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Oggetti volanti sugli Usa, la parola all’esperto Gregory Alegi

Oggetti volanti sugli Usa, la parola all’esperto Gregory AlegiMilano, 13 feb. (askanews) – Gli americani ora li chiamano Unidentified anomalous Phenomena, in tutto il mondo sono conosciuti come Ufo, oggetti volanti non identificati e sono l’argomento del giorno, dopo che i caccia degli Stati Uniti ne hanno abbattuti quattro in pochi giorni.
Del primo si sa che era un pallone cinese fuori rotta ma uno strano alone di mistero circonda gli altri 3 di cui, al momento, si ignora la natura.
E se c’è chi parla anche di alieni, il Pentagono (per ora) ha escluso l’ipotesi “omini verdi”. Di oltre 320 segnalazioni, almeno 160 sono state rubricate come palloni. Askanews per capire meglio ha intervistato Gregory Alegi, tra i più importanti esperti d’aviazione italiani.
“Io per indole quando sento di Roswell e di fenomeni paranormali sono immediatamente molto scettico – ha spiegato – resta il fatto che ci sono delle segnalazioni che attualmente non siamo in grado di spiegare. Io rimango dell’idea scientifica: ‘per ora’ non siamo in grado. Metà di questi casi sconosciuti adesso sono stati riclassificati come palloni, altro è dire che non saremo mai in grado di spiegarli e che, pertanto, sono in qualche modo extraterrestri, alieni, paranormali o quello che sia e penso che col tempo si vadano risolvendo le questioni”.
Ma perché usare un aerostato, difficilmente manovrabile, al posto, per esempio, dei satelliti, rischiando una crisi diplomatica e poi, perché così tanti, tutti insieme e tutti ora?
“Probabilmente è più ‘pesca a strascico’ diciamo – ha precisato Alegi – sorvolare delle zone, magari difficilmente raggiungibili con altri modi più convenzionali e vedere cosa prende. Cosa prende? Non tanto fotografie, per le quali diciamo i satelliti sono sufficienti quanto emissioni dello spettro elettromagnetico, in qualche modo emissioni radio; quelle sono cose che non si prestano a essere rilevate dal satellite. Tutti i Paesi del mondo, compresi gli Stati Uniti e anche l’Italia hanno degli aeroplani con delle attrezzature che vanno a rilevare queste emissioni, però per poterlo fare con l’aereo bisogna stare vicini. La Cina non ha basi vicino agli Stati Uniti e, quindi, è assolutamente possibile che abbia scelto di mettere attrezzature sui palloni, lanciarli verso gli Stati Uniti e vedere cosa raccolgono”.
“Entrambe le parti non hanno grandissimo interesse a dire tutto quello che sanno; gli americani perché, oggettivamente, è imbarazzante che, con la rete di difesa aerea come quelle che hanno, degli oggetti relativamente semplici come dei palloni siano a lungo passati inosservati, i cinesi perché, ovviamente, colti con le mani nella marmellata, cercano di dire che la mano è di qualcun altro”.
“I radar mandano impulsi radio che poi sbattono contro delle cose e tornano indietro. Per evitare di segnalare qualsiasi stormo di gabbiani o altre cose del genere, il sistema viene tarato per filtrare sia i ritorni non sistematici, cioé se capita una volta sola era uno sbaglio, ma anche le cose troppo piccole, troppo morbide eccetera. Evidentemente, di fronte a questa serie di segnalazioni, è stata cambiata la taratura per rilevare anche oggetti che prima venivano filtrati. Non vuol dire che adesso ce ne siano di più, vuol dire che adesso ci stiamo facendo più attenzione. Abbiamo, in qualche modo abbassato anziché alzare la soglia di attenzione”.
Insomma niente alieni, forse palloni spia o sonde meteo fuori rotta, droni o, addirittura – come negli ultimi casi – anche possibili giocattoli finiti fuori controllo. In ogni caso tali da determinare un pericolo per la sicurezza nazionale o per la navigazione aerea. Ma vale la pena mandare ad abbatterli caccia supersofisticati con costosissimi missili?
“La normativa europea EASA, io sono andata a guardarla dopo il primo pallone – ha concluso l’esperto – dice che su questi mezzi non pilotati, oltre i 6 kg di massa (e, chiaramente, con il primo pallone era ben oltre ma forse anche con questi altri), ci debbano essere a bordo due sistemi di autodistruzione, proprio perché essendo non pilotati, qualora finissero in zone pericolose per la navigazione o altro, il proprietario deve poterli far esplodere. Ora avvicinarsi a un mezzo che ha delle cariche esplosive e sparargli, provoca un pericolo per chi lo abbatte, quindi, a quel punto, ci si tiene a distanza di sicurezza. Il che, per quanto quanto possa sembrare controintuitivo giustifica l’uso di un costoso missile su relativamente economico pallone, senza considerare poi se proprio dobbiamo fare un calcolo economico che il costo del missile non va parametrato al costo del pallone ma al valore delle informazioni che sto bloccando”.

