Marinali (Acea):acqua bene prezioso, gestirlo con approccio industrialeRimini, 24 ago. (askanews) – L’acqua è un bene prezioso e va gestito con approccio industriale. “L’idea è quella di non pensare all’acqua come un problema legato alle Regioni. Bisogna pensare più in grande. Per rendere l’acqua disponibile per tutti gli usi, civile, agricolo, industriale, continuamente e ovunque ce n’è bisogno dobbiamo superare la logica del localismo, ma ragionare in un’ottica sovranazionale e sussidiaria. Non è possibile che oggi esistano Regioni che si possano permettere di gettare l’acqua potabile al mare. Questo nessuno può permetterselo”. A lanciare l’allarme è Barbara Marinali, Presidente ACEA, durante il panel “Ogni goccia è preziosa: la sfida della blue economy”.
“L’acqua è il bene dei beni – ha aggiunto Marinali – va preservato e gestito in modo industriale. L’acqua è una industria, dobbiamo favorire il riuso, l’utilizzo delle acque meteorologica, dobbiamo fare dei grandi investimenti. L’acqua è qualcosa che noi diamo tutti per scontato. Penso sia arrivato il momento di fare un discorso nazionale. La crisi del gas ci ha insegnato che dipendere da altri per qualcosa che fa funzionare la nostra vita, non va bene. L’acqua in Italia l’abbiamo, ma non sempre e dove ce n’è bisogno. Serve un sistema integrato che consenta il trasporto dell’acqua in modo circolare e diffuso”, ha concluso la presidente ACEA.
Us Open di tennis, tabellone: verso un nuovo Sinner-AlcarazRoma, 24 ago. (askanews) – Sorteggiato il tabellone della 56esima edizione dello US Open nell’era Open. Sei gli italiani direttamente ammessi nel main draw, in attesa della conclusione delle qualificazioni. Arnaldi, Sinner e Sonego (che possono incontrarsi al secondo turno) sono inseriti nel quarto di Carlos Alcaraz. Berrettini è anche nella parte alta, nello spicchio di Andrey Rublev che potrebbe incontrare al terzo turno. Musetti è nell’ottavo di Tsitsipas, Cecchinato in quello di Rune.
Jannik Sinner, numero 6 del mondo, arriva a New York sulla scia del primo successo in carriera in un Masters 1000, a Toronto. Un trionfo che ha reso quasi sicura la sua partecipazione alle Nitto ATP Finals 2023 a Torino, dal 12 al 19 novembre. Allo US Open, Sinner esordirà contro Yannick Hanfmann, numero 54 (nessun precedente). L’altoatesino ha raggiunto gli ottavi nel 2021 e i quarti nel 2022. Nelle ultime due edizioni ha scritto la storia insieme a Matteo Berrettini, arrivati entrambi alla seconda settimana del torneo. Sinner è diventato a New York il primo giocatore nato negli anni Duemila a giocare almeno un quarto di finale in tutti gli Slam. Il quarto contro Alcaraz, in cui è stato a un punto dalla vittoria, è considerata la miglior partita del 2022. Sinner potrebbe incontrare al secondo turno Lorenzo Sonego, numero 38, è stato sorteggiato al primo turno contro un qualificato. Lorenzo Musetti, numero 18, debutterà contro un qualificato. Il carrarino, finalista in singolare e semifinalista in doppio nel torneo junior nel 2018, si è fermato al terzo turno l’anno scorso dopo i successi contro l’ex numero 7 del mondo David Goffin e l’olandese Brouwer.
Matteo Berrettini, 36, debutta contro il francese Ugo Humbert che ha battuto due volte su due: allo Us Open 2020 e in ATP Cup 2022. A New York ha raggiunto nel 2019, dopo una sfida memorabile contro Gael Monfils vinta al tie-break del quinto set, la prima delle sue tre semifinali Slam. Matteo Arnaldi, 62, fa il suo esordio nel main draw dello US Open contro l’australiano Jason Kubler, numero 86 (nessun precedente). L’anno scorso perse al turno decisivo delle qualificazioni contro il colombiano Daniel Elahi Galan dopo i successi sul breitannico Ryan Peniston e l’ex Top 10 francese Gilles Simon. Marco Cecchinato, numero 109 ATP, è alla sesta presenza nel main draw dello US Open, l’ottava complessiva. Non ha mai superato il primo turno finora. Proverà a rompere la tradizione negativa contro Roman Safiullin, numero 61, che non ha mai incontrato in carriera.
