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Tajani: nessuno in Ue farebbe accordo con Afd-Le Pen. Noi diversi

Tajani: nessuno in Ue farebbe accordo con Afd-Le Pen. Noi diversiPaestum, 30 set. (askanews) – “E’ ovvio che nessuno in Europa farebbe mai un accordo con Afd e neanche con la signora Le Pen, è una questione oggettiva. Io poi non condivido nulla di quello che dicono, noi siamo il Partito popolare europeo e siamo diversi”. Lo ha detto il segretario di Fi, Antonio Tajani, conversando con i giornalisti a margine della kermesse di Fi.

“Io – ha aggiunto – ho detto più volte che la mia alleanza ideale è quella che mi ha permesso di diventare presidente del Parlamento europeo, sconfiggendo il candidato socialista: io ero sostenuto da liberali, popolari e conservatori e ho vinto. Poi vedremo ora cosa accadrà dopo le elezioni ma questo dovrebbe essere l’accordo più naturale per creare un vero bipolarismo a livello europeo. Poi vedremo quali saranno i dati. L’Europa ha regole diverse dall’Italia perché c’è il Parlamento europeo, c’è il Consiglio, la Commissione: gli equilibri non possono mai essere superomogeneo, un conto è il voto al Parlamento europeo, un conto è la situazione del Consiglio dove ci possono essere maggioranze di tipo diverso. Non si può assimilare la realtà del governo e dell’assetto istituzionale di Bruxelles al governo dell’assetto istituzionale italiano.

”Le nuove regole sul trattenimento dei richiedenti asilo violano le norme UE e la Costituzione”

”Le nuove regole sul trattenimento dei richiedenti asilo violano le norme UE e la Costituzione”Milano, 30 set. (askanews) – Trattenere chi chiede protezione senza effettuare una valutazione su base individuale e chiedendo una garanzia economica come alternativa alla detenzione è illegittimo. Lo afferma il Tribunale di Catania alla luce della giurisprudenza e della normativa nazionale e dell’art. 10 della Costituzione italiana. Lo scrive in una nota l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), spiegando che il 29 settembre presso la Sezione specializzata del Tribunale di Catania si sono tenute le prime udienze di convalida di richiedenti asilo trattenuti nel nuovo “Centro per il trattenimento dei richiedenti asilo” di Pozzallo alla luce delle disposizioni del DM 14 settembre 2023, che prevedono il trattenimento dei cittadini stranieri provenienti da Paesi cosiddetti sicuri che chiedono protezione internazionale se non presentano personalmente una garanzia finanziaria di 4.938 euro. “In tale sede la giudice non ha convalidato il trattenimento di un cittadino tunisino, ritenendolo illegittimo alla luce del diritto comunitario e della Costituzione italiana” precisa l’Asgi, sottolineando che “si tratta di una delle prime applicazioni delle norme introdotte in Italia nei giorni scorsi, di cui viene confermata la mancata coerenza ai principi statuiti dalla nostra Costituzione e dalla Direttiva UE 2013, come già denunciato da diverse associazioni ed esponenti della società civile”.

