Al Centro Studi Americani il Transatlantic Forum: the future of the WestRoma, 3 mar. (askanews) – Il Centro Studi Americani e Aspen Institute Italia, in collaborazione con European Council on Foreign Relations e Ambasciata Usa in Italia, organizzano il Transatlantic Forum: the future of the West. Il dibattito si svolgerà in presenza il 6 febbraio presso la sede del Centro Studi Americani in via Michelangelo Caetani 32, Roma. L’evento è aperto alla stampa ed è realizzato anche grazie al contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Partecipano tra gli altri Gianni De Gennaro, Presidente CSA, Giulio Tremonti, Presidente di Aspen Institute Italia, Shawn Crowley, Chargé d’Affaires, U.S. Embassy to Italy, Paula J. Dobriansky, former Under Secretary of State for Global Affairs, Kurt Volker, Distinguished Fellow, Center for European Policy Analysis; Founding Partner, American University of Kyiv, Hanna Halchenko, Consigliere dell’Ambasciata ucraina in Italia, Viktor Elbling, Ambasciatore della Germania in Italia e Ian Lesser, Vice President, German Marshall Fund of the United States. Ad un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, le implicazioni globali del conflitto hanno portato all’ulteriore rafforzamento del ruolo della NATO e dell’Unione Europea nell’ambito dei rapporti transatlantici. Il dibattito affronterà le possibili ripercussioni e i futuri scenari interni ed esterni per l’Occidente sul lungo termine.
Nicola Sangiorgi, il successo dei miei collaboratori è il mio successoRoma, 3 mar. (askanews) – Il successo in un’impresa non è mai solamente legato al capo o al team di vertice, ma è frutto del lavoro di tutti i collaboratori. Nicola Sangiorgi, imprenditore di successo, ha affermato con forza questo concetto: “il successo dei miei collaboratori è il mio successo”. Ma cosa significa veramente questa frase a livello di business? Ce lo ha spiegato in un’intervista in cui sono stati toccati tre punti chiave: la collaborazione e la sinergia tra i membri del team, l’investimento nei collaboratori e la responsabilità condivisa. Collaborazione e sinergia La collaborazione e la sinergia sono elementi fondamentali per la creazione di un team coeso e la conseguente crescita dell’azienda. In un ambiente lavorativo, la collaborazione tra i dipendenti è essenziale per portare a termine progetti complessi e per raggiungere gli obiettivi prefissati. La condivisione delle idee e delle competenze all’interno del team, infatti, può portare a soluzioni innovative e inaspettate che potrebbero non emergere altrimenti. La collaborazione permette di individuare le competenze specifiche di ogni membro del team e di valorizzarle al meglio. In questo modo, ogni dipendente si sente parte integrante del progetto e ne assume una maggiore responsabilità, contribuendo in modo attivo al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Una collaborazione efficace, inoltre, permette di creare un clima lavorativo sereno e di fiducia reciproca tra i membri del team. La sinergia, invece, è l’effetto positivo che si ottiene dalla combinazione di diverse competenze e conoscenze. Lavorare in sinergia significa mettere insieme le proprie forze e le proprie competenze per ottenere risultati migliori di quelli che si potrebbero raggiungere lavorando da soli. In un team di lavoro, la sinergia si crea quando i membri del team sono in grado di integrare le proprie competenze e conoscenze per affrontare in modo efficace le sfide del progetto. La sinergia non si crea automaticamente, ma richiede una comunicazione aperta e costante tra i membri del team, una comprensione reciproca dei propri ruoli e competenze e una condivisione degli obiettivi comuni. Nicola Sangiorgi ha sempre sostenuto l’importanza della collaborazione e della sinergia all’interno del suo team. Infatti, ha sempre promosso una cultura aziendale basata sull’apertura al dialogo e sulla valorizzazione delle competenze individuali, mettendo sempre al primo posto gli obiettivi comuni dell’azienda. Investimento nei collaboratori Investire nei propri collaboratori è un aspetto fondamentale per il successo dell’azienda e per la crescita professionale e personale dei dipendenti. Nicola Sangiorgi ha sempre creduto che l’investimento nei collaboratori sia uno degli elementi chiave per il successo dell’azienda, e ha sempre promosso una cultura aziendale che mette al centro