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Tajani nega cupio dissolvi e alza l’asticella: Forza Italia arriverà al 20%

Tajani nega cupio dissolvi e alza l’asticella: Forza Italia arriverà al 20%Paestum, 1 ott. (askanews) – L’obiettivo sembra al momento un po troppo ambizioso, ma Antonio Tajani decide comunque di dichiararlo apertamente quando tira le somme della tre giorni di Forza Italia a Paestum. E se Licia Ronzulli parla genericamente di impegno a raggiungere la “doppia cifra”, che sarebbe già un grande salto rispetto al 6% che i sondaggi concedono attualmente, il segretario alza decisamente l’asticella: “Arriveremo al 20%”. E’ vero, aggiunge che magari ci vorranno uno o due anni mentre la prossima sfida elettorale è molto più vicina: ma l’intento è proprio quello di tirare la volata in vista delle Europee di giugno, di allontanare i ‘profeti di sventura’ che parlano di un partito in preda all’horror vacui dopo la morte del fondatore. “Noi di Forza Italia siamo vivi più di quanto possano pensare coloro che scrivono che siamo preoccupati del nostro destino, non siamo preoccupati del nostro destino ma di quello di 60 milioni di italiani”. C’è l’ha in particolar modo con i giornali che parlano di rischio dissoluzione, che descrivono gli azzurri come incapaci di andare avanti se non c’è un Berlusconi a fare campagna elettorale o a firmare assegni. A mettere in cifre la vitalità del partito è il responsabile del tesseramento, Tullio Ferrante (incidentalmente il miglior amico della grande assente, Marta Fascina) che parla di una “triplicazione degli aderenti”, passati “da 6mila del 2022 a quasi 18mila nei primi mesi del 2023”.

I fronte finanziario interno, non c’è dubbio, va puntellato. E, infatti, il Consiglio nazionale vara la stretta sui morosi che si ‘dimenticano’ di versare il contributo mensile a cui sono tenuti tutti gli eletti, inserendo nello Statuto una modifica che ne prevede la decadenza dagli incarichi di partito. Si allarga anche la segreteria con l’elezione di quattro vice segretari, di cui uno – quello che avrà preso più voti – sarà vicario. Un numero due meno numero due degli altri, insomma. Si fanno i nomi di Renato Schifani, di Roberto Occhiuto. Sono anche i due governatori azzurri direttamente interessati dalla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, che il Consiglio nazionale propone di intitolare a Silvio Berlusconi. Dalla morte del fondatore le varie anime di Forza Italia hanno deciso di mettere da parte i distinguo, nella consapevolezza che non si può fallire la sfida delle Europee, primo vero e proprio test per quegli orfani che, per dirla con il segretario, devono dimostrare di aver imparato a “camminare sulle proprie gambe”. Di mezzo però ci sarà il congresso che al momento vede Tajani come unico candidato, a meno che la minoranza non decida alla fine di schierare un antagonista. Di certo, l’esponente più rappresentativa, insieme a Giorgio Mulè, di quell’area, Licia Ronzulli, si vede soltanto alla fine di queste tre giornate, quando prende la parola dal palco come presidente dei senatori azzurri. Ed è certamente suo il coupe de theatre della chiusura. Dopo aver negato di essere ispiratrice di una fronda, sia nei confronti del segretario che del governo, tira fuori la protagonista di una famosa e discussa pubblicità: una pesca. “Fa ridere ma ci sarebbe da piangere. Da giorni – dice – la sinistra si accanisce su un riuscitissimo spot, peraltro facendo parallelismi improbabili con il governo, dimostrando di non avere ricette credibili per gli italiani. Sono talmente ubriachi di ideologia da aver scambiato l’inclusione con l’imposizione di un solo momento di famiglia e società”. Ma è sua anche la frecciatina alla dirigenza, quell’invito a tenere aperto ancora per un mese il tesseramento senza che questo infici la celebrazione del Congresso a febbraio. Sarà vera tregua? Alle Europee l’ardua sentenza.

