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Ddl capitali, Adiconsum: serve mercato borsistico-finanziario efficiente

Ddl capitali, Adiconsum: serve mercato borsistico-finanziario efficienteRoma, 25 lug. (askanews) – “Il 27 luglio è il termine per la presentazione degli emendamenti al DDL Capitali al centro del dibattito politico e del lavoro della Commissione Finanze del Senato. Sul tema si è espresso anche il Presidente della Consob prof. Savona e condividiamo, che senza un mercato borsistico e finanziario adeguato, un paese non può reggere, perché l’assenza di un vero mercato genera distorsioni, in particolare a discapito dei risparmiatori e dei piccoli azionisti”. A dirlo è il presidente di Adiconsum Carlo De Masi che spiega: “Ciò non toglie che le eventuali nuove norme debbano servire soprattutto a garantire chi è minoranza e vogliono poter partecipare alla scelta del consiglio, anche attraverso il passaggio di mano da un consiglio in scadenza (se ha operato bene) a un altro consiglio di pari professionalità affinchè la società faccia utili e cresca di valore con senso di responsabilità sociale”.

“Occorre una grande attenzione sul provvedimento del voto maggiorato – afferma Carlo Piarulli Capo Dipartimento Credito e Finanza di Adiconsum – richiesto essenzialmente da chi vorrebbe sia cancellata una regola in vigore sui maggiori mercati internazionali e cioè che il consiglio uscente non possa indicare una lista di candidati per il nuovo consiglio”. “E’ nostro interesse – prosegue Piarulli – che il risparmio degli italiani, possa diventare uno straordinario serbatoio di sviluppo per il nostro paese e che sia investito nelle attività produttive italiane, anziché destinato in gran parte nei Fondi Comuni che per il 75% sono di origine estera. Per indirizzarlo in Italia è essenziale che ci sia un’industria del risparmio gestito all’altezza della situazione, all’insegna della democrazia economica, con una Borsa vera ed efficiente”.

Il Fondo monetario internazionale rivede al rialzo la crescita dell’Italia: +1,1% nel 2023 e +0,9% nel ’24

Il Fondo monetario internazionale rivede al rialzo la crescita dell’Italia: +1,1% nel 2023 e +0,9% nel ’24Roma, 25 lug. (askanews) – Migliorano le previsioni per l’economia italiana, malgrado il contesto di rallentamento in corso nell’area euro e nell’economia mondiale. il Fondo Monetario Internazionale nel suo aggiornamento al World Economic Outlook, appena pubblicato, grazie al rafforzamento dei servizi e del turismo ha rivisto al rialzo la crescita dell’Italia di 0,4 punti percentuali rispetto alle precedenrti stime di aprile portandola all’1,1% con la stima per il 2024 anch’essa aumentata di un decimo di punto allo 0,9%. Analoga revisione quest’anno, +1,0 punti percentuali, per la Spagna. Diversa la situzione della Tuttavia Germania che, a causa della debolezza della produzione manifatturiera e della contrazione economica registrata nel primo trimestre del 2023 ha visto le previsioni riviste al ribasso (0,2 punti percentuali) a -0,3%.

Il Fmi prevede che la crescita nell’area dell’euro diminuirà dal 3,5% nel 2022 allo 0,9% nel 2023, prima di salire all’1,5% nel 2024. La previsione è sostanzialmente invariata, ma con un cambiamento in composizione per il 2023. A livello globale gli economisti di Washington prevedono che la crescita scenderà da una stima del 3,5% nel 2022 al 3,0% sia nel 2023 che nel 2024. Mentre la previsione per il 2023 è leggermente superiore a quella prevista nel World Economic Outlook di aprile 2023 (WEO), rimane debole rispetto agli standard storici. L’aumento dei tassi ufficiali delle banche centrali per combattere l’inflazione continua a pesare sull’attività economica. L’inflazione globale dovrebbe scendere dall’8,7% nel 2022 al 6,8% nel 2023 e 5,2% nel 2024. Si prevede che l’inflazione sottostante (core) diminuirà più gradualmente, mentre le previsioni sull’inflazione nel 2024 sono state riviste al rialzo.

