uno scenario in rapida evoluzione che richiede efficienza, innovazione e controllo dei costi.
Numerose le figure istituzionali presenti, come il ministro delle Imprese e del Made In Italy Adolfo Urso, che ha visitato lo stand Continental: “Dobbiamo puntare – ha detto il Ministro – anche e soprattutto nel settore dei trasporti a una competitività sostenibile per realizzare la duplice transizione, quella ecologica e digitale che si tengono insieme. E per questo qui più che mai noi chiediamo all’Europa che abbia una visione di neutralità tecnologica”.
Un ruolo chiave nel percorso verso la sostenibilità spetta alla digitalizzazione che grazie alla raccolta ed elaborazione di dati permette di ottimizzare i processi e aumentare sicurezza ed efficienza. Facendo leva sul proprio know how, Continental è pronta a lavorare con le aziende per sviluppare soluzioni su misura.
“Continental è un assistente, un consulente alle aziende. Si lavora sempre più di integrazione e di collaborazione, perché noi possiamo dare delle soluzioni, ma le aziende devono saperle prendere e integrare nel loro processo operativo. Quindi si lavora insieme, si lavora in partnership che è l’unica soluzione per andare verso il futuro in modo sicuro”, ha detto l’Ad di Continental Italia, Alessandro De Martino, nel corso del workshop “Sicurezza e Sostenibilità al centro dello scenario competitivo”.
Secondo De Martino “si parla tanto di sostenibilità competitiva, io preferisco l’espressione “competitività sostenibile”. Oggi nelle grandi aziende non è più accettabile il ricorso al green washing; non si può più fare finta. Bisogna davvero migliorare la situazione, gli impegni sono seri e comportano dei costi che devono essere accettati dai clienti finali, altrimenti l’Europa rischia di uscire dal contesto competitivo. Stiamo lavorando quindi affinché l’innovazione green, oltre a essere efficace, sia accettata cercando di coniugare al meglio sostenibilità ambientale ed economica”.
Fra le novità portate da Continental, nuovi pneumatici sviluppati per migliorare l’impatto ambientale e l’efficienza fino ai programmi di ricostruzione e riciclo che offrono una nuova vita al prodotto. Fra questi la Generazione 5 di pneumatici Conti Hybrid con chilometraggio fino al 20% superiore e la possibilità di essere ricostruito con il processo ContiLifeCycle. Il VanContact A/S Ultra invece è lo pneumatico all seasons per i furgoni con bassa resistenza al rotolamento e fianchi rinforzati per gli urti contro i marciapiedi.

Pd, Giani: armonia tra Schlein e Bonaccini sarà di grande aiuto

Pd, Giani: armonia tra Schlein e Bonaccini sarà di grande aiutoFirenze, 13 mar. (askanews) – All’assemblea del Pd, “ho visto ieri un clima di grande armonia fra Elly Schlein, ieri ufficializzata segretaria nazionale, e Stefano Bonaccini eletto presidente sostanzialmente all’unanimità. E’ un Pd nel quale sicuramente la complicità, lo spirito di amicizia, il rapporto umano fra i due gioca tantissimo”. Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
“Durante il congresso -aggiunge Giani- non ce ne rendevamo conto, perché erano punti di riferimento in qualche modo l’uno di una cultura più riformista, l’altra di una cultura più idealista e diciamo radicale, anche per l’attenzione ai diritti che Schlein ha rappresentato. Ora se mettiamo insieme tutto, se riusciamo a vivere come sinergia unitaria queste ispirazioni culturali e politiche, il Partito Democratico può davvero svolgere un ruolo molto importante, oggi come principale forza all’opposizione, domani al governo del Paese. Aiuterà il rapporto forte che ha visto per anni Stefano Bonaccini presidente dell’Emilia Romagna e Schlein sua vicepresidente”, conclude Giani.