Napoli, Manfredi: riqualificazione urbana con l’albergo dei poveriRoma, 24 ago. (askanews) – Quello della riqualificazione urbana è un tema decisivo; significa “ripensare le città guardando alle città come luogo dove si riducono i conflitti e non si aumentano. La vera sfida per i sindaci, ma direi per tutta Italia, è di lavorare su una trasformazione e rigenerazione dei luoghi che non sia solo urbanistica ma anche sociale”. A sostenerlo è stato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, durante il panel Resurgence: progettare il futuro delle città.
Il primo cittadino di Napoli ha poi raccontato l’esperienza dell’albergo dei poveri, nel capoluogo campano. “Fu una grande utopia di Carlo III che decise di costruire l’edificio più grande d’Europa, perché voleva dare una casa ai poveri del Regno, con l’idea che non solo si desse aiuto ma si insegnasse loro un lavoro. Noi abbiamo un progetto di rigenerazione molto importante; l’idea è proprio questa: rileggere questo luogo mantenendo lo spirito con cui fu costruito. Partiamo dal fatto che dare un futuro ai giovani significa partire dal dare loro una conoscenza, far sì che questo sia un luogo di bellezza, costruzione, formazione, un mix di funzioni dove tante cose si possono mettere insieme, ma al centro ci sono le persone”. Manfredi ha spiegato cosa diventerà l’albergo dei poveri. “Sarà una grande casa della conoscenza, con una public library – ha aggiunto – avremo una zona espositiva museale con esposizioni sia permanenti che temporanee; ci sarà l’Università, dei luoghi di coworking e incubatori di azienda. E poi un grande spazio per lo sport. Sarà un polo attrattivo per tutta la città”.
Matteo Renzi visita, in forma personale, il Meeting di RiminiRimini, 24 ago. (askanews) – Visita a sorpresa dell’ex premier Matteo Renzi al Meeting di Rimini questo pomeriggio. Il leader di Italia viva è arrivato alla fiera intorno alle 16 e si è intrattenuto per circa un’ora e mezza visitando alcune mostre, sempre accompagnato dagli organizzatori della kermesse.
“Oggi per me è un giorno particolare: ricorre l’anniversario della scomparsa di un amico don Paolo Bargigia ed è bello essere qui in questa giornata”, ha detto Renzi prima di entrare alla mostra Peguy, citando l’amicizia con il sacerdote di Comunione e liberazione. Successivamente è stato accompagnato a visitare la mostra “Burri. Formae spazio equilibrio” e un altro allestimento sul mondo del lavoro, assieme al parlamentare Maurizio Lupi e al direttore della Fondazione Meeting, Emmanuele Forlani. Si è poi soffermato con alcuni volontari nello stand di Pizz Aut, il laboratorio di inclusione sociale che a Roma ha ricevuto la visita di Papa Francesco. A Pizz Aut farà visita anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che concluderà domani i lavori del Meeting di Rimini. Qui Renzi ha parlato con il presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini. Prima di lasciare i padiglioni della fiera di Rimini, tra un selfie e un altro, Renzi ha salutato, tra gli altri, il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani, l’ex presidente del Forum delle Associazioni familiari, Gigi De Palo.
Ravello Festival, sul Belvedere tocca al parigino Alain AltinogluRavello (Salerno), 24 ago. (askanews) – Il gran finale è già sold out di questa settantunesima edizione del Ravello Festival diretta da Alessio Vlad: il 30 agosto l’atteso omaggio a Frank Sinatra dell’affasciante tenore Vittorio Grigolo. Ma intanto aspetta il pubblico un ultimo appuntamento sinfonico (e penultimo appuntamento in cartellone), dopo lo straordinario successo del Das Rheingold di Wagner diretto da Kent Nagano: domani, venerdì 25 agosto, ore 20, sullo scenografico palco del Belvedere di Villa Rufolo si esibirà la Frankfurt Radio Symphony Orchestra sotto la guida del suo direttore musicale Alain Altinoglu.
