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Trasporto aereo, Air France-KLM punta sui carburanti sostenibili

Trasporto aereo, Air France-KLM punta sui carburanti sostenibiliMilano, 20 feb. (askanews) – Il settore del trasporto aereo è chiamato sempre più a ragionare in termini di sostenibilità e una delle strade che stanno venendo intraprese è quella dei carburanti sostenibili, SAF, sustainable aviation fuel. Una scelta che viene portata avanti da Air France-KLM, anche attraverso uno specifico programma denominato SAF Corporate.
“Essendo un player globale – ha detto ad askanews Fabio Andaloro, direttore vendite di Air France-KLM Italia – noi abbiamo deciso di sostenere e affidarci a dei partner esterni per lo sviluppo e la produzione del SAF. Quindi oggi cerchiamo di convincere le nostre aziende ad aderire a questo programma. Per noi è di vitale importanza, perché nei prossimi 20, 30 0 40 anni il viaggio in aereo dovrà necessariamente essere sostenibile ed eco-responsabile”.
Attualmente il trasporto aereo è responsabile del 2-3% delle emissioni complessive, dato che però sarebbe previsto in crescita nei prossimi decenni. Il SAF, secondo gli studi, è in grado di ridurre le emissioni di CO2 in media dell’80% e non richiede alcuna modifica ai motori degli aeromobili.
“Il sentimento che abbiamo oggi – ci ha spiegato Cristina Lazzaroni, Sustainability Coordinator East Mediterranean di Air France- KLM – è che il trasporto aereo è considerato un grande inquinante e quindi in primo luogo dobbiamo fare capire che c’è la possibilità di ridurre le emissioni e di viaggiare in modo più responsabile”.
In questo senso il gruppo ha individuato due azioni fondamentali: “Una è sicuramente il rinnovo della flotta – ha aggiunto Andaloro – che è di vitale importanza ed è uno dei punti nei quali possiamo raggiungere una riduzione del 25-30% delle emissioni di CO2. Il secondo punto è lavorare sulla produzione del SAF”.
E molte aziende, soprattutto italiane, hanno deciso di sposare la scelta di cambiamento per puntare su una sempre maggiore sostenibilità. “Il SAF Corporate – ha concluso Lazzaroni – è un programma che noi proponiamo alle aziende che vogliono acquistare congiuntamente ad Air France Klm delle tonnellate di SAF. Si rendiconta a fine anno il loro volato, il carburante che è stato consumato per i viaggi d’affari a esse collegate, si va a misurare anche l’impatto delle tonnellate di CO2 emesse e si va a calcolare quanta riduzione è stata fatta grazie all’acquisto che loro hanno fatto di SAF”.
Nel 2022 il programma di Air France-KLM ha coinvolto una ventina di aziende, nel 2023 le prospettive sono di una significativa crescita delle adesioni. In uno scenario che vede anche le grandi compagnie aeree farsi attori su vasta scala del concetto di eco-responsabilità.

Operation Smile apre un centro di cure anche a Milano

Operation Smile apre un centro di cure anche a MilanoMilano, 20 feb. (askanews) – Inaugurato a Milano il Centro di Cura italiano di Operation Smile, l’Organizzazione non-profit specializzata nella chirurgia e nella cura delle labiopalatoschisi e nella formazione di medici ed altri operatori sanitari nei Paesi a medio e basso reddito.
Grazie ad un protocollo d’intesa tra la Fondazione Operation Smile Italia ETS e l’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, anche l’Italia avrà un Centro di Cura multidisciplinare Operation Smile, unico in Europa, che si aggiunge agli oltre 30 centri che l’Organizzazione ha già in altri 20 Paesi del mondo. Il Centro ha come Responsabili la dottoressa Costanza Meazzini, Coordinatore Scientifico, il dottor Luca Autelitano, Coordinatore Clinico e la dottoressa Angela Rezzonico, Coordinatore della logopedia.
“Operation Smile ha scelto Milano e l’ASST Santi Paolo e Carlo per l’alta specializzazione nella cura delle malformazioni del volto, ma anche per elevata formazione del personale medico e l’esperienza più che ventennale come Centro Regionale di Riferimento per le labiopalatoschisi – afferma Federica Tedeschi, Direttore Generale della Fondazione Operation Smile Italia ETS – Il nostro obiettivo è implementare programmi di formazione in ambito chirurgico, logopedico e ortodontico di figure professionali provenienti dai Paesi a basso e medio reddito”.
Il Centro di Cura Operation Smile di Milano, oltre a fornire assistenza diagnostica e terapeutica multidisciplinare per le malformazioni del volto sarà l’Hub Europeo di Operation Smile per l’integrazione dei progetti di formazione professionale e di aggiornamento scientifico di medici e operatori sanitari volontari dell’Organizzazione, con particolare attenzione ai professionisti dei Paesi a basso e medio reddito, e polo di ricerca scientifica in materia di nuove tecnologie, protocolli chirurgici e percorsi terapeutici nell’ambito delle malformazioni cranio-maxillo-facciali.
“Da oggi inizia la collaborazione con la Fondazione Operation Smile Italia ETS e il Centro Regionale Labiopalatoschisi dell’ASST Santi Paolo e Carlo. L’alta professionalità dei nostri specialisti e la multidisciplinarietà del Centro ci hanno consentito di esportare la nostra expertise oltre i confini europei” dichiara il Direttore Generale dell’ASST Santi Paolo e Carlo, Matteo Stocco.