Aurigemma: Consiglio regionale Lazio avrà un ruolo centrale

Aurigemma: Consiglio regionale Lazio avrà un ruolo centraleRoma, 13 mar. (askanews) – Il “ruolo centrale” del Consiglio regionale del Lazio. Lo ha posto in rilievo il neo eletto Presidente del Consiglio regionale del Lazio nel suo primo intervento in Aula alla Pisana. Sarà “una presidenza imparziale – ha assicurato Aurigemma che saprà ispirarsi alle norme e ai regolamenti ma che sarà sensibile alle sollecitazioni di tutti gli eletti” attraverso “l’ascolto e la partecipazione”. Aurigemma ha auspicato un “confronto democratico nel rispetto delle pur differenti opinioni politiche. La dialettica fra maggioranza e opposizione se condotta in un confronto civile e rispettoso può aiutare a migliorarci e stimolarci a rispondere alle legittime istanze dei cittadini”.
“La disaffezione al voto di queste ultime elezioni regionali ci ha dimostrato purtoppo l’urgenza di avvicinarsi ai cittadini. Dobbiamo provare e riuscire a ribaltare la percezione che i cittadini hanno di questa istituzione” ha aggiunto. “Il ruolo del Consiglio regionale sarà per me e per noi un banco di prova stimolante”. E poi “un pensiero ai sindaci e alle giunte ai consiglieri comunali dei nostri comuni del Lazio che si spendono per il benessere della propria comunità. Vi siamo vicini, vi sosterremo” ha assicurato. Infine, Aurigemma ha ricordato don Luigi Sturzo: ‘La politica è sintesi di teorie e interessi, è vita nel vero senso della parola’. L’augurio che rivolgo è che in questo consiglio regionale si possa tornare a vivere”.

Cina, morto medico-eroe che svelò le bugie sulla SARS

Cina, morto medico-eroe che svelò le bugie sulla SARSRoma, 13 mar. (askanews) – Il medico militare che vent’anni fa fece saltare i tentativi di coprire l’epidemia SARS, sbugiardando le verità ufficiali che minimizzavano i contagi, è morto sabato a Pechino. Lo scrive oggi il South China Morning Post.
Jiang Yanyong aveva 91 anni. È morto nell’ospedale generale dell’Esercito popolare di liberazione, dove ha lavorato per decenni, per polmonite e altre malattie intorno alle 15:30 di sabato.
Non è noto se la sua morte sia correlata al Covid-19. Ma una fonte che conosce la famiglia ha detto che Jiang era risultato positivo al virus a gennaio, quando si stava diffondendo in molte parti della Cina dopo che le restrizioni zero-Covid erano state revocate.
Jiang, che era il capo chirurgo dell’ospedale dell’Esecito di liberazione del popolo prima di andare in pensione, divenne un eroe nazionale nel 2003 quando rivelò che le autorità cinesi avevano coperto l’entità della mortale epidemia di Sars a Pechino.
Nell’aprile di quell’anno, Jiang disse alla rivista Time di essere irritato e scioccato dall’affermazione dell’allora ministro della salute, Zhang Wenkang, secondo la quale all’epoca a Pechino c’erano solo una dozzina di persone in cura per la Sars. Parlandone con i suoi colleghi, aveva scoperto che almeno 60 persone erano in cura per il virus nell’ospedale in cui lavorava, sette delle quali erano morte.
Prima di parlare con i media stranieri, Jiang aveva scritto a due testate della Cina continentale della sua scoperta, ma la sua lettera era stata ignorata per essere poi rivelata dai media stranieri.
Pechino, in seguito alle rivelazioni di Jiang, finì un’intensa pressione internazionale e interna, provocando una sterzata delle autorità. Circa due settimane dopo Zhang e il sindaco di Pechino Meng Xuenong furono silurati. Le autorità diffusero un nuovo bilancio dei casi che era 10 volte superiore alla cifra ufficiale fornita all’inizio di aprile.
Alla fine la SARS fu contenuta e in tutto il mondo provocò 800 morti accertati.
All’epoca Jiang era già in pensione dopo una vita da medico militare e fedele membro del Partito comunista cinese. La sua denuncia fu riconosciuta come opportuna dall’opinione pubblica, che lo considerà un vero eroe.
Ma l’anno successivo scrisse una commovente lettera ai leader di partito per chiedere di rivalutare il giudizio sulla violenta repressione dei manifestanti pro-democrazia in piazza Tiananmen nel 1989. Finì così in prigione per sette settimane e la sua famiglia fu sottoposta a interrogatori e indottrinamento.
Successivamente il medico fu tenuto agli arresti domiciliari a intermittenza ed divenne un argomento tabù per i media cinesi. La maggior parte dei post sulla morte e sui tributi di Jiang sono stati censurati sui social media cinesi negli ultimi due giorni.

