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A Trapani al via le riprese di “Afrodite” con Ambra Angiolini

A Trapani al via le riprese di “Afrodite” con Ambra Angiolini

Roma, 24 lug. (askanews) – Sono iniziate a Trapani le riprese del film “Afrodite”, del regista Stefano Lorenzi, scritto insieme allo sceneggiatore Alessandro Nicolò.

Una produzione Dakota Film Lab con Rai Cinema prodotta da Enrico Venti, sei le settimane di riprese che si svolgeranno in Sicilia, fra Trapani e alcuni tratti di mare in prossimità delle Isole Egadi. Realizzato in parte con una troupe subacquea, il film rappresenta una sfida artistica e produttiva. Il regista e le attrici si sono preparati per mesi per affrontare al meglio questo speciale tipo di riprese.

“Afrodite” racconta la storia di Ludovica, un’istruttrice di diving interpretata da Ambra Angiolini, minacciata dalla mafia e costretta a collaborare con l’inesperta sommozzatrice Sabrina, Giulia Michelini, per ripescare un misterioso carico da un relitto affondato nelle acque al largo della Sicilia. Inizialmente troppo diverse, le due donne imparano presto a riconoscersi entrambe come vittime di un sistema violento da cui vogliono riscattarsi.

Tra thriller, action e romance, “Afrodite” è un inno al coraggio di affrontare le nostre paure più profonde, di esplorare gli abissi che ci portiamo dentro per poi riemergere, e rinascere attraverso l’amore.

Ludovica è una subacquea che insieme all’ex compagno ha visto andare in bancarotta la propria scuola di scuba diving. Rimasta sola e con troppi debiti da ripagare alla mafia, è obbligata a prelevare un misterioso carico da una nave sommersa che porta proprio il nome dell’antica dea greca. Trasferita a forza in un rifugio isolato a ridosso del mare, la donna dovrà convivere con Sabrina, la sommozzatrice che l’aiuterà sott’acqua, e con il suo futuro marito Rocco, un soldato della malavita che fin da subito si dimostra uno spietato carceriere. Ludovica è diffidente, cinica; Sabrina apparentemente infantile ed empatica. Eppure, nel tempo trascorso nelle profondità marine e sulla terraferma, le due donne capiscono di essere una risorsa l’una per l’altra. Per motivi diversi entrambe si trovano calate in un abisso di violenza e sfruttamento, e sentono crescere tra loro qualcosa di nuovo e sconosciuto: un amore che per proteggersi dal mondo è disposto a tutto, anche alla cieca vendetta. “Afrodite” è un inno al coraggio di riemergere.

Salario minimo, nel pomeriggio riunione capigruppo opposizione

Salario minimo, nel pomeriggio riunione capigruppo opposizioneRoma, 24 lug. (askanews) – I capigruppo di opposizione si riuniranno questo pomeriggio per fare il punto sul salario minimo, in vista della ripresa dei lavori in commissione Lavoro alla Camera prevista per domani e dopo le aperture al dialogo fatte filtrare in questi giorni dal governo. Pd, M5s, Verdi-Sinistra e Azione si troveranno per definire una linea comune di fronte alla richiesta della maggioranza di rinviare a settembre la discussione sulla materia.

Il centrodestra, in realtà, continua a ribadire la propria contrarietà al salario minimo e sembra pronto a rilanciare con una propria proposta per combattere il lavoro povero. Il presidente della commissione Lavoro Walter Rizzetto (Fdi) continua a chiedere all’opposizione di accettare un rinvio della discussione a settembre e da Fi si ribadisce una linea di assoluta contrarietà al salario minimo. La premier, d’altro canto, pare anche preoccupata di non lasciare alle opposizioni la bandiera della battaglia contro il lavoro povero, posizione condivisa anche dalla Lega. Per questo il governo sarebbe orientato a mettere a punto un proprio pacchetto di misure, alternativo a quello presentato dalle opposizioni. E proprio stamattina Carlo Calenda, ad Agorà, ha detto di essere pronto a “ragionare insieme” anche alla maggioranza perché “se la destra presenta un buon provvedimento – come quello dell’abolizione dell’abuso d’ufficio – noi lo voteremo”.