Regionali, Bonaccini: chiudere questo capitolo e aprirne uno nuovo

Regionali, Bonaccini: chiudere questo capitolo e aprirne uno nuovoRoma, 13 feb. (askanews) – “La sconfitta di oggi è in continuità con quella delle politiche del 25 settembre scorso, dove un Pd ridotto e un campo progressista diviso regalano un’altra vittoria alla destra, anche quando è in difficoltà. Credo non ci sia proprio nulla da rimproverare ai nostri due candidati, Pierfrancesco Majorino e Alessio D’Amato, che anzi ringrazio. E con loro tutte le donne egli uomini del Pd che hanno provato a scongiurare un esito per molti aspetti atteso. Dobbiamo chiudere questo capitolo e aprirne uno nuovo, dove il Pd torna centrale e attrattivo”. Così Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd, commenta in una nota la sconfitta alle regionali di Lombardia e Lazio.

Gentiloni: consumo gas Ue ottobre-novembre -25%, crollo quota russa

Gentiloni: consumo gas Ue ottobre-novembre -25%, crollo quota russaRoma, 13 feb. (askanews) – “A ottobre e novembre i consumi di gas dell’Unione Europea sono stati del 25% inferiori a quelli della media del passato quinquennio, spingendosi oltre l’obiettivo di riduzione del 15% concordato lo scorso anno. Contemporaneamente gli sforzi per diversificare le forniture hanno dato risultati: nelle prime cinque settimane del 2023 il gas pervenuto da gasdotti dalla Russia ha rappresentato circa il 7,5% del totale delle importazioni europee di gas, a fronte del 37% sulla media 2021”. Lo ha riferito il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni durante la conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo i dati che sono stati presentati ai ministri.
“Intanto le importazioni di gas liquefatto via mare sono più che raddoppiate, dal 20% del 2021 al 42% di inizio 2023”. Gentiloni ha anche sottolineato che i livelli delle scorte di gas dell’Ue si attestano a circa il 75%, solo marginalmente inferiori a quanto si attestavano all’inizio della stagione invernale.
“Il calo dei prezzi dell’energia dovrebbe consentire ai governi di rimuovere gradualmente le misure di supporto sull’energia e rendere quelle rimanenti più mirate. Li incoraggiamo a muoversi in tal senso. C’è una piccola finestra di opportunità nei mesi a venire per migliorare la qualità delle misure uscendo da quelle più costose e meno efficienti”, ha detto.
“Ma per essere chiari non siamo fuori pericolo. I prezzi dell’energia restano ben superiori ai livelli visti negli anni passati e potrebbero restare volatili – ha detto ancora Gentiloni – mentre le penurie sulle forniture potrebbero riemergere nei prossimi mesi. Per questo intendiamo approntare un meccanismo di acquisti comuni non più tardi della fine di questo trimestre”.

