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Ucraina, Mattarella: auspico Russia torni a rispettare sovranità Stati

Ucraina, Mattarella: auspico Russia torni a rispettare sovranità StatiCetinje, 18 feb. (askanews) – “La Russia torni a svolgere il proprio ruolo di grande rilievo nella comunità internazionale nel rispetto dei principi di sovranità di ogni Stato”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del colloquio con il presidente della Repubblica del Montenegro, Jakov Milatovic.


Il capo dello Stato ha ribadito che fin dall’inizio della guerra in Ucraina da parte dell’Italia è stato espresso “l’auspicio di tornare al rispetto del diritto internazionale, della carta dell’Onu, della sovranità di ogni Stato e di rispetto degli impegni bilaterali”.

Papa, Bruni: ha trascorso una notte tranquilla

Papa, Bruni: ha trascorso una notte tranquillaCittà del Vaticano, 18 feb. (askanews) – Papa Francesco, ha trascorso “una notte tranquilla” e dopo essersi svegliato ha fatto colazione “ed ha riposato dedicandosi alla lettura dei quotidiani”. Così il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni parlando con i giornalisti sulla prosecuzione della degenza del pontefice al Policlinico Gemelli di Roma dove è ricoverato da venerdì scorso.


Nel tardo pomeriggio dovrebbe essere reso noto un bollettino medico aggiornato.

Teatro, Massimiliano Gallo in Amanti alla Sala Umberto di Roma

Teatro, Massimiliano Gallo in Amanti alla Sala Umberto di RomaRoma, 18 feb. (askanews) – La Sala Umberto di Roma presenta, dal 20 febbraio al 2 marzo, “Amanti” una commedia sull’amore, sul sesso, sul tradimento e sul matrimonio, sulle relazioni e in definitiva sulla ricerca della felicità che prende sempre strade diverse da quelle previste. In scena Massimiliano Gallo, con Fabrizia Sacchi e Orsetta De Rossi, Eleonora Russo e Diego D’Elia.


È settembre. Claudia e Giulio si incontrano per la prima volta davanti a un ascensore, nell’atrio di un palazzo borghese. Le porte si aprono. Lei sta andando via, lui deve salire. Ma Claudia si accorge di avere dimenticato un fazzoletto su, e risale con Giulio. L’appartamento al quale sono diretti è lo stesso: scoprono infatti solo ora che entrambi frequentano la stessa analista, la dottoressa Gilda Cioffi, psicoterapeuta specializzata in problemi di coppia. Due mesi dopo ritroviamo Claudia e Giulio in una stanza d’albergo. Stanno facendo l’amore. Sono diventati amanti. Entrambi sposati, Giulio con moglie e tre figli, Claudia con un marito più giovane di lei con il quale sta cercando di avere un bambino, si vedono regolarmente e clandestinamente per stare insieme. E si dicono che è solo sesso, avventura, evasione. Ma può essere davvero così quando due persone si incontrano ripetutamente e pretendono di controllare sesso e amore?


Una progressione temporale fatta di equivoci, imbrogli, passi falsi, finte presentazioni, menzogne, incasinamenti, prudenza, e anche guai evitati per miracolo. Fino a quando qualcosa stravolge tutti gli equilibri. Una commedia brillante e divertente, con situazioni e dialoghi che strappano risate, ma anche un’esplorazione dei sentimenti di una coppia che nella clandestinità trova rifugio, conforto, divertimento, ma anche affanno, preoccupazione, e forse pericolo.

Arriva al cinema “Away”, il primo lungometraggio di Zilbalodis

Arriva al cinema “Away”, il primo lungometraggio di ZilbalodisRoma, 18 feb. (askanews) – Arriva al cinema, dal 27 febbraio, “Away”, il primo lungometraggio del regista e animatore Gints Zilbalodis, giovane talento lettone, candidato agli Oscar 2025 con il suo ultimo capolavoro Flow – Un mondo da salvare (nomination com Miglior Film straniero e Miglior Film d’Animazione).