In primo luogo la giudice ha ricordato che “la normativa interna in vigore da una settimana, sulla garanzia finanziaria per evitare il trattenimento, è incompatibile con quella dell’Ue e va disapplicata dal giudice nazionale, perché non prevede una valutazione su base individuale della situazione di chi chiede protezione internazionale in Italia e proviene da un Paese cosiddetto sicuro, come chiarito dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea”. “Il provvedimento di trattenimento del questore – precisa la giudice – deve essere corredato da idonea motivazione ed è necessario valutare le esigenze di protezione manifestate, in base anche alla necessità e proporzionalità della misura in relazione alla possibilità di applicare misure meno coercitive”. Al contrario, la garanzia finanziaria “non può essere considerata misura alternativa al trattenimento, ma un requisito amministrativo imposto per il solo fatto che chiede protezione internazionale, violando le norme sull’accoglienza previste all’art. 6 – bis del D. Lgs 142/2015 prima di riconoscere i diritti conferiti dalla direttiva 2013/33/UE”. Infine, secondo il Tribunale di Catania le norme sulla detenzione dei richiedenti asilo provenienti da Paesi cosiddetti sicuri sono in contrasto con l’art. 10 comma 3 della Costituzione italiana che garantisce comunque il diritto d’ingresso del richiedente asilo (come chiarito anche dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la sentenza 26 maggio 1997, n. 4674). Nell’ordinanza del Tribunale di Catania si afferma, dunque, che “alla luce del principio costituzionale fissato da tale articolo, deve infatti escludersi che la mera provenienza del richiedente asilo da Paese di origine sicuro possa automaticamente privare il suddetto richiedente del diritto a fare ingresso nel territorio italiano per richiedere protezione internazionale”.

“Si tratta di una decisione che, in maniera chiara e giuridicamente ineccepibile, conferma la prevalenza della Costituzione e della normativa europea sui tentativi di strumentalizzare l’arrivo di persone in cerca di protezione in Italia” commenta l’Asgi, sottolineando che “l’attuale governo, in un solo anno, è intervenuto con nove atti normativi sul diritto dell’immigrazione e dell’asilo, trasponendo all’interno dell’ordinamento giuridico la confusione politica, l’incapacità amministrativa di affrontare il fenomeno migratorio e pulsioni autoritarie degne delle più buie epoche storiche”.

”Norme su detenzione richiedenti asilo violano norme UE e Costiuzione”

”Norme su detenzione richiedenti asilo violano norme UE e Costiuzione”Milano, 30 set. (askanews) – Trattenere chi chiede protezione senza effettuare una valutazione su base individuale e chiedendo una garanzia economica come alternativa alla detenzione è illegittimo. Lo afferma il Tribunale di Catania alla luce della giurisprudenza e della normativa nazionale e dell’art. 10 della Costituzione italiana. Lo scrive in una nota l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), spiegando che il 29 settembre presso la Sezione specializzata del Tribunale di Catania si sono tenute le prime udienze di convalida di richiedenti asilo trattenuti nel nuovo “Centro per il trattenimento dei richiedenti asilo” di Pozzallo alla luce delle disposizioni del DM 14 settembre 2023, che prevedono il trattenimento dei cittadini stranieri provenienti da Paesi cosiddetti sicuri che chiedono protezione internazionale se non presentano personalmente una garanzia finanziaria di 4.938 euro. “In tale sede la giudice non ha convalidato il trattenimento di un cittadino tunisino, ritenendolo illegittimo alla luce del diritto comunitario e della Costituzione italiana” precisa l’Asgi, sottolineando che “si tratta di una delle prime applicazioni delle norme introdotte in Italia nei giorni scorsi, di cui viene confermata la mancata coerenza ai principi statuiti dalla nostra Costituzione e dalla Direttiva UE 2013, come già denunciato da diverse associazioni ed esponenti della società civile”.