Dal palco di Sanremo a Rock in Roma 2023: Lazza live il 3 luglio

Dal palco di Sanremo a Rock in Roma 2023: Lazza live il 3 luglioRoma, 13 feb. (askanews) – A poche ore dal termine del 73esimo Festival di Sanremo, che l’ha visto trionfare al secondo posto con Cenere (Island Records), l’aura di Lazza è sempre più potente. Gli oltre 10 milioni di stream macinati ad oggi su tutte le piattaforme sono segno inequivocabile di come l’artista dei record abbia marchiato a fuoco il palco dell’Ariston con un brano che ha letteralmente conquistato pubblico e critica, posizionandosi in cima alle classifiche di Apple Music e Spotify, dove CENERE è l’unico tra i sanremesi ad essere entrato nella Top 50 Global – attualmente salito alla posizione 29.
Sull’onda di questo straordinario exploit, cresce sempre più l’attesa di vederlo live. E a grande richiesta, il cantante e pianista milanese annuncia oggi il Lazza Ouvertour Summer 2023 che infiammerà lo stage di Rock in Roma.
Se Cenere vola sempre più in alto, la scia luminosa del successo di Sirio non è da meno: dopo aver conquistato per la diciannovesima settimana dalla release la vetta della classifica degli album più venduti, eguagliando l’incredibile primato di permanenza al n.1 di Vasco Rossi del 2011, oggi il disco dei record da oltre 800 milioni di stream è ufficialmente Quinto Disco di Platino, allungando la grande serie di certificazioni ottenute dall’artista del roster Me Next, ad oggi 43 Dischi di Platino e 37 Dischi d’Oro.

Regionali, Letta: fallita Opa M5s-Terzo polo contro il Pd

Regionali, Letta: fallita Opa M5s-Terzo polo contro il PdRoma, 13 feb. (askanews) – E’ “fallito” il tentativo di M5s e Terzo polo di affossare il Pd, secondo Enrico Letta. Il segretario uscente dei democratici commenta così il voto per le regionali. “Il dato che esce dalle urne in Lombardia e Lazio è chiaro. Il centro destra vince in entrambe le regioni; non possiamo, quindi, essere contenti di questo risultato complessivo, reso ancora più negativo dalla preoccupante crescita dell’astensione”.
“Tuttavia – aggiunge – in un quadro politico per noi particolarmente complicato e con il vento chiaramente contro, il Pd ottiene un risultato più che significativo, dimostra il suo sforzo coalizionale e respinge la sfida di M5s e Terzo Polo. Il tentativo ripetuto di sostituirci come forza principale dell’opposizione non è riuscito”.
Per Letta “l’Opa contro il Pd ha fatto male a chi l’ha tentata. Ci auguriamo che questo risultato dimostri finalmente a M5s e Terzo Polo che l’opposizione va fatta al governo e non al Pd. Il Pd rimane saldamente seconda forza politica e primo partito dell’opposizione. E questo dato può essere un viatico fondamentale per il lavoro del nuovo gruppo dirigente che uscirà dalle Primarie del Pd del 26 febbraio”.
Conclude Letta: “Vogliamo ringraziare Pierfrancesco Majorino e Alessio D’Amato che hanno condotto con coraggio e competenza una bella e convincente campagna elettorale e che guideranno con determinazione l’opposizione nei due consigli regionali”.