Fmi rivede al rialzo crescita Italia a +1,1% in 2023 e +0,9% in’24

Fmi rivede al rialzo crescita Italia a +1,1% in 2023 e +0,9% in’24Roma, 25 lug. (askanews) – Migliorano le previsioni per l’economia italiana, malgrado il contesto di rallentamento in corso nell’area euro e nell’economia mondiale. il Fondo Monetario Internazionale nel suo aggiornamento al World Economic Outlook, appena pubblicato, grazie al rafforzamento dei servizi e del turismo ha rivisto al rialzo la crescita dell’Italia di 0,4 punti percentuali rispetto alle precedenrti stime di aprile portandola all’1,1% con la stima per il 2024 anch’essa aumentata di un decimo di punto allo 0,9%. Analoga revisione quest’anno, +1,0 punti percentuali, per la Spagna. Diversa la situzione della Tuttavia Germania che, a causa della debolezza della produzione manifatturiera e della contrazione economica registrata nel primo trimestre del 2023 ha visto le previsioni riviste al ribasso (0,2 punti percentuali) a -0,3%.

Il Fmi prevede che la crescita nell’area dell’euro diminuirà dal 3,5% nel 2022 allo 0,9% nel 2023, prima di salire all’1,5% nel 2024. La previsione è sostanzialmente invariata, ma con un cambiamento in composizione per il 2023. A livello globale gli economisti di Washington prevedono che la crescita scenderà da una stima del 3,5% nel 2022 al 3,0% sia nel 2023 che nel 2024. Mentre la previsione per il 2023 è leggermente superiore a quella prevista nel World Economic Outlook di aprile 2023 (WEO), rimane debole rispetto agli standard storici. L’aumento dei tassi ufficiali delle banche centrali per combattere l’inflazione continua a pesare sull’attività economica. L’inflazione globale dovrebbe scendere dall’8,7% nel 2022 al 6,8% nel 2023 e 5,2% nel 2024. Si prevede che l’inflazione sottostante (core) diminuirà più gradualmente, mentre le previsioni sull’inflazione nel 2024 sono state riviste al rialzo.

Ai Mondiali di nuoto argento per Ceccon nei 100 dorso e Quadarella nei 1500 stile libero

Ai Mondiali di nuoto argento per Ceccon nei 100 dorso e Quadarella nei 1500 stile liberoRoma, 25 lug. (askanews) – Un argento conquistato in rimonta, complice uno start insolitamente per lui imperfetto. Thomas Ceccon abdica lo scettro di re dei 100 dorso, che passa allo statunitense Ryan Murphy – bronzo olimpico a Tokyo 2020 – che vince 52″22, ma è un argento di classe.

Il fuoriclasse di Schio nuota in 527, con un passaggio in 25″50, rispetto al 227 della semifinale chiusa con un 52″16 controllato per conservare energie, in vista della seguente finale dei 50 farfalla, in cui ha trionfato con il record italiano (26″68); sul gradino più basso del podio sale l’altro statunitense Hunter Armstrong in 52″58. Thomas Ceccon diventa il terzo nuotatore italiano a salire almeno sei volte sul podio mondiale in vasca lunga, scavalcato Massimiliano Rosolino (5); davanti a lui Gregorio Paltrinieri (8) e Federica Pellegrini (11), ma ha dinanzi a se tempo e qualità per compiere il sorpasso.