Primo vino “naturale” per Feudi di Romans: una Ribolla macerata in anfora

Primo vino “naturale” per Feudi di Romans: una Ribolla macerata in anforaMilano, 20 feb. (askanews) – Il brand “I Feudi di Romans” lancia il suo primo vino “naturale”: una Ribolla Gialla da uve in avanzato stato di maturazione, con una lunga macerazione sulle bucce in anfore di ceramica microporosa fatte a mano, fermentazione spontanea da lieviti indigeni e solfiti ridotti ai minimi.
Prodotta per la linea più prestigiosa dell’Azienda agricola Lorenzon di San Canzian d’Isonzo (Gorizia), questa Ribolla è un’edizione limitata di appena mille bottiglie satinate nere, senza etichetta, che sarà presentata ad aprile a Vinitaly e poi messa in commercio. Si tratta di un vino che, secondo i suoi produttori, ha un potenziale di invecchiamento di dieci anni.
“Abbiamo deciso di affinare in anfora la Ribolla Gialla per le caratteristiche organolettiche di questo vitigno, che sono ideali per questo tipo di vinificazione e in più abbiamo volutamente scelto un autoctono della nostra regione anche per dimostrare quanto possano essere longevi i vini del Friuli-Venezia Giulia” ha chiarito Davide Lorenzon, winemaker dell’azienda, sottolineando che “abbiamo poi scelto una vendemmia tardiva fatta solo a mano dai nostri migliori vendemmiatori, per giungere alla vinificazione e alla maturazione in anfora che consente di conservare e di esprimere al meglio le caratteristiche varietali del vitigno e le sue note minerali”.
“Per anni, durante i miei viaggi, ho assaggiato vini in anfora per capire gli stili e le tipologie, e mi sono fatto coinvolgere da questa nuova sfida” ha dichiarato il Sales and marketing director de I Feudi di Romans, Nicola Lorenzon, spiegando che “abbiamo scelto di creare un vino versatile, dalla facile beva rispetto ad altri orange wine, in linea con quella che è sempre stata la nostra filosofia aziendale”. “Nella sua complessità, infatti, è un macerato che si può degustare da solo, come vino da meditazione, o con un piatto – ha proseguito – e questo lo abbiamo voluto proprio per avvicinare il consumatore al mondo degli ‘orange wine’ che non sempre sono facili da abbinare”.
“La scelta di produrre un vino ‘naturale’ e affinarlo in anfora – precisa la realtà vitivinicola friulana – segue anche un percorso legato alla sostenibilità iniziato anni fa con la realizzazione di un avanzato impianto di irrigazione interrato nei vigneti che consente alla Cantina di risparmiare l’80% di acqua, un impianto fotovoltaico in grado di coprire il fabbisogno energetico di una parte dell’azienda, la creazione di un’oasi per le api, l’ottenimento della certificazione Sqnpi per l’agricoltura integrata, l’introduzione di bottiglie di vetro più leggere, il lancio di Fysi, un vino biologico e resistente”.
L’Azienda agricola Lorenzon si trova nel cuore della DOC Friuli Isonzo. E’ stata fondata nel 1974 ed è gestita da Enzo Lorenzon, insieme ai figli Davide e Nicola, e distribuisce ogni anno oltre 500mila bottiglie in Italia e nei più importanti mercati esteri.

