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MotoG, Bezzecchi mago della pioggia in pole a Silverstone

MotoG, Bezzecchi mago della pioggia in pole a SilverstoneRoma, 5 ago. (askanews) – La Ducati Mooney VR46 di Marco Bezzecchi vola sul bagnato di Silverstone e conquista la pole in 2:15.359 nonostante una caduta senza conseguenze nel finale. Tante le cadute, nell’enfasi di un turno che determina la griglia della gara sprint di sabato pomeriggio e quella del gran premio di domenica. “Una giornata sicuramente impegnativa per il meteo – le parole di Bezzecchi a fine prove – ma sono molto soddisfatto della pole position, utilissima anche in ottica gare per domani, e in generale delle sensazioni sotto la pioggia. Mi sono sentito subito a mio agio anche considerata la quantità d’acqua in pista. Ho preso sempre più confidenza e nel finale ho commesso un piccolo errore che mi è costato la caduta. Sarà una Sprint davvero complicata, soprattutto il via, se continua a piovere in questo modo. Rimaniamo concentrati, rimettiamo in sesto la moto e diamo il massimo”. In prima fila al Gp di Gran Bretagna, sulla pista di Silverstone, anche Jack Miller con la Ktm che a Silverstone è tornata protagonista. Terzo posto per Alex Marquez, scivolato subito dopo aver segnato il suo miglior tempo. Tra le vittime della pioggia inglese il nome più illustre è però quello di Pecco Bagnaia che a dispetto di una scivolata a sei minuti dalla fine, ha conservato il quarto posto di fianco ad Augusto Fernandez, in seconda fila e davanti a Luca Marini (sesto tempo per lui), caduto anche sua volta nel finale. Il campione del mondo ha faticato fin da venerdì mattina, in condizioni migliori, sul bagnato ha pagato un piccolo errore che in previsione della gara sprint di sabato pomeriggio, non dovrebbe compromettere più di tanto la lotta per il podio.

 

Bollino nero e scontro mortale sull’A1, we difficile per chi viaggia

Bollino nero e scontro mortale sull’A1, we difficile per chi viaggiaRoma, 5 ago. (askanews) – Traffico da “bollino nero” in questo fine settimana di partenze per le vacanze. Situazione resa più difficile da incidenti, il più grave dei quali è avvenuto nel bolognese in una galleria dell’A1, che ha visto coinvolti un mezzo pesante e un’auto e in cui una persona è morta. Ci sono chilometri di file verso Bologna. Di seguito, il comunicato dell’Anas sulla situazione generale.

Traffico da bollino nero per le grandi partenze di agosto. A partire dal pomeriggio di oggi, lungo la rete Anas (Gruppo FS Italiane) è atteso traffico in costante aumento. In particolare Viabilità Italia prevede bollino rosso, a partire da oggi e bollino nero nella mattinata di domani, 6 agosto, con spostamenti in aumento verso le grandi direttrici. Il bollino torna rosso a partire dal pomeriggio di sabato 6 agosto e per tutta la domenica, 7 agosto, con traffico intenso per le ultime partenze di questo primo fine settimana agostano. Le tratte interessate sono, in direzione sud, le principali direttrici verso le località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e ai valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani e per i numerosi spostamenti locali. Si prevede, inoltre, un consistente flusso di traffico in prossimità dei centri urbani, soprattutto a partire dal tardo pomeriggio di domenica, in concomitanza con i rientri del fine settimana. Oggi dalle 16.00 alle 22.00, domani sabato 6 agosto dalle 8 alle 22 e domenica 7 agosto dalle 7.00 alle 22.00 è in vigore il divieto di transito dei mezzi pesanti.