Poggi (Cevi): etichette nutrizionali e riforma IG preoccupano i vignaioli

Poggi (Cevi): etichette nutrizionali e riforma IG preoccupano i vignaioliMilano, 13 mar. (askanews) – Matilde Poggi è una delle produttrici di vino più stimate non solo in Italia. Titolare dell’azienda agricola di famiglia, Le Fraghe a Cavaion Veronese (Verona), ha iniziato nel 1984 a vinificare le uve del papà. “Ho avuto la fortuna di non avere davanti una strada già tracciata e mi sono permessa di fare dei vini che piacessero a me: secchi e di grande bevibilità” racconta ad askanews a margine dell’Anteprima Chiaretto, di cui è una degli interpreti più interessanti, sottolineando con il suo tono autocritico che “solo negli ultimi 4-5 anni ho cominciato a dire che la strada che ho intrapreso 40 anni fa alla fine era quella giusta e sono arrivata dove volevo: nulla è scontato”.
Poggi è stata presidente della Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi) per nove anni, fino all’anno scorso quando ha passato le redini a Lorenzo Cesconi. Oggi dirige la Confédération européenne des vignerons indépendants (Cevi), fondata a Bordeaux alla fine del 2002 dalle associazioni dei vignaioli francesi, portoghesi (Fenavi) e svizzeri (Asvei), che è l’organismo di rappresentanza e difesa dei viticoltori indipendenti, e che oggi riunisce poco meno di 12mila vigneron di 12 Paesi europei. “Siamo portatori di interessi presso le istituzioni europee e rappresentiamo aziende familiari che fanno prodotti artigianali, la stragrande maggioranza delle quali sono piccole o piccolissime” spiega Poggi, sottolineando che “nonostante le loro dimensioni, queste Cantine hanno una visione, sanno pensare e andare lontano ed, essendo delocalizzate, svolgono un ruolo importantissimo per la tutela dei territori rurali, luoghi marginali in cui danno lavoro permettendo alle famiglie di continuare a vivere lì”.
Tra i principali temi all’ordine del giorno, c’è quello dell’etichettatura delle bottiglie. Quella “ambientale” che deve indicare se gli imballaggi possono essere riciclati o meno, è già in vigore, ma da dicembre 2023 l’etichetta dovrà riportare anche gli “ingredienti” contenuti nel vino (ad esempio solfiti, tannini, contenuto alcolico, ecc.) e le informazioni nutrizionali e i valori energetici (quantità di proteine, carboidrati, zuccheri, e via dicendo). “Il vino cambia di anno in anno, a seconda della stagione, del clima e delle condizioni fitosanitarie dell’uva, il che significa che dobbiamo farci carico di far analizzare il vino ogni vendemmia e poi modificare l’etichetta” spiega Poggi, sottolineando che “dobbiamo impedire che ai nostri vignaioli capiti ciò è successo a certi piccoli caseifici artigianali che sono stati spinti fuori dal mercato quando negli anni ’90 è arrivato l’Hccp (il protocollo obbligatorio di salubrità degli alimenti, ndr): un sistema di regole che, come per tutta la burocrazia, è facile da seguire per le grandi realtà, ma molto meno per quelle piccole, infatti piace solo agli industriali”. “L’etichetta nutrizionale dovrà poi essere scritta nella lingua del consumatore finale – aggiunge – ma noi non imbottigliamo per ogni singolo mercato, però poi spediamo per esempio 20 casse in Polonia e altre 20 in Spagna”.