Libri, l’8 marzo e la fatica delle artiste italiane di Paola Ugolini

Libri, l’8 marzo e la fatica delle artiste italiane di Paola UgoliniRoma, 13 feb. (askanews) – E’ una storia dell’arte lontana dalla retorica e, nello stesso tempo, molto efficace nel rendere immediato il percorso difficilissimo compiuto dalle artiste italiane che dal dopoguerra ad oggi hanno sfidato l’impronta patriarcale del settore della cultura. Il percorso conoscitivo elaborato da Paola Ugolini è un alfabeto atroce e privilegiato che conferma quanto sia stato difficoltoso fare affiorare l’impronta femminile, combattendo stereotipi e una forte cultura di stampo maschilista. E’ ovviamente una Storia dell’Arte differente che ribalta il solito punto di vista dell’osservazione storica.
Già dal titolo del libro – Artiste e femminismo in Italia, per una rilettura non egemone della Storia dell’arte (edito da Christian Marinotti Edizioni) – si capisce la forza con la quale è stato pensato il filo conduttore che parte dalla veneziana Bice Lazzari, classe 1900, sperimentatrice di nuove tecniche che, giovanissima e senza gabbie mentali, la quale agli inizi del secolo sovvertiva gli schemi scrivendo: “Qualche volta gli elementi si raggruppano come suoni ripetuti per creare un centro focale che puo’ andare libero oltre al limite dello spazio a mia disposizione, e creare quindi una immagine non bloccata. La libertà di agire sulla tela è sempre la più importante esigenza che io mi conosca”.
Dalla Lazzari il percorso si snoda fino ad arrivare al periodo post-Covid, offrendo spazio a Silvia Giambrone, geniale giovane artista siciliana ma romana di adozione. Di lei viene ricordata, in particolare, un’opera del 2019 intitolata Il Danno che chiama in causa il corpo femminile. Si tratta di un mezzo busto femminile senza testa con una guaina elasticizzata post parto che non riesce più a contenere un corpo ormai sformato. “Questo lavoro riflette sulla profonda frattura fra donna reale e la proiezione capitalista e patriarcale della donna ideale, una contraddizione quotidiana che appare piuttosto manifesta in Italia, un fattore in larga misura ancora veicolato dall’egemonia mediatica”.
Il libro di Ugolini termina con una vetrina sul pensiero teorico di Benni Bosetto, promettente artista milanese decisa a superare ogni limite biologico tra uomo e donna per aspirare a una visione quasi spirituale dell’umanità. Il secolo delle arti al femminile è una indagine a largo spettro che fa affiorare la potenza creativa delle artiste normalmente oscurate dall’egemonia di una impronta maschile sul settore. “E’ l’indagine di una creatività osservata da un punto di vista non egemone volta ad aprire canali che, insieme alle mostre nelle gallerie e nei musei possa continuare a trasmettere e attualizzare le voci di chi per secoli non ha trovato ascolto”, scrive Ugolini.
La lista delle artiste è lunga e interessante. C’è la torinese Carol Rama che, negli anni venti, con la sua vita fuori dagli schemi ha agito in prima persona alla liberazione dai codici comportamentali imposti dalla cultura patriarcale. All’epoca il cliché della donna modello era quello di angelo del focolare e non di certo l’arte astratta e l’erotismo. Sempre a Roma, negli anni Sessanta e Settanta, opera l’artista americana Suzanne Santoro, autrice di una ricerca radicale sulla rappresentazione dell’organo sessuale femminile nella tradizione delle arti visive; anche in questo caso, la sua militanza sia in Rivolta Femminile che nella Cooperativa del Beato Angelico risulta imprescindibile per i rapporti tra arti figurative e femminismo.
A Torino troveremo invece Marisa Merz, unica donna all’interno di un gruppo “muscolare” quale quello degli artisti poveristi; il suo lavoro, apparentemente delicato, si fonde con l’esperienza della vita, con la maternità vissuta anche come momento di crisi e con l’ambiente domestico che diventa luogo di creatività e di resistenza all’omologazione. A Milano e a Roma troveremo rispettivamente Laura Grisi e Marinella Pirelli che, grazie all’uso della cinepresa, figurano tra le pioniere italiane delle sperimentazioni visive. La rosa si amplia con altri nomi altrettanto rivoluzionari: Lucia Marcucci, Ketty La Rocca, Tomaso Binga e Greta Sho¨edl, le cui perfor- mance e poesie verbo-visive si fanno militanti, destrutturano il linguag- gio e la sua rappresentazione fino a trasformarlo in strumento di lotta. Non mancano ovviamente Marina Abramovic e Ulay, una coppia fuori dagli schemi che ha trasformato la loro relazione privata in opera d’arte, dalla prima performance in Italia durante la Biennale di Venezia del 1976 alla fine del loro rapporto umano e professionale sulla Grande Muraglia Cinese nel 2017.
In Austria, Renate Bertlmann impiega l’erotismo come strumento di lotta e di empowerment a partire dalla scandalosa performance Deflorazione in quattordici stazioni presentata alla Settimana della performance di Bologna nel 1977. A Bergamo c’è Mariella Bettineschi, che dai primi anni Ottanta sperimenta una serie di linguaggi artistici anche molto diversi tra loro spaziando da opere tridimensionali al ricamo fino alla fotografia; è proprio attraverso il mezzo fotografico che, a partire dal 2008, inaugura la serie dell’Era Successiva, un work in progress sulle icone femminili della Storia dell’arte dallo sguardo raddoppiato. Negli Stati Uniti, a Providence, nella sede della Rhode Island School of Design, fiorisce l’opera della giovane e talentuosa Francesca Wood- man che nel 1977 arriva a Roma dove realizza una serie di scatti fonda- mentali per lo sviluppo della sua ricerca sull’autorappresentazione. Nella Roma la Giambrone attraverso l’uso di diversi medium compie un lavoro di scavo all’interno dei rapporti di coppia toccando la violenza di genere e l’assuefazione che porta gli esseri umani ad accettarla. Sempre a Roma viene inclusa l’artista globe-trotter Marinella Senatore, che dal 2012 ad oggi, con la sua School of Narrative Dance, ha coinvolto circa sei milioni di persone nelle sue spettacolari parate. A Palermo, invece, opera Claire Fontaine, all’anagrafe Fulvia Carnevale e James Thornhill, duo sia nella vita che nelle pratiche artistiche che attraverso l’ironia, hanno trasformato l’arte concettuale in militanza. Infine ci sono Romina de Novellis, antropologa e performer e Elena Mazzi, artista visiva e ricercatrice entrambe attive nel percorso innovativo dell’eco-femminismo.