Il traffico riguarderà in particolare i principali itinerari turistici: la A2 “Autostrada del Mediterraneo” che attraversa Campania, Basilicata e Calabria; le statali 106 Jonica e 18 Tirrena Inferiore in Calabria; le autostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in Sicilia; la strada statale 131 Carlo Felice in Sardegna; la strada statale 148 Pontina nel Lazio, arteria particolarmente trafficata che insieme alla SS7 “Appia” assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso Lazio; l’Itinerario E45 (SS675 e SS3 bis) che interessa Umbria, Toscana, Emilia Romagna e collega il nord est con il centro Italia; le direttrici SS1 Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria), SS16 Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto). Infine al nord i Raccordi Autostradali RA13 ed RA14 in Friuli Venezia Giulia verso i valichi di confine, la SS36 del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, la SS45 di Val Trebbia in Liguria, la SS26 della Valle D’Aosta e la SS309 Romea tra Emilia Romagna e Veneto e la SS 51 di Alemagna in Veneto.

Con l’obiettivo di facilitare gli spostamenti e ridurre i disagi per gli utenti e in previsione dell’aumento dei flussi veicolari, Anas ha provveduto a rimuovere, a partire dall’8 luglio e fino al 4 settembre oltre 500 cantieri, più della metà di quelli precedentemente attivi (oltre mille), con l’obiettivo di offrire un viaggio più confortevole e sicuro, non solo per spostamenti di breve e medio raggio, ma anche di lungo raggio. La riduzione dei cantieri stradali Anas si inserisce nell’ambito del Piano concordato e promosso dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims). Per la situazione dei cantieri inamovibili, Anas invita i viaggiatori a consultare prima di partire il sito stradeanas.it alla sezione Info viabilità/Piani interventi (link www.stradeanas.it/piani-interventi). Sotto la supervisione h. 24 della Sala Situazioni Nazionale operano 21 Sale Operative territoriali (h24 e h12) tra cui quella dell’A2 “Autostrada del Mediterraneo”, che opera in affiancamento alla Polizia Stradale. Sulla rete stradale e autostradale, in regime di turnazione, sono presenti circa 2.500 addetti per la sorveglianza, il pronto intervento, l’assistenza agli utenti, il coordinamento delle attività tecniche e di gestione. Il personale ha a disposizione oltre 2.000 automezzi, di questi 1.100 dotati di telecamere, 1.234 pannelli a messaggio variabile e 6230 telecamere fisse.

Gli effetti del “ciclone” Circe sull’Italia

Gli effetti del “ciclone” Circe sull’ItaliaRoma, 5 ago. (askanews) – Ciclone Circe sull’Italia: il vortice di origine atlantica domina il territorio con un minimo di pressione centrato tra Emilia e Marche. Da questa posizione, Circe invia spire perturbate dal Nord-Est fino alla Sicilia, permettendo un graduale miglioramento solo su Nord-Ovest e Sardegna. Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma infatti che Circe si muoverà lentamente verso i Balcani: nelle prossime 24 ore avremo ancora maltempo a suon di temporali anche intensi. I fattori meteo più importanti ed anomali di questa perturbazione, oltre ai rovesci, saranno vento e temperatura. Il vento ci accompagnerà fino a martedì mattina, le temperature scenderanno sensibilmente fino a lunedì. Il vento è atteso forte o molto forte di Maestrale su tutti i bacini occidentali, da domani è atteso ancora il Foehn in Pianura Padana occidentale, mentre al Sud il vento si intensificherà ulteriormente fino a martedì. Le temperature sono previste in discesa con picchi minimi di 10 gradi al mattino di lunedì in Pianura Padana: a Torino e Milano avremo bisogno del piumino per qualche ora, poi il termometro salirà a fatica fino a 24-25°C; pensate, come semplice esempio, il 5 ottobre dell’anno scorso le temperature tra Torino e Milano oscillarono sugli stessi valori, 10/24 gradi in un contesto soleggiato. Insomma il Ciclone Circe ha ‘trasformato l’Estate in Autunno per qualche giorno’. Capitolo temporali: cerchiamo di capire dove sarà elevata la possibilità di avere rovesci intensi e locali nubifragi con grandine; in mattinata le zone a maggior rischio saranno Emilia Romagna e Triveneto, poi Marche, Umbria orientale, Abruzzo e Molise, mentre tutto il Sud rischierà il transito di qualche fenomeno violento da Ovest verso Est; nel pomeriggio ci sarà ancora molta instabilità specie sulle regioni centrali, in particolare tra Basse Marche, Abruzzo, Lazio e Molise, altrove prevarranno le schiarite e la situazione sarà leggermente meno grave. Per avere un miglioramento più deciso dovremo infatti aspettare la prima domenica di agosto: il sole splenderà sul settore occidentale italiano, specie al Nord-Ovest, anche grazie ai venti di Foehn secchi e più caldi con un sensibile, ma temporaneo, aumento termico ai piedi delle Alpi occidentali; di contro, i rovesci saranno ancora possibili sul Triveneto e le regioni adriatiche centrali, specie sul Friuli Venezia Giulia e le Marche. La nuova settimana, infine, inizierà con tempo più asciutto e schiarite quasi ovunque, tranne sulle adriatiche che potranno vivere brevi e locali residui momenti di instabilità. Ma l’inizio della settimana sarà ricordato soprattutto per il ‘fresco anomalo’ del mattino e il Maestrale furioso. Una due giorni, lunedì e martedì, tipica di fine settembre – inizio ottobre per quanto riguarda temperature e venti, un quasi autunno nel cuore dell’Estate.