Fi, Tajani nega cupio dissolvi e alza asticella: Arriveremo a 20%

Fi, Tajani nega cupio dissolvi e alza asticella: Arriveremo a 20%Paestum, 1 ott. (askanews) – L’obiettivo sembra al momento un po’ troppo ambizioso, ma Antonio Tajani decide comunque di dichiararlo apertamente quando tira le somme della tre giorni di Forza Italia a Paestum. E se Licia Ronzulli parla genericamente di impegno a raggiungere la “doppia cifra”, che sarebbe già un grande salto rispetto al 6% che i sondaggi concedono attualmente, il segretario alza decisamente l’asticella: “Arriveremo al 20%”. E’ vero, aggiunge che magari ci vorranno uno o due anni mentre la prossima sfida elettorale è molto più vicina: ma l’intento è proprio quello di tirare la volata in vista delle Europee di giugno, di allontanare i ‘profeti di sventura’ che parlano di un partito in preda all’horror vacui dopo la morte del fondatore. “Noi di Forza Italia siamo vivi più di quanto possano pensare coloro che scrivono che siamo preoccupati del nostro destino, non siamo preoccupati del nostro destino ma di quello di 60 milioni di italiani”. C’è l’ha in particolar modo con i giornali che parlano di rischio dissoluzione, che descrivono gli azzurri come incapaci di andare avanti se non c’è un Berlusconi a fare campagna elettorale o a firmare assegni. A mettere in cifre la vitalità del partito è il responsabile del tesseramento, Tullio Ferrante (incidentalmente il miglior amico della grande assente, Marta Fascina) che parla di una “triplicazione degli aderenti”, passati “da 6mila del 2022 a quasi 18mila nei primi mesi del 2023”.

I fronte finanziario interno, non c’è dubbio, va puntellato. E, infatti, il Consiglio nazionale vara la stretta sui morosi che si ‘dimenticano’ di versare il contributo mensile a cui sono tenuti tutti gli eletti, inserendo nello Statuto una modifica che ne prevede la decadenza dagli incarichi di partito. Si allarga anche la segreteria con l’elezione di quattro vice segretari, di cui uno – quello che avrà preso più voti – sarà vicario. Un numero due meno numero due degli altri, insomma. Si fanno i nomi di Renato Schifani, di Roberto Occhiuto. Sono anche i due governatori azzurri direttamente interessati dalla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, che il Consiglio nazionale propone di intitolare a Silvio Berlusconi. Dalla morte del fondatore le varie anime di Forza Italia hanno deciso di mettere da parte i distinguo, nella consapevolezza che non si può fallire la sfida delle Europee, primo vero e proprio test per quegli orfani che, per dirla con il segretario, devono dimostrare di aver imparato a “camminare sulle proprie gambe”. Di mezzo però ci sarà il congresso che al momento vede Tajani come unico candidato, a meno che la minoranza non decida alla fine di schierare un antagonista. Di certo, l’esponente più rappresentativa, insieme a Giorgio Mulè, di quell’area, Licia Ronzulli, si vede soltanto alla fine di queste tre giornate, quando prende la parola dal palco come presidente dei senatori azzurri. Ed è certamente suo il coupe de theatre della chiusura. Dopo aver negato di essere ispiratrice di una fronda, sia nei confronti del segretario che del governo, tira fuori la protagonista di una famosa e discussa pubblicità: una pesca. “Fa ridere ma ci sarebbe da piangere. Da giorni – dice – la sinistra si accanisce su un riuscitissimo spot, peraltro facendo parallelismi improbabili con il governo, dimostrando di non avere ricette credibili per gli italiani. Sono talmente ubriachi di ideologia da aver scambiato l’inclusione con l’imposizione di un solo momento di famiglia e società”. Ma è sua anche la frecciatina alla dirigenza, quell’invito a tenere aperto ancora per un mese il tesseramento senza che questo infici la celebrazione del Congresso a febbraio. Sarà vera tregua? Alle Europee l’ardua sentenza.

Golf, l’Europa vince la 44ma edizione della Ryder Cup

Golf, l’Europa vince la 44ma edizione della Ryder CupRoma, 1 ott. (askanews) – L’Europa ha vinto la 44ma edizione della Ryder Cup sul percorso del Marco Simone Golf e Country Club di Guidonia (Roma). Il Team guidato da Luke Donald ha superato gli Stati Uniti per 14,5 a 10, grazie al punto conquistato da Tommy Fleetwood.

Si tratta del 16mo successo per la squadra del vecchio continente contro le 28 affermazioni degli Stati Uniti. L’ultima volta per l’Europa risale al 2018 in Francia. E’ la terza Ryder Cup disputata nell’Europa continentale, dopo quelle del 1997 e del 2018 in Spagna e in Francia. Entrano di diritto nella storia del golf mondiale il capitano non giocatore Luke Donald (Inghilterra), con i protagonisti in campo: Rory McIlroy (Irlanda del Nord), Jon Rahm (Spagna), Robert MacIntyre (Scozia), Viktor Hovland (Norvegia), Tyrrell Hatton (Inghilterra), Matt Fitzpatrick (Inghilterra), Shane Lowry (Irlanda), Tommy Fleetwood (Inghilterra), Justin Rose (Inghilterra), Sepp Straka (Austria), Nicolai Hojgaard (Danimarca), Ludvig Aberg (Svezia). Con loro i cinque vicecapitani: gli italiani Francesco ed Edoardo Molinari, il danese Thomas Bjorn, il belga Nicolas Colsaerts e lo spagnolo Josè Maria Olazabal.