la valorizzazione delle risorse umane. L’investimento nei collaboratori può assumere diverse forme: dalla formazione continua alla creazione di percorsi di carriera personalizzati, dalla definizione di obiettivi condivisi alla promozione di un ambiente di lavoro stimolante e gratificante. Tutti questi elementi contribuiscono a creare un clima lavorativo sereno e a motivare i dipendenti, aumentando la loro produttività e il loro senso di appartenenza all’azienda. La formazione continua, ad esempio, permette ai dipendenti di acquisire nuove competenze e conoscenze, mantenendoli costantemente aggiornati sulle nuove tecnologie e sulle novità del settore. Questo consente loro di migliorare il proprio lavoro e di aumentare la propria qualità professionale, contribuendo così alla crescita dell’azienda. Responsabilità condivisa Il concetto di responsabilità condivisa è fondamentale per comprendere il significato della frase “il successo dei miei collaboratori è il mio successo”. Quando un imprenditore decide di condividere la responsabilità con i suoi collaboratori, significa che non si aspetta da loro solo di eseguire i compiti assegnati, ma li coinvolge attivamente nella gestione dell’azienda. Ciò significa che i collaboratori diventano parte integrante dell’azienda e si sentono coinvolti nelle scelte e nelle decisioni prese. In questo modo, il senso di appartenenza aumenta e la motivazione dei collaboratori cresce, in quanto si sentono valorizzati e responsabili del successo dell’azienda. Inoltre, l’imprenditore che condivide la responsabilità con i suoi collaboratori dimostra di avere fiducia in loro e nella loro capacità di prendere decisioni importanti per l’azienda. Ciò porta a un clima lavorativo più positivo, in cui le relazioni tra i membri del team sono improntate alla collaborazione e alla fiducia reciproca. Per mettere in pratica il concetto di responsabilità condivisa, l’imprenditore deve delegare compiti e responsabilità ai suoi collaboratori, ma anche offrire supporto e feedback costante. In questo modo, i collaboratori si sentiranno responsabili dei risultati ottenuti e sapranno di poter contare sull’aiuto e sul supporto dell’imprenditore.
Covid, Rezza: tendenza alla stabilizzazione, bassa circolazione virusRoma, 3 mar. (askanews) – “Questa settimana si osserva un ulteriore lieve diminuzione del numero di casi di Covid-19 nel nostro Paese e il tasso di incidenza si fissa a 45 casi per 100.000 abitanti. Aumenta lievemente invece l’Rt: siamo a 0,94, comunque ben al di sotto della soglia epidemica”. Lo sottolinea il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, nel consueto video del venerdi a commento dei dati sulla situazione epidemiologica nel Paese. “Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di terapia intensiva – aggiunge – è rispettivamente a 5,2 e 1,4 per cento, quindi sostanzialmente stabile rispetto alla scorsa settimana. Osserviamo, quindi – conclude – una tendenza globale alla stabilizzazione e un basso livello di circolazione virale”.
Clima, Favero (Pd): Fridays for future scioperano per futuro di tuttiRoma, 3 mar. (askanews) – “Sono migliaia le ragazze e ragazzi che oggi con i Fridays for Future scioperano per la salvaguardia del pianeta, l’unico che abbiamo, per il primo “Global Strike” del 2023: protestano per il futuro di tutti. Alla politica l’onere di dare risposte, subito. Tante sono le sfide aperte anche nel Veneto: la siccità, lotta al troppo consumo di suolo, la tutela delle acque dall’inquinamento e dal rischio idrogeologico, la qualità dell’aria e la promozione di un’agricoltura sempre più sostenibile, con il minor utilizzo di pesticidi, i diritti sociali che si accompagnano ai diritti ambientali. Il Veneto, insieme alla Lombardia, è purtroppo la tra le prime dieci regioni europee ad essere maggiormente esposte agli effetti del climatico. La fragilità della nostra vetta più alta la Marmolada così come della stessa Venezia sono simboli chiari di ciò che sta accadendo. Al Governo nazionale e regionale, oggi dello stesso colore politico, chiediamo fondi e impegno. Noi, come oltre 40.000 imprenditori veneti che hanno già riconvertito al green le loro produzioni, qualche idea buona la abbiamo. A partire, ad esempio, dallo strumento formidabile delle comunità energetiche rinnovabili”. Così Matteo Favero, responsabile forum Ambiente e Infrastrutture del PD Veneto.