Altro tema di stretta attualità è la “Riforma del sistema delle indicazioni geografiche dell’Unione europea di vini, bevande spiritose e prodotti agricoli”. Se il Nutriscore (il discutibilissimo sistema a punti per l’etichettatura dei prodotti alimentari) e gli “health warning” che l’Irlanda vuole apporre sulle etichette degli alcolici, hanno trovato in Italia una contrarietà pressoché unanime, qui il fronte è spaccato: industriali da una parte e sindacati e cooperative dei contadini e dei vignaioli dall’altra. “La riforma dà meno peso alla parte agricola e rischia di far perdere al vino la sua specificità” attacca la viticultrice veneta, aggiungendo che “inoltre non avremo più un solo regolamento ma due: oltre all’Ocm Vino, ce ne sarà un altro orizzontale che si occuperà dell’indicazione geografica. Si complica invece che semplificare – prosegue – e non ci piace che alcune competenze vengano demandate all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo), perché le indicazioni geografiche non sono una proprietà intellettuale ma rappresentano molto di più, sono patrimoni collettivi di interi territori”. “Il vino – ricorda – rappresenta un sistema virtuoso totalmente diverso da quello dei settori agroalimentari: è il prodotto più regolamentato ed è l’unico settore dove ci sono attori che curano l’intera filiera nello stesso territorio”.
La discussione sulla riforma delle IG, ha rilanciato in Italia anche il tema della cancellazione di diverse piccole Denominazioni. “E’ sbagliato perché le Denominazioni sono il valore del vino europeo perché nel resto del mondo questo sistema non esiste – sbuffa la presidente della Cevi – si dice vino di Napa perché è prodotto lì ma non c’è un Disciplinare, non c’è alcun regolamento, mentre le nostre sono denominazioni geografiche che hanno regole precise, ben determinate e c’è una protezione, una garanzia che è data dalla certificazione e dalla tracciabilità”.
Matilde Poggi è una che non molla perché crede in quello che fa, ma sul vino si addensano nubi nere, quelle del cambiamento climatico, delle nuove abitudini alimentari, delle tendenze salutiste, delle diverse abitudini delle nuove generazioni, elementi che, tutti insieme, influiscono sulla tendenza già in atto di un minor consumo. “Ci sono Paesi dove i consumi aumentano, quindi bisognerà cercare di indirizzare il nostro export lì ma non bisogna smettere di presidiare l’Italia, dove la gente beve meno, ma beve meglio” spiega, sottolineando sconsolata “che c’è sovrapproduzione in quasi tutte le Denominazioni anche in quelle dove ci sono vini di punta che vengono venduti molto bene. L’altro giorno parlavo con un vigneron di Bordeaux dove si discute di espiantare 10mila ettari di vigne – prosegue – e hanno chiesto alla Francia e all’Europa di aiutarli con un premio di seimila euro a ettaro, seimila euro per espiantarlo e non piantarlo più: significa che sono messi davvero male!”. “Personalmente sono contraria all’idea dell’espianto, così come a quella del fermo – conclude – ma serve che si smetta di piantare vigna ovunque e comunque e che si ripensi il modello distribuitivo da parte delle Regioni di quell’1% di nuova superficie vitabile che l’Europa da ai Paesi membri ogni anno”.
Nel nostro Paese esiste poi l’annoso problema della rappresentatività all’interno dei Consorzi di tutela, un tema molto caro ai vignaioli indipendenti. “Credo che questo sia il momento giusto per riprendere in mano questo discorso, cercando di avviare un tavolo con il nuovo Parlamento” spiega, ricordando che “si può ragionare su varie ipotesi: dal mettere degli scaglioni minimi molto più alti (ad esempio un voto ogni mille quintali anche se ne produci di meno), al prevedere che per certe decisioni serva la maggioranza qualificata data dal numero di ‘teste’, oppure togliere le deleghe in bianco dei conferitori alle Cantine sociali, o ancora escludere le cooperative dalle decisioni sulla parte strettamente viticola ma far invece votare i loro soci”.

