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Mercedes ricavi e utile 2022 in aumento, alza dividendo a 5,2 euro

Mercedes ricavi e utile 2022 in aumento, alza dividendo a 5,2 euroMilano, 17 feb. (askanews) – Mercedes chiude il 2022 con una crescita dei ricavi del 12% a 150 miliardi di euro e dell’utile del 34% a 14,8 miliardi. In miglioramento la redditività: l’Ebit è aumentato del 28% a 20,5 miliardi, con un ritorno sulle vendite dell’auto pari al 14,6% e all’11,2% per i furgoni. In calo il ritorno sul capitale proprio rettificato della divisione Mobility che si attesta al 16,8% (22% nel 2021). Il free cash flow delle attività industriali è pari a 8,1 miliardi (+3%).
Alla luce dei risultati, Mercedes proporrà un aumento del dividendo a 5,2 euro (5 euro nel 2021), abbinato a un piano di riacquisto di azioni fino a 4 miliardi in 2 anni.
Il gruppo ricorda che la trasformazione verso una mobilità sostenibile prosegue su più fronti: è stata annunciata la costruzione di una rete di ricarica globale, la produzione è stata riorganizzata per produrre veicoli elettrici, mentre in Nevada è stata approvata la guida autonoma di livello 3. Mercedes ha inoltre stretto nuove partnership per l’approvvigionamento di materie prime e semiconduttori.
Per il 2023 Mercedes prevede ricavi in linea con il 2022, Ebit in leggero calo e un free cash flow delle attività industriali sui livelli dello scorso anno. Il ritorno sulle vendite dell’auto è atteso fra 12-14%, dei vans fra 9-11%, mentre il ritorno sul capitale (Roe) della divisione Mobility fra 12-14%. “Abbiamo riorganizzato Mercedes-Benz per essere un’azienda più redditizia grazie al nostro focus nella realizzazione di prodotti desiderabili e a una gestione disciplinata dei margini e dei costi. Non possiamo controllare gli eventi macro o mondiali, ma il 2022 è un esempio calzante di come ci stiamo muovendo nella giusta direzione”, ha affermato Ola Kaellenius, Ad di Mercedes-Benz Group.
“Oltre a fornire solidi risultati finanziari, siamo leader tecnologici nella guida elettrica e automatizzata. Il prossimo capitolo della nostra trasformazione sarà svelato durante il MercedesBenz Strategy Update in California il 22 febbraio, incentrato sul sistema operativo Mercedes-Benz (MB.OS)”, ha concluso Kaellenius.

Vietnam, trovati 2mila gatti morti destinati a medicina tradizionale

Vietnam, trovati 2mila gatti morti destinati a medicina tradizionaleRoma, 17 feb. (askanews) – La polizia vietnamita ha scoperto qualcosa come 2mila gatti morti destinati a essere usati nella medicina tradizionale. Lo hanno annunciato oggi i media di stato, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa France Presse.
I corpi dei gatti sono stati scoperti ieri nel mattatoio di Dong Thap, nel delta del Mekong. Quattro tonnellate di carcasse erano state conservate in una cella frigorifera, prima di essere trasformate in prodotti di medicina tradizionale dopo un lento processo di bollitura.
L’estratto di ossa di gatto, secondo la credenza, è utile per curare l’asma e l’osteoporosi.
Le carcasse congelate sono state distrutte. Altri gatti che sono stati invece salvati sono stati sottoposti a controlli sanitari.
In Vietnam è consentito il consumo di cani e gatti. Numerosi ristoranti ne servono la carne, che però deve essere certificata per attestarne l’origine. Il mattatoio di Dong Thap era privo della documentazione necessaria.