Petrolio, prezzi in netto calo. Wsj: Emirati pensano a lasciare Opec+Roma, 3 mar. (askanews) – Prezzi del petrolio in netto calo sul mercato dopo che il Wall Street Journal, in un lungo pezzo sulle difficoltà nei rapporti tra Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, ipotizza che gli Emirati, penalizzati dalle quote produttive decise dall’Opec+, possano lasciare il cartello. Il greggio Brent consegna a maggio cede 1,50 dollari a 83,25 dollari al barile, il Wti consegna ad aprile perde 1,41 dollari a 76,75 dollari al barile. “All’interno dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, dominata dai sauditi, gli Emirati Arabi Uniti sono obbligati a pompare molto meno delle loro capacità, danneggiando le loro entrate petrolifere. Gli Emirati hanno spinto a lungo per pompare più petrolio, ma i sauditi hanno detto di no, secondo i delegati dell’OPEC” scrive il quotidiano finanziario Usa. “Ora, dicono funzionari emiratini, gli Emirati Arabi Uniti, stanno avendo un dibattito interno sull’uscita dall’OPEC, una decisione che scuoterebbe il cartello e minerebbe il suo potere sui mercati petroliferi globali”. Wsj spiega: “Gli Emirati si sono scontrati con i sauditi lo scorso ottobre quando l’OPEC+ ha deciso di ridurre drasticamente la produzione di petrolio per sostenere i prezzi. In pubblico, gli Emirati hanno sostenuto il taglio della produzione, ma funzionari statunitensi hanno affermato che hanno detto loro in privato che volevano pompare di più, in linea con i desideri di Washington, ma hanno incontrato la resistenza dell’Arabia Saudita”.
Francofilm, festival film francofono, a Roma dall’8 al 14 marzoRoma, 3 mar. (askanews) – Si terrà dall’8 al 14 marzo il “Francofilm – Festival del film francofono di Roma”, con diciassette proiezioni di lungometraggi e documentari presso l’Institut Français Centre Saint Louis, ideatore dell’iniziativa in collaborazione con il Gruppo delle Ambasciate francofone a Roma. Il programma di questa tredicesima edizione è stato presentato a Villa Bonaparte dall’ambasciatrice di Francia presso la Santa Sede Madame Florence Mangin, alla presenza di ambasciatori e rappresentanti diplomatici di Monaco, Armenia, Belgio, Bulgaria, Canada-Québec, Costa d’Avorio, Niger, Tunisia, Svizzera, Romania, Lussemburgo, Repubblica democratica del Congo. Tutti i film in concorso saranno in versione originale, sottotitolati in italiano. Il fil rouge che lega i vari film è quello del cambiamento, climatico, sociale, politico, personale. Saranno fuori concorso il film d’apertura “Annie Colère”, di Blandine Lenoir, con Laure Calamy, che tocca il tema dell’aborto, e quello di chiusura, “Youssef Salem a du succès” di Baya Kasmi. Il Gran Premio del Francofilm verrà assegnato dalla giuria ad uno dei seguenti film: “Monaco, des princes et des océans”, “Marcher sul l’eau”, “Au revoir le bonheur”, “Nave bulgara affonda in mare agitato”, “Ashkal”, “La dernier danse”, “La femme du fossoyeur”, “R.M.N.”, “L’employée du mois”, “En route pour le milliard”, “Saules aveugles, femme endormie”, “Zulali”, “Aya”, “Marie, coeur de Roumanie, “Les magnétiques”.
8 marzo, #ilcoraggioèdonna, campagna istituzionale dedicata ad AminiRoma, 3 mar. (askanews) – #Ilcoraggioèdonna. Dal 6 marzo andrà in onda sulle reti Rai, radio e tv, e sui social, lo spot promosso dalla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, ideato e realizzato dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria guidato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alberto Barachini. La campagna di comunicazione istituzionale, #ilcoraggioèdonna, celebra la Giornata Internazionale dei diritti della Donna, dedicando questo 8 marzo a Mahsa Amini, morta in Iran dopo essere stata arrestata per aver indossato il velo in modo “non corretto”, e a tutte le donne che lottano per vedere riconosciuti e rispettati i propri diritti fondamentali. “Essere libere – recita la voce di Pegah Moshir Pour – vuol dire poter studiare e decidere chi diventare. Poter uscire di casa con i capelli scoperti senza paura di essere arrestate o di perdere la vita. Avere l’opportunità di guadagnarsi da vivere e veder riconosciuto, equamente, il proprio lavoro. Vuol dire scegliere di costruire una famiglia in pace, lontano dalla violenza e dalla guerra. Il coraggio è donna come la libertà”. Lucana di origini iraniane, Pegah Moshir Pour è un’attivista e content creator. Il suo nome è diventato popolare cinque mesi fa, quando, dopo la morte di Masha Amini, in Iran sono esplose delle proteste senza precedenti. Quando aveva 9 anni, Pegah è stata costretta a lasciare Teheran per arrivare in Basilicata assieme alla sua famiglia. In quegli anni, le violenze e la repressione del regime islamico si fecero fortissime, al punto da indurre diverse famiglie a scappare dal paese. Per questa ragione oggi la sua voce è tutta a sostegno delle proteste delle donne e degli uomini, esplose dopo la morte di Masha Amini.