Le minoranze per ora sono attestate su un punto: il centrodestra deve ritirare l’emendamento che sopprimerebbe la proposta di salario minimo presentata. Ma il voto sull’emendamento soppressivo in realtà era stato già previsto per la scorsa settimana e poi è slittato a domani. Nel frattempo, appunto, è arrivata la mossa della Meloni e centrodestra potrebbe anche decidere per una sospensiva senza votare l’emendamento soppressivo.

Mattarella incontra Saied: Italia a fianco della Tunisia

Mattarella incontra Saied: Italia a fianco della TunisiaRoma, 24 lug. (askanews) – “L’Italia è al fianco della Tunisia nelle sfide importanti” di questo momento. Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella incontrando al Quirinale il presidente tunisino Kais Saied. Il colloquio, ha detto Mattarella, è una “occasione per ribadire la nostra volontà di collaborare sempre più intensamente, un’occasione per ribadire ancora una volta la stima profonda e i legame che intercorre tra Tunisia e Italia”.

“Lei – ha aggiunto il presidente della Repubblica – in questo periodo ha incontrato più volte il presidente del Consiglio italiano e conosce bene posizioni orientamenti e iniziative dell’Italia”. Ha concluso Mattarella: “Questo nostro incontro è un’occasione per sottolineare con solennità l’amicizia che intercorre tra i nostri popoli e la collaborazione tra di noi”.

”Prepost-art”, ritorno alle origini per lo street artist Moby Dick

”Prepost-art”, ritorno alle origini per lo street artist Moby DickRoma, 24 lug. (askanews) – Un nuovo percorso artistico per Moby Dick, uno degli street artist di riferimento del Pop Surrealismo italiano, nonché attento animalista e attivista. “Prepost-art”, nome prescelto per sintetizzare il suo inedito pensiero, consiste in un ritorno alle origini: per ricordare “chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?”, domande che da sempre accompagnano l’umanità, e che sono diventate il nuovo focus dell’artista. La sua nuova personale si aprirà in autunno a Roma: al suo fianco, l’architetto dalla profonda passione per l’arte Innocenzo Ceci.

“La definizione di arte che si può leggere sui dizionari mi trova pienamente concorde nel descriverla come qualsiasi attività dell’uomo che sia espressione del suo talento inventivo e della sua capacità / abilità creativa – ha spiegato Moby Dick – ma per la sua origine, per la sua prima rappresentazione, occorre ritornare alla pittura rupestre, con la sua semplice espressività e fortissima capacità simbolica di nostri cugini neanderthaliani di ben 60mila anni fa. I murales attuali delle nostre città invece ci dicono, più di altre forme artistiche, dove quest’arte millenaria si è evoluta. Ecco in poche parole il pensiero che accompagna queste mie nuove opere. La roccia millenaria e i muri metropolitani sono sostituiti da lastre di pietra di pochi millimetri di spessore dove riproporre in chiave moderna disegni e tecniche primordiali insieme a spray, colori e pigmenti dei nostri giorni. Io vengo da quel mondo, devo la mia notorietà alle mie opere di street artist, ma sentivo l’esigenza di una visione di più ampio respiro, un qualcosa che unisse passato, presente e futuro… un filo conduttore lungo 60mila anni. Un percorso quindi che parte da molto lontano ma che attinge anche da correnti artistiche d’avanguardia come il cubismo e dal genio rivoluzionario di Picasso”.

Francesca Leone ambasciatrice dell’arte italiana al G20 in India

Francesca Leone ambasciatrice dell’arte italiana al G20 in IndiaRoma, 24 lug. (askanews) – L’artista Francesca Leone, nota anche a livello internazionale per l’impiego di materiali recuperati e per la sua sensibilità ambientale, è stata scelta dal MAXXI di Roma per esporre sia al Bihar Museum di Patna che al National Museum di Nuova Delhi seguendo il tema indiano della Vasudhaiva Kutumbakam che, tradotto, significa: “Una Terra, una famiglia, un futuro”.