Zilbalodis dichiara “Il tema principale di Away riguarda la connessione con le persone”; un tema quanto mai attuale e ancor più interessante, quando affidato a 75′ di storia con un solo essere umano, un ragazzo e il suo compagno di viaggio, un uccellino. Away è stato selezionato e premiato nei maggiori festival di animazione di tutto il mondo tra cui Annecy, Anima Mundi, Animest, Shangai International Film Festival, Tokyo International Film Festival, Cinéast, London International Animation Festival.


Il film, prodotto d Bilibaba, arriva al cinema il 27 febbraio, distribuito dalla Draka Distribution di Corrado Azzollini. Il viaggio straordinario di un ragazzo in un mondo tra sogno e realtà, nel quale riecheggia solo la voce della natura. Raccontato in quattro capitoli, la storia segue il viaggio di un ragazzo attraverso una terra misteriosa, mentre un implacabile spirito oscuro lo insegue.


Lungo il viaggio, in sella ad una moto, il ragazzo scopre che la terra nella quale è finito è un’isola; in mezzo agli animali, tra aridi deserti e splendide foreste, riflette sui possibili modi in cui sia finito in questi luoghi, senza mai far udire la sua voce ma lasciando che sia la natura a farsi ascoltare. In parte sogno, in parte realtà, questo viaggio diviene riflesso del processo creativo del film stesso, un’avventura emozionante, lungo l’universale necessità di trovare connessioni con ciò che ci circonda e forse con noi stessi.

Draghi: le sfide ora sono aumentate, l’Ue risponda unita

Draghi: le sfide ora sono aumentate, l’Ue risponda unitaBruxelles, 18 feb. (askanews) – Negli ultimi mesi sono aumentate ulteriormente le sfide per l’Ue ed è ancora maggiore l’urgenza di trovare una risposta adeguata e unitaria a queste sfide, in particolare l’innovazione tecnologica in cui l’Europa è rimasta indietro, i prezzi del gas due o tre volte maggiori che nelle altre grandi economie, e la nuova situazione in Usa con i dazi minacciati dall’Amministrazione Trump, che si aggiunge al già difficile confronto geopolitico con la Cina.


Lo ha detto Mario Draghi durante il suo discorso oggi al Parlamento europeo a Bruxelles, per la Settimana parlamentare europea 2025. Da quando è stato pubblicato il suo rapporto sul futuro della competitività europea, ha osservato, “i cambiamenti che hanno avuto luogo sono ampiamente in linea con le tendenze che vi erano state delineate. Ma il senso di urgenza per intraprendere il cambiamento radicale che il rapporto sosteneva è diventato ancora più forte”. “Innanzitutto – ha ricordato Draghi -, il ritmo dei progressi nell’intelligenza artificiale ha accelerato rapidamente. Abbiamo visto modelli di frontiera raggiungere quasi il 90% di accuratezza nei test di riferimento per il ragionamento scientifico, superando i punteggi degli esperti umani. Abbiamo anche visto modelli diventare molto più efficienti, con costi di formazione in calo di un fattore dieci e costi di inferenza (la capacità dell’IA di “apprendere” di fronte a situazioni nuove, ndr) di un fattore di oltre venti. Per ora, la maggior parte dei progressi sta ancora avvenendo al di fuori dell’Europa. Otto degli attuali primi dieci grandi modelli linguistici sono stati sviluppati negli Stati Uniti, mentre gli altri due provengono dalla Cina. Ogni giorno che ritardiamo, la frontiera tecnologica si allontana da noi, ma il calo dei costi è anche un’opportunità per noi di recuperare più velocemente”.