Nordcorea minaccia: reazione senza precedenti a manovre Usa-Sudcorea

Nordcorea minaccia: reazione senza precedenti a manovre Usa-SudcoreaRoma, 17 feb. (askanews) – La Corea del Nord ha minacciato oggi con una nota di “un portavoce” del ministero degli Esteri “reazioni persistenti e forti senza precedenti” nel caso in cui Stati uniti e Corea del Sud mettessero in atto il loro piano di esercitazioni militari che Pyongyang vede “con giusta apprensione e ragione come preparativi per una guerra d’aggressione”.
Inoltre, Pyongyang ha condannato il fatto che gli Stati uniti stiano trasformando il Consiglio di sicurezza delle Nazionio unite “in uno strumento per la politica ostile illegale nei confronti della Repubblica democratica popolare di Corea (Corea del Nord, ndr.)”.
Il ministero ha rivendicato il fatto che la Corea del Nord “ha concentrato tutti i suoi sforzi nel realizzare i propri piani di sviluppo, mantenendo pace e stabilità nella penisola coreana e nella regione”. Si è “astenuta da ogni operazione militare special, eccetto il regolare programma per mantenere attiva la su a capacità di difesa, dovuto per ogni stato sovrano”.
Invece, a dire di Pyongyang, “Stati uniti e Corea del Sud hanno fatto ricorso a preoccupanti dimostrazioni militari dall’inizio dell’anno, per danneggiare gravemente gli interessi di sicurezza della Repubblica democratica di Corea”.
La nota fa riferimento all’annuncio da parte della Corea del Sud di un programma di esercitazioni militari la prossima settimana con l’obiettivo di migliorare l’operatività degli asset nucleari Usa e di esercitazioni regolari previste per marzo.
“La realtà mostra chiaramente che Usa e Corea del Sud sono arci-criminali che deliberatamente minano la pace e la stabilità nella Penisola coreana e nella regione”, si legge nella nota del regime di Kim Jong Un. “Nel caso in cui Usa e Corea del Sud – conclude – mettano in pratica il loro piano già annunciato di esercitazioni militare che la Repubblica democratica popolare di Corea, con la giusta apprensione e ragione, vede come preparativi per una guerra d’aggressione, si troveranno di fronte a reazioni persistenti e forti senza precedenti”.

La pittura profonda e non mediata di Sally Gabori in Triennale

La pittura profonda e non mediata di Sally Gabori in TriennaleMilano, 17 feb. (askanews) – Una pittura potente, non mediata, profonda. La Fondazione Cartier per l’arte contemporanea ha portato in Triennale a Milano una mostra personale dedicata a Sally Gabori, artista aborigena australiana che ha iniziato a dipingere a 80 anni nel 2005 ed è morta dieci anni dopo. “La Fondazione Cartier – ha detto ad askanews la direttrice delle collezioni della fondazione parigina, Grazia Quaroni – ha un particolare impegno verso artisti che non sono molto rappresentati nei musei occidentali, che vivono il nostro tempo, la nostra contemporaneità, ma in tutt’altra situazione geografica, territoriale e politica rispetto a quelle che conosciamo noi nelle grandi città”.
Distanza geografia e culturale, dunque; diversità come valore universale. Così come universali appaiono le grandi opere di Sally Gabori, che attraverso il colore restituiscono un’idea di pittura forte e consapevole. Nata in una remota isola nel nord dell’Australia, Gabori è stata poi sradicata dalla propria terra e questo evento traumatico ritorna nel suo lavoro.
“Non aveva preconcetti – ci ha detto Bruce Johnson McLean della National Gallery of Australia – non aveva una tradizione da seguire e ciò che è nato era qualcosa di completamente unico. La sua pittura gestuale riguardava alcuni luoghi della sua isola d’origine e i dipinti avevano lo scopo di rimetterla in contatto con quegli ambienti e con le persone che li abitavano da cui era stata allontanata”.
La mostra poi testimonia anche come l’allargamento dei confini della ricerca e l’apertura di nuove prospettive sul presente siano una delle cifre della Triennale di Stefano Boeri. “Credo che la Triennale – ci ha spiegato il presidente dell’istituzione milanese – sia il luogo dove si discute di alcune vicende drammatiche che, complice anche il cambiamento climatico, stanno succedendo in parti del mondo apparentemente lontane, in realtà vicinissime, dove davvero si combattono questioni fondamentali per la vita di tutti noi”.
E molto utile per chi vuole capire il contemporaneo è anche guardare questi dipinti di Sally Gabori, così evidenti nella loro consapevolezza di opere d’arte che vanno oltre la semplice esperienza visiva per scivolare sul terreno dell’essere.

