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Sanremo, ascolti terza serata: 10 mln 700mila spettatori, share 59.8%

Sanremo, ascolti terza serata: 10 mln 700mila spettatori, share 59.8%Roma, 14 feb. (askanews) – La terza serata del Festival di Sanremo di Carlo Conti è stata in seguita in media – in termini di total audience – da 10 milioni 700mila spettatori pari al 59,8% di share.


Lo scorso anno la terza serata di Sanremo era stata seguita da 10.001.000 spettatori per il 60,1% di share. La prima parte dalle 21.19 alle 23.32 segna il 58,1% di share con 13 milioni 243mila spettatori. La seconda parte, dalle 23.34 alle 25.38 registra il 65% con 6 milioni 436mila spettatori.

Ue: dazi “reciproci” Trump “un passo nella direzione sbagliata”

Ue: dazi “reciproci” Trump “un passo nella direzione sbagliata”Roma, 14 feb. (askanews) – Il nuovo ordine esecutivo del presidente Usa Donald Trump – che prevede dazi doganali reciproci sulle merci in entrata negli Stati Uniti, equivalenti ai dazi che i paesi terzi impongono sulle loro importazioni dagli Usa – rappresentano “un passo nella direzione sbagliata”. Lo sostiene la Commissione europea, che con un comunicato, ribadisce l’impegno a favore di un sistema degli scambi “aperto e prevedibile a beneficio di tutti i partecipanti”.


“L’Ue mantiene alcuni dei dazi più bassi nel mondo e non vede alcuna giustificazione per un aumento dei dazi Usa sulle sue esportazioni. I dazi sono tasse. Imponendo dazi gli Usa stanno tassando i cittadini, aumentando i costi delle imprese, soffocando la crescita e alimentando l’inflazione”, si legge. Bruxelles ribadisce di esser pronta a rispondere.

Unipol chiude 2024 con utili a 1,1mld e spinge intesa Bper-Sondrio

Unipol chiude 2024 con utili a 1,1mld e spinge intesa Bper-SondrioMilano, 14 feb. (askanews) – Unipol archivia il 2024 con un utile netto consolidato a 1,119 miliardi di euro, contro l’1,31 miliardi di profitti del 2023. La raccolta diretta assicurativa sale a 15,6 miliardi di euro (+4,6% rispetto al 31 dicembre 2023), con 9,2 miliardi dal comparto danni e 6,4 miliardi dal comparto vita. Il dividendo proposto è di 0,85 euro per azione per un dividend yield del 6,2%. La compagnia è al lavoro per il piano industriale 2025-2027 che sarà presentato al mercato il 28 marzo.


In occasione dell’approvazione dei conti, il consiglio di Unipol ha anche svolto un esame preliminare dell’Ops annunciata da Bper sulla totalità delle azioni di Popolare Sondrio, due banche che vedono nella stessa Unipol il loro principale azionista. Il board, si legge nella nota, condivide “il razionale strategico e industriale” dell’Ops e il consiglio di amministrazione, presieduto da Carlo Cimbri, “ha sottolineato l’importanza, sia per BPER che per BPSO di intraprendere – auspicabilmente con spirito costruttivo da entrambe le parti – un processo aggregativo che consentirà di rafforzare le dimensioni e il posizionamento competitivo nonché di favorire le evoluzioni delle stesse, con positivi riflessi anche sulle attività industriali in comune con il Gruppo Unipol, valorizzando al contempo i tradizionali legami con i territori di riferimento, segno distintivo della storia di entrambi gli istituti”. Una posizione assunta “tenuto anche conto dell’accelerazione del processo di consolidamento del settore bancario italiano attualmente in corso, quali azionisti significativi e partner bancassicurativi di entrambi gli istituti”. La compagnia evidenzia anche che l’operazione “coinvolge due istituti di credito con radici comuni e legati da una pluriennale condivisione di società prodotto in diversi ambiti di attività: dal risparmio gestito, al leasing e alle assicurazioni”.

Consumi, Confesercenti: spesa media 80 euro per San Valentino

Consumi, Confesercenti: spesa media 80 euro per San ValentinoRoma, 14 feb. (askanews) – Il 60% degli italiani continua a celebrare la festa di San Valentino: il budget medio si attesta sugli 80 euro, in leggero calo rispetto al 2024 (85 euro, -6%), con un aumento delle cene in casa. Complice, probabilmente, anche il Festival di Sanremo. Sono questi i dati principali emersi da un’indagine condotta da Confesercenti sui consumi per la festa di San Valentino.