Speck Alto Adige Igp: lieve aumento produzione 2022, sale quota Igp

Speck Alto Adige Igp: lieve aumento produzione 2022, sale quota IgpMilano, 20 feb. (askanews) – Lo Speck Alto Adige Igp nel 2022 registra un lieve incremento della produzione. Lo scorso anno, infatti, sono state contrassegnate con il marchio di qualità Speck Alto Adige Igp 2.883.777 baffe, pari al 46,5% della produzione complessiva dei membri del Consorzio, con una crescita dello 0,08% rispetto al 2021. Sempre nel 2022, la quota Igp ha registrato un incremento di tre punti percentuali, il più alto di sempre. Un bilancio quelle del 2022 positivo secondo il Consorzio che ha spento le sue prime 30 candeline
È l’Italia a riconfermarsi consumatrice numero uno di Speck Alto Adige Igp, con un dato di vendita del 68,8% e una preponderanza in Alto Adige e nel settentrione in generale. Tuttavia, da qualche anno, la richiesta sta aumentando costantemente anche nelle regioni centrali e meridionali. Anche il dato di esportazione è significativo, dimostrando che ancora una volta lo Speck Alto Adige Igp è uno dei salumi più amati fuori dall’Italia. È il 31,2% di tutta la produzione a essere soggetto a export, in particolare in Germania (24,7%), principale acquirente, e poi negli Stati Uniti (2,7%), in Francia (1,7%), in Austria (0,6%) e in Svizzera (0,7%). Crescono le attività di export anche in mercati finora debolmente esplorati, come la Polonia, la Svezia e il Canada.
La grande distribuzione organizzata si conferma il canale di vendita preferenziale (67%), seguita da discount (21,5%), punti vendita al dettaglio (1,7%) e grossisti (3,2%). Menzione d’onore alla ristorazione, che con un 5,4% dimostra una ripresa significativa dopo due anni difficili. Conferma anche per la modalità prediletta degli italiani nell’acquisto e consumo: la confezione pre-affettata da 100 grammi resta anche nel 2022 la più venduta. E se consumarlo in purezza con una fetta di pane resta la modalità preferita, la sperimentazione è comunque ben accetta grazie alla versatilità del prodotto. Crescono, infatti, richiesta e consumo dei prodotti compositi, che nascono dalla grande popolarità acquisita dallo Speck Alto Adige Igp negli ultimi anni. Basti pensare che nel 2022, il Consorzio vantava 37 contratti attivi con aziende europee e l’obiettivo del 2023 è sicuramente quello di ampliare ancora di più l’offerta per il consumatore finale.
“Il 2022 è stato un anno straordinario per lo Speck Alto Adige Igp. Non solo perché il consorzio che lo tutela ha festeggiato 30 anni – ha detto il presidente del Consorzio tutela Speck Alto Adige, Paul Recla, al suo secondo anno di mandato – ma anche perché sono stati raggiunti, in termini di business e comunicazione, risultati davvero importanti, che ci permettono di pensare a un futuro ancora più roseo. Naturalmente, al primo posto ci sono sempre qualità e rispetto per la tradizione, due aspetti che ci danno la certezza di offrire un prodotto buono e sano, oltre che unico nel suo genere”.

Ita Airways, operativo l’Airbus A320neo con livrea azzurra

Ita Airways, operativo l’Airbus A320neo con livrea azzurraRoma, 20 feb. (askanews) – L’Airbus A320neo con nuova livrea azzurra Ita Airways ha effettuato oggi il suo primo volo commerciale: l’AZ 1781 è partito da Roma Fiumicino alle 13:20 ora locale per atterrare all’aeroporto Punta Raisi di Palermo.
L’Airbus A320neo è dedicato a Francesco Moser, straordinario ciclista italiano degli anni Settanta e Ottanta, e sfoggia dettagli unici di design come la Zorro mask e le sharklets, e andrà a servire le rotte di corto e medio raggio della Compagnia.
Tecnologico ed efficiente il nuovo Airbus A320neo vanta consumi di carburante ed emissioni di CO2 per passeggero inferiori del 20% rispetto agli aeromobili di precedente generazione.
Consentirà ad ITA Airways di arricchire ulteriormente la sua flotta moderna ed environment-friendly, che entro il 2026 sarà composta per l’80% da aerei di nuova generazione con la conseguente riduzione di 1,3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Inoltre, grazie al disegno innovativo della cabina, il nuovo A320neo offrirà ai passeggeri una esperienza di viaggio di riferimento, con sedili più moderni e confortevoli.
Il nuovo A320neo servirà le rotte del network nazionale e internazionale della Compagnia da Roma Fiumicino verso gli aeroporti di Brindisi, Bari, Bologna, Catania, Genova, Milano Linate, Napoli, Palermo, Lamezia Terme, Torino e Venezia in Italia, e quelli di Parigi CDG, Madrid e Bruxelles in Europa fino a coprire nella Summer 2023 tutte le destinazioni di breve e medio raggio di Ita Airways.