A Palermo allarme diossina in varie parti della città

A Palermo allarme diossina in varie parti della cittàPalermo, 5 ago. (askanews) – Allarme diossina a Palermo. 35 volte superiore ai valori massimi consentiti la presenza di diossina nell’aria in alcune zone di Palermo, dopo l’incendio che lo scorso 24 luglio ha colpito la discarica di Bellolampo. A rilevare il dato è l’Arpa che ha eseguito i nuovi esami di campionamento dell’ambiente. In via Inserra il primo dato registrato il 24 luglio era di 939 grammi per metro cubo. Dopo i 300 scatta l’allarme. Adesso quello del 25 luglio nei pressi di Villa delle Ginestre in via Castellana, nel quartiere Borgo Nuovo, sale a 3.531 grammi per metro cubo.

Rapimento Kataleya, 4 arresti. Tra loro zio della bimba

Rapimento Kataleya, 4 arresti. Tra loro zio della bimbaFirenze, 5 ago. (askanews) – Eseguite quattro misure cautelari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari di Firenze su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di soggetti di nazionalita peruviana, tra i quali lo zio materno della piccola Mia Kataleya Chiclo Alvarez, vittima di sequestro di persona a scopo di estorsione, eseguito il 10 giugno 2023 – per plurimi reati commessi all’interno dell’ex hotel Astor, di Firenze. Tra questi figura quello di estorsione, di tentativi di estorsione e di rapina, commessi tra il novembre 2022 e il 28 maggio 2023, nonché di tentato omicidio di lesioni gravi, commessi lo stesso giorno, ai danni di occupanti della struttura occupata abusivamente nel settembre 2022 da cittadini peruviani e rumeni.

Reati, sottolinea la Procura, avvenuti nel quadro di una illegittima attivita di compravendita del diritto di occupare le stanze nella struttura alberghiera, con l’obbligo di pagare somme di denaro che vanno dai 600 ai 700 euro. I delitti a base estorsiva e di rapina, da quanto è stato ricostruito, sono stati commessi con il ricorso alla minaccia. Il 28 maggio decorso, nell’esecuzione di un raid punitivo nei confronti di più occupanti dell’hotel Astor, è stata la ricostruzione fatta dagli inquirenti, sarebbe avvenuto un primo pestaggio con una mazza da baseball, minacciando di morte una coppia di connazionali, se non avessero lasciato la stanza. Dopo essersi allontanati per qualche istante, gli aggressori hanno poi proseguito le violenze nei confronti di altri occupanti di una stanza vicino per fare poi ritorno incappucciati nella stanza della coppia e dirigersi minacciosamente verso la vittima designata, che per timore di essere uccisa si appendeva con le mani sul davanzale della finestra e si faceva cadere in strada.

A procedere agli arresti sono stati cinquanta poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Firenze. Mentre sono stati eseguiti dieci decreti di perquisizione da parte degli appartenenti al Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Firenze, nei confronti di più familiari della bimba rapita e di altre persone, in qualità di terzi non indagati, di interesse per le investigazioni in corso per il sequestro di persona a scopo di estorsione.