Turi: dialogo commercialisti e politica buon viatico per le riforme

Turi: dialogo commercialisti e politica buon viatico per le riformeMilano, 13 feb. (askanews) – “Con l’ultima legge di Bilancio approvata dal Governo si è sancito un cambio di passo significativo per ciò che attiene il ruolo delle professioni come cinghia di trasmissione tra le decisioni adottate dalla politica e l’attuazione in concreto delle stesse nel tessuto economico e sociale del Paese. Alcune misure come la revisione delle aliquote, le modifiche al bonus 110%, le sanatori fiscali, con la riduzione delle sanzioni, e le novità relative al sistema pensionistico, oltre a quelle finalizzate al contrasto per gli aumenti dei costi energetici, presuppongono un ruolo proattivo determinante da parte dei commercialisti che, come sempre, faranno la loro parte. Mi auguro che da questo rinnovato dialogo tra professionisti e politica possano finalmente prendere corpo le grandi riforme che l’Italia aspetta da tempo, prima tra tutte quella del sistema fiscale in modo da consentire un miglioramento della qualità del nostro lavoro oltre a determinare un beneficio di assoluto rilievo per tutti i contribuenti, siano essi famiglie o imprese”. Lo ha dichiarato Eraldo Turi, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli, presentando il forum “La legge di Bilancio 2023” promosso dall’Odcec Napoli che si terrà venerdì 17 febbraio dalle ore 9.00 all’hotel Excelsior di Napoli.
Ad aprire i lavori sarà Maurizio Leo, vice ministro dell’Economia e delle Finanze. All’iniziativa parteciperanno: Ettore Cinque (assessore al Bilancio della Regione Campania), Michele Carbone (comandante interregionale dell’Italia Meridionale della Guardia di Finanza), Claudia Cimino (direttore dell’Agenzia delle Entrate in Campania), Pierluigi Ridella (direttore Agenzia delle Entrate Riscossione in Campania), Vincenzo Moretta (presidente della Fondazione Odcec Napoli), Francesca Giglio (presidente della Commissione Imposte dirette ed indirette dell’Odcec Napoli), Salvatore Cortese (Capo Settore Soggetti rilevanti dimensioni dell’Agenzia delle Entrate in Campania), Pasquale Saggese (ricercatore area “Diritto Tributario” della Fondazione nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili), Paolo Borrelli (comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli), Daniele D’Ambrosio (presidente della Commissione Imposte dirette ed indirette dell’Odcec Napoli), Marco Caputo (responsabile settore pianificazione e morosità rilevanti dell’AdeR in Campania), Paola Coppola (professore ordinario di diritto tributario all’Università degli Studi di Napoli, Federico II), Guido Spiniello (segretario della Commissione Imposte dirette e indirette dell’Odcec Napoli), Claudio Turi (Commissione Imposte dirette e indirette dell’Odcec Napoli).