Italgrob-Censis: per 92% italiani convivialità fuori casa fa bene alla vita

Italgrob-Censis: per 92% italiani convivialità fuori casa fa bene alla vitaRimini, 20 feb. (askanews) – Stare fuori casa, bere una birra in compagnia, mangiare una pizza con gli amici e passeggiare nei luoghi della movida “fa bene alla vita”. Uscire la sera “fa vivere meglio” secondo il 47,3% degli intervistati da Censis che ha redatto, in collaborazione con Italgrob, il rapporto “Nuove sfide per la distribuzione: Horeca e il fuori casa”. Il 70,5% degli italiani ritiene che sia importante avere luoghi con una certa concentrazioni di locali, e il 78,5% è convinto che la chiusura di locali non faccia che attivare processi di degrado nelle città. Il 91,1% delle persone apprezza i locali che comunicano le pratiche ecologiche quali, ad esempio, la riduzione degli sprechi, la differenziata per i rifiuti, il ricorso a prodotti bio o a chilometro zero. Il rapporto, giunto alla seconda edizione, è stato presentato a Beer & food attraction alla fiera Rimini.
Nel Rapporto Italgrob-Censis, il 92,9% degli italiani dichiara che lo stare insieme per bere e mangiare è uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita italiano. Un’opinione trasversale ai gruppi sociali e ai territori. Il 47,3% quando esce la sera si reca in locali pubblici e, in particolare, in quelli nei territori della Movida: l’8,8% (oltre il 23% tra i giovani) lo fa quasi sempre, il 10% almeno una volta ogni quattro giorni e il 28,5% sempre. Al 40,3% degli italiani piacerebbe uscire di più la sera, perché ritiene che avrebbe un effetto positivo sulla propria qualità della vita. Nel tempo è cresciuta l’attenzione degli italiani alla sostenibilità ambientale, alla lotta al riscaldamento globale, alla spesa e i consumi alimentari sono stati rimodulati anche in funzione di questi nuovi valori. Il 91,1% delle persone apprezza molto i locali che comunicano in modo trasparente le pratiche ecologiche quali, ad esempio, la riduzione degli sprechi, la differenziata per i rifiuti, il ricorso a prodotti bio o a chilometro zero. Farsi riconoscere come green, non a parole ma con i fatti, è oggi una sfida importante per gli operatori del fuori casa e della Distribuzione Horeca. Le pratiche anti-spreco sono particolarmente apprezzate dagli italiani, se si pensa che oltre il 57% dei giovani è pronto a portarsi via dal ristorante gli alimenti avanzati dai pasti.
(segue)