Fisco, Meloni: riforma storica, meno tasse per famiglie e imprese

Fisco, Meloni: riforma storica, meno tasse per famiglie e impreseRoma, 4 ago. (askanews) – “Sono molto soddisfatta dell’approvazione in via definitiva in Parlamento della delega fiscale. Una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l’Italia aspettava da cinquant’anni. Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Sono alcuni dei principi – prosegue – di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra Fisco, cittadini e imprese e che il Governo lavorerà per attuare concretamente con i decreti attuativi. Un impegno preso con i cittadini che oggi abbiamo onorato, nell’interesse dell’Italia”.

Petrolio accentua rialzi, Brent 86,31 dollari a massimi da aprile

Petrolio accentua rialzi, Brent 86,31 dollari a massimi da aprileRoma, 4 ago. (askanews) – I prezzi del petrolio proseguono la risalita, portandosi ai massimi da oltre 3 mesi a questa parte. In serata in barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord risulta in rialzo dell’1,40 per cento a 86,31 dollari. Il West Texas Intermediate sale dell’1,50 per cento a 82,77 dollari. In entrambi i casi si tratta dei livelli più elevati dalla metà di aprile.

Ieri i prezzi sono scattati al rialzo dopo che l’Arabia Saudita ha annunciato la proroga di almeno un mese – su tutto settembre – del taglio supplementare da 1 milione di barili al giorno che da settimane impone sulle sue esportazioni. Oggi ulteriori spinte rialziste si sono verificate dopo un attacco da parte dell’Ucraina ad una nave russa presso uno snodo chiave nel Mar Nero, anche per le esportazioni di greggio. In rincari delle ultime sedute, in piena stagione dei trasferimenti estivi, rischiano di reinnescare gli aumenti dei prezzi dei carburanti, già oggetto di vivace dibattito nelle recenti settimane.

Kim Kardashian vs Kanye West: Il Divorzio, in esclusiva su Discovery+

Kim Kardashian vs Kanye West: Il Divorzio, in esclusiva su Discovery+Roma, 4 ago. (askanews) – Arriva giovedì 10 agosto, in esclusiva su Discovery+, “Kim Kardashian vs Kanye West: Il Divorzio”, un racconto inedito che vede protagonisti gli avvocati coinvolti nelle pratiche di separazione e gli amici della coppia, in cui emergono i retroscena del tumultuoso e miliardario divorzio tra la primogenita di casa Kardashian e il rapper e produttore statunitense.

Sembra distante un’eternità quel 24 maggio del 2014, quando Kim Kardashian e Kanye West si scambiavano le loro promesse d’amore nella storica dimora fiorentina del Forte di Belvedere a Firenze. Ora, di quella storia d’amore, restano solo intere pagine di giornali di gossip, accuse e diatribe consumatesi a colpi di tweet e atti giudiziari, di quello che da lì a poco sarebbe diventato il divozio più chiacchierato di Hollywood. Nel documentario Kim Kardashian vs Kanye West: Il Divorzio, si ripercorre la storia del matrimonio di Kim e Kanye, dagli inizi idilliaci fino alla battaglia legale durata due anni che ha portato alla fine della loro relazione. Saranno due i punti di vista mostrati in “Kim Kardashian vs Kanye West: Il Divorzio”: da una parte, il racconto del complesso rapporto di Kanye con i media e l’imponente famiglia Kardashian, e il suo disperato tentativo di salvare il matrimonio, e, dall’altra, Kim in balia di un relazione completamente allo sbando e di continui attacchi online subiti da parte dell’ex marito, fino alla decisione definitiva di porre fine al matrimonio.

Ok alla delega per il nuovo fisco. Resta il nodo coperture

Ok alla delega per il nuovo fisco. Resta il nodo copertureRoma, 4 ago. (askanews) – Via libera finale della Camera dei deputati in terza lettura al disegno di legge delega sulla riforma fiscale con 184 voti favorevoli 85 voti contrari. Il provvedimento, presentato il 23 marzo, è stato licenziato in prima lettura dalla Camera il 12 aprile ed in seconda lettura con modifiche dal Senato il 2 agosto.