“In secondo luogo – ha continuato l’ex presidente della Bce -, i prezzi del gas naturale rimangono altamente volatili, in aumento di circa il 40% da settembre, e i margini sulle importazioni di Gnl dagli Stati Uniti sono aumentati in modo significativo dall’anno scorso. Anche i prezzi dell’energia sono generalmente aumentati in tutti i paesi e sono ancora 2-3 volte più alti di quelli degli Stati Uniti. E abbiamo visto il tipo di tensioni interne che potrebbero sorgere se non agiamo con urgenza per affrontare le sfide create dalla transizione energetica”. “Terzo, quando è stato scritto il rapporto, il tema geopolitico principale era l’ascesa della Cina. Ora – ha rilevato l’ex premier italiano -, l’Ue dovrà affrontare i dazi della nuova Amministrazione statunitense nei prossimi mesi, ostacolando il nostro accesso al nostro più grande mercato di esportazione. Inoltre, i dazi statunitensi più elevati sulla Cina reindirizzeranno la sovracapacità cinese in Europa, colpendo ulteriormente le aziende europee. In effetti – ha avvertito -, le grandi aziende dell’Ue sono più preoccupate per questo effetto che per la perdita di accesso al mercato statunitense. Potremmo dover anche affrontare politiche ideate per attrarre le aziende europee a produrre di più negli Stati Uniti, basate su tasse più basse, energia più economica e deregolamentazione”.


“Per far fronte a queste sfide – ha sottolineato Draghi – , è sempre più chiaro che dobbiamo agire sempre di più come se fossimo un unico Stato. La complessità della risposta politica che coinvolge ricerca, industria, commercio e finanza richiederà un livello di coordinamento senza precedenti tra tutti gli attori: governi e parlamenti nazionali, Commissione e Parlamento europeo”. Inoltre, “questa risposta deve essere rapida, perché il tempo non è dalla nostra parte, con l’economia europea che ristagna mentre gran parte del mondo cresce. La risposta deve essere commisurata alla portata delle sfide. E deve essere focalizzata sui settori che guideranno un’ulteriore crescita. Velocità, scala e intensità saranno essenziali”. “Dobbiamo creare le condizioni affinché le aziende innovative crescano in Europa anziché rimanere piccole o trasferirsi negli Stati Uniti. Ciò significa – ha sottolineato Draghi – abbattere le barriere interne, standardizzare, armonizzare e semplificare le normative nazionali e spingere per un mercato dei capitali più basato sul capitale azionario”.


L’ex presidente della Bce ha poi insistito sulla necessità di abbassare i prezzi dell’energia, ciò che “è diventato imperativo non solo per le industrie tradizionali, ma anche per le tecnologie avanzate. Si stima che il consumo di energia dei data center in Europa sarà più che triplicato entro la fine del decennio. Ma è anche sempre più chiaro – ha aggiunto – che la decarbonizzazione stessa può essere sostenibile solo se i suoi benefici vengono anticipati”. Il suo rapporto sulla competitività, ha ricordato Draghi, “identifica una serie di ragioni per gli alti prezzi dell’energia in Europa, oltre al fatto che l’Ue non è un importante produttore di gas naturale: il coordinamento limitato dell’approvvigionamento di gas naturale, il funzionamento del mercato energetico, i ritardi nell’installazione di capacità rinnovabili, reti sottosviluppate, elevata tassazione e alti margini finanziari. Questi e altri fattori – ha rilevato ancora – sono tutti di nostra creazione e pertanto possono essere cambiati se abbiamo la volontà di farlo. Il rapporto propone diverse misure a questo proposito: riforma del mercato energetico, maggiore trasparenza nel commercio di energia, uso più esteso di contratti energetici a lungo termine e acquisti a lungo termine di gas naturale e massicci investimenti in reti e interconnessioni. Richiede inoltre non solo un’installazione più rapida delle energie rinnovabili, ma anche investimenti nella generazione di base pulita e soluzioni flessibili a cui possiamo ricorrere quando le energie rinnovabili non generano energia”. Infine, il rapporto Draghi, afferma il suo autore, “affronta diverse vulnerabilità dell’Europa, una delle quali è il nostro sistema di difesa, dove la frammentazione della capacità industriale lungo linee nazionali impedisce la scala necessaria. Anche se siamo collettivamente al terzo posto al mondo per la spesa per la difesa, non saremmo in grado di aumentarla attraverso la nostra capacità produttiva. I nostri sistemi di difesa nazionali non sono né interoperabili né standardizzati in alcune parti chiave della catena di fornitura. Questo – ha concluso l’ex presidente della Bce – è uno dei tanti esempi in cui l’Ue è inferiore alla somma delle parti”.