Altinoglu, 47 anni, francese con origini armene, repertorio classico ma anche contemporaneo, è il direttore musicale della Frankfurt Radio Symphony dal 2021. Curriculum internazionale di straordinario prestigio, è, tra le altre cose, anche il direttore artistico del festival di Colmar, il paese fiabesco dell’Alsazia noto per il suo magico Natale. Del resto “La musica – dice il maestro parigino – è la più forte forma di magia. La cosa più potente che il mondo ha da offrire”.
L’orchestra, fondata nel 1929, è una delle prime compagini radiofoniche tedesche, interprete di riferimento di Bruckner e Mahler (delle cui sinfonie ha eseguito la registrazione digitale integrale). A Ravello propone un concerto che riserva ancora un omaggio a Wagner (Die Mastersinger, Preludio) insieme a una più composita proposta musicale che mette in programma l’Ouverture del The Sea Hawk di Erich Wolfgang Korngold, Till Eulenspiegels lustige Streiche (I tiri burloni di Till Eulenspiegel), op.28 di Richard Strauss, e Sheherazade, suite sinfonica, op.35 da le “Mille e una notte” di Nikolay Rimsky-Korsakov. Il Ravello Festival è sostenuto dalla Regione Campania e dal MiC.
Cosa è emerso sulla manovra dal Meeting di Rimini, con l’incognita risorseRoma, 24 ago. (askanews) – Una manovra tutta concentrata sul sostegno ai redditi di fronte all’inflazione e al rallentamento del Pil che con realismo consegna al prosieguo della legislatura le misure “bandiera” più onerose. E’ quella che emerge dai dibattiti del Meeting di Rimini e che può essere sintetizzata mettendo in fila le parole pronunciate l’anno scorso dal palco da Mario Draghi e quest’anno del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. “L’Italia ce la farà anche questa volta” anche se “non si potrà fare tutto”.
A circa un mese dall’avvio ufficiale dei lavori sulla legge di bilancio, con la pubblicazione della Nadef, proprio dal Meeting che si chiuderà domani sono emersi con una certa chiarezza diversi elementi che caratterizzeranno la prossima manovra e alcune linee, per la verità non molte, che il governo intende perseguire per assicurarne la copertura. Confermata a Rimini la volontà di rendere stabile il taglio del cuneo, o quantomeno di prorogarlo per il 2024. “Dovremo intervenire a favore dei redditi medio-bassi, come abbiamo fatto con la decontribuzione” ha detto Giorgetti con l’obiettivo di sostenere il potere d’acquisto. Anche il titolare del Mimit, Adolfo Urso, ha sottolineato che “la via maestra è rendere strutturale i due tagli al cuneo fiscale che abbiamo realizzato”, strada confermata anche dal vicepremier Antonio Tajani. Solo questa misura, se confermata negli stessi importi attuali, assorbirebbe intorno ai 9 miliardi di euro, più o meno tutte le risorse finora accertate (tra cui extradeficit, tassa sulle banche, tagli ai ministeri) per la manovra 2024. Le priorità, ha sintetizzato a Rimini l’altro vicepremier Matteo Salvini, “sono aumentare stipendi e pensioni” mettendo “quello che riusciremo a ricavare, ad esempio risparmiando sul reddito di cittadinanza per chi non ne ha diritto, e confermando il prelievo sui guadagni milionari delle banche, in aumento di stipendi e pensioni”.