Come promesso dal governo il disegno di legge viene quindi convertito prima della pausa estiva del Parlamento in modo da poter iniziare ad esercitare la delega, che vale 24 mesi, già entro quest’anno con il varo dei primi decreti delegati. L’esecutivo dovrà fare i conti con le risorse a diposizione e con ogni probabilità le prime misure ad essere attuate saranno quelle che non richiedono coperture. Il ddl disegna la cornice della riforma fiscale che non dovrà comportare oneri per le casse dello Stato, né aggravi della pressione fiscale. In buona parte si finanzierà con la revisione delle oltre 600 tax expenditure, che hanno un costo di 165 miliardi, ma nel corso dei prossimi due anni serviranno ulteriori risorse per rivedere il sistema delle entrate.

La delega, definita dal viceministro all’economia Maurizio Leo “una svolta nel nostro sistema tributario”, tocca infatti tutti i tributi, diretti e indiretti, degli enti territoriali, doganali e sui giochi. Per l’Irpef si prevede la revisione di aliquote e scaglioni con la prospettiva dell’aliquota unica (flat tax). Ma questo è un obiettivo graduale di legislatura come ha anche precisato Leo alla Camera: “Le famose quattro aliquote rendono la vita difficile ai contribuenti, vogliamo addolcire la curva iniziando da tre aliquote per arrivare gradualmente verso la flat tax, senza abbandonare la logica della progressività che si può ottenere anche attraverso il meccanismo delle deduzioni e delle detrazioni”.

L’Ires, che versano le società di capitali, sarà più bassa sulla quota di reddito che viene destinata a investimenti o assunzioni. Una parte importante della delega è riservata alla semplificazione dei procedimenti dichiarativi, accertativi, di riscossione e del contenzioso. Quanto alle procedure di accertamento, il nuovo fisco punta sul potenziamento della cooperative compliance e sull’istituzione del concordato preventivo biennale per i contribuenti, titolari di reddito di impresa o di lavoro autonomi, di minori dimensioni. Con quest’ultimo istituto, in sostanza, i contribuenti avranno la possibilità di aderire alla proposta che formula l’Agenzia delle Entrate sulla base delle informazioni contenute nelle banche dati, per il pagamento delle imposte sui redditi per due anni. Eventuali maggiori o minori redditi imponibili rispetto a quelli proposti dall’Agenzia diventano irrilevanti ai fini del pagamento delle imposte, fermi restando gli obblighi contabili e dichiarativi.