Anche nel 2025, scrive la confederazione, la cena romantica è il modo preferito dagli italiani per onorare San Valentino con il 70% di chi ha deciso di festeggiare. Una percentuale maggiore rispetto a chi farà un regalo, quota che si attesta al 60%. Stabile al 5%, invece, la percentuale di chi festeggia in viaggio con il proprio partner. Diminuiscono dal 69% al 63% le coppie che sceglieranno un ristorante o un pubblico esercizio. Di contro, sale il numero degli italiani che festeggerà San Valentino con una cena homemade passando dal 22% al 29%.


Sono sempre i cioccolatini il dono romantico più amato dagli italiani, scelto dal 38% di chi festeggia. A seguire nella classifica dei regali più gettonati i prodotti di profumeria (26%), i fiori (24%), gli accessori di gioielleria (22%) e gli accessori moda (20%), anche grazie alla spinta dei saldi invernali ancora in corso. Chiudono questo speciale elenco le vacanze o i pacchetti di attività di coppia (12 %) e i prodotti di cosmetica o servizi e percorsi benessere (stabili al 10%). “Il periodo non è dei più semplici con l’economia italiana sostanzialmente ferma e i consumi che faticano a ripartire. San Valentino – commenta il presidente di Fiepet Confesercenti Giancarlo Banchieri – conferma purtroppo questa tendenza con un calo della domanda del 15%, in continuità con quanto succede da Capodanno in poi. Per invertire la rotta speriamo nelle scelte last minute che invece sono in aumento. Continua il momento difficile per le imprese del settore e i pubblici esercizi che, oltre al calo dei consumi, vivono il rischio concreto di una nuova stangata legata ai costi dell’energia”.

Sanremo terzo atto, Duran Duran infiammano l’Ariston. Premio carriera a Zanicchi, Settembre vince nei giovani

Sanremo terzo atto, Duran Duran infiammano l’Ariston. Premio carriera a Zanicchi, Settembre vince nei giovaniSanremo, 14 feb. (askanews) – La voce è (pressoché) la stessa, la grinta e l’energia anche. Eppure sono passati 40 anni, ma la standing ovation conferma che il pubblico ha gradito il grande ritorno della band inglese sul palco dell’Ariston.


Festival di Sanremo, terzo atto: è la serata dei Duran Duran, che fanno ballare l’Ariston a ritmo di musica anni ’80, da “Invisible” a “Notorious” fino a “Ordinary world”. Al termine di “Girls on film” è arrivata Victoria De Angelis, la bassista dei Måneskin che si è unita ai Duran Duran in “Psycho killer” dei Talking Heads. John Tayor, bassista e fondatore dei Duran Duran, l’aveva definita “la più importante bassista elettrica in circolazione”. Mancata la reunion dei Måneskin, ma sul palco dell’Ariston Conti ha portato a distanza di 24 ore Vic e Damiano. “E’ un gruppo fantastico. Dovreste essere orgogliosi di avere i Måneskin in Italia”, aveva detto Simon Le Bon ieri in conferenza stampa. Settembre vince tra le Nuove Proposte mentre Olly, Irama, Coma_Cose, Brunori Sas e Francesco Gabbani entrano nella top 5 (randomica) della terza serata.


Tornando al momento centrale della serata, al Baronetto di Inghilterra Sir Simon Le Bon Carlo Conti ha consegnato il Premio città di Sanremo e ovviamente non poteva mancare “The wild boys”, brano che li ha consacrati icone della ribellione dei giovani degli ’80. La terza serata del Festival ha visto protagonisti 14 big, tra cui Olly apparso un po’ stanco ha comunque ottenuto una standing ovation, Tony Effe torna “cattivo ragazzo” tutto tatuaggi e pelle nera; fanno ballare Gaia, Clara, Gaia, i Coma_Cose con il brano tormentone Cuoricini. Brunori Sas, Gabbani e Irama non sbagliano.


Ad affiancare Carlo Conti, questa sera, tre donne. “Saremo le co.co.co di Carlo…”, aveva scherzano una di loro, Miriam Leone. Insieme a lei Katia Follesa, che ha inscenato uno sketch con Simon Le Bon e un grande cartello “Sposerò Simon Le Bon”. Dopo il bacio sulle labbra con il frontman dei Duran Duran, ha coronato così il sogno di tutte le teenager dell’epoca. Ad aprire la serata Edoardo Bennato che ha intonato “Sono solo canzonette”; premio alla carriera a Iva Zanicchi che ha intonato il medley dei tre brani con cui ha vinto il Festival: “Non pensare a me”, “Ciao cara come stai”, “Zingara”.