Air France-KLM: torna all’utile nel 2022 per 728 mln. Ricavi +84%

Air France-KLM: torna all’utile nel 2022 per 728 mln. Ricavi +84%Roma, 17 feb. (askanews) – Air France-KLM torna all’utile netto nel 2022 per 728 milioni di euro migliorando di oltre 4 miliardi il risultato dell’esercizio precedente. I ricavi sono aumentati dell’84,4% a 26,4 miliardi di euro mentre l’Ebitda si è attestato a 3,61 miliardi.
Il risultato operativo è salito a 1,2 miliardi di euro con un margine del 4,5%, superiore ai livelli prepandemia (4,2% nel 2019). L’indebitamento si è ridotto di 1,9 miliardi di euro a 6,33 miliardi a fine 2022.
Commentando i risultati, Benjamin Smith, CEO del Gruppo, ha dichiarato: “Per tutto il 2022, Air France-KLM ha dimostrato ancora una volta la sua resilienza e agilità in un contesto di crisi senza precedenti. Nonostante la sfida di Omicron, la guerra in Ucraina, la situazione inflazionistica e i problemi operativi nei principali aeroporti internazionali la scorsa estate, il nostro Gruppo e le sue compagnie aeree sono state in grado di intercettare con successo la forte domanda di viaggi”

Editoria, Gruppo Gedi in sciopero, il comunicato dei giornalisti

Editoria, Gruppo Gedi in sciopero, il comunicato dei giornalistiRoma, 17 feb. (askanews) – Il sito di Repubblica e quelli di tutte le testate del gruppo Gedi oggi non saranno aggiornati. In edicola, domani, – dice un comunicato del coordinamento dei cdr del gruppo – non troverete nessuno dei giornali del gruppo editoriale. Le giornaliste e i giornalisti sono in sciopero per protestare a seguito della “messa sul mercato” di singole testate o gruppi di testate, con i loro siti e giornali di carta e digitali.
Come ha detto l’amministratore delegato di Gedi Maurizio Scanavino nell’incontro di mercoledì con il coordinamento dei Comitati di redazione, «dipende dall’offerta e dagli interlocutori», confermando che sono in corso contatti con gruppi interessati all’acquisizione delle storiche testate del Nordest (il Mattino di Padova, La Nuova di Venezia, la Tribuna di Treviso, il Corriere delle Alpi, Il Messaggero Veneto e Il Piccolo) a cui si aggiungerebbe la Gazzetta di Mantova. Ma il principio può essere esteso anche a La Stampa, la Repubblica, Il Secolo XIX, la Provincia Pavese, la Sentinella del Canavese, Huffington Post, le radio: non c’è più il «perimetro di riferimento aziendale» che lo stesso ad aveva delineato solo a dicembre.
Quello che è stato il più grande gruppo editoriale italiano e che dalla sera alla mattina ha già venduto in tre anni testate storiche come la Nuova Sardegna e Il Tirreno, le Gazzette, La Nuova Ferrara, L’Espresso e chiuso Micromega, si apre nuovamente al mercato.
La logica del vantaggio economico si è rapidamente sostituita a quella dell’interesse per i territori e l’informazione, per la quale tutte le giornaliste e i giornalisti hanno lavorato in questi anni. E lo fanno tuttora, affrontando da tempo sfide e incognite di una non facile transizione digitale. Lavoro messo ora sul mercato con tanta leggerezza con una logica puramente imprenditoriale che non possiamo accettare.
In un libero mercato la proprietà ha certamente facoltà di vendere – pur assumendosi la responsabilità di disperdere l’eredità di un gruppo editoriale che ha fatto la storia dell’informazione in Italia, proiettandosi per primo e in posizioni di primato anche nel mondo della comunicazione digitale – ma avendo ben chiaro che l’informazione libera e il pluralismo sono un bene sensibile essenziale alla democrazia. Serve massima trasparenza su chi ne avrà la futura proprietà e garanzia sul rispetto dei diritti di lavoro dei dipendenti. Tutte le Rsu delle società del Gruppo Gedi esprimono la loro solidarietà al Coordinamento dei Comitati di Redazione dei giornali del Gruppo Gedi a seguito delle voci di trattative non smentite di vendita delle storiche testate del Nord-Est.