In primo luogo la giudice ha ricordato che “la normativa interna in vigore da una settimana, sulla garanzia finanziaria per evitare il trattenimento, è incompatibile con quella dell’Ue e va disapplicata dal giudice nazionale, perché non prevede una valutazione su base individuale della situazione di chi chiede protezione internazionale in Italia e proviene da un Paese cosiddetto sicuro, come chiarito dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea”. “Il provvedimento di trattenimento del questore – precisa la giudice – deve essere corredato da idonea motivazione ed è necessario valutare le esigenze di protezione manifestate, in base anche alla necessità e proporzionalità della misura in relazione alla possibilità di applicare misure meno coercitive”. Al contrario, la garanzia finanziaria “non può essere considerata misura alternativa al trattenimento, ma un requisito amministrativo imposto per il solo fatto che chiede protezione internazionale, violando le norme sull’accoglienza previste all’art. 6 – bis del D. Lgs 142/2015 prima di riconoscere i diritti conferiti dalla direttiva 2013/33/UE”. Infine, secondo il Tribunale di Catania le norme sulla detenzione dei richiedenti asilo provenienti da Paesi cosiddetti sicuri sono in contrasto con l’art. 10 comma 3 della Costituzione italiana che garantisce comunque il diritto d’ingresso del richiedente asilo (come chiarito anche dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la sentenza 26 maggio 1997, n. 4674). Nell’ordinanza del Tribunale di Catania si afferma, dunque, che “alla luce del principio costituzionale fissato da tale articolo, deve infatti escludersi che la mera provenienza del richiedente asilo da Paese di origine sicuro possa automaticamente privare il suddetto richiedente del diritto a fare ingresso nel territorio italiano per richiedere protezione internazionale”.

“Si tratta di una decisione che, in maniera chiara e giuridicamente ineccepibile, conferma la prevalenza della Costituzione e della normativa europea sui tentativi di strumentalizzare l’arrivo di persone in cerca di protezione in Italia” commenta l’Asgi, sottolineando che “l’attuale governo, in un solo anno, è intervenuto con nove atti normativi sul diritto dell’immigrazione e dell’asilo, trasponendo all’interno dell’ordinamento giuridico la confusione politica, l’incapacità amministrativa di affrontare il fenomeno migratorio e pulsioni autoritarie degne delle più buie epoche storiche”.

Tajani: l’ipotesi di un governo tecnico non esiste, l’esecutivo durerà 5 anni

Tajani: l’ipotesi di un governo tecnico non esiste, l’esecutivo durerà 5 anniPaestum, 30 set. (askanews) – “L’ipotesi del governo tecnico non esiste, c’è un’ampia maggioranza di centrodestra e sono convinto che questo governo durerà tutta la legislatura, che vinceremo le elezioni europee, che vinceremo le prossime elezioni politiche oltre alle regionali, se poi qualcuno si diverte a fare la lista dei ministri del governo tecnico va bene, è un gioco, ma la realtà è completamente diversa”. Lo ha detto il segretario nazionale di Fi, Antonio Tajani, a margine della kermesse del partito a Paestum.

Tajani: governo tecnico non esiste, escutivo durerà 5 anni

Tajani: governo tecnico non esiste, escutivo durerà 5 anniPaestum, 30 set. (askanews) – “L’ipotesi del governo tecnico non esiste, c’è un’ampia maggioranza di centrodestra e sono convinto che questo governo durerà tutta la legislatura, che vinceremo le elezioni europee, che vinceremo le prossime elezioni politiche oltre alle regionali, se poi qualcuno si diverte a fare la lista dei ministri del governo tecnico va bene, è un gioco, ma la realtà è completamente diversa”. Lo ha detto il segretario nazionale di Fi, Antonio Tajani, a margine della kermesse del partito a Paestum.

Giorgetti: con la manovrà è necessario fare scelte difficili

Giorgetti: con la manovrà è necessario fare scelte difficiliRoma, 30 set. (askanews) – “In una situazione in cui la finanza pubblica è gravata dall’onere degli incentivi edilizi, dal rialzo dei tassi di interesse e dal rallentamento del ciclo economico internazionale, è necessario fare scelte difficili”. E’ quanto scrive il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nella premessa alla Nota di aggiornamento del Def.