Al Festival arriva anche il tema della disabilità grazie alla presenza di alcuni membri del Teatro Patologico, accompagnati dal suo creatore Dario D’Ambrosi. “Diamo speranza a milioni di famiglie, perché quando sta bene un ragazzo disabile, stanno bene milioni di persone – ha spiegato D’Ambrosi -. È da qui che dobbiamo migliorare la nostra società. Perché loro sono il sale della vita, senza di loro la vita sarebbe una noia mortale”. C’è spazio anche per il piccolo grande esperto del festival, Samuele Parodi, salito sul palco dell’Ariston dopo che aveva lanciato un appello al direttore artistico per essere invitato a Sanremo. Carlo lo ha messo alla prova con una serie dei domande e il giovanissimo ha risposto con precisione ai quiz fatti da Conti e da alcuni degli ospiti in sala; poi ha presentato il quarto concorrente in gara, Massimo Ranieri. Samuele Parodi ha 11 anni, canta recita e danza. “Ne sa più di Marino Bartoletti – ha etto scherzando Conti- ho trovato il conduttore del prossimo anno”. Di Serena Sartini e Alessandra Velluto

”Sono solo canzonette”: la terza serata del Festival di Sanremo si è aperta con Edoardo Bennato

”Sono solo canzonette”: la terza serata del Festival di Sanremo si è aperta con Edoardo BennatoSanremo, 13 feb. (askanews) – La terza serata del Festival di Sanremo si è aperta con Edoardo Bennato che ha cantato “Sono solo canzonette”. Il pubblico ha accompagnato l’esibizione con applausi e balli. Carlo Conti – insieme a Bennato – ha lanciato il docufilm in onda su Rai1 mercoledì 19 febbraio.


“Saluto il mio bimbo che ora sta dormendo, ma così da grande potrà vedere la sua mamma”, ha detto la co-conduttrice – una delle tre di stasera – del Festival di Sanremo Miriam Leone, diventata recentemente mamma. In abito a sirena in velluto nero tempestato di grandi perle bianche, ha rivissuto il suo debutto a Miss Italia del 2008, con la gag fatta da Carlo Conte che conduceva il concorso di bellezza nell’edizione che l’attrice ha vinto dando inizio alla sua carriera.

Mezzo Pd ricorda Franco Marini, tra messaggi al partito e alla Cisl

Mezzo Pd ricorda Franco Marini, tra messaggi al partito e alla CislRoma, 13 feb. (askanews) – C’era una bella fetta di Pd a ricordare Franco Marini, oggi all’Istituto Sturzo. L’evento non era faccenda esclusivamente democratica, c’erano anche figure come il fresco ex segretario Cisl Luigi Sbarra o l’ex ministro Vincenzo Scotti, ma la pattuglia di esponenti Pd – di rito Dc e Margherita – era assai nutrita. Un incontro tra ‘amici’ – nell’accezione del termine che era in voga nella ‘Balena bianca’ – una riunione in omaggio all’ex presidente del Senato, ma durante la quale non sono mancati gli accenni al dibattito attuale.


Era piena la sala del convegno su ‘Franco Marini e la sinistra sociale’, aperto da Guelfo Fiore, Giorgio Merlo e Nicodemo Oliverio. Tanti, appunto, parlamentari Pd in carica o ‘emeriti’: Dario Franceschini, Luigi Zanda, Pierluigi Castagnetti, Anna Ascani, Giorgio Merlo, Silvia Costa, Renzo Lusetti, Giampaolo D’Andrea, tra gli altri. Ma, appunto, anche Sbarra e Scotti, oltre a Pier Ferdinando Casini, che ora è senatore Pd ma che è stato a lungo con il centrodestra di Silvio Berlusconi. Tutti a ricordare l’ex presidente del Senato ed ex segretario generale della Cisl, “un leader”, come ha detto Merlo poi imitato da Casini. Un mancato “grande presidente della Repubblica”, per Sbarra. “Sarebbe stato un Pertini cattolico”, chiosa Franceschini.


Viene celebrato innanzitutto l’uomo, il suo carattere, la “scorza di durezza” dietro la quale c’era però “un buono, una persona gentile, capace di amare gli altri”, come dice ancora l’ex ministro dei Beni culturali. Ma, appunto, tra le righe la discussione finisce per collegarsi ai temi di oggi. Accade per esempio quando Casini ricorda che Marini fu il leader sindacale capace di mettere in discussione “la pretesa della Cgil di avere il monopolio del mondo del lavoro”. Una pretesa infondata perché “i democratici cristiani sono da sempre dove stanno i lavoratori”.