Simona Quadarella ha conquistato la medaglia d’argento nei 1500 stile ai campionati del mondo di nuoto in corso a Fukuoka, in Giappone. L’azzurra non ha mai mollato, rilanciando sempre le sue ambizioni, ed è d’argento splendente per un fantastico ritorno sul podio iridato nei 1500, a distanza di quattro anni dal terzo posto di Gwangju 2019. La 24enne romana e regina del mezzofondo europeo, conduce una finale perfetta – trenta vasche a 31″5-31″6 di media (in batteria 31″8) – e chiude in 15’43″31 che vale la seconda prestazione personale di sempre dietro al record italiano di 15’40″89, siglato proprio in Corea quattro anni fa. Davanti alla 24enne romana solamente la statunitense e campionessa olimpica Katie Ledecky che mette al collo il ventesimo oro mondiale della sua carriera e domina in 15’26″27, confermandosi sul tetto del mondo; il bronzo è della cinese Bingjie Li in 15’45″71 che brucia negli ultimi cento metri la russa Anastasia Kirpichnikova quarta in 15’48″53 e la aussie Lani Pallister quinta in 15’49″17.

Maltempo, Calderoli: Musumeci pronto a riferire, domani Cdm

Maltempo, Calderoli: Musumeci pronto a riferire, domani CdmMilano, 25 lug. (askanews) – “La segreteria del ministro Musumeci, contattata informalmente, ci ha dato la disponibilità non appena possibile a venire a riferire e credo vi sarà un contatto con la presidenza in questo senso. Ricordo che domani alle 19 è previsto un Consiglio dei ministri e quindi una valutazione anche alla luce della ricognizione potrà essere più articolata e immediatamente affrontata da parte del governo”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, nell’aula del Senato, rispondendo ad una richiesta di informativa urgente sul maltempo.

Lo sciopero di Hollywood non spegne Venezia: da Allen a Polanski

Lo sciopero di Hollywood non spegne Venezia: da Allen a PolanskiRoma, 25 lug. (askanews) – Lo sciopero degli attori e degli sceneggiatori di Hollywood non ferma la Mostra del Cinema di Venezia, che quest’anno compie 80 anni. Tutti i film americani che avevamo scelto saranno presenti, ha assicurato il direttore artistico Alberto Barbera, presentando il programma di questa edizione (30 agosto-9 settembre). “L’unico film che abbiamo perso è quello d’apertura di Luca Guadagnino – ha detto – la cui uscita è stata spostata ad aprile 2024, i produttori e i distributori hanno deciso di ritirarlo e lo abbiamo sostituito con “Comandante” di Edoardo De Angelis.

“Alcune star mancheranno – ha aggiunto Barbera – ma gli attori di produzioni indipendenti ci saranno, ci auguriamo un red carpet non sguarnito. Sarà una mostra rappresentativa del cinema contemporaneo”. Sono 23 i titoli in Concorso, sei italiani: oltre a De Angelis, “Enea”, seconda opera di Pietro Castellitto, “Finalmente l’alba” di Saverio Costanzo, “Lubo” di Giorgio Diritti, “Io capitano” di Matteo Garrone, e “Adagio” di Stefano Sollima. Dovranno vedersela con grandi nomi: da Luc Besson con “Dogman” a Stéphane Brisé con “Hors-Saison”, con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher; da Bradley Cooper alla seconda regia con “Maestro”, con lui stesso e Carey Mulligan (biografia di Leonard Bernstein), al ritorno di Sofia Coppola con “Priscilla”; e ancora “The Killer” di David Fincher, un thriller con Michael Fassbender e Tilda Swinton tratto da una graphic novel francese. “Poor Things” di Yorgos Lanthimos con Emma Stone e Mark Ruffalo, la storia di una donna riportata in vita da uno scienziato pazzo (Willem Dafoe); Pablo Larrain e Michael Mann. A Venezia saranno presentati 82 lungometraggi e 14 corti; 29 sono di donne (oltre il 30%), percentuale un po’ più alta degli anni passati. Tra i vari titoli Fuori Concorso, molto attesi “Coup De Chance”, nuovo film di Woody Allen girato in Francia in francese, una riflessione semiseria sul peso del caso nella vita. Wes Anderson che porta “The Wonderful Story of Henry Sugar”, con Ralph Fiennes e Benedict Cumberbatch, un concentrato del suo universo magico in 40 minuti. “The Penitent” di Luca Barbareschi che dopo i teatri ha tradotto Mamet e lo ha portato al cinema; “L’ordine del tempo” di Liliana Cavani che ha compiuto 90 anni e a cui sarà attribuito il Leone alla carriera: un film con Alessandro Gassman, Claudia Gerini, Edoardo Leo; “Aggro Dr1ft” di Harmony Korine, definito da Barbera un’opera d’arte contemporanea, “Hit Man” di Richard Linklater e il nuovo film di Roman Polanski, “The Palace”, con Fanny Ardant e Oliver Masucci: la ricostruzione della preparazione di un veglione di Capodanno nelle Alpi svizzere con personaggi grotteschi e surreali.