Lega del Filo d’Oro: un lascito solidale può fare la differenza

Lega del Filo d’Oro: un lascito solidale può fare la differenzaRoma, 20 feb. (askanews) – I bambini, i ragazzi e gli adulti con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale affrontano ogni giorno la difficile sfida di andare oltre il buio e il silenzio. Ma con il giusto sostegno e le migliori professionalità, quei piccoli, preziosi, traguardi quotidiani – come il primo “ciao” pronunciato dopo tanti anni di silenzio, come la soddisfazione di aver finalmente trovato un modo per comunicare con gli altri o, ancora, come la riconquista di semplici azioni, diventate difficili se non impossibili da compiere – rappresentano per le famiglie di queste persone doni dal valore inestimabile. Per queste ragioni, scegliere di fare un lascito solidale a favore della Lega del Filo d’Oro significa contribuire, in modo concreto e duraturo, a garantire un futuro migliore e più accessibile a chi non vede e non sente. Un futuro pieno di possibilità.
Grazie, infatti, alla generosità di tanti italiani che hanno scelto di ricordare la “Lega” nelle ultime volontà, oggi la Fondazione può continuare a fare la differenza per i propri utenti e le loro famiglie, garantendo sempre un elevato standard di servizio e raggiungendo più persone, in diversi territori, attraverso l’apertura di nuove Sedi in tutta Italia. Si tratta di obiettivi che richiedono investimenti importanti, capaci di volgere lo sguardo oltre il presente. Per promuovere la grande importanza di un gesto in grado di vivere per sempre, la Lega del Filo d’Oro rilancia la campagna di sensibilizzazione sui lasciti testamentari “Tra la tua vita e la loro c’è un filo sottile”, che vede come protagonista Renzo Arbore, storico amico e testimonial dell’Ente.
“L’importante lavoro svolto dalla Lega del Filo d’Oro necessita di tanta attenzione e cura, ma anche di progettualità capace di guardare al futuro. Attraverso un atto di amore e generosità, saremo in grado di programmare a lungo termine le nostre attività, garantendo risposte concrete alle sempre più crescenti richieste che ci arrivano quotidianamente – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Lega del Filo d’Oro – Questo si traduce, di fatto, in programmi educativi e riabilitativi personalizzati, in molte più diagnosi precoci per intervenire tempestivamente sui bambini al di sotto dei 4 anni e in una costante crescita a livello territoriale, per essere sempre più presenti e vicini ai nostri utenti e alle loro famiglie grazie all’apertura di nuove Sedi. Disporre un lascito solidale in favore di chi non vede e non sente è un atto di responsabilità alla portata di tutti e anche un piccolo contributo può fare la differenza”.
I lasciti testamentari rappresentano una delle principali forme di sostegno per la Lega del Filo d’Oro e nel 2022 sono stati oltre cento quelli pervenuti alla Fondazione. Un dato significativo a conferma non solo dell’affidabilità di questo strumento in costante crescita – quale gesto semplice e non vincolante, che può essere ripensato, modificato in qualsiasi momento, senza che vengano in alcun modo lesi i diritti legittimi dei propri cari e familiari – ma anche dell’impegno incessante dell’Ente, che grazie al loro contributo ha potuto potenziare, nel tempo, i servizi offerti in favore dei propri utenti e una continua implementazione delle sue strutture. Per destinare un lascito solidale alla Lega del Filo d’Oro non è necessario disporre di patrimoni ingenti, basta anche una piccola parte dei propri risparmi per fare la differenza. Un’altra possibilità, sempre più diffusa fra gli italiani, è nominare la Lega del Filo d’Oro come beneficiaria di una polizza vita: queste risorse non entrano nell’asse ereditario e saranno immediatamente utilizzabili.
Un lascito solidale a favore della Lega del Filo d’Oro ha dunque una triplice valenza: innanzitutto per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali rappresenta la sicurezza di essere assistite nel tempo, con le migliori competenze, guardando anche al “dopo di noi”. Per chi lo fa è l’occasione di restare nella memoria non solo dei propri cari, ma anche di persone sconosciute che avranno un futuro migliore. Per la Fondazione è la possibilità di pianificare a lungo termine le proprie attività e realizzare i progetti più sfidanti, dando maggiori risposte ai bisogni di più persone.
Quel filo sottile che ci lega per sempre alla vita di chi non vede e non sente. La campagna di sensibilizzazione sui lasciti solidali della Lega del Filo d’Oro si ispira proprio a quel “filo prezioso” – da cui prende il nome la Fondazione – che dal 1964 unisce le persone sordocieche al mondo esterno con l’obiettivo di condurle oltre il buio e il silenzio imposto dalla loro disabilità, per sostenere e promuovere il loro percorso verso la maggiore autonomia possibile. La volontà di dare un contributo per cambiare in meglio un pezzetto di mondo e il desiderio di lasciare traccia di sé, nel lascito solidale trovano una risposta concreta, tant’è che mai come in questi anni la Lega del Filo d’Oro ha ricevuto tante richieste di informazioni in merito. È un modo per esserci, per sempre. La campagna “Tra la tua vita e la loro c’è un filo sottile” vivrà con uno spot tv e radio, su stampa e su web.