Tre rose sagomate a partire da lamiere da cantiere dismesse e graffiate, nelle quali il colore può coprire i segni della ruggine e dei solchi e portare una promessa di rigenerazione attraverso il recupero e la cura. Così si presenta la sua installazione scelta dal Museo MAXXI, su incarico del Ministero della Cultura, per rappresentare l’arte italiana al prossimo G20 in India. Durante l’assise internazionale 50 opere di artisti provenienti da tutto il mondo verranno esposte nella mostra “Together we art” al Bihar Museum di Patna nello Stato indiano del Bihar dal 7 al 23 agosto 2023. Successivamente, la mostra verrà trasferita nella capitale Nuova Delhi, al National Museum, ed esposta dal 7 settembre al 7 ottobre. L’installazione è intitolata “Una rosa, è una rosa, è una rosa” dal verso della poetessa Gertrude Stein. Questa rimanda a un giardino malato, in cui la rosa più grande ha perso le tracce della ruggine e del tempo grazie al colore restituitole dall’artista ed è tornata a nuova vita. La rosa più piccola mostra ancora i segni del tempo con la speranza che possa “guarire”. Nella terza rosa, invece, protagonista è la ruggine, non essendoci traccia di colore. I tre fiori rappresentano altrettante possibilità di cura o di abbandono e lasciano intravedere la speranza di poter salvare o far rivivere la bellezza residua di questo roseto onirico prima che appassisca del tutto.

I significati immediatamente riconoscibili nell’opera – l’aver cura, il non lasciare andare, il dare una seconda vita a qualcosa che è stato logorato e abbandonato – abbracciano diverse sfere, dalla relazione umana alla tutela dell’ambiente, rispettando quindi la filosofia di “Together we art” scelta dal principale curatore, Alka Pande. Il filo conduttore della mostra sarà, infatti, il tema indiano della Vasudhaiva Kutumbakam che significa: “Una Terra, una famiglia, un futuro”. Il tema è tratto da un importante testo filosofico indiano, la Maha Upanishad, e si focalizza su tolleranza, inclusività, coesistenza pacifica ed ecologia. Francesca Leonen negli ultimi dieci anni ha esposto per tre volte alla Biennale di Venezia, prima nel Padiglione Italia, poi in quello di Cuba e infine nel 2022 con una grande mostra personale tra gli eventi collaterali; alla Opera Gallery di Londra, al Museum of Contemporary Art di Santiago del Cile, al MACBA – Museum of Contemporary Art – di Buenos Aires; al Museum of Fine Arts di S.Pietroburgo e al Palacio Gaviria, oltre che in diverse sedi museali italiane come la Triennale di Milano, il Museo Macro di Roma, il Reale Albergo dei Poveri di Palermo e la Sala delle Colonne nelle Gallerie d’Italia di Milano.

Venezia, “About Last Year” unico film italiano in Concorso alla Sic

Venezia, “About Last Year” unico film italiano in Concorso alla SicRoma, 24 lug. (askanews) – “About Last Year”, opera prima delle tre giovani registe Dunja Lavecchia, Beatrice Surano e Morena Terranova è l’unico film italiano in Concorso alla Settimana Internazionale della Critica. Il film racconta di tre giovani donne unite dalla passione per il mondo del ballroom e dalla consapevolezza di essere – in quanto donne cisgender, a proprio agio con la propria identità di genere – solo delle ospiti, in quel mondo.

Presentato il programma della Sic, sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (30 agosto – 9 settembre 2023): sette le opere prime in concorso e tre gli eventi speciali, tutti in anteprima mondiale. Riportare lo sguardo al centro. Riappropriarsi del potere delle immagini e della responsabilità che deriva dall’atto di osservare attraverso un dispositivo di riproduzione, questo l’obiettivo della 38esima edizione della Settimana Internazionale della Critica. Oltre cinquecento i titoli arrivati da ogni angolo del mondo. Tra questi si è fatta imponente la presenza femminile, così come quella di forme diverse e “nuove” di narrazione non-fiction e tanto cinema di genere: noir, fantascienza, horror. Tutti, senza eccezione, accostabili tra loro per la voglia di osare sia nelle scelte visive/narrative che per una precisa, lucida e netta presa di posizione. Per la presenza di uno sguardo. I titoli in Concorso sono, oltre a “About Last Year”, “Hoard” di Luna Carmoon (Regno Unito), “Life is not a competition, but I’m winning” di Julia Fuhr Mann (Germania), “Love is a gun” di Lee Hong-Chi (Hong Kong, Taiwan), “Malqueridas” di Tana Gilbert (Cile, Germania), “Sky Peals” di Moin Hussain (Regno Unito) e “The Vourdalak” di Adrien Beau (Francia).