Il 3 ottobre a Villa Medici “Dreams Have No Titles”

Il 3 ottobre a Villa Medici “Dreams Have No Titles”Roma, 1 ott. (askanews) – Martedì 3 ottobre alle ore 19:00, presso la Sala Cinema Michel Piccoli dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici avrà luogo un evento incentrato sul progetto dell’artista Zineb Sedira presentato alla Biennale di Venezia 2022: Dreams Have No Titles (I sogni non hanno titoli), un lavoro che rivolge il suo sguardo al cinema militante e alle coproduzioni tra Algeria, Francia e Italia.

Durante le sue ricerche per la Biennale, Sedira ha scoperto Les Mains libres, un film poco conosciuto realizzato nel 1964. Si tratta della prima produzione algerina sulla scena internazionale, diretta dal regista italiano Ennio Lorenzini (1934-1982). Dopo la proiezione di Les Mains libres e Dreams Have No Titles, Zineb Sedira approfondirà l’argomento attraverso una conversazione (in lingua inglese) con Luca Peretti, storico del cinema e delle culture italiane.

La serata sarà introdotta da Alizée Alexandre, responsabile della programmazione culturale di Villa Medici e dagli esponenti del British School at Rome, partner dell’iniziativa, e dell’AAMOD.

Bonaccini: tagliati i fondi al sacrario di Marzabotto, è inaccettabile

Bonaccini: tagliati i fondi al sacrario di Marzabotto, è inaccettabileRoma, 1 ott. (askanews) – “Marzabotto: la Memoria non è questione contabile”. Esordisce così sul Facebook il post del governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini che riferisce che “la sindaca Valentina Cuppi ha ricevuto dal ministero della Difesa la comunicazione del taglio di due terzi del finanziamento per il mantenimento e la cura del Sacrario di Marzabotto”. “Una decisione sbagliata e inacettabile, motivata dall’assenza di risorse, che arriva nei giorni delle commemorazioni dell’eccidio nazifascista, il più sanguinoso della Seconda guerra mondiale in Italia” prosegue Bonaccini.

“Per il sacrificio di chi ha perso la vita, Marzabotto è anche simbolo della rinascita democratica del nostro Paese. Oggi un luogo di memoria, messaggero di pace e solidarietà. Tagliare quei fondi, che di certo non incidono sul bilancio dello Stato, è un’offesa alle vittime stesse e ai sopravvissuti, ai volontari che vi lavorano, alla sua comunità, alla nostra regione e all’Italia. Il Governo rimedi a questa assurdità” conclude il presidente della regione. “Il taglio dei finanziamenti al Sacrario di Marzabotto è una ferita alla coscienza civile degli italiani e un’offesa alle vittime della più efferata strage nazifascista. Invitando il ministero della Difesa all’immediato ripristino dei finanziamenti, invio la piena solidarietà di tutta l’ANPI alla sindaca Valentina Cuppi”. Lo dichiara il presidente nazionale ANPI Gianfranco Pagliarulo.

La Nazionale maschile di Ginnastica torna ai Giochi Olimpici dopo 12 anni

La Nazionale maschile di Ginnastica torna ai Giochi Olimpici dopo 12 anniRoma, 1 ott. (askanews) – Missione compiuta. Ai Mondiali di ginnastica artistica ospitati da Anversa, in Belgio, la Nazionale maschile supera le qualificazioni con il sesto punteggio, vola in finale e stacca il pass per i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Si tratta di un risultato importantissimo: l’ultima presenza degli azzurri ai Giochi risale infatti all’edizione del 2012, quella andata in scena a Londra. Yumin Abbadini, Nicola Bartolini, Lorenzo Minh Casali, Matteo Levantesi e Mario Macchiati i protagonisti di giornata: l’Italia (foto Simone Ferraro/FGI) ha totalizzato al termine delle sei rotazioni il punteggio complessivo di 248.796, sufficiente per accedere all’ultimo atto della manifestazione assieme a Giappone (258.228), Stati Uniti (254.628), Gran Bretagna (254.193), Canada (249.260), Germania (248.862) e poi Svizzera (248.192) e Cina (248.163). Martedì 3 ottobre è in programma la finale, ma per quanto riguarda i cinque cerchi non ci sono dubbi: l’Italia a Parigi 2024 ci sarà. Gli azzurri qualificati per i Giochi Olimpici Estivi di Parigi 2024 sono attualmente 70 (44 uomini, 26 donne) in 16 discipline.