Draghi: sull’innovazione l’Ue spesso è il peggior nemico di sé stessa

Draghi: sull’innovazione l’Ue spesso è il peggior nemico di sé stessaRoma, 18 feb. (askanews) – Sull’innovazione nell’Unione europea “spesso siamo il nostro peggiore nemico”. Lo ha affermato l’ex presidente del Consiglio e della Bce, Mario Draghi nel suo intervento oggi al Parlamento europeo.


“Dobbiamo creare condizioni affinché le imprese innovative crescano in Europa, piuttosto che restare piccole o trasferirsi negli Stati Uniti. Questo – ha detto Draghi – significa ridurre le barriere interne, standardizzare, armonizzare, semplificare le normative nazionali e spingere per un mercato che sia più basato sul capitale azionario”. Ed è su questo che secondo l’ex premier l’Europa spesso è il peggior nemico di sè stessa. “Abbiamo un mercato interno di dimensioni simili a quello degli Stati Uniti. Abbiamo il potenziale per fare leva sulle economie di scala. Ma il Fondo monetario internazionale stima che le nostre barriere interne siano equivalenti a dazi del 45% circa sul manufatturiero del 110% sui servizi”.


Inoltre nella Ue “abbiamo scelto un approccio regolamentare che ha dato priorità alla cautela a discapito dell’innovazione, specialmente nel settore digitale. Ad esempio sul Gdpr (il regolamento Ue sulla tutela dei dati personali) si stima che abbia aumentato i costi dei dati del 20% per le imprese europee”. Inoltre in Europa “abbiamo anche a disposizione risparmi che potrebbero essere utilizzati per finanziare l’innovazione. Ma con alcune eccezioni di rilievo l’innovazione fa ricorso al finanziamento bancario, che generalmente non è adatto per questi compiti. E si finisce che oltre 300 miliardi di risparmi vadano ogni anno all’estero – ha affermato – perché qui mancano opportunità”.

Ecofin, presidenza Ue polonia spinge per aumentare spese in difesa

Ecofin, presidenza Ue polonia spinge per aumentare spese in difesaRoma, 18 feb. (askanews) – La presidenza di turno dell’Unione europea, occupata dalla Polonia, spinge a tutta forza sull’aumento delle spese per la difesa. “Dobbiamo spendere di più in difesa, è chiaro a tutti. Come presidenza di turno della Ue spingiamo per aumentare le spese in difesa. Dobbiamo spendere il più possibile in difesa”. Così il ministro delle Finanze polacco, Andrzej Domanski, si è presentato alla riunione dell’Ecofin che presiede.


Ha anche fatto un brevissimo accenno sulla competitività europea, affermando che appoggia il piano per una “bussola” Ue annunciato dalla Commissione. Ma subito è tornato su tematiche legate alla guerra in Ucraina affermando che bisogna lavorare “al 16º pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia”. E al fatto che “dobbiamo contrastare l’aggiramento delle sanzioni e agire rapidamente in questo ambito”. La necessità di aumentare le spese per la difesa “è assolutamente chiara a tutti. Sempre più leader europei appoggiano la nostra linea che bisogna aumentare le spese in difesa”, ha proseguito.