Sempre Fuori Concorso, come proiezione speciale, in programma “La parte del Leone”, la storia della Mostra tra materiali di repertorio e interviste, con protagonisti di ieri e di oggi: il film che celebra l’80esima edizione, di Baptiste Etchegaray e Giuseppe Bucchi. “Felicità” di Micaela Ramazzotti, opera prima dell’attrice, la storia di una giovane che aspira a far carriera come truccatrice nel mondo del cinema, sarà presentato in Orizzonti Extra. Roberto Cicutto, presidente della Biennale, in apertura dopo aver ricordato la scomparsa di Andrea Purgatori e il suo lavoro anche nel cinema, ha detto. “Sarà una Mostra proiettatissima nel futuro, non spaventata dai cambiamenti tecnologici e di linguaggio ma una Mostra del cinema che li attraversa, che sa sempre vivere all’interno degli eventi storici che la contraddistinguono”.

Il presidente della regione: la Lombardia chiederà lo stato emergenza per i danni causati dal maltempo

Il presidente della regione: la Lombardia chiederà lo stato emergenza per i danni causati dal maltempoMilano, 25 lug. (askanews) – La Lombardia “entro oggi” formalizzerà al Governo la ricehista di Stato di Emergenza per i danni causati dal maltempo. Lo ha dichiarato il presidente della regione, Attilio Fontana, sottolineando che “il nubifragio che ha colpito la Lombardia questa notte penso possa ritenersi il più intenso da parecchi decenni. I danni subiti dallo sradicamento degli alberi, alle palazzine danneggiate, ai danni agricoli per la grandine, ammontano a centinaia di milioni di euro”. Il governatore lombardo ha poi ringraziato i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile, “da giorni costantemente al lavoro per supportare i lombardi coinvolti”.

Schifani: la situazione incendi in Sicilia è senza precedenti

Schifani: la situazione incendi in Sicilia è senza precedentiPalermo , 25 lug. (askanews) – Palermo, 25 lug. (askanews) – “La situazione è sicuramente delicata, senza precedenti, perché le altissime temperature, unite ai soliti incendiari delinquenti, hanno creato e stanno creando un danno immenso. Seguo momento per momento l’evoluzione della vicenda, così come ho fatto tutta la notte. Appena rientrato a Palermo mi occuperò anche della collocazione degli evacuati, perché questa notte molte famiglie sono state costrette ad andare via dalle proprie abitazioni. C’è, comunque, un coordinamento degli interventi che funziona”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando, al suo arrivo all’aeroporto di Catania, stamattina, la situazione degli incendi in Sicilia.

“Naturalmente – ha proseguito – sono fatti imprevedibili e imprevisti, perché ormai l’ecosistema è cambiato: d’inverno assistiamo alle bombe d’acqua, adesso a questi fenomeni che sono veramente pericolosi per l’incolumità di tutti. Un fatto del genere, con temperature così elevate, non credo abbia precedenti, come dicono gli osservatori. Evidentemente è la conferma del cambiamento dell’ecosistema, sia invernale che estivo: ci dovremo adeguare e organizzare per l’inverno, con la pulizia straordinaria di tutti i fiumi, progetto che stiamo già attuando, mentre per l’estate dobbiamo verificare quali contromisure adottare”.