Fuori Concorso, invece, il film di apertura “God Is A Woman” di Andrés Peyrot (Francia, Svizzera, Panama) e il film di chiusura “Vermin” di Sébastien Vanicek (Francia, Marocco). Proiezione speciale, in collaborazione con la Mostra di Venezia e le Giornate degli Autori “Passione critica” di Simone Isola, Franco Montini, Patrizia Pistagnesi: un docufilm che studia il rapporto tra critica e autori nella storia del cinema italiano in relazione con la storia del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, sin dal suo atto di fondazione nel 1971.

Fiaso: con l’emergenza caldo aumentati del 30% gli accessi ai pronto soccorso degli ospedali

Fiaso: con l’emergenza caldo aumentati del 30% gli accessi ai pronto soccorso degli ospedaliRoma, 24 lug. (askanews) – Gli ospedali stanno potenziando la risposta all’emergenza caldo per far fronte all’aumento del numero di pazienti che cercano assistenza presso i pronto soccorso.

“Stiamo registrando un aumento medio di accessi del 30% e le aziende sanitarie e ospedaliere stanno modulando la capacità di accoglienza, con posti letto aggiuntivi nelle medicine interne o ambulatori dedicati ai codici minori per alleggerire il carico di accessi nei pronto soccorso”, spiega Giovanni Migliore, presidente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere-Fiaso. L’attuale situazione climatica, caratterizzata da temperature elevate e ondate di calore prolungate, ha posto notevoli sfide al sistema sanitario, ma grazie alla collaborazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, – dichiara Fiaso – si sta rispondendo con tempestività ed efficienza all’aumento della domanda di cure mediche.

“Non deve mancare in questo momento il supporto dei medici di medicina generale e dei servizi territoriali o nei pronto soccorso la situazione diventerà critica”, aggiunge Migliore. È bene ricordare ai cittadini di adottare precauzioni adeguate per proteggersi dalle alte temperature e utilizzare i Pronto Soccorso solo in caso di effettiva necessità. Le aziende sanitarie hanno promosso campagne di sensibilizzazione, attivato numeri verdi e servizi di assistenza domiciliare, incoraggiando la popolazione a prendere misure preventive per evitare i problemi di salute legati alle alte temperature.

E’ morta Gloria, è il secondo caso di suicidio assistito in Italia

E’ morta Gloria, è il secondo caso di suicidio assistito in ItaliaMilano, 24 lug. (askanews) – La signora ‘Gloria’, paziente oncologica veneta di 78 anni, è morta il 23 luglio alle 10.25: è la seconda persona in Italia ad aver scelto di porre fine alle proprie sofferenze tramite l’aiuto alla morte volontaria, reso legale a determinate condizioni dalla sentenza della Corte costituzionale 242/2019 sul caso Cappato-Antoniani. ‘Gloria’ è la prima persona nel nostro Paese ad aver ottenuto la consegna del farmaco e di quanto necessario da parte dell’azienda sanitaria.

‘Gloria’ è morta nella sua abitazione dopo essersi auto somministrata il farmaco letale attraverso la strumentazione fornita dall’azienda sanitaria locale. La procedura di suicidio medicalmente assistito è avvenuta sotto il controllo medico del dottor Mario Riccio, consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni, che nel 2006 aveva assistito Piergiorgio Welby ed era stato il medico di fiducia di Federico Carboni, il primo italiano un anno fa ad aver chiesto e ottenuto nelle Marche il 16 giugno 2022 l’accesso alla tecnica. ‘In questo momento il nostro pensiero va alla famiglia di ‘Gloria’, al marito, vicino a lei fino all’ultimo istante – hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, segretaria Nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – Anche se ‘Gloria’ ha dovuto attendere alcuni mesi, ha scelto di procedere in Italia per avere accanto la sua amata famiglia e sentirsi libera nel suo paese. Ringraziamo il dottor Mario Riccio, che ha seguito la vicenda fin dall’inizio e che dopo l’impossibilità da parte dell’azienda sanitaria di fornire anche assistenza medica ha aiutato ‘Gloria’ in questa fase finale, nel rispetto della sentenza 242/19 della Corte costituzionale. Le è stata risparmiata una fine che non avrebbe voluto, grazie alle regole stabilite dalla Consulta e grazie alla correttezza e all’umanità del sistema sanitario veneto e delle istituzioni regionali presiedute da Luca Zaia. E grazie anche a Fabiano Antoniani, Davide Trentini e alle nostre azioni di disobbedienza civile che hanno portato i tribunali a intervenire e la Corte Costituzionale a emanare la sentenza che oggi ha permesso che fosse rispettata la scelta di ‘Gloria’.

