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E’ morto Tony Bennett, l’ultimo crooner americano

E’ morto Tony Bennett, l’ultimo crooner americanoRoma, 21 lug. (askanews) – E’ morto, all’età di 96 anni, Tony Bennett, l’ultimo crooner americano. Nella sua lunghissima carriera ha vinto 20 Grammy Awards e ha realizzato 100 album. Sofferente dal 2016 del morbo di Alzheimer, la sua morte è stata resa nota dalla sua portavoce Sylvia Weiner. Era nato a New York il 3 agosto 1926 da una famiglia di origini italiane: Anthony Benedetto (il suo vero nome) era uno dei tre figli di John Benedetto – un negoziante che nel 1906 era emigrato negli Stati Uniti da Podàrgoni, vicino a Reggio Calabria – e di Anna Suraci, una sarta che era nata negli Stati Uniti subito dopo l’emigrazione dei suoi genitori, anch’essi reggini, avvenuta nel 1899. Una carriera lunga oltre 70 anni, con centinaia di concerti e date nei club e più di 150 registrazioni, Bennett è stato una sorta di custode della classica canzone popolare americana rappresentata da Cole Porter, Gershwin, Duke Ellington, Rodgers e Hammerstein e altri. Era l’ultimo grande crooner americano, dopo la morte di Dean Martin, Frank Sinatra e Perry Como. Bennett era noto per canzoni come ‘The Way You Look Tonight’, ‘Body and Soul’ e ‘I Left My Heart In San Francisco’. Ma anche per le sue esibizioni con cantanti da Lady Gaga ad Aretha Franklin a Frank Sinatra, che lo ha definito “il miglior cantante del settore”. Nel 1951, Bennett ebbe il suo primo grande successo con ‘Because of You’. Nel 2021, ‘Love For Sale’ – il suo secondo album di duetti con Lady Gaga – è balzato in cima alle classifiche. Era l’uomo più anziano ad avere un album al primo posto nelle classifiche negli Stati Uniti e, in una carriera di sette decenni, ha venduto più di 50 milioni di dischi in tutto il mondo.

Schlein: nel Pd porte spalancate, lavoro lungo per alternativa di governo

Schlein: nel Pd porte spalancate, lavoro lungo per alternativa di governoRoma, 21 lug. (askanews) – Le porte del Pd saranno “spalancate” con l’obiettivo di costruire, a partire dai territori e dal confronto delle idee, un’alternativa di governo nel Paese. Nella consapevolezza che sarà un lavoro “lungo, curioso e profondo”. Presentando, insieme a Nicola Zingaretti che la guiderà, la Fondazione prevista dallo statuto dem, la segretaria Elly Schlien ha sottolineato la necessità che ci sia un “luogo dove sviluppare un pensiero profondo sulle sfide cruciali, curioso, che guardi a cosa accade intorno a noi. Ma che sia soprattutto un luogo che valorizzi il pluralismo interno al partito” e, allo stesso tempo, curi “le nostre radici” proiettandole nel futuro e offrendo una risposta alle “aspettative di chi ci guarda da fuori e magari vuole darci” una mano.

“Abbiamo l’ambizione – ha sottolineato Schlein – di provare a far tornare la politica a non ossessionarsi solo dell’hashtag quotidiano o della prossima scadenza elettorale per quanto importante, una politica” che non si accontenti di un “dibattito ombelicale”. La segretaria Pd si è detta d’accordo con Pier Luigi Bersani: “Ha molta ragione quando ci richiama alla necessità di continuare a tenere aperte le porte, spalancate, di questo partito”. Un lavoro “che non si fa in poche settimane, io ne ho la piena consapevolezza, noi ne abbiamo la piena consapevolezza”.

La Fondazione e non solo (la segretaria ha ricordato le relazioni internazionali, gli incontri sui territori come quello avvenuto ieri, la scuola di formazione che partirà in autunno, il confronto di questa mattina al Nazareno con le associazioni sulla transizione energetica) hanno proprio l’obiettivo di “creare luoghi di confronto aperto, un modo per costruire la fiducia, e provare a ricucire i fili che in questi anni si erano indeboliti”. “C’è una domanda e la vogliamo raccogliere allargando sempre di più le nostre prospettive, un lavoro per farci portare fuori le nostre idee e raccoglierne altre”, per “ricostruire una visione di futuro”, ritrovare chi in questi anni “non si è sentito” più “rappresentato”.