Luiss Business School: nasce a Belluno Advisory board Nordest
Berton: pronti a nuovo passo. Abete inaugura cabina regia
Belluno, 3 mar. (askanews) – Si è insediato a Belluno l’Advisory Board della Luiss Business School per il Nordest, organismo che avrà il delicato compito di valorizzare e radicare l’hub veneto delle Dolomiti. “A tre anni dall’avvio della Luiss Business School a Belluno siamo pronti a compiere un nuovo passo per rendere questa iniziativa ancora più attrattiva e strategica”, afferma Lorraine Berton, Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, associazione che per prima ha creduto nella possibilità di portare nel capoluogo dolomitico una delle più prestigiose scuole di alta formazione in Italia e nel mondo. “Il successo dei primi corsi e l’aumento continuo delle iscrizioni ci dice che è stata la scelta giusta, che il nostro territorio può competere con tutti gli altri a patto che si punti sull’eccellenza delle proposte”, sottolinea Berton. Da qui la nascita dell’Advisory Board, presieduto dalla presidente Lorraine Berton, e composto da grandi nomi dell’imprenditoria e del management che supporteranno Luiss Business School nella sfida delle competenze e della crescita del capitale umano, focalizzandosi sulle necessità delle imprese del Nordest. La presentazione ufficiale della squadra è avvenuta oggi a Palazzo Bembo, sede dell’hub, con gli interventi di Luigi Abete e Raffale Oriani, rispettivamente Presidente e Dean della Luiss Business School. “Ci tengo ad esprimere il mio personale ringraziamento e quello della Luiss Business School ai membri dell’Advisory Board, ed in particolare alla Presidente Maria Lorraine Berton, per l’impegno che metteranno nel veicolare i valori e le attività della Scuola e dell’Hub di Belluno – ha dichiarato Abete -. Inaugurammo questa sede a gennaio 2020, pochi giorni prima che si abbattesse sull’Europa la pandemia. Oggi, ripartiamo, resilienti, nel percorso che vede la Luiss Business School radicarsi ulteriormente nel territorio, proponendosi come luogo di formazione di eccellenza per contribuire alla crescita del tessuto manageriale ed imprenditoriale ed allo sviluppo ed all’internazionalizzazione delle aziende del Nordest, per dotarle di competenze e know-how necessari a gestire, con flessibilità e velocità, le continue evoluzioni dell’attuale contesto macro-economico e socio-politico”.
Le pizze di “Salò” forse furono l’esca per uccidere PasoliniRoma, 3 mar. (askanews) – Questa mattina l’avvocato Stefano Maccioni – anche a nome del giornalista e regista de “La Macchinazione” (2016) David Grieco e di Giovanni Giovannetti, autore tra gli altri di “Frocio e basta” (2016) “Malastoria” (2020) – ha presentato alla Procura di Roma una nuova istanza per la riapertura delle indagini dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini, avvenuto il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia. “Ho appena depositato al procuratore della Repubblica la nuova istanza di riapertura delle indagini preliminari sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini, perché partiamo da un punto fermo che sono i tre Dna. Questa non è un’indagine che come nel 2009 partiva da zero. Noi grazie all’esame che avevamo richiesto nel 2009 e fatto nel 2010 dal Ris siamo arrivati a scoprire che Pino Pelosi non era solo quella notte all’idroscalo di Ostia, ci sono almeno tre tracce e fotografie di persone e questo è molto importante”, ha spiegato Maccioni, che già nel 2009 fece riaprire le indagini, ai giornalisti fuori dalla Cittadella giudiziaria di Roma. “La nuova istanza sono centinaia di pagine che abbiamo depositato perché avevamo sommerso la procura nel corso degli anni di memorie su memorie, di testimonianze acquisite, dalla Svezia all’Italia, abbiamo elementi portati a profusione. È chiaro che sono tante tessere di un puzzle che devono essere messe vicine l’una all’altra per ricomporre la figura”, ha aggiunto Maccioni, secondo il quale Pino Pelosi, allora 17 anni, è