Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Assicurazioni, Ania: ruolo centrale ma Italia fanalino coda in Ue

Assicurazioni, Ania: ruolo centrale ma Italia fanalino coda in UeRoma, 21 ago. (askanews) – Le assicurazioni hanno un “ruolo centrale” nello sviluppo del Paese. Non riescono a redistribuire ricchezza, ma sono molto efficaci nella mutualizzazione dei rischi. Oggi, però, gli italiani “si assicurano poco, molto poco. Siamo il fanalino di coda in Europa su questo tema” e “questo rende il Paese più fragile perché essere scoperti di fronte ai rischi che si presentano significa non poter investire abbastanza”. Così il presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, intervenendo al meeting di Rimini.

“Drenare risorse aggiuntive, quante ne servirebbero per il welfare, nella situazione in cui siamo e quasi impossibile”, ha sottolineato. “Questo rende un Paese più fragile, mentre se arriviamo a gestire in maniera sana, seria e trasparente un’integrazione di prestazioni pubbliche con quelle assicurative sicuramente il Paese sarà più protetto. Le persone, le famiglie e le imprese potranno svilupparsi”.

Intesa Sp, Barrese: nell’ultimo anno supportate 30 mln di persone

Intesa Sp, Barrese: nell’ultimo anno supportate 30 mln di personeRoma, 21 ago. (askanews) – “Nell’ultimo anno, attraverso anche il profitto generato, abbiamo supportato circa 30 milioni di persone attraverso pasti, vestiti, farmaci. Questo è un Paese in cui le differenze si stanno accentuando e, quindi, riuscire a dare indietro anche componenti importanti di quel profitto è un aspetto molto importante e serve anche per tenere insieme la società”. Lo ha detto il responsabile della divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese, intervenendo al Meeting di Rimini.

Meeting, Bellamy (Europarlamento): cercare insieme la verità

Meeting, Bellamy (Europarlamento): cercare insieme la veritàRimini, 21 ago. (askanews) – L’esistenza è un’amicizia inesauribile, sostiene il titolo di questa 44esima edizione del Meeting ma Andrea Simoncini, Vicepresidente Fondazione Meeting e docente di Diritto costituzionale all’Università di Firenze, fa notare che questo titolo esce “mentre assistiamo a un fenomeno opposto, crescente, quello della cultura della cancellazione, la cancel culture. Un fenomeno paradossale: per difendere valori si cancellano opinioni. Non si dibatte, si elimina. Nella rete, nelle università, si rimuovono, cancellano appunto, persone che si considerano colpevoli di aver espresso idee contrastanti quel nucleo di valori politically correct”.

Il dibattito pubblico, afferma Sergio Belardinelli, professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Bologna, si trasforma in una guerra civile condotta con altri mezzi. “Sono diffidente quando sento un eccesso di foga, davanti a chi vuole eliminare le posizioni più stravaganti”. L’antidoto più forte agli emotivismi identitari? “Lo spirito di verità e l’amicizia”. Joseph H.H. Weiler, University Professor at NYU Law School and Senior Fellow at the Center for European studies at Harvard, provoca il pubblico con un esempio ipotetico: immaginiamo l’eccidio di Marzabotto. Immaginiamo che nel paese di origine di uno degli ufficiali tedeschi decidano di intitolargli una scultura. “Da che parte sareste? – chiede Weiler – Libertà di ricordare o di cancellare?”. Un punto di svolta si ha quando non riserviamo alla cancel culture lo stesso suo trattamento. Non la eliminiamo dall’orizzonte, ma “possiamo trattenerne una certa sensibilità”, senza dimenticare cosa offende l’altro.

François-Xavier Bellamy, Europarlamentare, filosofo e intellettuale francese sottolinea il fatto che “intrattenendomi, parlando, compio un atto di umiltà, che è prerequisito fondamentale per accettare l’incapacità umana di possedere la verità. E che cercarla insieme è il senso dell’amicizia”. Per convincere l’altro – prosegue Bellamy – si deve aver la consapevolezza che la coscienza dell’altro è inviolabile. L’altro non può credere nemmeno volendolo, se non crede veramente. “Abbiamo bisogno di coraggio verso noi stessi. Dobbiamo lottare contro noi stessi per avanzare nella verità. La vita politica sarebbe molto più bella se si potesse dire ‘la ringrazio perché grazie a lei ho capito’, se avessimo il coraggio di vedere la realtà”.

Stupro di gruppo a Palermo, un minorenne accusato ha confessato ed è stato scarcerato

Stupro di gruppo a Palermo, un minorenne accusato ha confessato ed è stato scarceratoPalermo, 21 ago. (askanews) – Ha confessato davanti al gip del Tribunale dei minori uno dei giovani accusato dello stupro di gruppo di una ragazza 19enne, il 7 luglio a Palermo. Il ragazzo, che quando si è consumata la violenza era minorenne, ha ammesso le sue responsabilità dopo che i carabinieri hanno trovato in uno dei cellulari degli accusati un video: le immagini dimostrerebbero la sua presenza nel cantiere abbandonato dove la giovane è stata stuprata.