Xi Jinping vorrebbe colloquio faccia-a-faccia con Zelensky

Xi Jinping vorrebbe colloquio faccia-a-faccia con ZelenskyRoma, 13 mar. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping intende parlare per la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina in un faccia a faccia con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo segnala oggi il Wall Street Journal.
La notizia viene dopo che fonti informate hanno detto all’agenzia Reuters che Xi potrebbe recarsi già dalla prossima settimana a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin. In precedenza, il WSJ aveva parlato di aprile per questa visita.
La Cina ha proposto il mese scorso un “position paper” sul tema della guerra in Ucraina e sta cercando di accreditarsi come mediatore per la pace, un ruolo che però è stato accolto con un certo scetticismo in Occidente a causa della posizione sbilanciata verso Mosca da parte di Pechino.

Vino, al via le nuove “Conversazioni” di Bigot sul cambiamento climatico

Vino, al via le nuove “Conversazioni” di Bigot sul cambiamento climaticoMilano, 13 mar. (askanews) – Qual è il futuro della viticoltura in un mondo in cui il cambiamento climatico si fa sempre più evidente? Come reagire a uno scenario sconosciuto, dove fenomeni violenti si manifestano sempre più frequentemente? Sono questi alcuni dei temi della nuova rubrica di Giovanni Bigot, fondatore della società Perleuve e ideatore dell’Indice Bigot, metodo di valutazione oggettivo del potenziale qualitativo del vigneto che prende in considerazione i nove parametri agronomici più importanti.
A partire da mercoledì 15 marzo alle 7.30, una volta al mese, l’agronomo e ricercatore friulano analizzerà l’impatto del cambiamento climatico sulla viticoltura attraverso l’Indice, i dati di oltre 400 aziende e gli indici bioclimatici calcolati per ogni area viticola. La nuova rubrica si inserisce nella quarta stagione delle dirette “Conversazioni viticole con Giovanni Bigot”, che avranno come ospiti docenti universitari, ricercatori ed esperti dei diversi temi trattati. Le puntate saranno trasmesse in diretta streaming e rese disponibili in podcast su LinkedIn, Facebook, YouTube e sul sito di 4Grapes®.
Nella prima puntata, a discutere di viticoltura di precisione assieme a Giovanni Bigot ci saranno anche i professori Maurizia Sigura e Rino Gubiani, docenti del Dipartimento di scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università degli Studi di Udine. Negli appuntamenti successivi interverrà anche l’enologo Ramon Persello, laureato in Viticoltura ed Enologia con una tesi sugli indici bioclimatici ed esperto di agrometeorologia e cambiamenti del clima.
“Bisogna conoscere il cambiamento climatico per valutare le azioni da mettere in campo: abbiamo acquisito i dati agronomici delle aziende presenti nelle più importanti zone viticole mondiali, li abbiamo analizzati e ne abbiamo ricavato delle previsioni che esporremo durante le dirette” ha spiegato Bigot, aggiungendo che “questi dati servono per comprendere il futuro, intravederne gli scenari e anticipare le scelte agronomiche”.
Da quest’anno, Giovanni Bigot insegnerà Scouting viticolo nell’ambito dell’insegnamento di “Viticoltura di precisione” del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Udine. Le lezioni si concentreranno sulla raccolta di dati riguardanti le condizioni delle viti, delle foglie e dei grappoli, con l’obiettivo di identificare eventuali problemi e prendere le opportune misure preventive o correttive, aumentando il potenziale qualitativo del vigneto, riducendo l’impatto ambientale e i costi.
“Il monitoraggio del vigneto e la viticoltura di precisione entrano per la prima volta in un corso accademico, segno che si tratta di temi sempre più rilevanti nell’ambito dell’agricoltura e della produzione vinicola” ha aggiunto Bigot, sottolineando che “l’introduzione di corsi universitari su questi argomenti rappresenta un importante passo avanti nella formazione di professionisti del settore”.