E Sbarra si spinge oltre. L’ex segretario Cisl, che guarda più a destra che a sinistra, ora guiderà la fondazione del sindacato dedicata proprio a Marini e avverte: “Vogliamo valorizzare la testimonianza, il pensiero di Franco Marini, trasferirlo ai giovani sindacalisti”. Poi tocca un tasto dolente per i tanti esponenti Pd presenti, ricordando che “Franco credeva molto nella partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese”. Proprio la stessa idea che la Cisl ha fatto propria con la proposta di iniziativa popolare che tra poco verrà votata alla Camera: “Pensiamo di essere in linea con la storia, con il pensiero di Marini”. Una punzecchiata che non passa inosservata, perché nel Pd c’è un dibattito delicato in corso su questo tema. L’ala moderata del partito, ben rappresentata al convegno su Marini, spinge perché il Nazareno non decida di votare no alla legge, nonostante le modifiche apportate dalla maggioranza, proprio per evitare di “lasciare la Cisl a Giorgia Meloni”. E infatti Castagnetti replica a Sbarra citando una frase che Marini, spiega, gli disse quando Rocco Buttiglione scelse il centrodestra: “Ricordo perfettamente cosa mi disse: dove sono gli eredi di quella storia, io non posso essere”. Ma il timore di un Pd che guarda solo verso la Cgil c’è.


E sempre Castagnetti precisa che “è sempre difficile dire cosa farebbe ora un leader del passato, e sarebbe meglio non farlo”. Ma poi cita i dati sulle entrate Irpef, sottolineando che “il 53% viene versato dai dipendenti e il 30% dai pensionati”, mentre “il 69,7% degli autonomi evade il fisco”. Ecco, conclude, “Marini è stato sempre un politico demodé, aveva il vizio di parlare di giustizia sociale. Se ancora ci fosse direbbe al partito: se vuoi vincere torna a parlare di queste cose”.

Milleproroghe, ok Senato a fiducia con 97 sì. Passa alla Camera

Milleproroghe, ok Senato a fiducia con 97 sì. Passa alla CameraRoma, 13 feb. (askanews) – Via libera del Senato alla questione di fiducia posta dal governo sul ddl di conversione in legge del decreto Milleproroghe con 97 voti favorevoli e 57 voti contrari.


A tenere banco a Palazzo Madama il tema politicamente caldo della riapertura della rottamazione quater e della proroga per l’adesione al concordato preventivo per il 2025-26, misura questa che alla fine è rimasta fuori dal provvedimento. Ma anche il rinvio a fine 2027 della consulta dei tifosi che ha creato fibrillazioni nella maggioranza. Molti, come al solito, i temi affrontati dal decreto di fine anno sulla proroga dei termini, licenziato dal governo il 9 dicembre ma pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo il 27 dicembre scorso. Tra questi la cancellazione delle multe ai no-vax, lo slittamento al 31 marzo prossimo dell’obbligo per le imprese di sottoscrivere polizze contro le calamità naturali, la proroga al 30 aprile 2025 delle limitazioni alla responsabilità per danno erariale.


Dopo il voto di fiducia del Senato, il provvedimento, che scade il 25 febbraio prossimo, passa alla Camera dei deputati in seconda lettura per il via libera finale.

Il cardinale Parolin: i palestinesi devono restare a Gaza, è un punto fondamentale della Santa Sede

Il cardinale Parolin: i palestinesi devono restare a Gaza, è un punto fondamentale della Santa SedeRoma, 13 feb. (askanews) – “Certamente” i palestinesi devono rimanere nella Striscia di Gaza, “questo è uno dei punti fondamentali della Santa Sede: nessuna deportazione anche perché, come qualcuno ha sottolineato, questo creerebbe una nuova crisi dell’emigrazione”. Lo ha detto il segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, a margine della cerimonia a Roma per l’anniversario dei Patti Lateranensi e dell’accordo di modificazione del Concordato. Un riferimento alla proposta del presidente Usa, Donald Trump, la quale, ha aggiunto Parolin, “non so che vita lunga avrà”.


“Evidentemente spostare due milioni di persone non ha senso e poi i Paesi vicini non sono assolutamente disponibili ad accogliere in Giordania o in Egitto” ha evidenziato il cardinale a Palazzo Borromeo a Roma, sede dell’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. “Abbiamo sentito anche recentemente il re di Giordania che è stato a Washington e ha detto assolutamente no. Bisogna trovare una soluzione e la soluzione, secondo noi, è quella dei due Stati perché questo significa dare speranza alla popolazione locale” ha concluso.

Giorgetti: nelle prossime settimane provvedimento su caro-bollette

Giorgetti: nelle prossime settimane provvedimento su caro-bolletteRoma, 13 feb. (askanews) – L’andamento dei costi dell’energia e delle bollette “non dipende dal governo ma da dinamiche esterne anche speculative”. Su questo “l’attenzione del governo è massima”. Lo ha affermato il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo al question time al Senato.


Il Ministro ha anticipato che “nelle prossime settimane un provvedimento con riferimento a queste dinamiche andrà varato”. Giorgetti ha poi aggiunto che una “onesta riflessione su cosa abbia significato il passaggio al libero mercato per gli utenti del mercato domestico, deve essere fatta. Se il governo fa uno sforzo pr dare risorse ai lavoratori dipendenti a reddito medio basso, l’aumento delle bollette non può divorarlo”.