Confermato quindi al Meeting il pacchetto di interventi che il governo prepara per sostenere i salari. Il ministro del Lavoro Marina Calderone dal palco ha parlato di “detassazione dei premi di produttività e di tassazione agevolata di alcune forme di welfare” che “credo debbano essere dei punti di riferimento delle analisi che faremo per la manovra di bilancio”. Anche Tajani ha riferito che al centro degli interventi a sostegno del lavoro ci saranno “il tema del welfare, l’abbattimento delle tasse sugli stipendi dei dipendenti, detassando tredicesime, straordinari e premi di produzione. Questa è la strada che dobbiamo seguire”. Sollecitato nel corso di un dibattito sul fisco, il viceministro all’economia Maurizio Leo da parte sua ha anticipato un pacchetto di misure per le famiglie numerose, che troverebbe spazio nel bilancio perchè “quando parliamo di famiglie con tre figli parliamo di numeri contenuti”.
Il governo, ha annunciato, sta anche valutando la possibilità di “dare un periodo di benefici alle imprese che assumono delle donne che hanno nuclei familiari consistenti” mentre per “valutare l’ipotesi del quoziente familiare dovremo assolutamente tenere conto delle risorse che si possono mettere a terra”. Leo a Rimini ha confermato anche possibili interventi fiscali anche sugli straordinari ed un’estensione della platea dei benefici per i fringe benefit. Dal Meeting arriva anche qualche elemento utile a capire cosa invece con ogni probabilità non entrerà nella prossima manovra. Sicuramente una riforma organica delle pensioni.
Se, in generale “non c’è nessuna riforma previdenziale che tiene nel medio e lungo periodo con i numeri della natalità che vediamo oggi in questo Paese”, come ha sottolineato Giorgetti, nel particolare le rivalutazioni e la conferma sell’aumento a 600 euro delle minime (FI chiede di arrivare a 1.000) assorbiranno tutti gli spazi finanziari possibili per questo capitolo. Escluso che si arrivi quindi a quota 41 per tutti, come riconosciuto dallo stesso Salvini. “Non possiamo fare tutto e subito” ha detto spiegando che il superamento della legge Fornero sarà fatto “nell’arco dei 4 anni”. Possibile una proroga di quota 103 o una “mini-quota 41” per l’anno prossimo legata però al ricalcolo contributivo dell’assegno. Sembra poco probabile anche la possibilità che possa partire dal primo gennaio la parte onerosa della riforma fiscale ed in particolare la riduzione da quattro a tre delle aliquote Irpef “Molte misure non richiedono risorse, come le procedure di accertamento e di riscossione ma anche gli adempimenti, e pertanto potranno entrare in vigore già nel 2024” ha detto il vceministro Leo dal palco di Rimini “altri, come i tributi in particolare, Irpef, Ires, Iva, Irap invece richiedono coperture e per questo dovremo verificare se ci saranno queste coperture con la Nadef”. Governo meno loquace al Meeting sulle coperture che dovranno accompagnare la manovra. A parte la tassa sugli extraprofitti delle banche che dovrebbe garantire 2-2,5 miliardi. Su questa Salvini ha assicurato che “non si torna indietro” mentre Tajani ha annunciato “emendamenti” in primis per escludere “le banche di prossimità” e poi per “prevedere la deducibilità della tassa che viene pagata”. Deducibilità sulla quale Bruxelles potrebbe avere qualcosa da ridire visto che trasformerebbe la tassa in una sorta di debito fuori bilancio se si decidesse di restituirla negli anni sotto forma di crediti fiscali. E proprio all’Unione Europea ci si rivolge per scongiurare un ritorno alle vecchie regole del Patto che scatterebbero dal 1 gennaio, senza un accordo sulla riforma, e che renderebbero ancora più stretto il sentiero del bilancio. Dall’esecutivo si auspica una intesa entro ottobre ma la Nadef, da chiudere per fine settembre, dovrà inevitabilmente tenere conto della fine delle deroghe sui conti pubblici decise per il Covid. “Dobbiamo impedire che il Patto di stabilità e crescita diventi un Patto che porti alla recessione e al blocco dell’economia europea” ha avvertito Tajani chiamando in causa il commissario Gentiloni che “mi auguro faccia la sua parte per tutelare l’interesse italiano” e anticipando che per “trovare altri fondi per la crescita, si possono privatizzazione alcuni servizi, anche i porti”. Sullo sfondo l’andamento del Pil che da elemento confortante, in vista della manovra, sta diventando un’incognita dopo il calo inatteso del secondo trimestre e mentre si dispiega l’effetto restrittivo degli aumenti dei tassi della Bce. Il “prudente” +1% previsto dal governo nel Def di aprile per il 2023 potrebbe diventare un risultato da festeggiare. Mentre si profila un 2024 meno brillante dopo il taglio delle stime di Bankitalia e Upb. Ma se ne parlerà al prossimo Meeting.