Corso ISSMI, Premio “Davide De Luca” giunto alla quarta edizione

Corso ISSMI, Premio “Davide De Luca” giunto alla quarta edizione

Lecture dell’Amb. Giampiero Massolo sulla guerra in Ucraina

Roma, 20 feb. (askanews) – Si è tenuta questo pomeriggio, presso la suggestiva sede del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) di Roma, la consegna del Premio “Davide De Luca” rivolto ai frequentatori del Corso ISSMI. In particolare, il riconoscimento è stato conferito al Ten. Col. Marco Trentadue, come frequentatore più meritevole del 24° Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze.
L’Associazione è stata accolta dal Presidente del CASD, Ammiraglio di Squadra Giacinto Ottaviani. Dopo l’indirizzo di saluto del Direttore dell’ISSMI, Colonnello CC Giovanni Ranucci, l’Ambasciatore Giampiero Massolo, Presidente di Atlantia e Presidente ISPI, ha tenuto una lecture ai frequentatori del 25° Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze dal titolo “La Guerra in Ucraina e il mondo che verrà”. Partendo da come l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, ormai un anno fa, ha rimesso in discussione gli equilibri geopolitici in Europa, con conseguenze e riflessi a livello globale, l’Ambasciatore ha approfondito il campo di battaglia, lo stato di attrito, mettendo in luce alcuni tra i più rilevanti fattori di insicurezza. Nel suo intervento, analizzando l’attuale sistema delle relazioni internazionali, ha parlato di “transizione” e invitato a considerare l’assestamento di quattro ordini (sicurezza fisica, ordine digitale, clima e ordine economico complessivo).
Il Premio, giunto alla sua IV edizione, nella mutua contaminazione che è riuscito a creare con il mondo civile, si propone di contribuire allo sviluppo e alla diffusione della cultura della Difesa, di una percezione diversa dello Strumento Militare nazionale.

Dopo il successo del live alla Scala, Paolo Conte agli Arcimboldi

Dopo il successo del live alla Scala, Paolo Conte agli ArcimboldiRoma, 20 feb. (askanews) – Dopo l’enorme successo del live alla Scala, inserito nel calendario scaligero come concerto straordinario e che ha registrato il tutto esaurito a poche ore dalla messa in vendita, Paolo Conte torna dal vivo sabato 20 maggio 2023 al TAM – Teatro Arcimboldi Milano.
Un nuovo appuntamento con il celebre cantautore astigiano nella città meneghina, in cui si è appena tenuto il meraviglioso concerto al Teatro alla Scala. Un riconoscimento della statura iconica raggiunta da Conte nel panorama musicale del nostro Paese e del suo apprezzamento a livello internazionale.
PAOLO CONTE tornerà a Milano a maggio agli Arcimboldi con uno spettacolo nuovo e sarà accompagnato sul palco dal suo storico ensemble orchestrale di undici musicisti eccezionali: Nunzio Barbieri (Chitarra e Chitarra Elettrica), Lucio Caliendo (Oboe, Fagotto, Percussioni e Tastiere), Claudio Chiara (Sax Contralto, Sax Tenore, Sax Baritono, Flauto, Fisarmonica, Basso e Tastiere), Daniele Dall’Omo (Chitarre), Daniele Di Gregorio (Batteria, Percussioni, Marimba e Piano) Luca Enipeo (Chitarre) Francesca Gosio (Violoncello), Massimo Pitzianti (Fisarmonica, Bandoneon, Clarinetto, Sax Baritono, Piano e Tastiere), Piergiorgio Rosso (Violino), Jino Touche (Contrabbasso, Basso elettrico e Chitarra Elettrica) e Luca Velotti (Sax Soprano, Sax Tenore, Sax Contralto, Sax Baritono e Clarinetto).
Inoltre, quest’estate l’artista sarà impegnato con altre tre tappe che avranno luogo rispettivamente: martedì 6 giugno all’Auditorium Parco della Musica di Roma, sabato 15 luglio all’Arena Santa Giuliana di Perugia in occasione di Umbria Jazz e venerdì 21 luglio in Piazza della Santissima Annunziata a Firenze all’interno del MusArt Festival.

Sostenibilità, “Le nuove sfide per la distribuzione Horeca e il fuori casa”