La Fondazione, inserita nello statuto quando Zingaretti era segretario, sarà il luogo dove far “vivere il pluralismo, curare le radici e proiettare l’identità che stiamo cercando di dare al Partito Democratico per affrontare le sfide del futuro e parlare alle nuove generazioni”. “Ringrazio la segretaria Schlein per questo incarico” che porterà “dopo l’estate alla costituzione della Fondazione nazionale del Pd. Interpreto questa sfida di procedere, dopo il lavoro prezioso fatto da Gianni Cuperlo, come una volontà di rafforzamento del progetto politico del Pd all’insegna della riflessione, dell’apertura e della trasformazione. Una sfida per affrontare il futuro insieme e più forti”, ha affermato Zingaretti, il quale ha assicurato che la Fondazione “sarà uno strumento al servizio dell’azione politica che si è aperta con l’ultimo congresso”.

Gli obiettivi della Fondazione “si possono ridurre in tre parole: capire, unire (le differenze, le persone e le esperienze) e moltiplicare” (grazie all’apporto della società, di chi “non è nel Pd”, delle “intelligenze di cui l’Italia è ricchissima”). Nella Fondazione, ha detto l’ex governatore del Lazio che lasciò la segreteria in polemica con il correntismo, prevarrà il “pluralismo, ricchezza unica del Pd, che potrà vivere con maggiore vivacità ma dentro la condivisione di un’idea e di un profilo comune”. “Io non sono mai andato via dal Pd, mi sono dimesso da segretario per salvare il Pd”, ha puntualizzato.

”The Marvels”, il nuovo film con Captain Marvel e altre supereroine

”The Marvels”, il nuovo film con Captain Marvel e altre supereroineRoma, 21 lug. (askanews) – “The Marvels”, il nuovo film Marvel Studios con Brie Larson nei panni di Captain Marvel, arriverà l’8 novembre nelle sale italiane distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Carol Danvers alias Captain Marvel ha recuperato la propria identità dai tirannici Kree e si è vendicata della Suprema Intelligenza. Ma a causa di conseguenze impreviste, Carol deve farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta S.A.B.E.R.. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo come “The Marvels”. “The Marvels” è interpretato da Brie Larson, Teyonah Parris, Iman Vellani, Zawe Ashton, Gary Lewis, Park Seo-joon, Zenobia Shroff, Mohan Kapur, Saagar Shaikh e Samuel L. Jackson.

Il film Marvel Studios è diretto da Nia DaCosta e prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Mary Livanos, Jonathan Schwartz e Matthew Jenkins sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è firmata da Megan McDonnell, Nia DaCosta, Elissa Karasik e Zeb Wells.

Schlein: le porte del Pd saranno spalancate, consapevoli che sarà un lavoro ‘lungo’

Schlein: le porte del Pd saranno spalancate, consapevoli che sarà un lavoro ‘lungo’Roma, 21 lug. (askanews) – Le porte del Pd saranno “spalancate” con l’obiettivo di costruire, a partire dai territori e dal confronto delle idee, un’alternativa di governo nel Paese. Nella consapevolezza che sarà un lavoro “lungo, curioso e profondo”. Presentando, insieme a Nicola Zingaretti che la guiderà, la Fondazione prevista dallo statuto dem, la segretaria Elly Schlien ha sottolineato la necessità che ci sia un “luogo dove sviluppare un pensiero profondo sulle sfide cruciali, curioso, che guardi a cosa accade intorno a noi. Ma che sia soprattutto un luogo che valorizzi il pluralismo interno al partito” e, allo stesso tempo, curi “le nostre radici” proiettandole nel futuro e offrendo una risposta alle “aspettative di chi ci guarda da fuori e magari vuole darci” una mano.

“Abbiamo l’ambizione – ha sottolineato Schlein – di provare a far tornare la politica a non ossessionarsi solo dell’hashtag quotidiano o della prossima scadenza elettorale per quanto importante, una politica” che non si accontenti di un “dibattito ombelicale”. La segretaria si è detta d’accordo con Pier Luigi Bersani: “ha molta ragione – ha affermato – quando ci richiama alla necessità di continuare a tenere aperte le porte, spalancate, di questo partito”. Un lavoro “che non si fa in poche settimane, io ne ho la piena consapevolezza, noi ne abbiamo la piena consapevolezza”.

La Fondazione e non solo (la segretaria ha ricordato le relazioni internazionali, gli incontri sui territori come quello avvenuto ieri, la scuola di formazione che partirà in autunno, il confronto di questa mattina al Nazareno con le associazioni sulla transizione energetica) hanno proprio l’obiettivo di “creare luoghi di confronto aperto, un modo per costruire la fiducia, e provare a ricucire i fili che in questi anni si erano indeboliti”. “C’è una domanda e la vogliamo raccogliere allargando sempre di più le nostre prospettive, un lavoro per farci portare fuori le nostre idee e raccoglierne altre”, per “ricostruire una visione di futuro”, ritrovare chi in questi anni “non si è sentito” più “rappresentato”.