Il giovane è stato scarcerato e, su disposizione del gip, trasferito in comunità. La Procura ha annunciato che ricorrerà contro il provvedimento. Oggi sono in programma gli interrogatori del gip di tre dei sette giovani palermitani arrestati venerdì scorso con l’accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza di 19 anni.

Dovranno vedersela anche con le rivelazioni del loro amico Angelo Flores, il cameraman, quello che ha ripreso le scene degli abusi. Lui era stato arrestato assieme ad altri due (e a un minorenne, all’epoca del fatto) il 3 agosto: poi era stato l’unico che aveva risposto alle domande del Gip Clelia Maltese, svelando i nomi di chi aveva partecipato alla violenza sessuale. Ad incastrare i sette, oltre alla denuncia della ragazza e ai referti dei medici dell’ospedale, ci sono anche le immagini di alcune telecamere di sorveglianza che hanno ripreso il tragitto dalla Vucciria, nella zona della movida dove avevano trascorso la serata, fino al cantiere abbandonato del collettore fognario. Lì sarebbe avvenuto lo stupro.

Al Meeting di Rimini si parla anche di rinnovabili e nucleare

Al Meeting di Rimini si parla anche di rinnovabili e nucleareRoma, 21 ago. (askanews) – Il tema della fusione nucleare, delle stelle e del futuro del Pianeta, delle energie rinnovabili, è posto al Meeting di Rimini, con Marcella Marconi, direttore Osservatorio astronomico di Capodimonte, Istituto Nazionale di Astrofisica, Napoli e Ambrogio Fasoli, Direttore Swiss Plasma Center (Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne) Losanna, Presidente Consorzio EUROfusion.

“Nessuno può mettere in dubbio che nel nostro futuro energetico avranno grande importanza le energie rinnovabili – ha spiegato Fasoli – ma nessuno, al giorno d’oggi, può al tempo stesso sostenere che possiamo avere esclusivamente energia rinnovabile. Vediamo il caso della Germania che oltre a implementare l’energia rinnovabile ha costruito decine di centrali a carbone o a idrocarburi – esattamente ciò che non si deve fare per mantenere la salute del nostro Paese”. Sull’importanza dell’energia rinnovabile, Fasoli ha riportato un esempio: “Milano ha circa 2 milioni di abitanti, lo stadio di San Siro ha 80mila posti. Per alimentare in energia la città di Milano con combustibili fossili – ha aggiunto – dobbiamo riempire completamente lo stadio di San Siro di carbone. Quando la fusione funzionerà sulla terra non ci vorranno dei treni, penso che con il rimorchio della mia bicicletta alimenterò l’intera città di Milano”.

Mutti: da imprenditore d’accordo su salario minimo, ma lo applichino tutti

Mutti: da imprenditore d’accordo su salario minimo, ma lo applichino tuttiRimini, 21 ago. (askanews) – “D’accordo sul salario minimo” perché per continuare a essere competitivi e produrre eccellenze occorre un “salario dignitoso ad ogni lavoratore”. Però “le leggi che vengono promosse” devono essere “applicate in modo omogeneo su tutta la nazione”, altrimenti le “aziende che rispettano giustamente le leggi” rischiano di essere svantaggiate. Lo ha detto l’amministratore delegato di Mutti, Francesco Mutti, anche presidente di Centromarca, a margine di un incontro al Meeting di Rimini.

“Come imprenditore – ha spiegato Mutti – sono d’accordo: sul salario minimo noi come sistema Paese dobbiamo, ancora una volta, capire qual è il sistema economico nel quale vogliamo muoverci. L’Italia deve essere un Paese delle eccellenze e per fare eccellenze dobbiamo riuscire, tra le tante cose, anche a dare un salario dignitoso ad ogni lavoratore”. “Dobbiamo però anche essere certi di un’altra cosa – ha aggiunto l’imprenditore – che le leggi che vengono promosse, vengano applicate in modo omogeneo su tutta la nazione, perché tante volte si rischia di avere una lotta interna e uno svantaggio competitivo per quelle aziende che rispettano giustamente le leggi, rispetto ad altre realtà che invece vivono in realtà separate”.

Tajani: no scontro ma il decreto sugli extraprofitti è da modificare

Tajani: no scontro ma il decreto sugli extraprofitti è da modificareRoma, 21 ago. (askanews) – Con Giorgia Meloni “non sono previsti incontri segreti o altro, ci si vedrà alla ripresa per l’attività di governo” e sugli extra-profitti “non parlerei di scontro ma di diverse posizioni. Con la premier parlo quasi quotidianamente, non c’è un problema di stabilità di governo, ma di idee non sempre coincidenti”. Così in una intervista al Corriere della Sera il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani.