Istat-Aci: nel 2022 ci sono state 3.159 vittime per incidenti stradali

Istat-Aci: nel 2022 ci sono state 3.159 vittime per incidenti stradaliRoma, 25 lug. (askanews) – ‘Nel 2022 sono 3.159 i morti in incidenti stradali in Italia (+9,9% rispetto all’anno precedente), 223.475 i feriti (+9,2%) e 165.889 gli incidenti stradali (+9,2%), valori tutti in crescita rispetto al 2021 ma ancora in diminuzione nel confronto con il 2019 per incidenti e feriti (rispettivamente -3,7% e -7,4%). Il numero di vittime è invece pressoché stabile, di poco inferiore a quello registrato nel 2019 (-0,4%). I morti entro le 24 ore dagli incidenti sono 2.651, mentre si contano 508 deceduti dal secondo al trentesimo giorno dall’evento’. Così si spiega in un report di Istat ed Aci.

‘Le vittime aumentano per tutti gli utenti della strada rispetto al 2021, fatta eccezione per i ciclisti e per gli occupanti di autocarri. Si contano 1.375 vittime tra gli occupanti di autovetture (+15,4%), 781 tra i motociclisti (+12,4%), 70 tra i ciclomotoristi (+4,5%), 485 tra i pedoni (+3,2%). Tra gli occupanti di autocarri si registrano 166 deceduti (-1,8%), mentre per le biciclette e le biciclette elettriche le vittime sono 205, in diminuzione rispetto al 2021 quando erano 220 (-6,8%). Aumentano, invece gli infortunati tra gli utenti di monopattini elettrici. Con riferimento ai soli monopattini elettrici (conteggiati dal 2020), gli incidenti stradali che li vedono coinvolti passano da 2.101 del 2021 a 2.929 nel 2022, i feriti da 1.980 a 2.787, mentre i morti (entro 30 giorni) sono 16 (nel 2021 erano 9 più un pedone)’. Negli incidenti stradali – si spiega ancora – ‘le vittime e i feriti aumentano in tutti gli ambiti stradali rispetto al 2021, ma rimangono ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia, ad esclusione delle vittime su strade urbane. Nel confronto con il 2021 sulle autostrade si registra, per gli incidenti, un aumento del 9,7% e del 19,9% per le vittime; sulle strade urbane +9,8% per gli incidenti e +5,5% per le vittime, sulle strade extraurbane +7,2% per i sinistri e +12,2% per i decessi’.

Anche nel complesso dell’Europa ‘il numero delle vittime riprende ad aumentare nel 2022 (+3,7% rispetto all’anno precedente), dopo la drastica riduzione dei due anni di pandemia (-9,1% sul 2019). Complessivamente, nel 2022 le vittime sono 20.669, contro 19.932 del 2021 e 22.761 del 2019. Ogni milione di abitanti si contano 46 morti per incidente stradale nella Ue27 e 54 nel nostro Paese, che passa dal 13° al 19° posto della graduatoria europea. Tra i comportamenti errati alla guida si confermano come più frequenti la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 38,1% dei casi (82.857), valore stabile nel tempo’. ‘Rispetto al 2021 le vittime sono aumentate per tutti gli utenti della strada, fatta eccezione per gli occupanti di autocarri e per i ciclisti. Sono 1.375 le vittime tra gli occupanti di autovetture (+15,4%), 781 tra i motociclisti (+12,4%), 70 tra i ciclomotoristi (+4,5%), 485 tra i pedoni (+3,2%). Tra gli occupanti di autocarri si registrano 166 deceduti (-1,8%), per le biciclette e biciclette elettriche le vittime tra gli utenti sono 205, in diminuzione rispetto al 2021, quando erano 220 (-6,8%). Aumentano, invece i deceduti tra gli utenti di monopattini elettrici (16 casi nel 2022, contro 9 nel 2021)’. Lo si spiega in un report di Istat ed Aci. ‘La distribuzione per genere delle vittime mostra uno svantaggio nettamente maschile anche nel 2022, in particolare per i conducenti, per i quali la percentuale di uomini raggiunge il 90%, mentre per i passeggeri le proporzioni sono pari a 56% maschi e 44% femmine. Per i pedoni, infine, le quote sono pari a 67% per gli uomini e 33% per le donne. Nel complesso, gli utenti più vulnerabili rappresentano il 49,3% dei morti sulle strade (50,9% nel 2021 e 51,4% nel 2020)’.