‘Gloria’ è la seconda cittadina residente in Veneto, dopo Stefano Gheller, affetto da distrofia muscolare, ad aver ottenuto la verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio assistito e il relativo parere favorevole da parte dell’azienda sanitaria e del comitato etico. Mentre in Italia, per quanto se ne abbia notizia, è la quarta volta che accade. Intanto il Veneto è la prima Regione d’Italia ad aver raggiunto, e poi depositato, la soglia delle firme necessaria per poter portare la proposta di legge regionale sul suicidio assitito in Consiglio regionale. Sono oltre 7.000 i cittadini veneti che hanno sottoscritto il testo di ‘Liberi Subito’, la proposta di legge regionale elaborata dall’Associazione Luca Coscioni per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria su cui si stanno raccogliendo le firme anche in Piemonte, Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia. Analoga proposta verrà depositata in Basilicata e Lazio attraverso l’iniziativa dei Comuni ed è già stata depositata da consiglieri regionali in Sardegna, Puglia e Marche. Qui lo scenario nazionale completo. Il via libera definitivo da parte dell’azienda sanitaria regionale e dal Comitato Etico alla verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio medicalmente assistito di ‘Gloria’ era arrivato il 30 marzo scorso. Il 19 maggio la signora aveva ricevuto conferma sul farmaco e sulle modalità per la morte volontaria. Dopo circa 6 mesi dall’avvio dell’iter si era conclusa la procedura di verifica delle condizioni e delle modalità per poter accedere alla tecnica. ‘Gloria’ aveva prima chiesto a Marco Cappato informazioni per andare in Svizzera e poi, una volta appreso che avrebbe potuto procedere in Italia, ha scelto di chiedere la verifica delle condizioni e di procedere con i suoi cari vicini a casa sua. Ha così preso contatti con Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell’associazione Luca Coscioni, che l’ha seguita anche nella fase di richieste e verifica insieme al team legale dell’Associazione Luca Coscioni. Aveva poi iniziato la procedura, nel novembre 2022, con una richiesta all’azienda sanitaria competente di effettuare tutte le verifiche per accedere all’aiuto alla morte volontaria.

L’azienda sanitaria, tramite i propri medici, aveva dunque attivato le verifiche necessarie e aveva riscontrato che possedeva tutti i requisiti previsti dalla sentenza 242/19 della Consulta. Accertando che quindi avesse autonomamente e consapevolmente deciso di procedere con l’aiuto alla morte assistita; che fosse affetta da patologia irreversibile; che tale patologia producesse sofferenze che lei stessa reputava intollerabili; che i trattamenti con ‘farmaci antitumorali mirati’ costituissero sostegno vitale. A fine marzo 2023, l’azienda sanitaria aveva comunicato alla signora che, a seguito della relazione multidisciplinare prodotta dai medici dell’azienda sanitaria, anche il Comitato etico aveva rilevato la sussistenza dei requisiti previsti. Nell’aprile 2023, a seguito di una serie di interlocuzioni con i legali della donna, l’azienda sanitaria ha poi comunicato la tipologia di farmaco idoneo per poter procedere e le modalità di assunzione per poter procedere. Successivamente, dopo la richiesta di chiarimenti sulla fornitura del farmaco e della strumentazione, l’azienda aveva comunicato che avrebbe fornito la strumentazione necessaria all’autosomministrazione del farmaco letale.