La Fondazione, inserita nello statuto quando Zingaretti era segretario, sarà il luogo dove far “vivere il pluralismo, curare le radici e proiettare l’identità che stiamo cercando di dare al Partito Democratico per affrontare le sfide del futuro e parlare alle nuove generazioni”. “Ringrazio la segretaria Schlein per questo incarico” che porterà “dopo l’estate alla costituzione della Fondazione nazionale del Pd. Interpreto questa sfida di procedere, dopo il lavoro prezioso fatto da Gianni Cuperlo, come una volontà di rafforzamento del progetto politico del Pd all’insegna della riflessione, dell’apertura e della trasformazione. Una sfida per affrontare il futuro insieme e più forti”, ha affermato Zingaretti, il quale ha assicurato che la Fondazione “sarà uno strumento al servizio dell’azione politica che si è aperta con l’ultimo congresso”.

Gli obiettivi della Fondazione “si possono ridurre in tre parole: capire, unire (le differenze, le persone e le esperienze) e moltiplicare” (grazie all’apporto della società, di chi “non è nel Pd”, delle “intelligenze di cui l’Italia è ricchissima”). Nella Fondazione, ha detto l’ex governatore del Lazio che lasciò la segreteria in polemica con il correntismo, prevarrà il “pluralismo, ricchezza unica del Pd, che potrà vivere con maggiore vivacità ma dentro la condivisione di un’idea e di un profilo comune”. “Io non sono mai andato via dal Pd, mi sono dimesso da segretario per salvare il Pd”, ha puntualizzato.

Un ‘Piano fascista’ avrebbe voluto colpire i giudici: arresti e perquisizioni

Un ‘Piano fascista’ avrebbe voluto colpire i giudici: arresti e perquisizioniRoma, 21 lug. (askanews) – Un piano fascista “per la costituzione di un osservatorio delle attività della magistratura”. Per questo, su disposizione del giudice delle indagini preliminari di Caltanissetta, un avvocato, Stefano Menicacci, è finito agli arresti domiciliari insieme ad un soggetto a lui vicino, Romeo Domenico. E sempre per questa presunta attività ‘occulta’ che voleva colpire alcuni giudici e pubblici ministeri non graditi il fondatore del Fronte nazionale ed esponente di estrema destra, Adriano Tilgher, è oggetto di un decreto di perquisizione. Con lui chiamato in causa anche un altro legale, Saverio Ingraffia, ed un un docente universitario, Francesco Scala.

Menicacci e Romeo sono accusati di false informazioni a pubblico ministero aggravate dall’aver mentito in un procedimento per strage. In una nota della Procura di Caltanissetta si spiega che il filone riguardante Menicacci non è collegato a quello relativo a Tilgher ed altri, “se non parzialmente e solo da un punto di vista probatorio”. Da alcune intercettazioni telefoniche è emerso – si sottolinea – “un progetto ispirato dalla ideologia fascista (gli interlocutori si definiscono fascisti) di costituzione di un ‘Osservatorio’ delle attività della magistratura, del quale dovrebbero fare parte anche componenti occulti per colpire alcuni magistrati non graditi; progetto che, secondo gli interlocutori, è giù stato adottato”. Nel comunicato dell’autorità inquirente si chiarisce che “il progetto” su cui indaga avrebbe previsto “anche l’intento di ricevere l’avallo di altissimi livelli del potere esecutivo e di altri; avallo che gli associati affermano, nei loro colloqui, di avere già ottenuto. Si precisa sin d’ora, però, che nessun esponente delle istituzioni, è sottoposto ad indagini”. Nel corso di un incontro con la stampa il procuratore capo Salvatore De Luca ha spiegato che gli indagati avrebbero parlato anche di aver avvicinato indirettamente la premier Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Ma secondo i pubblici ministeri – si sottolinea – si è trattato solo di millantato credito, parole a vanvera insomma.

Le perquisizioni – si ricorda – sono state decise per i reati di associazione a delinquere e per quelli previsti dalla legge Anselmi che punisce i promotori di associazioni segrete. Gli accertamenti sono stati sviluppati nell’alveo delle indagini per le stragi del ’92 nel corso delle quali sono state intercettate delle conversazioni tra Menicacci e Domenico, la moglie di Stefano Delle Chiaie e Tilgher.