sempre stato un “grande depistatore”. Maccioni, che è anche autore di “Pasolini. Un caso mai chiuso” (2022) ha depositato inoltre circa 800 firme di una petizione lanciata su change.org per la riapertura del caso, a 47 anni dall’omicidio dello “scomodo” intellettuale di origini friulane, e mentre si sta per concludere un ricco anno di celebrazioni in tutta Italia per il centenario dalla nascita del poeta, avvenuta il 5 marzo 1922 a Bologna. A dare nuovo impulso a questa iniziativa quanto reso noto nel dicembre 2022 dalla Commissione antimafia, la quale ha riferito di aver sentito Maurizio Abbatino, ex boss della Magliana ora collaboratore di giustizia, in merito anche all’omicidio di Pasolini, e lo stesso avrebbe dichiarato di aver effettuato il furto delle pizze del film “Salò o le 120 giornate di Sodoma” su commissione. Come raccontato anche nel film “La Macchinazione” di Grieco, Pasolini sarebbe stato “attirato” all’Idroscalo di Ostia per riottenere quelle pizze in cambio di denaro. “Sappiamo quindi che Pino Pelosi non casualmente andò con Pier Paolo Pasolini all’Idroscalo di Ostia non per consumare un rapporto sessuale, quanto per riottenere quelle pizze di Salò o le 120 giornate di Sodoma sottratte al regista e che il regista voleva riavere”, ha sottolineato il legale Maccioni. Dentro quelle pizze c’era infatti “il finale del film”, ha ricordato Grieco, che fu scritturato da Pasolini per “Teorema” (1968) e poi fu assistente alla regia in “Medea” (1969). “Non dimentichiamoci – ha ricordato Grieco ai microfoni di askanews – che Pasolini nonostante il centenario della nascita è ancora per la giustizia italiana un signore omosessuale che raccatta un ragazzino alla stazione Termini e lo porta all’Idroscalo di Ostia per avere un rapporto, ma il ragazzino ci ripensa, lo picchia, lo maciulla e se ne va con la sua macchina. Questa è la verità giudiziaria che noi abbiamo e questo è vergognoso”. “Quella notte all’Idroscalo erano in molti e molto probabilmente – ha spiegato Giovannetti ad askanews – si trattò di un commando misto fatto di ambienti della malavita di borgata e criminalità politica. Nel frattempo sono emersi diversi elementi nuovi, tra cui quanto rivelato da Maurizio Abbatino, fondatore della Banda della Magliana; prima in un libro ‘La verità del Freddo’, intervistato da Raffaella Fanelli, e poi di fronte alla commissione anti-mafia, ha ammesso di aver compiuto il furto delle pizze di “Salò”, ultimo film di Pasolini, pizze che poi verranno utilizzate come esca per attrarre Pasolini all’Idroscalo”. Secondo l’istanza presentata si sono aperti nuovi ulteriori importanti scenari investigativi e per questo si chiede alla Magistratura di disporre la riapertura delle indagini per arrivare alla verità e sapere chi, come e perché è stato ucciso Pier Paolo Pasolini. “Se riuscissimo a individuare, non tanto i sicari, anche se ce n’è uno che è ancora vivo, ma i mandanti, il caso Pasolini potrebbe essere un grimaldello per riaprire tutta la stagione della strategia della tensione in Italia, che è un pezzo di storia enorme che non abbiamo, che non possiamo tramandare ai nostri figli e che non abbiamo risolto soprattutto”, ha concluso Grieco.
Astorre, bandiere a mezz’asta a palazzo Madama. La Russa sente pmRoma, 3 mar. (askanews) – Le bandiere a palazzo Madama sono a mezz’asta per la morte del senatore del Pd Bruno Astorre. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, secondo quanto si apprende ha avuto la notizia all’arrivo in Israele dove si trova per una visita ufficiale. Ha sentito il magistrato incaricato dell’indagine e messo a disposizione la collaborazione delle strutture del Senato per qualsiasi esigenza legata agli accertamenti di rito. La Russa ha poi espresso le sue condoglianze alla capogruppo del Pd Simona Malpezzi. A palazzo Cenci, una delle strutture del Senato, dove è stato trovato il corpo senza vita del senatore Astorre, ci sono i massimi dirigenti di palazzo Madama e il capo di gabinetto del presidente.