Federico Carboni, un anno fa, è stato il primo italiano ad aver avuto accesso al suicidio medicalmente assisito in Italia, ma non volendo attendere altro tempo per chiedere anche l’assistenza dal Servizio Sanitario nazionale nella fase finale, aveva dovuto farsi carico dei costi del farmaco e del macchinario, acquistato poi grazie a una raccolta fondi aperta dall’Associazione Luca Coscioni. Il 12 luglio, ‘Gloria’ aveva fatto un appello alle istituzioni, al Presidente della regione Veneto affinché il rinnovo delle verifiche sulla sussistenza dei requisiti, prima della consegna del farmaco e di quanto è necessario, fossero effettuate quanto prima visto il peggioramento delle sue condizioni. I medici dopo 5 giorni hanno verificato che la signora avesse ancora piena capacità di autodeterminarsi e autosomministrarsi il farmaco nonostante l’avanzare della malattia. Oltre Federico Carboni e ‘Gloria’ – anche altri due italiani, Stefano Gheller e ‘Antonio’ hanno ottenuto il via libera dal Comitato Etico della regione di appartenenza (ultimo step prima del ‘semaforo verde’) e sono dunque ora liberi di scegliere il momento più opportuno per confermare le proprie volontà o eventualmente modificare le proprie intenzioni iniziali. Numerosi invece sono i connazionali ancora costretti a emigrare in Svizzera. Tra quelli assistiti da Marco Cappato e i ‘disobbedienti civili’ iscritti a Soccorso Civile, figurano le storie degli italiani che non erano dipendenti da trattamenti classici intesi di sostegno vitali riconducibili ad una interpretazione restrittiva dell sentenza della Consulta (come Elena, Romano, Massimiliano e Paola). All’attenzione della magistratura la verifica dei fatti esposti per l’aiuto fornito a Elena, Romano, Massimiliano e Paola, da Marco Cappato, Chiara Lalli, Felicetta Maltese e Virginia Fiume, assistiti dall’Avvocata Filomena Gallo e dal collegio legale dell’associazione Luca Coscioni stabiliranno, come vogliono dimostrare i difensori, se la loro condizione era descrivibile come ‘dipendente da trattamenti di sostegno vitale. Altri vorrebbero accedere alla morte volontaria assistita e sono in attesa della verifica delle condizioni, ma son finiti intrappolati nelle sabbie mobili delle lungaggini burocratiche e vittime del reato di ‘tortura’ da parte dello Stato (attualmente è nota la vicenda di Laura Santi in Umbria, ‘Anna’ in Friuli Venezia Giulia) e costretti a un interminabile percorso nei tribunali contemporaneo e direttamente proporzionale a un peggioramento delle condizioni di salute. Infine vi sono casi come Fabio Ridolfi e Giampaolo costretti a rinunciare al lungo e faticoso percorso scegliendo loro malgrado il ricorso alla sospensione delle terapie e una lenta morte sotto sedazione profonda con distacco dell’alimentazione e dell’idratazione, un epilogo che non avrebbero desiderato.

Italia-Usa 8-7, le azzurre volano in semifinale mondiale di pallanuoto

Italia-Usa 8-7, le azzurre volano in semifinale mondiale di pallanuotoRoma, 24 lug. (askanews) – La nazionale di pallanuoto femminile più bella di quanto si immagina elimina gli Stati Uniti tricampioni olimpici e quadrimondiali in carica col punteggio di 8-7 (2-3, 2-1, 2-2, 1-2) e stacca il biglietto per le semifinali al mondiale di Fukuoka. Il Setterosa, bronzo europeo e quarto agli ultimi mondiali, è di nuovo in zona medaglia e ad un passo dalla finale e dal pass olimpico per Parigi 2024.

L’ultima ad arrendersi è stata la fuoriclasse Steffens, autrice di 4 reti e migliore marcatrice della partita in cui le azzurre sono andate a segno con Giustini (3), Bianconi (2), Marletta, Picozzi e Tabani, rispettivamente autrici degli ultimi due gol per l’8-6 decisivo a 3’56 dalla fine. Determinanti il 3/15 in inferiorità numerica più tre rigori di cui uno parato sul 4-3 da Banchelli, premiata come mvp e sgolata per guidare una difesa a tratti apparsa imperforabile. L’ultima sconfitta degli Stati Uniti ai mondiali era stata proprio per mano dell’Italia. Era il 29 luglio 2015, nella fase preliminare, a Kazan. Il Setterosa di Tania Di Mario s’impose per 10-9 per poi conquistare il bronzo alle spalle delle statunitensi che iniziarono la loro lunga striscia di successi. Alle Olimpiadi di Rio de Janeiro dell’anno successivo le azzurre conquistarono l’argento battute in finale proprio dagli Stati Uniti.