“Il Governo – prosegue – ha optato per misure che affrontino i problemi più impellenti del Paese, l’inflazione, la povertà energetica e alimentare, la decrescita demografica, promuovendo al contempo gli investimenti, l’innovazione, la crescita sostenibile e la capacità di reagire dell’economia”. “La strategia del Governo si basa, dunque, sull’individuazione di un punto di equilibrio tra sostegno alla crescita, agli investimenti e al potere d’acquisto delle famiglie italiane, da un lato, e disciplina di bilancio e riduzione del rapporto debito/PIL, dall’altro. Ciò sarà possibile anche attraverso la dismissione di partecipazioni societarie pubbliche, rispetto alle quali esistono impegni nei confronti della Commissione europea legati alla disciplina degli aiuti di Stato, oppure la cui quota di possesso del settore pubblico eccede quella necessaria a mantenere un’opportuna coerenza e unitarietà di indirizzo strategico” scrive ancora il ministro Giorgetti, nella premessa alla Nota di aggiornamento del Def.

Giorgetti spiega anche che “il Governo ha in programma non solo di dismettere asset, ma anche di acquisire partecipazioni strategiche in settori chiave per la modernizzazione e digitalizzazione della nostra economia, quali le reti di telecomunicazione, nonché di adottare politiche innovative per lo sviluppo delle infrastrutture”.

Il Papa crea 21 nuovi cardinali: la Chiesa sia sempre sinfonica e sinodale

Il Papa crea 21 nuovi cardinali: la Chiesa sia sempre sinfonica e sinodaleCittà del Vaticano, 30 set. (askanews) – La Chiesa, “e ogni suo membro”, “non vive di rendita, e tanto meno di un patrimonio archeologico, per quanto prezioso e nobile. La Chiesa, e ogni battezzato, vive dell’oggi di Dio, per l’azione dello Spirito Santo”, in uno stile di comunione “sinfonica”, fatta di “sinodalità”. Ad affermarlo è stato Papa Francesco, rivolgendosi a tutta la Chiesa ed in particolare al collegio cardinalizio che da oggi si è arricchito di ventuno nuovi porporati, creati da Papa Francesco stamane nel corso del Concistoro Ordinario Pubblico, sul Sagrato della Basilica di San Pietro. “Anche l’atto che stiamo compiendo qui adesso, ha senso se lo viviamo in questa prospettiva di fede. E oggi, alla luce della Parola, possiamo cogliere questa realtà: voi neoCardinali siete venuti da diverse parti del mondo e lo stesso Spirito che fecondò l’evangelizzazione dei vostri popoli, ora rinnova in voi la vostra vocazione e missione nella Chiesa e per la Chiesa”, ha detto Francesco durante la funzione religiosa da lui presieduta e citando il brano degli Atti degli Apostoli, che racconta la Pentecoste a Gerusalemme.

Il Papa ha parlato di “sorpresa feconda”, che Dio ci dà sempre attraverso il suo Spirito. Una “sorpresa”, dalla quale, ha detto Francesco, “vorrei trarre semplicemente una conseguenza per voi, fratelli Cardinali, e per il vostro Collegio. E vorrei esprimerla con un’immagine, quella dell’orchestra: il Collegio Cardinalizio – ha sottolineato – è chiamato ad assomigliare a un’orchestra sinfonica, che rappresenta la sinfonicità e la sinodalità della Chiesa. Dico anche la ‘sinodalità’, non solo perché siamo alla vigilia della prima Assemblea del Sinodo che ha proprio questo tema, ma perché mi pare che la metafora dell’orchestra possa illuminare bene il carattere sinodale della Chiesa”. “Una sinfonia vive della sapiente composizione dei timbri dei diversi strumenti: ognuno – ha proseguito la sua riflessione il Papa – dà il suo apporto, a volte da solo, a volte unito a qualcun altro, a volte con tutto l’insieme”. E se “la diversità è necessaria ed è indispensabile”, ogni suono “deve concorrere al disegno comune. E per questo è fondamentale l’ascolto reciproco: ogni musicista deve ascoltare gli altri. Se uno ascoltasse solo sé stesso, per quanto sublime possa essere il suo suono, non gioverà alla sinfonia; e lo stesso avverrebbe se una sezione dell’orchestra non ascoltasse le altre, ma suonasse come se fosse da sola, come se fosse il tutto”. Facendo poi riferimento alla stessa funzione petrina, Francesco ha aggiunto che lo stesso “direttore dell’orchestra è al servizio di questa specie di miracolo che ogni volta è l’esecuzione di una sinfonia. Egli deve ascoltare più di tutti gli altri, e nello stesso tempo il suo compito è aiutare ciascuno e tutta l’orchestra a sviluppare al massimo la fedeltà creativa, fedeltà all’opera che si sta eseguendo, ma creativa, capace di dare un’anima a quello spartito, di farlo risuonare nel qui e ora in maniera unica”.