Regionali, Calenda: chiara scelta elettori, destra vince ovunque

Regionali, Calenda: chiara scelta elettori, destra vince ovunqueRoma, 13 feb. (askanews) – “La scelta degli elettori è stata chiara e inequivocabile: vince la destra ovunque. Il centro e la sinistra non sono mai stati in partita, neanche uniti, neanche nell’ipotetico formato del campo largo”. E’ quanto scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda, commentando l’esito del voto in Lombardia e Lazio.
“Letizia Moratti – osserva – è stata coraggiosa e si è spesa moltissimo, ma fuori dal bacino di voti del Terzo Polo non siamo riusciti ad attrarre consensi. Stessa cosa è accaduto a Alessio D’Amato, a cui vanno tutti i nostri ringraziamenti, rispetto al bacino dei voti Pd-Terzo Polo”.
“Per quanto riguarda la nostra lista i risultati sono stati particolarmente penalizzati dal meccanismo bipolare delle elezioni regionali e della minor presenza del voto di opinione”, aggiunge Calenda.

Bit, Fto: situazione positiva, ma al turismo serve continuità

Bit, Fto: situazione positiva, ma al turismo serve continuitàMilano, 13 feb. (askanews) – “Lo scenario è positivo, i dati di vendita di gennaio sono ottimi. Ma abbiamo appena ricominciato dopo due anni in cui siamo rimasti inattivi e un anno di ripartenza difficilissimo. Ora bisogna dare continuità”. Lo ha detto Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, durante il panel ‘Made in Italy, grandi eventi e territorio: il turismo di domani nella vision dei protagonisti’ alla Bit in corso in Fiera Milano.
“Quello del rilascio e rinnovo dei passaporti al momento è un grave e assurdo problema – ha aggiunto Gattinoni – Nel 2023, nell’era della digitalizzazione, è inaccettabile che debbano passare anche 8-9 mesi per un appuntamento. So che le istituzioni stanno lavorando su soluzioni strutturali e mi auguro che presto prendano avvio. Come associazione ci siamo pure impegnati con l’Università della Bicocca per il master sul turismo e abbiamo attivato una partnership con il sistema degli Its: la formazione e le competenze innovative, tra digitale e green, sono decisive per restituire stimoli a chi già opera nel comparto e per calamitare nuove forze lavorative. Dobbiamo fare ogni sforzo per ridare attrattività e appetibilità a questo settore e le istituzioni devono aiutarci anche con sostegni fiscali mirati”.
“Abbiamo bisogno di certezze per programmare – ha concluso Gattinoni -. Dobbiamo sapere quali voli ci saranno tra 10 mesi o un anno. Insisto su questo tema, ma le compagnie low cost non possono mettere le tratte con un mese di anticipo e poi toglierle del tutto improvvisamente appena scema il traffico o si esauriscono i contributi pubblici. Non sappiamo ancora, per esempio, chi volerà questa estate su Sicilia o Sardegna mentre a noi serve poter pianificare il volato sia in uscita che in entrata”.