Stupro di Palermo, torna in carcere il minorenne indagatoPalermo, 24 ago. (askanews) – Torna in carcere il minorenne accusato, insieme ad altri sei ragazzi, della violenza di gruppo ai danni di una 19enne avvenuta il 7 luglio scorso a Palermo. Si tratterebbe di un aggravamento della misura cautelare che nei giorni scorsi il Gip gli aveva revocato, affidandolo a una comunità e sostenendo che il giovane avesse compiuto una rivisitazione critica del suo comportamento. Contro il provvedimento di scarcerazione aveva presentato ricorso la Procura per i minorenni. Sulla posizione del minorenne sarebbero emersi elementi che avrebbero aggravato le esigenze cautelari a suo carico.
Turchia, banca centrale aumenta drasticamente tassi ufficialiRoma, 24 ago. (askanews) – La banca centrale turca ha aumentato drasticamente i tassi di interesse in uno dei segnali più chiari che il suo nuovo team economico ha decisamente rotto con anni di politica non ortodossa nel tentativo di arginare l’inflazione galoppante. Il comitato di politica monetaria della banca ha aumentato il tasso repo a una settimana di 7,5 punti percentuali, portandolo al 25%, superando di gran lunga il 20% previsto dagli economisti in un sondaggio FactSet.
Il terzo aumento dei tassi in altrettanti mesi – rileva il Financial Times – sottolinea il drammatico cambiamento nelle politiche economiche della Turchia da quando il presidente Recep Tayyip Erdogan è stato rieletto a maggio. Il governatore della banca centrale Hafize Gaye Erkan ha quasi triplicato i tassi di interesse dalla sua nomina a giugno nel tentativo di raffreddare l’inflazione. “L’aumento dei tassi da parte della banca centrale turca, molto più ampio del previsto, contribuirà notevolmente a rassicurare gli investitori sul fatto che il ritorno all’ortodossia politica è sulla buona strada”, ha affermato Liam Peach di Capital Economics a Londra. “Per quanto riguarda le prospettive macroeconomiche della Turchia, questo potrebbe rappresentare un punto di svolta”.
La decisione di giovedì è stata la prima presa da quando Erdogan ha nominato tre nuovi vice governatori delle banche centrali. Come Erkan, il trio ha ricevuto una calorosa accoglienza da parte degli investitori grazie alle loro forti credenziali professionali e accademiche nel campo della finanza. La forte stretta segna un cambiamento rispetto all’insistenza di lunga data di Erdogan nel mantenere bassi i tassi di interesse, che secondo gli analisti ha causato il surriscaldamento dell’economia turca e ha contribuito a far crollare la lira. Dopo la decisione odierna la valuta è rimbalzata di circa il 2% in più rispetto al dollaro USA a TL26,77, ma rimane ancora vicino ai minimi storici.
La banca centrale ha inoltre avvertito che la debolezza della lira, i recenti aumenti delle tasse e gli aumenti dei salari minimi contribuirebbero ad un ritmo più elevato di crescita dei prezzi. Il mese scorso aveva previsto che l’inflazione avrebbe raggiunto quasi il 60% entro la fine dell’anno rispetto al 48% di luglio. Intanto sono alcuni segnali che le nuove politiche stanno cominciando a dare i loro frutti. Le riserve lorde in valuta estera della banca centrale, scese a livelli insolitamente bassi prima delle elezioni generali, sono aumentate a 69 miliardi di dollari dai 48 miliardi di dollari di maggio. Gli investitori stranieri hanno anche investito 1,7 miliardi di dollari nelle azioni turche su base netta dall’inizio di giugno, secondo i dati della banca centrale.