Libri, Blue Bird è il nuovo romanzo thriller di Fabio Bernardini

Libri, Blue Bird è il nuovo romanzo thriller di Fabio BernardiniRoma, 1 ott. (askanews) – Un teatro londinese, alle battute finali del Mercante di Venezia, e l’efferato omicidio di una nota imprenditrice nel mondo della moda femminile. Si apre così Blue Bird, romanzo thriller di Fabio Bernardini (edito da La Ragnatela Editore e disponibile su Amazon, IBS.it, AbeBookS.it; Libraccio.it) disponibile anche in versione fumetto.

Dallo stesso titolo, con disegni, copertina, matite e inchiostri di Laslo Iera, colore di Laslo Iera, Viola Vittorini e Giacomo Laudenzi, sceneggiatura di Lucilla Iera e grafica di Benedetta Cultrona, le tavole illustrate raccontano le vicende della poliziotta di Scotland Yard Jennifer Capobianco. Dopo aver convinto i suoi superiori a essere inviata in Italia per indagare su un altro violento omicidio commesso, a Milano, con lo stesso modus operandi di Londra, la donna coinvolgerà nel caso anche il criminologo, ex poliziotto, esperto di antropofagia Luca Bonanni. 105 pagine per il romanzo e poco più di 50 per il fumetto: caratterizzate da una scrittura lineare, in grado di descrivere gli avvenimenti in maniera semplice ma d’impatto, riusciranno a far rivivere con i due investigatori tutta l’adrenalina delle 24 ore in cui si svolge la vicenda, che li coinvolgerà in un continuo incalzare di eventi e li porterà a rischiare più volte la vita, arrivando a scoprire qualcosa di imprevedibile, che va oltre la ricerca di un serial killer.

“La mia passione per i fumetti è sempre stata viva – commenta l’autore Fabio Bernardini, a proposito della trasposizione in fumetto del romanzo Blue Bird -. Sul banco di scuola, sin dalle elementari, non poteva mancare il diario a fumetti delle Sturmtruppen. Quando andavo in vacanza con i miei genitori, avevo sempre con me una buona scorta di numeri di Topolino e, con il passare del tempo, la voglia di fantasticare è cresciuta, il mondo dei fumetti è sempre stato, un buon rifugio nei momenti di crisi emotive e ora, in età adulta, non ho timore di affermare che i fumetti sono ancora un buon rimedio per alleviare le tensioni quotidiane. Dylan Dog, i fantastici personaggi della Marvel Comics… il fumetto, al pari di ogni buon libro, stimola la fantasia e forse, a mio modo di vedere, trasmette maggiore positività, dandoci strumenti per uscire dalle tensioni psicologiche che la vita quotidiana ci obbliga ad affrontare”. Fabio Bernardini (Roma, 1964) è laureato in Scienze Politiche, ha lavorato presso la polizia penitenziaria e presso alcune associazioni di psicologia e criminologia. Appassionato di storia, coltiva con passione studi in questo campo. Esordisce con un saggio a carattere storico-criminologico, “Una società di Cannibali – La storia, i miti, gli orribili crimini del nostro tempo”, Edizioni Internazionali Beta, 1999. Sempre su filone criminologico, computer crime, il saggio “Killer in rete, i nuovi scenari del crimine”, Iris 4 edizioni, 2003. Seguono poi i romanzi “Subbuglio in metropoli”, Iris 4 edizioni, 2011; “Brucker e l’astrolabio di Abelardo”, Albatros, 2011; “Il segreto delle sette dame”, La Ragnatela editore, 2016; “Blue Bird”, La Ragnatela editore, 2019; Storie ai confini della conoscenza, la trilogia storica, 2021.

Il Papa a giovani missionari: preoccuparsi per la salvezza degli altri

Il Papa a giovani missionari: preoccuparsi per la salvezza degli altriMilano, 1 ott. (askanews) – “Preoccuparsi per la salvezza degli altri”. Per Papa Francesco, è questo “il primo insegnamento importante” che arriva dallo “zelo missionario” di Mons. Charles de Frobin Janson, il vescovo di Nancy, in Francia, che nel 1843 fondò Pontificia Opera della Santa Infanzia .