Salute, DMlab Infernetto: 425 visite gratis per chi è in difficoltà

Salute, DMlab Infernetto: 425 visite gratis per chi è in difficoltàRoma, 13 mar. (askanews) – DMlab Infernetto, centro polispecialistico, ormai noto a livello regionale come fiore all’occhiello della sanità privata romana, sceglie di lanciare un’iniziativa benefica in collaborazione con la parrocchia territoriale. Come spiega il Ceo di DMlab Infernetto, Daniele Marino, “la struttura e il progetto DMlab Infernetto nasce per garantire solo il meglio della qualità in ambito sanitario in tanti diversi ambiti, come viene appunto offerto da questo centro polispecialistico di Roma Sud”.
Il grande successo e la calorosa accoglienza ricevuti fino ad ora da DMlab Infernetto da parte del territorio hanno portato la struttura a scegliere di mettere a disposizione 1 visita per ogni branca del centro (425 in tutto) di coloro che non possono accedere per motivi economici a servizi privati come questi in ambito di visite specialistiche di eccellenza.
“Sarebbe un grande cambiamento se tutte le strutture come le nostre potessero lanciare un’iniziativa benefica a loro volta, così da poter garantire un servizio sanitaria di qualità a tantissime persone”, prosegue Daniele Marino.
Presso DMlab Infernetto è possibile prenotare una visita specialistico in ogni tipologia di ambito sanitario, avendo così la possibilità di accedere a strumentazioni di ultima generazione per esami diagnostici specialistici, analisi cliniche e screening dei più diversi settori medicali.

Fabrizio Venturi: già al lavoro per prossimo Festival Canzone Cristiana

Fabrizio Venturi: già al lavoro per prossimo Festival Canzone CristianaRoma, 13 mar. (askanews) – Il Direttore Artistico del Festival della Canzone Cristiana Fabrizio Venturi, nel corso di un’intervista radiofonica, ha affermato che sta già lavorando per il prossimo Sanremo Cristian Music 2024.
“Sono in molti a chiedermi se sto già pensando alla prossima edizione del Festival: sì, sto già pensandoci. Ho in mente già la scenografia, alcuni cantanti e progetti che vorrei realizzare. Tuttavia, per il momento, si tratta solo di idee. Inizierò ad occuparmene fattivamente solo dopo il Festival della Canzone Cristiana del 6 maggio in Ucraina. Mio nonno diceva che chi ha tempo non perda tempo” ha dichiarato Venturi nel corso dell’intervista nella quale ha voluto sottolineare che il prossimo Festival sarà un grande evento e che sarà svolto in un’importante location.
“Il Festival di quest’anno è andato benissimo: è stato un trionfo di ascolti e le canzoni sono rimaste nei cuori ha continuato il Direttore artistico, il quale ha aggiunto: “Non sono passati inosservati gli attacchi che sono arrivati in seguito alla scelta di portare Vladimir Luxuria sul palco del Festival, la quale, come è noto, di conseguenza ha deciso di non partecipare più. L’intento era quello di far conoscere al grande pubblico la conversione dell’artista al cristianesimo. Mi è molto dispiaciuto quello che è accaduto, perché non dovrebbero esistere discriminazioni soprattutto da parte di chi professa il Vangelo. Cosa potevo fare? Vladimir, giustamente, si è sentita offesa e rifiutata e, per tale motivo, si è ritirata. Io, per rispetto della Chiesa, ho preferito il silenzio. Peccato, perché, come diceva Sant’Agostino, ‘chi canta prega due volte’. Chissà se la terza edizione del Festival della Canzone Cristiana Sanremo 2024 ci riserverà altre sorprese che facciano nuovamente discutere. Una cosa è certa, sia che si tratti del Festival cristiano, sia che si tratti del Festival della canzone italiana, ‘Sanremo è sempre Sanremo’ “.

Kenya, italiani primi per acquisto immobili residenziali di pregio

Kenya, italiani primi per acquisto immobili residenziali di pregioRoma, 13 mar. (askanews) – Gli italiani sono in cima alla lista degli individui con un patrimonio netto elevato che acquistano immobili residenziali di pregio in Kenya. E’ quanto emerge da un rapporto della società immobiliare Knight Frank.
“Leggendo più a fondo i nostri dati, possiamo identificare i principali proprietari internazionali a livello di paese in Kenya: Italia, Regno Unito, Olanda, Belgio, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Francia”, si legge nel rapporto, citato dal quotidiano kenyota Business Daily.
Le zone più ricercate dagli italiani, come da britannici e americani, sono i costosi sobborghi di Nairobi e le zone costiere. Le proprietà residenziali di pregio hanno un prezzo superiore ai 500.000 dollari.