Questa misura ha attirato molte critiche dalle opposizioni che la vedono come un allentamento della lotta all’evasione tanto da spingere lo stesso Leo ad affermare in Aula che “Il concordato preventivo biennale non è un regalo agli evasori, tutt’altro. Si basa sulla tecnologia, sull’intelligenza artificiale, sull’interoperabilità delle banche dati, sull’analisi predittiva”. Il primo esame della Camera ha apportato una serie di modifiche al testo. Tra le principali figurano l’aliquota agevolata per le tredicesime, gli straordinari sopra una certa soglia e i premi di produttività e la possibilità di rateizzare il pagamento degli acconti e del saldo Irpef per gli autonomi e gli imprenditori individuali. Più “pesanti” gli emendamenti approvati in seconda lettura al Senato come lo stop al pignoramento automatico sui conti correnti che avverrà solo dopo una procedura semplificata ed informatizzata. A Palazzo Madama sono state poi escluse le sanzioni penali per dichiarazione infedele per le imprese che aderiscono all’adempimento collaborativo e che hanno comunicato in via preventiva l’esistenza di rischi fiscali. Inserito anche l’istituto dell’adempimento collaborativo per chi trasferisce la residenza in Italia o in Italia detiene un reddito oltre un milione anche attraverso un trust. Via libera inoltre a Rid e pagamenti elettronici per gli adempimenti tributari, alla disponibilità dei modelli fiscali due mesi degli adempimenti e alla riduzione dei tempi di rimborso per i contribuenti più affidabili individuati secondo l’indice ISA. Alla ripresa di settembre il primo passaggio per arrivare all’implementazione concreta della delega sarà la definizione della Nadef e quindi degli spazi di bilancio, che allo stato attuale appaiono strettissimi, a disposizione dei decreti delegati. “Quando avremo certezze sulle risorse faremo previsioni sull’attuazione delle misure. Dobbiamo attendere l’andamento dei conti del 2023 e la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza” ha spiegato Leo riconoscendo che “nel 2024 potranno entrare in vigore i provvedimenti della riforma che non richiedono coperture, ad esempio quelle sui procedimenti”. Oltre ai voti della maggioranza, la delega ha incassato il voto favorevole di Azione-Italia Viva “dovuto al fatto – ha spiegato Luigi Marattin – che ricalca in toto il lavoro parlamentare fatto nella scorsa legislatura e confluito nella delega Draghi”. Arriva invece un giudizio decisamente negativo del Pd che con la segretaria Elly Schlein definisce la delega fiscale una misura che “rende più profonde le già insopportabili iniquità del sistema fiscale con la introduzione di nuovi regimi di favore che sottraggono altri redditi alla progressività e violano il principio di equità orizzontale”. Bocciatura netta anche dal M5S che con il capogruppo in commissione finanze della Camera, Emiliano Fenu, rileva che “questa riforma è una patacca che non abbasserà le tasse di mezzo euro, perché non sa o non ha il coraggio di recuperare davvero risorse utili ad alleviare il carico tributario a lavoratori, famiglie e imprese”. Alleanza Verdi Sinistra sottolinea che nella delega “non c’è nessuna misura per alzare la tassazione sulle rendite, sulle grandi ricchezze e sugli extraprofitti da indirizzare al welfare e per abbassare la pressione fiscale sui soliti noti” mentre per +Europa “i principi della delega fiscale sono molto ampi, quasi una delega in bianco” mentre “è sparita dai radar la digitalizzazione del catasto, una misura di civiltà”.

Fisco, ok a delega per la ‘svolta’. Resta il nodo coperture

Fisco, ok a delega per la ‘svolta’. Resta il nodo copertureRoma, 4 ago. (askanews) – Via libera finale della Camera dei deputati in terza lettura al disegno di legge delega sulla riforma fiscale con 184 voti favorevoli 85 voti contrari. Il provvedimento, presentato il 23 marzo, è stato licenziato in prima lettura dalla Camera il 12 aprile ed in seconda lettura con modifiche dal Senato il 2 agosto.

Come promesso dal governo il disegno di legge viene quindi convertito prima della pausa estiva del Parlamento in modo da poter iniziare ad esercitare la delega, che vale 24 mesi, già entro quest’anno con il varo dei primi decreti delegati. L’esecutivo dovrà fare i conti con le risorse a diposizione e con ogni probabilità le prime misure ad essere attuate saranno quelle che non richiedono coperture. Il ddl disegna la cornice della riforma fiscale che non dovrà comportare oneri per le casse dello Stato, né aggravi della pressione fiscale. In buona parte si finanzierà con la revisione delle oltre 600 tax expenditure, che hanno un costo di 165 miliardi, ma nel corso dei prossimi due anni serviranno ulteriori risorse per rivedere il sistema delle entrate.

La delega, definita dal viceministro all’economia Maurizio Leo “una svolta nel nostro sistema tributario”, tocca infatti tutti i tributi, diretti e indiretti, degli enti territoriali, doganali e sui giochi. Per l’Irpef si prevede la revisione di aliquote e scaglioni con la prospettiva dell’aliquota unica (flat tax). Ma questo è un obiettivo graduale di legislatura come ha anche precisato Leo alla Camera: “Le famose quattro aliquote rendono la vita difficile ai contribuenti, vogliamo addolcire la curva iniziando da tre aliquote per arrivare gradualmente verso la flat tax, senza abbandonare la logica della progressività che si può ottenere anche attraverso il meccanismo delle deduzioni e delle detrazioni”.