Formula Uno, Sainz: “Capire la macchina e pensare al 2024″Roma, 24 ago. (askanews) – Guardare al futuro. Si scrive Gp d’OLanda, appuntamento dopo la pausa estiva del Mondiale di Formula1, ma si legge 2024 quando la Ferrari sarà chiamata per l’ennesima volta a tornare protagonista del mondiale. Nella conferenza stampa che precede l’appuntamento di Zandvoort, Carlos Sainz sottolinea le difficoltà avute dal team sin dai test pre campionato in Bahrain nella comprensione totale di una vettura che dà buone garanzie in qualifica ma poca costanza in gara:
“Lo spirito – dice – è quello di capire sempre meglio la macchina, il regolamento e cosa ci manca rispetto alla Red Bull. Un lavoro per dare una svolta alla stagione e metterci nelle migliori condizioni per il 2024. Quest’anno è mancata costanza, come dimostra la differenza tra l’Ungheria e Spa, un’imprevedibilità sulla quale ci stiamo concentrando e ci concentreremo per tutta la stagione. Il lato positivo è la buona performance in qualifica, ma dobbiamo concentrarci sul rendere la macchina più veloce in gara. Che gara sarà non lo so, è difficile fare previsioni per noi quest’anno. Anche per i margini ristretti tra le prime in classifica”. L’obiettivo è di migliorare la macchina: “Abbiamo ancora dieci gare per capire meglio la macchina. Non è un segreto che sin dai test in Bahrain ci sono state cose che non ci hanno permesso di avere una comprensione totale della vettura. Stiamo provando cose e raggruppando idee e speriamo di cogliere al meglio tutto per la prossima stagione. Il problema di base della vettura l’abbiamo capito, ma ci sono tanti altri fattori. Le differenze sono piccole, soprattutto quando cerchi di battere le Mercedes, Aston Martin e ora anche McLaren. L’obiettivo ora è stare più in alto possibile nel Costruttori”
Sulla pausa estiva dice: “E’ stata bella. Sono stato con famiglia e amici, ma siamo sempre nel mezzo della stagione di F1 e alla fine cerchi sempre di tenere acceso l’interruttore per la seconda parte del campionato”.
Acqua di Fukushima in mare, Coldiretti: dal Giappone arrivano 123mila kg pesceRoma, 24 ago. (askanews) – In Italia sono arrivati oltre 123mila chili di pesce dal Giappone in un anno pari a meno dello 0,02 per cento sul totale dei prodotti ittici importanti da tutto il mondo. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat nel 2022 in riferimento alla decisione della Cina di vietare le importazioni di prodotti ittici dal Giappone in risposta alla decisione di rilasciare le acque reflue dello stabilimento nucleare di Fukushima devastato dal disastro del marzo 2011.
In realtà – sottolinea la Coldiretti – i quantitativi aumentano se si considerano le importazioni dei tutti i Paesi che pescano nelle acque del Mar del Giappone anche perché l’Italia è fortemente dipendente dall’estero per i prodotti ittici. L’allarme che viene dal Giappone – continua la Coldiretti – evidenzia l’importanza di salvaguardare il patrimonio ittico nazionale in una situazione in cui oltre l’80 per cento del pesce fresco consumato in Italia proviene dall’estero. Al contrario – spiega ancora la Coldiretti – le nuove norme Ue sulla pesca rischiano di far sparire dalle tavole un pesce italiano su tre, con il divieto della pesca strascico che va a colpire il settore più produttivo della Flotta Italia, aprendo la strada a una vera e propria invasione di prodotto dall’estero.
E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute, afferma il la Coldiretti nel sottolineare la necessità di tutelare la pesca nazionale in un Paese come l’Italia che ha 7500 chilometri di coste che offrono un patrimonio alimentare unico per qualità e sicurezza. Per controllare direttamente l’origine del pesce acquistato il consiglio della Coldiretti è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca, e scegliere la “zona Fao 37” se si vuole acquistare prodotto pescato del Mediterraneo. Gli italiani – sottolinea Coldiretti – mangiano circa 28 chili di pesce pro capite all’anno, sopra la media europea che è di 25 chili.