‘Gli indici di mortalità e lesività per categoria di utente della strada evidenziano rischi più elevati per gli utenti vulnerabili rispetto a quelli di altre categorie. L’indice di mortalità per i pedoni , pari a 2,7 ogni 100 incidenti per investimento di pedone, è 4,4 volte superiore a quello degli occupanti di autovetture (0,6), mentre il valore dell’indice di mortalità riferito ai motociclisti è di 2,5 volte superiore (1,5 morti ogni 100 incidenti); è invece 1,9 volte più alto per i conducenti e passeggeri di biciclette, elettriche e non e di monopattini (1,1 morti ogni 100 incidenti)’. Istat ed Aci indicano che ‘con riferimento al decennio della sicurezza stradale 2021-2030, gli obiettivi fissati sono il dimezzamento del numero delle vittime e dei feriti gravi entro il 2030. Come più volte ribadito, il 2020 è stato un anno eccezionale, segnato dagli effetti della pandemia, e pertanto è stato scelto di non utilizzarlo per monitorare i progressi nella sicurezza stradale nel decennio in corso. L’anno di benchmark scelto convenzionalmente da tutti i Paesi Ue è il 2019; tale anno viene quindi utilizzato per analizzare, nel tempo, le variazioni in termini di mortalità e lesività’. E poi ‘le categorie che hanno registrato le diminuzioni meno consistenti in termini di mortalità, o in alcuni casi persino aumenti, sono state quelle dei motociclisti (-17,8% dal 2010 e +11,9 dal 2019), dei ciclisti (-17,4% dal 2010, -13,4% dal 2019) e dei pedoni (-21,7% dal 2010, -9,0% dal 2019). Ciclomotoristi e automobilisti hanno ottenuto i maggiori guadagni in termini di riduzione della mortalità negli ultimi 20 anni grazie a una molteplicità di fattori, tra i quali la sensibilizzazione a un corretto utilizzo del casco e dei dispositivi di sicurezza e i notevoli progressi della tecnologia per la costruzione di dispositivi di sicurezza dei veicoli. Resta da sottolineare che il numero di ciclomotori in circolazione è nettamente diminuito nel tempo’. Le vittime di incidenti stradali sono state 3.159 nel 2022: 2.579 uomini (81,6%) e 580 donne (18,4%). I conducenti deceduti ammontano a 2.245 (2.014 uomini e 231 donne), i passeggeri a 429 (240 uomini e 189 donne) e i pedoni a 485 (325 uomini e 160 donne). Il report di Istat ed Aci indica che guardando la distribuzione per età, le vittime risultano concentrate nelle classi 45-59 anni e 20-29 anni per gli uomini, tra i 75 e gli 84 anni e 20-24 anni per le donne. L’aumento più consistente rispetto al 2021 si registra però, nel complesso, per le classi di età tra i 55 e 69 anni, con un aumento più rilevante per la fascia 60-64 anni (+35,5%), ma anche per i giovanissimi di 15-19 anni (+21,2%) e 25-29enni (+10,4%).