L’Ires, che versano le società di capitali, sarà più bassa sulla quota di reddito che viene destinata a investimenti o assunzioni. Una parte importante della delega è riservata alla semplificazione dei procedimenti dichiarativi, accertativi, di riscossione e del contenzioso. Quanto alle procedure di accertamento, il nuovo fisco punta sul potenziamento della cooperative compliance e sull’istituzione del concordato preventivo biennale per i contribuenti, titolari di reddito di impresa o di lavoro autonomi, di minori dimensioni. Con quest’ultimo istituto, in sostanza, i contribuenti avranno la possibilità di aderire alla proposta che formula l’Agenzia delle Entrate sulla base delle informazioni contenute nelle banche dati, per il pagamento delle imposte sui redditi per due anni. Eventuali maggiori o minori redditi imponibili rispetto a quelli proposti dall’Agenzia diventano irrilevanti ai fini del pagamento delle imposte, fermi restando gli obblighi contabili e dichiarativi.

Questa misura ha attirato molte critiche dalle opposizioni che la vedono come un allentamento della lotta all’evasione tanto da spingere lo stesso Leo ad affermare in Aula che “Il concordato preventivo biennale non è un regalo agli evasori, tutt’altro. Si basa sulla tecnologia, sull’intelligenza artificiale, sull’interoperabilità delle banche dati, sull’analisi predittiva”. Il primo esame della Camera ha apportato una serie di modifiche al testo. Tra le principali figurano l’aliquota agevolata per le tredicesime, gli straordinari sopra una certa soglia e i premi di produttività e la possibilità di rateizzare il pagamento degli acconti e del saldo Irpef per gli autonomi e gli imprenditori individuali. Più “pesanti” gli emendamenti approvati in seconda lettura al Senato come lo stop al pignoramento automatico sui conti correnti che avverrà solo dopo una procedura semplificata ed informatizzata. A Palazzo Madama sono state poi escluse le sanzioni penali per dichiarazione infedele per le imprese che aderiscono all’adempimento collaborativo e che hanno comunicato in via preventiva l’esistenza di rischi fiscali. Inserito anche l’istituto dell’adempimento collaborativo per chi trasferisce la residenza in Italia o in Italia detiene un reddito oltre un milione anche attraverso un trust. Via libera inoltre a Rid e pagamenti elettronici per gli adempimenti tributari, alla disponibilità dei modelli fiscali due mesi degli adempimenti e alla riduzione dei tempi di rimborso per i contribuenti più affidabili individuati secondo l’indice ISA. Alla ripresa di settembre il primo passaggio per arrivare all’implementazione concreta della delega sarà la definizione della Nadef e quindi degli spazi di bilancio, che allo stato attuale appaiono strettissimi, a disposizione dei decreti delegati. “Quando avremo certezze sulle risorse faremo previsioni sull’attuazione delle misure. Dobbiamo attendere l’andamento dei conti del 2023 e la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza” ha spiegato Leo riconoscendo che “nel 2024 potranno entrare in vigore i provvedimenti della riforma che non richiedono coperture, ad esempio quelle sui procedimenti”. Oltre ai voti della maggioranza, la delega ha incassato il voto favorevole di Azione-Italia Viva “dovuto al fatto – ha spiegato Luigi Marattin – che ricalca in toto il lavoro parlamentare fatto nella scorsa legislatura e confluito nella delega Draghi”. Arriva invece un giudizio decisamente negativo del Pd che con la segretaria Elly Schlein definisce la delega fiscale una misura che “rende più profonde le già insopportabili iniquità del sistema fiscale con la introduzione di nuovi regimi di favore che sottraggono altri redditi alla progressività e violano il principio di equità orizzontale”. Bocciatura netta anche dal M5S che con il capogruppo in commissione finanze della Camera, Emiliano Fenu, rileva che “questa riforma è una patacca che non abbasserà le tasse di mezzo euro, perché non sa o non ha il coraggio di recuperare davvero risorse utili ad alleviare il carico tributario a lavoratori, famiglie e imprese”. Alleanza Verdi Sinistra sottolinea che nella delega “non c’è nessuna misura per alzare la tassazione sulle rendite, sulle grandi ricchezze e sugli extraprofitti da indirizzare al welfare e per abbassare la pressione fiscale sui soliti noti” mentre per +Europa “i principi della delega fiscale sono molto ampi, quasi una delega in bianco” mentre “è sparita dai radar la digitalizzazione del catasto, una misura di civiltà”.