“Come veri discepoli di Gesù, infatti, coltivando in noi un cuore simile al suo, non possiamo fare a meno di desiderare ardentemente che tutti si salvino”, scrive il Santo Padre in un messaggio inviato a Mons. Emilio Nappa, Segretario Aggiunto del Dicastero per l’Evangelizzazione e Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, ai bambini e ai ragazzi missionari, ai loro genitori e ai formatori, in occasione dei 180 anni di fondazione della Pontificia Opera della Santa Infanzia. “Così è cominciata la vostra bellissima associazione, che ancora oggi, attiva e vivace dopo 180 anni, insegna a tanti bambini e ragazzi di tutto il mondo ad essere discepoli missionari”, ricorda il Pontefice. Papa Francesco rivolge poi un sentito ringraziemento ai bambini e ragazzi missionari, precisando di considerarli “miei speciali miei speciali collaboratori. Vi ricordo, però – evidenzia il Pontefice – che questa qualifica implica anche un altro impegno importante: quello di costruire ponti e relazioni, sull’esempio di Cristo stesso, e anche a questo vi esorto”.

Forza Italia modifica il suo statuto e avvia una stretta sui morosi (chi non è in regola decade dalle cariche)

Forza Italia modifica il suo statuto e avvia una stretta sui morosi (chi non è in regola decade dalle cariche)Paestum, 1 ott. (askanews) – E’ stata approvata dal Consiglio nazionale di Forza Italia la modifica dello Statuto che prevede l’elezione di quattro vice segreterari. A quanto si apprende, è stato stabilito che il più votato sarà vicario. E’ stata approvata nel corso del Consiglio nazionale di Forza Italia la modifica dello statuto che prevede la stretta sui morosi. Si prevede infatti che “per evitare disparità di trattamento tra i soci che rispettano esattamente le regole di Forza Italia e quello che talvolta vi soprassiedono” ci sarà una “previsione di sanzioni per la mancata contribuzione al movimento che hanno ad oggetto esclusivamente le cariche interne all’associazione e la candidabilità”. “I generali devono dare esempio alla classe dirigente, chi ha responsabilità deve pagare. Se non dimostra di essere attaccato al movimento come fa a farsi rispettare?”. Lo ha detto, a quanto si apprende, il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, tornando durante il Consiglio nazionale, sul tema dei morosi.

Il Papa: è molto difficile la redenzione per i corrotti

Il Papa: è molto difficile la redenzione per i corrottiMilano, 1 ott. (askanews) – Se “per il peccatore c’è sempre speranza di redenzione, per il corrotto, invece, è molto più difficile. Infatti i suoi falsi ‘sì’, le sue parvenze eleganti ma ipocrite e le sue finzioni diventate abitudini sono come uno spesso ‘muro di gomma’, dietro al quale si ripara dai richiami della coscienza. E questi ipocriti fanno tanto male”. Così Papa Francesco, affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, si è rivolto ai fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro per la recita dell’Angelus. “Siamo tutti peccatori, ma non corrotti”, è il messaggio lanciato dal Pontefice. Il Santo Padre si è soffermato sul passaggio del Vangelo che parla dei due figli incaricati dal padre di andare a lavorare nella vigna: “Il primo risponde subito ‘sì’, ma poi non ci va. Il secondo, invece, al momento si rifiuta, ma poi ci ripensa e ci va”. Il primo figlio, quello che dice ‘sì’, ma poi non va, “non vuole fare la volontà del padre, ma non vuole nemmeno mettersi a discuterne e parlarci. Così si nasconde dietro a un ‘sì’, dietro a un finto assenso, che nasconde la sua pigrizia e per il momento gli salva la faccia. Se la cava senza conflitti, però raggira e delude suo padre, mancandogli di rispetto in un modo peggiore di quanto non avrebbe fatto con uno schietto ‘no’. Il problema di un uomo che si comporta così è che non è solo un peccatore, ma un corrotto, perché mente senza problemi per coprire e camuffare la sua disubbidienza, senza accettare alcun dialogo o confronto onesto”.

Diverso il caso del secondo figlio, quello che dice ‘no’ ma poi va a lavorare nella vigna: “E’ invece sincero. Non è perfetto, ma sincero. Certo, ci sarebbe piaciuto vederlo dire subito ‘sì’. Non è così ma, per lo meno, manifesta in modo schietto e in un certo senso coraggioso la sua riluttanza. Si assume, cioè, la responsabilità del suo comportamento e agisce alla luce del sole. Poi, con questa onestà di fondo, finisce col mettersi in discussione, arrivando a capire di avere sbagliato e tornando sui suoi passi. È, potremmo dire, un peccatore, ma non un corrotto”.