“Per noi c’è da modificare il decreto, sui tre punti fondamentali: tutelare le banche del territorio, prevedere un prelievo una tantum e che ci sia deducibilità del contributo. Non cambiamo idea e ragioneremo su come fare”, conclude.

Schlein: la sanità è allo stremo, ci mobiliteremo

Schlein: la sanità è allo stremo, ci mobiliteremoRoma, 21 ago. (askanews) – Oltre al salario minimo, “la sanità è la prossima” battaglia del Pd: “Non c’è dubbio, l’altra priorità sarà una battaglia unitaria sulla sanità pubblica, ormai allo stremo, la grande dimenticata della scorsa legge di bilancio”. Così in un colloquio su La Stampa la segretaria del Pd Elly Schlein.

“Abbiamo appreso con orrore che c’è un policlinico dove basta pagare 150 euro per saltare le file e abbiamo visto cosa è successo in quest’ultimo anno. Serve più sanità territoriale, più case della salute: tutto questo rischia di saltare con la lentezza di questo governo nell’attuazione del Pnrr”. Per Schlein “non deve passare sotto traccia che se in manovra non metti le risorse, le regioni che hanno avuto spese enormi sotto il covid, si trovano ora costrette a tagliare i servizi, quando invece servirebbe proseguire il trend di aumento di finanziamento per la Sanità. E spero che si possano unire i nostri sforzi con le altre forze. A questo si associa l’attuazione del Pnrr”, conclude.

Manovra, Schlein: già mancano 10-15 miliardi

Manovra, Schlein: già mancano 10-15 miliardiRoma, 21 ago. (askanews) – “Magari è presto per dirlo, però” per la prossima manovra finanziaria “già mancano 10-15 miliardi per fargli mantenere le loro promesse, ma loro sono esperti a non mantenerle: se guardiamo alle accise della benzina, gli slogan di questi ultimi anni si stanno sciogliendo come ghiaccioli in questa torrida estate”. Così in un colloquio con La Stampa la segretaria del Pd Elly Schlein.

Per Schlein “le priorità sono un patto sociale che tuteli i redditi e i salari e contrasti l’aumento dell’inflazione. Bisogna rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale, approvare il salario minimo. E poi, Sanità, istruzione, trasporto pubblico locale: scaricano le colpe sui sindaci del Pd e non mettono le risorse. Noi abbiamo ben chiaro quali sono le priorità: passano mesi e se metti insieme inflazione, il caro vita e il caro benzina, i salari al palo, diventa una vita da incubo per molti italiani”.

Citigroup valuta riassetto con più potere a Ceo Jane Fraser

Citigroup valuta riassetto con più potere a Ceo Jane FraserRoma, 21 ago. (askanews) – L’amministratore delegato di Citigroup Jane Fraser sta prendendo in considerazione un piano per sciogliere la più grande divisione della banca in quello che sarebbe il più significativo cambiamento della sua struttura aziendale in quasi 15 anni. Lo hanno rivelato al Financial Times fonti che hanno familiarità con la proposta.

Il piano suddividerebbe l’Institutional Clients Group (Icg) – che ha generato quasi i tre quarti dei 14,8 miliardi di dollari di profitti netti di Citi nel 2022 – nei suoi tre principali segmenti di attività: investment e corporate banking, mercati globali e servizi di transazione. Le unità appena separate sarebbero state gestite dai loro attuali capi, che riferirebbero direttamente a Fraser, affidandole un maggiore controllo quotidiano. La proposta, se adottata, porterebbe al maggiore rinnovamento delle linee di riporto da quando la top manager è subentrata nel 2021.

Le discussioni interne arrivano dopo il recente annuncio che la che Paco Ybarra, il veterano di 36 anni che gestisce Icg, se ne andrà entro la metà del prossimo anno. Nessun sostituto è stato nominato per Ybarra e le persone che hanno familiarità con le deliberazioni affermano che la banca non ne sta attivamente cercando uno. Per più di un decennio Citi ha operato con due divisioni: Icg e una divisione focalizzata sul consumatore che comprende la banca al dettaglio, le carte di credito e la gestione patrimoniale di Citi.

Citi ha già detto che prevede di dividere la gestione patrimoniale dal resto della sua banca dei consumatori. La gestione patrimoniale sarà gestita da Andy Sieg, che entrerà a far parte della banca a ottobre dopo essere stato assunto da Bank of America. Lo scioglimento di Icg in esame darebbe alla banca un totale di cinque divisioni – tre unità di business commerciali e due consumer – che riportano direttamente a Fraser. Il feudo di Ybarra e un simile gruppo di gestione dal lato dei consumatori cesserebbe di esistere.

Citi ha rifiutato di commentare. Le persone che hanno familiarità con la proposta hanno avvertito che non è stata presa alcuna decisione definitiva e che il piano è solo una delle numerose opzioni prese in considerazione.