“Cari fratelli e sorelle, – ha concluso il Papa – ci fa bene rispecchiarci nell’immagine dell’orchestra, per imparare sempre meglio ad essere Chiesa sinfonica e sinodale. La propongo in particolare a voi, membri del Collegio Cardinalizio, nella consolante fiducia che abbiamo come maestro lo Spirito Santo: maestro interiore di ognuno e maestro del camminare insieme. Lui cerca la varietà e l’unità, Lui è la stessa armonia. Alla sua guida dolce e forte ci affidiamo, e alla custodia premurosa della Vergine Maria”.

Fi, Tajani: parole Paolo forzate, giusto eletti sostengano partito

Fi, Tajani: parole Paolo forzate, giusto eletti sostengano partitoPaestum, 30 set. (askanews) – “Noi abbiamo modificato lo statuto per dire che tutti coloro che vogliono avere un ruolo di responsabilità all’interno del movimento devono essere in regola con il finanziamento. Cosa giusta perché ognuno di noi ha il dovere di aiutare il movimento che gli permette di essere in Parlamento. Paolo Berlusconi lo ha spiegato in maniera molto chiara, al di là di un titolo forzato che non corrisponde al vero perché avete ascoltato le parole della lettera dei figli di Berlusconi”. Lo ha detto il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, interpellato a margine della kermesse di Paestum in merito alle dichiarazioni del fratello del fondatore del partito.

“Quindi rimane l’impegno della famiglia Berlusconi a sostenere, nel rispetto delle regole, il movimento politico di Forza Italia ed è quello che ha ribadito oggi in maniera molto chiara lo stesso fratello di Berlusconi”, ha sottolineato.

Schlein: sulla manovra per noi la prioritàè la difesa della sanità pubblica

Schlein: sulla manovra per noi la prioritàè la difesa della sanità pubblicaPalermo , 30 set. (askanews) – “Sulla manovra per noi la priorità è la difesa della sanità pubblica, che ha bisogno di risorse perché è in estrema difficoltà. Si stanno tagliando i servizi alle persone e si stanno allungando le liste d’attesa: c’è bisogno di investire fortemente sulla sanità pubblica e togliere quei limiti alle assunzioni che stanno lasciando i reparti in enorme difficoltà”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine del congresso di AreaDg a Palermo.

“Il diritto alla salute è fondamentale per le persone – aggiunge Schlein – non accetteremo altri tagli e privatizzazioni della sanità pubblica. Su questo, come Pd, insisteremo in queste settimane”.

Paolo Berlusconi: la famiglia sarà sempre al fianco di Forza Italia

Paolo Berlusconi: la famiglia sarà sempre al fianco di Forza ItaliaRoma, 30 set. (askanews) – “Al fine che non vengano travisate le mie parole, desidero precisare che per quanto mi riguarda, e credo che in tal senso si siano già espressi anche i figli di mio fratello, noi come famiglia Berlusconi siamo e saremo al fianco di Forza Italia per quanto consentitoci dall’attuale legge sul finanziamento ai partiti”. E’ quanto si legge in una nota di Paolo Berlusconi.

“Nel contempo – prosegue il fratello del fondatore di Forza Italia – mi aspetto e mi auguro che tutti i parlamentari di Forza Italia contribuiscano al sostentamento economico del loro partito, come già previsto e come ha sempre auspicato mio fratello Silvio”.