All’esordio dei mondiali di calcio femminile Italia-Argentina 1-0

All’esordio dei mondiali di calcio femminile Italia-Argentina 1-0Roma, 24 lug. (askanews) – Esordio vincente al Mondiale in Austalia e Nuova Zelanda per le azzurre di Milena Bertolini. Battuta l’Argentina 1-0 con gol di Cristiana Girelli nel finale. L’attaccante della Juventus, entrata nel finale, ha deciso il match di testa all’87’. Partita non ricca di occasioni, con le squadre pericolose soprattutto su calcio piazzato. Nel primo tempo due gol annullati per fuorigioco a Caruso e Giacinti. Italia prima con la Svezia nel girone G. Vittoria importantissima in ottica qualificazione agli ottavi di finale. Il prossimo impegno delle azzurre sarà proprio contro la Svezia sabato 29 luglio alle ore 9:30 italiane.

Soddisfatta Milena Bertolini immediatamente dopo la partita: “Siamo molto felici perché sapevamo l’importanza di partire bene. È stata molto difficile, ma abbiamo meritato. Girelli? Cristiana è un valore aggiunto di questa squadra. Ora ci godiamo la vittoria!” Quella che a Auckland inaugura il Mondiale femminile 2023 è un’Italia rinnovata, che combina l’esperienza delle veterane come Linari, Giugliano e Bonansea, con la freschezza di due giovanissime come Dragoni e Beccari (le due più giovani titolari finora in questa competizione). Nella sfida andata in scena all’Eden Park di Auckland, davanti a 30889 spettatori, il primo spavento è per la retroguardia albiceleste e arriva dopo quattro minuti, con due corner di Boattin che mandano alla conclusione Giacinti, Caruso e Giugliano; i difensori avversari però, seppure con qualche difficoltà, riescono a murare le iniziative azzurre. Buona partenza delle ragazze di Bertolini, che al 14′ provano la gioia illusoria del vantaggio con Caruso, fermata però per una posizione di fuorigioco di partenza. Le Azzurre continuano a mantenere il possesso e a costruire azioni in chiave offensiva, ma la formazione sudamericana resta compatta e si muove bene anche al 42′, quando all’Italia viene di nuovo annullata la rete dell’1-0. Beccari trova bene Giacinti tra le linee ma l’attaccante della Roma parte in leggero anticipo e l’arbitro non ha dubbi, confermati anche dal check del VAR. Dopo i primi 45′ il punteggio rimane in perfetto equilibrio.

A inizio ripresa il primo brivido è per l’Italia, con Durante che smanaccia su una punizione verso l’interno dell’area di rigore di Stabile. Poco dopo però sono le Azzurre a guadagnare un calcio piazzato sulla trequarti opposta, per il fallo di Falfan ai danni di Beccari. Nulla di fatto nemmeno per le undici di Bertolini, che continuano a scontrarsi con una difesa ordinata e che non lascia il minimo spazio. Il match a Auckland perde fluidità e si interrompe spesso per contrasti irregolari (ben sei al 90′ i cartellini gialli estratti), ma è sempre l’Italia a tenere le redini, guadagnando metri col trascorrere del tempo. Al 69′ Bonansea viene atterrata da Mayorga e guadagna una punizione da posizione invitante. Il pallone calciato da Giugliano non si abbassa a sufficienza ma Correa era ben posizionata tra i pali. Al 76′ altra chance per le Azzurre: pallone prolungato in area da Bonansea e Beccari viene anticipata all’ultimo secondo. Sul calcio d’angolo che ne deriva Di Guglielmo stacca bene di testa ma commette un dubbio fallo in attacco e l’Argentina può ripartire dal fondo. Tra le fila dell’Italia Greggi ha già preso il posto dell’ammonita Caruso e Cantore quello di Giacinti, ma il cambio decisivo è quello che Bertolini effettua al minuto 83: Girelli al posto di Dragoni. Dopo 3 minuti e 38 secondi dal suo ingresso in campo, sul cross perfettamente calibrato da Boattin, la classe ’90 trova l’incornata vincente, siglando un gol pesantissimo. La numero 10 bianconera diventa così la prima giocatrice dell’Italia capace di andare a segno in due diverse edizioni del Mondiale. Dopo la rete subita l’Argentina prova a riversarsi nella metà campo azzurra e in pieno recupero guadagna una pericolosa punizione dal limite, della cui battuta si incarica Bonsegundo. Durante è attenta e respinge con decisione. È l’ultimo pericolo corso dalla squadra di Bertolini, che al triplice fischio festeggia un’importante vittoria al debutto. Le Azzurre sono ora in testa al Girone G con la Svezia, prossima avversaria (sabato 29 luglio alle 9.30 ora italiana).