Terremoti, oltre 41mila morti tra Turchia e Siria

Terremoti, oltre 41mila morti tra Turchia e SiriaRoma, 16 feb. (askanews) – Il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito la Turchia e la Siria il 6 febbraio ha superato quota 41.000, hanno annunciato venerdì 17 febbraio fonti ufficiali e mediche. Mentre le possibilità di trovare sopravvissuti stanno diminuendo, il totale è ora di 41.732 persone che hanno perso la vita: 38.044 in Turchia e 3.688 in Siria.
I soccorritori turchi hanno tirato fuori dalle macerie una ragazza di 17 anni e una donna di vent’anni, quasi undici giorni dopo il terremoto che ha devastato la zona di confine tra i due Paesi. Ma la Turchia ha sospeso le operazioni di soccorso in alcune zone e il governo della Siria, Paese dilaniato dalla guerra da 12 anni, ha fatto lo stesso nelle zone che controlla.

Fantastico Sinner, nei quarti a Rotterdam battendo Tsitsipas

Fantastico Sinner, nei quarti a Rotterdam battendo TsitsipasRoma, 16 feb. (askanews) – Semplicemente perfetto sotto ogni punto di vista. Preciso, potente, determinato: in una parola “ingiocabile”. E’ il miglior Jannik Sinner visto da un po’ di tempo a questa parte quello che ha staccato il pass per i quarti di finale dell’”ABN AMRO Open” (ATP 500 – montepremi 2.074.205 euro) che si sta disputando sul veloce indoor di Rotterdam, in Olanda.
Il 21enne di Sesto Pusteria, risalito al n.14 del ranking grazie al trionfo a Montpellier di domenica scorsa (settimo trofeo ATP in carriera), dopo aver superato in tre set il francese Benjamin Bonzi, n.48 ATP, ha regolato 64 63, in un’ora e 21 minuti di partita, il greco Stefanos Tsitsipas, n.3 del ranking e primo favorito del seeding, finalista dodici mesi fa.

Pnrr, governance nelle mani di Fitto. Soppressa Agenzia Coesione

Pnrr, governance nelle mani di Fitto. Soppressa Agenzia CoesioneRoma, 16 feb. (askanews) – Istituzione presso la Presidenza del Consiglio, nel Dipartimento oggi guidato dal Ministro Raffaele Fitto, della struttura di missione del Pnrr, con il compito di coordinare le attività di messa a terra dei progetti e che diventa il “il punto di contatto nazionale per l’attuazione del Piano” e i rapporti con le istituzioni di Bruxelles. Il Ministero dell’economia continuerà a svolgere il lavoro di rendicontazione finanziaria e contabile del Pnrr e il monitoraggio. Questa, in sostanza la nuova archetettura di governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che dovrà ‘dialogare’, come ha detto lo stesso Fitto, con le politiche di coesione per mettere a sistema le diverse fonti di finanziamento.
Per questo il decreto mette mano anche alla gestione delle politiche di coesione che fino ad ora, ha spiegato il Ministro, non ha dimostrato di funzionare. Fitto ha presentato in Consiglio dei Ministri, che l’ha approvata, la relazione sull’utilizzo delle risorse nazionali ed europee della programmazione 2014-2020. Su complessivi 116 miliardi, ne sono stati impegnati 67 ed effettivamente spesi solo 36. “Sono necessari rimedi strutturali – ha detto – perchè questi dati ci collocano agli ultimi posti in Europa”. L’Agenzia per la coesione territoriale viene soppressa e le sue competenza transitano anch’esse al Dipartimento guidato da Fitto, dove viene costituito uno speciale nucleo.
Il decreto interviene inoltre sulla semplificazione delle procedure per l’attuazione del Pnrr, prevedendo, tra l’altro, che per interventi di tipo infrastrutturale e edilizio l’affidamento della progettazione ed esecuzione dei relativi lavori possa avvenire anche sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica, come oggi avviene per le opere ferroviarie.
Lsa