Sostenibilità, “Le nuove sfide per la distribuzione Horeca e il fuori casa”Roma, 20 feb. (askanews) – Si è tenuta presso la Fiera di Rimini la presentazione del Secondo Rapporto Italgrob-Censis dal titolo ‘Nuove sfide per la distribuzione: Horeca e il fuori casa. Una più alta qualità della vita per una società più sostenibile’. Italgrob è la Federazione Italiana dei Distributori Horeca, unica associazione nazionale di riferimento per il settore della distribuzione nel canale Horeca – acronimo di Hotel, Restaurant e Café – che comprende tutto il circuito dei consumi “fuori casa”.
In un periodo segnato dal moltiplicarsi delle emergenze e dal primato della sostenibilità, che hanno modificato radicalmente la vita degli italiani, la relazionalità sociale acquisisce ancora più valore. In questo senso, è fondamentale il contributo della Distribuzione Horeca e della molteplicità di esercizi pubblici sui territori per promuovere la socialità tra le persone e per migliorare la qualità della vita individuale e collettiva.
La Distribuzione Horeca
Il fuori casa, grazie all’allentarsi dell’emergenza sanitaria dovuta dalla pandemia da Covid-19, è potuto ripartire, modulando l’offerta sulle nuove esigenze dei cittadini, anche grazie alla Distribuzione Horeca che, connettendo industrie produttrici e imprese, ha continuato a garantire l’approvvigionamento puntuale di cibi e bevande a costi sostenibili per imprese piccole e piccolissime, alle prese con enormi difficoltà a seguito dell’ondata inflazionista. In particolare, con modalità flessibili in relazione alla mutevolezza dei contesti, essa ha garantito e garantisce respiro nei pagamenti delle forniture, erogando credito sostanziale. La Distribuzione Horeca fa da argine allo sfoltimento estremo con relativi costi economici e sociali oltre a esercitare una funzione pedagogica di upgrading delle culture imprenditoriali e di gestione, trasferendo alle imprese del fuori casa approcci più evoluti con la promozione di prodotti locali inseriti dai punti vendita nella loro offerta, oltre ad adottare soluzioni più in linea con le nuove sensibilità e i nuovi valori dei consumatori. Secondo gli italiani, supportare l’azione dei protagonisti del fuori casa consente di dispiegare gli effetti positivi della loro azione sull’economia e sulla società italiana.
Quanto è diffuso il fuori casa tra gli italiani? È il quesito diretto a cui rispondono i dati del Rapporto Italgrob-Censis. Il 92,9% degli italiani dichiara che lo stare insieme per bere e mangiare è uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita italiano. Un’opinione trasversale ai gruppi sociali e ai territori. Il 47,3% quando esce la sera si reca in locali pubblici e, in particolare, in quelli nei territori della Movida: l’8,8% (oltre il 23% tra i giovani) lo fa quasi sempre, il 10% almeno una volta ogni quattro giorni e il 28,5% sempre. Al 40,3% degli italiani piacerebbe uscire di più la sera, perché ritiene che avrebbe un effetto positivo sulla propria qualità della vita.
Sostenibilità ambientale e nuove sensibilità alimentari. Nel tempo è cresciuta l’attenzione degli italiani alla sostenibilità ambientale, alla lotta al riscaldamento globale, alla spesa e i consumi alimentari sono stati rimodulati anche in funzione di questi nuovi valori. Il 91,1% delle persone apprezza molto i locali che comunicano in modo trasparente le pratiche ecologiche quali, ad esempio, la riduzione degli sprechi, la differenziata per i rifiuti, il ricorso a prodotti bio o a chilometro zero. Farsi riconoscere come green, non a parole ma con i fatti, è oggi una sfida importante per gli operatori del fuori casa e della Distribuzione Horeca. Le pratiche anti-spreco sono particolarmente apprezzate dagli italiani, se si pensa che oltre il 57% dei giovani è pronto a portarsi via dal ristorante gli alimenti avanzati dai pasti.
Per Federico Freni, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze: “Il Rapporto ci offre una fotografia nitida dell’importanza centrale che il settore della distribuzione nel canale Horeca riveste per il Paese, sia sotto il profilo economico che sociale, con 3.800 imprese, oltre 60 mila addetti e 17 miliardi di euro di fatturato. A fronte di un quadro economico particolarmente complesso a causa degli effetti negativi del caro energia e dell’inflazione, il circuito dei consumi ‘fuori casa’ sta mostrando, ancora una volta, un approccio resiliente. In questo scenario in rapida evoluzione, il compito del Governo deve essere quello di affiancare le imprese. In tal senso, si spiega la scelta di destinare una parte significativa delle risorse previste dalla Manovra finanziaria al contrasto del caro bollette, il cui impatto minacciava di mettere in ginocchio il tessuto produttivo del Paese. In secondo luogo, occorre intervenire attraverso una complessiva riforma della tassazione volta a favorire una maggiore semplificazione e una riduzione del carico fiscale, necessaria per immettere liquidità nell’economia reale”.