Usa-Cina, la strana “guerra” dei palloni sonda

Usa-Cina, la strana “guerra” dei palloni sondaRoma, 13 feb. (askanews) – Se uno degli scenari possibili all’epoca delle Guerre Stellari di Ronald Reagan era quello dell’uso bellico dei satelliti, gli umili palloni sonda erano finora sempre rimasti fuori dalle equazioni della geopolitica – prima che negli ultimi giorni una raffica di sorvoli e abbattimenti li abbia sbattuti in prima pagina.
A dire la verità, i casi accertati sono solo i primi due: il pallone sonda abbattuto sopra l’Oceano Pacifico, che ha innescato l’intera vicenda, e un secondo avvistato sopra l’America Latina. Il resto di quelli che tecnicamente sono “oggetti volanti non identificati” attende ancora una definizione più precisa.
La situazione tuttavia presenta certe aspetti politici che potrebbero creare alla Casa Bianca alcune difficoltà, e non tanto con degli ipotetici alieni risentiti – sembra alquanto improbabile che un manufatto del genere si faccia localizzare e abbattere tanto facilmente – quanto più prosaicamente con la Cina.
L’uso dei palloni sonda ad alta quota è generalizzato, soprattutto per scopi di rilevazione scientifica ma un utilizzo mirato alla raccolta di intelligence non è da escludere a priori per diversi motivi: un globo aerostatico, anche autopropulso, sarebbe potenzialmente in grado di permanere su un obbiettivo per pìù tempo rispetto a un satellite-spia, e a un costo decisamente inferiore.
Ma malgrado la bassa velocità e la ristretta sezione radar, un pallone sonda rimane facilmente rilevabile, né la quantità di dati raccolta può considerarsi superiore in alcun modo a quella di una satellite in orbita bassa; inoltre, la direzione in ultima analisi rimane fissata da ovest verso est alle altitudini in considerazione, a causa dei venti.
In attesa dell’analisi dell’Fbi sui frammenti del primo pallone sonda abbattuto, rimangono quindi in piedi due ipotesi: quella di uno o più apparecchi per usi civili effettivamente finiti fuori controllo, o una provocazione da parte di Pechino.
Come sottolineano diversi media Usa, l’Amministrazione Biden si è fatta cogliere in contropiede: la prudenza manifestata nell’abbattere un globo sonda cinese – di cui Pechino aveva ufficialmente confermato la paternità – sopra un’area abitata è stata colta al balzo dai Repubblicani per accusare la Casa Bianca di inettitudine e indecisione.
Un colpo che è arrivato a segno se è vero che nei successivi casi né Biden né il governo canadese – che condivide con Washington il sistema di sorveglianza aerea sull’America settentrionale, quel Norad tradizionalmente incaricato di “tracciare” la rotta di Babbo Natale – hanno mostrato esitazioni di sorta nell’abbattere qualsiasi oggetto volante non identificato comparso nei loro spazi aerei nei giorni successivi.
Resta però da vedere quanto tali oggetti – descritti come più piccoli rispetto al globo sonda cinese, e l’ultimo di forma ottagonale – siano effettivamente sconosciuti. E se non si tratti di un’esibizione di forza per placare l’opposizione Repubblicana sfruttando a scopi quasi propagandistici dei sorvoli probabilmente assai più comuni di quanto non si pensi.
In attesa di come gestire una situazione a dir poco inattesa, il Pentagono si trincera dietro un “non sappiamo” riguardo alla natura degli oggetti intercettati, flirtando come tradizione con la tesi del manufatto extraterrestre, per la gioia dei complottisti; Pechino a sua volta ha sottolineato come dall’inizio del 2022 degli apparecchi statunitensi abbiano violato il suo spazio aereo in almeno una decina di occasioni.
Una vicenda che comunque vada a finire non farà la parte del leone nella querelle strategica sino-americana ma che di certo non contribuirà ad allentare le tensioni sullo sfondo della crisi ucraina – in cui Pechino potrebbe ancora giocare un ruolo essenziale nel porre un freno alle ambizioni russe – e della situazione nel Mar Cinese meridionale, che gli alleati di Washington nella regione osservano con sempre maggiore preoccupazione.