E rispetto al dialogo che si è aperto tra Stati Uniti e Russia, con l’obiettivo di mettere fine alla guerra in Ucraina “dobbiamo focalizzarci su una soluzione europea. Riteniamo che la sicurezza sia un bene comune e per questo cerchiamo di convincere i nostri partner europei a spendere di più in difesa – ha detto il ministro polacco – e anche della necessità di creare una industria europea della difesa forte”. “Il nostro lavoro come ministri delle Finanze è quello di assicurare i finanziamenti alle spese militari”, ha insistito. Il tutto preservando “la credibilità delle regole di bilancio europee: è cruciale. Dobbiamo agire in un modo che questa credibilità non ne risulti minata”.

Dombrovskis: lavoriamo rapidamente a più flessibilità su spese difesa

Dombrovskis: lavoriamo rapidamente a più flessibilità su spese difesaRoma, 18 feb. (askanews) – La Commissione europea intende muoversi rapidamente nel formulare una proposta per sbloccare maggiori capacità di spesa in deficit ai paesi della Ue relativamente alla difesa. Lo ha ribadito il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, che giungendo all’Ecofin. Inoltre, senza affermarlo in maniera esplicita, non ha escluso che nel caso di un accordo tra Stati Uniti e Russia sulla guerra in Ucraina l’Ue possa mantenere le sanzioni contro Mosca.


Quello delle spese sulla difesa, ha riferito, è il tema principale sul tavolo dei ministri delle finanze dell’Unione oggi, dopo l’incontro di alcuni leader europei ieri a Parigi. “Come commissione europea lavoriamo per assicurare più flessibilità sulle spese in difesa”. “È chiaro che ci dobbiamo muovere molto rapidamente, quindi sulle modalità (con cui sbloccare) questa flessibilità addizionale ci attendiamo di lavorare nelle prossime settimane”, ha detto.


Gli è stato poi chiesto se l’Ue manterrà le sanzioni contro la Russia, indipendentemente dal fatto se Usa e Mosca dovessero trovare un accordo, sulla fine della guerra in Ucraina, anche relativamente a questi aspetti. Sanzioni che peraltro hanno avuto pesanti ricadute anche sulle grandi economie Ue più industrializzate. “Penso che sia molto chiaro che, con le mosse attuali dell’amministrazione Trump, l’Ue dovrà farsi più carico in maniera diretta delle questioni relative alla sua sicurezza. E anche sulle sanzioni – ha detto il lettone – il lavoro continua per preparare il 16º pacchetto di sanzioni”. (fonte immagine: European Union 2025).

Risultati e classifica serie A, Genoa scatto salvezza

Risultati e classifica serie A, Genoa scatto salvezzaRoma, 17 feb. (askanews) – Questi i risultati e a classifica di serie A dopo Genoa-Venezia 2-0


25^ GIORNATA Bologna-Torino 3-2, Atalanta-Cagliari 0-0, Lazio-Napoli 2-2, Milan-Verona 1-0, Fiorentina-Como 0-2, Monza-Lecce 0-0, Udinese-Empoli 3-0, Parma-Roma 0-1, Juventus-Inter 1-0, Genoa-Venezia 2-0 Classifica: Napoli 56, Inter 54, Atalanta 51, Lazio, Juventus 46, Fiorentina 42, Bologna*, Milan* 41, Roma 37, Udinese 33, Genoa 30, Torino 28, Cagliari, Como, Lecce 25, Verona 23, Empoli 21, Parma 20, Venezia 16, Monza 14. * una partita in meno (Bologna-Milan 26 o 27 febbraio)


26^ GIORNATA venerdì 21 febbraio ore 20.45 Lecce-Udinese, sabato 22 febbraio ore 15 Parma-Bologna, Venezia-Lazio, ore 18 Torino-Milan, ore 20,45 Inter-Genoa, domenica 23 febbraio ore 12.30 Como-Napoli, ore 15 Verona-Fiorentina, ore 18 Empoli-Atalanta, ore 20.45 Cagliari-Juventus, lunedì 24 febbraio ore 20.45 Roma-Monza