Salario minimo, Conte: maggioranza pensa a vitalizi non a diritti

Salario minimo, Conte: maggioranza pensa a vitalizi non a dirittiRoma, 21 lug. (askanews) – “Altro giorno, altra perla dei ministri del sempre più imbarazzante governo Meloni. Oggi tocca al ministro Musumeci parlare a vanvera. Sul salario minimo ha affermato: ‘Credo che la risposta sia il lavoro. Basta con questo assistenzialismo’. È chiaro? I ministri di Giorgia Meloni non sanno nemmeno che chi chiede il salario minimo lavora da mattina a sera: non chiede di essere assistito, ma semplicemente pretende di essere pagato il giusto, non 3 o 4 euro l’ora”. Lo scrive su Facebook il leader M5s Giuseppe Conte.

“Sono ministri – aggiunge – che hanno giurato sulla Costituzione ma non l’hanno letta. Che il salario sia equo e dignitoso lo prescrive l’art. 36 della nostra Carta costituzionale. Le forze di questa maggioranza hanno altre idee su diritti ed emergenze del Paese: i vitalizi per gli ex senatori, andare in giro con 5mila euro in contanti in tasca. Hanno perso ogni contatto con la realtà”.

Rai, Fdi contro Saviano: è incompatibile con il servizio pubblico

Rai, Fdi contro Saviano: è incompatibile con il servizio pubblicoRoma, 21 lug. (askanews) – Fratelli d’Italia contro Roberto Saviano, il cui programma ‘Insider’ è stato confermato dalla Rai.

Ieri in un tweet lo scrittore aveva definito Matteo Salvini “Ministro della Mala Vita”. “Le parole di Saviano contro il Governo vanno ben oltre la critica. Si tratta di insulti con parole inaccettabili nel merito e nei toni gravissime incompatibili con il servizio pubblico” e “in Rai non ci può essere spazio per tutto questo”, attacca Augusta Montaruli, vicepresidente della Vigilanza Rai per Fratelli d’Italia. “Se i principi di garanzia di imparzialità, pluralismo e dei linguaggi usati lasciano spazio all’odio politico e alla diffamazione – aggiunge Gaetano Nastri, senatore di Fratelli d’Italia anche lui in commissione di Vigilanza Rai – allora è giusto che i vertici della Rai prendano provvedimenti equi per coloro che non li rispettano. Vista la gravità di quanto accaduto porteremo con urgenza questo caso in Commissione Vigilanza Rai per avviare una seria riflessione sulla conferma dello scrittore sulla tv pubblica”.

“Ha definito Salvini ministro della malavita e ora sta per condurre un programma in Rai. Le parole indecenti di Saviano lo rendono del tutto incompatibile a poter condurre una trasmissione sulla tv di Stato, c’è un limite che non può essere oltrepassato. La Rai è pagata con i soldi degli italiani e merita conduttori e giornalisti di spessore e non di militanti invasati del tutto privi di deontologia professionale e di rispetto per le istituzioni”, conclude il senatore di Fratelli d’Italia Raffaele Speranzon.

Mattarella: i princìpi della Costituzione devono vivere in ogni congiuntura

Mattarella: i princìpi della Costituzione devono vivere in ogni congiunturaRoma, 21 lug. (askanews) – “Mancheremmo di senso della storia se non avessimo appreso la lezione per cui i princìpi” della Costituzione “trovano effettiva applicazione se vengono fatti vivere nelle diverse congiunture storiche con i loro continui cambiamenti”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenendo all’assemblea di Federcasse.

“In economia – come in ogni ambito della vita di qualsiasi società – gli strumenti che vengono, di volta in volta, apprestati corrispondono al soddisfacimento di bisogni e di aspirazioni. E, quando si tratta di strumenti collettivi, rispondono ad ansie di crescita di ceti sociali che propongono e accompagnano le trasformazioni di una società”, ha sottolineato. “E’ questa – per il capo dello Stato – la storia del sistema delle banche cooperative, delle casse rurali, sorte nelle periferie dell’Italia unificata per consentire a persone – i cui diritti erano solo formalmente riconosciuti nello schema dello Stato liberale ottocentesco, con ceti ai margini dalla vita civile – di divenire eguali agli altri. Eguali ai componenti degli ambienti di chi poteva votare, poteva essere titolare di diritti di proprietà, far accedere i figli all’istruzione. In definitiva, le casse sono state strumento di inclusione nello Stato unitario e hanno contribuito alla integrazione della società, allo sviluppo di territori, della vita delle famiglie, rappresentando un fondamentale momento di sostegno allo sviluppo dell’Italia quale oggi la conosciamo. Dobbiamo riflettere se possiamo parlare di missione compiuta. Oggi, con la Costituzione repubblicana che riconosce come inalienabili quegli obiettivi e che definisce, all’art. 3, come sia ‘compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale’; ostacoli che, limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini e che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti alla vita politica, economica e sociale del Paese”. Poco prima Mattarella aveva ricordato che “Leo Wollemborg – che sarebbe stato poi deputato, ministro delle Finanze, senatore – in una relazione a un congresso delle banche popolari francesi, nel 1890, ammoniva: ‘l’ineguaglianza provocherà sempre più odio’, proponendosi di contribuire ‘alla causa della concordia sociale’. Ecco: le Casse rurali sono state, ante litteram, interpreti e veicoli di principi come quello dell’eguaglianza degli italiani”.