Governo ferma cessione bonus edilizi. “Costi fuori controllo”

Governo ferma cessione bonus edilizi. “Costi fuori controllo”

Imprese sul piede di guerra. Saranno ricevute lunedì

Roma, 16 feb. (askanews) – Il governo interviene di nuovo sul tema dei crediti fiscali che derivano dai bonus edilizi per cercare di arginare “una lievitazione dei crediti senza controllo” ed “evitare ulteriori danni al debito pubblico e cittadini” derivanti da “una mancata pianificazione di un governo precedente a quello Draghi”.
Il vicepremier Antonio Tajani ha presentato così il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri che, tra l’altro, ferma la cessione dei crediti e gli sconti in fattura sui bonus fiscali e parallelamente stoppa le regioni e i comuni che stavano acquistando crediti per sbloccare lo stock incagliato nei bilanci delle imprese. Col rischio che Eurostat considerasse questi acquisti come nuovo deficit.
L’intervento, ha spiegato il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa seguita al Cdm “è una misura di impatto ma necessaria per bloccare gli effetti di una politica scellerata utilizzata anche in campagna elettorale”. Con un ammontare dei crediti arrivato a circa 110 miliardi.
Una politica “che ha prodotto un beneficio per alcuni cittadini ma ha posto in carico a ciascuno italiano un onere di 2000 euro a testa” ha sottolineato Giorgetti precisando che comunque “interveniamo sulla cessione dei crediti di imposta non sul Superbonus che resta nella forma di detrazione nei cinque anni”.
Il decreto chiarisce anche la responsabilità solidale dei cessionari “per eliminare le incertezze i dubbi e le riserve che hanno fatto sì che tanti intermediari evitassero di scontare i crediti”. Quindi ora per Giorgetti è “fondamentale” che le banche riprendano ad acquistare i crediti. “Lo voglio dire a tutto il sistema: a questo punto vengono meno gli alibi” ha detto auspicando con le banche “un impegno ad agire di concerto per risolvere questo bubbone che si è formato per una normativa definita con leggerezza”.
Sul piede di guerra le associazioni delle imprese. Per Confartigianato il blocco “coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere”.
CNA ha denunciato gli “8 miliardi di liquidità bloccati da mesi che mettono a rischio la sopravvivenza di 40mila imprese della filiera delle costruzioni” e ha chiesto di non fermare gli acquisti degli enti territoriali “utili per alleviare il fardello dei crediti bloccati”.
Dello stesso tenore la denuncia della presidente dell’ANCE, Federica Brancaccio: “Non posso credere che il Governo pensi di fermare il processo di acquisto dei crediti da parte delle Regioni senza prima aver individuato una soluzione strutturale che eviti il tracollo. E’ da ottobre che aspettiamo di capire come si pensa di risolvere una situazione che è diventata drammatica: non ci rendiamo conto delle conseguenze devastanti sul piano economico sociale di una decisione del genere”.
Il governo ha comunque già assicurato che ascolterà le categorie. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha annunciato che l’esecutivo “intende aprire da subito un confronto con le associazioni” e che già “nel tardo pomeriggio di lunedì saranno convocate a Palazzo Chigi per ricevere contributi propositivi su interventi che avevano ragione di necessità ed estrema urgenza”.
Giorgetti ha aggiunto che con le categorie saranno valutare “tutte le forme possibili per sgonfiare questo fenomeno, frutto di una politica poco avveduta e poco consapevole degli effetti finanziari, costruita per creare consenso politico”. Il decreto sui crediti, ha sottolineato, è stato adottato “con grande responsabilità e avendio in testa di fare il possibile per le imprese edili che vivono difficoltà finanziarie”.