Ucraina, le “perplessità” di Meloni a Parigi: ‘coinvolgere gli Usa’

Ucraina, le “perplessità” di Meloni a Parigi: ‘coinvolgere gli Usa’Roma, 17 feb. (askanews) – Giorgia Meloni è stata a lungo in dubbio sull’opportunità di partecipare o meno al vertice di Parigi sull’Ucraina. Alla fine, obtorto collo, è andata (arrivando in ritardo e senza rilasciare dichiarazioni) per portare il punto di vista dell’Italia, mettendo in chiaro tutte le sue “perplessità” per un formato – ha detto, secondo quanto si apprende – che “esclude” molte nazioni, a partire da quelle “più esposte” al rischio di estensione del conflitto.


Al tavolo, riuniti per tre ore, oltre a Macron e Meloni c’erano il cancelliere tedesco Olaf Scholz; il primo ministro polacco Donald Tusk; quello spagnolo Pedro Sanchez; quello dei Paesi Bassi Dick Schoof; la premier danese Mette Frederiksen; il primo ministro britannico Keir Starmer; il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il segretario generale della Nato Mark Rutte. La presidente del Consiglio avrebbe preferito un Consiglio europeo straordinario, perchè ritiene necessario “includere”, a maggior ragione in questa fase storica. Anche perché – ha ricordato – la guerra in Ucraina “l’abbiamo pagata tutti”. Il Consiglio non è stato però convocato – almeno per il momento – perchè tra i 27 ci sono Paesi (vedi l’Ungheria di Viktor Orban) che sull’Ucraina hanno una posizione diversa dagli altri partner, più vicina alle istanze di Mosca, e che potrebbero quindi sfavorire un’intesa, come del resto già avvenuto in passato.


Venendo al merito – l’avvio dei negoziati già domani a Riyad in Arabia Saudita tra Usa e Russia – per Meloni il punto centrale sono le “garanzie di sicurezza” per l’Ucraina, perché senza queste ogni negoziato “rischia di fallire”. La premier ha quindi ribadito i suoi dubbi sull’ipotesi di un dispiegamento di soldati europei in Ucraina per garantire un eventuale cessate il fuoco. Sarebbe la soluzione, per lei, “più complessa” e forse “la meno efficace”. Al contrario, per la premier, “vanno esplorate altre strade” che prevedano il “coinvolgimento” anche degli Stati Uniti, perché è nel contesto Nato che “si fonda la sicurezza europea e americana”.


E se è vero, è stato il suo ragionamento, che l’amministrazione americana ha lanciato una “sferzata” sul ruolo dell’Europa, già prima “analoghe considerazioni” erano già state fatte da “importanti personalità” europee. Adesso, per Meloni, la “sfida” è essere “più concreti” e “concentrarsi sulle cose davvero importanti”, come la necessità di “difendere la nostra sicurezza a 360 gradi”, compresi i confini, i cittadini, il sistema produttivo. E questo, ha sottolineato, l’Europa deve farlo “non perché lo chiedono gli americani, ma perché sono i nostri cittadini a farlo” e dunque, per parafrasare JFK, “non dobbiamo chiederci cosa gli americani possono fare per noi, ma cosa noi dobbiamo fare per noi stessi”. In quest’ottica – ha precisato – quello di Parigi non è un “formato anti-Trump”, anzi, perchè gli Stati Uniti lavorano a giungere ad una pace in Ucraina e gli europei devono fare “la propria parte”. Meloni, nel suo intervento, ha anche detto di condividere il senso delle parole del vice presidente Usa J.D. Vance, che ha accusato l’Europa, tra le altre cose, di “allontanarsi” da “alcuni dei suoi valori fondamentali, valori condivisi con gli Stati Uniti d’America”. “Ho espresso concetti simili da molto tempo”, ha concluso la premier, convinta che “ancora prima di garantire la sicurezza in Europa, è necessario sapere che cosa stiamo difendendo”.