‘Continua ad essere una nota particolarmente negativa la quota di bambini da 0 a 14 anni deceduti in incidente stradale (entro il 30esimo giorno): sono 39 nel 2022, dei quali 27 tra 5 e 14 anni, in aumento rispetto agli anni precedenti. Il valore, che non accenna a diminuire, risulta più alto persino di quello registrato nel 2019; i bambini 0-14 deceduti erano infatti 28 nel 2021, 37 nel 2020 e 35 nel 2019’. E ‘sebbene siano state messe in campo misure per contrastare il fenomeno, gli effetti positivi sperati non sono ancora tangibili e l’obiettivo di ‘zero vittime’ è ancora molto lontano. Il Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale (PNSS) 2030, oltre a prevedere interventi finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo generale (dimezzamento del numero totale di morti e feriti gravi), individua azioni prioritarie per il miglioramento delle condizioni di sicurezza stradale di alcune categorie di utenti particolarmente a rischio, tra cui bambini e adolescenti tra 0 e 14 anni’. Istat ed Aci spiegano che ‘le raccomandazioni riguardano, in particolar modo, gli incentivi alla cultura della sicurezza stradale, con interventi di formazione ed educazione mirati ai bambini, la responsabilizzazione dei genitori per evitare incidenti stradali e per proteggere adeguatamente i minori con sistemi di ritenuta idonei e la riduzione del rischio di incidente e infortunio dei bambini a piedi e in bicicletta, specie nei percorsi casa-scuola-casa, attraverso interventi di gestione delle velocità ed enforcement’. ‘Quanto ai feriti negli incidenti stradali, sono in aumento per tutte le classi di età rispetto al 2021, con un picco tra i bambini e gli anziani oltre i 75 anni (Prospetto 3). Per far fronte concretamente al contenimento anche del numero dei feriti e non solo delle vittime, il nuovo Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale 2030 punta anche su miglioramenti nella progettazione di strade e veicoli, sul rafforzamento delle leggi e la loro applicazione, su un’assistenza tempestiva ed efficace ai feriti’.

Venezia, da De Angelis a Castellitto: sei italiani in Concorso

Venezia, da De Angelis a Castellitto: sei italiani in ConcorsoRoma, 25 lug. (askanews) – Sei film italiani in Concorso all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. I titoli sono stati annunciati dal direttore artistico Alberto Barbera durante la presentazione del programma di quest’anno (30 agosto – 9 settembre 2023).

Sono “Enea”, seconda opera di Pietro Castellitto, in cui il regista recita anche, un’incursione in una Roma popolata di famiglie problematiche, trafficanti di droga, cinismo e ipocrisie; “Finalmente l’alba” di Saverio Costanzo, con Lily James e tra gli altri Alba Rohrwacher: il racconto della perdita d’innocenza di una giovane che si ritrova catapultata nel mondo dorato di Cinecittà dell’epoca; “Comandante” di Edoardo De Angelis, film d’apertura dopo il ritiro dell’ultima opera di Luca Guadagnino (a causa dello sciopero di attori e sceneggiatori a Hollywood) con Pierfrancesco Favino; “Lubo” di Giorgio Diritti, che racconta la storia di un Amish in Svizzera; “Io capitano” di Matteo Garrone, l’odissea di due ragazzi africani che partono spinti dal sogno di arrivare in Europa e devono attraversare il Mediterraneo, e “Adagio” di Stefano Sollima sempre con Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea. In Concorso per il Leone d’oro tra i 23 titoli ci sono registi come Luc Besson, Bradley Cooper, Sofia Coppola, David Fincher, Yorgos Lanthimos, Pablo Larrain, Michael Mann.

“I film sono 23 come lo scorso anno – ha detto Barbera – non sono stato capace di rinunciare a nessuno dei titoli che mi hanno più convinto; 15 sono realizzati da registi che per la prima volta sono in competizione a Venezia”.