Secondo l’onorevole Maria Cristina Caretta, Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, delegata del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Lollobrigida: “Horeca è un soggetto industriale forte, che genera un volume economico importante sui mercati. Il settore ha saputo adattarsi ai profondi cambiamenti dei consumi mostrandosi attento alla sostenibilità delle attività più piccole. Con l’istituzione del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare abbiamo voluto dare un messaggio chiaro, mettendo al centro la tutela delle eccellenze agroalimentari ‘Made in Italy’ e aprendo dei canali di interlocuzione con tutte le realtà del comparto Horeca per riuscire a dare risposte concrete. Il Rapporto Italgrob-Censis ci fornisce una fotografia nitida della nostra quotidianità, ovvero la convivialità e lo stare insieme. Due aspetti che accompagnano la diffusione di prodotti agroalimentari di qualità. Le nuove sfide sono il rilancio, la ripartenza e la capacità di confrontarsi in ambito europeo. Siamo certi che con il dialogo e il costante coinvolgimento delle realtà che operano all’interno della filiera riusciremo a difendere le nostre eccellenze e i nostri stili di vita”.
Per Antonio Portaccio, Presidente di Italgrob: “Il mercato Horeca è il contesto in cui nascono le mode dei consumi, è il contesto in cui il rapporto umano ha grande valore, dove per il 92,9% degli italiani bere e mangiare fuoricasa è parte irrinunciabile del proprio stile di vita e contribuisce al proprio benessere psico-fisico. La sfida che Italgrob vuole raccogliere è quella di portare il distributore a essere attore protagonista, e non comparsa “logistica” al servizio del nuovo ecosistema HO.RE.CA. Una sfida da cogliere e portare avanti non solo attraverso le attività politico sindacali, nelle quali questa Federazione è impegnata sin dalla sua fondazione (1992) a tutela di tutta la categoria dei distributori Horeca, ma anche attraverso un impegno “culturale” funzionale alla crescita del comparto: la collaborazione con il Censis e la realizzazione del rapporto va esattamente in questa direzione”.
Corrado Peraboni, CEO di Italian Exhibition Group, ha sottolineato che: “Beer&Food Attraction, BBTech Expo e l’International Horeca Meeting tornano quest’anno alla loro tradizionale collocazione di calendario, strategica per l’intero settore del fuori casa. Quest’anno sono ben 600 i brand presenti su 60mila metri quadri di area espositiva, disposti su 12 dei nostri padiglioni. E sono 114 i buyer, provenienti da 36 Paesi, presenti in fiera grazie alla consolidata collaborazione di IEG con ICE Agenzia e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. E se le nostre fiere rispondono alle aspettative e trovano l’accoglienza del mercato avviene anche grazie alle consolidate e proficue collaborazioni con i principali e più attivi attori delle diverse filiere, quale è appunto il caso di Italgrob alla quale ci lega da anni una fattiva intesa per lo sviluppo del settore”.
Secondo Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis: “La sostenibilità connoterà sempre più le attività economiche e la vita collettiva, ma la tutela dell’ambiente dovrà andare di pari passo con una più alta qualità della vita delle persone, altrimenti non conquisterà il consenso sociale. La filiera del fuori casa, e in essa la Distribuzione Horeca, possono apportare un contributo importante a questa transizione, poiché promuovono quella relazionalità sociale diffusa che è essenziale per un upgrading della qualità della vita ed è tanto apprezzata dagli italiani”.
Per Maurizio Marchesini, Vicepresidente per le Filiere e le Medie Imprese di Confindustria: “Le filiere rappresentano la via italiana per la competitività e la transizione digitale ed ecologica del sistema produttivo: è proprio nelle filiere che tante piccole imprese hanno trovato la strada per crescere e creare gruppi industriali di medie dimensioni. Questo ragionamento è applicabile a maggior ragione nell’Horeca, dove la distribuzione assume anche un compito pedagogico e finanziario. In una filiera composta a valle da piccole o piccolissime aziende e a monte da imprese industriali grandi o comunque medie, la distribuzione ha la responsabilità di questa intermediazione, non solo di interessi ma anche finanziaria e culturale. Le nostre filiere, e quella dell’Horeca in particolare, hanno dimostrato una grande resilienza, riuscendo a risollevarsi in brevissimo tempo e facendo fronte alla risalita dei consumi. I tempi sono difficili e incerti, ma noi siamo un grande Paese con imprese bellissime e ce la faremo anche stavolta”.
Dino Di Marino, Direttore Generale di Italgrob, ha dichiarato che: “Una manifestazione che nasce per aggregare i diversi attori della filiera, farli incontrare, dialogare, avviare un confronto, far nascere delle idee e delle proposte. Siamo e vogliamo essere i fautori delle tre ‘C’: collaborare con le istituzioni e con autorevoli Istituti di ricerca, cooperare e condividere progetti con associazioni di riferimento e crescere tutti insieme. È questo il ruolo di Italgrob nel contesto della filiera Horeca, prezioso e insostituibile”.