Mattarella: principi Costituzione devono vivere in ogni congiuntura

Mattarella: principi Costituzione devono vivere in ogni congiunturaRoma, 21 lug. (askanews) – “Mancheremmo di senso della storia se non avessimo appreso la lezione per cui i principi” della Costituzione “trovano effettiva applicazione se vengono fatti vivere nelle diverse congiunture storiche con i loro continui cambiamenti”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenendo all’assemblea di Federcasse.

“In economia – come in ogni ambito della vita di qualsiasi società – gli strumenti che vengono, di volta in volta, apprestati corrispondono al soddisfacimento di bisogni e di aspirazioni. E, quando si tratta di strumenti collettivi, rispondono ad ansie di crescita di ceti sociali che propongono e accompagnano le trasformazioni di una società”, ha sottolineato. “E’ questa – per il capo dello Stato – la storia del sistema delle banche cooperative, delle casse rurali, sorte nelle periferie dell’Italia unificata per consentire a persone – i cui diritti erano solo formalmente riconosciuti nello schema dello Stato liberale ottocentesco, con ceti ai margini dalla vita civile – di divenire eguali agli altri. Eguali ai componenti degli ambienti di chi poteva votare, poteva essere titolare di diritti di proprietà, far accedere i figli all’istruzione. In definitiva, le casse sono state strumento di inclusione nello Stato unitario e hanno contribuito alla integrazione della società, allo sviluppo di territori, della vita delle famiglie, rappresentando un fondamentale momento di sostegno allo sviluppo dell’Italia quale oggi la conosciamo. Dobbiamo riflettere se possiamo parlare di missione compiuta. Oggi, con la Costituzione repubblicana che riconosce come inalienabili quegli obiettivi e che definisce, all’art. 3, come sia ‘compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale’; ostacoli che, limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini e che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti alla vita politica, economica e sociale del Paese”.

Gianluigi Donnarumma rapinato in casa a Parigi, bottino 500mila euro

Gianluigi Donnarumma rapinato in casa a Parigi, bottino 500mila euroRoma, 21 lug. (askanews) – Notte di paura per Gianluigi Donnarumma e la fidanzata Alessia Elefante. Come riportato dal sito Actu 17, il portiere del Paris Saint-Germain e la compagna sono stati rapinati nella casa in cui vivono, nell’ottavo arrondissement di Parigi. Il numero uno della Nazionale e la donna sono stati aggrediti, minacciati e legati da “diverse persone” che si sono introdotte nel loro appartamento. La Brb, Brigata per la repressione del banditismo della polizia giudiziaria parigina, ha già aperto un’indagine sulla vicenda. Dopo l’aggressione, Donnarumma e Alessia Elefante sono stati portati in ospedale.

Donnarumma e la sua fidanzata sono riusciti a liberarsi intorno alle 3.30 della notte e hanno trovato rifugio in un albergo poco distante. Il personale della struttura ha avvertito le autorità e ha inizialmente assistito la coppia, visibilmente in stato di shock trasportata in ospedale per precauzione. I malviventi avrebbero portato via un bottino stimato in circa 500mila euro, costituito da contanti, orologi, gioielli e pelletteria di lusso. Donnarumma è solo l’ultimo di molti giocatori del Psg fatti oggetto di rapine. Nel marzo 2021 alcuni ladri si erano introdotti nella casa parigina di Angel Di Maria, con moglie e figlie in casa, mentre l’argentino era in campo. Lo stesso accadde a Marquinhos, il cui padre fu picchiato da alcuni uomini incappucciati nella sua abitazione. Poi nella lista “nera” anche Icardi, Sergio Rico, Thiago Silva, Dani Alves e Choupo Moting, mentre Verratti era stato derubato un anno fa mentre si trovava in vacanza a Ibiza.